ELETTRODINAMICA I Corrente elettrica continua: leggi di Ohm. Resistenze in serie e parallelo. Effetti magnetici della corrente elettrica: legge di Biot e Savart. Legge di Lorentz. Il Tesla. L’induzione magnetica: legge di FaradayNeuman. L’autoinduzione. Induttanza di un solenoide. 1 La corrente elettrica è un qualsiasi flusso ordinato di carica elettrica che si muova, ad esempio, attraverso un filo metallico o qualunque altro materiale conduttore per un certo tempo. → B E A S i S +q Convenzionalmente la corrente venne definita all’inizio della storia dell'elettricità, come il flusso di carica positiva. Oggi sappiamo che, nel caso della conduzione metallica, la corrente è determinata dal flusso di elettroni, quindi dal movimento delle cariche negative nella direzione opposta. 2 Ciò nonostante, l'originale definizione convenzionale di corrente resta tuttora valida. Per i conduttori metallici va dunque inteso che carica elettrica – q che si sposti nel verso è del tutto equivalente a carica elettrica + q che si sposti nel verso opposto Si noti comunque che normalmente i materiali nei quali circola una corrente elettrica sono neutri, quindi la carica che si sposta non è dovuta ad un eventuale eccesso di carica, che in questo caso non ci sarebbe, ma ad una parte dei portatori di carica del mezzo (per esempio gli elettroni della banda di conduzione per i metalli). Il movimento di una parte dei portatori non modifica quindi l’eventuale condizione di neutralità del mezzo. 3 INTENSITA’ DI CORRENTE ELETTRICA Si definisce intensità di corrente elettrica la quantità di carica che attraversa la sezione trasversa di un conduttore nell’unità di tempo. Ovviamente per rendere tale definizione indipendente dall’intervallo di tempo usato per misurare il passaggio di carica, si opera riducendo lo stesso fino a valori infinitesimi, definendo quindi una intensità di corrente istantanea Δq i= Δt dimensioni [Q][T]–1 unità di misura S.I. |e| = 1.6 10-19 C → dq i= (carica elettrica +q ) dt ampere (A) = C s–1 1 C = (1.6 10-19 )-1 |e| 1 ampere = 6.25 1018 elettroni s–1 4 CORRENTE ELETTRICA Così come definita nelle trasparenze precedenti l’intensità di corrente elettrica può variare nel tempo moto stazionario : i = costante nel tempo corrente continua Spesso indicata con I moto non stazionario : i = variabile nel tempo Spesso indicata con i = i(t) 5 LEGGE DI OHM l A S S → E +q B i R VA – V B VA – V B = R i R=ρ l S ρ=f Funzione (T) della temperatura T R = resistenza elettrica del conduttore [R]=[M][L]2[T]–1 unità di misura S.I. ohm (Ω) = volt ampere–1 ρ = resistività elettrica = σ1 [ρ]=[M][L]3[T]–1=[R][L] unità di misura pratica ohm x cm 6 unità di misura S.I. ohm x m classe sostanze ρ (20°C) ohm cm argento ............................ 1.62 10–6 rame ................................ 0.17 10–5 alluminio ........................ 0.28 10–5 ferro ................................ 1.10 10–5 mercurio ......................... 9.60 10–5 KCl (C=0.1 osmoli) ................ 85.4 conduttori liquido interstiziale ................ 60 elettrolitici siero (25°C) ............................. 83.33 liquido cerebrospinale (18°C) 84.03 assoplasma di assone ............200 1.08 semiconduttori germanio ............................... silicio ..................................... 100 isolanti alcool etilico ........................ 3 105 acqua bidistillata ................ 5 105 membrana di assone ......... 109 vetro .................................... 1013 conduttori metallici 7 ELEMENTI DI UN CIRCUITO IN CORRENTE CONTINUA Generatore ideale di forza elettromotrice f. (es: batteria). Per tale dispositivo si adoperano due simboli del tutto equivalenti A + I _ d.d.p. + f I _ f f D Ai suoi capi è presente una d.d.p. costante pari ad f, indipendentemente dalla corrente erogata quando opportunamente inserito in un circuito chiuso. I 8 ELEMENTI DI UN CIRCUITO IN CORRENTE CONTINUA Generatore ideale di corrente I. d.d.p. I ddp Eroga una corrente costante pari ad I, indipendentemente dalla tensione presente ai suoi capi quando opportunamente inserito in un circuito chiuso. I Corr. 9 ELEMENTI DI UN CIRCUITO IN CORRENTE CONTINUA Resistore di resistenza R d.d.p. I R ΔV Corr. La relazione che esiste tra corrente che circola e tensione applicata ai suoi capi è fornita dalla legge di Ohm: ΔV = R I 10 resistenze in serie Due (o più) resistenze si dicono “in serie” se sono attraversate dalla stessa corrente. A I R1 ΔV1 R2 ΔV2 I B A I R B ΔVAB Le due resistenze in serie viste come un dispositivo unitario posto tra i morsetti A e B sono equivalenti ad una unica resistenza R ΔVAB = ΔV1 + ΔV2 = I R1 + I R2 = I (R1 + R2 ) Il legame complessivo che c’è tra I e ΔVAB è dunque ancora di diretta proporzionalità, quindi il dispositivo nel suo complesso rimane equivalente ad una resistenza R di valore R = R1 + R2 La generalizzazione a più resistenze in serie è ovvia. 11 resistenze in parallelo Due (o più) resistenze si dicono “in parallelo” se ai loro capi si trova la stessa differenza di potenziale. R1 R A I I1 I2 B R2 A I B ΔVAB Le due resistenze in parallele viste come un dispositivo unitario posto tra i morsetti A e B sono equivalenti ad una unica resistenza R ⎛1 1 ⎞ ΔVAB ΔVAB I = I1 + I 2 = + = ΔVAB ⎜⎜ + ⎟⎟ R1 R2 ⎝ R1 R2 ⎠ Il legame complessivo che c’è tra I e ΔVAB è dunque ancora di diretta proporzionalità, quindi 1 1 1 il dispositivo nel suo complesso rimane = + R R1 R2 equivalente ad una resistenza R di valore 12 La generalizzazione a più resistenze in parallelo è ovvia. PRIMA LEGGE DI KIRCHHOFF In ogni nodo (punto in cui si incontrano di più di due conduttori) di un circuito elettrico la somma delle correnti entranti è uguale alla somma delle correnti uscenti. Σ IE = Σ IU I1 + I2 = I3 + I4 + I5 I1 I3 I4 I2 I5 13 SECONDA LEGGE DI KIRCHHOFF (VA − VB ) + (VB − VC ) + (VC − VD ) + (VD − VA ) = 0 La somma algebrica delle tensioni lungo una linea chiusa (con il segno appropriato in funzione del verso di percorrenza della maglia stessa) è pari a zero. ΔV1 + 0 + ΔV2 − f = 0 ΔV1 = I R1 ΔV2 = I R2 f = I (R1 + R2 ) f I= R1 + R2 ΔV1 B A + - R1 I f R2 D ΔV2 Come verso di percorrenza della maglia si è scelto quello orario.14 C EFFETTO JOULE effetto termico della corrente elettrica energia cinetica elettroni ceduta per urto al reticolo molecolare del conduttore generazione di calore ΔV2 2 L = Δq ΔV = i Δt ΔV = i R Δt = R Δt 2 ΔV L W= = i ΔV = i2 R = R Δt Equivalenza calore lavoro produzione di calore L/Q = W Δt /Q = 4.18 J/ cal 1 i ΔV Δt = Q(cal) = 1 WΔt = 1 i2 R Δt = 4.18 4.18 4.18 2 1 ΔV = Δt 4.18 R 15 Legge di Biot-Savart i B Il campo magnetico B generato in un punto P da una corrente i che circola in un un filo rettilineo indefinito vale P • r B = (μ0/ 2πr) r × i r r r S S S r × i r N N N μ0 = permeabilità magnetica del vuoto = 1.26 10-6 Ns2/C2 versore della direzione del segmento di perpendicolare dal filo rettilineo al punto P r • i • sin (π/2) = i = r r × iè ai vettori r ed i ed il suo verso r è dato dalla regola della mano destra come in figura. 16 Legge di Ampère: correnti in fili paralleli i1 l2 F21 F21 = l2 μ0 i1i2 /2 π r i2 i1 Definizione di Ampere l2 i2 r Correnti concordi: i fili si attraggono Correnti discordi: i fili si respingono F21 = modulo della forza esercitata dal filo 1 su un tratto di lunghezza l2 del filo 2 F21 L’Ampere è quella corrente costante che, mantenuta in due conduttori rettilinei di r lunghezza infinita e posti ad 1 m distanza, produce su ognuno dei conduttori la forza di 2 10-7 per metro di lunghezza. Ponendo l2 =1 m, r = 1m, i1= i2 = 1 A si ha F21 = μ0 /2 π = 1.26 10-6 N/ 2 π = 2 10−7 Ν 17 18 Se il magnete è fermo rispetto alla bobina, nella bobina non si produce nessuna corrente elettrica, come si vede dall’ amperometro in serie alla bobina. Se il magnete si avvicina od allontana dalla bobina,cioè se si aumenta o diminuisce l’intensità del campo magnetico all’interno della bobina, si producono nella bobina correnti di verso opposto. Lo stesso accade se il 19 magnete è fermo e la bobina si allontana o si avvicina. Se si aumentano o diminuiscono le dimen_ sioni del circuito si pro duce nel circuito correnti di verso opposto. Se si ruota il circuito in modo che la proiezione dell’area del circuito nella direzione perpen_ dicolare al campo magnetico aumenta o diminuisce, si produce nel circuito correnti di verso opposto. x = campo magnetico entrante nel foglio 20 Se un circuito chiuso A si trova vicino ad un circuito B in cui circola una corrente variabile nel tempo (che quindi genera un campo magnetico variabile nel tempo) nello spazio intorno ad esso, si generano nel circuito correnti di verso opposto a seconda se la corrente cresce (per es. si chiude il circuito) o decresce (per es., si apre il circuito). B A 21 Se avviciniamo od allontaniamo da un circuito chiuso A un circuito B in cui circola una corrente continua, varia l’intensità del campo magnetico all’interno di A e si generano nel circuito correnti di verso opposto, a seconda che B si avvicina ad A o si allontana da A. B A 22 Flusso del campo magnetico 23 L’unità di misura del campo magnetico nel S.I: il Tesla (1) B = F / q v sin ϕ Dalla relazione (1) si ha che può essere considerata la definizione operativa del campo magnetico e che fornisce la relativa unità di misura nel S. I.. Tesla = T = N / C (m/s) = N /A m = kg / A s2 = Kg /C s In cui si sono utilizzate le relazioni : Inoltre, poiché A = C/s N/C = V/m Tesla = T = N / C (m/s) = V s / m2 N = Kg m/s2 24 Se, al variare del tempo, varia 1) L’intensità di B all’interno del circuito B = B(t), 2) oppure se varia la superficie S S = S(t), 3) oppure varia la proiezione di S nel piano perpendicolare al campo B α = α(t) Legge di Lenz La f.e.m. indotta produce una corrente tale che il flusso del campo magnetico da essa prodotta tende ad opporsi alla variazione di flusso che l’ha generata. 25 26 Legge di Faraday-Henry per una bobina 27 28 29 30 31 32