Denti e gengive vanno protetti durante le terapie oncologiche

CONSIGLI PRATICI
Denti e chemioterapie
Denti e gengive vanno
protetti durante
le terapie oncologiche
Molti chemioterapici e anche la radioterapia
del distretto testa-collo possono danneggiare
l’apparato masticatorio. La maggior parte delle
complicanze può essere prevenuta con alcuni
accorgimenti pratici e con visite programmate
a cura della REDAZIONE
resi dall’ansia
della diagnosi di
tumore, con la
testa ingombra di
preoccupazioni
legate agli interventi, alla
radio e alla chemioterapia, al
dentista proprio non si
pensa. Eppure alcune semplici cure preventive e un
controllo periodico possono
essere di grande utilità per
proteggere
bocca e
denti,
dalla cui
efficienza
dipende la
salute dell’intero organismo, da alcuni
effetti negativi delle terapie
oncologiche.
“Le chemioterapie – e soprattutto le radioterapie che
interessano la regione del
collo e della testa – possono in
effetti danneggiare i denti e le
gengive, oltre a creare fasti-
P
diosi disturbi delle mucose
della bocca che si riflettono
sulla funzionalità dell’intero
apparato masticatorio” spiega
Gianfranco Prada, presidente
dell’Associazione nazionale
dentisti italiani (ANDI). “Bisognerebbe avvertire tutti i pazienti oncologici dell’utilità di
una visita dal dentista prima
dell’inizio delle cure”.
Uno dei grandi problemi
della sanità italiana è la pressoché totale assenza
di strutture
odontoiatriche pubbliche, per
cui l’aspetto economico incide non
poco sulla scelta dei pazienti
di farsi curare i denti prima di
intraprendere una chemioterapia. “Come ANDI siamo
consapevoli delle difficoltà,
accentuate dall’attuale crisi
economica. Per questo abbiamo lanciato una campagna di
Una visita
dal dentista
prima dell’inizio
della terapia
20 | FONDAMENTALE | GIUGNO 2012
odontoiatria sociale, con l’appoggio del Ministero della salute. Molti dentisti privati offrono cinque prestazioni a
prezzi calmierati, tra le quali
la visita e pulizia dei denti e la
sigillatura dello smalto, che
possono essere molto utili
anche ai pazienti oncologici”
spiega Prada.
DISTURBI FREQUENTI
Il calo di difese immunitarie provocato dalla chemioterapia e soprattutto l’effetto
delle radiazioni dirette contro
la bocca provocano quasi
sempre disturbi che sono di
pertinenza del dentista. Le
linee guida internazionali
promosse dalle associazioni
di odontoiatri consigliano
quindi di recarsi dal dentista,
quando è possibile, almeno
un paio di settimane prima
dell’inizio della terapia oncologica, per fare un controllo
generale e per curare preventivamente eventuali carie o
ascessi. “Qualsiasi focolaio infettivo nella bocca può, per
via delle cure, espandersi e
dare luogo a complicanze”
spiega Prada.
Le linee guida richiedono
anche la presenza costante del
dentista durante tutta la terapia, cosa che in Italia non è
purtroppo possibile proprio
per la mancanza di figure specializzate nel sistema sanitario pubblico. Per questa ragione è comunque bene identificare un professionista di fiducia al quale rivolgersi prontamente in caso di disturbi.
La comparsa di carie è tra
gli eventi più comuni a cui
vanno incontro i malati in
chemioterapia: la malattia è
infatti favorita sia dalla riduzione delle difese immunitarie sia dalla scarsa salivazione, uno degli effetti collaterali più comuni dei farmaci oncologici. La saliva contiene
infatti molti enzimi battericidi che aiutano a mantenere
In questo articolo:
denti
chemioterapie
prevenzione
sano il cavo orale; inoltre la
chemioterapia può modificare il pH salivare, rendendo i
denti più fragili. La carie più
frequente in corso di chemioterapia è quella che colpisce
il colletto dei denti, ovvero la
parte di congiunzione tra il
dente e la gengiva. Ciò è dovuto a una
retrazione
dei tessuti
gengivali,
causata da
infiammazione, che lascia scoperta questa zona particolarmente vulnerabile.
Non solo: anche quando
non c’è una vera è propria
carie, il malato può soffrire di
ipersensibilità al caldo e al
freddo. Non è un sintomo pericoloso, ma può diventare
molto fastidioso e può essere
trattato con successo dal dentista con apposite terapie desensibilizzanti. Nell’intento di
ridurre i problemi allo smalto,
il dentista può procedere con
bagni di fluoro o con la sigillatura dei denti, una tecnica che
li rende impermeabili ai batteri che provocano la carie. È
bene però ricordare che la sigillatura non è sempre efficace nelle carie dei colletti dentari, proprio perché questi si
scoprono solo dopo le terapie
antineoplastiche, quando il
trattamento preventivo è già
stato effettuato
del chirurgo maxillofacciale,
perché si procede all’asportazione dei tessuti necrotici e
alla rimozione di qualsiasi focolaio infettivo” spiega Prada.
Attenzione ai sintomi,
però: all’inizio la necrosi
ossea può manifestarsi semplicemente con un dolore ai
denti, specie durante la masticazione.
“In generale, a meno che
non vi siano situazioni davvero urgenti, si evita di intervenire chirurgicamente sui denti
per circa sei
mesi dopo
una chemio
o una radioterapia. I tempi di recupero
dei tessuti possono infatti essere molto lunghi, e quindi è
preferibile un trattamento
conservativo piuttosto che
un’estrazione” spiega Prada.
Un discorso a parte merita
invece la cosiddetta mucosite, o infiammazione delle
mucose della bocca. Come
tutti i tessuti a rapido rinnovamento, anche la mucosa
soffre degli effetti collaterali
dei chemioterapici. Si tratta
di un sintomo che può essere
molto intenso e compromettere l’alimentazione. La soluzione per facilitare il consumo di alimenti può essere
l’uso di sciroppi o risciacqui a
base di antistaminici (che
hanno un effetto localmente
analgesico) o contenenti magnesio e alluminio (che formano sulle lesioni una pellicola coprente). Anche i colluttori antinfiammatori sono
utili sia per limitare la mucosite sia per tenere a bada
eventuali infiammazioni gengivali. Se oltre alla mucosite
si instaura una sovrainfezione da parte di batteri o funghi, è necessario curarla seguendo le terapie consigliate
caso per caso dal proprio medico o dal proprio dentista.
La sigillatura
previene
la comparsa
della carie
INTERVENIRE
PRONTAMENTE
Tra gli effetti più temuti
della radioterapia praticata
sul collo e sulla testa vi è l’osteoradionecrosi, ovvero il
danno al tessuto osseo della
mandibola e della mascella.
“In questi casi, la cura, più che
del dentista, è di pertinenza
TUTTE LE MOSSE DA FARE
PRIMA, DURANTE E DOPO LA CURA
ALCUNI CONSIGLI PRATICI
Prima di iniziare la chemioterapia
• Programmare una consulenza odontoiatrica
• Trattare tutti i denti e le zone a rischio di infezione o
con infezioni attive, per evitare che compaiano
complicanze durante la chemioterapia
• Eseguire gli interventi dal dentista almeno tre giorni
prima della chemioterapia
• Puntare alla massima igiene orale, prendendo fin da
subito l’abitudine di pulire i denti accuratamente ma
con delicatezza
• Far aggiustare eventuali protesi fastidiose (capsule,
dentiere) affinché non provochino lesioni dei tessuti
durante l’utilizzo
Durante la chemioterapia
• Trattare con appositi colluttori antisettici o analgesici
eventuali sintomi come mucositi e lesioni della bocca
• Rimandare interventi non indispensabili sui denti
preferendo quando possibile la terapia farmacologica
(analgesici, antibiotici, colluttori)
• Se è necessario ricorrere a trattamenti dentistici,
informare sempre della chemioterapia in atto e
valutare con i medici l’opportunità di assumere
antibiotici a scopo preventivo di eventuali infezioni
• Lavare i denti con attenzione utilizzando però uno
spazzolino morbido e un getto d’acqua all’intensità più
bassa
Dopo la chemioterapia
• Controllare con il dentista la scomparsa degli effetti
collaterali della terapia (dopo 2-3 settimane)
• Programmare visite periodiche per controllo e igiene
orale
• Evitare interventi importanti sui denti per i sei mesi
succcessivi a una radioterapia che ha interessato il
distretto testa-collo