Calcolo agli stati limite Normative di riferimento Requisiti generali Sollecitazioni di calcolo Normative di riferimento • OPCM 3274: Progetto Fondazioni e Opere di Sostegno dei terreni (N.B.: incompatibilità con DM LL.PP.11 marzo 1988) • EC7: Geotechnical Design (ancora in fase di approvazione: norma ENV 1997) – ENV 1997-1 (Part 1): criteri generali – ENV 1997-2 (Part 2): caratterizzazione geotecnica • EC8-part5: Foundations, retaining structures and geotechnical aspects 1 EC7 - Stati Limite da considerare • EQU: perdita di equilibrio (corpo rigido) • STR: rottura o deformazioni eccessive elementi strutturali • GEO: rottura o eccessivi cedimenti terreno • UPL: sollevamento (sovrappressioni) • HYD: sifonamento (gradienti idraulici) EC7 - Stati Limite GEO e STR • • Ed <= Rd Tre possibili approcci con coefficienti opportunamente definiti (Design Approaches): 1. Fattori parziali applicati alle azioni e ai parametri di resistenza del terreno 2. Fattori parziali applicati alle azioni o agli effetti delle azioni e alla resistenza del terreno 3. Fattori parziali applicati alle azioni o agli effetti delle azioni dalla struttura e ai parametri di resistenza del terreno 2 EC8 – Part 5 Fattori parziali applicati alle azioni o agli effetti delle azioni dalla struttura e ai parametri di resistenza del terreno (approccio 3 – EC7) Categorie del suolo di fondazione • A - Formazioni litoidi o suoli omogenei molto rigidi caratterizzati da valori VS,30 superiori a 800 m/s, comprendenti eventuali strati di alterazione superficiale di spessore massimo pari a 5 m. • B - Depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti con spessori di diverse decine di metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da VS,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT > 50, o cu > 250 kPa) • C - Depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate, o di argille di media consistenza, con spessori variabili da diverse decine fino a centinaia di metri, caratterizzati da valori VS,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15<NSPT<50, oppure 70<cu<250 kPa) 3 Categorie del suolo di fondazione • D - Depositi di terreni granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a mediamente consistenti, caratterizzati da valori VS,30 < 180 m/s (NSPT < 15, oppure cu < 70 kPa). • E - Profili di terreno costituiti da strati superficiali alluvionali, con valori di VS,30 simili a quelli dei tipi C o D e spessore compreso tra 5 e 20 m, giacenti su di un substrato di materiale più rigido con VS,30 > 800 m/s. • S1- Depositi costituiti da, o che includono, uno strato spesso almeno 10 m di argille/limi di bassa consistenza, con elevato indice di plasticità (PI > 40) e contenuto d’acqua, caratterizzati da VS,30<100 m/s (10<cu<20 kPa) • S2- Depositi di terreni soggetti a liquefazione, di argille sensitive, o qualsiasi altra categoria di terreno non classificabile nei tipi precedenti Misura diretta di Vs,30 4 Misura empirica di Vs,30 Calcolo di Vs,30 5 Effetti sismici di sito Influenza delle caratteristiche locali sullo spettro di risposta 6 Requisiti generali • Rottura di faglia in superficie • Problemi di liquefazione • Stabilità dei Pendii Requisiti generali – instabilità dei pendii • Si ammette la verifica con metodi semplificati di tipo pseudo-statico a meno di: – marcate irregolarità topografiche e/o stratigrafiche – pressioni interstiziali elevate o rilevanti perdite di rigidezza sotto carico ciclico • Per pendii con inclinazioni > 15° e dislivello > 30 m, si raccomanda di incrementare l’azione sismica con un coefficiente di amplificazione topografica ST • Per la resistenza a taglio si raccomanda l’uso di coesione non drenata per terreni coesivi e di resistenza a taglio ciclica non drenata per terreni non coesivi • Per S ag > 0.15 g l’incremento di pressione interstiziale e la perdita di rigidezza sotto carico ciclico vanno considerate anche nelle verifiche pseudo-statiche (utilizzando prove sperimentali o correlazioni empiriche) • Quando l’analisi pseudo-statica non e’ applicabile si raccomanda la verifica in campo dinamico 7 Liquefazione • Si richiedono le verifiche quando la falda freatica è superficiale ed il terreno comprende strati estesi o lenti spesse di sabbie sciolte sotto falda • La verifica può essere omessa se: – il terreno sabbioso saturo è a profondità > 15 m – Sag < 0.15 g e il terreno soddisfa almeno una delle condizioni seguenti: • contenuto in argilla > 20% con indice di plasticità > 10 • contenuto di limo > 35% con N1(60)* > 20 • frazione fine trascurabile e N1(60)* > 25 • Si accettano metodi di verifica propri dell’ingegneria geotecnica, con un fattore si sicurezza minimo rispetto alla liquefazione pari a 1.25 • Per terreni risultati suscettibili, con conseguenze su capacità portante e stabilità di fondazioni, • occorre procedere con interventi di consolidamento e/o trasferendo il carico a strati più profondi Liquefazione • In un terreno saturo, per il principio degli sforzi efficaci, la tensione che agisce ullo scheletro solido è pari a σ’ = σ – u • Secondo il criterio di resistenza Mohr – Coulomb (in termini di tensioni efficaci), la massima sollecitazione a taglio mobilitabile su un piano soggetto alla tensione normale σn è pari a τn = (σn – u) tan ϕ • Se si annulla la tensione efficace per un aumento delle pressioni neutre si annulla anche la resistenza a taglio. • La liquefazione è un processo di accumulo della pressione dell’acqua interstiziale in un terreno non coesivo saturo. 8 Liquefazione • • • • • Si sottopongono una sabbia sciolta ed una sabbia densa a prove di carico ciclico. Fino ad un certo n° di cicli le deformazioni restano piccole mentre si accumula la pressione interstiziale. Si raggiunge un istante in cui la pressione interstiziale eguaglia la tensione di confinamento. Da questo istante le deformazioni crescono di cilco in ciclo (più rapidamente nel caso di sabbie sciolte). Nel caso di sabbie dense sono necessari decine o centinaia di cicli di carico per giungere al collasso (condizione non raggiungibile durante un sisma) Suscettibilità alla liquefazione • La resistenza alla liquefazione aumenta con l’età geologica dei materiali. • I sedimenti depositatisi nelle ultime centinaia di anni sono molto più suscettibili di quelli risalenti a 10000 anni fa. • Nei materiali più antichi lo scheletro solido è più stabile, con maggiore superficie di contatto fra grani. • La quasi totalità dei cai di liquefazione si verificano in siti con falda molto superficiale. • La suscettibilità alla liquefazione decresce rapidamente con la profondità della falda. • Le sabbie fini e medio-fini sciolte sono maggiormente suscettibili di quelle a grana più grossolana. • I limi e le ghiaie non sono immuni dal pericolo della liquefazione, al contrario delle argille. 9 Stima empirica della resistenza alla liquefazione • Correlazioni empiriche – con NSPT – con CPT – con la velocità di propagazione delle onde S (VS). • In tutti i casi la correlazione consiste in una curva limite tracciata mediante criteri empirici • Si confronta la resistenza limite “cliclica” τl, rapportata alla tensione efficace iniziale di confinamento con una misura sintetica della tensione ciclica agente τs, anch’essa rapportata alla tensione efficace iniziale di confinamento. Calcolo della sollecitazione ciclica (EC8) 10 Correlazione con NSPT • Correlazione con la resistenza penetrometrica corretta per la tensione di confinamento e il rendimento energetico. • La curva non è definita per N>30. • La curva non parte dall’origine: sabbie sciolte con indice di resistenza molto basso si comportano elasticamente senza accumulo di pressioni interstiziali. Correlazione con CPT • Verifica analoga alla SPT, cambiano le curve. • Metodo più recente. • Minor consenso rispetto ai risultati delle prove SPT. 11 Correlazione con VS • Il valore di VS è influenzato dallo stato di addensamento e dall’evoluzione geologica del terreno, come l’indice di resistenza critica. • VS può essere misurata accuratamente con diversi metodi in situ. 12