Risorse culturali di Cursi

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REGIONE PUGLIA
AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO, DEI SAPERI E DEI TALENTI
SERVIZIO DIRITTO ALLO STUDIO
C.R.S.E.C. LE/43
- Maglie -
LE RISORSE CULTURALI DEL
TERRITORIO
DI
CURSI – MELPIGNANO - PALMARIGGI
3
REGIONE PUGLIA
AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO, DEI SAPERI E DEI TALENTI
SERVIZIO DIRITTO ALLO STUDIO
C.R.S.E.C. LE/43
Via Pietro Refolo, 20
MAGLIE
Responsabile: Primaldo De Luca
Operatori del C.R.S.E.C. LE/43 impegnati nel progetto:
De Giorgi Pierpaolo
De Iaco Maria Grazia
De Mitri Lucia
My Fabiana
Scoletta Maria Grazia
Toma Selene
Coordinamento editoriale, impaginazione a cura degli Operatori del C.R.S.E.C. LE/43
Riprese fotografiche: Raffaele Puce
Coordinamento Progetto, Ricerca e Studio delle Emergenze
Architettoniche, Ambientali, Beni Speleologici, lettura del Territorio
e resa topografica: Giovanni Giangreco – testi e schede
Giuseppina Grande Musio : elaborazione grafica - schede - cartografia
Tutti i diritti riservati
Copyright 2009 Regione Puglia – CRSEC LE/43 – Maglie –
Stampa – Sprint Arti Grafiche – Maglie -
4
PRESENTAZIONE
L’obiettivo del CRSEC di realizzare la mappa dei Beni culturali del
Territorio del Distretto LE/43 di Maglie si è concretizzato ulteriormente
con la presente pubblicazione “ Le Risorse Culturali del Territorio: Cursi,
Melpignano, Palmariggi”; segue infatti la precedente che ha interessato
il territorio di Maglie, Castrignano dei Greci, Muro Leccese, Scorrano.
Rimangono da censire i Comuni di Bagnolo del Salento, Cannole,
Corigliano d’Otranto, Giurdignano e Otranto; con l’auspicio che il nostro
Settore di competenza della Regione Puglia intenda intervenire in favore
dei Centri culturali per la programmazione degli anni successivi e poter
permettere, quindi, il completamento della rilevazione dei BB.CC.AA. dei
Comuni prima citati, poiché ognuno di questi presenta delle identità,
specificità e ricchezze culturali di grande interesse.
La ricerca sul territorio, la consultazione della bibliografia varia e le foto
sono state curate dagli Operatori culturali del CRSEC con la preziosa
collaborazione degli esperti, della loro guida e della loro valutazione
critica:

il Dott. Giovanni Giangreco, della Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici per le Province di Lecce, Brindisi e
Taranto;

l’Architetto Giuseppina Grande Musio;
5

il fotografo Raffaele Puce.
La ricerca ha permesso la compilazione di schede tematiche dei
BB.CC.AA., corredate di foto, note, bibliografia e cartine topografiche,
con la descrizione delle emergenze culturali, i vincoli esistenti, lo stato
di conservazione delle stesse, attraverso sopralluoghi “in loco” e
l’approfondimento e rilettura della documentazione libraria esistente e
con l’aggiornamento di altre notizie e riferimenti scaturiti da alcune
testimonianze orali e documentarie delle Comunità interessate.
La presente pubblicazione si presenta come un valido strumento di
consultazione utile ad amministratori, istituzioni e associazioni, operatori
del settore e cittadini tutti per la conoscenza, tutela, salvaguardia e
valorizzazione del patrimonio culturale di quella parte di territorio
salentino ricadente nell’ambito distrettuale del CRSEC LE/43 di Maglie.
Il Responsabile
(Primaldo DE LUCA)
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CURSI
Nell’immaginario dei Salentini il nome di Cursi si accompagna sempre a
quello della pietra, non leccese ma di Cursi a specificare una qualità
litologica diversa da quella del capoluogo con caratteristiche e funzioni
che ne hanno diffuso l’utilizzo e la conoscenza.
Forse più di Melpignano, Cursi è riuscita ad identificarsi con la sua pietra
e di questa ha seguito le fortune attraverso i secoli. Tuttavia, un aspetto
di un territorio, per quanto essenziale, non può rappresentare l’intera
gamma delle peculiarità di un centro abitato.
Anche qui gli edifici presentano caratteristiche rilevanti e l’architettura,
come negli altri centri della Grecìa Salentina, ha dato buona prova di sé
coinvolgendo alcune illustri personalità (Placido Boffelli) attraverso la
commissione di grandi monumenti. Ma la sensibilità verso l’eredità dei
padri è stata meno attenta rispetto a quella di altre città griche;
certamente nei confronti di alcuni monumenti che sono crollati o sono
stati rifatti modificandone completamente le antiche configurazioni.
Sono mancate, comunque, le condizioni idonee per l’accumulo di grandi
ricchezze. Questo dato risulta piuttosto sconfortante se paragonato a
quello di altri centri della Grecìa; non sono bastati, infatti, neppure
tentativi e iniziative consortili per valorizzare un dono della natura come
la pietra delle numerose cave! A bilanciare questo elemento, per fortuna,
7
c’è stata una forte religiosità – legata, in particolare, al Santuario
dell’Abbondanza – che ha
contrastato la tendenza a valutare come
primario l’aspetto economico delle cose. E’ mancato probabilmente il
collante di una profonda cultura, e, più ancora, quello di grandi
personalità, sensibili ed impegnate per il bene comune, come ad
esempio a Melpignano, che avrebbero potuto rappresentare una spinta
alla solidarietà sociale, elemento indispensabile per lo sviluppo.
cave di pietra
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DATI GENERALI
GEOGRAFIA
Ubicazione: Italia, regione Puglia, Penisola Salentina, Provincia di Lecce, piana di Maglie.
Cartografia: (I.G.M. 1: 25.000): Foglio 214 – II – tavv. N.O. Maglie, N.E. Muro Leccese, S. E.
Supersano.
Confini: Nord: Castrignano dei Greci;
Sud: Maglie;
Est: Carpignano Salentino; Bagnolo del Salento; Ovest: Melpignano e Maglie.
Estensione:
Kmq. 8,18
Altitudine:
media: 90 metri s.l.m.
Clima: Mediterraneo (temperato).
Distanze dal mare: Otranto
Km.
18,00
Gallipoli
Km.
35,00
Leuca Km.
40.00
MORFOLOGIA
Rilievi: Assenti
Pianure: Tutto il territorio è pianeggiante anche se punteggiato dai vuoti artificiali di coltivazione
delle cave di pietra leccese, in particolare nella zona di confine col feudo di Melpignano.
Zone umide:
Assenti
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Boschi:
Macchie:
Aree Agricole:
Aree Incolte:
Centro Abitato:
Cave attive:
Cave dismesse:
Assenti
Assenti
Ha
Ha
Ha
Località Petruse , Lamella, Serpintane, Perse, Masseria Vasili.
Fin dai secoli passati molte antiche cave, dopo la dismissione sono state
trasformate in agrumeti, frutteti e oliveti secondo uno schema di coltivazione
di ascendenza araba. Le zone interessate sono concentrate lungo la Strada
Provinciale Cursi-Melpignano e verso Maglie intorno alla frazione di Morigino.
GEOLOGIA
Formazioni Litologiche: Pietra leccese, detta pietra di Cursi, per differenziarla da quella di
Lecce
Carsismo:
Solchi carsici, ventarole, vora Avisu
Idrografia superficiale: Assente
Sotterranea: Le sole forme di idrografia presenti riguardano le falde acquifere visibili all‟interno
delle cave quando la coltivazione dei banchi di pietra leccese, con l‟asportazione
degli orizzonti di cava, le fa emergere periodicamente. La profondità della falda
acquifera si trova alla profondità di ml 80,00 / 100,00 – 120,00.
ABITANTI: N. 4'122 (I dati sono riferibili al censimento del 2001. La densità di abitanti sul
territorio comunale risulta di numero 519 per Kmq)
DISTANZE:
da Lecce, Km. 29.50; da Bari, Km. 180.00 ;
da Roma, Km 650c. .; da Bruxelles, Km. ...
Note: (Le distanze dai centri amministrativi si riferiscono a quelle autostradali)
VIE DI COMUNICAZIONE:
Terrestri
Strade Statali:
S.S. Adriatica (N.16);
Strade Provinciali: S.P Cursi - Bagnolo; S.P. Cursi - Maglie; S.P Cursi - Melpignano; S.P Cursi
- Santuario - per Bagnolo - Maglie; S.P Cursi – Carpignano
Strade Comunali: Strade urbane ed extraurbane
Ferroviarie:
Sud – Est , Maglie; FF.SS. , Lecce.
Marittime:
Otranto, Brindisi.
Aeree:
Brindisi
DENOMINAZIONE
CITTA’: Cursi
Messapico: Grìco: Curse
Latino: Curse
Arabo: Altro:
Dialetto Salentino: Curse
ABITANTI: Cursiati (Cursesi)
Cursiati
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STEMMA CIVICO
Descrizione:
Un corriere con gonnellino che regge un rotolo
Iscrizione:
Assente
Colori araldici: Blu
Cronologia:
Secolo XV – XVI. La leggenda di fondazione del paese nasce, probabilmente,
insieme allo stemma, in epoca umanistica quando si realizzano le prime libertà
civiche su impulso della corona aragonese.
Stemmi antichi: Non se ne ha notizia
MATERIALI DA COSTRUZIONE
Edifici: Petra te Curse, tufo di Cutrofiano, carparo.
Murature: A sacco; ad opus incertum; in pietre a secco; calcestruzzo, a conci isodomi.
Finiture: Intonaco a bolo e calce, a calce e tufina, cementizio; paramenti in pietra a vista;
scialbature con colori a calce; rivestimenti in materiali e colori sintetici; mattoni di
cemento, pietra di Trani, pietra di Apricena, marmo di Carrara, perlato di Sicilia,
granito, anticorodal, legno.
Strade: basoli in pietra di Soleto; bitume; sampietrini; terra battuta;
BIBLIOGRAFIA
1693
TASSELLI, Luigi, Antichità di Leuca, Lecce, Eredi di Pietro Micheli, pag. 226;
1879 - 1885 ARDITI, Giacomo, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto,
Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato,pagg. 164-165;
1888
DE GIORGI, Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, Lecce, ed. G.
Spacciante, vol. 2°, pagg. 354-355;
1994
AA.VV., Gli stemmi raccontano, a cura di Antonio Maglio, Lecce, Nuovaemme, (I
Libri di Quotidiano, 3), pag. 148;
2003
GIANNUZZI, Donato, Cursi – La storia, la vita, la pietra,Galatina, Congedo.
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Chiesa e Convento di S. Antonio Abate
DATI GENERALI
Denominazione: Chiesa e Convento di S. Antonio Abate
Ubicazione:
Largo Convento
Tipologia:
Chiesa conventuale ad aula unica con cappelle laterali.
Orientamento: Ovest - Est
Fruizione:
Chiesa - Aperta al culto e sede della Associazione Sant‟Agostino. Convento –
Civile abitazione
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica:
Proprietà:
Dati Catastali:
Rettoria
Ecclesiastica e privata
foglio 7 particella 967
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. L.vo 42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P.d.F. di Cursi – Zona “B”
Furti: Nessuno
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Perdite:
Volta, organo, tela altare maggiore, infissi esterni, n. 2 altari del lato sinistro. (La vera
del pozzo del chiostro del convento, a forma di parallelepipedo e con le quattro
facciate decorate a rilievo con simboli agostiniani, si trova conservata presso il
giardino di pertinenza del palazzo del senatore De Pietro.)
STORIA
Epoca:
Secolo XVI; XVII; XX
Autore:
Ignoto architetto salentino. E‟ attivo come scultore Placido Buffelli di Alessano
Maestranze: Salentine
Note: Arricchita da un portale a protiro su colonne con timpano sormontato da una scultura
lapidea (S. Agostino). Sul lato meridionale si conserva un portale lunettato di epoca
cinquecentesca e subito dopo vi è un campanile a vela a doppio fornice con
coronamento orizzontale. All‟interno esiste l‟altare maggiore dedicato alla Vergine della
Consolazione, di dimensioni notevoli e realizzato da Placido Buffelli di Alessano la cui
firma si legge a rilievo sulla trabeazione dell‟alzata. Lungo i muri perimetrali entro
profonde cappelle vi erano sei altari dedicati a S. Nicola da Tolentino, Madonna del
Rosario, Madonna delle
Grazie, S. Brigida sul lato
destro, S. Antonio di
Padova (oggi di S.
Antonio Abate), Madonna
di Costantinopoli, e S.
Antonio sul lato sinistro.
Mancano i primi due altari
del lato sinistro distrutti
nel 1950 quando si
verificò il crollo della volta
e della facciata. Della
cinquecentesca tela della
Vergine
della
Consolazione
non
abbiamo più notizie; oggi
risulta sostituita da una
copia moderna.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie: C.R.S.E.C. – Maglie
LE/43
Inventari: Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Assente
Biblioteca: libri liturgici
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CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Soprintendenza per i B.A.A.A.S. di Bari
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Ricostruzione della facciata, della volta e parte delle murature del lato
sinistro.
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1650, marzo 24
1879-‟85
1882 – 1888
1972
1972
1985
1986
1986
1988
1990
1998
A. G. A. ROMA, “Il Convento di S. Antonio dell‟Ordine Eremitano di
S.Agostino di Curse, Diocesi di Otranto “;
ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra
d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato;
DE GIORNI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, vol.2, Lecce;
DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice
Salentina;
VAN LUIJK B. A. L., Le monde augustinien du XIII au XIX siécle, Assen,
Pays- Bas;
CAZZATO Mario, Architettura e Religiosità popolare: osservazione e
documenti in margine alla ricostruzione della Chiesa del Crocefisso di
Galatone, in: “Sallentum” a.VIII nn.1-2-3- gennaio – dicembre, nota 17,
pag.36;
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento
dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39;
AA. VV., Ordini religiosi e società nel mezzogiorno moderno. Atti del
Seminario di Studio (Lecce, 29-31 gennaio) a cura di Bruno Pellegrino e
Francesco Gaudioso, Galatina, Congedo Editore, 1987, voll. 3;
CASTELLANA Claudia, Gli insediamenti agostiniani della Puglia Meridionale,
in: Puglia e Basilicata tra Medioevo ed età moderna. Uomini, spazio e
territorio. Miscellanea di studi in onore di C. D. Fonseca, a cura di F. Ladiana,
Galatina, Congedo, , pp. 75; 81-82;
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina,
Galatina, Mario Congedo Editore;
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario
Congedo Editore, I edizione, pagg. 70-74.
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Santuario Madonna dell‟Abbondanza
DATI GENERALI
Denominazione: Santuario Madonna
dell’Abbondanza
Ubicazione: S.P. Maglie-Bagnolo
Località Melito
Tipologia: Chiesa a pianta
centrale (croce greca)
Orientamento: Ovest - Est
Fruizione:
Aperta al culto
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Santuario
Proprietà:
Ecclesiastica
Dati Catastali: foglio 9 part. A
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. L.vo 42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P. di F. di
Cursi
–
Zona “E”
Furti: Tele ovali del Buon Pastore,
Divina Pastora, Annunciazione,
Visitazione, Purificazione, Natività di Maria, Presentazione di Maria al Tempio,
Assunzione di Maria. Dalle notizie orali fornite dal compianto prof. Donato Giannuzzi le
caratteristiche stilistiche delle opere rubate erano del tutto simili a quella, ancora in situ,
dell‟Immacolata. Pertanto è plausibile che l‟intera serie delle tele sia stata realizzata dal
pittore scorranese don Giuseppe Andrea Manfredi.
Perdite: Testa e mano destra della scultura della Vergine dell‟Abbondanza posta sulla facciata.
STORIA
Epoca: Secolo XVII (1650); 1694
Autore: Attribuita a Francesco Manuli di Corigliano
Maestranze: Maestranze coriglianesi
Note: La chiesa fu edificata nel 1650 su commissione del principe di Cursi Giovan Battista
Cicinelli sul luogo ove preesisteva una cappella dedicara alla Madonna di Milito.
Esternamente si presenta con una facciata a paramenti lisci con un portale a timpano
spezzato entro il quale sorge la statua lapidea della Titolare attribuita a G. D. Chiarello
di Copertino, alle cui spalle, nel Settecento, è stata inserita una quinta barocca a volute
in stucco. La copertura è costituita da una cupola ottagonale con gli spigoli ingentiliti da
paraste a capitello dorico che reggono una trabeazione sormontata dagli spicchi e dal
lanternino circolare. Fu ricostruita dopo in crollo in seguito ad un violento nubifragio e
ad un fulmine nel 1708. Tutte le finestre sono quadrangolari con grate lapidee circolari.
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La pianta è a croce greca e all‟interno vi sono tre altari inseriti entro archivolti. Sui
pennacchi della cupola vi sono quattro stemmi che raffigurano le armi del feudatario
Giovan Battista Cicinelli e quelle dell‟Università di Cursi. Sull‟altare maggiore, opera
dello scultore copertinese Giovanni Donato Chiarello, è presente una pregevole
immagine a fresco della Vergine col Bambino (di Melito ?) proveniente, probabilmente,
da un‟antica chiesa bizantina. La presenza di questo antico affresco inserito in un altare
moderno, come tanti altri consimili in Terra d‟ Otranto, va inserito nell‟ambito del
recupero delle testimonianze delle radici della religiosità popolare fortemente voluto dal
Concilio di Trento e già operante nell‟antica provincia di Lecce fin dagli albori del XVI
secolo. Nel Salento queste testimonianze erano soprattutto di epoca bizantina in
ragione della matrice greca della religiosità di Terra d‟Otranto. La mensa, invece, fu
inserita alla fine del settecento ad opera dello scultore Emanuele Orfano di Alessano.
Le tele rubate erano opera dello scorranese Giuseppe Andrea Manfredi e sono state
sostituite da quelle attuali di Don Franco Verri.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali:
Rilievi grafici:
Fotografie:
Inventari:
Nessuno
Archivio del Santuario
CRSEC – Maglie Le/43
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Atti del Santuario
Biblioteca: Libri liturgici
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Soprintendenza per i B.A.A.A.S. di Bari
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Pavimentazione del sagrato, pulitura paramenti esterni, sistemazione
area di pertinenza
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1879 - 1885 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto,
Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato
1882 – 1888 DE GIORGI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, vol. 2, Lecce
1929
Cenno Storico della prodigiosa apparizione di Maria SS. Dell‟Abbondanza avvenuta
nelle vicinanze della Parrocchia di Cursi (anno 1640), Maglie, Tipografia Francesca
Capece
1937
FRA ANTONIO DA STIGLIANO, I Santuari Mariani di Puglia, Bari
1972
DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina
1984
FATTIZZO Sebastiano, La Grazia, Galatina, Editrice Salentina
1985
CAZZATO Mario, Architettura e Religiosità popolare: osservazione e documenti in
margine alla ricostruzione della Chiesa del Crocefisso di Galatone, in: “Sallentum”
a.VIII nn.1-2-3- gennaio – dicembre, nota 17, pag.36.
17
1986
1990
(1991)
1998
[1998]
2001
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei
beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario
Congedo Editore
PELUSO Vincenzo, Architettura e Pietà ai margini dell‟area galatinese. Il caso della
Madonna dell‟Abbondanza a Cursi, estratto da “Bollettino Storico di Terra d‟Otranto”,
anno 1 Galatina, Mario Congedo Editore
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione, pagg. 70-74
CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la
gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2
DI LANDA Alfredo, Il Santuario di Cursi tra storia – fede – arte, Galatina, Editrice
Salentina
Madonna dell‟Abbondanza
Affresco sec. XV
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Chiesa Maria Addolorata
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Orientamento:
Fruizione:
Chiesa Maria Addolorata
Località Madonna Addolorata affiancata dalla strada per Bagnolo del
Salento
Chiesa ad aula unica, coperta alla leccese con volta a spigolo, con unico
altare dedicato alla Titolare
Est – Ovest
Aperta al culto
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Oratorio Privato
Proprietà:
Privata
Dati Catastali:
foglio … particella …
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. L.vo 42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P.d.F. di Cursi, 1977 – Zona “E”
Furti: Sculture in pietra leccese di S. Eligio e S. Emidio rintracciate e recuperate
Perdite: Nessuna
STORIA
Epoca: Secolo XIX (1834)
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Altari: Unico altare, in pietra leccese, dedicato alla Madonna della Pietà
Note: Edificata nel 1834 su committenza di due fratelli sacerdoti, Don Nicola e Don Metello
Macchia, la chiesa si presenta con una facciata a profilo orizzontale cui è stato aggiunto
un fastigio a timpano spezzato (forse proveniente da un edificio ecclesiastico più antico)
sormontato da una croce. I paramenti in pietra leccese, sono lisci a conci isodomi.
L‟accesso è costituito da un‟unica porta sormontata, in asse, da una finestra a lira
trilobata e da una targa con epigrafe decorata da due rilievi a cartoccio protetti da un
umbraculo modanato. L‟interno è coperto a volta a spigolo alla leccese e possiede un
solo altare in pietra leccese con pedana e gradini d‟altare che sostengono l‟ancona
entro cui è raffigurata la tela della Vergine della Pietà col Cristo morto in grembo e la
Maddalena, S. Giovanni e Maria di Cleofa. L‟altare è inserito entro un profondo
archivolto a rilievo sostenuto da due colonne a capitello corinzio su alti plinti e mostra
ancora evidenti legami stilistici con la fase tardo barocca salentina nella alzata mentre
nella mensa l‟elemento più aggiornato sembra il sarcofago di tipico sapore neoclassico.
All‟interno sono conservate due antiche sculture dei Santi Vescovi, Eligio ed Emidio. Si
tratta di due sculture di probabile epoca barocca che avrebbero bisogno di interventi di
restauro delle quali risulta ignota la provenienza.
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DOCUMENTAZIONE
Disegni originali:
Rilievi grafici:
Fotografie:
Inventari:
Nessuno
Nessuno
C.R.S.E.C. Maglie – Le/43
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Pavimentazione e manutenzione ordinaria
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39.
1998
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione, pagg. 70-74.
Chiesa Madonna
Addolorata altare
20
Chiesa di Santa Lucia
DATI GENERALI
Denominazione: Chiesa di Santa Lucia
Ubicazione:
Piazza Pio XII
Tipologia: Chiesa ad aula unica coperta
a volta
Orientamento: Ovest-Est
Fruizione:
Aperta al culto
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Rettoria
Proprietà:
Ecclesiastica
Dati Catastali: foglio 7 particella E
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. L.vo 42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P.d.F. di Cursi
Zona “A” C.S.
Furti:
Nessuno
Perdite: Nessuna
STORIA
Epoca: XIX secolo
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Ignoti artigiani salentini
Note: La Chiesa fu presumibilmente edificata nel XIX secolo nel sito precedentemente
occupato da un edificio più antico. Si presenta con la facciata cuspidata sormontata da
una croce lapidea raggiata e da due pinnacoli monchi alle estremità con un campanile a
vela posto sul retro. Due poderosi contrafforti ottocenteschi, ostruiscono parzialmente la
visione della facciata e sono sormontati, rispettivamente, da due sculture lapidee
raffiguranti, a sinistra, S. Giovanni Battista e, a destra, un Santo Domenicano (forse S.
Domenico). Di queste due sculture non si conosce la provenienza ma potrebbero
essere state recuperata dalla distruzione di chiese più antiche (per esempio quella di
san Giovanni), oggi scomparse. L‟accesso è costituito da un‟unica porta sormontata da
una finestra rettangolare in asse mentre l‟interno, con un unico altare raffigurante la
Titolare, di probabile autore salentino e scarsamente leggibile, è voltato alla leccese a
spigolo.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
C.R.S.E.C. Maglie LE/43
Inventari: Nessuno
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DOTAZIONE
Archivio:
Biblioteca:
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
Assente
Assente
Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1972
DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39;
1998
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione, pagg. 70-74.
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Chiesa Santa Marina
DATI GENERALI
Denominazione: Chiesa Santa Marina
Ubicazione:
Via Santuario (località Le
Tipologia:
Logne)
Chiesa ad aula unica,
coperta a volta a spigolo
alla leccese,con tre altari
Orientamento: Est – Ovest
Fruizione:
Aperta al culto
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Chiesa Conventuale
Proprietà:
Ecclesiastica
Dati Catastali: Foglio 7 particella B
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. L.vo 42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P. d. F. di Cursi
- Zona “A” –
Centro Storico
Furti: Nessuno
Perdite: Tela di S. Marina
STORIA
Epoca:
XVIII secolo
Autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze:
Ignote maestranze salentine
Note: La chiesa si presenta con la facciata scandita da due paraste a capitello dorico entro le
quali vi è il portale di accesso, con cornice modanata e trabeazione a sporto su mensole
a volute, e una finestra lobata agli estremi. Il cornicione di coronamento, modanato, si
sviluppa a profilo orizzontale mentre l‟interno, ad aula unica è coperto da volte a spigolo
alla leccese inframmezzate da lunette. Vi sono tre altari dei quali il maggiore,
settecentesco è dedicato al Crocefisso ma, in origine ospitava la tela di S. Marina
scomparsa negli anni sessanta. Gli altri due altari, risalenti al XX secolo, sono addossati
alle pareti laterali della chiesa e sono dedicati all‟Immacolata e al Sacro Cuore di Gesù. Il
pavimento si presenta in battuto tradizionale salentino (astricu) e si conserva
discretamente. Purtroppo non si conosce nessuno degli operatori né degli artisti che vi
hanno operato.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
23
Fotografie:
Inventari:
C.R.S.E.C. – Maglie Le/43
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Assente.
Biblioteca: libri per il servizio liturgico
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
Soprintendenza per i B.A.A.A.S. di Bari
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Ordinaria manutenzione
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39.
1998 Giannuzzi Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore, I
edizione, pagg. 70-74
24
Chiesa Matrice di S. Nicola
DATI GENERALI
Denominazione: Chiesa Matrice di S.
Nicola
Ubicazione: Piazza Pio XII
Tipologia: Chiesa a croce latina con altari
laterali entro archivolti coperta
a volta
Orientamento: Sud – Nord
Fruizione: Aperta al culto
Note: L‟orientamento della precedente
Chiesa cinquecentesca era OvestEst
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica:. Chiesa Parrocchiale
Proprietà: Ecclesiastica
Dati Catastali: foglio 7 particella A
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. L.vo 42/04
Legge Regionale: PUTT/ 2000
Strumenti urbanistici: P.d.F. di Cursi
Zona “A” Centro
Storico
Furti: Non si ha notizia ufficiale di furti avvenuti
nella chiesa madre
Perdite: Sono stati tagliate le mense degli altari laterali. L‟altare maggiore e l‟organo sono stati
eliminati dopo il Concilio Vaticano II. E‟ stato distrutto anche l‟altare del cappellone di
cui resta il solo tabernacolo. Sono scomparse anche le tele degli altari raffiguranti
Santa Filomena, Sacro Cuore di Gesù, Madonna del Buon Consiglio, Annunciazione.
Manca anche la statua in cartapesta raffigurante il Sacro Cuore di Gesù.
STORIA
Epoca: XV; XVI-XVII; XIX secolo (1830-1838)
Autore: La redazione cinquecentesca superstite lungo la fiancata destra è concordemente
attribuita dalla critica a Giovanni Maria Tarantino (Nardò). Non si conosce il
progettista della nuova chiesa.
Maestranze: Maestranze salentine (sec. XV), neretine (sec. XVI-XVII), ignote (sec. XIX).
Note: La Chiesa fu edificata nel 1830-1838 in ampliamento di quella precedente (di cui fu
distrutta l‟intera navata), con asse di sviluppo ortogonale. Di stile tardo neoclassico,
l‟edificio religioso si stacca dalla tradizione costruttiva salentina coeva ed anticipa in
qualche misura lo stile che andrà in voga con l‟Italia unita. Per questa Chiesa si adotta
25
una tipologia stilistica neorinascimentale probabilmente per creare un collegamento
ideale con la precedente chiesa di epoca cinquecentesca. La facciata si articola in un
ordine gigante scandita da quattro lesene a capitello ionico con trabeazione e timpano
retto. Il tutto sorge su di un alto basamento modanato con un portale trabeato e, come la
facciata, anch‟esso sormontato da timpano. Lungo il lato est è ancora visibile la zona
presbiterale con abside estradossata e il campanile, a quattro ordini con colonne e lesene
angolari che si eleva per quasi 27 metri, appartenenti alla chiesa cinquecentesca di rito
greco. Quest‟ultimo è un manufatto ascrivibile all‟attività di Giovanni Maria Tarantino di
Nardò, l‟attivo architetto di fiducia dei Domenicani molto operoso in tutto il Salento (Muro,
Morciano, Minervino, Nardò, Parabita, Copertino, Leverano, Tricase, Galatone).
All‟interno della chiesa ottocentesca, sfondata ai lati da cappelle con altari entro archivolti,
vi sono tele di una qualche rilevanza tra cui un S. Nicola di Myra datato 1616 posto nella
testata destra del transetto accanto ad altre di valore minore. Mentre a sinistra una tela
della Madonna dell‟Abbondanza sovrasta l‟altare a lei dedicato. Sono presenti inoltre,
opere moderne in ceramica (Fuga in Egitto e Battesimo di Gesù nel Giordano della
fabbrica Garrisi di Galatina), Ultima cena (tela di Giuseppe De Donno di Maglie del 1950),
Immacolata in caratapesta di bottega leccese della prima metà del XX secolo. Vi sono,
infine, sculture in legno policromo di buona qualità come un San Nicola di bottega
napoletana (XVII secolo), un‟Assunta del „700 proveniente dall‟omonima chiesa distrutta,
un San Francesco di Paola, cartapesta dell‟inizio del XX secolo di bottega leccese.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali:
Rilievi grafici:
Fotografie:
Inventari:
Nessuno
Archivio parrocchiale di Cursi
C.R.S.E.C. Maglie LE/43
Ufficio Diocesano per i Beni Culturali di Otranto
DOTAZIONE
Archivio:
Archivio Parrocchiale di Cursi
Biblioteca: Biblioteca parrocchiale
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
Soprintendenza per i B.A.A.A.S. di Bari
Ufficio Diocesano per i Beni Culturali di Otranto
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
1956: Dipinti murali raffiguranti scene del Nuovo Testamento, che hanno distrutto due
precedenti affreschi di San Nicola e della Madonna di Costantinopoli dentro l‟abside
dell‟antica matrice. Anche questi dipinti sono stati eliminati. Successivamente fu distrutto
l‟antico altare della vecchia matrice del quale è stato recuperato il solo tabernacolo oggi
conservato al centro dell‟abside del cappellone.
1995: Realizzazione del pavimento.
2003: Restauro esterno ed interno delle strutture dell‟antica matrice e del relativo campanile.
Interventi previsti: Nessuno
26
BIBLIOGRAFIA
1879-‟85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto,
Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato;
1972
DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina;
1985
CAZZATO Mario, Architettura e Religiosità popolare: osservazione e documenti in
margine alla ricostruzione della Chiesa del Crocefisso di Galatone, in: “Sallentum”
a.VIII nn.1-2-3- gennaio – dicembre, pag.36, nota 17;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, , pag. 39;
1990
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario
Congedo Editore;
1998
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione, pagg. 70-74;
[1998] CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la
gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2;
2002, agosto15 GELAO Clara, Rinascimento di Puglia – Architettura a Lecce e dintorni, La
Gazzetta del Mezzogiorno , pag. 21.
27
Casa a corte di via Cairoli, 11
DATI GENERALI
Denominazione: Casa a corte di via
Cairoli, 11
Ubicazione: Via Cairoli, 11
Tipologia:
Casa a corte
Fruizione:
Privata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fgl.7 Part.26
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. L.vo 42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P. di F. di
Cursi, 1977
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Sec. XV.
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: La convivenza di edifici di epoca
diversa che vanno dal XV
all‟inizio del XVII secolo è un dato riscontrabile in tutta l‟area della Grecìa salentina e
qui a Cursi è ricorrente. E‟ molto probabile che questi due secoli, in quest‟area
dell‟antica Terra d‟Otranto, siano stati caratterizzati dalla presenza di maestranze di
elevata qualità tecnica e progettuale e capaci di scegliere materiali per le costruzioni di
prima qualità. L‟impianto di questa casa a corte può essere ritenuto di epoca
quattrocentesca; la conferma indiretta ci viene dalla tipologia del portale di ingresso al
complesso architettonico di stile catalano - durazzesco. All‟interno, la sequenza di
abitazioni di epoca differente, una delle quali datata 1620, conferma tale ipotesi.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
C.R.S.E.C. Maglie – LE / 43
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Assente
Biblioteca: Assente
28
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo,pag. 39;
1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore.
29
Casa a corte di via Roma, 33
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Casa a corte di via Roma, 33
Via Roma, 33
Casa a corte
Privata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali:
Fgl. 7 Part. 361
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici:
Furti: Nessuno
D. L.vo 42/04,
PUTT/ 2000
P. di F. di Cursi, 1977- Zona “A”
STORIA
Epoca: Secc. XVII (1666) – XVIII
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: La corte, che comprende un lotto di dimensioni notevoli, conserva al suo interno alcune
cellule originarie insieme con altre recentemente ricostruite. Sulla ghiera dell‟arco del
portale di ingresso si legge incisa la data “1666”; mentre al di sopra della chiave
dell‟arco si nota lo scudo di uno stemma araldico tardo barocco decorato a volute e
incassato in epoca successiva (sec XVIII) nella muratura più antica. Sugli stipiti del
portale sono visibili i segni di usura dei carri che vi transitavano per entrare nella corte
interna.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
C. R. S. E. C. Maglie – LE / 43
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Nessuno
Biblioteca: Nessuno
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
30
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Ordinaria manutenzione
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1979 COSTANTINI Antonio, La casa a corte nel Salento Leccese, Lecce;
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39;
1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario
Congedo Editore;
1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore,
, I edizione, pagg. 70-74.
31
Casa a corte di via S. Nicola, 3
DATI GENERALI
Denominazione: Casa a corte di
via S. Nicola, 3
Ubicazione: Via S. Nicola, 3
Tipologia:
Casa a corte
Fruizione:
Abitazione privata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fgl. 7 Part. 504
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. L.vo 42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P. di F. di
Cursi, 1977
Zona “A”
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Sec. XVIII
Autore:
Maestranze:
Note: E‟ una piccola casa a corte
con impianto di modeste
dimensioni notevolmente trasformato nel corso dei secoli. Il portale d‟accesso, ad arco
centinato poggiante su colonne lisce – strutture tutte convesse -, riveste notevole
importanza sotto l‟aspetto formale. All‟interno dell‟area della corte qualche cellula
abitativa contigua all‟ingresso presenta delle discrete qualità architettoniche.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
C. R. S. E. C. Maglie – LE / 43
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Nessuno
Biblioteca: Nessuno
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
32
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1979
COSTANTINI Antonio, La casa a corte nel Salento Leccese, Lecce;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39;
1990
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina,
Mario Congedo Editore;
1998
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione, pagg. 70-74.
33
Casa a corte di via S. Nicola,13
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Casa a corte di via S. Nicola,13
Via S. Nicola, 13
Casa a corte
Abitazione privata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fgl. 7 Part. 576
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. L.vo 42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi, 1977 - Zona “A”
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Sec. XV
Autore:
Ignoto architetto salentino.
Maestranze: Salentine.
Note: La corte, articolata in lotto di modeste dimensioni, durante i secoli è stata notevolmente
trasformata. La tipologia dell‟arco del portale di accesso rientra nell‟ambito della
produzione catalano - durazzesca che rinvia alla fine dell‟età aragonese che in Terra
d‟Otranto ha lasciato numerose testimonianze nell‟ambito dell‟architettura civile. Anche
Cursi, quindi, ha partecipato al rinnovamento dell‟architettura salentina del XV secolo con
diverse testimonianze di abitazioni civili. Questo elemento ci induce ad ipotizzare una
congiuntura positiva nell‟economia locale dovuta, con ogni verosimiglianza, allo
sfruttamento intensivo delle cave di pietra leccese che si affianca alla pietra carpara nella
realizzazione degli edifici più significativi dell‟area dell‟antica Grecia.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
C.R.S.E.C. Maglie – LE /43
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Nessuno
Biblioteca: Nessuno
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
34
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1979 COSTANTINI Antonio, La casa a corte nel Salento Leccese, Lecce;
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39;
1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario
Congedo Editore;
1998 GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo Editore,
I edizione, pagg. 70-74.
35
Casa a corte di via S. Nicola,17
DATI GENERALI
Denominazione: Casa a corte di
via S. Nicola, 17
Ubicazione:
Via S. Nicola, 17
Tipologia:
Casa a corte
Fruizione:
Privata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali:
Fgl. 7 Part. 594
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. L.vo 42/04;
D.M. 8.03.1982
Legge Regionale: 56/80
Strumenti Urbanistici: P. di F. di
Cursi, 1977
- Zona “A”
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Sec. XVI
Autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: La casa dimostra di aver subito
naturali
trasformazioni
e
sostituzioni edilizie. Il portale di
ingresso
è
tipicamente
cinquecentesco. Le modifiche e
le aggiunte non consentono di
individuare la configurazione
dello spazio della corte
originaria. L‟impianto in effetti, è stato modificato nel corso dei secoli dal continuo uso
degli spazi abitativi. Attualmente si conservano le celle antistanti, evidentemente più
antiche, cui si sono aggiunte quelle retrostanti. Dei servizi comuni si conserva ancora il
pozzo.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie: C.R.S.E.C. – Maglie LE/43
Inventari: Nessuno
36
DOTAZIONE
Archivio: Nessuno
Biblioteca: Nessuno
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: E‟ stato inserito il cancello d‟ingresso
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1879-‟85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto,
Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato;
1882-1888 De Giorni Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, vol. 2, Lecce;
1967-1968 Spano B., Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei
Trulli e Terra D‟Otranto), Pisa;
1972
De Rossi Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina;
1979
Costantini Antonio, La casa a corte nel Salento Leccese, Lecce;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39;
1990
Cazzato Mario – Costantini Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario
Congedo Editore;
1998
Giannuzzi Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione, pagg. 70-74.
37
Palazzo De Donno
DATI GENERALI
Denominazione: Palazzo De Donno
Ubicazione:
Piazza Pio XII, via
Melpignano
Tipologia:
Opificio
con
abitazione
Fruizione:
Attività
culturale
(mostre, convegni,
manifestazioni socio
– culturali)
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Comunale
Dati Catastali: Fgl. …. Part. ….
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.vo 42/04
LeggeRegionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P. di F.
zona “A”,
1977
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Secc. XIX-XX
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: Nel tentativo di superare la
tradizione delle scuole
artistiche
regionali
e
nell‟intento di creare uno stile nazionale, in Italia, subito dopo l‟Unità, si afferma un
atteggiamento eclettico in architettura e per la progettazione dei nuovi edifici si fa
riferimento ai momenti più gloriosi dell‟architettura toscana (rinascimentale, romanica e
gotica). Questo palazzo rappresenta il tentativo di riprodurre, in un piccolo centro
abitato del Salento, un edificio che si ispira a questi modelli architettonici anche se deve
rispondere, eminentemente, alle richieste di una committenza la cui maggiore esigenza
era quella di realizzare un opificio con un‟abitazione soprastante per meglio controllare
l‟attività produttiva dei dipendenti. E tale schema insediativo era molto diffuso nella
Terra d‟Otranto. La fabbrica si sviluppa in due piani fuori terra ed uno ipogeo costituito
dal trappeto a grotta. L‟attuale stato dei luoghi rappresenta il frutto di un intervento di
recupero e restauro operato negli anni Novanta del XX secolo ad opera del Comune di
Cursi. Originariamente l‟edificio, occupato per gran parte dai locali dall‟ex magazzino
38
tabacchi, si sviluppava in un unico piano fuori terra e solo per una piccola porzione
dalla casa padronale. Quest‟ultima, posta sulla sinistra del prospetto principale, era
l‟una parte del complesso architettonico che si articolava in due piani e mostrava
chiaramente l‟interruzione della costruzione all‟altezza del coronamento rispetto ad
un‟idea originaria che ne prevedeva, invece, il completamento. Il collegamento col
sottostante trappeto a grotta era garantito da una scala cui era possibile accedere sia
dall‟esterno che dall‟interno della costruzione. Dopo la sopraelevazione l‟edificio appare
meglio integrato sotto l‟aspetto della scena urbana ed ha migliorato il disegno della
quinta nord della piazza accentuandone la funzione di spazio privilegiato per l‟αγορα.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali:
Rilievi grafici:
Fotografie:
Inventari:
Archivio Privato
Archivio Comunale di Cursi
C. R. S. E. C. Maglie – LE / 43
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente. A memoria d‟uomo si ricorda la presenza dell‟archivio relativo all‟attività
produttiva dell‟opificio (magazzino greggi) quand‟era in attività.
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Recupero, restauro e sopraelevazione progettati e diretti dall‟arch.
Davide Mancina.
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
Inedito
39
Palazzo del Municipio
DATI GENERALI
Denominazione: Palazzo del
Municipio
Ubicazione: Piazza Pio XII
Tipologia:
Palazzo nobiliare con
androne e giardino
retrostante
Fruizione:
Pubblica
Note: Era l‟antico palazzo baronale
costruito dai feudatari di
Cursi. Probabilmente i
Maremonti.
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Comunale.
Dati Catastali: Fgl. 7 Part. 262
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. L.vo 42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P. di F.
zona “A”
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Secc. XVI - XIX
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: Il Palazzo risulta dalla demolizione e ricostruzione dell‟antica dimora feudale della quale
restano in piedi pochi muri ed una colonna angolare in corrispondenza dello spigolo
sud-est, sormontata dall‟arme gentilizia dei feudatari. Sorge sul sito che fino al XV
secolo dovette essere occupato da una residenza fortificata; tale ipotesi è suffragata
da notizie d‟archivio di epoca seicentesca che definiscono l‟attuale costruzione “palazzo
seu castello”. La fabbrica è a due piani fuori terra e documenta soprattutto sulla sua
facciata le numerose trasformazioni subite nel corso dei secoli. Sorse con ogni
probabilità come residenza nobiliare a cavallo dei secoli XVI-XVII servita da un ampio
giardino con frutteto e tutti i servizi necessari all‟attività baronale. Un passaggio
sotterraneo, sufficientemente ampio per l‟accesso di una carrozza, esiste tuttora lungo il
versante ovest come via di fuga in caso di eventuali pericoli per i proprietari. La zona
meglio conservata dell‟edificio è rappresentata dal piano terra e dal grande scalone che
conduce al piano nobile: le volte sono di tipo cinquecentesco e tipiche di una
costruzione di grandi dimensioni simili a quelle di altri palazzi leccesi e salentini. La
facciata attuale è caratterizzata al piano terra da un portale a protiro contratto
40
sporgente rispetto alle due coppie di porte laterali, antiche finestre allargate, con una
colonna d‟angolo con capitello composito che regge lo stemma araldico dei Maremonti,
probabili committenti dell‟edificio. Il primo piano è caratterizzato da uno sfondato
centrale arricchito da quattro colonne doriche trabeate e da una balaustra in pietra
leccese frutto di trasformazioni tarde risalenti al XX secolo con ai lati due porte finestre
a balcone con balaustre simmetricamente collocate e in asse con le sottostante
aperture. Il coronamento è costituito da un ulteriore balaustra che corre lungo l‟intero
perimetro della fabbrica e al centro della facciata incastona un orologio aggiunto dopo
le modifiche apportate per l‟allocazione della sede municipale.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Comune di Cursi
Fotografie:
C.R.S.E.C. Maglie – LE/43
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Archivio Comunale di Cursi
Biblioteca: Biblioteca Comunale di Cursi
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Consolidamento
straordinaria manutenzione
Interventi previsti: Nessuno
e
BIBLIOGRAFIA
1879 - ‟85
ARDITI Giacomo, La Corografia
fisica e storica della Provincia di
Terra d‟Otranto, Lecce, Stab.
Tip. Scipione Ammirato;
1882 - 1888 DE GIORNI Cosimo, La
Provincia di Lecce. Bozzetti di
viaggio, vol. 2, Lecce;
1972
DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei
beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39;
1990
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina,
Mario Congedo Editore;
1998
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione, pagg. 70-74.
41
Palazzo Pasca
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Palazzo Pasca
Via Roma, 2
Casa palazziata
Abitazione Privata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali:
Fgl. 7 Part. 473
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.vo 42/04
Legge Regionale: PUTT/ 2000
Strumenti Urbanistici: P. di F. di
Cursi,1977
Zona “A”
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Sec. XVIII
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: Il Palazzo settecentesco è
impostato sotto l‟aspetto planimetrico secondo lo schema tipico del palazzo barocco
salentino. Sfrutta la sua ubicazione ad angolo e si prospetta, attraverso l‟incrocio con
via Alogne, sulla piazza pubblica con una balconata in corrispondenza del lato ovest,
arricchita da una balaustra; quest‟ultima perimetra elegantemente una terrazza posta al
primo piano che costituisce, di fatto, una visuale privilegiata sulla piazza. Il portale di
accesso, posto all‟imbocco di via Roma è abbastanza semplice e quasi anonimo
rispetto alla balaustra il cui spigolo è scenograficamente arricchito dell‟arma gentilizia
dei Pasca di Cursi collocata ad angolo per essere vista sia da via Roma che dalla
stessa piazza.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali:
Rilievi grafici:
Fotografie:
Inventari:
DOTAZIONE
Archivio:
Biblioteca:
Nessuno
Nessuno
C. R. S. E. C. Maglie – LE / 43
Nessuno
Nessuno
Nessuno
42
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Interventi di ordinaria manutenzione.
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39;
1998
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore
43
Palazzo di via Roma, 17
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Palazzo di via Roma 17
Via Roma, 17
Casa palazziata
Abitazione privata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali:
Fgl. 7 Part. 338
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici:
Furti: Nessuno
D. L.vo 42/04
P. U. T. T. 2000
P. di F. di Cursi, 1977 - Zona “A”.
STORIA
Epoca: sec. XVI (1547)
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note:
Tipico esempio di casa palazziata salentina del „500. L‟impianto ancora tradizionale
(tardo medievale) è arricchito dalla presenza di elementi decorativi di tipo
rinascimentale come le finestre in cui l‟elemento bugnato e le riseghe che lo
incorniciano contrastano con le decorazioni ed i caratteri dell‟iscrizione della
trabeazione dichiaratamente rinascimentale (capitale umanistica) e di valenza
religiosa.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
C. R. S. E. C. Maglie LE / 43
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Lavori di ordinaria manutenzione
Nessuno
44
BIBLIOGRAFIA
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39.
1998
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione, pagg. 70-74.
45
Palazzo di via Roma, 19
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Palazzo di via Roma 19
Via Roma, 19
Casa palazziata
Abitazione privata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali:
Fgl. 7 Part. 339
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici:
Furti: Nessuno
D. L.vo 42/04
PUTT/2000
P. di F. di Cursi, 1977 - Zona “A”
STORIA
Epoca: Sec. XVI (1564)
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: Costituisce uno degli esempi più interessanti di architettura cinquecentesca a Cursi.
Articolato in due piani fuori terra rappresenta la tipica residenza della piccola nobiltà
salentina. Come accade in tutta la Terra d‟Otranto in questo periodo (1564, data incisa
sulla finestra in asse col portale), le decorazioni interne ed esterne si equilibrano nella
scelta dei simboli e nella quantità decorativa ostentata. Gli elementi architettonici più
interessati dai rilievi decorativi, infatti, sono le finestre e il portale, all‟esterno, e le volte e
la scala che conduce al piano nobile, all‟interno.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali:
Rilievi grafici:
Fotografie:
Inventari:
DOTAZIONE
Archivio:
Biblioteca:
Nessuno
Nessuno
C.R.S.E.C. Maglie – LE / 43
Nessuno
Nessuno
Nessuno
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Ordinaria manutenzione
46
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39.
1998
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione, pagg. 70-74.
47
Colonna dell‟Abbondanza
DATI GENERALI
Denominazione: Colonna dell’Abbondanza
Ubicazione :
Attuale:
Località Madonna dell‟Abbondanza
Originaria: Località Madonna dell‟Abbondanza
Tipologia:
Colonna votiva
Fruizione:
Pubblica
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Comunale
Dati Catastali:
Foglio 9 partic.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici:
Furti: Nessuno
D. lgs 42/2004
PUTT/2000
P. d. F. di Cursi, 1977 – Zona “E”
STORIA
Epoca:
Secolo XVIII (1733)
Autore:
Ignoto scultore salentino
Materiali: Pietra leccese
Misure:
n.r.
Orientamento: Est-Ovest
Graffiti - Incisioni: Sul capitello è incisa la data: “1733”.
Note: La colonna, ubicata di fronte all‟ingresso del Santuario della Madonna dell‟Abbondanza,
sorge su un alto basamento litico di due gradoni con l‟accesso rivolto verso il santuario e
vi si accede dal solo lato orientale attraverso quattro gradini, il tutto in pietra leccese. E‟
costituita da un plinto a cornice modanata, da un fusto liscio, un capitello composito su
cui poggia il basamento a pigna di una croce raggiata con gli estremi trilobati. La
realizzazione della colonna è avvenuta dopo i lavori di restauro all‟edificio del Santuario in
conseguenza del crollo della cupola successivi al nubifragio del 1708.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie:
C.R.S.E.C. Maglie – LE / 43
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
48
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1879 - ‟85
ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto,
Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato;
1882 - 1888 DE GIORNI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, vol. 2, Lecce;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei
beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39;
2001
DI LANDA Alfredo, Il Santuario di Cursi tra storia – fede – arte, Galatina, Editrice
Salentina;
1998
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra,Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione, pagg. 70-74.
49
Edicola Madonna dell‟Abbondanza
DATI GENERALI
Denominazione: Edicola Madonna dell’Abbondanza
Ubicazione :
Attuale: Via Santuario
Originaria: Via Santuario
Tipologia:
Edicola votiva
Fruizione:
Pubblica
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: foglio partic.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. lgs 490/99, tit. I
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P. di F. di Cursi, 1977- zona “E”
Furti: nessuno
STORIA
Epoca: Secolo XX
Autore: Edicola: Ignoto artigiano salentino; dipinto: decoratore: Il Ferroviere D.(onato)
G.(iannuzzi) (2000).
Materiali: Pietra leccese dipinta a tempera.
Misure: n. r.
Orientamento:
Ovest – est.
Graffiti - Incisioni: Nessuna.
Note: Si trova incassata nel muro di cinta del Centro Sportivo “Sergio Pio” lungo la strada che
da Cursi conduce al Santuario della Madonna dell‟Abbondanza. L‟edicola, di valore
esclusivamente devozionale è più antica di quanto le ridipinture più recenti lascino
intravedere, è realizzata in pietra leccese dipinta con più strati di colore ed ha la forma
di una nicchia (cunedda) ad arco ribassato che termina a cuspide. Al suo interno vi è un
pannello dipinto ad olio di fattura popolare e raffigurante la Madonna dell‟Abbondanza
Protettrice di Cursi. L‟immagine dipinta riproduce quella della scultura processionale
esistente nel Santuario con ai piedi una veduta della stessa chiesa e della Croce –
Osanna antistante ed è firmata: “Il Ferroviere / D.(onato) G.(iannuzzi) 21. 04.2000”.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno.
Rilievi grafici: Nessuno.
Fotografie:
CRSEC Maglie – LE/43.
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna.
50
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Recente ridipintura dell‟esterno.
Interventi previsti: Nessuno.
BIBLIOGRAFIA
Inedita.
51
Edicola Madonna dell‟Abbondanza (Sergi)
DATI GENERALI
Denominazione: Edicola Madonna dell’Abbondanza (Sergi)
Ubicazione : Attuale: Via Santuario
Originaria: Via Santuario
Tipologia:
Edicola votiva
Fruizione:
Pubblica
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata.
Dati Catastali: foglio
partic.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici:
Furti: Nessuno
D. lgs 42/02
PUTT/2000
P.d.F. di Cursi, 1977 – Zona “E”
STORIA
Epoca: Secolo XX
Autore: Edicola: Ignoto scalpellino salentino; dipinto: decoratore F. D. Salvatore (1983)
Materiali: Pietra leccese
Misure: n. r.
Orientamento: Ovest - est
Graffiti - Incisioni: Sulla chiave dell‟arco è inciso il monogramma “A(VE) M(ARIA)”. Sulla ghiera
dell‟arco vi è incisa l‟iscrizione: “A DIVOZIONE DI GIUSEPPE SERGI”.
Note: L‟immagine raffigura quella della scultura processionale del Santuario omonimo e, nei
riquadri laterali, due angeli in volo. L‟edicola di forma quadrangolare, presenta la
facciata decorata da un archivolto su due colonne binate a capitello dorico e con la
ghiera dell‟arco a rilievo. Il coronamento si presenta a profilo orizzontale con cornice a
sporto sorretta da tre mensole a modiglioni. Il basamento è costituito da due gradini in
conci sconnessi. L‟immagine è protetta da una grata in ferro con motivo a nido d‟ape. Il
committente dell‟edicola, il cui nome è inciso sulla ghiera dell‟arco, è “Giuseppe Sergi”
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali:
Rilievi grafici:
Fotografie:
Nessuno
Nessuno
CRSEC Maglie – LE/43
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
52
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
Inedita
53
Menhir “Croce delle Tagliate”
DATI GENERALI
Denominazione:
Menhir “Croce delle Tagliate”
Ubicazione : Attuale: Località Croce vicinanza di via Melpignano, ad ovest del centro abitato.
Originaria: Località Croce vicinanza di via Melpignano, ad ovest del centro
abitato.
Tipologia:
Pietrafitta.
Fruizione:
Pubblica.
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata.
Dati Catastali:
Coord. G. m. 34 TBK72854810
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. lgs 42/2004. I
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P.d. F. di Cursi, 1977 – Zona “E”
Furti: Nessuno.
STORIA
Epoca:
Alto medioevo
Autore:
Ignoto
Materiali: Pietra Leccese
Misure:
mt 3,30 x 0,33 x 0,20
Orientamento: Est – Ovest
Graffiti - Incisioni: Croce incisa sul lato ovest
Note: Posto a circa un chilometro dal paese ad un incrocio di strade che portano alle vicine cave,
incastrato in un muro di cinta, il menhir è alto m. 3.30. Alla base misura cm. 30x20.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno.
Rilievi grafici: Nessuno.
Fotografie: C. R. S. E. C. Maglie – Le/43
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna.
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno.
Interventi previsti: Nessuno.
BIBLIOGRAFIA
1978
MALAGRINÒ L. , Dolmen e nenhir di Puglia, Fasano;
54
1978
1986
2001
1998
PANARESE E., Demografia di Maglie del „700 e del primo „800, in studi di storia e
cultura salentina, Maglie;
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39;
DI LANDA Alfredo, Il Santuario di Cursi tra storia – fede – arte, Galatina, Editrice
Salentina;
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione.
55
Menhir “Croce di Bagnolo”
DATI GENERALI
Denominazione: Menhir “Croce di Bagnolo”
Ubicazione : Attuale:
Via Cursi –Bagnolo
Originaria:
Via Cursi –Bagnolo
Tipologia:
Pietrafitta
Fruizione:
Pubblica
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Coord. G. m. 34 TBK72854810
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici:
Furti: Nessuno
D. lgs 42/04
PUTT/2000
P.d. F. di Cursi 1977 - Zona “E”
STORIA
Epoca:
Alto medioevo
Autore:
Ignoto scalpellino salentino
Materiali: Pietra leccese
Misure:
mt 4,60 x 0,50 x 0,30
Orientamento: Est – Ovest
Graffiti - Incisioni:
Note: Posto sulla strada per Bagnolo ai confini del territorio di Cursi, il menhir è alto m. 4.60. Alla
base misura cm.50x30. Secondo le più recenti ipotesi interpretative dovrebbe
rappresentare una testimonianza della diffusione del cristianesimo nelle campagne
salentine (Arthur, in: BERTELLI Gioia, Puglia paleocristiana, Milano, Jaca Book, 2005.).
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie:
C. R. S. E. C. Maglie – LE /43
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Nessuno
56
BIBLIOGRAFIA
1916
DE GIORGI Cosimo, I menhir in Terra d‟Otranto, in: “Rivista Storica Salentina”, a. XI,
nn. 4-5-6-7.
1978
MALAGRINÒ Luigi , Dolmen e nenhir di Puglia, Fasano;
1978
PANARESE Emilio, Demografia di Maglie del „700 e del primo „800, in studi di storia e
cultura salentina;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39;
1998
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione, pagg. 70-74.
57
Monumento alla pietra leccese
DATI GENERALI
Denominazione: Monumento alla pietra leccese
Ubicazione: Attuale:
via Roma
Originaria: via Roma
Tipologia:
Scultura d‟arredo urbano
Fruizione:
Pubblica
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Pubblica
Dati Catastali: foglio … partic. …
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. lgs 42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P.d.F. di Cursi, 1977 – Zona “B”
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XX
Autore:
Arch. Ugo La Pietra
Materiali: Pietra leccese
Misure:
n. r.
Orientamento:
Graffiti - Incisioni:
Note: La scultura è stata realizzata pochi anni addietro durante una delle note manifestazioni
organizzate dal Comune dal titolo “Territori di Pietra” e rappresenta un omaggio
dell‟artista milanese a Cursi e al suo patrimonio di pietra e di arte.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie:
C.R.S.E.C. Maglie – LE/43
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo pag. 39;
58
1998
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra,Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione.
Cursi – cava di pietra
59
Torre dell’orologio
DATI GENERALI
Denominazione: Torre dell’orologio
Ubicazione : Attuale: Piazza Pio XII
Originaria: Piazza Pio XII
Tipologia:
Torre civica
Fruizione:
Pubblica
Note: Attualmente la macchina e il
quadrante
dell‟orologio
mancano
dalla
sede
dell‟incasso originario.
STATO GIURIDICO
Proprietà: A partire dalla fine degli anni
‟50 del XX secolo è stato
venduto a privati. Fin
dall‟origine la torre era di
proprietà Comunale.
Dati Catastali: foglio 7 partic. 423
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. lgs 42/2004, tit. I
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P. di F. –
Zona “A” –
Centro Storico.
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVII (1605)
Autore:
Ignoto architetto salentino
Materiali:
Pietra leccese
Misure:
H mt 20 c.
Orientamento:
Nord – Sud
Graffiti - Incisioni:
Note: La Torre, attualmente in disuso, conteneva la macchina dell‟orologio e due campane
rimosse in epoca recente. Sul frontespizio resta l‟arme civica comunale molto corrosa ed
a fianco si legge la data “1605”. Il manufatto ha tipologia a torre e si sviluppa in tre piani
fuori terra di forma quadrangolare. Il primo piano è a paramenti lisci, il secondo è
arricchito da quattro colonne angolari a capitello ionico, il terzo oltre alle colonne angolari
è decorato da 9 cherubini collocati a cerchio intorno all‟alloggiamento che un tempo
ospitava l‟orologio ed è concluso da un fastigio a campanile cuspidato decorato con
elementi fitomorfi.
60
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie:
C.R.S.E.C. Maglie – LE / 43
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1879 - ‟85
ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto,
Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato;
1882 - 1888 DE GIORNI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, vol. 2, Lecce;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei
beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 39;
1998
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo
Editore, I edizione, pagg. 70-74
61
Casa (?) rurale
DATI GENERALI
Denominazione: Casa (?) rurale
Ubicazione:
Via Pirandello
Tipologia:
Abitazione rurale
Fruizione:
Privata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fgl.
Part.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. L.vo 42/04
Legge Regionale:
P.U.T.T. 2000
Strumenti Urbanistici:P. di F. di Cursi, 1977 - Zona “A”
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Sec. XVIII
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: L‟edificio, recentemente ristrutturato, è costituito da un piano fuori terra con due cellule
abitative di epoca differente addossate in fasi costruttive diverse. I paramenti sono a
vista e l‟accesso principale si presenta decorato da stipiti modanati e da tre edicole a
modesto incasso centinato che un tempo ospitavano dei dipinti dei quali oggi
rimangono solamente le tracce dell‟arriccio del fondo. Le evidenti lacune delle murature
e delle coperture non consentono di individuare con certezza la destinazione d‟uso
della costruzione anche se, diversi elementi costitutivi farebbero propendere per
un‟origine religiosa del complesso architettonico.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie:
Nessuno
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Nessuno
Biblioteca: Nessuna
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
62
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
ristrutturazione dell‟intero edificio
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
Inedito.
63
Masseria Bianchi, detta Marrucu
DATI GENERALI
Denominazione: Masseria Bianchi, detta Marrucu
Ubicazione:
Via vecchia Serrano
Accesso:
Attraverso una pista (stradone) che circonda la masseria
Tipologia:
Masseria
Fruizione:
Abbandonata
Note: L‟accesso originario è intercluso da un muro in pietre a secco
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fg. p.lle
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici:
Furti:
D. Lgs. vo 42 /04
PUTT/2000
P. d. F. di Cursi, 1977 – Zona “E”
STORIA
Epoca: Secc. XVIII – XIX –XX
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: La masseria Bianchi, nota anche come Marrucu, sorge in margine al territorio di Cursi
al confine orientale del feudo in prossimità di quello di Serrano. Occupa, comprese le
pertinenze, diversi ettari di una territorio brullo e pietroso adatto, quasi esclusivamente,
per pascolo e mantiene inalterata la sua configurazione del periodo di attività
produttiva. Si sviluppa in una serie di blocchi costruttivi di epoca e funzioni differenti che
sono articolati, sotto l‟aspetto planimetrico, a forma di L. Presenta evidenti gli interventi
di trasformazione ottocenteschi che le hanno fatto assumere la struttura compositiva
attuale; pur tuttavia, ad un esame più approfondito, appaiono evidenti i diversi corpi di
fabbrica nella loro costituzione originaria nonostante le trasformazioni che, numerose, si
sono succedute nel tempo. L‟edificio è costituito da un piano fuori terra con una sola
grande cellula coperta a spioventi di cannizzi protetti da coppi, al primo piano, per
l‟abitazione del massaro. L‟ingresso si configura come il classico androne voltato a
spigolo aperto verso il cortile con un grande ambiente destinato alla produzione dei
latticini a sinistra dotato del camino per la bollitura con nicchie laterali. A destra, isolati
dall‟androne, vi sono gli ambienti voltati a spigolo, ma certamente più antichi, che
fungevano da stalle per le pecore e, più avanti, con murature ruotate ad angolo di 90
gradi, altre stalle che si concludono con la scala che serve il piano superiore. Nella
corte scoperta (curti) con piano di calpestio naturale fatto di roccia affiorante vi è una
cisterna e due basse pajare,che servivano per i cani da guardia e per animali da cortile,
poste agli angoli del muro di cinta del complesso masserizio in pietre a secco. Le
64
coperture sono alla leccese a spigolo e a botte, al piano terra, a spioventi con manto di
copertura a coppi, al primo piano.
DOCUMENTAZIONE
Rilievi grafici:
Assenti
Fotografie:
Assenti
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Assenti
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
Inedito.
65
Trappeto a grotta di palazzo De Donno
DATI GENERALI
Denominazione:
Trappeto a grotta di palazzo De Donno
Ubicazione:
Piazza Pio XII
Tipologia:
Trappeto a grotta
Orientamento:
Nord – Sud
Fruizione:
Pubblica
Note: Dopo il recupero il trappeto viene utilizzato per manifestazioni culturali
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Comunale
Dati Catastali:
Fg. P.lla
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici:
Furti: Nessuno
D. Lgv. 42 / 2002
PUTT/2000
P. d. F. Zona “A” – Centro Storico
STORIA
Epoca: Sec. XVII-XVIII
Note: Il trappeto a grotta ubicato sotto Palazzo De Donno rappresenta il risultato dell‟unione di
due trappeti differenti scavati nel banco di pietra leccese su cui sorge il centro abitato di
Cursi. Non si conosce con precisione l‟epoca di tale fusione (oppure allargamento) ma
diversi elementi costruttivi lascerebbero ipotizzare il periodo di realizzazione dell‟opificio
soprastante. Gli invasi che articolano l‟intera struttura ipogea sono ampi ed ariosi rispetto
alla maggior parte dei trappeti a grotta e sono serviti da numerose finestre per l‟aerazione
che danno sia sulla piazza che sul giardino retrostante. Le volte in alcune zone sono
rafforzate da archi in muratura; gli ambienti destinati alla conservazione dell‟olio ospitano
delle pile in pietra leccese di particolari dimensioni e capacità mentre le ruote delle
macine, di dimensioni fuori del comune giacciono riutilizzate fuori dei loro alloggiamenti
originari.
DOCUMENTAZIONE
Rilievi grafici:
Archivio Comunale di Cursi
Fotografie:
Archivio Comunale di Cursi
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Nessuno
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
66
Interventi eseguiti: Recupero e ripristino ad opera del Comune di Cursi.
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1912
ORSI Paolo, Recensioni a Pasquale Maggiulli, Le Grotticelle - sepolcro artificiali in
Terra d‟Otranto, Apulia, Anno III (1912) Fascc. 1, 2, Martina Franca, Casa Editrice
Apulia pagg. 70-79;
1911
MAGGIULLI Pasquale, Le grotticelle- secpolcro artificiali in Terra D‟Otranto, in
Comunicazioni al Congresso delle Scienze in Roma, Matino, Tip. Donato Siena;
1989
C.R.S.E.C. DI MAGLIE, Rapporto tra territorio e beni ambientali e culturali, Erreci
Edizioni Maglie.
67
Chiesa Rupestre di S. Giorgio o di Santo Stefano
DATI GENERALI
Denominazione:
Chiesa Rupestre di S. Giorgio o di Santo Stefano
Ubicazione:
Vico Bianco, largo Trioti
Tipologia:
Chiesa rupestre a croce greca
Orientamento:
Est – Ovest
Fruizione:
Pubblica
Note: Scoperta nel 1955 durante lavori di sistemazione dello spazio soprastante
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Comunale
Dati Catastali:
Foglio 7 part. 51
TUTELA
Vincolo:
Furti:
Legge Statale:
D. Lgv. 42 / 2004
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici:
P. d. F. di Cursi - Zona “A” – Centro Storico
Vasi in terracotta (volgarmente denominati “carafine”) rinvenuti sull‟altare sud e
scomparsi subito dopo la scoperta della chiesa rupestre.
STORIA
Epoca: Sec. XI
68
Note: Secondo Domenico De Rossi la chiesa rupestre sarebbe stata scoperta nel 1923 e
murata nel 1931 ad opera degli Amministratori comunali dell‟epoca. Certamente fu
riscoperta nel 1955 e dal 1957 è stata oggetto d‟interesse da parte degli studiosi. La
Cripta, forse con funzione di cappella privata, legata alla tradizione rupestre, presenta
affreschi raffiguranti i Santi guerrieri Giorgio e Teodoro e probabilmente S. Parasceve.
Presenta iscrizioni in greco. Non vi sono indizi certi circa la datazione che forse è da
porre intorno all‟ XI secolo. La chiesa rupestre, sorta con ogni probabilità durante la
diffusione del culto di San Pietro la cui immagine è raffigurata sul primo pilastro di fronte
all‟ingresso, ha fatto ipotizzare ad alcuni studiosi (Falla Castelfranchi) che la sua
originaria intitolazione fosse in onore del principe degli apostoli. Tale ipotesi è rafforzata
da un diploma di Federico II di Svevia del 9 giugno 1219 in cui si cita una “ecclesia Sancti
Petri de Curse” che l‟imperatore dona a Tancredi degli Annibaldi, arcivescovo di Otranto.
La localizzazione nella parte più antica del paese potrebbe indurci ad ipotizzarla come
l‟antica sede della chiesa parrocchiale successivamente spostata nel sito attuale in
seguito alla costruzione della residenza feudale che spostò l‟asse di sviluppo urbano in
direzione della residenza del feudatario. Le pareti della chiesa rupestre sono in buona
parte decorate da affreschi di buona fattura, con santi olosomi e simboli liturgici, di stretto
ambito italo-greco. Tutt‟intorno ai muri perimetrali spicca un subsellium e due soli pilastri
reggono le coperture piane. Lungo la zona nord dell‟invaso rupestre una nicchia cilindrica
permette di ipotizzarne l‟uso a granaio precedente la chiesa rupestre. L‟orientamento
originario dell‟accesso all‟ambiente ipogeo era rivolto verso est ma attualmente risulta
interdetto da una muratura posticcia che ne vieta l‟accesso.
DOCUMENTAZIONE
Rilievi grafici:
Archivio Comunale di Cursi
Fotografie:
Archivio Comunale di Cursi
Inventari:
Nessuno
Scavi: Eseguiti duranti il restauro della chiesa rupestre hanno consentito di rinvenire tracce di
tombe scavate sulla superficie del banco roccioso ove è scavata la chiesa rupestre. Vi
furono rinvenute dei resti umani ma già manomessi in epoche precedenti.
DOTAZIONE
Archivio: Nessuno
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Archivio Soprintendenza Archeologica di Puglia – Bari
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Restauro della chiesa rupestre e degli affreschi
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1893
MAGGIULLI Pasquale, Otranto ricordi, Lecce, Tip. Cooperativa, pp. 183-184;
1906
TANZI Gianferrante, La città di Otranto e il Territorio municipale, Lecce, Stab. Tip.
Giurdignano, pp. 29-30;
69
1911
1912
1951
1966
1978
1979
1980
1989
1998
MAGGIULLI Pasquale, Le grotticelle- secpolcro artificiali in Terra D‟Otranto, in
Comunicazioni al Congresso delle Scienze in Roma, Matino, Tip. Donato Siena;
ORSI Paolo, Recensioni a Pasquale Maggiulli, Le Grotticelle - sepolcro artificiali in
Terra d‟Otranto, Apulia, Anno III (1912) Fascc. 1, 2, Martina Franca, Casa Editrice
Apulia, pagg. 70 – 79;
PARLANGELI Oronzo, Il monastero di S. Nicola di Casole, in Bollettino della Badia
Greca di Grottaferrata, V., pagg.30-45;
RAINO‟ Beniamino, Maglie e le sue chiese, Galatina, Editrice Salentina, p. 21;
ROSSI Domenico, Civiltà Salentina, Cutrofiano, Toraldo e Panico, 1978, pp. 265-266;
FONSECA C.D., BRUNO A. R., INGROSSO V., MAROTTA A., Gli insediamenti
rupestri medievali nel Basso Salento, Galatina;
GIANNUZZI Donato, Cursi Cripta di Santo Stefano o di San Giorgio, Galatina, Ed.
Salentina;
C.R.S.E.C. DI MAGLIE, Rapporto tra territorio e beni ambientali e culturali, Erteci
Edizioni, Maglie Congedo;
GIANNUZZI Donato, Cursi - La storia, la vita, la pietra, Galatina, Mario Congedo pp.
57 – 66.
Chiesa Rupestre di S.
Giorgio o di Santo Stefano
Immagine del Santo Profeta
70
Cappella Negri
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Cappella Negri
Cimitero
Edicola funeraria
Privata
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Oratorio privato
Proprietà:
Privata
Dati Catastali:
fg.
part.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici:
Furti: Nessuno
D. Legsl. 42/04
PUTT/2000
P. di F. di Cursi, 1977 – Area cimiteriale
STORIA
Epoca: Sec. XX
Autore: Ignoto progettista salentino
Maestranze: Salentine.
Note: La cappella funeraria della famiglia Negri è l‟unica edicola funeraria risparmiata dalla
distruzione tra tutte quelle esistenti nel cimitero di Cursi. Sembra come se negli ultimi
decenni l‟architettura tradizionale che caratterizzava alcune delle cappelle più antiche del
cimitero fosse stata bandita attraverso trasformazioni e distruzioni vere e proprie. La
cappella Negri è realizzata in pietra leccese e si articola in una cella con unico accesso
arricchito da un portale neoclassico a timpano su colonne doriche lisce e stipiti modanati
e conclusi da una centina cieca con al centro una stella che divide i lobi di una bifora non
realizzata. I cantonali sono decorati da due pseudo lesene incassate al centro che
reggono una trabeazione a profilo liscio con cornicione marcapiano a sporto. Il fastigio,
costituito dal basamento di una croce in ferro lobata agli estremi e decorato a volute,
conclude la facciata della costruzione. L‟interno contiene un modesto altare con vecchie
foto degli individui sepolti e le tombe a cassettone che riempiono quasi tutto lo spazio
disponibile. La copertura è realizzata alla leccese a squadro.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
Inventari:
Nessuno
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
71
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
Inedito.
72
MELPIGNANO
La vivacità culturale della Grecia Salentina si rispecchia nel
centro abitato di Melpignano sia per quanto attiene gli edifici, sia
per gli eventi che ne hanno caratterizzato la storia.
Il punto di partenza della storia di Melpignano è rappresentato
dalle cave di pietra leccese. L’antica consuetudine con questo
tipo di pietra, con la quale è stata costruita l’intera città,
rappresenta ancora oggi il principale carattere originale della
sua popolazione per la ricaduta economica, culturale ed
antropologica sui suoi abitanti.
Anche la fase di espansione economica conosciuta al tempo del
vescovo Maiorano e che tanto lustro ha dato alla città, non è
riuscita ad incidere sul carattere dei melpignanesi quanto la
pietra leccese.
Cave, quindi, come punto di riferimento essenziale nella cultura
popolare e in quella dotta. Probabilmente è stata l’attività
estrattiva il punto di riferimento, la forza centripeta della
memoria collettiva, nella quale l’intera città si riconosce.
La pietra leccese come metafora e riferimento costante della
vita quotidiana di tutti i melpignanesi. Ma, a differenza di Cursi,
73
qui la pietra leccese è solo il punto di partenza per attività,
riflessioni, iniziative che portano molto lontano e consentono a
questi abitanti iniziative altrove non ripetibili. Questo omaggio
della natura è ancora sentito come un dono degli dei che hanno
riconosciuto in questi abitanti uomini veri che ci si deve
ingraziare piuttosto che invidiare. E di questo sono ben consci a
Melpignano. A differenza di altri centri salentini per loro la
cultura è stata occasione per esportare fuori dal loro paese la
loro idea della vita, il loro senso della tradizione classica e
quella dei padri, il loro legame col passato più remoto che li
rende più moderni di altri. In questa loro ansia di far conoscere
la loro identità più consolidata, hanno trascurato talvolta, anche i
loro interessi economici; ma non sono mai diventati poveri.
Panoramica delle cave di Melpignano
74
DATI GENERALI
75
GEOGRAFIA:
Ubicazione: Italia, regione Puglia, penisola salentina, provincia di Lecce, piana di Maglie
Cartografia (I.G.M. 1: 25.000): Foglio 214 – II – tavv. N.O. Maglie
Confini:
Nord: Castrignano dei Greci; Sud: Maglie; Est: Corigliano; Ovest: Maglie e
Cursi
Estensione:
Kmq. 10.93
Altitudine:
media: 89
Clima:
Mediterraneo (temperato)
Distanze dal mare: Otranto Km.20,00
Gallipoli Km. 37,00
Leuca Km. 42.00
MORFOLOGIA:
Rilievi: Assenti
Pianure: Tutto il territorio è pianeggiante anche se punteggiato dai vuoti artificiali di coltivazione
delle cave di pietra leccese, in particolare nella zona di confine col feudo di Cursi.
Zone umide: Assenti
Boschi:
Assenti
Macchie:
Assenti
Aree Agricole: Ha ……………….
Aree Incolte: Ha ………………..
Centro Abitato: Ha ………………...
Cave attive:
Ha …………………
Cave dismesse: Fin dai secoli passati molte antiche cave, dopo la dismissione sono state
trasformate in agrumeti e oliveti secondo uno schema di coltivazione di
ascendenza araba. Attualmente sono riconoscibili per la loro altimetria più
bassa rispetto a quella media del piano di campagna. Alcune cave sono
rimaste abbandonate senza subire modifiche ulteriori. Tra queste le cave di
località S. Giorgio.
GEOLOGIA:
Formazioni Litologiche: Pietra leccese
Carsismo:
Solchi carsici, ventarole
Idrografia superficiale : Le sole forme di idrografia presenti riguardano le falde acquifere
visibili all‟interno delle cave quando la coltivazione dei banchi di pietra
leccese, con l‟asportazione degli orizzonti di cava, le fa emergere
periodicamente.
sotterranea:
Falda freatica
ABITANTI: N. 2222 (I dati sono riferibili al censimento del 2001. La densità di abitanti sul
territorio comunale risulta di numero 203 per Kmq
DISTANZE: da Lecce, Km 26;
da Bari, Km. 176;
da Roma, Km 650;
da Bruxelles, Km. ……….
Note: (Le distanze dai centri amministrativi si riferiscono a quelle autostradali.)
76
VIE DI COMUNICAZIONE:
Strade Statale: S.S. Adriatica (N.16);
Strade Provinciali:
S.P. Melpignano – Castrignano dei Greci
“ Melpignano – Maglie
“ Melpignano – Cursi –
“ Melpignano – Corigliano d‟Otranto
Strade Comunali:
Strade urbane ed extraurbane:
Ferroviarie:
Sud – Est stazione di Melpignano- tratta Otranto Zollino.
FF.SS. stazione di Lecce.
Marittime: Porto di Otranto e Porto di Brindisi.
Aeree:
Aeroporto di Brindisi.
DENOMINAZIONE
CITTA’: Melpignano
Messapico: //
Grìco: Lipignana
Latino: Melpignanum
Dialetto Salentino: Merpignanu
ABITANTI: Melpignanesi
STEMMA CIVICO:
Descrizione:
Un albero di pino sovrasta un favo di miele
Iscrizione:
Assente
Colori araldici: Fondo azzurro
Cronologia:
Sec. XVI circa
Stemmi antichi: Nessuno
Note: Non si conosce con certezza l‟origine dello stemma araldico.
MATERIALI DA COSTRUZIONE:
Edifici:
Petra te Curse, tufo di Cutrofiano, carparo .
Murature: A sacco; ad opus incertum; in pietre a secco; calcestruzzo, a conci isodomi.
Finiture: Intonaco a bolo e calce, a calce e tufina, cementizio;
paramenti in pietra a vista; scialbature con colori a calce;
rivestimenti in materiali e colori sintetici;
mattoni di cemento, pietra di Trani, pietra di Apricena, marmo di Carrara, perlato di
Sicilia, granito, anticorodal, legno.
Strade: basoli in pietra di Soleto; bitume; sampietrini; terra battuta;
GESTIONE E TUTELA DEI B.C.e A. LOCALI
Note: Ufficio Tecnico Comunale , Soprintendenza BAPPSAE, Regione Puglia, Provincia di
Lecce
BIBLIOGRAFIA
1909 De Giorgi Cosimo, La Provincia di Lecce. Cenni geografici per le scuole primarie e
secondarie di Terra d‟Otranto, II edizione a cura di M. Mainardi, Lecce, Tip. Ed. Salentina
F.lli Spaccianti , pp..45-46
77
1986 Rohlfs Gerhard, Dizionario toponomastico del Salento. Prontuario geografico, storico e
filologico, Ravenna, Longo editore, p.88
1993 Palma Pantaleo, Istituzioni, società e fonti documentarie di una comunità della Grecìa
Salentina, Galatina, TorGraf,
1997 Provincia di Lecce, Lecce e i suoi comuni a cura di Roberto Boiardi, (guida alle province
d‟Italia),s.l., Herald Editore, p.118
Stemma civico
Piazza S. Giorgio
Porticato sinistro
78
79
Cappella di S. Giorgio
DATI GENERALI
Denominazione: Cappella di S.
Giorgio
Ubicazione:
Località S. Giorgio
Tipologia:
Chiesa ad aula
unica voltata a botte
Orientamento: Est- Ovest
Fruizione:
Rudere
Note: La chiesa è crollata e
rimangono solo dei ruderi
delle strutture del lato sud
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Nessuna
Proprietà:
Privata
Dati Catastali:
n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona
A1- C.S.
Piano
di
Recupero
del Centro Storico, 24.05.1984
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Perdite: Chiesa, lato nord e abside
STORIA
Epoca:
Secolo XVI
Autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Iscrizioni:
Altari: Nessuno
Note: Attualmente rimangono solo dei ruderi della cappella cinquecentesca che testimoniano la
buona qualità muraria dell‟antica fabbrica. Il crollo, avvenuto presumibilmente per l‟attività
estrattiva della sottostante cava di pietra leccese, ha distrutto tutto il lato sinistro, l‟abside
e le coperture dell‟edificio originario. Rimangono, come testimonianza del luogo di culto,
le strutture murarie e le imposte della volta del lato destro.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali:
Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
80
Fotografie:
Inventari:
DOTAZIONE
Archivio:
Biblioteca:
C.S.P.C.R Maglie.
Nessuno
Assente
Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 77;
1993
PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una
comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf;
2005
PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico,;
2005
MARCONI V., PIACENTINO M. P., POLIMERO M., ZUNNO A., Piano del Colore –
Melpignano, Amministrazione Comunale, .
81
Cappella Madonna di Costantinopoli
DATI GENERALI
Denominazione: Cappella Madonna
di Costantinopoli
Ubicazione: Via D. Pellegrino
Tipologia: Chiesa ad aula unica con
copertura piana
Orientamento:
Fruizione: aperta al culto
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Rettoria
Proprietà: Pubblica
Dati Catastali: foglio 4 particella 303
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D.L.42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona
A1- C.S.
Piano di
Recupero
del C. S.
24.05.1984
Piano del
Colore di
Melpignano,
luglio 2006
Furti: Nessuno
Perdite: Nessuna
STORIA
Epoca: Sec. XVIII ( metà c.)
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: salentine
Iscrizioni: Nessuna
Note: L‟edificio sorto some cappella gentilizia, fino al secolo scorso, era addossata al palazzo
“Pellegrino”. Successivamente la residenza nobiliare fu demolita parzialmente per
l‟apertura dell‟attuale via Margherita. La cappella risulta di poco successiva al palazzo e
non presenta particolari costruttivi di rilievo ad eccezione del portale trabeato e della
cornice di coronamento, ad andamento orizzontale, sormontata da una croce lapidea.
L‟attuale copertura piana sostituisce, verisimilmente, una precedente copertura a
spioventi.
82
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Piano del Colore di Melpignano 2005
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Nessuno
Biblioteca:
Nessuna
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Piano del Colore di Melpignano 2005
BIBLIOGRAFIA
1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 34;
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69;
1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario
Congedo Editore;
1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità
della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf;
1998 CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la
gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2;
2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;
2005 MARCONI V., PIACENTINO M. P., POLIMERO M., ZUNNO A., Piano del Colore –
Melpignano, Amministrazione Comunale, .
83
Cappella dei SS. Rocco e Sebastiano o dell’Assunta
DATI GENERALI
Denominazione: Cappella dei SS.
Rocco e Sebastiano
o dell’Assunta
Ubicazione:
Piazza S. Giorgio
Tipologia:
Chiesa ad aula unica
coperta a volta con
pronao antistante
inglobato.
Orientamento: Ovest - Est
Fruizione:
aperta al culto
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Chiesa
confraternale
Proprietà:
Ecclesiastica
Dati Catastali: Foglio 4 part. B
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1Centro
Storico;
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984;
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006;
Furti: Nessuno
Perdite: Nessuna
STORIA
Epoca:
Secoli XVI-XVII (1678)
Autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Iscrizioni:
Nessuna
Note: Il nucleo più antico della cappella risale alla fine del 500 e segue di alcuni decenni l‟epoca
di costruzione dell‟attigua chiesa madre. Ad opera dei sodali dell‟omonima confraternita.
La cappella fu ristrutturata e ampliata nel 1678 con la costruzione dell‟attuale facciata
anteposta a quella più antica che attualmente trovasi inglobata all‟interno dell‟edificio. Il
portale di accesso è stato attribuito a Placido Buffelli eseguito dall‟artista durante il
periodo di permanenza nel cantiere del Convento degli Agostiniani. Dal portale è stato
asportato un angelo collocato nella fascia decorata dello stipite destro.
84
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Archivio Comunale
Fotografie:
Archivio Comunale
Inventari:
Ufficio Beni Culturali Diocesi di Otranto
DOTAZIONE
Archivio:
Nessuno
Biblioteca: Libri liturgici
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Pulitura della facciata (2006)
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1879- „85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto,
Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato.
1882-1888 DE GIORGI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce, p. 353;
1972
DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina;
1983
PAONE Michele - SICURO Salvatore, La Grecia salentina, Galatina, p. 84;
1986
CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 34;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69;
1990
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina,
Mario Congedo Editore;
1993
PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una
comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf,;
1998
CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e
la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2;
2005
PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;
2005
MARCONI V., PIACENTINO M. P., POLIMERO M., ZUNNO A., Piano del Colore –
Melpignano, Amministrazione Comunale .
85
Cappella S. Antonio Abate
DATI GENERALI
Denominazione: Ex - Cappella S.
Antonio Abate
Ubicazione: Piazzetta Asilo
Tipologia: Chiesa ad aula unica
coperta a volta
Orientamento:
Fruizione: Deposito
Note: Da molti anni la chiesa non è
più officiata e si è perduta
anche la memoria della sua
destinazione religiosa.
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Nessuna
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Foglio 4 particella 1
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona
A1 – C.S.
Piano
di
Recupero
del Centro
Storico
24.5.1984
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: Nessuno
Perdite: Affreschi lungo le pareti perimetrali interne
STORIA
Epoca:
Autore:
Maestranze:
Iscrizioni:
Note:
Sec. XVI (1530)
Ignoto architetto salentino
Salentine
Sull‟architrave del portale di accesso vi è un‟iscrizione latina illeggibile con la data
1530.
L‟ ex cappella da molti decenni non viene più officiata ed il ricordo della sua
destinazione religiosa è patrimonio di pochissime persone anziane le quali, peraltro, ne
hanno solo avuto notizia orale. Attualmente l‟edificio è adibito ad usi profani (deposito).
Sull‟architrave del portale d‟ingresso si intravede un‟iscrizione latina con la data 1530;
86
all‟interno coperte da uno spesso strato di calcinacci, si vedono le tracce di antiche
decorazioni a fresco coeve alla fase iniziale della chiesa.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Piano del Colore di Melpignano 2005
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Nessuno
Biblioteca: Nessuna
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Piano del Colore di Melpignano 2005
BIBLIOGRAFIA
1882-1888 DE GIORGI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce, p. 353;
1986
CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 34;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69;
1990
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina,
Mario Congedo Editore;
1993
PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una
comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf;
1998
CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e
la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2;
2005
PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;
2005
MARCONI V., PIACENTINO M. P., POLIMERO M., ZUNNO A., Piano del Colore –
Melpignano, Amministrazione Comunale.
87
Cappella S. Pietro d‟Alcantara
DATI GENERALI
Denominazione: Cappella S. Pietro
d’Alcantara
Ubicazione:
Via Roma
Tipologia:
Chiesa ad aula unica
Orientamento:
Fruizione: Oratorio privato
Note:
Cappella appartenente a
Palazzo Villani
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Oratorio privato
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Foglio 4 particella 314
Note: Come gran parte degli oratori
privati, attualmente la chiesa
non è più officiata.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.Lgv. 42/04
Legge Regionale: PUTT 2000
Strumenti Urbanistici:PRG zona
A1- Centro
Storico;
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984;
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti:
Nessuno
Perdite: Nessuna
STORIA
Epoca:
Sec. XVII (1696)
Autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Iscrizioni:
Architrave della finestra: PORTENTIUM PAENITENTIAE / ANNO DOMINI 1693.
Note: La cappella appartiene al vicino palazzo “Villani”. Precedentemente il complesso
architettonico apparteneva alla famiglia Maggio che commissionò la realizzazione della
chiesetta. L‟interno, coperto a volta, è caratterizzato dalla presenza di un unico altare in
pietra leccese di discreta fattura di epoca barocca come la fabbrica ed arricchito da una
pala dipinta su tela, raffigurante il Santo iberico Pietro d‟Alcantara, fondatore della
Famiglia Francescana dei Frati Alcantarini che si diffusero nel Mezzogiorno durante il
viceregno spagnolo e titolare della chiesa. Sui lati dei capi altare vi sono le statue di S.
Vincenzo Ferreri e S. Giuseppe da Copertino e, in alto, al centro, il fondatore dei Minimi
88
S. Francesco di Paola tra le armi araldiche dei proprietari, Santi scelti dal committente
perché vicini alla sua sensibilità devozionale. La facciata si presenta con un unico
accesso modanato ed un finestrone con grate a brise-soleil
sormontato nel
coronamento orizzontale da una piccola croce lapidea.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Assente
Biblioteca:
Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 34;
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69;
1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario
Congedo Editore;
1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità
della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf;
1998 CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la
gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2;
2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;
2005 V. MARCONI, M. P. PIACENTINO, M. POLIMERO, A. ZUNNO, Piano del Colore –
Melpignano, Amministrazione Comunale.
89
Cappella di S. Rocco
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Orientamento:
Fruizione:
Cappella di S. Rocco
Via Fazzi, s.n.c. angolo Foggiari
Chiesa ad aula unica coperta
Ovest- Est
Aperta al culto
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica:
Proprietà:
Dati Catastali:
Oratorio privato
Privata
foglio 4 particella 210
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: Nessuno
Perdite: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVIII (1760 c.).2
Autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Iscrizioni:
Nessuna
Altari: Vi è un unico altare dedicato ai Santi Rocco e Sebastiano con una tela coeva alla chiesa
che raffigura i titolari e la Vergine con il Bambino.
Note: La chiesa ad aula unica voltata alla leccese ha un solo ingresso ed è illuminata da una
finestra quadrangolare in asse con la porta. All‟interno, privo di decorazioni, vi è un unico
altare tardo barocco con la tela della Vergine tra i due Titolari, S. Michele Arcangelo e S.
Andrea Avellino della stessa epoca della chiesa, opera di pennello salentino di modesta
qualità pittorica. Fu costruita nel 1760 dall‟arcidiacono Francesco Veris che l‟aveva
riservata al culto della propria famiglia cui destina, per testamento il palazzo contiguo e la
cappella stessa.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
Inventari:
Nessuno
90
DOTAZIONE
Archivio: Nessuno
Biblioteca:
Nessuna
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1993
PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una
comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf,;
91
Chiesa e Convento degli Agostiniani
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Orientamento:
Fruizione:
Note:
Chiesa e Convento degli Agostiniani
Via Convento – Via Roma
Complesso conventuale mendicante successivo alla riforma tridentina
Est – Ovest
Chiesa, aperta al culto; ex convento, sede di manifestazioni culturali
Lo spazio antistante la chiesa viene utilizzato per manifestazioni culturali
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Chiesa, rettoria; convento, nessuna
Proprietà:
Pubblica, comunale
Dati Catastali:
foglio 5 particella 10-A
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. Lgvo 42/2004
Legge Regionale:
PUTT - 2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: Alcuni elementi scolpiti e modanati dopo il crollo che ha interessato il convento
Perdite: Chiostro del convento ed ambienti adiacenti
STORIA
Epoca:
Secoli XVI – XVII
Autore:
Su disegno di Giuseppe Zimbalo, Francesco Manuli
Maestranze: Coriglianesi
92
Note: Sulla preesistente cappella di Santa Maria del Carmine, costruita dall‟Università di
Melpignano venne successivamente edificata l‟attuale chiesa degli Agostiniani che, in un
primo tempo prese il nome di S. Agostino e dopo tornò ad essere denominata del
Carmine. Il disegno per il complesso conventuale fu eseguito da Giuseppe Zimbalo su
commissione del priore del convento, Padre Raffaele Monosi. Questi volle aggiornare le
strutture conventuali risalenti alla fine del cinquecento (1573) rifacendo completamente la
chiesa del Carmine il cui nome fu esteso anche al complesso conventuale
originariamente intitolato, come la chiesa, a S. Agostino. Per ragioni legate all‟intensa
attività dello Zimbalo, che oltre al disegno aveva diretto l‟inizio dei lavori del complesso
architettonico, la responsabilità della costruzione fu affidata al coriglianese Francesco
Manuli che aveva ottenuto l‟appalto dei lavori. Questi si sforzò di realizzare il disegno
dello Zimbalo, ma esprimendosi in un linguaggio costruttivo più sobrio secondo un
modellato delle decorazioni più asciutto e lineare rispetto a quello zimbalesco. D‟altronde
oltre allo Zimbalo, da Melpignano fu assente anche il Monosi nella prosecuzione dei
lavori, per cui il risultato complessivo dell‟opera, pur mantenendo i caratteri tipici
dell‟architettura zimbalesca, assunse dei connotati completamente nuovi che ci
consentono oggi, di apparentare al convento agostiniano altre opere del Manuli e
individuarne il corpus dell‟opera. Attualmente l‟edificio del convento si trova allo stato di
rudere perché, dopo un crollo disastroso dovuto all‟abbandono, il recupero ed il restauro
effettuati hanno consentito di salvarlo solo in maniera parziale. All‟interno della chiesa vi
sono alcuni altari datati alla fine del „600, intagliati dallo scultore Placido Buffelli i quali
rappresentano le prime opere documentate dell‟artista alessanese a riprova del felice
connubio iniziale creatosi tra il committente, il progettista e gli esecutori del complesso
conventuale.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Comune di Melpignano
Fotografie:
Soprintendenza BAAS di Bari
Inventari:
Soprintendenza BAAS di Bari
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Libri liturgici
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Soprintendenza BAAS di Bari
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Recupero e restauro dell‟intero complesso conventuale
Interventi previsti: Ordinaria manutenzione
BIBLIOGRAFIA
1879-‟85 ARDITI Giacomo, La Corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto,
Lecce, Stab. Tip. Scipione Ammirato.
93
1882-1888 DE GIORGI Cosimo, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce, p. 353;
1959
N. VACCA, In rovina un capolavoro del bel barocco leccese: chiesa e chiostro
agostiniani a Melpignano, in: La Gazzetta del Mezzogiorno, Bari 6 dicembre.
1972
DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina;
1982
G. COSI, Note d‟archivio. Melpignano nel „600, in : Voce del sud, Lecce 30 ottobre,
anno XXIX, n. 38.
1983
PAONE Michele - SICURO Salvatore, La Grecia salentina, Galatina, p. 84;
1986
CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 34;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69;
1990
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina,
Mario Congedo Editore;
1993
PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità
della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf;
1998
CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e
la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2;
2005
PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;
2005
V. Marconi, M. P. Piacentino, M. Polimero, A. Zunno, Piano del Colore – Melpignano,
Amministrazione Comunale.
Particolare ingresso
94
Chiesa Madre “S. Giorgio”
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Orientamento:
Fruizione:
Chiesa Madre “S. Giorgio”
Piazzetta S. Giorgio
Chiesa a pianta basilicale
Ovest - Est
Aperta al culto
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Chiesa Parrocchiale
Proprietà:
Ecclesiastica
Dati Catastali:
foglio 4 particella A
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: nessuno
Perdite: Tele di quasi tutti gli altari e il cenotafio del vescovo Maiorano
STORIA
Epoca:
Secoli XVI – XVIII (1785).
Autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
95
Iscrizioni: Transetto, braccio destro, accesso alla cappella del Rosario, sulla parete a sinistra,
lastra in pietra leccese del 1584 incisa a caratteri maiuscoli latini che concede delle
indulgenze ai fedeli che pregavano davanti all‟altare del Rosario:
GREG. XIII PONT. MAX / OMNIUM SALUTI PATERNA CHARITATE / INTENTI INTER TAM MULTA
PIETATIS OFF.A QUAE / NOS PRO MUNERE NOSTRO CONVENIT EXERCERE SACRA / INTERDUM
LOCA SPECIALI PRIVILEGIO INSIGNIMUS / UT INDE FIDELIUM ANIMARUM SALUTI AM- / PLIUS
CONSULATUR QUOCIRCA UT MATRIZ / ECCLESIA TERRAE MELPIGNANI HIDRUNTINAE DIOECE- /
SIS SIMILI USQUE AD EO PRIVILEGIO MINIME / DECORATA ET IN EA ALTARE CAPELLAE SAN - /
CTISSIMI ROSARII SUMPTIBUS VENERABILIS / FRATRIS NOSTRI MAIORANI EPISCOPI
MELFITENSIS INDI- / GENAE CONSTRUCTAE QUOD IN ILLA ECCLESIA / NON EST MAIUS HOC
SPECIALI DONO ILLUSTRE- / TUR AUCTORITATE NOBIS A DOMINO TRADITA CON - / CEDIMUS UT
QUOTIES AB ALIQUO SACERDOTE / DICTAE ECCLESIAE DUMTAXTAT SINGULIS SEXTIS FE- / RIIS
TANTUM MISSA DEFUNCTORUM AD / PRAEDICTUM ALTARE CELEBRABITUR PRO ANIMA CU- /
IUSCUMQUE FIDELIS QUAE DEO IN CHARITATE / AB HAC LUCE MIGRAVERIT IPSA DE THESAURO
/ ECCLESIAE INDULGENTIAM CONSEQUATUR QUATE- / NUS DOMINI NOSTRI IESU CHRISTI ET
BEATISSIMAE VIRGI- / NIS MARIAE BEATORUM APOSTOLORUM PETRI / ET PAULI ALIORUMQUE
SANCTORUM OM- / NIUM MERITIS SUFFRAGANTIBUS A PUR- / GATORI POENIS LIBERETUR.
DATUM / ROMAE APUD SANCTUM MARCUM AN- / NO INCARNATIONIS DOMINICAE 1584 / SEXTO
IDUS IULII PONTIFICATUS / NOSTRI ANNO XIII.
Note: La chiesa matrice di Melpignano sembra che originariamente fosse ubicata fuori dal
centro abitato. Nel XV secolo venne realizzata nel sito dove si trova ancora oggi e subì
diversi ampliamenti e trasformazioni nel 500 e nel 700. L‟attuale edificio è stata
ricostruito ed ampliato nella seconda metà del 700 sul posto occupato dall‟antica chiesa
della quale fu conservato il portale maggiore che venne smontato e rimontato sulla nuova
facciata nonché la struttura muraria che attualmente costituisce il coro. Quanto rimane
della più antica redazione pervenutaci risale alla prima metà del 500 come è confermato
da alcuni residui affreschi esistenti nel coro datati 1528. L‟edificio attuale è costituito da
un organismo a croce latina e tre navate suddiviso da arcate poggianti su colonne con
una copertura piana. Gli altari, che numerosi si appoggiano alle murature perimetrali sono
testimonianza dell‟antica religiosità dei melpignanesi di lontana origine greca e del
numeroso clero appartenente al Capitolo Parrocchiale. Degli altari settecenteschi alcuni
furono realizzati da Emanuele Orfano (Rosario e S. Giorgio). All‟interno della Chiesa
esisteva il monumento sepolcrale del Vescovo Niccolò Maiorano, del quale oggi rimane la
sola effige scolpita che venne asportato intorno al 1790. I lavori di ristrutturazione
vennero conclusi nel 1794. Alcuni dipinti delle navate laterali e del transetto sono stati
realizzati nella metà del XX secolo ad opera del pittore leccese Gaetano Giorgino (19041977). Sul lato destro della facciata alla fine del XIX secolo è stata realizzata la torre
dell‟orologio ad opera dell‟ing. Antonio Dimitri.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Archivio Comunale di Melpignano
Fotografie:
Nessuna
Inventari: Ufficio Beni Culturali Diocesi di Otranto
96
DOTAZIONE
Archivio: Archivio Parrocchiale
Biblioteca: Parrocchiale, libri liturgici.
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:Sistemazione della pertinenza retrostante la Chiesa, restauro affreschi del
presbiterio, tela Madonna Immacolata e San Giorgio.
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1879-‟85 ARDITI
Giacomo,
La
Corografia fisica e storica
della Provincia di Terra
d‟Otranto, Lecce, Stab. Tip.
Scipione Ammirato.
1882-1888 DE GIORGI Cosimo, La
Provincia di Lecce. Bozzetti di
viaggio, voll. 2, Lecce, p. 353;
1972
DE ROSSI Domenico, Storia
dei Comuni del Salento,
Lecce, editrice Salentina;
1983
PAONE Michele - SICURO
Salvatore,
La
Grecia
salentina, Galatina, p. 84;
1986
CAZZATO Mario – PELUSO
Vincenzo,
Melpignano
Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p.
34;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per
salvare valorizzare utilizzare.
Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69;
1990
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina,
Mario Congedo Editore;
1993
PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una
comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf;
1998
CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e
la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2;
2005
PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;
2005
V. MARCONI, M. P. PIACENTINO, M. POLIMERO, A. ZUNNO, Piano del Colore –
Melpignano, Amministrazione Comunale.
97
Chiesa S. Maria Maddalena
DATI GENERALI
Denominazione: Chiesa S. Maria Maddalena
Ubicazione: Cimitero Comunale
Tipologia: Chiesa ad aula unica.
Orientamento: Est – Ovest.
Fruizione: Chiesa funeraria del cimitero.
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Rettoria.
Proprietà: Pubblica, Comunale.
Dati Catastali: foglio 3 particella A
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. Lgvo 42/‟04
Legge Regionale:
PUTT / 2000.
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984
98
Furti: Nessuno
Perdite: Nessuna
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
STORIA
Epoca:
Secolo XVII (1661)
Autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Iscrizioni:
Nessuna
Altari:
Altare maggiore
Note: L‟edificio fu edificato su di una chiesa preesistente nel 1661 come ex voto dei
melpignanesi per ringraziare la Santa dello scampato pericolo della peste che aveva
colpito tutto il regno di Napoli senza interessare la Terra d‟Otranto. Il culto per la
Maddalena a Melpignano, è molto antico e i fedeli l‟hanno proclamata Protettrice della
città accanto a S. Giorgio. L‟edificio si presenta con forme semplici legate al linguaggio
architettonico tradizionale salentino che trova le sue radici in un attardato manierismo
che, all‟interno si sforza di imitare le novità del barocco che nel vicino complesso degli
Agostiniani veniva espresso dallo Zimbalo e dalle maestranze del Manuli. L‟elemento che
risente maggiormente di questa vicinanza è l‟altare che si ispira direttamente a quello del
Buffelli esistente nella Chiesa del Carmine.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno.
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Assente
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Ordinaria manutenzione
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69;
1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità
della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf;
2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;
2005
V. MARCONI, M. P. PIACENTINO, M. POLIMERO, A. ZUNNO, Piano del Colore –
Melpignano, Amministrazione Comunale .
99
Cappella di S. Michele Arcangelo
DATI GENERALI
Denominazione: Cappella
di
S.
Michele Arcangelo
Ubicazione:
Via D. Pellegrino
Tipologia:
Chiesa ad aula unica
Orientamento: Est – Ovest.
Fruizione:
Aperta al culto
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Oratorio privato
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: foglio 4 particella 210
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D.L.42/04
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici: PRG zona
A1- C. S.
Piano
di
Recupero
del Centro
Storico,
24.05.1984
Piano
del
Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: Nessuno
Perdite: Nessuna
STORIA
Epoca:
Secolo XVIII (1741)
Autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Iscrizioni:
Architrave del portale: DEO OMNIPOTENTI AC DIVO
MICHAELI /
ARCHANGELORUM PRINCIPI VOTA SUA REDDIDIT / D. NICOLAUS
FRANCISCUS VERIS CANTOR ANNO DOMINI / MDCCXLI / SEMPRE PROTEXI
ET PROTEGAM.
Al di sotto della mensa, sul dossale si legge: TU PACEM MICHAEL POSUISTI
FORTIS OLIMPO, / SIC PACEM NOBIS, MUNERE REDDE TUO.
Note: La Chiesa si trova aggregata ad un complesso architettonico che comprende il palazzo
Treglia del quale fungeva da cappella di famiglia. E‟ costituita da un unico ambiente
voltato con altare dedicato al titolare del quale esiste una scultura lapidea di discreta
fattura posta entro l‟ancona centinata. L‟edificio fu commissionato da Don Nicola Veris,
100
cantore del capitolo parrocchiale e proprietario anche dell‟attiguo palazzo.
Successivamente la cappella passò alla famiglia Caggiula e poi ai Treglia.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie:
Piano del Colore di
Melpignano 2005
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Nessuno
Biblioteca: Nessuna
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Ufficio Beni Culturali
Diocesi di Otranto
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986
CAZZATO
Mario
–
PELUSO
Vincenzo,
Melpignano Indagine su
un centro minore, Galatina
Congedo Editore, pp. 215216;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69;
1990
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina,
Mario Congedo Editore;
1993
PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una
comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf;
1998
CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e
la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2;
2005
PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico.
101
Casa a Corte di Largo Rimembranza, 11
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Casa a Corte
Largo Rimembranza 11
Casa a Corte
Civile abitazione
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fg. 4
Part. 542
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVII
Autore:
Ignoto
Maestranze: Ignote maestranze salentine
Note: Con questo edificio ci troviamo di fronte all‟esempio di un residuo di una antica ed
elegante corte totalmente modificata senza rispettare l‟originario impianto. Gli elementi
d‟arredo e stilistici superstiti, nonostante le modifiche, consentono di datate l‟antica
costruzione alla piena età barocca secondo il gusto dominante nell‟area della Grecia
Salentina rimasta più fedele all‟idea del bello razionale di tradizione greca.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
CSPCR Maglie
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
102
Interventi previsti: Piano del colore di Melpignano, 2006
BIBLIOGRAFIA
1979
A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce.
1967-68 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei
trulli e Terra d‟Otranto), Pisa.
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo , pag. 75.
103
Casa a Corte di Via Foggiari, 20
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Casa a Corte
Via Foggiari 20
Casa a corte
Abitazione
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fgl. 4 Part. 106-108
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. Lgs. 42/2004
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici:PRG zona A1- C.S.
Piano di Recupero
del Centro Storico,
24.05.1984
Piano del Colore di
Melpignano, 2006
Furti:
STORIA
Epoca:
Secolo XVI
Autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze: Ignote maestranze salentine
Note: Il prospetto esterno della casa a corte presenta caratteri stilistici di tipo catalano
durazzesco localizzabili soprattutto nell‟arco del portale di accesso modanato e a centina
lievemente ribassata. La nicchia del lato destro, oggi vuota appare di epoca successiva. I
nuclei abitativi che affacciano all‟interno della corte, non sembrano eccessivamente
distanti dall‟epoca del prospetto esterno della corte il cui impianto potrebbe essere coevo
della fase economica più significativa di Melpignano che vide la costruzione dei portici di
piazza S. Giorgio nei primi decenni del cinquecento.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
CSPCR Maglie
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Assente
104
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1979
A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce.
1967-68 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei
trulli e Terra d‟Otranto), Pisa.
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo , pag. 73.
105
Casa Dimitri di Via Lama
DATI GENERALI
Denominazione: Casa Dimitri
Ubicazione: Via Lama
Tipologia:
Casa palazzata
Fruizione:
Abitazione
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fgl. 4
Part.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. Lgs. 42/2004
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1Centro Storico
Piano
di
Recupero del
Centro Storico,
24.05.1984
Piano
del
Colore
di
Melpignano
luglio 2006
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Secolo XVIII
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: Il complesso edilizio che data al 1776 è costituito da un unico piano fuori terra ed è
caratterizzato da un portale bugnato liscio con stemma nobiliare posto al di sopra della
chiave dell‟arco appartenuto agli antichi proprietari. Il prospetto presenta un coronamento
orizzontale modanato che conclude dei paramenti lisci nell‟alveo della cultura
architettonica salentina di epoca tarda barocca che risente, ormai, della incipiente cultura
neoclassica. Si tratta di uno dei numerosi esempi di abitazione di quella classe borghese
che nella seconda metà del XVIII secolo si affermerà ai danni della classe nobiliare che
vedrà segnato il proprio destino con la legge sull‟eversione della feudalità voluta dal
governo francese nel 1806.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
106
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente ed Occidente. Documenti ed immagini di una
comunità della Grecia Salentina, Galatina, Panico.
107
Casa Dimitri di Via Roma
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Edificio in Piazzetta C. Dimitri, 14
Casa Dimitri
Via Roma
Casa palazziata
Privata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fg. 4
Part. 173-174-175
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. Lgsl. 42/2004
Legge Regionale:
Nessuna
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti:
STORIA
Epoca:
Autore:
Secolo XVI (1585)
Ignoto architetto salentino
108
Maestranze: Salentine
Note: L‟edificio ubicato lungo il principale asse viario di accesso al centro storico, si sviluppa in
un unico piano fuori terra e si presenta come uno dei più interessanti dell‟intero nucleo
abitato di Melpignano. Nonostante le trasformazioni recenti, che ne hanno in parte
modificato la conformazione originaria tardo cinquecentesca, conserva ancora
riconoscibili alcuni elementi costruttivi originari come la colonna d‟angolo che appare oggi
l‟elemento più significativo dell‟intera costruzione. L‟interno infatti, ha subito sostanziali
modifiche che hanno trasformato parte dell‟impianto più antico a causa della destinazione
recente.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1882-1888 C. DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce.
1967-68 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei
trulli e Terra d‟Otranto), Pisa.
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 76.
Edificio in via Roma angolo via
D. Pellegrino
109
Edificio di Via Roma, 3
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Edificio
Via Roma 3
Servizi commerciali
Studio professionale
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fgl. 4 Part. 413-414-415
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. M. 11/6/1979
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici: PRG zona
A1- Centro
Storico
Piano
di
Recupero del
Centro
Storico,
24.05.1984
Piano
del
Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVI
Autore:
Ignoto architetto salentino.
Maestranze: Salentine
Note: L‟edificio, ubicato all‟ingresso di piazza S. Giorgio, con ogni probabilità è stato realizzato,
unitamente a quello posto di fronte al numero quattro, come sede di servizio per il
controllo delle merci vendute sotto i portici della stessa piazza. Probabilmente dovette
essere un locale pubblico di pertinenza della Università di Melpignano. La decorazione
del portale ancora visibile e la dimensione della luce del vano porta originaria mostra
chiaramente la probabile destinazione sopra riportata. I problemi conservativi che
l‟edificio evidenzia, con una quadro fessurativo preoccupante, denotano un precario
equilibrio statico della fabbrica, dovuto alla scarsa manutenzione.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
CSPCR Maglie
110
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 71.
111
Palazzo Bacco
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Palazzo Bacco
Via Dante ,1-3-5
Palazzo
Abitazione privata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata (Bacco, Veris,
Dimitri)
Dati Catastali: Fgl. 4
Part. 429
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L. 42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1Centro Storico
Piano
di
Recupero del
Centro Storico,
24.05.1984
Piano
del
Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVIII
Autore:
Ignoro architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: L‟edificio, a due piani fuori terra, senza coronamento, è stato realizzato, nelle forme
attuali, dalla famiglia Veris in epoca tardo settecentesca. Probabilmente esisteva già una
costruzione ad unico piano (appartenuta alla famiglia Bacco, oggi estinta a Melpignano)
che i Veris, famiglia di nobiltà di toga, dovettero sopraelevare. Il palazzo è arricchito da un
portale con colonne lisce, sormontato da balcone con balaustra metallica secondo una
tipologia residenziale che avrà molta fortuna. Questo edificio annuncia l‟affermazione di
uno schema compositivo della facciata che avrà grande diffusione in Terra d‟Otranto per
tutto l‟Ottocento ed il Novecento. L‟asse prospettico risulta decentrato rispetto all‟intero
complesso architettonico la cui asimmetria si riflette nella differente distribuzione delle luci
della facciata: una a sinistra e due a destra, tutte in asse nei due piani. L‟impiego di
materiali con pezzature differenti nei due piani ne sottolineano la diversa cronologia. Le
aperture ai due livelli del complesso residenziale sono costituite da porte, al piano terra, e
da porte finestre al primo piano, tutte architravate con mensole reggi soglie al solo piano
nobile. Le decorazioni a rilievo che ingentiliscono la facciata sono pienamente
neoclassiche anche se qualche elemento, come lo stemma araldico di famiglia, si attarda
112
su stilemi tardo barocchi. L‟impianto planimetrico segue quello del palazzo nobiliare
salentino con androne coperto, scalone di servizio ai piani superiori e giardino retrostante.
L‟interno presenta dei vani voltati a spigolo alla leccese e a padiglione.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.0984
Fotografie:
Piano del Colore 2005
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Piano del Colore di Melpignano 2005
BIBLIOGRAFIA
1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, pp. 161-162;
2005 V. MARCONI, M. P. PIACENTINO, M. POLIMERO, A. ZUNNO, Piano del Colore –
Melpignano, Amministrazione Comunale .
113
Palazzo Castriota
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Palazzo Castriota
Via Roma, 17
Palazzo
Nessuna
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Comunale
Dati Catastali: Fgl. 4 Part. 408-409
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. M. 8/5/69
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Autore:
Secolo XVII (1636)
Ignoto architetto salentino
114
Maestranze: Salentine
Note: Il palazzo baronale, che da sempre ha rappresentato la residenza dei feudatari di
Melpignano, fu costruito nei primi decenni del XVII secolo e completato nel 1636 da
Giorgio Castriota sul posto precedentemente occupato dal castello del quale restano
alcune torri angolari ed il fossato. In alcuni documenti d‟archivio sembra che l‟area
attualmente occupata dal giardino, perimetrata da una cinta muraria con torri angolari,
anticamente abbia ospitato la terra che, sviluppatasi successivamente fuori da quel sito,
si sia definitivamente assestata nel sito oggi occupato dal centro storico. Questo dato
urbanistico ci aiuta a comprendere meglio lo sviluppo della città e la modificazione dei
suoi rapporti col feudatario che, in una qualche misura, dovettero influire anche sulla
scelta della trasformazione del castello in palazzo signorile. L‟edificio si sviluppa su due
piani fuori terra oltre ad uno ipogeo destinato a frantoio e depositi. Un portale sporgente a
protiro, impostato su due colonne doriche lisce e sormontato da un elegante balconcino
balaustrato, è stato addossato all‟ingresso principale per arricchire il prospetto e
movimentare la composizione dell‟intera facciata. Il piano terra, destinato a servizi, si
caratterizza con aperture di modesta entità sormontate da finestre sopraluce e due
portoni centinati dei quali quello centrale arricchito da una ghiera a bugne lisce sottolinea
l‟accesso al palazzo. Il primo piano è arricchito da finestre architravate a timpano curvo e
triangolare alternate per creare movimento ai paramenti murari lisci della facciata; solo
quella centrale presenta un timpano spezzato a volute per ospitare lo stemma dei
proprietari.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno.
Rilievi grafici: Comune di Melpignano
Fotografie: Comune di Melpignano
Inventari:
Nessuno.
DOTAZIONE
Archivio:
Biblioteca:
Assente
Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Assente
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Consolidamento strutturale
Interventi previsti: Restauro
BIBLIOGRAFIA
1879
G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, p.
343.
1882-1888 DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce, p. 352.
1972
DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina;
1983
PAONE Michele - SICURO Salvatore, La Grecia salentina, Galatina, p. 84;
115
1986
1986
1990
1993
1998
2005
2005
CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 34;
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 69;
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina,
Mario Congedo Editore;
PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una
comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf;
CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e
la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2;
PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;
V. MARCONI, M. P. PIACENTINO, M. POLIMERO, A. ZUNNO, Piano del Colore –
Melpignano, Amministrazione Comunale .
116
Palazzo Maggio
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Palazzo Maggio
Via S. Stefano 12
Palazzo
Civile abitazione
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fgl 4 Part. 168-169
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. Lgs. 42/2004
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1Centro Storico
Piano
di
Recupero del
Centro Storico,
24.05.1984
Piano
del
Colore
di
Melpignano,
luglio 2006
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVIII
Autore:
Ignoto
Maestranze: Salentine
Note: La realizzazione di
questo palazzo risente di una concezione
“tradizionalista”dell‟architettura da parte dei suoi proprietari committenti. L‟edificio, a due
piani fuori terra, riproduce una residenza di stile tardo cinquecentesco realizzata in pieno
XVIII secolo. Gli elementi costruttivi come il portale, le finestre al primo piano e,
soprattutto, il coronamento orizzontale su mensole, denotano ad abbundantiam, quanto
affermato. Non sappiamo se l‟edificio riproduca una preesistente fabbrica con le stesse
caratteristiche andata distrutta o, se si tratta di una determinata volontà del committente
di costruire all‟antica. Presumibilmente questa seconda ipotesi potrebbe essere più
plausibile se si tiene conto della localizzazione urbanistica decentrata del palazzo rispetto
a piazza S. Giorgio. Sta di fatto che una “corrente” stilistica tradizionalista a Melpignano è
possibile riscontrarla sia in alcuni portali di palazzi e di giardini del centro abitato sia nella
scelta di stilemi tradizionali cinquecenteschi presenti su diversi edifici. Questo dato, che
andrebbe approfondito sul piano storico e culturale, potrebbe essere collegato alla
117
presenza ed alla attività di alcune famiglie sacerdotali locali (per esempio i Maiorano) che
hanno fatto la fortuna della città.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie:
CSPCR Maglie
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 72.
118
Palazzo Treglia e Cappella di S. Michele
DATI GENERALI
Denominazione: Palazzo Treglia e Cappella
di S. Michele
Ubicazione:
Via D. Pellegrino
Tipologia:
Abitazione privata e luogo
di culto
Fruizione:
civile abitazione
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali:
Fg. 4
Part. 210
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. Lgsl. 42/2004
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- C. S
Piano di Recupero
del Centro Storico,
24.05.1984
Piano del Colore di
Melpignano, luglio
2006
Furti: nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVI
Autore:
Ignoto
Maestranze: Salentine
Note: Questo edificio rappresenta un esempio eloquente di casa a corte con cappella di
pertinenza dedicata ad un culto di famiglia. Sorto in epoca Cinquecentesca (1581),
durante la fase economica più florida della città, dovette appartenere ad una famiglia
benestante e, probabilmente, intorno al Settecento dovette appartenere ad un
ecclesiastico che avrebbe fatto costruire la cappella dell‟Arcangelo Michele per sua
devozione privata. Sul portale di accesso alla corte, nella centina, sono presenti le foglie
d‟acqua e, sui capitelli, decori fitomorfi che sembrano accentuare una traduzione locale di
motivi tardo rinascimentali interpretati con gusto popolare. Questi stilemi si rinvengono
anche in altri portali melpignanesi, spesso semplici accessi a giardini; presenti lungo via
Roma. E‟ probabile che siano tutti riconducibili ad un unico esecutore locale che dovette
incontrare molta fortuna tra i committenti concittadini.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
119
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
CSPCR Maglie
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Biblioteca:
Assente
Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 71.
120
Palazzo Veris
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Palazzo Veris
Via Catalana, 7
Casa palazziata
Civile abitazione
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fgl. 4 Part. 147
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L. 42/04
LeggeRegionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1Centro Storico
Piano di Recupero
del Centro Storico,
24.05.1984
Piano del Colore di
Melpignano, luglio
2006
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVIII
Autore:
Emanuele Orfano
Maestranze: Salentine
Note: L‟edificio, ad un piano fuori terra, concentra tutta la sua qualità architettonica sul portale
che si rivela particolarmente raffinato. Il manufatto si configura in un vero e proprio
tendaggio ad andamento sinuoso che gli fa perdere il valore architettonico di luogo di
affaccio per assumere quello di un elemento da interno. In effetti la tipologia del mignano
da cui parte il progettista, tende a divenire evanescente, sia nella struttura che nell‟ornato,
raggiungendo l‟effetto del ricamo soprattutto sulla balaustra e, tale effetto viene
sottolineato dalla cimosa. Lo stemma araldico dei Veris ci conferma non solo la proprietà
dell‟edificio, ma testimonia, in forma indiretta, la presenza di Emanuele Orfano di
Alessano, scultore ed architetto di fiducia di questa famiglia che per i parenti di Scorrano
aveva realizzato l‟ampliamento e la realizzazione della facciata del palazzo degli avi
Volante nella piazza di quella città.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
121
Fotografie:
Inventari:
Archivio CSPCR Maglie
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Nessuno
Biblioteca: Nessuna
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Pulitura facciata, tamponature vani porte (lato cortile), parziale tamponatura
su via Catalana, arretramento vano porta d'ingresso
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 161;
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, , pag. 71.
2005 V. MARCONI, M. P. PIACENTINO, M. POLIMERO, A. ZUNNO, Piano del Colore –
Melpignano, Amministrazione Comunale.
Stemma angolare situato in
Piazza S. Giorgio angolo via
Roma
122
Portici S. Giorgio
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Portici S. Giorgio
Piazza S. Giorgio
Portici
Pubblica
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Pubblica
Dati Catastali: Fgl. 4 part. 138-427
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L. 42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVI-XVII
Autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: Il sedicesimo secolo ha rappresentato per Melpignano il periodo di maggiore floridezza
economica. La contemporanea presenza di cittadini di grande cultura ed esperienza
come il vescovo Maiorano consentì la realizzazione dei portici come struttura a servizio
dei mercanti che numerosi giungevano da ogni parte del Regno di Napoli. A quel tempo
questa struttura fu considerata all‟avanguardia per la destinazione al commercio; in effetti,
123
ad eccezione di Francavilla Fontana non si ricordano altre opere consimili nel Salento.
Forse facevano eccezione le cosiddette “Capande” di Piazza dei Mercanti a Lecce
distrutte in epoca fascista. Ma queste ultime erano delle botteghe chiuse e non portici.
L‟articolazione dell‟impianto originario denuncia una chiara volontà da parte del Maiorano
di progettare uno spazio ben organizzato a servizio dei commercianti i quali erano sotto la
diretta influenza del clero e, assai meno, del feudatario.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
CSPCR Maglie
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1879
G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce, pp.
343, 344;
1882-1888 DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce, p. 352;
1972
DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, editrice Salentina;
1983
PAONE Michele - SICURO Salvatore, La Grecia salentina, Galatina, p. 84;
1986
CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 34;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, , pag. 69;
1990
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina,
Mario Congedo Editore;
1993
PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una
comunità della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf;
[1998]
CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e
la gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2;
2005
PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;
2005
V. Marconi, M. P. Piacentino, M. Polimero, A. Zunno, Piano del Colore – Melpignano,
Amministrazione Comunale.
124
Calvario
DATI GENERALI
Denominazione: Calvario
Ubicazione:
Attuale: via Vittorio Veneto
Originaria: via Vittorio Veneto
Tipologia:
Calvario a esedra
Fruizione:
Aperto al culto
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Comunale
Dati Catastali:
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. lgs 41/2004
Legge Regionale:
PUTT / 2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XIX
125
Autore: Ignoto scultore salentino
Materiali: Pietra leccese
Misure:
Orientamento: Nord
Graffiti - Incisioni: Epigrafe recante data di realizzazione 1874
Note: Il calvario di impianto ad esedra poligonale è protetto da un muro a paramento liscio con
cornice modanata e da una inferriata con motivo a lancia tipico di questo manufatto
devozionale. La quinta del fondale è suddivisa in cinque scomparti scanditi da paraste
che reggono dei pinnacoli con gli strumenti della Passione scolpiti. Al centro dell‟esedra vi
è il Sepolcro costruito in pietra leccese e obliterato da pietre informi ad imitazione del
Sepolcro di Cristo. Le sculture raffigurano le tre Marie piangenti inginocchiate davanti al
Cristo morto. Tale schema iconografico si ispira ad esempi di scultura aulica di epoca
rinascimentale.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Ufficio Beni Culturali di Otranto
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Recupero struttura architettonica
Interventi previsti: Restauro sculture
BIBLIOGRAFIA
1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, fig. 27;
2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico.
126
Colonna di Parco Rimembranza
DATI GENERALI
Denominazione:
Colonna
di
Rimembranza
parco
Ubicazione
Attuale: Parco Rimembranza
Originaria: Ignota
Tipologia:
Osanna
Fruizione:
Pubblica
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Pubblica
Dati Catastali:
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale: PUTT / 2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1Centro Storico
Piano di Recupero
del Centro Storico,
24.05.1984
Piano del Colore
di Melpignano, luglio 2006
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVIII (1739)
Autore:
Ignoto scultore salentino
Materiali:
Pietra leccese
Misure:
n.r.
Orientamento: n.r.
Graffiti - Incisioni: Nessuna
Note: Non si conosce l‟ubicazione originaria del monumento. Attualmente è collocato all‟interno
del parco della Rimembranza ed è stata realizzata in ricordo della missione popolare
tenuta a Melpignano dai Padri della Missione nel 1739 per committenza di Rosa De
Cicco. La stele è costituita da un basso plinto posto al centro di una pedana a due
gradini, dal fusto della colonna con capitello corinzio e da figure sormontate da una croce
lapidea.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuna
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Archivio C.S.P.C.R.
127
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuna
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 75;
2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico,
pag.40;
2005 V. Marconi, M. P. Piacentino, M. Polimero, A. Zunno, Piano del Colore – Melpignano,
Amministrazione Comunale.
128
Menhir “Candelora”
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Menhir “Candelora”
Contrada “Candelora” all‟interno di una azienda di lavorazione della pietra
Pietrafitta
Pubblica
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Pubblica
Dati Catastali: n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. Lgs 42/04
Legge Regionale:
PUTT /2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona E
Furti: nessuno
STORIA
Epoca:
Protostorica
Autore:
Ignoto
Maestranze: Ignote
Note: Il monolite, che sorge ai margini del centro abitato, lungo la via per Corigliano d‟Otranto,
misura in altezza m. 3.30 e cm. 50 x 30 alla base, con le facce più larghe orientate N-S.
Caratteristica la forma un po‟ appuntita nella zona superiore che denuncia il distacco di
parte dello spessore originario del monolite dovuto, presumibilmente, al degrado del
blocco.
DOCUMENTAZIONE
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
G. Palumbo (1955) tav. XII, a;
P. Malagrinò (1982), f. n. 36;
Regione Puglia C.S.P.C.R. (1986), pag. 76, scheda n. 23;
P. Palma (2005) pag.81.
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuna
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1916 DE GIORGI Cosimo, “I menhir della provincia di Lecce”, in Rivista Storica Salentina, pag.
60-61;
129
1956 PALUMBO Giuseppe (1955), “Inventario delle pietrefitte salentine”, in Rivista di Scienze
Preistoriche, pag. 114-115;
1956 PALUMBO Giuseppe. (1956), “Inventario delle pietrefitte salentine”, in Rivista di Scienze
Preistoriche, pag. 72;
1982 MALAGRINO‟ Paolo, Dolmen e menhir di Puglia, Fasano, Schena Editore, 1978, seconda
edizione, pag. 81;
1997 MALAGRINÒ Paolo, Monumenti megalitici in Puglia, Fasano, Schena Editore;
1999 CALO‟ Toti, Pietre – Architetture megalitiche di Puglia, Edizioni del Grifo, Lecce, pag.43;
2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico,
pag.81.
130
Menhir “Lama”
DATI GENERALI
Denominazione: Menhir “Lama”
Ubicazione:
Piazzetta Asilo (ex largo
Lama)
Tipologia:
Pietrafitta
Fruizione:
Pubblica
Note: Originariamente il menhir era ubicato in
via IV novembre. Fu spostato
nell‟attuale ubicazione, posta circa 30
metri ad ovest, nel 1956.
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Pubblica
Dati Catastali: n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. Lgs 42/04
Legge Regionale:
PUTT /2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1Centro Storico
Piano
di
Recupero
del
Centro Storico,
24.05.1984
Piano del Colore
di
Melpignano,
luglio 2006
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Protostorica
autore:
Ignoto
Maestranze: Ignote
Note: Misura in altezza m. 4.20 e cm. 30 x 20 alla base con le facce più larghe orientate E-W.
La sua fattura potrebbe far ipotizzare una realizzazione del manufatto con strumenti
metallici e, quindi, la datazione potrebbe essere spostata in epoca alto medievale. La sua
attuale ubicazione non ne consente una sufficiente visibilità e fruizione.
DOCUMENTAZIONE
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie:
G. Palumbo (1955) tav. XII, a;
P. Malagrinò (1982), f. n. 35;
Regione Puglia C.S.P.C.R. (1986), pag. 76, scheda n. 23
131
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Archivio Soprintendenza Archeologica di Taranto
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuna
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1916 DE GIORGI Cosimo, “I menhir della provincia di Lecce”, in Riv. Stor. Sal., pag. 60-61;
1956 PALUMBO Giuseppe (1955), “Inventario delle pietrefitte salentine”, in Riv. Sc. Preist.,
pag. 114-115;
1956 PALUMBO Giuseppe (1956), “Inventario delle pietrefitte salentine”, in Riv. Sc. Preist.,
pag. 72;
1978 MALAGRINO‟ Paolo., Dolmen e menhir di Puglia, Fasano, pag. 81;
1997 MALAGRINÒ Paolo., Monumenti megalitici in Puglia, Fasano, Schena Editore;
1999 CALO‟ Toti, Pietre - Architetture megalitiche di Puglia, Edizioni del Grifo, Lecce, pag.43;
2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico,
pag.81.
132
Cinta Muraria con Torri
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Cinta Muraria con Torri
Palazzo De Luca
Mura difensive
Turistica
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Comunale
Dati Catastali:
n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.M. 8/5/1969
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XV – XVI
Autore:
Ignoto
Maestranze: Ignote maestranze salentine
Note: La cinta muraria si distende lungo i tre lati posteriori del Palazzo Baronale De Luca
(anticamente castello) e, in parte, sul fronte anteriore. La struttura fortificata è rinforzata ai
due angoli meridionali da torri poste in comunicazione dall‟antico cammino di ronda
risalente ad epoca tardo medievale. Si tratta di uno dei rari esempi di muri di cinta
133
fortificati ancora integri e riconoscibili nella loro struttura originaria. Sono costituiti in gran
parte da murature in conci isodomi di pietra leccese che hanno bisogno di un intervento
di restauro.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Biblioteca:
Assente
Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Soprintendenza ai BAAPSAE di Lecce Brindisi e Taranto
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: \Restauro conservativo
BIBLIOGRAFIA
1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 34;
1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario
Congedo Editore;
1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità
della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf,;
[1998] CENTRO STUDI TURISTICI - FIRENZE, “L‟ambiente naturale e le risorse storico culturali della Provincia di Lecce, in: Provincia di Lecce, Piano per il coordinamento e la
gestione integrata del turismo, Galatina, Editrice Salentina, vol. 2;
2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;
2005 V. Marconi, M. P. Piacentino, M. Polimero, A. Zunno, Piano del Colore – Melpignano,
Amministrazione Comunale.
134
Masseria “Sant‟Aloia”
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Masseria “S. Aloia”
Località S. Aloia
masseria fortificata
abbandonata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fgl. 7 part. 41
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici: PRG zona E - Agricola
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secoli XVI-XVIII
autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: L‟edificio si articola su due piani fuori terra. Le sue gravi condizioni statiche ed i crolli
verificatesi non consentono di riconoscerne l‟impianto e/o le eventuali modifiche avvenute
nel tempo. E‟ ancora visibile una caditoia posta a difesa della porta di accesso; per il
resto l‟avanzato degrado ed il quadro fessurativo preoccupante fanno temere per il suo
futuro. Nelle sue pertinenze vi è anche una torre colombaia del 1576 in condizioni
statiche migliori ma da molti decenni in abbandono.
DOCUMENTAZIONE
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie:
Nessuna
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1957
G. M. SERGI, Distribuzione delle dimore rurali sorte per necessità di difesa nel salento,
in Atti del XVII congresso geografico italiano, Bari, pp. 368-376;
1967-68 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei
trulli e Terra d‟Otranto), Pisa;
135
1970
19…
1973
1986
1986
1990
1993
2005
2005
C. COLAMONICO, La casa rurale nella Puglia, Firenze;
W. LAGANA‟, Le masserie fortificate in Puglia, in: Cronache della Regione Puglia;
A. LEPRE, Feudi e masserie. Problemi della società meridionale nel „600 e nel „700.
Napoli;
CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 34;
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, , pag. 69;
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario
Congedo Editore;
PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità
della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf;
PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;
V. Marconi, M. P. Piacentino, M. Polimero, A. Zunno, Piano del Colore – Melpignano,
Amministrazione Comunale.
136
Masseria “Schiatta”
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Masseria “Schiatta”
Località Schiatta
masseria
abbandonata
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fgl. 10
part. 17
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici: PRG zona E - Agricola
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVII
autore:
Ignoto architetto salentino
Maestranze: Salentine
Note: Il complesso masserizio risulta costituito da un‟antica torre,seicentesca, ancora
riconoscibile nelle sue strutture architettoniche fondamentali, e dagli edifici addossati in
epoca settecentesca. L‟edificio a due piani fuori terra, conserva gran parte delle strutture
in elevato e permette la lettura agevole dell‟impianto originario e della sua modifica
settecentesca.
DOCUMENTAZIONE
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie: Nessuna
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1970
C. COLAMONICO, La casa rurale nella Puglia, Firenze;
19…
W. LAGANA‟, Le masserie fortificate in Puglia, in: Cronache della Regione Puglia;
1973
A. LEPRE, Feudi e masserie. Problemi della società meridionale nel „600 e nel „700.
Napoli;
137
1957
G. M. SERGI, Distribuzione delle dimore rurali sorte per necessità di difesa nel salento,
in Atti del XVII congresso geografico italiano, Bari, pp. 368-37;
1967-68 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia dei
trulli e Terra d‟Otranto), Pisa;
1986
CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 34;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, , pag. 69;
1990
CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario
Congedo Editore;
1993
PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità
della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf;
2005
PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico.
138
Chiesa rupestre della Candelora
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Orientamento:
Fruizione:
Chiesa Rupestre della Candelora (interrata)
Via Crispi
Chiesa rupestre
Est - Ovest
Nessuna
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Ignota
Dati Catastali: n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: ante 1541
Note: Di quest‟antica chiesa rupestre, oggi interrata ma emersa durante alcuni lavori di
pavimentazione stradale, siamo informati soltanto attraverso le visite pastorali degli
ordinari di Otranto. Anticamente sorgeva lungo la strada delli Dragonetti seu della
Candelora. Nella Visita pastorale del 24 gennaio 1541 di mons. Pietro Antonio De Capua
la chiesa era ubicata al di sotto di un‟altra costruita in muratura e si trovava extra
suburbium ipsius casalis appena fuori le mura; era di diritto di patronato con dei benefici
in agro di Cutrofiano. Nella visita del 1607 di mons. Lucio De Morra la chiesa subdivale
era passata alle dipendenze del clero parrocchiale e un cunicolo conduceva alla chiesa
rupestre sottostante.
DOCUMENTAZIONE
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie: Nessuno
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
139
BIBLIOGRAFIA
1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 233-234;
1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario
Congedo Editore;
1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità
della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf, pag. 23.
140
Trappeto a Grotta
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Orientamento:
Fruizione:
Trappeto a grotta
Via Roma
Trappeto a grotta
Sud – Nord
Turistica
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Comunale
Dati Catastali: n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Piano di Recupero del Centro Storico, 24.05.1984
Piano del Colore di Melpignano, luglio 2006
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Secolo XVI
Note: L‟invaso ipogeo conserva ancora l‟assetto dell‟impianto originario con le "sciave" per la
conservazione delle olive ed i vani per la refezione dei frantoiani e la stalla dell‟animale
da tiro. Al centro esiste la fonte che moliva la pasta pressata da torchi alla calabrese dei
quali rimangono i soli ceppi di base in pietra leccese
DOCUMENTAZIONE
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie:
Nessuna
Inventari:
Nessuno
Scavi:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Ordinaria manutenzione
Interventi previsti: Nessuno
141
BIBLIOGRAFIA
1986 CAZZATO Mario – PELUSO Vincenzo, Melpignano Indagine su un centro minore,
Galatina Congedo Editore, p. 34;
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, , pag. 69;
1990 CAZZATO Mario – COSTANTINI Antonio, Guida alla Grecia Salentina, Galatina, Mario
Congedo Editore;
1993 PALMA Pantaleo, Melpignano. Istituzioni, Società e fonti documentarie di una comunità
della Grecìa Salentina, Galatina, TorGraf,;
2005 PALMA Pantaleo, Melpignano tra Oriente e Occidente, Galatina, Grafiche Panico;
142
Cappella Fazzi
DATI GENERALI
Denominazione: Cappella Fazzi
Ubicazione: Cimitero
Tipologia: Edicola funeraria
Fruizione: Privata
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Oratorio
prrivato
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: fg….
part….
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D. Lgl. 42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PR.G Area
cimiteriale
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Secolo XIX (seconda metà)
Autore: Ignoto progettista salentino
Maestranze: Salentine
Note: L‟edificio, costruito nella
seconda
metà
dell‟ottocento, riflette il
gusto neogotico tipico
dell‟Italia unita quando l‟inesistenza di uno stile razionale obbligò i progettisti italiani a
ripiegare verso l‟eclettismo architettonico. Il riferimento alle tipologie costruttive che
dovevano essere realizzate si scelsero gli stili allora ritenuti più adatti alla funzione:
per gli edifici religiosi e le cappelle funerarie si optò per il neogotico in quanto ritenuto
stile che più di altri si confaceva alla funzione spirituale. La cappella Fazzi si presenta
a pianta centrale con quattro prospetti secondo il modello di certi reliquiari gotici; dei
due pinnacoli originari della facciata conserva solo quello di destra e la decorazione
superiore della cuspide. Realizzata in pietra leccese è opera di maestranze locali.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
Inventari:
Nessuno
143
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
Inedito
144
PALMARIGGI
A differenza di altre città dell’interno, Palmariggi ha risentito delle sue
condizioni geografiche di prossimità con Otranto della quale potrebbe
considerarsi una propaggine verso l’entroterra salentino.
Non sappiamo con certezza documentaria quando il paese si sia
affrancato dalla città dei Martiri, ma neppure se sia sorto autonomo da
essa. Certamente due sono i dati che ne hanno condizionato la storia e
l’immagine: la nascita del Santuario di Monte Vergine e l’abbattimento
della parte meridionale del castello; l’uno e l’altro testimoniano la
contraddittorietà della sua storia, o, meglio, il suo controverso rapporto
con l’antico capoluogo del Salento. Il terreno sul quale sorge il Santuario
fa parte del feudo di Otranto e il parziale abbattimento del castello (quasi
come tentativo di svincolarsi da un passato militare condizionato dalla
memoria del sacco di Otranto), per far posto al palazzo ducale dei
feudatari, hanno come comune denominatore la città costiera la cui
ombra ha aleggiato spesso sulle vicende storiche palmariggine.
Il suo scarso incremento demografico e, la sua sostanziale marginalità
territoriale, sembrerebbero rafforzare quanto sopra affermato.
Rimane comunque considerevole lo sviluppo del suo centro urbano che,
nonostante la limitata estensione, custodisce in sé le tracce di
un’evoluzione coerente e significativa rispetto a quella di altri piccoli
145
centri salentini: da una fase rupestre che ruotava attorno ad una
struttura fortificata, alla nascita del castello, e ad un primo nucleo murato
che si espande con la realizzazione degli edifici religiosi più importanti
come la Chiesa matrice e quella della Palma le quali tenderanno a
sostituirsi alla mole e all’importanza territoriale del castello stesso e, col
consolidarsi del culto nel Santuario, alla definitiva consacrazione del
potere religioso sull’intero territorio.
146
DATI GENERALI
GEOGRAFIA
Ubicazione: Italia, regione Puglia, penisola salentina, provincia di Lecce, piana di Maglie
Cartografia (I.G.M. 1: 25.000): Foglio 214 – II – tavv. N.O. Maglie
Confini:
Nord: Bagnolo del Salento e Cannole; Sud: Minervino, Giuggianello e Muro
Leccese;
Est: Otranto e Giurdignano;
Ovest: Maglie
Estensione: Kmq. 8.78.
Altitudine:
Media: tra i 30 ed i 99 s.l.m..
Clima:
Mediterraneo (temperato).
Distanze dal mare: Otranto Km.9,7
Gallipoli Km. 40,8
Leuca Km. 45.00
MORFOLOGIA
Rilievi:
Assenti
Pianure:
Tutto il territorio è pianeggiante
Zone umide: Assenti
Boschi:
Assenti
Macchie:
Assenti
Aree Agricole: Ha ………
Aree Incolte: Ha ………
Centro Abitato: Ha ………
Cave attive:
Ha ………
Cave dismesse: Ha ………
147
GEOLOGIA
Formazioni Litologiche:
Carsismo:
Idrografia: superficiale :
sotterranea:
Pietra leccese.
Solchi carsici, ventarole, .
Assente..
Falda freatica
ABITANTI:
N. 1‟603 (I dati sono riferibili al censimento del 2001. La densità di abitanti sul
territorio comunale risulta di numero 182,6 per Kmq.)
DISTANZE:
da Lecce, Km 36; da Bari, Km. 186;
da Roma, Km ……; da Bruxelles, Km. ……….
Note: (Le distanze dai centri amministrativi si riferiscono a quelle autostradali.)
VIE DI COMUNICAZIONE:
Strade Statale: S.S. Adriatica (N.16);
Strade Provinciali: Maglie Otranto e Palmariggi Minervino Carpignano
Strade Comunali:
Strade urbane ed extraurbane: Bagnolo Palmariggi
Ferroviarie:
Sud – Est stazione di Maglie; FF.SS. stazione di Lecce
Marittime: Porto di Otranto e Porto di Brindisi.
Aeree: Aeroporto di Brindisi
DENOMINAZIONE
CITTA’: Palmariggi
Messapico: nessuno
Grìco: nessuno
Latino: Palmaricium
Dialetto: Salentino, Palmarici
ABITANTI: Palmariggioti o Palmariggini
STEMMA CIVICO
Descrizione: D'argento al ramo di palma, di verde posto in palo. Ornamenti esteriori da
Comune: ramo di quercia e ramo d'alloro con frutto incrociati e legati da nastro di stoffa;
lo stemma è sormontato da corona turrita
Iscrizione: assente
Colori araldici: Argento e verde
Cronologia: Sec. XVIII – Riconoscimento giuridico: Gonfalone e stemma concessi
con decreto del Presidente della Repubblica in data 9 gennaio 1970
Stemmi antichi: nessuno
Note: . Non si conosce con certezza l‟origine dello stemma araldico.
MATERIALI DA COSTRUZIONE
Edifici: petra te Curse, tufo di Cutrofiano, carparo .
Murature: a sacco; ad opus incertum; in pietre a secco; calcestruzzo, a conci isodomi.
148
Finiture: intonaco a bolo e calce, a calce e tufina, cementizio; paramenti in pietra a
vista; scialbature con colori a calce; rivestimenti in materiali e colori sintetici; mattoni di
cemento, pietra di Trani, pietra di Apricena, marmo di Carrara, perlato di Sicilia, granito,
anticorodal, legno.
Strade: basoli in pietra di Soleto; bitume; terra battuta;
GESTIONE E TUTELA DEI B. C. e A. LOCALI
Note: Ufficio Tecnico Comunale , Soprintendenza BAP di Lecce,Soprintendenza PSAE
di Bari,Regione Puglia, Provincia di Lecce
BIBLIOGRAFIA
1879-1885 ARDITI Giacomo, La corografia fisica e storica della provincia di Terra
d‟Otranto, Lecce, Stabilimento Tipografico «Scipione Ammirato» Prop.
Leonardo Cisaria, ristampa anastatica a cura di Alessandro Laporta, Lecce,
“Quotidiano” - Viale degli Studenti, s.d. (1994), pp. 465-466.
1972
DE ROSSI Domenico, Storia dei Comuni del Salento, Lecce, Stab. Graf.
Scorrano, pagg. 287-289
1986
ROHLFS Gerhard, Dizionario toponomastico del Salento. Prontuario
geografico, storico e filologico, Ravenna, Longo editore, pag.98
1990
PELLEGRINI Giovan Battista et alii, Dizionario di toponomastica. Storia e
significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, pag. 470
1968
GALLONE Maria Bianca, Lecce e la sua Provincia, Lecce, L‟Orsa Maggiore,
pag.210
1983
COLIZZI Antonio, Fenomeni carsici a Monte Vergine, in: Palmariggi e Monte
Vergine tra storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi,
Galatina, Editrice Salentina, pp.62-68.
1893
MAGGIULLI Luigi, Otranto ricordi, Lecce, Tipografia Cooperativa, pag. 151.
1983
RIZZELLI Ruggiero, Storia di Palmariggi, in: Palmariggi e Monte Vergine tra
storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina,
Editrice Salentina, , pp. 15-25.
149
150
Chiesa Matrice di San Luca
DATI GENERALI
Denominazione: Chiesa Matrice
di San Luca
Ubicazione: Piazza Garibaldi
Tipologia:
Aula unica coperta
a
volta
alla
leccese secondo
uno
schema
longitudinale con
altari laterali di
derivazione post
tridentina.
Orientamento: Nord-Sud
Fruizione:
Aperta al culto
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Chiesa
Parrocchiale
Proprietà:
Ecclesiastica
Dati Catastali: Foglio7 particella A
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D.Lgs.42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Furti: Nessuno
Perdite: Mense e pedane degli altari laterali
STORIA
Epoca:
Secolo XVIII
Autore:
Clan dei Saracino
Maestranze: Martanesi
Note: L‟attuale edificio fu eretto da maestranze martanesi (Saracino), al centro della piazza
sui resti di una antica cappella dedicata a S. Luca. La spinta maggiore per realizzare la
nuova chiesa venne da un ordine dell‟arcivescovo Giulio Pignatelli; a partire dal 1777
infatti, al posto della precedente chiesa parrocchiale edificata, dal 1564 al 1569,
iniziarono i lavori che si protrassero ben oltre la vita del costruttore, fino al 1783, come si
legge nel frontespizio della facciata. La nuova chiesa fu benedetta dal parroco D.
Giuseppe Strati nel 1787 dopo che venne collocata, sull‟architrave del portale, la statua
della Madonna della Palma, protettrice del paese. Esternamente l‟edificio si presenta
scandito da due ordini, sormontati da un alto fastigio. Quello inferiore ospita la Porta
d‟accesso rivolta a nord e si presenta scandito da quattro lesene e due nicchie, una sola
151
delle quali ospita una scultura raffigurante S. Antonio da Padova, mentre l‟altra risulta
vuota. (Recentemente, però, nell‟edicola vuota è stata inserita una scultura, estranea al
contesto originario della facciata, raffigurante la Vergine col Bambino, di epoca
settecentesca, della quale non è nota la provenienza). Il secondo ordine è forato da un
finestrone che illumina l‟interno della navata ed è fiancheggiato da due pinnacoli su
lesene in asse con quelle sottostanti. Un alto fastigio recante lo stemma civico e
sormontato da una croce, conclude il ritmo affettatamente ascensionale del prospetto
che sembra ergersi al di sopra di tutti gli edifici del centro urbano quasi per affermare
una visibilità incontrastata del potere ecclesiastico nei confronti di quello laico. La scelta
dell‟orientamento del sacro edificio verso la zona di espansione settecentesca, aveva
sancito una tendenza, manifesta anche nella Chiesa precedente, di differenziazione col
potere feudale e di avvicinamento a quella classe borghese che stava costruendo le
proprie residenze nelle aree settentrionali del centro abitato, lontano dal castello simbolo
degli antichi privilegi baronali.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 101;
1879 ARDITI Giacomo, La coreografia fisica e storica della provincia di Terra d‟Otranto,Lecce;
1983 MEGHA Salvatore, Chiesa parrocchiale, Fondazione della chiesa di M. SS. della Palma,
Madonna della Spernozzata, Madonna del Monte, in: Palmariggi e Monte Vergine tra
storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina, Editrice
Salentina, , pp. 26-38;
1990 BOCCADAMO Vittorio, Terra d‟Otranto nel Cinquecento. La visita pastorale
dell‟Archidiocesi di Otranto del 1522, Società e Religione, 11, Galatina, Congedo
Editore, pp. 78-79;
1997 CAZZATO Mario, Confraternite e città in epoca barocca: il caso di Gallipoli, in:
PINDINELLI Elio – CAZZATO Mario, Civitas Confraternalis. Le confraternite a Gallipoli in
152
età barocca, CRSEC, LE/48, Distretto di Gallipoli, Galatina, Mario Congedo Editore,
p.79;
2008 TONI Antonella, “Ad Terram Palmarici”. Fonti e documenti per la storia di Palmariggi in
età moderna, Tricase, Edizioni dell‟Iride.
153
Cappella Madonna della Palma
DATI GENERALI
Denominazione:Cappella
Madonna
della Palma
Ubicazione:
Via Palma
Tipologia:
Chiesa ad aula unica
coperta con volte alla
leccese
Orientamento: Nord - Sud
Fruizione:
Aperta al culto
STATO GIURIDICO
Canonica:
Rettoria
Proprietà:
Ecclesiastica
Dati Catastali: foglio 7 particella B
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.Lgs.42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P di F di
Palmariggi
Furti: Nessuno
Perdite: Nessuna
STORIA
Epoca:
Secolo XVIII
Autore:
Tommaso Pasquale Margoleo (Martano, 1703-1778)
Maestranze: Martanesi
Iscrizioni: Sulla facciata, nell‟architrave si legge “HAEC DOMUS, O VIRGO, CLARA SUB
NOMINE PALM[A]E / TUTUM PR[A]ESIDIUM, NOSTER ASYLUS ERIT / A[NNO] D[OMINI]
1751”
Altari: presenta all‟interno un altare in pietra leccese
Note: Sorto sui resti di una precedente chiesa di epoca medievale, officiata con rito greco,
l‟attuale edificio fu edificato dal 1751 al 1755. La facciata si presenta articolata da
quattro lesene a capitello dorico inframmezzate da due edicole centinate che ospitano
dipinti murali raffiguranti Santa Rosa da Lima (?) e S. Nicola di Mira. Al centro sorge un
portale modanato con un‟epigrafe dedicatoria latina al di sopra del quale è collocato un
angelo portacroce che, con ogni probabilità, proviene da un sito diverso. Sul muro di
fondo, dietro lo stesso putto, una picchettatura del paramento murario indica che doveva
esserci, anticamente, una decorazione (dipinta o a stucco) originaria oggi scomparsa.
L‟unica finestra che illumina l‟interno dal prospetto si presenta modanata e centinata sui
lati corti protetta in alto da una cornice sporgente che si riflette in quella del cornicione di
coronamento sormontato da un timpano spezzato riempito, in epoca tarda, per l‟innesto
154
della croce sommitale. Al suo interno la chiesa presenta un battistero in pietra leccese
del 1561 ed un altare, sempre dello stesso materiale, arricchito con le statue di San
Tommaso D‟Aquino e San Vincenzo Ferreri poste ai capialtare, che fiancheggiano
quella della Titolare, protettrice del paese, (Madonna della Palma). All‟interno della
chiesa è conservata un‟ epigrafe funeraria bizantina risalente al XIV secolo
testimonianza rilevante della fase bizantina della comunità di Palmariggi.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Biblioteca:
Assente
Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
Chiesa Madonna della Palma Particolare ingresso
BIBLIOGRAFIA
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 101;
1879 ARDITI G., La coreografia fisica e storica della provincia di Terra d‟Otranto,Lecce;
1983 TONI Antonella e COLIZZI Antonio (a cura di), “Palmariggi e Monte Vergine tra storia e
tradizione”. Editrice Salentina , pagg.30-31;
1997 CAZZATO Mario, Confraternite e città in epoca barocca: il caso di Gallipoli, in:
PINDINELLI Elio – CAZZATO Mario, Civitas Confraternalis. Le confraternite a Gallipoli in
età barocca, CRSEC, LE/48, Distretto di Gallipoli, Galatina, Mario Congedo Editore, pp.
78-79;
1996 JACOB Andrè, Deux épitaphes byzantines inédites de Terre d‟Otrante, in: Studi in onore
di Michele D‟Elia. Archeologia Arte Restauro e Tutela Archivistica, a cura di Clara Gelao,
Bari, R&R Editrice, pp. 166-172.
155
Cappella Madonna del Monte
DATI GENERALI
Denominazione: Cappella della Madonna del Monte
Ubicazione:
Località Madonna del Monte
156
Tipologia:
Orientamento:
Fruizione:
Note:
Chiesa ad aula unica con copertura a tetto
Ovest – Est
Aperta al culto il primo martedì di marzo.
La cappella era originariamente intitolata “Madonna di Costantinopoli”
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Oratorio privato
Proprietà:
Privata
Dati Catastali:
Coordinate g. m. 34TBk77314636
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Furti:
Perdite:
STORIA
Epoca:
Secolo XIX ( di origine medievale)
Autore:
Ignoto capomastro salentino
Maestranze: Salentine
Iscrizioni:
Altari:
Madonna di Costantinopoli.
Note: La cappella deve ritenersi probabilmente molto antica. Il titolo esatto della cappella è
Madonna di Costantinopoli. La costruzione, che si presenta come una modesta
abitazione di campagna con copertura a spioventi ed accesso trilitico sormontato da una
finestra quadrangolare in asse, costituisce un esempio di edificio religioso rurale di
epoca tardo medievale abbellito da un campanile a vela con vano quadrangolare (privo
di campana) e croce lapidea sulla cuspide della facciata. All‟interno esiste un unico
altare con l‟immagine della Madonna di Costantinopoli ridipinta nel 1989 da G. Galati
che ha cancellato le fattezze originarie. Al di sotto del busto della Vergine e del
Bambino, che regge un uccellino, simbolo dell‟anima, si intravede il particolare
iconografico dell‟incendio della Chiesa di S. Sofia durante l‟assedio di Costantinopoli nel
1453. L‟icona, incorniciata entro una finta edicola centinata, è inserita entro una lunetta
decorata a motivi fitomorfi e girali coevi alla ridipintura. L‟altare a blocco, addossato alla
parete, appare realizzato in pietra leccese e risulta decorato con le iniziali AVE e, entro
un clipeo, il monogramma di Cristo IHS, dipinti di color bruno.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
Inventari:
Nessuno
157
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1879 ARDITI G., La coreografia fisica e storica della provincia di Terra d‟Otranto, Lecce;
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 104.
Chiesa Madonna del Monte – Interno e particolare dell‟affresco
158
Chiesa Madonna di Monte Vergine
DATI GENERALI
Denominazione: Chiesa Madonna di Monte Vergine
Ubicazione: località Madonna di Monte Vergine, Comune di Otranto. Questa apparente
incongruenza del territorio del Santuario, amministrativamente dipendente da
Otranto, non ha impedito, attraverso i secoli, che i fedeli di Palmariggi gestissero
l‟area interessata al Sacro Edificio come se fosse parte integrante del loro
territorio. In effetti, fin dalla scoperta dell‟immagine affrescata della Madonna di
Monte Vergine i palmariggini, hanno sentito sia il Santuario che le sue pertinenze
come territorio da custodire e valorizzare sia dal punto di vista religioso che storico
artistico. Le diatribe territoriali sono state spesso vivaci e alcuni documenti
d‟archivio rivendicano il possesso dei luoghi del Santuario.
Tipologia: Chiesa ad aula unica con sviluppo longitudinale coperta a volta alla leccese.
L‟interno è articolato da diversi piani, di differente quota, collegati tra loro da rampe
che, al centro, portano alla sottostante chiesa rupestre
Orientamento: Ovest – Est
Fruizione:
Aperta al culto
159
STATO GIURIDICO
Definizione Canonica: Santuario
Proprietà:
Ecclesiastica
Dati Catastali: foglio 4 particella 10
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P di F di Palmariggi
STORIA
Epoca:
Secolo XVIII (1783)
Autore:
Ignoto capomastro salentino
Maestranze: Salentine
Iscrizioni: All‟esterno della facciata una lapide riporta la seguente scritta: ”D. O.
M./DEIPARAEIN MONTE VIRGINE/ELAPSIS IAM SAECULIS/AC DENUO
MIRACULIS CLARAE MAXIME/UT QUAM PLURIMI MIRUM HIC FIDELES
ADVENERIT QUORUM STIPE/ RENDUS DNUS BERNARDINUS MODONI/A
PALMARICIO PROCURATOR AB EODEM CAPITULO PRAECIPUE
LECTUS/HANC SACRAM FUNDITUS AEDEM/ ERIGI CURAVI T/
REDDITIBUSQUE EX AELEMOSINIS FACTIS/ SACRA DEO/ SINGULIS UT
FESTIS QUOLIBET, AC SABBATO/ IMMOLARENTUR/ A. 1707 D./ DEO
OPTIMO MAXIMO”
Note: L‟edificio attuale fu costruito, per devozione cittadina, ad opera del Reverendo
Bernardino Modoni, nel 1707 al posto della cappella, eretta nel 1608, al tempo
dell‟arcivescovo Lucio De Morra, e successivamente crollata, in adiacenza all‟ingresso
della Chiesa rupestre della Madonna di Monte Vergine. La fabbrica attuale, ad aula
unica, risulta edificata interamente in pietra leccese. L‟interno, costituito da piani sfalzati,
presenta rampe di collegamento che permettono l‟accesso sia ai diversi livelli che alla
cripta sottostante. La copertura richiama quella della Madonna delle Grazie di Minervino
di Lecce, opera del De Bellis di Muro Leccese. L‟unico altare presente è addossato alla
parete orientale ed occupa la maggior parte della superficie muraria. Realizzato da un
artista salentino, in forme barocche che richiamano gli stilemi degli altari presenti nelle
testate del transetto della Chiesa matrice dell‟Annunziata di Muro e quelli dell‟altare della
Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Minervino, questo manufatto, attira l‟occhio del
visitatore come una grande quinta teatrale sia per l‟enorme mole delle dimensioni che
per la fattura squisitamente raffinata del suo modellato e delle immagini riprodotte. La
pala dell‟altare è costituita da una tela dipinta ad olio raffigurante la Madonna di Monte
Vergine tra angeli, opera di pennello salentino del Settecento. Il 16 febbraio del 1931,
con regio decreto venne conferito alla Chiesa il titolo di Santuario.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
U.T.C. di Palmariggi ed archivio del santuario
160
Fotografie:
Inventari:
U.T.C. di Palmariggi ed archivio del santuario
Ufficio Beni Culturali Diocesani Otranto
DOTAZIONE
Archivio: Documenti relativi all‟attività religiosa e amministrativa del Santuario
Biblioteca: Libri per il servizio liturgico
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
1901: restauro dell‟immobile;
1929-‟30 realizzazione di otto sale di accoglienza per i pellegrini;
1965: restauro del tempio e costruzione di una grande sala attigua
alla chiesa per accogliere i pellegrini;
2004: realizzazione sulla collina di una via crucis.
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 104;
1879 ARDITI G., La coreografia fisica e storica della provincia di Terra d‟Otranto,Lecce;
1983 ANONIMO, Storia di Monte Vergine nella tradizione orale, in: in: Palmariggi e Monte
Vergine tra storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina,
Editrice Salentina, pp.69-77;
1983 CIARDO Vincenzo, Ave Maria del Monte Vergine, (1905), revisione di Antonella Toni, in:
Palmariggi e Monte Vergine tra storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio
Colizzi, Galatina, Editrice Salentina, pp.75-76;
2008 TONI Antonella, “Ad Terram Palmarici”. Fonti e documenti per la storia di Palmariggi in
età moderna, Tricase, Edizioni dell‟Iride, pagg. 149-158;
Santuario di Monte Vergine
Veduta di insieme
161
Palazzo Modoni
DATI GENERALI
Denominazione: Palazzo Modoni
Ubicazione:
Via G. Modoni, 20
Tipologia:
Casa palazzata
Fruizione: Civile abitazione e
scuola materna
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fg. 7 Part. 49
TUTELA
Vincolo:
LeggeStatale:
D.L.42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG
zona
A1- C.S.
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XIX
Autore:
Ignoto
Maestranze: Ignote
maestranze
salentine
Note: Realizzato nel 1811, l‟edificio si presenta con una grande mole costruttiva che costeggia
la quinta orientale della via G. Modoni cui ha dato il nome. La fabbrica, che risale al
periodo di presenza francese nel mezzogiorno, rappresenta la residenza tipica della
borghesia salentina che si afferma, come in tutto il mezzogiorno d‟Italia, proprio durante
la fase di amministrazione francese del regno di Napoli. La facciata del palazzo si
presenta divisa in due piani fuori terra; quello inferiore è arricchito da un portale con
balcone e portafinestra in asse che dominano visivamente, per aggetto e dimensioni, la
mole dell‟intero palazzo. Il piano superiore risulta animato da una serie di porte finestre
architravate con balaustra a ringhiere metalliche che denunciano l‟avvenuto
superamento della tradizione locale indirizzandosi verso schemi costruttivi di gusto
internazionale. L‟impianto distributivo dei vani, pur realizzato su due piani, tende a
privilegiare la parte della quinta caratterizzata dalle grandi finestre che si affacciano
lungo la strada secondo uno schema costruttivo che avrà molta fortuna nel „800 e nel
„900. L‟interno ha subito delle trasformazioni che non permettono di apprezzarne
l‟originaria articolazione; sul retro dell‟edificio le trasformazioni dovute alla destinazione
scolastica del complesso architettonico, hanno compromesso anche l‟impianto
dell‟antico giardino che, un tempo, arricchiva non solo il prospetto posteriore, ma l‟intera
area retrostante.
162
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie: C.S.P.C.R. Maglie
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1879
G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce;
1979
A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce;
1882-1888 C. DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce;
1967-1968 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia
dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei
beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 103.
Palazzo Modoni
Particolare Blasone
163
Palazzo Marcucci
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Palazzo Marcucci
Via Roma, 53
Casa palazziata
Civile abitazione
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fg. 7 Part. 424
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1Centro Storico
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVII
Autore:
Ignoto
Maestranze: Ignote maestranze salentine
Note: L‟edificio si presenta con una semplice facciata arricchita da un portale decorato a
bugne, secondo uno schema figurativo che nel salento ha avuto molta fortuna a partire
dalla fine del XVI secolo e che nel „700 ha avuto una diffusione notevolissima nell‟area
ionica e interna della provincia (Parabbita, Maglie, Castrignano dei Greci, Matino).
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
C.S.P.C.R. Maglie
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
164
BIBLIOGRAFIA
1879
G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce;
1979
A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce;
1882- 1888 C. DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce;
1967- 1968 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia
dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei
beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 102.
165
Casa a corte “Piccinni”
DATI GENERALI
Denominazione: Casa a Corte
“Piccinni”
Ubicazione: Via Roma, 59
Tipologia:
Casa a Corte
Fruizione:
Civile abitazione
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fg. 7 Part. 230; 235; 236
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1 –
Centro Storico
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVII
Autore:
Ignoto
Maestranze: Ignote maestranze salentine
Note: La struttura, presumibilmente sorta nel XVII secolo, presenta su strada, un sontuoso
portale evidenziato da bugne, sormontato dal mignano al centro del quale vi è uno
stemma araldico. All‟interno le varie cellule abitative prospettano, con semplici e lineari
facciate, su di un ampia corte dove un tempo gli abitanti si riunivano ed usufruivano dei
servizi comuni.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
CSPCR Maglie
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
166
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Piano del colore di Melpignano, 2006
BIBLIOGRAFIA
1879
G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce;
1979
A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce;
1882 -1888 C. DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce;
1967- 1968 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia
dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei
beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 102.
167
Casa a corte De Blasi
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Casa a Corte De Blasi
Via A. Diaz 12
Casa a Corte
Civile abitazione
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fg. 7 Part. 94
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XVII
Autore:
Ignoto
Maestranze: Ignote maestranze salentine
Note: La severità e la semplicità delle paramenti murari dell‟edificio, unitamente alle sue
caratteristiche tipologiche, permettono di ipotizzarne la cronologia in una fase di assetto
urbanistico della città avventa tra il XVII secolo e quello successivo. Trattandosi di un
piccolo borgo rurale, Palmariggi non ha conosciuto una stagione costruttiva
particolarmente ricca ed articolata nel suo tessuto edilizio; gli edifici abitativi del borgo
non presentano esempi eclatanti di architettura. Questo edificio, in particolare, si
inserisce in forma quasi anonima all‟interno del nucleo storico e concorre a creare
quell‟insieme di edifici che consentono alla chiesa matrice ed al castello di emergere
nello skyline urbano.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
CSPCR Maglie
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
168
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Nessuno
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1879
G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce;
1979
A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce;
1882 -1888 C. DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce;
1967- 1968 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia
dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei
beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 102.
169
Palazzo Sansò
DATI GENERALI
Denominazione:
Ubicazione:
Tipologia:
Fruizione:
Palazzo Sansò
Piazza Garibaldi
Casa palazzata
Civile abitazione
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: Fg. 7 Part. 100
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D.L.42/04
LeggeRegionale: PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG
zona A1C.S.
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Secolo XVIII - seconda metà
Autore: Ignoto architetto salentino
Maestranze: Ignote maestranze
salentine
Note: L‟edificio, sorto nel 1796, si sviluppa su due piani fuori terra e presenta una facciata
decorata da una notevole balconata a primo piano. La sua ubicazione funge da quinta
scenografica e delimita lo spazio della piazza antistante configurandolo secondo una
forma geometrica quadrangolare che circoscrive l‟area del mercato tra la chiesa ed il
castello. La sua posizione eminente ne ha fatto una delle costruzioni più importanti della
piazza Garibaldi e testimonia l‟evoluzione dello spazio urbano del centro di Palmariggi
che dall‟area del castello si evolve verso la zona nord con la costruzione dei posteriori
palazzi ubicati lungo le vie per Cannole e Bagnolo.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
CSPCR Maglie
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio:
Assente
Biblioteca: Assente
170
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1879
G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto, Lecce;
1979
A. COSTANTINI, La casa a corte nel Salento leccese, Lecce;
1882 -1888 C. DE GIORGI, La Provincia di Lecce. Bozzetti di viaggio, voll. 2, Lecce;
1967- 1968 B. SPANO, Insediamenti e dimore rurali nella Puglia centro meridionale (Murgia
dei trulli e Terra d‟Otranto), Pisa;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei
beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 103.
171
Menhir di Monte Vergine
DATI GENERALI
Denominazione: Menhir di Monte
Vergine
Ubicazione Attuale: Località Monte
Vergine
Originaria: Località
Monte
Vergine
Tipologia: Pietra fitta
Fruizione: Turistica
Note: Abbattuto il 04 giugno 1972 e
successivamente restaurato
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Pubblica
Dati Catastali: n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. Lgs 42/04
Legge Regionale: PUTT 2000
Strumenti Urbanistici:
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Preistorica
Autore: Ignoto
Materiali: Pietra leccese
Misure: De Giorgi ne indicò l‟altezza a m 2,45
Orientamento:
E-W
Graffiti - Incisioni: Nessuna
Note: il menhir, (h. 1.90x cm. 35 x 20) è in pietra leccese ben squadrato, rastremato in cima e
inserito nel banco calcarenitico affiorante. In origine dovrebbe essere stato sormontato
da un corpo superiore, forse un capitello o una croce come tanti altri manufatti consimili.
Le superfici risultano coperte da patina lichenica, piuttosto spessa prima dell‟intervento
di restauro. Il menhir presentava una leggera inclinazione verso Est con delle croci
poste sia sulla faccia orientale che su quella rivolta ad Ovest.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Arch. Sopr. Arch. TA
Fotografie:
C.R.S.E.C. Maglie, Rapporto tra territorio e beni ambientali culturali,
ERRECI Maglie,1989,pag. 26.
172
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti:
Interventi previsti:
Restauro conservativo dopo la rottura del monolite.
Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1916 C. De Giorgi, I menhir nella Provincia di Lecce, in Rivista Storica Salentina;
1982 P. Malagrinò, Dolmen e menhir di Puglia , Fasano, Ed. Schena 1978, 2° ed.;
1986 C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento dei beni
culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 104;
1989 C.R.S.E.C. Maglie, Rapporto tra territorio e beni ambientali culturali, ERRECI Maglie,
pag. 26;
1999 Toti Calò, Pietre Architetture megalitiche di Puglia, Lecce, Edizioni del Grifo, pag.49;
19… C.R.S.E.C. Maglie, Schede dei beni archeologici, ERRECI Maglie, pag 77.
173
Torre dell’Orologio
DATI GENERALI
Denominazione:Torre dell’orologio
Ubicazione Attuale: P.zza Garibaldi
Originaria: P.zza Garibaldi
Tipologia: Torre civica
Fruizione: Arredo urbano
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Pubblica
Dati Catastali: n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.Lgs. 42/04
Legge Regionale:
Nessuna
Strumenti Urbanistici: Nessuno
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secolo XIX
Autore:
Ignoto scalpellino salentino
Materiali: Pietra leccese
Graffiti - Incisioni: Nessuna
Note: La Torre si erge a due piani dei
quali quello inferiore risulta molto più accentuato in altezza ed ospita la scala di accesso
al vano riservato al meccanismo dell‟orologio. I due quadranti dell‟orologio, ubicati nei
prospetti nord ed ovest, sono arricchiti da modanature e da motivi fitomorfi con al centro
una valva pecten. Lungo il prospetto sud vi è la porta di accesso al vano. Le due
campane delle ore e dei quarti, sono allocate, a vista, entro un supporto in ferro battuto
ancorato al di sopra della torre.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuno
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
174
BIBLIOGRAFIA
Inedito
175
Colonna Madonna della Palma
DATI GENERALI
Denominazione: Colonna
Madonna della
Palma
Ubicazione Attuale: via Roma
Originaria: via Roma
Tipologia: Monumento votivo
Fruizione: Arredo urbano
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Pubblica
Dati Catastali: n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D.Lgs. 42/04
LeggeRegionale: Nessuna
Strumenti Urbanistici: Nessuno
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Secolo XX (1924)
Autore: Ignoto scalpellino salentino
Materiali: Pietra leccese
Graffiti - Incisioni: Sulla facciata del
plinto di base, su
un
riquadro
dipinto si legge:
“DIVOTO
/
TUNDO PIETRO / 1924 /” più in basso: “QUASI PALMA / EXALTATA /
SUM IN CADES / TU / HONORIFICENTIA / POPULI NOSTRI”
Note: Il manufatto, realizzato secondo lo schema tradizionale salentino dell‟Osanna è costituito
da un alto plinto modanato alla base e al capitello e dalla scultura della Vergine col
Bambino collocata su di una base di pietre informi simboleggianti nuvole. La scultura
raffigura la protettrice del paese, Madonna della Palma raffigurata olosoma mentre
regge con la sinistra il Bambino nudo e con la destra la palma suo attributo icongrafico
principale. La fattura è opera di uno scalpellino salentino che ha guardato all‟esemplare
processionale della Protettrice ma senza eccessiva capacità emulativa. Il risultato
estetico comunque va annoverato nell‟ambito delle testimonianze della religiosità
popolare frequenti in tutta Terra d‟Otranto.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
176
Rilievi grafici:
Fotografie:
Nessuno
Nessuna
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno.
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
Inedito
Colonna Madonna
della Palma particolare
177
Colonna Madonna di Monte Vergine
DATI GENERALI
Denominazione: Colonna Madonna di
Monte Vergine
Ubicazione Attuale: località Santuario
di Monte Vergine
– pertinenze
Originaria: località Santuario
di Monte Vergine –
pertinenze
Tipologia:
Monumento votivo
Fruizione:
Arredo urbano
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Ecclesiastica
Dati Catastali: n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale: D.Lgs. 42/04
Legge Regionale: Nessuna
Strumenti Urbanistici: Nessuno
Furti: nessuno
STORIA
Epoca:
Autori:
Secolo XX (1905)
Ing. Costantino Dimidri (Potenza, 15 febbraio 1872-Melpignano, 13 agosto 1944)
Scultore: Luigi Guacci (Lecce, 8 gennaio 1870 – Lecce 13 giugno 1934)
Materiali: Pietra leccese e travertino
Graffiti - Incisioni:
Note:
La colonna fu progettata dall‟ingegnere melpignanese Costantino Dimitri ed ultimata
nel 1905. Alla sua costruzione concorsero molte illustri famiglie magliesi e salentine
con donazioni che consentirono l‟ultimazione dei lavori. La scultura fu eseguita dal
leccese Luigi Guacci, all‟epoca ritenuto uno dei maggiori scultori salentini. L‟immagine,
realizzata secondo schemi neorinascimentali, in ossequio al gusto classicheggiante
dell‟epoca, riprende il modello iconografico della Madonna della Palma ma se ne
distacca per l‟articolazione del braccio che si stende con la mano aperta verso
l‟osservatore in senso di protezione.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuno
178
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1986 CAZZATO Mario – PELUSO
Vincenzo, Melpignano indagine
su un centro minore, Biblioteca di
Cultura Pugliese, s. s. 34,
Galatina, Congedo Editore, , fig.
428.
Colonna Madonna di Monte Vergine
particolari statua Madonna e base colonna
179
Menhir
DATI GENERALI
Denominazione: Menhir
Ubicazione Attuale: località agricola
Originaria: località agricola
Tipologia:
Pietra fitta
Fruizione:
Turistica
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Pubblica
Dati Catastali: n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D. Lgs 42/04
Legge Regionale: PUTT 2000
Strumenti Urbanistici: P. di F. zona E
STORIA
Epoca: Preistorica
Autore: Ignoto
Materiali: Pietra leccese
Misure: n. r.
Orientamento: E-W
Graffiti - Incisioni: Nessuna
Note: il menhir, è in pietra leccese ben squadrato, spezzato nella zona superiore e incassato
all‟interno di un muro a secco di recinzione di un fondo agricolo. Al centro della zona
superiore della facciata maggiore, è visibile una croce incisa. Le sue dimensioni
originarie dovevano essere maggiori di quelle attuali e doveva essere sormontato da
una croce o da un capitello come tanti altri manufatti consimili. Le superfici risultano
coperte da patina lichenica.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuna
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA: Inedito
180
Edicola Sacra
DATI GENERALI
Denominazione: Edicola Sacra
Ubicazione Attuale: Strada
vicinale
per Monte
Vergine
Originaria: Strada
vicinale
per Monte
Vergine
Tipologia: Edicola sacra rurale
Fruizione: Culto
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici:
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: ?
Autore: Ignoto
Materiali: Dipinto murale su pietra leccese
Graffiti - Incisioni: Nessuno
Note: L‟edicola appartiene a quei manufatti senza tempo che numerosi arredano il territorio
Salentino. L‟immagine dipinta raffigura una Madonna col Bambino realizzata su moduli
iconografici della tradizione popolare che conserva ancora la memoria delle immagini
bizantine ripetute come schema iconografico più che ispirate a precisi modelli. Si
presenta ridipinta anche se, gli elementi stilistici e compositivi inducono ad individuarne
l‟origine del culto nel tipo bizantino della Deipara (la mano di Dio).
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
Nessuno
Fotografie:
Nessuno
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
Nessuno
181
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA : Inedito
182
Castello
DATI GENERALI
Denominazione: Castello
Ubicazione: Piazza Garibaldi
Tipologia:
Palazzo e castello (rudere)
Fruizione:
Il palazzo è sede municipale, ed occupa una metà del castello; la fortezza è in
stato di rudere restaurato.
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Comunale
Dati Catastali: Fg. 7 Part. 507
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: PRG zona A1- Centro Storico
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca:
Secoli XV- XVI.
Autore:
Ignoto
Maestranze: Ignote maestranze salentine
183
Note: Il castello fu edificato nel XV secolo e modificato dopo la presa di Otranto secondo le più
aggiornate tecniche difensive contro le armi da fuoco. Fu costruito dai baroni del luogo
(Ventura), i quali per tutto il cinquecento ebbero una grande rilevanza anche in altre
località del Salento, oltre che a Palmariggi. Nel 1724 i feudatari decisero di modificare la
parte meridionale del castello trasformandolo in palazzo conservando però gli ampi
locali dl piano terra. Durante il fascismo le strutture fortificate oggi esistenti rischiarono di
essere abbattute per la costruzione di una scuola pubblica su progetto dell‟ing. Emilio
Corti. Al rilievo di questo progetto dobbiamo la conoscenza di un terzo torrione tondo
esistente lungo il lato sud est dell‟edificio. Attualmente il castello si trova quasi allo stato
di rudere, ed è stato restaurato negli anni ‟80 del ventesimo secolo. Fino agli anni ‟50 del
secolo scorso era ancora conservato il fossato che perimetrava le strutture fortificate
lungo i lati est, nord ed ovest. Esiste ancora la documentazione fotografica che
testimonia la presenza del fossato e del torrione di sud est. Un tratto della cortina
muraria e due torrioni circolari molto vicini a quelli di Otranto e di Acaia sono conservati
lungo il lato settentrionale la cui tipologia ci consente di ipotizzare la data di costruzione
del castello intorno alla fine del „400 od ai primi del „500. Al centro della piazza d‟armi è
stato collocato, nel dopoguerra, il monumento ai caduti.
DOCUMENTAZIONE
Disegni originali: Nessuno
Rilievi grafici:
U. T. C. di Palmariggi
Fotografie:
CSPCR Maglie – U.T.C. di Palmariggi – Soprintendenza ai BAAS di Bari
Inventari:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Assente
Biblioteca: Assente
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Soprintendenza per i BAAS di Bari
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Restauro conservativo della cortina e dei due torrioni di sud est e nord
ovest.
Interventi previsti: Recupero fossato, restauro ex palazzo Vernazza oggi sede municipale.
BIBLIOGRAFIA
1737
1879
1930
A. S. Napoli, Regia Camera della Sommaria, Catasto Onciario di Palmariggi
Processo dell‟accesso fatto per il Pror(ation)ale della Reg(i)a Cam(er)a
Giacinto Fontana nella Terra di Palmerigi per la formazione del Gen(era)le
Catasto della med(esi)ma ad istanza de suoi Cre[ditori] Fiscala[rii]…. Vol.
n. 7979, ff. n. I, 1-405;
G. ARDITI, La corografia fisica e storica della Provincia di Terra d‟Otranto,
Lecce;
COCO A. P., Porti Castelli e torri salentine, Roma;
184
1974
DE VITA R. (A CURA DI), Castelli, torri ed opere fortificate in Puglia, Bari,
pag. 210;
1986
C.S.P.C.R., Conoscere per salvare valorizzare utilizzare. Primo censimento
dei beni culturali, Corigliano d‟Otranto, Tipoffset Colazzo, pag. 101;
1988
VISCEGLIA Maria Antonietta, Territorio, feudo e potere locale. Terra
d'Otranto tra medioevo ed età moderna, L‟altra Europa, 3, Napoli, Guida
Editori, pp. 196, 197, 251, 258, 260, 308;
1989
C.R.S.E.C. Maglie, Rapporto tra territorio e beni ambientali culturali,
ERRECI Maglie, pag. 50;
a. a. 2007 – 2008 CITO Iolanda, Le Terre fortificate nel Salento. Dati e modelli, Università del
Salento, Fac. di Conservazione dei Beni Culturali, Corso di Laurea in Beni
Architettonici, Archeologici e dell‟Ambiente, Tesi di Laurea in Archeologia
Medievale,.
2008
TONI Antonella, “Ad Terram Palmarici”. Fonti e documenti per la storia di
Palmariggi in età moderna, Tricase, Edizioni dell‟Iride.
185
Chiesa rupestre della Madonna delle Grazie detta “Spernozzata”
DATI GENERALI
Denominazione: Chiesa Rupestre della Madonna delle Grazie detta della Spernozzata
Ubicazione:
Palanzano - Serra De Donatis
Tipologia:
Chiesa rupestre
Fruizione:
Aperta al culto
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Privata
Dati Catastali: n.r.
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Art.1 D. Lgs 41/2004
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: Nessuno
STORIA
Epoca: Medioevo
Note: L‟unico vano che costituisce la chiesa rupestre è sorretto da un pilastro centrale.
L‟arredo è costituito da dipinti murali raffiguranti la Madonna delle Grazie, posta
sull‟unico altare, S. Onofrio. Le due immagini sono realizzate con la tecnica dell‟affresco
e sono in cattivo stato di conservazione. Dalla volta un lucernaio consente l‟illuminazione
all‟interno del vano.
DOCUMENTAZIONE
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie: Nessuno
Inventari:
Nessuno
Scavi:
Nessuno
DOTAZIONE
Archivio: Nessuno
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuno
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1983 MEGHA Salvatore, Chiesa parrocchiale, Fondazione della chiesa di M. SS. della Palma,
Madonna della Spernozzata, Madonna del Monte, in: Palmariggi e Monte Vergine tra
186
storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina, Editrice
Salentina, pp. 34-35;
1983 Palmariggi e Monte Vergine tra storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio
Colizzi, Galatina, Editrice Salentina, pp.36-37.
187
Chiesa rupestre di Monte Vergine
DATI GENERALI
Denominazione: Chiesa Rupestre di Monte Vergine
Ubicazione: Località Madonna di Monte Vergine, Comune di Otranto. Questa apparente
incongruenza del territorio del Santuario, amministrativamente dipendente da
Otranto, non ha impedito, attraverso i secoli, che i fedeli di Palmariggi gestissero
l‟area interessata al Sacro Edificio come se fosse parte integrante del loro
territorio. In effetti, fin dalla scoperta dell‟immagine affrescata della Madonna di
Monte Vergine i palmariggini, hanno sentito sia il Santuario che le sue
pertinenze come territorio da custodire e valorizzare sia dal punto di vista
religioso che storico artistico.
Tipologia:
Chiesa rupestre
Orientamento: Ovest- Est
Fruizione:
Aperta al culto
Note: Notizie orali ci informano dell‟esistenza di altri ipogei decorati con affreschi medievali
che un tempo (circa trenta anni addietro) punteggiavano le pertinenze dell‟area in cui
sorge il santuario. Questo dato conferma l‟importanza storico culturale del sito che si
può ipotizzare di rilevanza storico archeologica riferita al periodo medievale.
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Ecclesiastica
Dati Catastali: Foglio 4 particella 10
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
D.L.42/04
Legge Regionale:
PUTT/2000
Strumenti Urbanistici: P di F di Palmariggi
Furti:
STORIA
Epoca: Tardo medievale
Note: La chiesa rupestre dedicata alla Madonna di Monte Vergine, è stata scoperta, come altri
santuari meridionali di epoca tridentina, da un pastorello che pascolava il suo gregge. La
Titolare è raffigurata sul muro entro un ovale posto su un altare barocco che la ingloba
con una cornice raggiata ed è opera di pittore italo-greco-salentino. L‟iconografia
rappresenta l‟immagine della Madonna dell‟Odegitria molto diffusa nel Salento bizantino
che assume la denominazione locale, di volta in volta, secondo le esigenze devozionali
e religiose dei luoghi di riferimento. Altri affreschi sono ancora leggibili lungo le pareti
della grotta; ma l‟identificazione delle immagini risulta piuttosto ardua a causa del loro
cattivo stato di conservazione. Fa eccezione uno stemma araldico dei Vernazza baroni
di Palmariggi che si impegnarono per la valorizzazione e la costruzione del santuario.
DOCUMENTAZIONE
Rilievi grafici: U.T.C. di Palmariggi ed archivio del santuario
188
Fotografie:
Inventari:
Scavi:
U.T.C. di Palmariggi ed archivio del santuario
Ufficio Beni Culturali Diocesani Otranto
DOTAZIONE
Archivio: Documenti relativi all‟attività religiosa e amministrativa del Santuario
CATALOGAZIONE
Schede ICCD:
Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Nessuno
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
1902
TANZI Ferrante, L‟archivio di Stato in Lecce. Note e documenti, Lecce, pp. 106-107.
1922
COCO Antonio Primaldo, Vestigi di grecismo in Terra d‟Otranto. Vol. I, Arcidiocesi di
Otranto, Grottaferrata. Estratto da “Roma e l‟Oriente”, pp. 97-98.
(1934)
GABRIELLI Giuseppe, Il monachesimo in Puglia. Saggio elencativo e bibliografico,
in” Japigia”, V, pp. 431- 451.
1936
GABRIELI Giuseppe, Inventario topografico e bibliografico delle cripte eremitiche
basiliane di Puglia, (R. Istituto d‟Archeologia e Storia dell‟Arte), Roma, Grafiche
Fratelli Palombi, , p. 59.
1962
BERTARELLI L. V., Guida d‟Italia del Touring Club Italiano. Italia Meridionale: primo
volume. Abruzzo, Molise e Puglia, Milano, T. C. I., p. 137
1979
FONSECA Cosimo Damiano, et alii, Insediamenti rupestri medioevali nel Basso
Salento, (Università degli Studi di Lecce, Facoltà di Lettere e Filosofia, Istituto di
Storia Medioevale e Moderna, Saggi e Ricerche, 5), Galatina, Congedo Editore, pp.
19, 40, 41, 47, 254.
1983
ANONIMO, Storia di Monte Vergine nella tradizione orale, in: Palmariggi e Monte
Vergine tra storia e tradizione, a cura di Antonella Toni e Antonio Colizzi, Galatina,
Editrice Salentina, pp.69-77.
1989
C.R.S.E.C. Maglie, Rapporto tra territorio e beni ambientali culturali, ERRECI
Maglie, pag. 35.
189
Trappeto a Grotta
DATI GENERALI
Denominazione: Trappeto a grotta
Ubicazione:
S. P. per Bagnolo
Tipologia:
Trappeto a grotta
Orientamento: Est - Ovest
Fruizione:
Nessuna
STATO GIURIDICO
Proprietà:
Comunale
Dati Catastali: Fg. p.lla
TUTELA
Vincolo:
Legge Statale:
Legge Regionale:
Strumenti Urbanistici: P.d. F. zona E
Furti: Nessuno
STORIA
Epoca: Secolo XVI
190
Note: Il trappeto a grotta si sviluppa a pianta centrale con la fonte collocata al centro di un
ampio vano della quale rimangono alcuni elementi (macina in pietra calcarea e blocchi
del bordo); intorno al perimetro del vano per la macinatura si sviluppano, in senso
radiale, le diverse nicchie per i vani più piccoli destinati a conservare le olive, alla
consumazione dei pasti dei frantoiani, alla stalla per l‟animale da tiro. In alto una larga
botola, parzialmente crollata, illumina tutti gli ambienti dell‟invaso. Vi si notano ancora i
plinti dei torchi alla calabrese che ci consentono di datare l‟intero trappeto.
DOCUMENTAZIONE
Rilievi grafici: Nessuno
Fotografie:
Nessuna
Inventari:
Nessuno
Scavi: Negli ultimi anni il trappeto è stato liberato da gran parte dei detriti che ostruivano
l‟invaso
DOTAZIONE
Archivio: Nessuno
CATALOGAZIONE
Schede ICCD: Nessuna
CONSERVAZIONE
Interventi eseguiti: Parziale rimozione dei detriti
Interventi previsti: Nessuno
BIBLIOGRAFIA
inedito
191
Sommario
PRESENTAZIONE 5
CURSI DATI GENERALI Chiesa e Convento di S. Antonio Abate
Santuario Madonna dell’Abbondanza
Chiesa Maria Addolorata Chiesa di Santa Lucia
Chiesa Santa Marina
Chiesa Matrice di S. Nicola Casa a corte di via Cairoli, 11
Casa a corte di via Roma, 33 Casa a corte di via S. Nicola, 3
Casa a corte di via S. Nicola,13
Casa a corte di via S. Nicola,17
Palazzo De Donno Palazzo del Municipio
Palazzo Pasca
Palazzo di via Roma, 17 Palazzo di via Roma, 19 Colonna dell’Abbondanza Edicola Madonna dell’Abbondanza Edicola Madonna dell’Abbondanza (Sergi) Menhir “Croce delle Tagliate” Menhir “Croce di Bagnolo” Monumento alla pietra leccese Torre dell’orologio Casa (?) rurale Masseria Bianchi, detta Marrucu
192
Trappeto a grotta di palazzo De Donno Chiesa Rupestre di S. Giorgio o di Santo Stefano Cappella Negri MELPIGNANO DATI GENERALI Cappella di S. Giorgio Cappella Madonna di Costantinopoli Cappella dei SS. Rocco e Sebastiano o dell’Assunta Cappella S. Antonio Abate Cappella S. Pietro d’Alcantara Cappella di S. Rocco Chiesa e Convento degli Agostiniani Chiesa Madre “S. Giorgio” Chiesa S. Maria Maddalena Cappella di S. Michele Arcangelo Casa a Corte di Largo Rimembranza, 11 Casa a Corte di Via Foggiari, 20 Casa Dimitri di Via Lama Casa Dimitri di Via Roma Edificio di Via Roma, 3 Palazzo Bacco Palazzo Castriota Palazzo Maggio Palazzo Treglia e Cappella di S. Michele Palazzo Veris Portici S. Giorgio Calvario Colonna di Parco Rimembranza Menhir “Candelora” Menhir “Lama” 193
Cinta Muraria con Torri
Masseria “Sant’Aloia” Masseria “Schiatta” Chiesa rupestre della Candelora Trappeto a Grotta Cappella Fazzi
PALMARIGGI DATI GENERALI Cappella Madonna della Palma Cappella Madonna del Monte
Chiesa Madonna di Monte Vergine Palazzo Modoni Palazzo Marcucci
Casa a corte “Piccinni” Casa a corte De Blasi
Palazzo Sansò Menhir di Monte Vergine
Torre dell’Orologio Colonna Madonna della Palma
Colonna Madonna di Monte Vergine Menhir Edicola Sacra Castello Chiesa rupestre della Madonna delle Grazie detta “Spernozzata” Chiesa rupestre di Monte Vergine
Trappeto a Grotta 2
Finito di stampare nel mese di settembre 2009
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