FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 07/09/2016
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INDICE
IN PRIMO PIANO
07/09/2016 Il Mattino - Benevento
Farmacie, pressing sulla Regione per le nuove sedi
7
06/09/2016 QS - QuotidianoSanita.it
Università e numero chiuso. Mandelli (FI): "Rischiamo migliaia di 'disoccupati di
qualità'
8
SANITÀ NAZIONALE
07/09/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Conosci il farfallese?
10
07/09/2016 Il Sole 24 Ore
In Cina fa scuola il know how Lilly
12
07/09/2016 La Stampa - Nazionale
Giù, sempre più giù Ora il colesterolo deve scendere tra 70 e 100
13
07/09/2016 Il Messaggero - Nazionale
Influenza: attenzione ai polmoni
14
07/09/2016 Il Manifesto - Nazionale
Quel farmaco conteso e il malato dimenticato
16
07/09/2016 Donna Moderna
Pensa ai capelli
18
07/09/2016 Donna Moderna
Illumina il colorito
19
07/09/2016 Donna Moderna
Coccola i piedi
20
07/09/2016 Donna Moderna
Ripara i danni degli Uv
21
07/09/2016 Donna Moderna
La sveglia all'intestino
22
07/09/2016 F
LO STILE DI VITA PIÙ SANO È AUSTRALIANO
23
07/09/2016 Oggi
MAMMA LORENZIN E IL FERTILITY DAY
24
VITA IN FARMACIA
07/09/2016 Corriere della Sera - Milano
Il testo di riforma della Sanità è stato approvato nell'agosto 2015 Cosa funziona e
cosa no
26
07/09/2016 Corriere della Sera - Roma
Asilo «regalato», la pista del pm: «Soldi destinati alla politica»
27
07/09/2016 La Repubblica - Roma
Farmacap inchiesta della procura sui conti in rosso
28
07/09/2016 La Repubblica - Torino
Gli addetti ai lavori bocciano la guardia medica "Un flop totale"
29
07/09/2016 La Repubblica - Genova
"Test a Medicina? Il numero chiuso è l'unica cura..."
30
07/09/2016 La Repubblica - Firenze
Gioco d'azzardo due case per malati con gravi dipendenze
32
07/09/2016 La Stampa - Torino
Le altre location
33
07/09/2016 La Stampa - Cuneo
Presidio della Polizia ferroviaria nella vecchia stazione di Fossano
34
07/09/2016 Il Messaggero - Roma
Farmacap, inchiesta sui costi dei medicinali
35
07/09/2016 Il Messaggero - Metropolitana
Farmacap, l'inchiesta si allarga: «I medicinali a prezzi gonfiati» `
36
07/09/2016 Il Messaggero - Umbria
Vignaroli lascia la commissione bilancio
37
07/09/2016 QN - Il Resto del Carlino - Ferrara
«Li ho visti in faccia. Adesso ho paura» Sotto choc l'uomo rapinato e investito
38
07/09/2016 QN - Il Resto del Carlino - Ancona
«Sport Day» Al Roccheggiani esibizioni, prove e convegni
39
07/09/2016 QN - Il Giorno - Brianza
Elisabetta Pandolfo guiderà la Multiservizi
40
07/09/2016 QN - La Nazione - Massa Carrara
Rapina in farmacia: le indagini sulle telecamere
41
07/09/2016 QN - La Nazione - Umbria Terni
Canone delle farmacie comunali Scontro sull'impiego del denaro
42
07/09/2016 QN - La Nazione - Viareggio
Dalla Versilia i servizi igienici
43
07/09/2016 Il Mattino - Benevento
«Farmacie, si sblocchino le procedure per le nuove sedi»
44
07/09/2016 Il Mattino - Salerno
Medicina, roulette per 1.373 «Test stressanti, cari e ingiusti»
45
07/09/2016 Il Tempo - Nazionale
Appalti dei nidi Blitz a Farmacap
47
PROFESSIONI
07/09/2016 MF - Nazionale
Fresenius compra ospedali in Spagna per 5,76 mld
49
07/09/2016 ItaliaOggi
Fresenius fa shopping
50
07/09/2016 About Pharma and Medical Devices
CAMBIO DI GOVERNANCE PER L'ITALIAN BIOSIMILAR GROUP A CACCIA DI
NUOVE ADESIONI
51
07/09/2016 About Pharma and Medical Devices
SLOGAN PER UN PHARMA A CACCIA DI GOVERNANCE: "CURIAMO PEGGIO E
SPENDIAMO DI PIÙ PER COLPA DEI SILOS"
53
07/09/2016 About Pharma and Medical Devices
ANSIE E DOLORI DEL DOPO-BREXIT CON L'EMA CHE RESTA IN CERCA
D'AUTORE
55
07/09/2016 About Pharma and Medical Devices
OFF LABEL "A FIN DI MALE" PHARMA ALLE PRESE CON VETI E
RESPONSABILITÀ
57
07/09/2016 About Pharma and Medical Devices
UN APPROCCIO SINERGICO PER IL CONSUMER HEALTH VEMEDIA PHARMA
ITALIA HA VOGLIA DI CRESCERE
60
07/09/2016 About Pharma and Medical Devices
SANOFI GENERAL MEDICINES METTE NEL MIRINO LA PATOLOGIA
OSTEOARTICOLARE
62
07/09/2016 About Pharma and Medical Devices
Ispezione
64
07/09/2016 Donna Moderna
SCADENZE
65
PERSONAGGI
Il capitolo non contiene articoli
IN PRIMO PIANO
2 articoli
07/09/2016
Pag. 23 Ed. Benevento
diffusione:41288
tiratura:56531
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La sanità
Farmacie, pressing sulla Regione per le nuove sedi
Battaglia Per le nuove farmacie
Farmacie, si chiedono risposte in Regione per attivare l'iter dell'assegnazione delle sedi farmaceutiche nel
Sannio. Un numero non esiguo che diventa molto elevato se si tiene conto delle richieste di tutti gli altri
comuni campani. A chiederne conto, in qualità di delegato regionale della Federazione dell'Ordine dei
Farmacisti, è il presidente dell'Ordine provinciale, Manna. > De Ciampis a pag. 24
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 07/09/2016
7
06/09/2016
Sito Web
QS - QuotidianoSanita.it
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Edizioni regionali
Università e numero chiuso. Mandelli (FI): "Rischiamo migliaia di
'disoccupati di qualità'
Il senatore: "Non possiamo e non dobbiamo creare generazioni di professionisti frustrati nelle possibilità di
affermazione lavorativa Questo vale per i futuri medici come anche per i farmacisti , rispetto ai quali si
rischia di avere, nell'arco di un ventennio, 60 mila 'disoccupati di qualità'."
06 SET - "La polemica sul numero chiuso per l'accesso alla facoltà di medicina richiama l'attenzione sul
problema della mancata corrispondenza tra il numero di laureati e l'effettiva necessità di figure professionali
nel comparto sanitario. Non possiamo e non dobbiamo creare generazioni di professionisti frustrati nelle
possibilità di affermazione lavorativa". Lo dichiara il senatore e responsabile di Forza Italia per i rapporti con
le professioni, Andrea Mandelli. "Questo - prosegue - vale per i futuri medici come anche per i farmacisti,
rispetto ai quali si rischia di avere, nell'arco di un ventennio, 60 mila 'disoccupati di qualità'. Serve dunque
una regolamentazione più stringente degli accessi a determinati corsi di laurea, parametrata sugli effettivi
fabbisogni. E sono necessari una corretta informazione e un orientamento efficace, affinché i giovani non si
creino aspettative inevitabilmente destinate a rimanere inappagate", conclude. 06 settembre 2016 ©
Riproduzione riservata
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 07/09/2016
8
SANITÀ NAZIONALE
12 articoli
07/09/2016
Pag. 21
diffusione:266814
tiratura:354388
Le sessanta domande del test di Medicina, sfida tra 62 mila studenti per 9.224 posti Il candidato di 57 anni:
«Volevo mettermi alla prova, se passo lascio il posto ai giovani»
Antonella De Gregorio
Prova archiviata per le aspiranti matricole di Medicina, un drappello sette volte superiore ai posti disponibili
nelle università italiane. Nelle 38 sedi del test, in 62.695 (2 mila più dell'anno scorso) si sono contesi ieri i
9.224 posti dei corsi di laurea in Medicina e i 908 per Odontoiatria, cercando di scavalcare lo sbarramento
all'ingresso di una delle professioni più ambite. Oggi è la volta delle prove di Veterinaria (655 posti) e
giovedì si svolgeranno i test per i 9.991 accessi ad Architettura.
Preceduto da proteste delle associazioni studentesche davanti a Miur, ospedali e università (incluso un
flash mob alla Sapienza, dove improvvisati «buttafuori» selezionavano i candidati in base a segno
zodiacale e colore dei capelli), il test è iniziato alle 11, con un'ora e mezza di tempo a disposizione. Cinque
le materie d'esame: Biologia, Chimica, Matematica, Fisica e cultura generale. Sessanta i quesiti, con
un'incursione simbolica nella cultura generale, cui erano dedicate solo due domande (una sulla rivista più
celebre negli anni dell'Illuminismo in Italia, l'altra sul piano Marshall): da 40 che erano nel 2012, si sono
ridotte di anno in anno.
All'uscita, un coro quasi unanime: «Prova più facile del previsto». A parte una domanda di Biologia sul peso
dell'anidride carbonica e qualche trabocchetto nelle domande di logica, i quiz (a partire da uno sul
«farfallese», il codice linguistico usato dai bambini) sono stati per tutti «abbastanza semplici». Chimica e, a
seguire, Fisica e Matematica, le materie più difficili, secondo l'«instant poll» di Skuola.net.
Ma se fino alla vigilia dominava l'ansia per la difficoltà della prova, da ieri pomeriggio a prevalere è il
rammarico che con un test troppo facile si alzerà il punteggio necessario per accaparrarsi un numero di
matricola.
Tra gli aspiranti medici, alla Sapienza di Roma anche una decina in arrivo dalle aree terremotate. E a
Napoli, alla Federico II, un candidato di 57 anni: «Ma l'ho fatto solo per mettermi alla prova» ha dichiarato
Gaetano Di Costanzo, classe '59. Se dovesse superare il test ed essere ammesso, lascerebbe «il passo ai
giovani».
Massicci i controlli, soprattutto a Bari: telecamere, metal detector e polizia schierata, dopo gli scandali sui
test truccati finiti nelle aule di tribunale. Ma anche a Firenze, per dire: tra le misure contro i «furbetti» era
vietato portare bottiglie d'acqua dall'esterno, per evitare il rischio di appunti nascosti sul retro delle etichette.
A tenere banco nei commenti, la polemica sul numero chiuso: «Una violazione del diritto allo studio», per le
associazioni di universitari. «Dannoso per gli studenti e il Paese, senza rapporto con il reale fabbisogno di
medici. Esiste solo perché le università italiane non possono accogliere tutti gli studenti che ne fanno
richiesta», sostiene Carlo Rienzi, presidente Codacons. Lo difende il Cun, Consiglio universitario nazionale,
che lo ritiene il sistema più trasparente per avviare i ragazzi a studi che formano professionisti altamente
specializzati, a costi elevati per il sistema. I risultati saranno pubblicati in forma anonima sul sito
accessoprogrammato.miur.it il 20 settembre. Per la graduatoria nazionale si dovrà aspettare il 4 ottobre.
Tra i bocciati, poi, qualcuno cercherà magari di farsi «ammettere» dal giudice amministrativo. Ma quello è
un altro capitolo della storia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I volti
Foto: Pisana, diplomata con 100, ha avuto l'impressione di «giocarsi il tutto per tutto» nei 100 minuti. Se
non dovesse farce-la o se le fosse asse-gnata una sede lonta-na, si iscriverebbe a Beni culturali: «Un
obiettivo solo può essere infruttuoso».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 07/09/2016
10
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Conosci il farfallese?
07/09/2016
Pag. 21
diffusione:266814
tiratura:354388
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 07/09/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Foto: Ha 20 anni e dopo due anni di Biologia (la sua «seconda scelta») ha tentato per la terza volta il test
alla Sapienza a Roma. «Più semplice degli altri anni ma la preparazione liceale non è sufficiente per
passare il test. Questa volta? Potrei farcela».
Foto: «Fattibile, ma servirà una media alta». Lei ha 18 anni, maturità al liceo classico San Nilo di Rossano
(Cs). Il «piano B» è Farmacia e poi il prossimo test. «Ma Medicina dovrebbe essere aperta a tutti, nei primi
sei mesi, per capire chi è davvero portato».
Foto: Diciotto anni, ha fatto la selezione a Napoli, alla Federico II. «Mi aspettavo queste domande: pensavo
che il test fosse più complicato - sostiene - e quest'anno non passeranno i più bravi, ma chi sarà stato più
attento».
Foto: Lucchese, 20 anni: «Era la seconda volta, l'anno scorso non l'ho passato e mi sono iscritta a
Infermieristica, ma voglio cambiare e - dice - farò anche i test di Farmacia, Veterinaria e Biologia. Purtroppo
i risultati arrivano troppo tardi, per iscriversi ad altre facoltà».
07/09/2016
Pag. 12
diffusione:149769
tiratura:200828
In Cina fa scuola il know how Lilly
LA SCIA DEL MERCATO La tecnologia italiana si afferma anche sulla scia della crescita dell'export di
farmaci , che supera oltre il 70% della produzione
Silvia Pieraccini
FIRENZE La farmaceutica made in Italy si fa largo all'estero, forte delle tecnologie e delle competenze
sviluppate nelle aziende del Belpaese. È il caso dello stabilimento fiorentino di insulina della multinazionale
Lilly, progettato e costruito da un team italiano che ha appena realizzato uno stabilimento "gemello"a
Shanghai (è in fase di testing): ieri i rappresentanti dell'Agenzia cinese del farmaco erano al campus di
Sesto Fiorentino, per vedere come funziona la produzione di farmaci biotecnologici. Ma è il caso anche del
gruppo fiorentino Menarini, la più grande farmaceutica a capitale italiano, che nei giorni scorsi ha
inaugurato, alla presenza del sindaco di Berlino Michael Mueller, il restyling e l'ampliamento - valore
dell'investimento 60 milioni- dello stabilimento Berlin Chemie acquisito nel 1992. Il know how italiano nella
farmaceutica si afferma dunque oltreconfine, in linea con la brillante crescita dell'export tricolore di farmaci
(arrivato a superare il 70% della produzione). E, come avvenuto per il prodotto, anche l'esportazione di
"cervelli", tecnologie e visione imprenditoriale italiana avviene grazie sia ad aziende familiari che a
multinazionali basate nel Belpaese. «La visita delle autorità cinesiè il risultato di un grande lavoro del team
italiano- spiega Olivia Bacco, direttrice della fabbrica-modello Lilly di Sesto Fiorentino, in cui lavorano 600
persone destinate a diventare 700 entro il 2017 - team che, dopo aver progettato e costruito a Sesto
Fiorentino uno dei più innovativi stabilimenti per la produzione di farmaci biotecnologici in Europa, oggi
contribuisce alla realizzazione di un sito gemello in Cina» (si veda Il Sole 24 Ore del 1 maggio 2013). Il
progetto cinese è parte di un programma di investimenti della multinazionale americana che prevede nuovi
impianti per la produzione di insulina da Dna ricombinante anche in Franciae Stati Uniti, «programma
fortemente basato sul know how italiano - spiega Silvio Padoin, responsabile degli investimenti per
l'insulina Lilly - che ha visto coinvolte aziende italiane sia per la progettazione che per la realizzazionee
installazione degli impianti nei tre Paesi». L'azione di coordinamento da parte del team italiano proseguirà
anche nelle fasi di avvio e di produzione dei nuovi im- pianti, destinati a servire il mercato cinese
assorbendo la domanda locale di insulina. Al mercato locale - che in questo caso è quello del Centro-Est
Europa - guarda da sempre Berlin Chemie-Menarini, ex azienda statale della Ddr: «La nostra sfida dal 1992
- spiegano Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, presidente e vicepresidente del gruppo Menarini - è stato
mantenere management locale molto esperto del mercato tedesco, cui trasmettere la visione
imprenditoriale italiana, improntata all'internazionalizzazione». Con questa strategia il gruppo farmaceutico
fiorentino, che fa capo alla famiglia Aleotti, ha continuatoa cresceree ora punta al traguardo dei 3,5 miliardi
di euro di fatturato nel 2016 (3,3 nel 2015). Il faro della farmaceutica italiana brilla sempre di più nel mondo.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 07/09/2016
12
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Farmaceutica . Il modello toscano per le fabbriche TOSCANA
07/09/2016
Pag. 28
diffusione:159940
tiratura:227480
Giù, sempre più giù Ora il colesterolo deve scendere tra 70 e 100
Le nuove linee-guida dei cardiologi europei "Decisivi alimentazione e stile di vita"
VALENTINA ARCOVIO
Più basso è, meglio è. È il principio che ha spinto i cardiologi europei a dimezzare i limiti massimi di
colesterolo Ldl, quello «cattivo», nelle nuove linee-guida presentate al congresso della Società europea di
cardiologia, che si è concluso a Roma. Nuovi paletti, questi, che sono stati accolti anche con scetticismo e
sospetto. Ma che, per la stragrande maggioranza dei cardiologi, rappresentano invece un sorta di «atto
dovuto» alla luce dell'elevata mortalità provocata dalle malattie cardiovascolari, di cui il colesterolo è proprio
uno dei principali fattori di rischio. Prima di questa storica revisione delle linee -guida europee venivano
tollerati valori di colesterolo Ldl decisamente più alti: la prescrizione di farmaci per abbassa re il coleste rolo
veni va presa in considerazione soltanto per valori superiori a 190 milligrammi per decilitro. Oggi, invece, i
limiti si fanno molto più stringenti e il «range» indicato va dai 70 ai 100 millig rammi per decilit ro. «Nel
documento si dice che più basso si va meglio è e si chiede di dimezzare il livello del colesterolo, se è
eccessivo, anche andando sotto i limiti», sottolinea Alberico Catapano dell'Università degli Studi di Milano e
uno dei membri della «task force» che si è occupata di rivedere le linee -guida. «Noi diciamo, per esempio,
che, se hai un limite di 70, perché sei a rischio molto alto, e le tue Ldl sono 100, non ti devi accontentare di
70, ma devi diminuire il tutto almeno del 50% e, quindi, arrivare fino a 50». Su questo approccio più
aggressivo al colesterolo non sono però mancate le polemiche. C'è chi ritiene che la riduzione dei limiti
massimi sia esagerata. In effetti, con questi nuove indicazioni moltissimi italiani si stima circa 8 su 10 dovrebbero iniziare a preoccuparsi di abbassare i propri livelli. «Questa riduzione dei valori di riferimento
per l'Ldl potrebbe dare luogo a una forma di medicalizzazione ingiustificata», dice Silvio Garattini, direttore
dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. «Ma anche a un lievitare ingiustificato della
spesa sanitaria, che aggraverà il bilancio del S ervizio sanitario senza una reale necessità», aggiunge.
Tuttavia, i cardiologi europei precisano di non voler arrivare ai livelli degli Usa, dove le statine - cioè i
farmaci che abbassano il colesterolo - vengono prescritte «a tappeto». E, allora, come comportarsi? Chi
non rientra nei nuovi limiti, secondo i cardiologi, dovrebbe agire innanzitutto su alimentazione ed esercizio
fisico. Con il moto si può anche aumentare i livelli di colesterolo «buono», l'Hdl. Solo dopo si deve prendere
in considerazione l'eventualità di prescrivere le statine, che già oggi rappresentano una soluzione efficace
per molti. Solo per i casi più difficili, poi, a cominciare da chi ha una ipercolesterolemia familiare, un difetto
genetico che alza i valori fin dalla nascita, sono in arrivo gli anticorpi anti-Pcsk9, farmaci molto costosi ma
efficaci dove le altre terapie falliscono. L'Agenzia italiana del farmaco, l'Aifa, starebbe infatti valutando la
possibilità di mettere a disposizione questi farmaci innovativi solo ai soggetti con ipercolesterolemia
familiare. «In queste persone spiega Marcello Arca, segretario della Società Italiana per lo Studio
dell'Arteriosclerosi - i problemi cardiovascolari si presentano prima rispetto agli altri per effetto
dell'esposizione al colesterolo. Studi in corso stanno dimostrando che questi farmaci possono far
raggiungere risultati che per ora si ottengono solo con l'aferesi, "ripulendo" cioè il sangue
meccanicamente».
Alberico Catapano Farmacologo RUOLO: È PROFESSORE DI FARMACOLOGIA ALL'UNIVERSITÀ
DEGLI STUDI DI MILANO
Foto: Approccio aggressivo Moltissimi italiani (si stima circa 8 su 10) dovrebbero iniziare a preoccuparsi di
abbassare i propri livelli di colesterolo
Foto: Pazienti a rischio Per chi soffre di ipercolesterolemia familiare (un difetto genetico che alza i valori fin
dalla nascita) arrivano gli anticorpi anti-Pcsk9
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 07/09/2016
13
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CARDIOLOGIA/1 / tutto SCIENZE & salute
07/09/2016
Pag. 20
diffusione:112565
tiratura:151086
Influenza: attenzione ai polmoni
Antonio Caperna
arà una stagione influenzale definita di "media intensità" ma comunque da tener sotto controllo. In
particolare i polmoni. Tre i virus che arriveranno. Circolerà, come l'anno scorso l' A/H1N1, ma ci sarà anche
una nuova variante dell'A e del B. Contro questi agenti è già pronto il vaccino. Da ottobre la profilassi. IL
METEO Lo scorso anno la stagione è stata tranquilla, virus simili a quelli dell'anno precedente e condizioni
meteo che non ne hanno favorito la diffusione. Il vero dramma con alti picchi di mortalità tra gli
ultraottantenni è stato due anni fa quando ci fu un drastico calo di vaccinazioni. La stagione influenzale
2015-2016, secondo il ministero della Salute, è stata caratterizzata da una bassa incidenza. Solo il 9,7%
dei casi gravi riferiva di essersi vaccinato contro l'influenza dall'inizio della stagione. Una situazione,
avvertono gli specialisti, che non permette comunque di abbassare la guardia. Soprattutto tra chi ha
problemi respiratori (asma, bronchite cronica, enfisema, effetti da fumo) sempre più frequentemente legati a
cardiopatie importanti. Fin da ora, dunque, è il caso di proteggere l'apparato respiratorio non esponendosi a
bruschi cambi di temperatura e mantenendo il più possibile i polmoni puliti in vista degli attacchi prossimi
venturi. Al primo posto, per chi è "vulnerabile", la vaccinazione antinfluenzale. Che, per le persone con
insufficienza cardiaca, secondo uno studio inglese, riduce di un terzo la possibilità di un ricovero. LA
RICERCA Per la ricerca dell'università di Birmingham sono state usate le cartelle cliniche di circa quattro
milioni di inglesi adulti in un periodo che andava dal 1990 al 2014. Analizzando questa mole di dati sono
stati identificati oltre 59mila pazienti affetti da insufficienza cardiaca nel database, con un'età media di 75
anni e che nel 49% dei casi erano donne. È stato individuato che la copertura era associata con un 32% di
rischio inferiore di avere un ricovero ospedaliero per disturbi cardiovascolari. E infezioni respiratorie. Ogni
anno si registrano da 3 a 5 milioni di casi di influenza che hanno come target preferenziale gli over 75 e i
cardiopatici a questi numeri si aggiungono anche 10,000 decessi per polmonite ogni anno solo in Italia. «È
vero che l'influenza nei giovani adulti sani può esser definita come una malattia banale e che si risolve
facilmente ma è, comunque, gravata dalla possibilità che alcuni casi si aggravino in modo preoccupante spiega Francesco Blasi, direttore del Dipartimento di Fisiopatologia e dei trapianti all'università di Milano, a
margine del congresso Europeo di malattie respiratorie in corso a Londra - L'epidemia ha pesanti ricadute
sull'apparato respiratorio, aprendo la porta alla polmonite». LE DIFESE L'arrivo dei primi freddi abbassa
alcune difese naturali a livello delle vie respiratorie, riducendo la capacità di espellere le particelle di aria
inalate e aumentando il contatto tra mucosa e microrganismi. L'autunno costringe a maggiori contatti in
luoghi chiusi, da qui la maggiore facilità della diffusione del contagio. Ricordare che la maggior parte delle
infezioni respiratorie è di origine virale ed è quindi poco utile, in linea di massima, il ricorso agli antibiotici
(che tipicamente agiscono sui batteri ma non sui virus). Diversa è la situazione di chi soffre di bronchite
cronica, enfisema polmonare, bronchiectasie, asma bronchiale o insufficienza respiratoria cronica,
broncopneumopatia: è utile valutare di volta in volta con lo specialista anche l'opportunità di un precoce
intervento antibiotico.
Il respiro La polmonite si caratterizza così: difficoltà a respirare, dolori muscolari, forte cefalea e
sudorazione abbondante
La bronchite Polmonite e bronchite accompagnano l'influenza: occhio all'età, sintomi più gravi già dopo i
50 anni, allerta dopo i settanta
Il cuore Chi ha problemi cardiologici ricordi che la vaccinazione arriva a ridurre di un terzo la possibilità di
un ricovero
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 07/09/2016
14
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Tre i virus dell'epidemia che arriverà in autunno Per gli esperti sarà di "media intensità" ma porterà infezioni
respiratorie. Da ottobre la profilassi LA PATOLOGIA
07/09/2016
Pag. 20
diffusione:112565
tiratura:151086
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 07/09/2016
15
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La tosse Non sottovalutare i sintomi come la tosse persistente, la mancanza di respiro (dispnea), e
iperproduzione di muco
LA FEBBRE STAGIONALE PUÒ TRASFORMARSI IN POLMONITE: DAI PRIMI FREDDI
VACCINAZIONE PER CHI SOFFRE DI ASMA
Foto: TOSSE&CO. Per chi soffre di problemi respiratori, come l'asma, anche la banale influenza può avere
conseguenze importanti
07/09/2016
Pag. 11
diffusione:9665
tiratura:37010
Quel farmaco conteso e il malato dimenticato
È stata l'università del Minnesota a chiamarla in causa per spartire una fetta degli enormi guadagni I
trattamenti ai pazienti che hanno l'epatite C hanno costi proibitivi. Ma la politica potrebbe abbassare i prezzi
Andrea Capocci
La società farmaceutica statunitense Gilead Sciences deve difendersi da nuove accuse. Nel mirino, le
strategie fiscali e commerciali dell'azienda che detiene il brevetto sul sofosbuvir, il formidabile farmaco in
grado di curare l'epatite C. La malattia colpisce centocinquanta milioni di persone nel mondo. In Italia i
malati sono un milione e mezzo, con circa diecimila decessi ogni anno. I farmaci basati sul sofosbuvir
hanno un'efficacia del 90%, e il prezzo fissato dalla Gilead è altissimo: negli Usa, il prezzo di un trattamento
supera i novantamila dollari. In Europa, le cifre sono di poco inferiori. Ma il business plan della Gilead
potrebbe presto cambiare. Secondo una denuncia appena presentata dall'Università del Minnesota, il
brevetto del sofosbuvir è illegittimo: il farmaco sfrutterebbe un meccanismo scoperto e brevettato nel 2002
da Carston Wagner, ricercatore dell'ateneo di Minneapolis. Se la corte darà ra gione all'università, la Gilead
do vrà girarle una parte del ricavato dalla vendita dei farmaci basati sul sofosbuvir. È già successo in altri
casi: la Northwestern University di Chicago, ad esempio, da un'analoga controversia ha ottenuto ben 1,4
miliardi di dollari di royalties sulle vendite dell'analgesico Lyrica, prodotto della casa farmaceutica Pfizer.
All'università di Princeton, invece, la Eli Lilly ha dovuto versare 524 milioni di dollari ricavati dall'anti-cancro
Alimta. I l r u o l o d ella ricerca pubblica Si tratta di cifre enormi: per avere un termine di paragone, i soli
indennizzi a Northwestern e Princeton valgono un terzo dell'intero finanziamento pubblico annuale di tutte
le università italiane. Cifre così grandi, peraltro, mostrano quanto sia decisivo il contributo della ricerca
pubblica nello sviluppo di farmaci redditizi per le aziende farmaceutiche. La torta di cui l'università del
Minnesota vuole una fetta è ancora più grande. I farmaci contro l'epatite C (Sovaldi, Harvoni e Epclusa, tutti
basati sul sofosbuvir) hanno fruttato alla Gilead ben 19 miliardi di euro nel 2015. La Gilead però non si è
fatta spaventare, forte di una causa simile già vinta contro la rivale Merck. Anche l'ufficio brevetti indiano
dovrà tornare a pronunciarsi a breve sul sofosbuvir. In un primo tempo aveva respinto il brevetto, mapoi si
era rimangiato la decisione. Le associazioni dei pazienti hanno presentato un ricorso che verrà valutato nel
mese di settembre. Altri paesi come Cina, Ucraina e Egitto hanno già bocciato il brevetto della Gilead ma in
India la posta in gioco è più alta. New Dehli, grazie a una legislazione piuttosto ostile nei confronti dei
brevetti occidentali, è diventata la «farmacia» dei paesi in via di sviluppo, a cui vende gran parte di farmaci
salvavita a prezzi inferiori sul mercato parallelo, nonostante le opposizioni del governo statunitense presso
l'Organizzazione Mondiale del Commercio. Oltre che per il brevetto, però, la Gilead è sotto esame anche
per aver eluso il fisco statunitense. Gran parte delle sue attività hanno sede ufficialmente in Irlanda e lì
vengono contabilizzate. È una pratica comune per molte corporation internazionali, come la Apple
recentemente sanzionata dall'Unione Europea. L'associazione Americans for Tax Fairness, in un rapporto
pubblicato nel mese di luglio, ha calcolato che in Irlanda la Gilead paga una tassa pari a solo l'1% dei
profitti e ciò ha permesso alla Gilead di risparmiare circa 10 miliardi di euro di tasse presso il fisco
statunitense. Grazie a queste manovre finanziarie, il carico fiscale della Gilead è sceso complessivamente
dal 27% al 16% negli ultimi tre anni. Accessi & profitti Nonostante questi dati, si lamentano anche gli
azionisti della Gilead, divenuta in pochi anni la sesta azienda farmaceutica al mondo per fatturato. Le azioni
nel 2016 hanno perso il 23% del loro valore e secondo gli analisti finanziari il declino continuerà. Da un lato,
la rivale GlaxoSmithKline sta per lanciare un nuovo farmaco contro l'Hiv, l'altro mercato rilevante per i
profitti della Gilead oltre a quello dell'epatite C. In secondo luogo, i profitti generati dal sofosbuvir sembrano
aver toccato un picco nel 2015 e hanno iniziato una curva discendente. A causa dei prezzi troppo elevati,
infatti, il numero di prescrizioni è in calo. Infine, in Europa, dove il mercato è meno controllato dalle
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MEDICINA · La società farmaceutica Gilead Sciences è sotto accusa per il brevetto del sofosbuvir
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assicurazioni private, i governi stanno negoziando l'acquisto del farmaco a prezzi (relativamente) ridotti.
L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), per esempio, ha stipulato un accordo (secretato) che lega il prezzo
dei trattamenti Gilead al numero di prescrizioni. Finora, i trattamenti avviati sono stati oltre cinquantamila,
selezionati tra i malati in uno stadio più avanzato della malattia. Nel 2015 il sistema sanitario nazionale ha
speso un miliardo di euro per curare trentamila pazienti, con un costo unitario di trentamila euro e relative
proteste dei parlamentari del M5S. Del caso si è occupata anche la trasmissione televisiva Report.
Raggiunta ora la soglia dei cinquantamila trattamenti, il prezzo del farmaco dovrebbe scendere a
quindicimila euro: una cifra ancora eccessiva, ma comunque più bassa r i s p e t t o a l r e s t o d e l l ' E u r
o p a . L'accordo Aifa-Gilead nel frattempo è scaduto e il nuovo negoziato è in corso. Notevoli pressioni
gravano sul direttore dell'Aifa, Luca Pani: garantire l'accesso alle cure al maggior numero di malati in tempi
di tagli alla sanità è un rebus insolubile. Se la Gilead tratta con molti piccoli acquirenti ha il coltello dalla
parte del manico. Perciò, «dal punto di vista economico sarebbe estremamente più vantaggioso effettuare
una tale procedura a livello nazionale o, meglio ancora, europeo», afferafferma Pani in L'innovazione
sostenibile. Il farmaco e le sfide per il futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale (Edra, 2016), visto che
circa un quarto dei profitti Gilead proviene dall'Ue. Ma il negoziato non esonera la politica: «ai decisori
spetta il compito di stabilire quanto si è disposti a pagare e per cosa», conferma infatti Pani. Il potere di
contrattazione delle agenzie pubbliche deriva dalla possibilità di rifiutare accordi svantaggiosi, privando le
aziende farmaceutiche di un potenziale mercato. In altre parole, per offrire i farmaci a tutti i malati, l'Aifa
deve mettere in conto di non offrirli a nessuno. La trattativa, per quanto vincente, si svolge dunque sulla
pelle dei pazienti. Per garantire davvero l'accesso alle cure servono regole diverse.
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Pag. 90 N.38 - 13 settembre 2016
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Pensa ai capelli
Secchi e opachi. Se non li hai protetti bene durante l'estate è probabile che i tuoi capelli al rientro dalle
vacanze siano così, un po' stressati come te. Per questo è necessario correre ai ripari. Utilizza da subito
uno shampoo super idratante e, una volta alla settimana, un impacco nutriente a base di olio di karité o
argan, da lasciare in posa per 10 minuti prima di lavare i capelli. Se la situazione è più grave (leggi: capelli
stopposi), vai dal tuo parrucchiere per un taglio effetto salute: devi eliminare le punte rovinate. In più, chiedi
un trattamento alla cheratina che ricostruisca la fibra capillare ed elimini il crespo. CON LO SHAMPOO
NUTRIENTE Olio di melograno ed estratti di frutta nello shampoo Shine-on Nutri-Hair di Bionike ( 11,90
euro ) che lava con delicatezza i capelli sfibrati, apportando volume. CON LA PIASTRA IN CERAMICA
Styler V Electric Pink di Ghd ( 199 euro , in edizione limitata) grazie alla superfice in ceramica elimina
l'effetto crespo. CON IL SIERO ALL'ARGAN Advanced Techniques Nourishing Hair Serum di Avon ( 10
euro ) è a base di olio di argan e lascia i capelli morbidi e setosi. CON LA MASCHERA RICCA La
maschera al Dattero del Deserto di Klorane ( 19,90 euro, in farmacia) con la sua texture ricca ristruttura il
fusto del capello in soli 5 minuti. CON LA CREMA BURROSA Oil Repair 3 Crema Burro di Garnier Fructis (
4,99 euro ) grazie agli oli di macadamia, jojoba e karité nutre e ripara anche i capelli molto secchi e spenti.
CON L'IMPACCO AYURVEDICO Con estratto di amla (l'uva spina indiana) Ayurveda Quintessenza di
Bellezza Oleo-Impacco di Biopoint ( 14,60 euro ) nutre le chiome. CON IL RISCIACQUO ALL'ACETO Per
lucidare le lunghezze c'è Éclat Radiance di Yves Rocher ( 6,95 euro ) un aceto al lampone per l'ultimo
risciacquo.
Alla Urban Hair Spa di Toni & Guy puoi propongono The Nutritive Touch (25 euro, circa ) il trattamento per
capelli sfibrati da pausa pranzo (dura solo 20 minuti). È eseguito con prodotti Kérastase in due tempi: prima
detersione con un massaggio alla cute in grado di riattivare la microcircolazione, poi impacco con maschera
a base di resina di benzoino che tira le chiome a lucido. IN PIÙ
Applica il balsamo al contrario, ovvero dalle punte verso la radice. Un trucco per evitare di nutrire (e
appesantire) troppo la cute: così i capelli resteranno più voluminosi e leggeri. Dopo tanto sole e mare è
facile che si formino delle doppie punte. Sono le classiche a forbice? Puoi provare a chiuderle con un
prodotto ad hoc. Bene quelli a base di acido ialuronico e cheratina ad azione filler che ricompattano e
sigillano il fusto. Se, invece, si biforcano in più punti, non ti resta che tagliare. Per un risultato visibile, metti
in conto di spuntare almeno 3 cm. Ti sembrano più fragili del solito? Una volta tornata a casa, fai attenzione
alla dieta e cerca di portare a tavola ogni giorno almeno tre portate a base di proteine (la materia di cui
sono composti i capelli) alternando carne, pesce, latticini e uova. LE DRITTE per chiome sane e brillanti
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MODA E BELLEZZA . SPECIALE DOPO-VACANZE
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Pag. 92 N.38 - 13 settembre 2016
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Illumina il colorito
Non vuoi perdere subito tutta l'abbronzatura? Sotto la doccia scegli sempre un detergente delicato, privo di
schiumogeni aggressivi come il sodium lauryl sulfate (SLS), che tendono a portare via troppo in fretta il
colorito. Occhio anche alla temperatura dell'acqua: mai troppo calda. Idratazione è la parola chiave: opta
per una crema nutriente, meglio ancora un olio, da applicare quando la pelle è ancora umida. Sì anche allo
scrub. Non temere per la tintarella, eliminando le cellule morte consenti a quelle nuove di emergere in
superficie. Il risultato? Un colorito subito luminoso e ancora dorato. CON I CRISTALLI DI ZUCCHERO
Gommage Divin di Caudalie ( 25,30 euro , in farmacia) è uno scrub a base di zucchero e olio d'uva che
risveglia la tintarella e leviga la pelle. CON LE ALGHE Trattamento Idratante Bioactivity di Guam ( 24,90
euro ) a base di alghe marine e acido ialuronico nutre e previene la disidratazione della pelle. CON LA
POLVERE DI BAMBÙ Gommage Exfoliant Peau Neuve di Clarins ( 40 euro ) rimuove impurità e cellule
morte senza irritare la pelle. CON IL GEL SNELLENTE Ultra Body Lift 10 di Lierac ( 33,90 euro , in
farmacia) è un gel-siero che grazie a un mix di liquirizia e caffeina ha un'azione drenante e idrata al
massimo la pelle. CON LA FIBRA DI COCCO La spazzola corpo di Tek (18,70 euro) ha il dorso in legno di
frassino dalle proprietà antibatteriche e le setole in fibra di cocco per un massaggio energizzante. CON
L'OLIO ALLA VITAMINA E Ricco di acidi grassi essenziali e vitamina E Rilastil Olio Elasticizzante ( 18,90
euro , in farmacia) rende la pelle più elastica. CON LO SCRUB AL SALE Estratti di limone, cetriolo e foglie
d'olivo sono gli attivi di Talasso-Scrub Illuminante di Collistar ( 47, 50 euro) che rinnova, idrata e combatte
le discromie.
IN PIÙ Nelle Spa Clarins di tutta Italia per prolungare l'abbronzatura suggeriscono il Gommage Dolce &
Salato (1 ora, da 85 euro ). Dopo un pediluvio rilassante l'estetista inizia la fase di esfoliazione che avviene
in 2 step: prima con i cristalli di sale della Camargue, poi con polveri di piante mixate a oli essenziali scelti a
seconda del bisogno. Segue una doccia e un impacco total body applicato con un massagio distensivo.
Copia Kim Kardashian che alterna l'applicazione del selftan a una crema a base di burro di karitè. Il
risultato? Il principio attivo colorante (DHA) si fissa in modo ottimale e la pelle resta elastica e luminosa.
Lascia stare la classica ceretta fai-da-te con le strisce e preferisci quella in stile marocchino allo zucchero.
Eseguita da mano esperte rimuove i peli in modo più delicato preservando così la tintarella. Nel tuo ufficio
c'è l'aria condizionata molto alta? Per evitare che le gambe sbiadiscano, indossa la gonna al posto dei
pantaloni e applica ogni 2-3 ore la crema idratante. Non dimenticare di bere molto: almeno 2 litri di acqua al
giorno. LE ASTUZIE salva abbronzatura
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MODA E BELLEZZA . SPECIALE DOPO-VACANZE
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Pag. 94 N.38 - 13 settembre 2016
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Coccola i piedi
Al ritorno dalle vacanze urge un trattamento ad hoc anche per i piedi. Se vuoi ottenere un effetto spa a
casa inizia con un pediluvio a base di sale grosso, e prosegui levigando talloni e pianta con una pietra
pomice. Fai seguire uno scrub e una maschera idratante pensata appositamente per questa parte del
corpo. Anche le unghie vanno levigate e nutrite: massaggiale con uno scrub a base di olio d'oliva e sale
fino. Metti lo smalto? Scegli una formula rinforzante e punta sulle sfumature del bordeaux e del viola, i
colori top della prossima stagione. CON IL MIX PER LE PELLICINE Cuticle Care di Sephora ( 8,90 euro ) è
un trattamento che mentre nutre e ammorbidisce le cuticole rivitalizza le unghie danneggiate. CON LO
SMALTO GLAM Colore ad olio by Color Riche di L'Oréal Paris ( 5,90 euro ) è uno smalto che colora e nutre
l'unghia. In più, profuma. CON LA CREMA RICCA Contiene vero miele ed è perfetta per ammorbidire le
zone più secche e ruvide dei piedi: Rêve de Miel Crème Pieds Ultra Reconfortante di Nuxe ( 14,50 euro , in
farmacia) CON LO SPRAY LEVIGANTE Callus off di ProNails ( 19,50 euro ) è uno spray a base di urea
studiato per ammorbidire i talloni screpolati e i calli. CON IL GEL RINFRESCANTE Estratto di alga rossa,
olio essenziale di menta, salvia sono gli ingredienti chiave del Gel Deodorante per i Piedi di L'Erbolario (
11,50 euro ). CON L'ATTREZZO MULTIUSO Ha otto accessori intercambiabili utili per esfoliare la pelle e
lucidare e limare le unghie: Bellissima Sensitive MP2 200 ( 57 euro , bellissima.com) . CON IL PEELING
Shiny Foot di Tony Moly ( 11,90 euro , da Sephora) è un peeling liquido che grazie agli acidi estratti dalla
frutta esfolia le callosità dei piedi, mentre l'olio alla lavanda li profuma e li idrata.
Se sei una addicted dello smalto semipermanente approfitta della fine dell'estate per controllare lo stato di
salute delle unghie. Togli tutto e lasciale libere di respirare per un po'. Se appaiono ingiallite prova a
massaggiarle con bicarbonato e limone, un mix dall'azione schiarente. Sono secche e poco lucide? Una
volta al giorno applica qualche goccia di olio di mandorle dolci e massaggia fino a completo assorbimento.
Fai attenzione anche alla scelta del solvente: meglio quelli privi di acetone che non disidratano
ulteriormente l'unghia. IN PIÙ Se hai problemi di callosità diffuse, cura i piedi con maggior costanza.
L'ideale è acquistare uno di quei tool a rullo studiati per rimuovere duroni e pelle secca in maniera
professionale. Pedi Secret H700 di Babyliss ( 34,90 euro ), per esempio, è realizzato in polvere di diamante
e promette di rendere la pelle morbidissima in tutta sicurezza. I TIPS per unghie più forti
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Pag. 96 N.38 - 13 settembre 2016
diffusione:191795
tiratura:268316
Ripara i danni degli Uv
Dopo il mare, macchie e pelle disidratata sono le principali problematiche del viso. Per rimediare, ti
consigliamo di partire con una detersione soft, eseguita utilizzando un olio emolliente a risciacquo. Una
volta pulita la pelle, per stimolarne il turn-over cellulare, utilizza una crema a base di retinolo e glucosamina,
per eliminare delicatamente le cellule morte che la rendono opaca. La sera, invece, scegli formule ricche di
acido ialuronico e acido lattico in grado di fissare l'acqua anche negli strati profondi. CON IL MIX
SCHIARENTE Ha due texture che si miscelano solo al momento dell'applicazione per uniformare
l'incarnato correggere le discromie: Even Better Clinical di Clinique ( 99 euro) . CON IL PROBIOTICO
Superstart Skin Renewal Booster di Elizabeth Arden ( 59 euro ) contiene un complesso probiotico ed
estratti di semi di lino che riparano i danni del sole. CON IL SIERO È un concentrato di attivi che riduce pori
e imperfezioni: Pureté Sublime Sérum Peau Neuve di Galénic ( 40 euro , in farmacia). CON LE ALGHE
Blue Therapy Serum-in-Oil Night di Biotherm ( 62 euro ) con gli estratti di un'alga preziosa ripristina la
barriera cutanea. CON LA MASCHERA Ibuki Beauty Sleeping Mask di Shiseido ( 47 euro ) è una maschera
da notte, senza tempi di posa, che simula sul viso l'effetto di 8 ore di sonno. CON LA CAFFEINA
Visionnaire Yeux di Lancôme ( 71,50 euro ) grazie alla molecola MHD e alla caffeina migliora il microcircolo
del contorno occhi riducendo i gonfiori e le occhiaie. CON LA SPAZZOLA TECNO Clarsonic diventa
compatto con il nuovo modello Mia Fit ( 220 euro , da Sephora): due velocità di pulizia viso da portare
anche in palestra.
Quest'anno le lentiggini sono aumentate più del solito e al rientro in città ti sembra di avere la pelle
macchiata. Tranquilla, una volta terminate le continue e prolungate esposizioni al sole le efelidi se ne
andranno spontaneamente. Intanto, se vuoi renderle meno visibili, applica tutti i giorni una crema
schiarente e correggi con una CC cream. La macchia dell'anno scorso è peggiorata. Si è ingrandita e sul
viso ora si nota un po' troppo. Se vuoi eliminarla una volta per tutte puoi andare dal medico estetico per un
trattamento con il laser frazionato. Questo raggio luminoso agisce a bersaglio vaporizzando gli accumuli di
melanina senza aggredire le zone circostanti. Si formerà una crosticina che cadrà dopo qualche giorno
lasciando spazio a uno strato di pelle candida. Con il nuovo trattamento Endormologie® Attivatore
Splendore Immediato ( 2 euro al minuto) sarà sufficiente un'unica seduta di 20 minuti per esfoliare
delicatamente il viso e assottigliare la grana della pelle. Viene eseguito con un manipolo speciale che
ossigena i tessuti in profondità. Ideale al ritorno dalle vacanze, rende i tratti più distesi e la pelle extra
luminosa. GLI SOS anti macchia IN PIÙ
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Pag. 112 N.38 - 13 settembre 2016
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La sveglia all'intestino
La sveglia all'intestino Contro stitichezza e problemi di stomaco ora c'è l'integratore 12 erbe (Medical
Pharma, 12,80 euro): contiene estratti di piante che aiutano la digestione e danno la sveglia all'intestino.
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NOVITÀ IN FARMACIA
07/09/2016
Pag. 122 N.37 - 14 settembre 2016
diffusione:111420
tiratura:205973
LO STILE DI VITA PIÙ SANO È AUSTRALIANO
Parola di Nicole Kidman, a 49 anni, star hollywoodiana di prima grandezza più che mai orgogliosa delle sue
origini e capace di apprezzare la way oflife australiana in sintonia con la natura. Per questo Nicole ha voluto
essere madrina d'eccezione per l'arrivo in Italia di Swisse, la marca di integratori naturali numero uno in
Australia. Oggi, grazie alla partnership con P&G, i suoi 30 preparati a base di vitamine, minerali, erbe,
studiati per ogni esigenza, si trovano nelle farmacie.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 07/09/2016
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NEWS BEAUTY
07/09/2016
Pag. 54 N.38 - 14 settembre 2016
diffusione:228323
tiratura:372479
MAMMA LORENZIN E IL FERTILITY DAY
Alle italiane non piace la crociata della ministra LA RESPONSABILE DELLA SALUTE PROMUOVE UNA
GIORNATA PER IL RILANCIO DELLA NATALITÀ IN ITALIA. MA LE DONNE LA ACCUSANO. E LEI È
COSTRETTA A FARE RETROMARCIA
Marianna Aprile
Roma, settembre Il prossimo 22 settembre si terrà il Fertility Day , giornata promossa dal ministero della
Salute per sensibilizzare gli italiani al tema della denatalità (con tavole rotonde, banchetti informativi nelle
piazze, il coinvolgimento di scuole, farmacie, ospedali). Ma quando lo scorso 31 agosto è stata messa on
line la campagna di lancio dell'iniziativa, la ministra della Salute Beatrice Lorenzin è stata sommersa dalle
polemiche. UNA CAMPAGNA A METÀ L'accusa: le 12 locandine della campagna (costata quasi 150 mila
euro e affidata a una agenzia che lavora abitualmente col ministero) contenevano messaggi ritenuti
offensivi e retrogradi (quando non "fascisteggianti"), basati sull'idea che la realizzazione femminile sia
subordinata alla maternità e sul concetto di figli come "dono" alla Patria. Il che ha fatto sembrare che
l'iniziativa fosse stata ideata per incitare gli italiani a procreare e, in fondo, per colpevolizzare chi non lo fa.
In realtà, il Fertility Day rientra nel più ampio (137 pagine) Piano nazionale per la fertilità presentato a
maggio per affrontare il fatto che in Italia non si fanno figli (meno 10 per cento negli ultimi 10 anni), o si
fanno sempre più tardi. Nel Piano se ne analizzano i motivi (infertilità maschile e femminile, stili di vita che
tendono a far procrastinare le nascite...), e si ipotizzano soluzioni che passano attraverso l'educazione alla
salute sessuale. Che c'è di male allora? Oltre alla campagna di lancio sbagliata («Ne rifaremo una
migliore», promette Lorenzin), all'operazione si rimprovera di non tener conto delle cause sociali del
problema (povertà, disoccupazione, mancanza di prospettive professionali). «La mia gravidanza dura più
del mio contratto», recitava una locandina che sui social parodiava quelle ufficiali. E forse se il Fertility Day
fosse stato "partorito" anche dal ministero del Lavoro e delle Pari opportunità le cose sarebbero andate
meglio. Non è piaciuta la ragazza con la clessidra Sopra, alcune delle 12 locandine Sopra, alcune delle 12
locandine della campagna di lancio del Fertility Day . Appena l'account Twitter dell'iniziativa le ha messe on
line , su social network, blog e siti dei quotidiani c'è stato un putiferio. Sono state ritenute o ensive nei
confronti delle donne (dipinte solo come genitrici) e poco rispettose nei confronti di chi è sterile. Nessun
uomo ha, però, avuto da ridire su quelle, tra le locandine, che alludevano all'impotenza maschile.
Foto: Un anno fa Un anno fa Un anno fa ha avuto due gemelli
Foto: Insegna a Francesco Insegna a Francesco Insegna a Francesco a muovere i primi passi IN
SPIAGGIA COL FIGLIO DIMENTICA TUTTO Fregene (Roma). La ministra della Salute Beatrice Lorenzin,
44, con uno dei suoi gemelli, Francesco, nato con la piccola Lavinia l'8 giugno dello scorso anno. Qui
sopra, la mamma lo incita a muovere i primi passi mentre la nonna lo tiene per mano. A sinistra, gratifi ca i
suoi sforzi con un abbraccio.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 07/09/2016
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POLEMICHE LA CAMPAGNA PARTE COL PIEDE SBAGLIATO
VITA IN FARMACIA
20 articoli
07/09/2016
Pag. 2 Ed. Milano
diffusione:266814
tiratura:354388
Il testo di riforma della Sanità è stato approvato nell'agosto 2015 Cosa
funziona e cosa no
Qual è il modello di cure della legge di settore promossa da Maroni? Il principio della riforma della sanità,
scritta da Fabio Rizzi (Lega) e Angelo Capelli (Ncd), è di fare dialogare gli ospedali con gli ambulatori sul
territorio. È il motivo per cui sono nate le Agenzie sociosanitarie territoriali, che hanno sostituito gli ospedali
per unire sotto lo stesso cappello tutta la filiera sanitaria. L'obiettivo è di seguire il paziente anche nelle cure
sotto casa 1 Come è cambiata l'organizzazione della filiera aziendale? Le 15 Asl sono state sostituite da 8
Agenzie di tutela per la Salute, destinate a fare esclusivamente programmazione sanitaria (mentre
precedentemente offrivano anche cure ai pazienti). Le 29 aziende ospedaliere sono state sostituite da 27
Agenzie sociosanitarie territoriali (Asst). A un anno dall'approvazione della riforma, però, il funzionamento
delle nuove Asst è ancora in fase di rodaggio 2 Quale sistema di controlli è stato previsto e chi lo
sovrintende? Tra i pilastri della riforma sanitaria, anche la nascita dell'Agenzia dei Controlli, voluta per
prevenire gli scandali che avevano caratterizzato l'epoca formigoniana. È formata da un direttore generale
nominato dal governatore e da tre membri indicati dalla Conferenza dei capigruppo di minoranza. Al
momento, però, l'Agenzia non è decollata 3
4
Sono indicate misure contro la lottizzazione delle figure di vertice?
La riforma sanitaria - su input del centrosinistra - prevede che i direttori generali delle Ats e delle Asst
vengano scelti dal governatore all'interno di un elenco di candidati selezionati per merito da una
Commissione indipendente. Le prime nomine in base al nuovo meccanismo sono avvenute lo scorso
dicembre e sono state considerate una svolta positiva
5
Quali accorpamenti sono stati ordinati e con quali conseguenze?
Durante i mesi della riforma si è molto discusso sulla nascita di un polo pediatrico: la partita si è chiusa con
l'unione tra Sacco, Buzzi (foto a sinistra ), Fatebenefratelli e Macedonio Melloni. E il San Carlo si è unito al
San Paolo in una Asst. Ma su Milano la riforma della Sanità è stata praticamente congelata e, al momento,
è difficile vedere esiti concreti della riorganizzazione
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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07/09/2016
Pag. 5 Ed. Roma
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Asilo «regalato», la pista del pm: «Soldi destinati alla politica»
Giulio De Santis
Fondi per 130mila euro, sottratti dalla gestione dell'asilo nido, girati in parte alla politica per finanziarne
l'attività. È il patto che avrebbero stretto il commissario straordinario della Farmacap Francesco Alvaro e
l'imprenditore Giuseppe Giordano quando quest'ultimo ottenne l'affidamento a soli 36 mila euro, invece dei
166 mila canonici, dell'amministrazione della scuola materna dalla società partecipata del Comune. Questa
è la pista seguita dal pm Nadia Plastina che ieri ha fatto sequestrare ai carabinieri del Nas la
documentazione del dirigente, relativa agli appalti sottoscritti da Alvaro dalla sua nomina disposta nel 2014
dall'ex sindaco Ignazio Marino. Le carte diranno se esistono altre operazioni sospette, concluse su
indicazione della politica, come ha rivelato Alvaro -ai domiciliari con l'accusa di falso e turbativa d'asta quando l'ex direttore generale della Farmacap, Michele Guarino, gli chiese conto del perché violò l'iter per
l'assegnazione dell'asilo nido alla Dragona. Iniziativa denunciata anche dalla sindaca Virginia Raggi,
quando era consigliere comunale. Risposte potrebbero arrivare domani dall'interrogatorio di garanzia del
funzionario, difeso dell'avvocato Marco Zaccaria.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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Il caso Farmacap
07/09/2016
Pag. 8 Ed. Roma
diffusione:226066
tiratura:334292
Farmacap inchiesta della procura sui conti in rosso
Le verifiche dall'esposto di Tronca Arresto Alvaro, sequestrati i pc
GIUSEPPE SCARPA
SUL bilancio di Farmacap indaga la procura, i magistrati vogliono vederci chiaro.
Negli anni infatti la municipalizzata capitolina ha accumulato pesanti e anomali passivi tanto che l'ex
Commissario straordinario Francesco Tronca, poco prima di terminare il suo mandato, ha richiesto una
relazione sul bilancio di Farmacap agli stessi vertici della società. Tronca ha inviato per conoscenza anche
a piazzale Clodio la richiesta inoltrata alla dirigenza di Farmacap. Il documento chiede di fare luce sugli
ultimi 5 anni di gestione e ha portato i pm ad aprire un fascicolo a modello 45. Quindi, per ora, senza ipotesi
di reato.
Per cercare di rimettere ordine ai bilanci disastrosi di Farmacap, a marzo del 2014, l'allora sindaco Ignazio
Marino aveva puntato, in qualità di commissario straordinario su Francesco Alvaro. Una scelta giustificata
«dalla preoccupante situazione economica e finanziaria - si legge in una nota del Campidoglio datata 16
marzo 2014 - dell'azienda caratterizzata da gravi perdite economiche accumulate negli anni passati».
Francesco Alvaro da lunedì è agli arresti domiciliari con l'accusa di aver pilotato un appalto della
municipalizzata, a settembre del 2015, per la gestione di un asilo nido a favore dell'imprenditore Giuseppe
Giordano. Il 77enne, difeso dall'avvocato Marco Zaccaria, è accusato dal pm Nadia Plastina di turbativa
d'asta e falso e ieri i carabinieri del Nas, guidati dal capitano Dario Praturlon, hanno sequestrato i suoi pc.
A far nascere l'inchiesta sul commissario straordinario era stata la stessa dg della partecipata dal
Campidoglio, Simona Laing. Dg che accusa Alvaro anche di aver fatto assumere persone a lui vicine in
Farmacap.
A segnalare per prima l'anomalia dell'appalto dell'asilo nido, in un video-denuncia su Youtube, era stata
l'allora consigliera 5 Stelle Virginia Raggi.
Denuncia via web che le era costata la querela per diffamazione da parte di Alvaro. Ad oggi la sindaca
risulta perciò indagata. Ben presto però potrebbe essere archiviata. www.farmacap.eu www.romaebraica.it
PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: LA SOCIETÀ La Farmacap è la società del Comune che gestisce 47 farmacie romane.
Adesso la procura sta svolgendo accertamenti sui bilanci
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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L'inchiesta
07/09/2016
Pag. 6 Ed. Torino
diffusione:226066
tiratura:334292
Gli addetti ai lavori bocciano la guardia medica "Un flop totale"
SARA STRIPPOLI
TORINO è la città che per prima deve sperimentare il numero unico europeo per le chiamate di guardia
medica, 116117. Un test che dovrebbe partire a gennaio del 2017.
«Peccato che nella situazione attuale sarebbe un flop totale», dice Alessandro Dabbene, segretario
regionale della Fimmg (Federazione italiana medici di base) per la continuità assistenziale del Piemonte. Le
motivazioni sono più di una, spiega la Fimmg «ma la principale è che il rapporto medici pazienti non è
quello fissato dai parametri di efficacia (1 medico ogni 5.000 pazienti) e neppure l'accordo regionale che
prevede un rapporto di 1 a 6.500 è stato rispettato». Il servizio è attivo nelle ore serali, il sabato e la
domenica e la visita si richiede al numero 011-5747. Nell'Asl To1, però, mancano poi gli ambulatori, fa
notare la Federazione dei medici di medicina generale: ce ne sono solo due ad accesso diretto aperti il
sabato e la domenica e nelle ore serali. Neppure uno nell'Asl To2. Il risultato, chiarisce il
segretarioresponsabile della continuità assistenziale «è che la maggioranza chiede l'intervento domiciliare
e se l'attesa al telefono si prolunga va direttamente al pronto soccorso». I numeri, sostiene Dabbene,
confermano le difficoltà: «Nell'Asl To3 si fanno 60mila accessi di guardia medica all'anno, mentre sono
40mila quelli dell'Asl To1 e To2, cioè di tutta Torino. E' evidente che c'è qualcosa che non va». Ci sono 60
medici a Torino; ne servirebbero 140, insiste la Fimmg. Per conto dei medici di continuità assistenziale che
minacciano uno stato di agitazione se la situazione non sarà affrontata, Dabbene aggiunge all'elenco un
altro ostacolo: «Se anche la centrale operativa fosse pronta nei tempi previsti, il servizio non potrebbe
reggerne l'impatto». Tutto regolare invece per l'Asl To1, che conunica i dati di attività del 2015: 21.522 visite
domiciliari, 8.000 visite ambulatoriali per oltre 80mila ore di lavoro all'anno. Settantamila le telefonate a cui
si è dato risposta. La guardia medica è garantita non solo a domicilio, ma anche per le visite ambulatoriali,
dice l'azienda. Che ritiene l'organico sufficiente: 78 medici che nei turni dividono la loro attività fra la
centrale operativa, cinque postazioni e tre ambulatori ad accesso libero fino a mezzanotte, di cui due
all'ospedale Oftalmico e al Valletta. In organico, aggiunge l'Asl, ci sono anche dodici operatori di centrale
operativa.
Entro la fine dell'anno, è la promessa, apriranno altri due ambulatori nel territorio dell'Asl To2 e il rispetto
degliorganici sarà garantito.
LA FIMMG
"Il personale è la metà di quello che servirebbe Così si finisce all'ospedale" News e aggiornamenti sul
sito torino.repubblica.it PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: MENO DELLA METÀ A Torino i dottori in servizio alla guardia medica sono sessanta Dovrebbero
essere 140
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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Il pianeta sanità
07/09/2016
Pag. 8 Ed. Genova
diffusione:226066
tiratura:334292
Parla il preside Amore, dopo l'assalto ai quiz "Si deve far fronte alle reali possibilità occupazionali" " Questa
formula dovrebbe essere integrata con test psico attitudinali per capire la predisposizione dei candidati e le
motivazioni"
VALENTINA EVELLI
«Non basta un test a crocette per capire chi può essere un buon medico ma il numero chiuso è necessario
per far fronte alle reali possibilità occupazionali». Il giorno dopo il test di medicina non si placano le
polemiche sulle facoltà che prevedono un test d'ingresso per accedere ai corsi. Così se a Roma c'è stato
persino un blitz notturno degli studenti dell'Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti davanti alla
sede del Miur per protestare contro i test considerati iniqui, la progressiva diminuzione di posti e difendere il
diritto allo studio, anche a Genova il dibattito resta aperto.
Ieri nel capoluogo ligure al temutissimo quizzone per i 1.160 aspiranti medici appena il 6% ha preferito non
presentarsi.
Ma tra chi ha partecipato solo uno su sei riuscirà a conquistare uno dei 243 posti disponibili, a cui se ne
aggiungono altri 5 destinati agli studenti extracomunitari. Posti in calo seguendo il trend nazionale: a
Genova in un anno si sono persi 27 banchi e a farne le spese soprattutto gli stranieri che nel 2015
potevano contare su 25 posti, 20 in più rispetto a oggi. «Il numero chiuso non può essere messo in
discussione - spiega il preside della Scuola di Scienze Mediche e Farmaceutiche Mario Amore - E' corretto
formare nuovi medici in base a quelle che sono le reali opportunità occupazione e le esigenze della
popolazione ma il metodo va rivisto».
In ballo il futuro del test che prevede cento minuti di tempo per 60 domande che spaziano dalla cultura
generale alla biologia da chimica a logica. «Non si può pensare che un ragazzo si giochi il proprio futuro
con un quiz a crocette - continua il preside della scuola di scienze Mediche e Farmaceutiche - Questa
formula dovrebbe essere integrata con test psico attitudinali per capire la predisposizione dei candidati e le
motivazioni che li spingono a intraprendere questa professione. Si era parlato anche di introdurre la carriera
pregressa, i risultati scolastici dei ragazzi tra i criteri da valutare, ma alla fine non è mai stata applicata per
la difficoltà di comparare i giudizi tra istituti diversi".
E allora si torna a parlare di sistema alla francese, con accesso libero a tutti i potenziali medici e
sbarramento dopo il primo anno con un esame di valutazione. In una realtà come Genova non sarebbe
attuabile - mette in chiaro il professor Mario Amore - Sia per una questione di spazi, già ridotti all'osso sia
per la gestione dei docenti. L'accesso libero porterebbe uno sbilanciamento di risorse e personale da
concentrare sul primo anno a scapito degli studenti degli anni successivi».
Dibattito che resta aperto anche tra i mille candidati che ieri mattina si sono presentati al test d'ingresso e
già poche ore dopo la prova potevano controllare i risultati dalle soluzioni diffuse dal Miur. «Per
scaramanzia preferisco non verificare ma è stato ben più facile delle aspettative - racconta Laura Pitto, 19
anni neo diplomata al liceo linguistico Grazia Deledda - Ho lasciato in bianco qualche domanda di logica
per mancanza di tempo ma credo di essermela cavata». Laura ha iniziato a studiare per il quiz di medicina
un anno fa, dai libri di chimica e biologia di suo fratello. Test ed esercitazioni durante il fine settimana, una
pausa per prepararsi all'esame di maturità. Due giorni di vacanza e poi di nuovo sui libri con un corso
mirato. «Come si può valutare un ragazzo con un test? - spiega - Certo la preparazione di base è
importante ma basterebbe un colloquio per capire meglio la determinazione e le motivazioni che ci
spingono a inseguire un sogno».
I PUNTI GLI EXTRACOMUNITARI Ai 243 posti messi a disposizione se ne aggiungono altri 5 destinati agli
studenti extracomunitari I CANDIDATI Al temutissimo quizzone per i 1.160 aspiranti medici appena il 6% ha
preferito non presentarsi I TEMPI Sono 100 i minuti per 60 domande che spaziano dalla cultura generale
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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"Test a Medicina? Il numero chiuso è l'unica cura..."
07/09/2016
Pag. 8 Ed. Genova
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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alla biologia da chimica a logica I POSTI Ttra chi ha partecipato ieri solo uno su sei riuscirà a conquistare
uno dei 243 posti disponibili www.unige.it genova.repubblica.it PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: IL TEST Ieri al quizzone per i 1.160 aspiranti appena il 6% ha preferito non presentarsi
07/09/2016
Pag. 1 Ed. Firenze
diffusione:226066
tiratura:334292
Gioco d'azzardo due case per malati con gravi dipendenze
MARIA CRISTINA CARRATÙ
A PAGINA VII OLTRE 6 milioni di euro contro le dipendenze da gioco d'azzardo, l'apertura di due strutture
residenziali per i giocatori d'azzardo patologico (Gap), e un progetto organico di contrasto ad un fenomeno
ormai dilagante (oltre 20 mila, in Toscana, le persone affette da forme di dipendenza più o meno grave nel
2015, di cui 1.334 in carico ai Sert contro i 1.165 del 2013), che grava sempre più sul sistema sanitario
regionale. Mentre il presidente del consiglio promette guerra alle slot machine in bar e tabaccherie, e il
sindaco di Firenze un giro di vite su multe e distanze dai luoghi sensibili, la Regione vara un pacchetto di
"Linee di indirizzo" destinato a diventare un modello nazionale. «Un atto che la Toscana aspettava da
tempo» spiega l'assessore alla sanità e vicepresidente della Regione Stefania Saccardi, «frutto di due anni
di lavoro con esperti dei servizi pubblici, del privato sociale, della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, e che
consente ora di muoversi con una strategia organica contro questa nuova piaga sociale».
Due i pilastri del nuovo provvedimento, approvato ieri dalla giunta regionale: innanzitutto l'esplicito
indirizzamento sulle patologie da gioco delle risorse statali previste dalla legge di stabilità del 2015 e del
2016 (3 milioni e 159 mila euro per anno), altrimenti destinate a un fondo indistinto. E a cui si
aggiungeranno altri 3,1 milioni di euro del ministero della salute (anche questi per la prima volta "pensati"
per i Gap), da utilizzare però, anziché per le attività delle Asl, per il finanziamento di ulteriori progetti
provenienti dalle associazioni del territorio.
Altro obiettivo fondamentale del provvedimento, l'uniformità della presa in carico e dell'assistenza dei
giocatori patologici su tutto il territorio toscano, laddove finora (non essendo la patologia da gioco d'azzardo
formalmente inserita nei Lea, i livelli essenziali di assistenza) ogni Asl si è mossa per conto suo, con
progetti e investimenti molto difformi. Le nuove linee guida per la cura, la riabilitazione e il reinserimento
sociale dei pazienti, insomma, varranno d'ora in poi per tutti, con tanto di verifica periodica dei risultati e
cartelle cliniche informatizzate. Ma non basta. Per la prima volta entrano stabilmente nel percorso di presa
in carico due strutture residenziali di cura intensiva per pazienti particolarmente gravi, o nei quali la
patologia da gioco si associa ad altre dipendenze (da sostanze, eccetera) o a problemi psichiatrici, una
gestita dalla cooperativa Gruppo Incontro a Serravalle Pistoiese (residenziale per periodi dai 2-3 ai 6 mesi),
e una dalla Associazione San Benedetto di Livorno (semiresidenziale), disposte a riconvertire a questa
destinazione 6 o più posti ciascuna.
Per i pazienti meno gravi, destinati a cure intensive brevi di 21 giorni, resterà attiva (con fondi solo
regionali, in scadenza a fine 2016, ma con la possibilità, in seguito, di accedere su domanda al nuovo
percorso e ai fondi statali) la struttura sperimentale Orthos di Siena. Ancora, sul fronte della prevenzione, è
prevista una capillare campagna di informazione, attraverso le scuole, i vari presidi educativi del territorio, i
medici di base, le associazioni di autoaiuto, i centri di accoglienza e antiusura, i gestori delle sale da gioco,
e inoltre un numero verde dedicato e un sito web. E intanto, entro settembre, con un decreto del presidente
della Regione) metterà le gambe l'Osservatorio regionale sul gioco d'azzardo, previsto dalle legge regionale
del 2013, di cui sono stati già nominati i componenti e presieduto dalla consigliare regionale Pd Serena
Spinelli.
I PUNTI
I NUMERI In Toscana le persone affette da forme di dipendenza erano oltre 20mila nel 2015, di cui 1334 in
carico ai Sert L'OSSERVATORIO Entro settembre metterà le gambe l'Osservatorio regionale sul gioco
d'azzardo, previsto dalle legge del 2013 I FONDI Oltre si milioni per curare le ludopatie: 3 arrivano con la
legge di stabilità e altri 3 li metterà il ministero della Salute LE STRUTTURE L'assessore alla Salute della
Regione Stefania Saccardi (foto) annuncia l'apertura di due strutture di cura
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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LA SANITÀ
07/09/2016
Pag. 50 Ed. Torino
diffusione:159940
tiratura:227480
Le altre location
Una new entry è la farmacia territoriale dell'Asl To1, negli ex Bagni pubblici di via Legnano 5. Alle 11,30 si
esibisce il quartetto d'archi Monet.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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Le altre location
07/09/2016
Pag. 47 Ed. Cuneo
diffusione:159940
tiratura:227480
Presidio della Polizia ferroviaria nella vecchia stazione di Fossano
laura serafini
Cambia, in parte, il progetto dell'amministrazione comunale per i locali della vecchia stazione ferroviaria. Se
l'ipotesi attuale sarà confermata, la struttura ospiterà un presidio della Polizia ferroviaria.
«Ci sono contatti diretti tra Rfi e Polfer - spiega l'assessore Michele Mignacca -. Non c'è ancora nulla di
confermato, ma le intenzioni sembrano solo più da ufficializzare».
Sulle tempistiche l'assessore non si sbilancia, perché il Comune, a sua volta, non ha ancora avuto date
certe. L'arrivo di un presidio come quello degli agenti ferroviari annulla l'iniziale progetto di portare in quei
locali la Polizia municipale.
«L'obiettivo è avere una presenza costante, che serva a garantire più sicurezza alla zona - sottolinea
Mignacca -. Scopo che si raggiunge ugualmente con la Polfer».
Più volte pendolari e residenti hanno dichiarato di considerare l'area poco sicura, nonostante le forze
dell'ordine abbiano aumentato i controlli. Spazio alle associazioni
Contestualmente si continuano a organizzare gli spazi: dove una volta c'erano biglietteria, sala d'attesa,
edicola e uffici, al primo piano ci sarà anche un'area per le associazioni. Oltre alla farmacia comunale, la
terza della città già inaugurata nei mesi scorsi, e al presidio della Polfer, l'amministrazione continua il
progetto di creare sedi per le associazioni cittadine. «Stiamo trattando con alcuni interessati - spiega
Mignacca -. Questo permetterebbe non solo di ottimizzare gli spazi, ma anche di favorire la collaborazione
tra diverse realtà. Quello a cui teniamo particolarmente è la creazione al primo piano di una sala polivalente
che possa anche essere usata dai residenti del borgo per incontri, mostre, iniziative di vario genere». BY
NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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Progetto dell'amministrazione comunale
07/09/2016
Pag. 38 Ed. Roma
diffusione:112565
tiratura:151086
Farmacap , inchiesta sui costi dei medicinali
Dopo l'arresto del commissario straordinario per gli appalti pilotati aperto in Procura un altro fascicolo sui
prezzi gonfiati Nel mirino dei magistrati gli acquisti a cifre più alte rispetto a quelle del mercato dei farmaci e
anche di immobili inagibili GLI INQUIRENTI PUNTANO A SMASCHERARE LE COPERTURE POLITICHE
DI ALVARO. SI CERCANO I CONTATTI CON L'ESAME DEL COMPUTER
Adelaide Pierucci
Ora laProcura punta a smascherare le coperture politiche di Farmacap. Dopo l'arresto di lunedì mattina del
commissario prefettizio della municipalizzata che gestisce per il Campidoglio 47 farmacie e 18 asili
comunali, gli inquirenti mirano a ricostruire gli agganci politici, che potrebbero aver avuto vantaggi
economici o di potere nel permettere (o sollecitare) appalti pilotati. Francesco Alvaro, 76 anni, alla
Farmacap in veste di commissario dal 2014, finito ai domiciliari con la doppia accusa di turbativa d'asta e
falso per aver passato (senza titolo, sottocosto e con un appalto sospetto) la gestione di quattro immobili e
un asilo nido comunali ad una cooperativa di imprese, la Dragona Servizi, d'altra parte si era vantato
apertamente con l'ex direttore generale Michele Guarino, che voleva stopparlo dicendogli, «Ciò che faccio,
lo vuole la politica». «Dichiarazioni che suscitano allarme», ha concluso il gip Costantino De Robbio
nell'ordinanza con cui ha disposto la misura cautelare ai domiciliari per il commissario e l'obbligo di firma
per l'imprenditore favorito, Giuseppe Giordano. La dichiarazione che era la politica a chiedere certi affari
«appare adombrare», ha scritto il gip, «uno scenario di coinvolgimento di esponenti politici e amministrativi
a livelli superiori a quanto già emerso. E ciò rafforza la consapevolezza della necessità di agire con misure
a protezione delle indagini e del buon andamento della pubblica amministrazione». I riscontri su altre
assegnazioni sospette, raccomandazioni imposte, su giri di soldi che potrebbero aver alimentato la politica,
potrebbero arrivare dalla documentazione sequestrata dai carabinieri del Nas delegati alle indagini,
nell'ufficio del commissario prefettizio. NUOVO SCANDALO Il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il sostituto
Nadia Plastina hanno disposto anche l'esame dei pc di Alvaro. Gli inquirenti puntano a ricostruire la rete di
contatti del commissario. Che nell'ambito della municipalizzata agiva da «dominus». Come quando
nell'agosto 2015, dopo aver indetto fuori dalle sue competenze il bando per concedere ai privati tre immobili
e un asilo per 36.000 euro annui, ha firmato un contratto tra la Farmacap e la Dragona Servizi, dando per
firmata la convenzione preliminare tra la municipalizzata e il Comune, l'effettivo proprietario. Atto che verrà
firmato invece il mese dopo davanti al Dipartimento servizi educativi del Campidoglio. Intanto, a breve
dovrebbe scoperchiarsi un nuovo scandalo su Farmacap. La procura ha aperto un secondo fascicolo che
riguarda i farmaci acquistati, venduti e distribuiti nelle farmacie comunali dove lavorano oltre 400 addetti.
Farmaci per anni acquistati, secondo alcune segnalazioni, a prezzi superiori dal mercato. Nel mirino degli
inquirenti, però, ci sarebbero altri sperperi. Come l'acquisto a prezzi esorbitanti di immobili che sono poi
risultati privi di agibilità. Tra questi due appartamenti a Montesacro e Casilino insieme all'immobile ad uso
scuola materna di via Bossi, all'Infernetto, concessi con l'appalto pilotato alla Dragona Servizi. Il
commissario prefettizio e l'imprenditore finiti sotto inchiesta saranno interrogati domani. Ma il super
manager di Farmacap ha già respinto più volte le accuse.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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LE INDAGINI
07/09/2016
Pag. 33 Ed. Metropolitana
diffusione:112565
tiratura:151086
Lo scandalo Farmacap si allarga: secondo alcune segnalazioni i farmaci acquistati, venduti e distribuiti nelle
farmacie dove lavorano 400 addetti sarebbero stati acquistati a prezzi superiori al mercato. La procura ha
aperto un secondo fascicolo. Nel mirino degli inquirenti ci sarebbe anche l'acquisto a prezzi esorbitanti di
immobili risultati poi inagibili.
Pierucci all'interno
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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Farmacap , l'inchiesta si allarga: «I medicinali a prezzi gonfiati» `
07/09/2016
Pag. 34 Ed. Umbria
diffusione:112565
tiratura:151086
Francesco Vignaroli (Progetto Perugia) è pronto a lasciare la presidenza della commissione Bilancio.
L'indiscrezione filtra dopo un incontro di maggioranza che si è tenuto l'altro giorno a palazzo dei Priori prima
che il consiglio comunale scegliesse i revisori dei conti di Afas (azienda speciale delle farmacie comunali).
L'addio di Vignaroli sarebbe legato a impegni di lavoro, quindi nessun caso politico. Sono già iniziati i
contatti per la sostituzione: tra i nomi quello di Piero Sorcini (FI, non di osservanza ex An). Comunque gli
azzurri sarebbero favoriti per una sorta di riequilibrio tra gli incarichi, che sarebbe stato più volte sottolineato
da alcuni membri del gruppo di Forza Italia. A proposito, i revisori dei conti di Afas nominati sono Rolando
Antonelli (23 voti) eletto presidente, Federico Castagnoli (23 voti) e Paolo Ferrucci (18 voti). Ernesta
Cambiotti ha riportato 5 voti.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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Vignaroli lascia la commissione bilancio
07/09/2016
Pag. 16 Ed. Ferrara
diffusione:108967
tiratura:142035
di MARIA ROSA BELLINI «STAVO TORNANDO a casa dopo aver fatto la spesa. Ero praticamente
arrivato, quando mi si sono avvicinati questi due uomini, per me indiani, mi hanno rivolto poche parole, in
italiano ed hanno tentato di avvicinarmi, per darmi una carta stradale, dicendo che cercavano una farmacia
. Non ho preso la carta stradale ed ho indicato loro a voce dove potevano trovare la farmacia, a nemmeno
200 metri da dove eravamo. Loro hanno cercato di avvicinarsi ancora di più, io mi sono allontanato e
quando ho rallentato, mi hanno bloccato con l'auto e quello che non guidava, mi ha strappato la catenina
con un crocifisso attaccato, ma questa è rimasta tra la canottiera e la camicia. A quel punto mi hanno urtato
con violenza e se ne sono andati, portandosi via solo un pezzo di catenina». A RACCONTARE nel dettaglio
il violento scippo di cui è stato vittima lo stesso sfortunato protagonista, un 73enne, pensionato laghese che
nella tarda mattinata di lunedì a pochi metri da casa è stato avvicinato e poi aggredito per essere derubato
da due cittadini stranieri, a bordo di una Mercedes Classe A, che ancora sono ricercati dai carabinieri.
L'UOMO È STATO portato al pronto soccorso del Delta dove gli sono stati applicati circa 40 punti di sutura
ad un braccio, altri punti sul naso, una mano ed una gamba fasciate ed un paio di costole rotte, oltre ad un
evidente ematoma attorno al collo dove portava la catenina d'oro. «SIAMO SCIOCCATI per quanto
accaduto - commentano la moglie ed il figlio dell'uomo aggredito - eravamo qui, che stavamo sistemando
della legna che era in giardino, quando dalle urla che provenivano dai vicini di casa, ci siamo resi conto di
quanto accaduto al nostro congiunto». ERA RANNICCHIATO a terra, sanguinante - ricorda la moglie del
pensionato laghese - ho avuto un tuffo al cuore. Lo hanno massacrato per cosa, per pochi centimetri di una
catenina d'oro. Dove siamo arrivati, che rischi la vita per pochi grammi di metallo prezioso, che il più delle
volte è un ricordo affettivo». IERI IL 73ENNE laghese, dimesso dall'ospedale del Delta, con una prognosi di
40 giorni, ha parlato con i carabinieri, fornendo loro tutti gli elementi per continuare le ricerche di questi
aggressori che al momento restano sconosciuti. LA CACCIA ALLA BANDA è aperta. L'uomo è ancora sotto
choc e i carabinieri vogliono verificare ogni minimo dettaglio per punrare la barra verso la soluzione del
caso. L'episodio ha gettato nel panico tutta la piccola comunità di Lagosanto. I detective sono alla ricerca di
ogni appiglio per braccare gli aggressori dell'anziano laghese.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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«Li ho visti in faccia. Adesso ho paura» Sotto choc l'uomo rapinato e
investito
07/09/2016
Pag. 11 Ed. Ancona
diffusione:108967
tiratura:142035
«Sport Day» Al Roccheggiani esibizioni, prove e convegni
- FALCONARA - IL ROCCHEGGIANI torna a riempirsi, domenica dalle 10 alle 20, per la terza edizione del
Falconara Sport Day, l'evento che l'associazione Futura organizza in collaborazione con il Comune, la pro
loco Falconamare e le società sportive cittadine. Oltre 20 realtà associative faranno provare gratuitamente
la propria disciplina ai visitatori. Sarà allestita un'area meeting che ospiterà due incontri: alle 10.30 i
volontari della Croce Gialla e della Società nazionale di salvamento terranno un corso di primo soccorso,
alle 11.30 prenderà il via una tavola rotonda dedicata alla crescita e all'alimentazione dal titolo «Sport e
crescita: guai a improvvisare» organizzata in collaborazione con la farmacia Galatello e il poliambulatorio
Kinesis. Si potrà pranzare sul posto e curiosare tra gli stand. Nel pomeriggio ci saranno esibizioni delle
varie discipline e sarà assegnato il Premio Futura, ogni anno conferito a giovani che si sono distinti nel loro
campo.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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L'APPUNTAMENTO
07/09/2016
Pag. 13 Ed. Brianza
diffusione:47876
tiratura:70261
Elisabetta Pandolfo guiderà la Multiservizi
- SOLARO - CI SONO voluti più di nove mesi, ma alla fine la nomina è arrivata e l'azienda pubblica Solaro
Multiservizi, interamente controllata dal Comune, ha un nuovo presidente e un nuovo amministratore unico.
È ELISABETTA Pandolfo, 31 anni, già consigliera comunale per la lista Insieme per Solaro dal 2009 al
2014. Laureata in Scienze sociali applicate, è consulente aziendale e sta collaborando con numerose
amministrazioni locali. È stata nominata al termine di una lunga selezione, per sostituire Patrizio Russo, che
ha ricoperto questo incarico per alcuni anni ed era in proroga dal novembre del 2015, dopo che la nuova
legge ne ha impedito la possibilità di rinnovo. La Solaro Multiservizi gestisce tra l'altro le Farmacie comunali
e la mensa scolastica e conta attualmente 10 dipendenti. La scelta di Elisabetta Pandolfo ha suscitato
qualche sorpresa in considerazione del fatto che Gianfranco Morelli, ex assessore nei precedenti mandati e
consigliere comunale di maggioranza, si era dimesso nel mese di gennaio proprio per candidarsi
pubblicamente a questo incarico e sembrava scontato che ci fosse un accordo in tal senso. Pare però che
alla fine, a bloccare la nomina di Morelli sia stata una questione di interpretazione più restrittiva delle norme
di incompatibilità. «Sono molto contenta ed onorata di questa nomina e ringrazio il sindaco per questa
attestazione di fiducia», ha commentato la nuova presidente della Solaro Multiservizi. Ga.Bass.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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SOLARO L'EX CONSIGLIERA COMUNALE NOMINATA A SORPRESA DOPO LA CANDIDATURA
MORELLI
07/09/2016
Pag. 3 Ed. Massa Carrara
diffusione:82175
tiratura:111836
- MASSA - PROSEGUE la caccia al rapinatore che l'altro pomeriggio ha dato l'assalto alla farmacia
«Ferrarini» di Castagnola. Ha agito a volto coperto ma contro di lui giocano due fattori non da poco: primo,
gli inquirenti hanno la certezza di avere a che fare non con un rapinatore «professionista» ma con ogni
probabilità con un balordo, forse un tossicodipendente alla ricerca di soldi «facili». E proprio per questo
potrebbe aver commesso qualche errore, a cominciare dalle banconote perse per la strada durante la
maldestra fuga. Secondo: già pochi minuti dopo la rapina gli agenti della squadra mobile hanno preso
visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza installate all'interno della farmacia. Non è stata ancora
trovata la pistola (vera o falsa?) usata nell'assalto che ha fruttato al malvivente un bottino di 400 euro. Fra i
testimoni anche una bambina di cinque anni e un anziano cliente, cui il rapinatore ha strappato di mano i
soldi con cui doveva comprare alcune medicine. Soldi che però il rapinatore ha poi perso per strada...
SCHEDA
Malviventi
Nelle scorse settimane, a cadenza quasi giornaliera, sono state messe a segno truffe a danni di anziani
vittime di personaggi senza scrupoli. Si sono presentati alle loro abitazioni qualificandosi come sedicenti
carabinieri, avvocati o addetti dell'Enel
Soldi e gioielli
Una volta entrati in casa i truffatori sono riusciti a farsi consegnare soldi e gioielli dalle anziane vittime, con
la scusa di dover saldare inesistenti bollette o debiti contratti dai figli. Negli ultimi giorni le truffe sono state
messe a segno da finti addetti di Enel
Occhio al «pishing»
Come già fatto in passato Enel lancia una nuova campagna di informazione e prevenzione contro questo
tipo di truffa. Fari puntati anche sui tentativi di raggiro fatti col sistema del «pishing», le mail ingannevoli con
cui vengono chiesto vengono chiesti pagamenti
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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Rapina in farmacia : le indagini sulle telecamere
07/09/2016
Pag. 23 Ed. Umbria Terni
diffusione:82175
tiratura:111836
«UTILIZZARE gli introiti del canone delle Farmacie tifernati per l'acquisto di medicinali a soggetti indigenti e
per abbattere le barriere architettoniche negli edifici privati»: era la proposta del consigliere di Castello
Cambia, Vincenzo Bucci. «Le Farmaciesono una risorsa importante - ha risposto l'assessore al bilancio
Michele Bettarelli -. Parte degli utili hanno valorizzato iniziative storiche e fiori all'occhiello del nostro
territorio che attraggono tanti turisti, costituendo un elemento di crescita economica importante. Investire gli
utili per l'abbattimento delle barriere architettoniche è previsto in base alla graduatoria. Alcune risorse le
abbiamo destinate al percorso sulle mura mentre la distribuzione dei farmaci agli indigenti è già a bilancio».
«Io sceglierei un utilizzo sociale e non promozionale delle risorse», ha replicato Bucci.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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Canone delle farmacie comunali Scontro sull'impiego del denaro
07/09/2016
Pag. 5 Ed. Viareggio
diffusione:82175
tiratura:111836
Dalla Versilia i servizi igienici
IL GRANDE CUORE della Versilia ha subito risposto all'appello di Eugenio Vassalle, responsabile del
comitato protezione civile di Viareggio, impegnato con una delegazione di tecnici e volontari nel territorio di
Amatrice. Oggi arriveranno i moduli igienici per consentire agli sfollati della frazione Torrita di avere docce e
servizi igienici, pur nell'emergenza di un campo di tende, degni di una Nazione civile. «I MODULI per le
docce e i wc - racconta dal Reatino Vassalle - sono stati donati dalla ditta Quiriconi di Pietrasanta. Il
trasporto dalla Versilia a Amatrice è stato offerto da Biaggi Autotrasporti di Lido di Camaiore. Sta arrivando
anche un magazzino con scaffalature regalato dalla So.Ve.Co di Massarosa, così ora metto mano a
riorganizzare le cucine da campo, che è la mia materia di ristoratore, con una dispensa come si deve. In
questo reparto ho messo tutti sull'attenti». Col convoglio che è partito ieri notte arriveranno anche gli aiuti
raccolti dal Comune di Viareggio e dalla Protezione civile con l'iniziativa fatta alla Torretta della stazione:
medicinali inviati dalle Farmacie comunali di I Care Srl, pacchi viveri, giochi e materiale didattico donati
anche dalla cittadinanza. L'ISTALLAZIONE del campo per i soccorsi alla popolazione di Torrita è stata
graditissima ai cittadini rimasti senza casa, visto che anche gli edifici che non sono crollati sono del tutto
inagibili. «E il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ci ha fatto i complimenti - sottolinea Vassalle - Ha detto
che al primo consiglio comunale aprirà la procedura per proporre il gemellaggio con Viareggio. Quando ha
saputo che sono presidente della Mover, schezando, ha detto che mi assumerà a Amatrice perché 'qui di
buche da tappare ce ne sono a iosa'. Al sindaco abbiamo mostrato tutto quello che è stato realizzato nel
campo di Torrita e lui ha approvato tutto con le lacrime agli occhi per la commosione». QUANDO i
viareggini sono arrivati a Torrita il campo tende c'era già. La nostra protezione civile ha aumentato le tende
e, come richiesto dalla direzione di Cerveteri, i quattro tecnici partiti da Viareggio hanno messo mano agli
allacci idrici e della corrente che non c'erano. L'idraulico ha anche creato gli scarichi dei bagni che saranno
montati oggi. «Noi rimarremo qua fino a domani - conclude Vassalle - e poi faremo turnazioni di 5 giorni
intervenendo secondo le richieste del Centro operativo comunale di Amatrice». E oggi è attesa la visita di
Piero Moscardini, l'ex delegato della protezione civile che venne a Viareggio dopo il 29 giugno: pensionato,
ora è consulente e perito della Protezione civile nazionale e sta facendo la revisione dei campi perché tutto
funzioni come si deve.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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TERREMOTO MODULI DOCCIA E WC DONATI DA QUIRICONI PIETRASANTA
07/09/2016
Pag. 24 Ed. Benevento
diffusione:41288
tiratura:56531
« Farmacie , si sblocchino le procedure per le nuove sedi»
Manna, presidente provinciale dell'Ordine chiede al governatore De Luca di chiudere al più presto i
concorsi rimasti in stand-by
Luella De Ciampis
Farmacie, si chiedono risposte in Regione per attivare l'iter dell'assegnazione delle sedi farmaceutiche in
provincia di Benevento. Un numero non esiguo nel Sannio che diventa molto elevato se si tiene conto delle
richieste di tutti gli altri comuni del territorio campano. A chiederne conto, in qualità di delegato regionale
della Federazione dell'Ordine dei Farmacisti, è il presidente dell'Ordine dei Farmacisti provinciale, Maurizio
Manna ( nella foto) che ha scritto una lettera al governatore De Luca. Le amministrazioni dei comuni del
Sannio e dell'intera Regione, in qualità di autorità sanitarie, hanno inoltrato istanza di istituzione di sedi
farmaceutiche su tutto il territorio. In seguito a tale richiesta sono stati istituiti due diversi concorsi, uno
ordinario nel 2009 e l'altro straordinario nel 2012, attualmente non ancora istruito. Per il primo, si è arrivati
sia alla pubblicazione del bando che alla sedi da assegnare, due sole in provincia, e più precisamente, nei
comuni di Castelpoto e di Sant'Angelo a Cupolo. Per il secondo, con il decreto Cresci Italia, è stata
approvata l'assegnazione di 8 sedi in tutta la provincia di Benevento, ma la commissione nominata da
Caldoro, un mese prima che finisse il suo mandato, fu fatta cadere da De Luca. Fu quindi nominata una
seconda commissione e, contestualmente, fu inoltrato ricorso al Tar che ha annullato una delle due
commissioni, convalidando l'altra che, tuttavia, non viene convocata. Il concorso straordinario era stato
indetto per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro dei giovani farmacisti, ma è un concorso per titoli e
quindi a essere favoriti sarebbero comunque i professionisti più anziani che, negli anni, hanno maturato un
curriculum più consistente. Intanto, i farmacisti che avevano partecipato al concorso del 2009, hanno
formato un comitato che ha ufficialmente sollecitato la Regione a intervenire sulla questione, senza però
ricevere risposte ufficiali, se non una rassicurazione verbale del presidente De Luca che, attraverso
un'emittente privata, già a giugno, prometteva la imminente soluzione alle problematiche relative ai due
concorsi. Tuttavia, al momento, provvedimenti ufficiali non ve ne sono e per questo Manna ha scritto a De
Luca, rappresentando l'urgenza della messa in esercizio delle nuove farmacie previste, «al fine di
realizzare insieme il programmato, atteso e necessario miglioramento dell'assistenza farmaceutica sul
territorio regionale». Quindi, Manna chiede al governatore di sostenere e concretizzare le legittime
aspettative di una intera generazione di farmacisti che da trent'anni attende di poter conquistare la propria
opportunità professionale. Tutti gli Ordini della Campania - per quanto si legge nella missiva - hanno
costantemente sollecitato la precedente amministrazione regionale a dare impulso decisivo alle procedure
concorsuali, ritenute necessarie, segnalando la necessità di superare specifiche criticità, quali, il fenomeno
delle prelazioni comunali farmaceutiche, sottratte al pubblico concorso, in favore di un successivo
affidamento alla gestione di una società partecipata, a maggioranza privata. Aspetto, quest'ultimo,
recentemente all'attenzione dell'Antitrust.
Foto: I numeri Sono in tutto 10 gli esercizi «congelati» di cui uno ciascuno a Castelpoto e S. Angelo a
Cupolo
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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La sanità , l'appello
07/09/2016
Pag. 25 Ed. Salerno
diffusione:41288
tiratura:56531
Medicina, roulette per 1.373 «Test stressanti, cari e ingiusti»
La carica delle matricole: solo 142 ce la faranno. In corsa un 54enne
Barbara Landi
La giornata Folla e tensione alle prove d'ingresso «È la facoltà che ci farà lavorare» Piano Marshall e
manifesto illuminista tra i quesiti del test d'ingresso a numero programmato nazionale in Medicina e
Chirurgia. Clima sereno per i 1.373 che si sono presentati ieri mattina su 1.404 prenotati alle prove di
selezione per i 142 posti disposti dal Miur per Salerno, a cui si aggiungono 15 in Odointoiatria e Protesi
dentaria. Tra i più anziani, pronto a mettersi in gioco per inseguire una passione, anche un uomo di 54 anni,
classe 1962. Un trend in crescita, quello della facoltà che nel 2016 festeggia il decennale. Circa il 4per
cento in più degli aspiranti camici bianchi ha scelto l'ateneo salernitano come prima opzione tra le 72 sedi
dislocate su tutto il territorio italiano. «Salerno si è classificata ai vertici di tutte le valutazioni nazionali per
ricerca e didattica - spiega Mario Capunzo, direttore del dipartimento - I dati Almalaurea confermano i nostri
laureati tra i primi per occupazione post lauream e siamo l'unica università a disporre di un campus
totalmente dedicato. Odontoiatria vive l'effetto trascinamento dell'ottima reputazione conquistata. La
professione medica rimane una delle più affascinanti, sull'attrattività però incide non solo l'emotività, ma
anche il carattere di concretezza nel trovare un'occupazione». Sezioni «Ippocrate» sono state istituite in
numerosi licei classici salernitani, come il Torquato Tasso, con percorsi e seminari di studi che proiettano
già alla facoltà di Medicina. «Il mio augurio ai candidati è di dare il meglio di se stessi aggiunge Capunzo - e
di affrontare le prove con serenità e serietà, con la consapevolezza che si tratta di una missione fondata sul
rapporto empatico con l'umanità del paziente». Ormai consolidata la prassi predisposta dal campus per i
test d'ingresso. Le operazioni, infatti, appaiono ancora più fluide dello scorso anno, permettendo già dalle
ore 8.30 l'ingresso verso le aule assegnate attraverso le procedure online. Off limits le aule di
Giurisprudenza e Lettere. I plichi contenenti i test, custoditi nei giorni precedenti in camere blindate e
videosorvegliate, vengono consegnati alla commissione centrale, presieduta da Nicola Rosa, ordinario e
primario di Oculistica, e composta da Antonello Crisci, direttore dell'istituto di Medicina legale e Paolo
Remondelli, presidente del corso di laurea in Medicina. Ad augurare buon lavoro ai ragazzi anche il rettore
Aurelio Tommasatti, che si è recato di persona ad incoraggiare le future matricole: «La giornata di oggi è
decisiva per la qualità del lavoro svolto a servizio dei giovani - spiega Tommasetti - Quest'anno siamo
passati da un rapporto di 9 candidature per ogni posto disponibile a più di 10. Questo ci inorgoglisce, ma ci
assegna una grande responsabilità: garantire ai nostri futuri studenti le migliori condizioni di efficienza,
accoglienza, ospitalità e organizzazione». Domande molto più semplici rispetto allo scorso anno, prive di
trabocchetti vero/falso. Lineari anche i quesiti di logica, più complesse invece quelli di fisica e chimica,
anche se molto più coerenti ai programmi scolastici delle superiori. Tuttavia, per la graduatoria unica
nazionale a scorrimento bisognerà attendere il 4 ottobre. Appare sempre più fragile e meno indipendente,
però, la nuova generazione di studenti, accompagnata a sostenere i test dalle mamme e dai papà, in attesa
per ore, in trepidazione, fuori dalle transenne. «Mai scoraggiare i figli. Bisogna avere fiducia e stargli
vicino», sostiene la signora Lucia. «Siamo genitori disperati - incalza un padre - È difficile raccontare come
si vive tutto l'iter». Famiglie intere con bimbi a seguito girano intanto per il campus. La rabbia è tanta per un
test a sbarramento considerato anticostituzionale e soprattutto non teso a premiare il merito, oltre che
costoso. Cento euro l'ammontare del contributo, per un totale di 140mila euro incassate dal campus solo
per Medicina. «Industria dei test», la definisce il signor Enzo, di professione medico rianimatore, venuto con
la moglie e la bimba più piccola a sostenere il figlio al suo secondo tentativo, già iscritto a Farmacia a
Siena: «La nostra è una dittatura velata, non una democrazia. Il diritto allo studio dovrebbe essere per tutti,
ma chi non ha la possibilità di spendere non può fare ciò che vuole. "Chi abbusca è il povero cristiano VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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L'Università
07/09/2016
Pag. 25 Ed. Salerno
diffusione:41288
tiratura:56531
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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insiste - .È la vita a selezionare il medico. Non saranno mai eliminati i test, perché l'indotto economico è
troppo forte. È uno stress. Noi ad esempio abbiamo fatto il giro d'Italia per partecipare alle selezioni degli
atenei privati, tra cui San Raffaele a Milano, Campus Biomedico e Cattolica, ed ora manca Ingegneria
Biomedica. Tra costi e pernottamento circa 2.500 euro. Penso però a tutti i ragazzi bravi che non possono
garantirsi queste opportunità. Purtroppo le altre facoltà sono solo dei parcheggi». Contraria ai test anche
l'associazione universitaria Link. «Volevo fare il medico, ma ho trovato chiuso», si legge sullo striscione che
espongono all'ingresso del campus, essendogli stato impedito dal servizio di sicurezza di avvicinarsi
all'area blindata: »I test sono la faccia di un'economia soffocata che ha portato al collasso il mondo
dell'università e della cultura, negando a noi giovani di inseguire un sogno».
Natalia Pelosi Prima a finire il test voglio tentarne altri due uno anche a Benevento
Bodan Stepanchuk Tanta ansia e poco tempo Mi piace aiutare gli altri lo faccio già come bagnino
Annalaura Baldi I test erano fattibili ma queste prove possono distruggere un sogno Maria De Falco Ho
scelto di restare qui il campus ha buona fama Proverò anche farmacia
07/09/2016
Pag. 15
diffusione:16726
tiratura:31832
Nas a caccia del mandante politico dopo l'arresto del commissario La nuova pista Dietro i favori il sospetto
di una «mangiatoia»politica
Valeria Di Corrado
Scoprire chi è il "mandante" politico che avrebbe portato il commissario straordinario di Farmacap
Francesco Alvaro a favorire la società Dragona servizi di Giuseppe Giordano nell'affidamento di un appalto
per la gestione di tre asili romani per 36 mila euro l'anno, per 6 anni. Verificare se, in cambio della corsia
preferenziale e di questo prezzo di favore, sia stata foraggiata la politica. E' questa la nuova pista
investigativa su cui stanno lavorando i carabinieri del Nas, su mandato del pm Nadia Plastina, dopo che
lunedì il gip ha ordinato i domiciliari per Alvaro e imposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria
per Giordano. Entrambi indagati per turbativa d'asta e falso in atto pubblico. Ieri il blitz dei militari nella sede
di Farmacap (la società partecipata al 100% dal Campidoglio che gestisce, tra l'altro, le farmacie comunali)
per acquisire la documentazione relativa a quella e ad altre gare "sospette" e hanno sequestrato il
computer del commissario straordinario scelto dall'ex sindaco Marino e rinnovato "a tempo indeterminato".
L'attenzione degli inquirenti sarà tesa anche a cercare qual è la sponda politica evocata da Alvaro.
Nell'ordinanza di arresto si fa riferimento alla risposta che quest'ultimo avrebbe dato al dg di Farmacap
Guarino, in disaccordo con il suo modo di operare: «Lo vuole la politica». «Tale dichiarazione - spiega il gip
- appare adombrare uno scenario di coinvolgimento di esponenti politici ed amministrativi a livelli superiori
rispetto a quanto già emerso». Quel che è certo è che Alvaro ha firmato nell'agosto del 2015 il contratto che
affidava la gestione dell'asilo di via Bossi, all'Infernetto, e di due immobili dove sarebbero sorti altri asili,
dichiarando falsamente di aver già ottenuto la Convenzione con il Comune. Convenzione che poi è stata
siglata il mese successivo. L'allora consigliere grillino Virginia Raggi aveva segnalato le anomalie di quella
gara in un video pubblicato su internet. Alvaro l'ha querelata per calunnia. L'attuale sindaco, per tutta
risposta, ha portato in Procura una denuncia formale. Ma i pm erano già su quella pista.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 07/09/2016
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Appalti dei nidi Blitz a Farmacap
PROFESSIONI
10 articoli
07/09/2016
Pag. 13
diffusione:98970
tiratura:162805
Manuel Costa
Il gruppo tedesco Fresenius ha siglato un accordo per acquisire Idc Salud Holding, operatore ospedaliero
spagnolo più conosciuto come Quironsalud, per 5,76 miliardi di euro (6,42 miliardi di dollari). L'operazione
prevede che la divisione Helios di Fresenius, maggior operatore privato di ospedali e strutture sanitarie
d'Europa, acquisisca il controllo della catena iberica da Cvc Capital Partners, dal fondatore e
amministratore delegato Victor Madera e da altri manager. Per Fresenius si tratta della prima iniziativa di
espansione al di fuori della Germania e della maggior acquisizione mai effettuata, ha precisato un
portavoce. L'ultima grande transazione di m&a dell'azienda tedesca è stata realizzata nel 2008 e ha portato
all'acquisizione del controllo del produttore di farmaci generici statunitense App Pharmaceuticals per 4
miliardi di dollari circa. Fresenius sosterrà la maggior parte dell'esborso in contanti ed emetterà anche 6,1
milioni di azioni per un valore di 400 milioni di euro a favore di Madera, che a sua volta manterrà il timone
dell'azienda iberica. Quironsalud, nata nel 2014 dalla fusione tra Idc Salud e Grupo Hospitalario Quiron, ha
in portafoglio 43 ospedali, 39 centri ambulatoriali e circa 300 centri per la prevenzione, conta su 35 mila
dipendenti e prevede per il 2006 un fatturato di 2,5 miliardi con un ebitda tra 460 e 480 milioni, destinato a
salire tra 520 e 550 milioni nel 2017. Fresenius prevede di chiudere la transazione tra la fine dell'anno e
l'inizio del 2017 e di fornire al mercato un nuovo piano di medio termine in occasione della pubblicazione
dei risultati finanziari 2016. (riproduzione riservata) FRESENIUS 6 giu '16 6 set '16 61 69 67 65 63 71
quotazioni in euro 70,43 € 6,44% IERI
Foto: Victor Madera
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 07/09/2016
49
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Fresenius compra ospedali in Spagna per 5,76 mld
07/09/2016
Pag. 19
diffusione:40070
tiratura:76507
Fresenius fa shopping
E aumenterà il fatturato di 2,5 mld di euro
Il gruppo tedesco Fresenius ha siglato un accordo per acquisire Idc Salud Holding, operatore ospedaliero
spagnolo conosciuto in Spagna per l'insegna Quironsalud, per 5,76 miliardi di euro. L'operazione vede la
divisione Helios di Fresenius, il principale operatore privato di ospedali e strutture sanitarie d'Europa,
rilevare il controllo della catena iberica da Cvc Capital Partners, dal fondatore e a.d. Victor Madera e da altri
manager. Per Fresenius si tratta della seconda iniziativa di espansione al di fuori della Germania e della
maggiore acquisizione mai effettuata. L'ultima grande transazione m&a dell'azienda tedesca era stata
condotta nel 2008 e aveva portato all'acquisizione del controllo del produttore di farmaci generici americano
App Pharmaceuticals per 4 miliardi di dollari. Ora Fresenius sosterrà gran parte dell'esborso in contanti ed
emetterà 6,1 milioni di azioni, per un valore di 400 milioni di euro, a favore di Madera, che a sua volta
manterrà il timone dell'azienda iberica. Quironsalud, nata nel 2014 dalla fusione tra Idc Salud e Grupo
Hospitalario Quiron, ha in portafoglio 43 ospedali, 39 centri ambulatoriali e circa 300 centri per la
prevenzione, conta su 35 mila dipendenti e prevede per il 2016 un fatturato di 2,5 miliardi di euro, con un
ebitda compreso tra 460 e 480 milioni, destinato a salire a 520-550 milioni l'anno prossimo. Fresenius
prevede di chiudere la transazione tra la fi ne dell'anno e l'inizio del 2017 e di fornire al mercato un nuovo
piano industriale a medio termine in occasione della pubblicazione dei risultati fi nanziari 2016. ©
Riproduzione riservata
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 07/09/2016
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Il colosso ospedaliero tedesco rileva per 5,76 miliardi la spagnola Idc
07/09/2016
Pag. 41 N.141 - settembre 2016
About Pharma and Medical Devices
CAMBIO DI GOVERNANCE PER L'ITALIAN BIOSIMILAR GROUP A
CACCIA DI NUOVE ADESIONI
Adottato lo stesso percorso dell'associazione europea di settore: braccia aperte nei confronti di qualsiasi
azienda interessata a condividere il supporto alle politiche pro-biosimilari
S.Tod.
Nell'afa estiva la notizia è scivolata via in sordina. Ma documenta bene quanto "tanto" si muove sul vivace
pianeta dei biosimilari. Più o meno a fine giugno un criptico comunicato dell'Italian Biosimilar Group (l'Ibg,
nato nell'alveo di Assogenerici, cui aderiscono oggi otto aziende attive nel settore: Sandoz, Baxter, Baxalta,
Teva, Sandoz, Mylan, Accord, Stada, Mundipharma) annunciava che l'organismo - a due anni dalla nascita
- aveva deciso di "adottare un nuovo modello di governance, più funzionale alla sua autonomia e alla
necessità di rispondere alle sfide attuali e future che caratterizzano questo". Suggestiva la spiega sulle
nuove sfide che, sottolineava la nota, "prevedono la necessità di aprirsi all'esterno, a nuove realtà industriali
non appartenenti ad Assogenerici portatrici di interessi in questo settore produttivo". La novità non
rappresenta altro che l'attuazione pratica di un passaggio contenuto nel nuovo Statuto di Assogenerici
(febbraio 2016) che all'articolo 8, lettera h ha testualmente previsto che il Consiglio direttivo
dell'associazione dei genericisti può, laddove ne ravvisi l'opportunità: "istituire uno o più gruppi di
rappresentanza di specifici interessi di aziende titolari di medicinali che abbiano una propria autonomia
gestionale, finanziaria e comunicazionale...". Il Consiglio direttivo potrà altresì prevedere "che possano far
parte di tali gruppi anche aziende non associate ad Assogenerici...". La scelta è politicamente rilevante.
Anche Farmindustria, ad esempio, ha gruppi analoghi (Iapg - Italian American Pharmaceutical Group,
gruppo delle aziende italiane a capitale americano, componente di Farmindustria, Gef - Gruppo Europeo
Farmindustria, che riunisce le aziende farmaceutiche a capitale europeo operanti nel mercato italiano e
appartenenti a Farmindustria) che non risultano però incardinati nello statuto farmindustriale. Trasparente il
tentativo di Assogenerici di abbracciare lo stesso percorso dell'associazione europea di settore, che a
marzo di quest'anno ha fatto un triplo salto mortale cambiando denominazione - da Ega (European Generic
and Biosimilar Medicines Association) a Medicines for Europe - e modificando la propria la struttura interna
che oggi prevede tre gruppi - farmaci generici, farmaci biosimilari e farmaci a valore aggiunto (ricerca su
molecole scadute di brevetto). Gruppi distinti ma pienamente collegati alla visione di Medicines for Europe,
che è quella di fornire un accesso sostenibile a farmaci di alta qualità per tutti i pazienti europei. Non è un
caso dunque se nel gruppo europeo dei biosimilari sono confluite aziende storicamente non appartenenti al
mondo genericista: Baxalta, Cinfa Biotech, Merck, Boehringer Ingelheim, Allergan e poi le storiche Sandoz
e Teva, tanto per fare qualche nome. La scelta di Assogenerici sembra sovrapponibile: l'Ibg avrà autonomia
limitata ("non potrà obbligare giuridicamente Assogenerici, né tantomeno stipulare contratti in nome e per
conto della stessa"), ma è pronto ad accogliere a braccia aperte aziende non associate ad Assogenerici
perché in essa non trovano una completa rappresentanza dei propri interessi, ma comunque interessate a
condividere il percorso di rafforzamento delle politiche pro-biosimilari. Il modello è flessibile e attrattivo: il
gruppo si è dotato di un modello di governance a sé stante. Nel primo biennio di acquisizione di autonomia
(2016-2017) il coordinatore è di diritto un vicepresidente Assogenerici con delega per i biosimilari (Manlio
Florenzano, Sandoz) ed è affiancato dai due vicecoordinatori individuati in seno al gruppo (Stefano
Collatina, Baxter e Marco Filippini, Mundipharma). Ma alla fine primo biennio l'elezione dei vertici avverrà
liberamente all'interno del gruppo e potrà interessare anche rappresentanti di aziende non iscritte ad
Assogenerici. La suggestione è quella di un gruppo-forum di discussione basato sulla condivisione di alcuni
principi fondamentali tra cui l'approccio multistakeholder in un panorama che potrebbe continuare ad
arricchirsi di nuovi protagonisti e outsider che non sempre trovano (o troveranno) in altre associazioni di
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 07/09/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
BUSINESS E MERCATO
07/09/2016
Pag. 41 N.141 - settembre 2016
About Pharma and Medical Devices
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 07/09/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
categoria una adeguata rappresentanza degli interessi e degli investimenti fatti in questo specifico settore.
(S.Tod.)
Foto: Parole chiave Biosimilari Aziende/Istituzioni Italian Biosimilar Group, Assogenerici, Ega, Medicines for
Europe, Farmindustria, Gef, Iapg, Sandoz, Baxter, Baxalta, Teva, Sandoz, Mylan, Accord, Stada,
Mundipharma, Cinfa Biotech, Merck, Boehringer Ingelheim, Allergan
07/09/2016
Pag. 48 N.141 - settembre 2016
About Pharma and Medical Devices
SLOGAN PER UN PHARMA A CACCIA DI GOVERNANCE: "CURIAMO
PEGGIO E SPENDIAMO DI PIÙ PER COLPA DEI SILOS"
Le proposte avanzate dallo studio I-Com per la sostenibilità della spesa farmaceutica : tassa di scopo e
delisting per l'emergenza ma per andare avanti serve una nuova chiave di lettura dell'innovatività
Sara Todaro
Abbattimento dei silos per scardinare un paradosso clamoroso: un Ssn che offre prestazioni peggiori
spendendo di più. È su questa lunghezza d'onda che si muove l'analisi presentata in luglio dall'Istituto per
la Competitività I-Com che affronta la questione della governance farmaceutica inquadrandola nella visione
più ampia di una nuova governance dell'intera spesa sanitaria. La proposta è quella - non inedita, ma mai
perseguita - di ribaltare l'ottica: abbandonare un sistema di controllo progettato per tenere a bada il rischio
di crescita della spesa lavorando invece sulle ragioni dell'incremento: un approccio "olistico" al sistema di
governo della spesa sanitaria che consenta la creazione di vasi comunicanti tra i budget di spesa, e che
incorpori in ogni valutazione il criterio della costo-efficacia, remunerando il valore delle nuove proposte
terapeutiche in riferimento agli unmet need e non rispetto al costo marginale. Un triplo salto mortale,
insomma, dal momento che tutto il ragionamento parte dal sereno riconoscimento del fatto che questo
specifico capitolo di spesa è cronicamente sottofinanziato. "Da un confronto, basato su dati Ocse con
Spagna, Germania e Francia risulta che se l'Italia colmasse il gap in termini percentuali della quota di
spesa sanitaria pubblica complessiva destinata alla farmaceutica, la spesa per quest'ultima potrebbe
aumentare, a parità dunque di spesa sanitaria, rispettivamente di 4,5 miliardi di euro, 2,1 miliardi di euro e
1,6 miliardi di euro (in base ai dati 2015) - spiega Stefano Da Empoli, docente di Economia politica e
politica economica all'Università di Roma Tre e presidente di I-Com. - Questi numeri assumono una
rilevanza del tutto significativa considerando che solo nel 2015 in Italia la spesa farmaceutica complessiva
(territoriale ed ospedaliera) ha superato la copertura prevista dall'attuale struttura dei tetti di spesa per circa
1,8 miliardi di euro". Un divario ovviamente non colmabile nell'immediato con una sottrazione di risorse ad
altri comparti di spesa - riconosce lo studio - avanzando l'ipotesi di tre diversi possibili strumenti di
copertura che variamente mixati porterebbero ad una rapida riduzione del gap: misure fiscali ad hoc;
destinazione della crescita del Fsn legata alla crescita economica ad un maggiore finanziamento della
spesa farmaceutica; ricorso ad una maggiore spesa per automedicazione attraverso attente misure di
delisting. LE IPOTESI Per quanto riguarda l'ipotesi di misure fiscali ad hoc, I-Com riedita quella della tassa
di scopo avanzata da Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) per coprire la spesa per farmaci
innovativi, ed in particolare per quelli contro il cancro: l'aumento del prezzo di vendita delle sigarette di venti
centesimi al pacchetto (un centesimo a sigaretta) si tradurrebbe negli scenari caratterizzati da maggiore o
minore elasticità di risposta al prezzo in un aumento complessivo di spesa disponibile per il finanziamento
del fondo per i farmaci innovativi che oscilla tra i 693 e i 714 milioni di euro. La seconda ipotesi si fonda su
stime di crescita delle risorse pubbliche per il Ssn di circa 2,8 miliardi di euro, legate ad una auspicabile (ma
chissà quanto credibile) crescita dell'economia: nel caso - stima I-Com - facendo tre possibili ipotesi
alternative sulla percentuale della variazione del Fsn da devolvere al maggiore finanziamento della spesa
farmaceutica (14,85%, 25% o 50%) nel 2019 si otterrebbe un aumento della copertura rispettivamente pari
a 413 milioni di euro, 695 milioni di euro e 1,4 miliardi di euro (con valori intermedi per gli anni precedenti).
Terza ipotesi - peraltro spesso bisbigliata qua e là, ma mai abbracciata apertamente dalla politica, perché
oggettivamente "spinosa" - il ricorso al delisting di farmaci a basso costo, per patologie non croniche o
gravi, da abbinare a un miglioramento della cultura dell'automedicazione, tale da allineare l'Italia agli altri
Paesi Ue. Una misura che secondo le stime I-Com potrebbe conseguire risparmi di spesa pubblica fino a
774 milioni di euro. Certo si tratterebbe di spostare a carico dei cittadini una ulteriore quota di spesa da
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sostenere di tasca propria, ma un delisting che coinvolgesse sia la Classe A (rimborsata dal Ssn) che la
classe C (su ricetta non rimborsata) avrebbe il pregio di esporre un'ampia fascia di prodotti - spesso usati
impropriamente - alla concorrenza connaturata alla categoria dei "senza ricetta", con qualche piccolo
vantaggio anche per i cittadini. Riassumendo, quindi, la sola imposizione della tassa di scopo
congiuntamente alle risorse provenienti dal delisting, potrebbe portare a circa 1,5 miliardi di euro aggiuntivi
in ciascun anno. Se a questi si aggiungessero il 14,85%, il 25% o il 50% dell'aumento del Fsn legato alle
previsioni di crescita economica, anche nell'ipotesi in cui alla copertura della spesa farmaceutica venga
devoluto solo il 14,85% della crescita del Fsn, il gap esistente risulterebbe colmato sin dal 2016, per una
cifra complessiva pari a 1,83 miliardi di euro. LE SFIDE Certo è che si tratta di scelte di corto respiro a
fronte della necessità di prendere davvero le misure ad una innovazione farmaceutica che - spiega Davide
Integlia (I-Com) - "può determinare un impatto trasversale rispetto ai silos identificati come compartimenti
per l'allocazione e soprattutto per il controllo della spesa sanitaria: sul silos della spesa farmaceutica
ospedaliera; sul silos della farmaceutica territoriale (se l'innovazione si concentra in ospedale e aumenta il
ricorso alla genericazione in farmacia); sul silos dei Drg (minori ricoveri); sul silos dell'assistenza sociosanitaria (minore necessità di Adi)". Così se la sfida per il Ssn è mantenere la sostenibilità garantendo un
equo (e tempestivo) accesso alle cure, quattro sono le risposte individuate ai tavoli di I-Com: il ricorso ai
Pdta (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) individuati come ragionevole evoluzione dei Ptor e
capaci di allineare i pazienti ai farmaci disponibili a livello nazionale, superando il filtro previsto a livello
regionale; i percorsi adattivi, ovvero i meccanismi flessibili di concessione dell'autorizzazione all'immissione
in commercio sostenuti dall'Ema e capaci di garantire un più equo e tempestivo accesso ai nuovi farmaci
alle sottopopolazioni di pazienti più gravi; l'adozione dell'Evidence Based Medicine come faro delle scelte di
politica sanitaria a fronte di un evidente e costante inadeguato trasferimento dei risultati della ricerca alla
pratica clinica e all'organizzazione dei servizi sanitari; l'adozione del payment by result che lega la
rimborsabilità del farmaco alla sua reale efficacia e consente da un lato di contenere, nei limiti del possibile,
la spesa farmaceutica e dall'altro di tutelare l'accesso uniforme dei pazienti alle cure innovative. Con una
annotazione finale unanimamente condivisa: l'Italia deve finalmente decidersi ad adottare una definizione
ed una metodologia di valutazione dell'innovazione. Magari prendendo in prestito i modelli altrui. Un
esempio - è stato detto - è il metodo francese: semplice traspatrente e applicabile, basato su cinque gradi
di innovatività. Capace magari di agevolare trattative e delisting che a volte paiono insuperabili.
tassa di scopo tassa di scopo + crescita (14,85%) tassa di scopo + crescita (25%) tassa di scopo + crescita
(50%) gap spesa effettiva - tetto di spesa Risorse aggiuntive dalle diverse fonti di copertura (milioni di euro,
proiezioni)
Risorse aggiuntive dalle diverse fonti di copertura comprensive di delisting (milioni di euro, proiezioni) tassa
di scopo + delisting tassa di scopo + delisting + crescita (14,85%) tassa di scopo + delisting + crescita
(25%) tassa di scopo + delisting + crescita (50%) gap spesa effettiva - tetto di spesa
Gap di finanziamento pubblico della spesa farmaceutica (punti percentuali vs Italia)
Aumento della spesa farmaceutica pubblica in Italia se fosse colmato il gap con altri paesi Ue (milioni di
euro)
Foto: Sara Todaro AboutPharma and Medical Devices [email protected]
Foto: Parole chiave Spesa farmaceutica, governance, Evidendce Based Medicine, Pdta, payment by result
Aziende/Istituzioni I-Com
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ANSIE E DOLORI DEL DOPO-BREXIT CON L'EMA CHE RESTA IN CERCA
D'AUTORE
Nei blog fioccano i gossip sulle sorti dell'Agenzia europea dei medicinali e sulle scelte conseguenti che
potrebbero essere assunte anche dalle imprese di settore
Il primo obiettivo è stato quello di rassicurare imprese e investitori: non ci saranno cambiamenti traumatici
immediati. Ma il passo successivo è quello di cominciare a ragionare se e come il Paese deciderà di
abbandonare il regolatorio farmaceutico comunitario. È su questo che il ministro britannico delle Life
Sciences, George Freeman, ha invitato a riflettere il gruppo di lavoro partecipato dagli organismi
commerciali e regolatori del comparto, creato a inizio luglio e co-presieduto dal Ceo di GlaxoSmithKline, Sir
Andrew Witty e dall'Ad di AstraZeneca, Pascal Soriot. "Il gruppo di lavoro farà sentire la voce del settore
Life Science nel corso dei negoziati con l'Europa", ha spiegato Freeman in conferenza stampa,
aggiungendo però che la priorità è quella di "cominciare a pensare alle opportunità per il settore life
sciences del Regno Unito al di fuori del contesto normativo Ue". "Non c'è ancora nulla di deciso" - avrebbe
aggiunto Freeman lasciando tuttavia trasparire la ferma convinzione che l'Agenzia regolatoria britannica
Mhra sarebbe perfettamente in grado di gestire tutti gli affari regolatori del Paese a lungo termine:
"Abbiamo tutta l'intenzione di restare influenti e di sfruttare la libertà che deriverebbe dal restare fuori dal
processo normativo comunitario". La tesi di Freeman è che con la ricchezza dei dati generati dal Nhs la
Mhra può aspirare a diventare "leader nella rete europea delle life science". Qualche dettaglio i più scrivono gli osservatori - sarà disponibile forse in autunno quando è attesa la pubblicazione
dell'Accelerated Access Review, progetto di punta di Freeman che riguarderà l'accesso ai farmaci innovativi
per i pazienti del Regno Unito, la ricerca clinica, la regolamentazione e i listini. "L'Aar fornirà una visione
potente di come il Regno Unito può fruttare l'Nhs come una piattaforma di ricerca", ha annunciato,
lasciando intendere la possibilità che in futuro l'Mhra possa trovarsi a lavorare a più stretto contatto con il
Nice (National Institute for Clinical Excellence, l'organismo indipendente al servizio del Nhs, dedita al
technology appraisal e alla produzione di linee guida cliniche) per la creazione di un sistema congiunto di
regolazione e fissazione dei prezzi. Ciò detto - anche se l'industria farmaceutica inglese, europea e
statunitense sono state più o meno unanimi nel sostenere il "remain" - c'è qualche libero pensatore
convinto che alla fine il Paese trarrebbe vantaggio dallo scrollarsi di dosso la burocrazia regolatoria
dell'Unione. La pensa così, ad esempio, Mike Rea, chief executive di consulenza "path-to-market" di Idea
Pharma, società specializzata nel misurare la probabilità di successo commerciale in fase di pre-lancio: "In
Europa stiamo perdendo un sacco di farmaci, per svariati motivi, ma non se ne sa nulla perché la scelta è
compiuta in pipeline - spiega. - Se il Regno Unito fa la scelta giusta potrà diventare un player globale invece
di limitarsi ad essere un membro di un blocco commerciale". Tra i motivi di preoccupazione nel settore come lasciato intendere anche dal ministro della Scienza, Jo Johnson - c'è anche l'ipotesi che con Brexit
sfumino anche gli 80 miliardi di finanziamento dei progetti britannici di ricerca già stanziati nell'ambito di
Horizon 2020, ma anche in questo caso Rea ha la risposta pronta: "Le aziende pharma sono brave a
decidere dove investire i propri denari ed è su quei finanziamenti che deve puntare il biotech, non
sull'Europa: del resto i risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici hanno reso molto poco sul
mercato". Intanto a tenere alta l'attrattiva potrebbe essere il piano del cancelliere George Osborne di ridurre
del 5% le imposte sulle imprese passando dall'attuale 2% al 15%. Nel mare agitato delle ansie post-Brexit
anche i grossisti, preoccupati dell'effetto di eventuali nuovi accordi commerciali stretti in ambito europeo: "Il
commercio parallelo fa risparmiare al Nhs circa 250 milioni di sterline l'anno - ha spiegato Martin Sawer,
Segretario generale dell'associazione di settore britannica. - Noi importiamo circa il 15 % dei nostri farmaci
e dovremo far sì che non si registrino carenze dovute a picchi di prezzo se dovremo rivolgerci fuori dal
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mercato unico". Nessuna preoccupazione invece sul fronte della sicurezza: "Non c'è motivo per cui ad
esempio le misure imposte dalla direttiva Ue su prodotti falsificati non debbano restare in vigore - conclude
Sawer - a maggior ragione visto il precedente di Svizzera e Norvegia, che le hanno comunque adottate pur
non facendo parte dell'Ue". Nel frattempo non cessano di essere formulate le ipotesi (e le candidature) per
un possibile spostamento dalla sua sede di nascita londinese dell'Ema, la più grande organizzazione
europea con sede nel Regno Unito, con uno staff di oltre 800 dipendenti e un'attività registrativa
riconosciuta non solo nei 28 Paesi membri ma nel più ampio Spazio economico europeo (See), che vede
anche la presenza dell'Islanda, del Liechtenstein e della Norvegia. "Situazione dirompente ma gestibile", è
stato il commento del Dg dell'Efpia, Richard Bergstrom convinto che il Regno Unito possa rimanere
all'interno del sistema regolatorio europeo grazie all'appartenenza al See. "In Europa c'è grande rispetto
per il lavoro svolto dalla Mhra e non è interesse di nessuno coltivare percorsi normativi differenziati", ha
confermato il direttore esecutivo Abpi (la farmindustria britannica), Mike ompson. Tra gli scenari ipotizzati
l'adesione al Regolamento Ema in virtù della sottoscrizione di un accordo simil-Norvegia in termini See (il
che però impegnerebbe il Regno Unito a garantire la libera circolazione alle frontiere, invisa però a quanti
hanno scelto il "Leave") o un negoziato analogo a quello che regola i rapporti tra Europa e Svizzera, che
prevede blocchi alle migrazioni: scelta possibile se il Regno Unito scegliesse di recidere gli stretti rapporti
con l'Europa attraverso l'European Free Trade Association. Certo è che se il Regno Unito diventerà come
Islanda e Norvegia il suo voto ad esempio nel Chmp varrà meno di quello degli altri membri dell'Ue. E certo
è che la rimozione degli esperti della Mhra dall'Ema non rallegra nessuno in ambito europeo: 281 (8%) dei
3.678 esperti utilizzati dall'Ema sono britannici, così come britannici sono stati i rapporteur del 16,5% degli
assessment del Chmp e del 29% dei Prac (Pharmacovigilance Risk Assessment Committee). Comunque
vadano le cose è probabile che Ema e i suoi 890 dipendenti (60 britannici) saranno costretti a cambiare
casa e che altrettanto dovranno fare le aziende delocalizzando i propri hub regolatori: "Fare diversamente commenta Grant Castle, partner londinese dello studio legale Covington&Burling - sarebbe come affidare le
registrazioni dei farmaci europei a personale svizzero, giapponese o statunitense". E allora traumi in arrivo
anche per il personale britannico - che detiene il 10% delle posizioni dirigenziali nell'Agenzia - ma chanche
de travailler in più per le figure professionali del Pharma focalizzate a livello internazionale. Questa è
almeno l'opinione almeno di un osservatore del settore come Matt Beedle, di NonStop Pharma: "Del
mercato non c'è certezza - ha commentato - ma è invece altamente probabile che in seguito alla probabile
migrazione dell'Ema un certo numero di imprese si vedrà costretto a spostare i propri servizi nel continente
o in Irlanda con conseguente necessità di riassortire il personale: in tal caso saranno i professionisti con
esperienza di livello internazionale a trarne il maggior vantaggio". (S.Tod.)
Foto: Parole chiave Brexit, farmaceutica Aziende/Istituzioni Ema, Regno Unito, Ue, GlaxoSmithKline,
AstraZeneca, Idea Pharma, Efpia, Mhra, Abpi, Covington&Burling, NonStop Pharma
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OFF LABEL "A FIN DI MALE" PHARMA ALLE PRESE CON VETI E
RESPONSABILITÀ
Il caso del tiopental prodotto da Pfizer-Hospira e utilizzato per la pena di morte, fa riflettere su quanto, dal
punto di vista legale, si possa fare per controllare la destinazione dei propri prodotti
Laura Orlando
Nell'ambito normativo italiano e comunitario sono previste diverse ipotesi in cui, in via eccezionale, è
consentito l'uso di prodotti farmaceutici in mancanza di relativa autorizzazione all'immissione in commercio
(Aic) rilasciata dalle competenti autorità regolatorie - in Italia, l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) - a
seguito di una delle procedure previste dalla legge. Vi sono per esempio le ipotesi di "uso
compassionevole", vale a dire l'uso terapeutico di un medicinale ancora sottoposto a sperimentazione
clinica quando non esista valida alternativa terapeutica al trattamento di patologie gravi; nonché le ipotesi di
importazione di farmaci innovativi in commercio in altri Stati ma non sul territorio nazionale. Tuttavia, si
parla più precisamente di uso off label di un medicinale nel caso in cui questo sia somministrato con
modalità o per finalità diverse da quelle che formano oggetto di Aic e sono riportate nel foglietto illustrativo.
Il perimetro della responsabilità di un'azienda produttrice per la commercializzazione del medicinale,
sancita a carico dell'azienda titolare dell'Aic dall'articolo 6 del decreto legislativo 219/2006 dovrebbe
coincidere con quello dell'Aic e non estendersi a usi terapeutici del farmaco che dall'Aic non siano coperti.
Questa limitazione di responsabilità dovrebbe concernere soprattutto le ipotesi di responsabilità da
prodotto, ricorrendo in tal caso le circostanze di esclusione della responsabilità previste in generale dal
Codice del Consumo (decreto legislativo 206/2005, articolo 118). Tuttavia, nella prassi non sono mancate
situazioni in cui l'azienda farmaceutica sia stata chiamata a rispondere delle conseguenze dannose
derivanti dall'uso off label del proprio farmaco, soprattutto nel caso in cui non abbia inteso richiedere
un'estensione dell'Aic per tale uso off label una volta che ne sia venuta a conoscenza. Ciò che invece non
sembra aver ancora formato oggetto della dovuta attenzione è il tema di quali siano, se vi siano, i poteri di
controllo o di veto dell'azienda farmaceutica nei casi in cui l'uso fuori indicazione di un farmaco assuma
finalità propriamente illecite. La questione in certa misura è recentemente salita alla ribalta delle cronache
riguardo al farmaco tiopental, a seguito del recente annuncio da parte di Pfizer dell'intenzione di rafforzare i
controlli affinché tale sostanza (nonché ogni altra sostanza dalla stessa Pfizer prodotta) cessi di essere
utilizzata per la somministrazione di iniezioni letali nelle condanne a morte eseguite negli Stati Uniti. Si
tratta evidentemente di un caso limite di uso off label "a fin di male", cui si associano forti implicazioni etiche
oltre ad un gravissimo danno di immagine per la società farmaceutica, che aveva sviluppato il farmaco per
ben altre finalità cliniche. Il caso in questione, pur essendo un caso limite, ha tuttavia fatto riflettere sulle
difficoltà che l'industria farmaceutica incontra nel contrastare fenomeni di uso illecito, oltre che fuori
indicazione, dei propri farmaci, per la sostanziale assenza di meccanismi che consentano all'azienda
titolare dell'Aic di opporsi a tali fenomeni. L'uso di farmaci fuori indicazione può concretizzarsi anche in altre
fattispecie illecite, benché di minor interesse mediatico. Un esempio è il caso in cui l'uso off label di un
medicinale sia in violazione di diritti di brevetto di terzi. Se un composto è capace di due usi, uno brevettato
ed uno non brevettato, la produzione e la messa in commercio del composto sono in sé lecite e il brevetto
sarà violato solo se l'acquirente lo destinerà all'uso brevettato. A rigore, nel caso del composto
farmaceutico è il medico a prescrivere il prodotto medicinale per un certo uso e pertanto, nel caso in cui tale
uso sia in violazione di diritti di brevetto di terzi, la responsabilità dovrebbe essere esclusivamente in capo
al medico. Tuttavia, l'azienda farmaceutica che produce e commercializza il composto può essere ritenuta
anch'essa responsabile, a titolo di c.d. contraffazione indiretta (o "contributory infringement"). Si tratta di
una particolare fattispecie di responsabilità per violazione di brevetto riconosciuta e sanzionata come illecita
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anche nel nostro ordinamento, pur non essendo contemplata esplicitamente in alcuna norma di legge. Poco
o nulla può fare l'azienda farmaceutica per indurre il medico a prescrivere il medicinale per l'uno o l'altro
uso. Ciò che tuttavia l'azienda può fare è accertarsi che l'uso lesivo delle privative brevettuali altrui sia fuori
dall'ambito della propria Aic. Si parla di "skinny labelling", anche se normalmente l'espressione è impiegata
con un'accezione negativa, a connotare soprattutto i casi in cui l'azienda sia consapevole dell'uso
contraffattorio del proprio farmaco da parte di terzi e ciò nonostante non abbia fatto tutto quanto in proprio
potere per ostacolare tale uso, ad esempio attraverso la pubblicazione di un apposito disclaimer. Un altro
strumento a disposizione dell'azienda farmaceutica il cui significato è in parte simbolico ma non per questo
meno rilevante, è l'adozione e la pubblicazione di un proprio codice deontologico rivolto ai dipendenti della
società e a tutti coloro che a qualsiasi titolo collaborano con l'azienda, quale ausilio e strumento di indirizzo
per la risoluzione delle problematiche di natura etica nelle aree più sensibili dell'esercizio della pratica
quotidiana, nell'interazione con professionisti sanitari, pazienti e relative organizzazioni, autorità regolatorie,
partner scientifici e commerciali. Il codice deontologico aziendale è in sostanza uno strumento di
compliance e di tutela della reputazione dell'azienda farmaceutica. I codici deontologici adottati e resi
pubblici dalle primarie aziende farmaceutiche normalmente specificano che nell'adempimento degli obblighi
di farmacovigilanza l'uso off label debba essere considerato una "situazione speciale", come tale meritevole
di una più alta soglia di attenzione. Questa si concretizza, ad esempio, nella responsabilità in capo a
dipendenti e collaboratori dell'azienda di inoltrare immediatamente le segnalazioni relative alle "situazioni
speciali" al responsabile di farmacovigilanza locale o al dipartimento internazionale di farmacovigilanza.
L'uso off label dei prodotti medicinali risponde senz'altro a finalità generali assolutamente meritevoli,
assolvendo alla primaria funzione di consentire l'accesso al farmaco in assenza di alternative terapeutiche
per il trattamento di patologie anche molto gravi. Tuttavia, nell'attuale contesto normativo, caratterizzato da
una disciplina in materia di off label stratificata e poco organica, la prescrizione di farmaci fuori indicazione
può presentare importanti criticità non solo sotto il primo, e più ovvio, profilo della sicurezza dei pazienti ma
anche per le implicazioni che possono derivarne rispetto al sistema della tutela della proprietà intellettuale,
che costituisce il cardine ed il motore di tutto il processo di ricerca e sviluppo in ambito farmacologico. Se
l'immagine è compromessa Difficile controllare la sorte di un farmaco una volta venuto al mondo. Ne ha
dato conferma il recente stop alla produzione del barbiturico tiopental da parte di Pfizer - e in particolare da
Hospira, società poi acquisita dalla Big Pharma americana - utilizzato da anni per la pena capitale negli Usa
ma sviluppato ad altri scopi. Per ridurre i danni d'immagine associati al braccio della morte, nel tempo, ben
venti società farmaceutiche europee e americane hanno ritirato dal mercato i loro prodotti. Pfizer ha invece
dichiarato di voler limitare la vendita dei medicinali incriminati solo a grossisti selezionati che dovranno
monitorare attentamente i prodotti e dimostrare di non averli rivenduti ai carceri. Anche in questo modo
però non è detto che le sostanze non siano reperite per altre vie. In diversi casi gli Stati americani hanno
fatto ricorso a laboratori di farmacie private in grado di riprodurre copie del medicinale. In altri hanno
provato a farli arrivare dall'estero: tutti sistemi che possono sfuggire al controllo della Food and drug
administration (Fda), rendendo peraltro
impossibile sapere se i prodotti utilizzati soddisfino gli standard di qualità. La legislazione americana, nella
maggior parte dei casi, impone che non debba essere resa nota l'origine del farmaco utilizzato per
l'esecuzione. "È abbastanza comune che molecole ad azione sul sistema nervoso centrale e quindi sul
comportamento, siano usate con implicazioni diverse da quelle per cui sono state scoperte e pensate e poi
magari anche approvate" spiega Gilberto Corbellini professore ordinario di Storia della medicina e docente
di Bioetica presso la Sapienza Università di Roma. "Medicinali come quelli usati per la pena capitale sono
anche impiegati per l'eutanasia e il suicidio medicalmente assistito. Anche l'eroina, la morfina, la cocaina, la
ketamina sono un esempio di farmaci nati con un'indicazione e poi utilizzati per altri fini. Non da ultimo il
ritalin, rimedio prescritto in America per trattamento del disturbo dell'attenzione e dell'iperattività, oggi
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largamente usato dagli studenti dei college americani come stimolante". (C.Tog.)
Foto: Laura Orlando Responsabile del settore Life Sciences e del dipartimento Proprietà Intellettuale,
Studio Legale Simmons & Simmons Italia
Foto: Parole chiave Tiopental, pena di morte, off label, Aziende/Istituzioni Pfizer, Hospira, Food and drug
administration (Fda), Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Studio Legale Simmons & Simmons Italia,
Università La Sapienza-Roma
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UN APPROCCIO SINERGICO PER IL CONSUMER HEALTH VEMEDIA
PHARMA ITALIA HA VOGLIA DI CRESCERE
Presente e futuro dell'azienda (che ha una nuova sede a Parma) raccontate da Marco Testa, Ceo e
fondatore della società che pochi mesi fa ha annunciato l'acquisizione di Stardea
Sabrina Valletta
Classe 1968, ha iniziato nel 1992 come informatore scientifico, per passare prima al marketing poi alle
vendite ed infine fondare, l'8 luglio del 2008 a Torino, la filiale italiana del gruppo Vemedia, di cui è
amministratore delegato e che oggi conta oltre duecento dipendenti. Il suo motto è "saper ascoltare", che
poi significa "riuscire a raggiungere i propri obiettivi e a portare a casa il risultato". A raccontarsi ad
AboutPharma è Marco Testa, Ceo di Vemedia Pharma Italia, che pochi mesi fa ha annunciato
l'acquisizione di Stardea, azienda specializzata nello sviluppo, marketing, vendite e distribuzione di prodotti
nutraceutici. Dottor Testa, dopo l'acquisizione di Stardea, ci sono altre novità all'orizzonte? L'acquisizione di
Stardea è il passo in avanti più importante realizzato da Vemedia in Italia sin dal suo start up, nel 2008.
Vemedia è oggi in grado di offrire in Italia un approccio sinergico al mercato consumer healthcare, grazie
ad attività dedicate contemporaneamente ai farmacisti e alla classe medica. Per fare ciò, abbiamo deciso
che Parma sarà il nuovo centro delle nostre attività, in stretta collaborazione e in un'ottica di valorizzazione
dell'attuale struttura di Stardea. Ov viamente non ci fermeremo qui. Siamo sempre aperti a valutare nuove
opportunità e continuiamo a livello di gruppo a lavorare attivamente per crescere in modo organico. In
questo momento infatti le cinque key countries - Italia, Francia, Olanda, Belgio e Penisola iberica - sono
focalizzate sull'espansione dei propri prodotti, ma g uardano anche a future acquisizioni. Inoltre, stiamo
operando per aumentare la nostra footprint in Europa, con una presenza più importante anche in altre
nazioni, come ad esempio la Germania e il Regno Unito e con contratti di distribuzione per l'Est europeo, la
Grecia e la Turchia, dove siamo già presenti, ma dove vogliamo migliorare la nostra presenza". E nel resto
del mondo? Abbiamo già una distribuzione attivata in alcune Regioni dell'Africa, in particolare in Sudafrica,
del Medio e Estremo Oriente, dove è già presente una filiale strategicamente ubicata a Hong Kong, che
presto ci consentirà di commercializzare i nostri prodotti in Cina, Corea del Nord e Taiwan, nonché in
Australia. In questo senso continueremo a lavorare e a fare le nostre valutazioni; è un processo che si
svilupperà nei prossimi mesi e nei prossimi anni e che porterà il gruppo Vemedia ad essere effettivamente
una realtà globale. Su quali attività state puntando? La nostra recente acquisizione, quella di Stardea, è il
segnale che la nostra azienda, un gruppo con un approccio consumer-oriented, vuole esplorare un nuovo
tipo di relazione con gli stakeholders, costruendo e valorizzando il rapporto con la classe medica, dove
eravamo praticamente assenti, e in un'area ben precisa, quella della nutraceutica, in cui c'è molta
innovazione e anche molto interesse, anche al di fuori dei nostri confini nazionali. L'Italia, rispetto ad altre
nazioni, è molto attenta al settore e, sia a livello europeo che mondiale, rappresenta un'eccellenza".
Parlando dei vostri prodotti di punta, quale è la vostra strategia globale? A livello di gruppo concentriamo le
nostre attività in tre aree strategiche: calmanti e sonniferi, benessere e cura del piede e infezioni delle vie
urinarie. Sono molte le nazioni in cui, in queste aree, abbiamo la leadership: in Italia siamo leader nel
mercato dei calmanti e sonniferi a base di erbe. Abbiamo, inoltre, reso consumer il mercato dei prodotti per
le onicomicosi, con un brand che oggi è il nostro prodotto più distribuito nel mondo. Stiamo infine già
lavorando per rilanciare una quarta area, quella del mercato della ' bellezza da dentro', con una famiglia di
integratori per la bellezza e il benessere, particolarmente apprezzata dai consumatori, per il momento solo
all'estero. Nel settore della ricerca come si posiziona Vemedia? Non siamo ancora strutturati per fare
ricerca pura, mentre dedichiamo molto impegno all'innovazione e alla ricerca della qualità. Abbiamo un
centro dedicato in Olanda, a Diemen, una piccola città nei sobborghi di A msterdam, dove c'è anche il
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AZIENDE
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About Pharma and Medical Devices
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nostro stabilimento che produce farmaci, dispositivi medici e integratori alimentari e dove opera un team
dedicato all'innovazione, che analizza tutte le aree e le potenziali attività di sviluppo dei nostri marchi.
Siamo però in grado di fare innovazione anche a livello locale, avendo proprio con Stardea un'expertise
sviluppata nel corso degli anni nell'innovazione e nello sviluppo dei nostri nutraceutici. Questo è certamente
un nostro punto di forza". Il suo prossimo obiettivo? Sicuramente quello di migliorare il nostro rapporto con
la classe medica, con una rete sempre più presente sul territorio. E poi, pensando ai numeri, il mio obiettivo
è quello di accompagnare l'azienda nei prossimi anni a raggiungere e superare un fatturato annuo di 30
milioni di euro, al netto ovviamente di eventuali nuove acquisizioni". Come vede il settore dell'industria
farmaceutica? Se il mercato italiano può essere considerato statico nella sua parte consolidata (assenza di
nuovi blockbuster e genericizzazione della maggior parte delle molecole), c'è però molta innovazione dal
punto di vista delle biotech e c'è un buon trend nella ricerca di prodotti alternativi, come i nutraceutici, in
grado di prevenire molte condizioni patologiche. Quest'ultimo approccio non rappresenta il futuro ma è già il
presente e può consentire dal punto di vista farmaco-economico un risparmio di costi per il Ser vizio
sanitario nazionale". Come imprenditore, se potesse fare una richiesta al Governo, cosa chiederebbe? In
una sola parola: semplificazione. Chiederei di avere meno burocrazia, che spesso diventa un ostacolo per
lo sviluppo. Le regole farraginose del nostro Paese non attirano di certo le multinazionali. Se potessimo
avere norme più semplici e più simili a quelle degli altri Paesi dell'Unione, in una prospettiva di sviluppo del
business, sicuramente le cose sarebbero più semplici e il nostro Paese diventerebbe probabilmente più
attrattivo di investimenti dall'estero. Per farle alcuni esempi, i tempi ed i costi di registrazione di un dossier
sono ancora difformi rispetto a quelli standard europei. E anche le regole per la pubblicità vengono
interpretate a livello nazionale in modo più stringente rispetto al resto d'Europa: siamo gli unici, ad esempio,
ad avere la classificazione dei farmaci da banco in "SOP", con tutte le limitazioni che ne conseguono.
Foto: Sabrina Valletta AboutPharma and Medical Devices [email protected]
Foto: Marco Testa Parole chiave Nutraceutica, farmaci, dispositivi medici, integratori alimentari
Aziende/Istituzioni Vemedia, Stardea
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About Pharma and Medical Devices
SANOFI GENERAL MEDICINES METTE NEL MIRINO LA PATOLOGIA
OSTEOARTICOLARE
Non solo farmaci maturi e generici: la nuova Business Unit guidata da Marco Grespigna concentra i suoi
sforzi sull'acido ialuronico (Synvisc) e su un'area terapeutica che in tutto il mondo coinvolge 300 milioni di
persone
A cura della redazione
Produrre e distribuire farmaci non basta più. Oggi è necessario innovare, non solo sui prodotti ma anche
sviluppando soluzioni per medici e farmacisti, lavorando sull'empowerment dei cittadini, sul coinvolgimento
dei pazienti, sulla gestione della multicanalità, sulla quantità e qualità dei servizi. È necessario creare un
"ambiente favorevole" che idealmente supporti il farmaco, favorendone il buon uso e migliorando l'aderenza
terapeutica. E questo obiettivo si può raggiungere soprattutto grazie alla "disruption" digitale che sempre
più interessa l'ambito della salute. Si condensa qui il pensiero di Marco Grespigna, general manager di
Sanofi General Medicines Italia e Malta, la Business Unit creata nel 2015 dalla multinazionale francese che
ingloba prodotti maturi off-patent (Established Product e Generici Zentiva), e una linea di farmaci
specialistici e medical device nell'ambito della patologia osteoarticolare, denominata Biosurgery. Lei è a
capo di una business unit che produce e distribuisce farmaci maturi che coprono tutte le aree terapeutiche,
sia con brand "storici" leader di mercato (es. Clexane, Plavix, Triatec,etc.) sia con farmaci equivalenti a
marchio Zentiva. Dall'inizio dell'anno si occupa anche del progetto di rilancio e sviluppo del portfolio
Biosurgery Sanofi che ha in Synvisc il suo brand di punta: può parlarcene? Sanofi General Medicines
individua nella patologia osteoarticolare una delle aree di grande attenzione e cura, oggi e nel prossimo
futuro. Si calcola che nel mondo ci siano 300 milioni di pazienti sintomatici e che la malattia osteoartrosica
sia la quarta causa di disabilità. Quest'area terapeutica, che finora in Italia non aveva avuto un focus
particolarmente alto, dall'inizio dell'anno è entrata a far parte del nostro perimetro d'interesse con una
priorità: crescere in modo significativo acquisendo una delle prime tre posizioni sul mercato in 3/5 anni.
Siamo partiti da una quota minima del 2%, forti del fatto che la Biosurgery Sanofi è leader in molte parti del
mondo (Stati Uniti in primis) e titolare, studi alla mano, del miglior prodotto sul mercato. Siamo determinati a
crescere velocemente e di fatto nel primo semestre 2016 stiamo crescendo a due cifre in tutti i mesi rispetto
all'anno precedente in un mercato stabile. Come intendete raggiungere un tale risultato visto il punto di
partenza non certo vantaggioso? In questi primi sei mesi abbiamo completamente cambiato il modello di
approccio al mercato di questa categoria di prodotti, facendo leva da un lato sulla forza dell'organizzazione
Sanofi General Medicines, dall'altro sulle carenze dei competitors nel rispondere in modo esaustivo a tutti
gli attori di questo specifico settore. Abbiamo rafforzato il supporto agli specialisti infiltratori con una rete di
informatori scientifici specializzata e un piano di progetti formativi e informativi di grande impatto. Abbiamo
iniziato, primi fra tutti, a portare informazione, progetti e prodotti ai farmacisti con una rete di vendita,
creando addirittura una rete di farmacie HUB che stiamo formando e specializzando (oggi circa 300 in
crescita continua). Abbiamo sviluppato un ecosistema digitale a supporto che si articola fra sito web (ww
w.synvisc.it), pagina facebook (il giusto movimento) e una piattaforma di e-commerce che offre i prodotti ai
medici con servizio di consegna veloce in collaborazione con DHL. Al centro di questo sistema non ci sono
solo i pazienti con patologia osteoarticolare, ma tutti i cittadini. Il nostro obiettivo è informare dell'esistenza
di soluzioni terapeutiche varie e diversificate a seconda dell'entità della patologia (in Italia la soluzione con
acido ialuronico è molto sottodimensionata rispetto al resto d'Europa o agli Stati Uniti, soprattutto a causa di
mancanza di informazione corretta e adeguata). Quali sono le caratteristiche dei prodotti della linea
Biosurger y? Synvisc è un prodotto con un elevato profilo qualitativo, ottenuto a partire da catene di acido
ialuronico non modificato sottoposte ad una procedura detta di "crosslink ", che permette di legare fra di
loro le diverse catene in modo da aumentarne il peso molecolare e modularne le caratteristiche chimicoPROFESSIONI - Rassegna Stampa 07/09/2016
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fisiche. Le caratteristiche di efficacia che caratterizzano Synvisc sono accertate da circa 500 studi clinici
effettuati su centinaia di pazienti con diversi gradi di osteoartrosi. Prima fra tutte, l'azione di ripristino delle
proprietà del liquido sinoviale. Poi la capacità di innescare meccanismi che contribuiscono a creare un
ambiente articolare sano, la sicurezza durante i cicli di terapia e infine la lunga durata dell'effetto
terapeutico grazie ad un maggior tempo di permanenza nell'articolazione. Synvisc è leader di mercato negli
Stati Uniti e in crescita nel mercato degli acidi ialuronici in Italia per la terapia infiltrativa detta
viscosupplementazione. Sanofi sta implementando una nuova linea di integratori e medical device, creati
specificatamente per la protezione delle articolazioni e disegnati su diverse tipologie di pazienti per offrire
soluzioni per la gestione ottimale dei disturbi osteoarticolari dalle prime fasi a quelle più avanzate, con
diversi approcci terapeutici. Quali sono i progetti e le iniziative per supportare l'obiettivo di crescita della
Biosurger y? Nell'ottica di favorire la conoscenza di una proposta terapeutica ancora poco diffusa in Italia,
abbiamo strutturato una nuova serie di nuovi servizi mirati a offrire al paziente il maggior supporto
quotidiano possibile, andando incontro alle esigenze degli specialisti. Abbiamo creato una rete di farmacie
punto vendita per facilitare la reperibilità del prodotto e offrire un ser vizio unico sia al medico sia al suo
paziente. In queste farmacie il paziente troverà professionisti altamente preparati in termini di conoscenza
della patologia articolare e della viscosupplementazione, formati direttamente da Sanofi. Inoltre troverà
progetti ad hoc mirati ad ampliare le conoscenze di questo tipo di trattamento e capaci di indirizzarlo in
maniera più adeg uata allo specialista, che rimane sempre il riferimento principale per la diagnosi e la
terapia. Tra i progetti di educazione e prevenzione, abbiamo lanciato, in collaborazione con Philips una
serie di giornate in farmacia in tutta Italia dedicate alla salute delle articolazioni e alla corretta alimentazione
"Muoviti bene, vivi con gusto". Come si svolgono? I pazienti durante queste giornate possono recarsi in
farmacia ed effettuare gratuitamente la misurazione di pressione sang uigna, peso corporeo e
circonferenza del bacino. Inoltre, possono effettuare il test sulla salute delle articolazioni. Pe la prossima
stagione invernale saremo inoltre fornitori ufficiali per la FISI, Federazione Italiana Sport Invernali. Lo sci e
gli altri sport invernali sono tra discipline che mettono maggiormente alla prova le articolazioni, quindi in
forte sinergia con il tipo di soluzioni che offriamo nella gamma di prodotti della Biosurgery. Inoltre
supporteremo un'atleta Michela Moioli, vincitrice della Coppa del Mondo di snowboard cross nel 2016.
Foto: A cura della redazione di AboutPharma and Medical Devices [email protected]
Foto: Marco Grespigna General Manager Business Unit General Medicines Sanofi Italia
Foto: Parole chiave Farmaci, innovazione, Biosurgery, acido ialuronico, Synvisc, viscosupplementazione
Aziende/Istituzioni Sanofi General Medicines Italia
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Pag. 98 N.141 - settembre 2016
About Pharma and Medical Devices
Ispezione
Lo scandalo, almeno per il momento, non è deflagrato. Qua e là due righe nelle cronache internazionali,
sparute agenzie, tv zitte e social network distratti: a fine luglio solo in pochi hanno raccontato del blocco in
tutta Europa di una lista di medicinali generici, approvati o in via di approvazione, basati sugli studi di
bioequivalenza condotti da parte dell'organizzazione di ricerca a contratto (Cro) Semler Research Centre
Private Ltd, con sedi a Los Angeles, Bangalore (India) e Singapore. Lo stop è stato decretato dall'Ema che
in un comunicato del 22 luglio, poi rilanciato da Aifa, ha riferito gli esiti di una revisione effettuata dal
Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) avviata il 28 aprile scorso, su richiesta di Danimarca,
Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito, come previsto dell'articolo 31 della direttiva 2001/83/CE. I
risultati? Secondo tale indagine nessuno dei generici approvati con procedura centralizzata è stato
effettivamente testato nel sito di Bangalore di Semler. Ne è scaturita una dichiarazione di non ammissibilità
degli studi; la mancata autorizzazione all'immissione in commercio nell'Ue dei farmaci, basata su quei
documenti; l'invio di una raccomandazione alla Commissione Ue affinché produca una decisione
giuridicamente vincolante in tutta l'Unione. C'è da dire che l'attività ispettiva del Chmp ha di fatto
confermato quanto emerso da due diverse e pregresse ispezioni dei siti bioanalitici e clinici della Cro,
condotte prima dalla Food and Drug Administration e successivamente dall'Organizzazione Mondiale della
Sanità, che avrebbero fatto emergere irregolarità del sistema di gestione della qualità della Semler, relative
fra le altre alla manipolazione e all'integrità dei campioni utilizzati per gli studi clinici. Ironia della sorte, il 6
febbraio del 2015 sul sito della Semler apparivano due notizie che fanno ancora bella mostra di sé: la prima
riguarda un premio di eccellenza che la società si è aggiudicata nella categoria Bioservices, mentre la
seconda riferisce di un brillante superamento delle procedure ispettive effettuate proprio da parte
dell'Organizzazione mondiale della sanità... In attesa di ulteriori verifiche, la sola idea che possa essere
taroccata una certificazione di bioequivalenza, affidata a strutture esperte e riconosciute (e premiate!) a
livello internazionale, rischia di mettere in seria difficoltà l'intero settore dei generici, che su tali attestati
fonda di fatto la propria esistenza. A ben vedere gli strumenti di controllo non mancano (il caso Semler lo
conferma in tutta evidenza) a fronte di un'esigenza che era già emersa alcuni anni fa e che portò
all'accordo sulle Good Clinical Practices siglato nel 2009 tra Fda e Ema. Oggi come allora gli obiettivi non
cambiano: semplificare la condivisione delle informazioni sulle ispezioni riguardanti gli studi di
bioequivalenza (queste informazioni sono condivise tanto per le strutture che conducono studi clinici,
quanto per quelle che conducono studi analitici); condividere le informazioni sulle ispezioni che rivelino
problemi di sistema in una delle strutture; rendere disponibili occasioni di formazione per ottimizzare le
ispezioni sulla bioequivalenza. La novità stavolta, stando alle cronache estive, è che almeno un pesce è
finito nella rete. Sarà l'unico?
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 07/09/2016
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ULTIMA PAROLA / Ultima Parola Riflettere con eleganza per chiudere in bellezza
07/09/2016
Pag. 19 N.38 - 13 settembre 2016
diffusione:191795
tiratura:268316
11 SETTEMBRE Dopo la pausa estiva riparte da Vicenza, il tour di #ioequivalgo, la campagna informativa
sui generici. Gli esperti forniscono informazione sull'uso appropriato dei farmaci equivalenti. Le altre tappe
su ioequivalgo.it. 15 SETTEMBRE Da oggi puoi chiedere il rimborso del canone Rai anche presentando la
richiesta con l'apposita applicazione web, disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate (agenziaentrate.
gov.it). 21 SETTEMBRE Si aprono i termini per presentare le domande di borse di studio per studenti
meritevoli all'Inps. Saranno assegnate a 7751 alunni delle scuole medie e superiori, figli di dipendenti
pubblici e iscritti al fondo Ipost, con media scolastica superiore a 8/10. L'importo va dai 750 ai 1.300 euro
(www.inps.it).
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