Indice 3 Rumore termico e doppi bipoli 3.1 Rumore termico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.1.1 Descrizione probabilistica del rumore termico . . . . . . 3.1.2 Densità spettrale di potenza disponibile di rumore . . . 3.1.3 Temperatura equivalente di rumore di una sorgente . . . 3.2 Caratterizzazione di doppi bipoli rumorosi . . . . . . . . . . . . 3.2.1 Cifra di rumore di un doppio bipolo . . . . . . . . . . . 3.2.2 Temperatura equivalente di rumore di un doppio bipolo 3.2.3 Formule di conversione tra Teq e F . . . . . . . . . . . . 3.2.4 Esempio: calcolo cifra di rumore attenuatore . . . . . . 3.2.5 Interpretazione fisica della cifra di rumore . . . . . . . . 3.3 Cascate di doppi bipoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.3.1 Calcolo F e Teq cascata di doppi bipoli . . . . . . . . . . 3.3.2 Sistemi singola tratta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.3.3 Sistemi multitratta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A Riassunto formule principali sul rumore termico 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 33 33 36 37 38 38 39 40 40 41 42 42 43 44 47 2 Capitolo 3. Rumore termico e doppi bipoli Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. Capitolo 3 Rumore termico e doppi bipoli In questo capitolo si tratta l’argomento del rumore, in particolare del rumore termico. Si intende qui come rumore un qualunque disturbo additivo sul segnale utile che abbia caratteristiche stocastiche. In particolare, si tratterà il rumore più comunemente riscontrato negli apparati elettrici, cioè il rumore gaussiano bianco additivo. Questo genere di rumore è essenziale per gran parte dei sistemi di telecomunicazioni, perché determina le prestazioni finali del sistema stesso. 3.1 Rumore termico Si consideri un generico resistore con resistenza pari a R, posto a una temperatura T diversa dallo zero assoluto (vedi figura 3.1). Il moto casuale degli elettroni al suo interno genera una certa tensione di rumore v(t), anche se non vengono applicati campi elettrici dall’esterno. Il moto è sempre non nullo tranne che allo zero assoluto. Tale fenomeno è denominato rumore termico ed è fondamentale per tutte le applicazioni di telecomunicazioni. 3.1.1 Descrizione probabilistica del rumore termico La prima domanda che sorge spontanea è quale possa essere la caratterizzazione matematica di questo fenomeno. Poiché la tensione di rumore è generata dal moto casuale degli elettroni all’interno del resistore, risulta naturale modellare tale fenomeno con un processo casuale. Essendo la tensione v(t) generata dalla somma dei contributi dei campi elettrici di un gran numero di elettroni, possiamo fare appello al teorema del limite centrale e dire che la densità di probabilità di tale processo è gaussiana. Inoltre, non c’è alcuna ragione che spinga gli elettroni ad andare da una parte piuttosto che da un’altra, quindi possiamo supporre che il processo casuale abbia valor medio nullo. Supponendo poi che le condizioni del resistore e il suo ambiente esterno non varino nel tempo, possiamo infine ipotizzare che tale processo casuale sia stazionario. Riassumendo, il rumore termico può essere modellato con un processo casuale gaussiano, stazionario e a valor medio nullo. Resta infine da valutare la densità spettrale del valor quadratico medio. Mediante considerazioni di meccanica quantistica che esulano dagli scopi di questo corso, si può 33 Il rumore termico è un processo casuale 34 Capitolo 3. Rumore termico e doppi bipoli Figura 3.1: Tensione di rumore ai capi di un resistore. Densità calcolare la densità spettrale del valor quadratico medio del processo v(t) tensione ai capi di un resistore con resistenza R: " spettrale del h |f | h |f | + h |f | Gv (f ) = 2 R 2 e KT − 1 valor quadratico medio del rumore # " V2 Hz # (3.1) dove: • Il termine h |f | 2 è rumore dovuto al principio di indeterminazione e il termine è rumore dovuto al moto termico; h |f | h |f | e KT −1 • K = 1.38 · 10−23 J/◦ K è la costante di Boltzmann; • h = 6.63 · 10−34 J · s è la costante di Planck; • T = temperatura del resistore in ◦ K (si ricorda che 0◦ C = 273◦ K). Commenti su unità di misura della (3.1) Approssimazione della (3.1) Per prima cosa occorre commentare l’unità di misura dell’espressione (3.1). Nel corso Teoria dei segnali si consideravano sempre funzioni del tempo adimensionate. Conseguentemente, le densità spettrali di potenza avevano unità di misura [1/Hz]. In questo corso invece le funzioni del tempo avranno spesso unità di misura. Nel caso della (3.1), il segnale nel tempo è misurato in [V], e quindi la corrispondente densità spettrale di potenza è espressa in [V 2 /Hz]. Si noti come tale grandezza non sia propriamente una potenza dal punto di vista dimensionale. Ci chiediamo a questo punto se sia possibile approssimare la (3.1) con un’espressione più semplice da trattare analiticamente. La risposta è la seguente. Per tutte le applicazioni tipiche delle comunicazioni classiche, e cioè per temperature tra 0◦ e 50◦ C e per frequenze minori di 1 THz, si ha che: hf ¿1 KT ⇒ hf e KT − 1 ≈ hf KT per cui solitamente si può approssimare la (3.1) come: " Gv (f ) ≈ 2RKT V2 Hz # (3.2) Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. 3.1. Rumore termico 35 Figura 3.2: Circuito equivalente di Thevenin di un resistore rumoroso. Un resistore rumoroso R è equivalente a un resistore non rumoroso R posto in serie a un generatore di rumore v(t). Rumore bianco L’approssimazione (3.2) viene comunemente fatta nell’ambito delle Comunicazioni Elettriche, ed è la ragione per cui questo tipo di rumore viene anche detto bianco, cioè spettralmente piatto. Si noti che tale approssimazione non è indolore da un punto di vista matematico. Dalla (3.2) segue che il valor quadratico medio del rumore è infinito, il che non è fisicamente realizzabile. Si ricordi però che qualsiasi sistema di comunicazione avrà all’interno del ricevitore un filtro di ricezione, centrato attorno alla frequenza della portante del segnale che si vuole ricevere, e con banda B sempre molto inferiore al THz. Conseguentemente la densità spettrale del valor quadratico medio della tensione di rumore dopo il filtro di ricezione sarà sempre piatta e limitata in banda proprio grazie a suddetto filtro. Quindi, in conclusione, l’approssimazione (3.2) ha senso solamente a valle del filtro di ricezione. L’approssimazione (3.2) ha senso solo a valle del filtro di ricezione Riassumendo, il rumore termico è con ottima approssimazione rappresentabile come un processo stocastico: • Gaussiano; Riassunto caratteristiche • Bianco; statistiche rumore • A valor medio nullo; • Ergodico; • Stazionario. Notare che il valore efficace1 , cioè la deviazione standard del rumore su una banda B è dato da: sZ q +B √ Gv (f ) df = 4RKT B [V ] Vef f = < v 2 (t) > = −B Ad esempio, se R = 100 Ω, T = 300◦ K, Vrms = B = 1 M Hz si ha che: √ 4RKT B = 1.29 · 10−6 [V ] Analogamente si può trovare la densità spettrale del valor quadratico medio della corrente di rumore: " # Gv (f ) 2KT A2 GI (f ) = = R2 R Hz espressione che però non ci interessa più di tanto. Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. 36 Capitolo 3. Rumore termico e doppi bipoli Figura 3.3: Resistenza rumorosa R a temperatura T chiusa su una resistenza ideale R. Siccome la resistenza di carico è uguale alla resistenza della sorgente, il circuito è adattato. Vogliamo dare ora una descrizione circuitale di un resistore rumoroso R. Poiché si tratta di un bipolo lineare, possiamo applicare il teorema di Thevenin (visto nei corsi di Elettrotecnica), che porta al modello circuitale mostrato in figura 3.2, costituito da un resistore non rumoroso R in serie a un generatore di tensione di rumore pari a v(t). 3.1.2 Circuiti adattati In TLC conta potenza ricevuta e si usano circuiti adattati Densità spettrale di potenza disponibile di rumore Quando si valutano le prestazioni di un sistema di telecomunicazioni, si è solitamente interessati alla potenza elettrica del rumore, e non al suo valor quadratico medio. Al fine di valutare la densità spettrale di potenza di rumore, si consideri un resistore rumoroso avente resistenza R e posto alla temperatura T , e lo si chiuda su un resistore ideale di resistenza Rc . E’ noto dai corsi di Elettrotecnica che la situazione che consente di avere il massimo trasferimento di potenza dalla sorgente al carico è quella in cui Rc = R, cioè il carico abbia la stessa resistenza della sorgente. In tal caso si dice che il circuito è adattato (vedi figura 3.3). Nelle telecomunicazioni ciò che conta è sempre la potenza ricevuta, e non tanto la tensione o la corrente. Inoltre, poiché interessa utilizzare al meglio la potenza ricevuta (di segnale utile si intende, non di rumore), si lavora solitamente in condizioni di adattamento energetico. Dunque ragioneremo sempre in termini di densità spettrale di potenza disponibile. In seguito, salvo diversamente indicato, useremo sempre circuiti elettrici adattati. In tal caso, facendo riferimento alla figura 3.3, abbiamo che: vL (t) = Densità v(t) 2 ⇒ PL (t) = vL2 (t) v 2 (t) = R 4R Allora la densità spettrale di rumore disponibile ai capi di una resistenza è data da: spettrale di Gd (f ) = rumore disponibile ai capi di una resistenza Potenza disponibile Gv (f ) 4R = KT 2 h W Hz i (3.3) dove la d sta per disponibile. 4 Solitamente si definisce N0 = KT e si esprime la (3.3) nella forma: Gd (f ) = 1 N0 2 · W Hz ¸ Detto anche RMS - Root Mean Square. Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. Circuito equivalente di un resistore rumoroso 3.1. Rumore termico 37 Figura 3.4: Rumore filtrato da filtro con banda equivalente B. che è già stata vista a Teoria dei Segnali ed è sicuramente quella più familiare per gli studenti. A questo punto sono doverosi alcuni commenti sulla (3.3). • Questa è effettivamente una potenza anche dal punto di vista dimensionale. • Notare che non dipende dal valore della resistenza. • Consideriamo il sistema della figura 3.4, cioè del rumore all’ingresso di un filtro con banda equivalente B. 4 – All’ingresso la densità spettrale vale Gd (f ) = N0 /2 con N0 = KT . – All’uscita la potenza è pari a Pd = KT B. Come già osservato in precedenza, l’approssimazione di rumore bianco ha senso solo in un caso come questo di rumore filtrato. Ad esempio, se R = 100 Ω, T = 300◦ K, B = 1 M Hz, ho che: Pd = KT B = 4.14 · 10−15 [W ] 3.1.3 Temperatura equivalente di rumore di una sorgente Una generica sorgente con una certa resistenza interna R genererà una certa quantità di rumore che può essere solo di tipo termico. Dal punto di vista sistemistico si definisce una: Pdisponibile su banda B Temperatura equivalente di rumore = Teq = KB Più precisamente, se si ha dipendenza dalla frequenza: 4 Teq (f ) = 2 Gd (f ) K Notare che: • Teq è la temperatura fisica della resistenza se la sorgente è costituita da sole resistenze (adattate); • In generale per una sorgente generica può non essere la temperatura ambiente (spesso è superiore se la sorgente contiene dei dispositivi attivi, ma può essere inferiore nel caso in cui la sorgente sia un’antenna). Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. Temperatura equivalente di rumore di una sorgente 38 Capitolo 3. Rumore termico e doppi bipoli Figura 3.5: Doppio bipolo lineare alimentato da una resistenza rumorosa. 3.2 Caratterizzazione di doppi bipoli rumorosi Caratterizziamo ora i doppi bipoli lineari, cioè tipicamente gli amplificatori e gli attenuatori (vedi figura 3.5). Dal nostro punto di vista un doppio bipolo si caratterizza con i seguenti parametri. 1. Guadagno di potenza disponibile: Ad (f ) = Gout (f ) Gin (f ) E’ il guadagno di potenza di segnale supponendo di avere tutto adattato. 2. Rumore. Occorre fare due osservazioni in merito. 1. Quando si parla di doppi bipoli occorre prestare attenzione al concetto di adattamento. In questo caso bisogna che la resistenza di ingresso del doppio bipolo sia uguale alla resistenza della sorgente e che la resistenza di uscita del doppio bipolo sia uguale alla resistenza di carico. 2. Attenzione che per la definizione di guadagno disponibile non si considera l’effetto del rumore. Nel resto del corso, salvo diversamente specificato, si intenderà sempre che: • I circuiti siano adattati; • I guadagni e le densità spettrali di potenza siano definiti in questa situazione (e dunque siano delle quantità disponibili); • Il sistema sia all’equilibrio termodinamico. 3.2.1 Cifra di rumore di un doppio bipolo Per quantificare il rumore introdotto da un doppio bipolo, si fa l’esperimento ideale illustrato in figura 3.6. Si confrontano le potenze di rumore all’uscita del doppio bipolo ideale (che non introduce rumore e dà solo un guadagno Ad ) e il doppio bipolo reale (che introduce rumore). Si definisce poi una cifra di rumore: Cifra di rumore di un doppio bipolo Cifra di rumore Greale out (f ) F (f ) = ideale = Gout (f ) 4 KT0 2 Ad (f ) + Ginterna (f ) KT0 2 Ad (f ) (3.4) Importante: la cifra di rumore deve essere definita: va definita con sistema adattato e con resistenza di ingresso a T = 290◦ K Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. 3.2. Caratterizzazione di doppi bipoli rumorosi 39 Figura 3.6: Esperimento ideale per determinare la cifra di rumore di un doppio bipolo. • Con il sistema adattato; • Con la resistenza di ingresso a T = 290◦ K. Occorre fare subito alcune osservazioni sulla definizione (3.4). • F (f ), essendo un rapporto di potenze, è un numero puro. • Greale out (f ) è la somma della densità spettrale di rumore introdotta dal doppio bipolo (Ginterna (f )) e della densità spettrale di rumore in uscita dovuta alla resistenza R che alimenta il doppio bipolo ((KT0 /2) Ad (f )). Le due densità spettrali si sommano perché i due contributi di rumore sono statisticamente indipendenti. • Poiché Ginterna (f ) ≥ 0, la definizione (3.4) implica che F (f ) > 1. Un doppio bipolo è tanto migliore (dal punto di vista del rumore) quanto più la sua cifra di rumore si avvicina a 1. Spesso supporremo che la cifra di rumore sia indipendente dalla frequenza e la indicheremo quindi semplicemente con F . Dalla definizione (3.4) segue che: K Greale out (f ) = Ad (f ) 2 T0 F (f ) (3.5) Questa espressione tornerà utile più avanti. 3.2.2 Temperatura equivalente di rumore di un doppio bipolo Per quantificare il rumore introdotto dai doppi bipoli, si usa a volte un’altra definizione, detta temperatura equivalente di rumore e definita implicitamente come: Temperatura equivalente di K Greale out (f ) = Ad (f ) 2 (T0 + Teq (f )) (3.6) Teq (f ) è detta temperatura equivalente di rumore e si misura in ◦ K. E’ pari all’aumento ideale di temperatura che si deve dare al resistore rumoroso in ingresso per avere la corretta quantità di rumore in uscita, considerando il doppio bipolo ideale. E’ importante osservare che utilizzando la temperatura equivalente tutte le sorgenti di rumore vengono trasferite all’ingresso del sistema. Spesso supporremo che Teq (f ) sia indipendente dalla frequenza e la indicheremo semplicemente con Teq . Ovviamente si ha sempre Teq > 0◦ K. Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. rumore di un doppio bipolo 40 Capitolo 3. Rumore termico e doppi bipoli Figura 3.7: Attenuatore alimentato da una resistenza rumorosa. 3.2.3 Formule di conversione tra Teq e F Vediamo come sia possibile passare da F a Teq e viceversa. Supponiamo per semplicità che tutte le quantità in gioco siano indipendenti dalla frequenza, e dunque omettiamo la variabile f . La (3.5) diventa: K Greale T0 F (3.7) out = Ad 2 e la (3.6) diventa: K Greale (T0 + Teq ) (3.8) out = Ad 2 Eguagliando la (3.7) e la (3.8), si ricava: T0 + Teq = T0 F Quindi le formule di conversione tra F e Teq sono: Formule di conversione Teq T0 (3.9) Teq = T0 (F − 1) (3.10) F =1+ F -Teq 3.2.4 Esempio: calcolo cifra di rumore attenuatore Consideriamo un attenuatore passivo con attenuazione L (costituito tipicamente da una linea di trasmissione tipo cavo coassiale) alimentato da una resistenza rumorosa (vedi figura 3.7). Il guadagno disponibile è ovviamente dato da: Ad = L1 . Supponiamo come al solito che il sistema sia: • Adattato; • Alla temperatura T0 . Se tutto è adattato, dall’uscita vedo un sistema completamente passivo alla temperatura T0 , e di conseguenza la densità spettrale dovrà essere la stessa che si ha all’uscita di una resistenza alla stessa temperatura, cioè: Gout (f ) = K T0 2 (3.11) Dalla definizione (3.6) di temperatura equivalente di rumore, e ricordando che l’attenuatore ha Ad = 1/L, si ottiene: Gout (f ) = Ad K K (T0 + Teq ) (T0 + Teq ) = 2 2 L (3.12) Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. 3.2. Caratterizzazione di doppi bipoli rumorosi 41 Figura 3.8: Rapporto segnale-rumore all’ingresso e all’uscita di un doppio bipolo. Uguagliando la (3.11) con la (3.12) trovo: T0 = T0 + Teq L e infine: Teq = T0 (L − 1) Grazie poi alla formula di conversione (3.9) si ottiene: F =1+ Teq T0 (L − 1) =1+ =1+L−1=L T0 T0 cioè la cifra di rumore di un attenuatore è pari alla sua attenuazione: Cifra di rumore di un F =L attenuatore Si fa notare che questo è l’unico caso in cui si riescono a calcolare Teq e F con considerazioni fisiche semplici. 3.2.5 Interpretazione fisica della cifra di rumore Vogliamo dare ora un’interpretazione fisica alla cifra di rumore F . Supponiamo di avere un doppio bipolo con all’ingresso anche una potenza utile Ps su una banda B (vedi figura 3.8). Il rapporto segnale-rumore in ingresso al doppio bipolo sarà: SN R|in = Ps KT B e quello in uscita (ricordando la (3.5)) sarà: SN R|out = Ps Ad Ps = KT BAd F KT BF da cui risulta l’interpretazione fisica del significato di cifra di rumore: F = SN R|in SN R|out La cifra di rumore è il (3.13) cioè la cifra di rumore è il rapporto tra il rapporto segnale-rumore in ingresso e in uscita dal doppio bipolo. Poiché F > 1, la (3.13) ci dice che il rapporto segnalerumore in ingresso è sempre maggiore del rapporto segnale-rumore in uscita. Questo è un risultato che potevamo aspettarci anche intuitivamente. Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. rapporto tra il rapporto segnale-rumore in ingresso e in uscita dal doppio bipolo 42 Capitolo 3. Rumore termico e doppi bipoli Figura 3.9: Cascata di due doppi bipoli (sopra) e doppio bipolo equivalente (sotto). 3.3 Cascate di doppi bipoli Spesso capita di considerare cascate di doppi bipoli. Una cascata di doppi bipoli alimentati da un resistore rumoroso è un ottimo modello di un ricevitore per telecomunicazioni o di un sistema di trasmissione via cavo. 3.3.1 Calcolo F e Teq cascata di doppi bipoli Iniziamo a calcolare la cifra di rumore-temperatura equivalente dei due stadi di figura 3.9, supponendo che tutto sia indipendente dalla frequenza. Calcoliamo le densità spettrali di potenza di rumore nelle varie sezioni della cascata di (1) doppi bipoli. Usando la (3.6), e indicando con Teq la temperatura equivalente del primo doppio bipolo, si trova che la densità spettrale di potenza di rumore alla sua uscita vale: ´ K³ (1) T0 + Teq 2 Pertanto, dal punto di vista del secondo doppio³ bipolo, è ´come se questo fosse alimentato (1) da un resistore rumoroso con temperatura Ad1 T0 + Teq . Si trova quindi che la densità spettrale di rumore all’uscita del secondo stadio vale: (1) Gout (f ) = Ad1 (2) ´ K³ (1) (2) Ad1 (T0 + Teq ) + Teq = 2 Ã ! (2) Teq K (1) = Ad1 Ad2 T0 + Teq + 2 Ad1 Gout (f ) = Ad2 da cui, confrontando con l’espressione classica (3.6) della densità spettrale di potenza all’uscita di un generico doppio bipolo, si ottiene: (T OT ) Teq A dT OT Temperatura doppi bipoli in cascata T (2) Procedendo con conti analoghi, per N doppi bipoli in cascata si trova che: equivalente di rumore di N (1) = Teq + Aeqd1 = Ad1 · Ad2 (1) (T OT ) + = Teq Teq (2) Teq Ad1 + (3) Teq Ad1 Ad2 + ··· + (N ) Teq Ad1 Ad2 ···Ad(N −1) (3.14) AdT OT = Ad1 · Ad2 · · · AdN Alcuni commenti sulla (3.14) sono doverosi. Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. 3.3. Cascate di doppi bipoli 43 Figura 3.10: Tratta amplificata. L’amplificatore compensa esattamente l’attenuazione del cavo. • La temperatura equivalente di rumore dello stadio i-esimo è divisa per i guadagni degli stadi precedenti. • In presenza di guadagni positivi (in dB) risultano dunque maggiormente critici per il rumore i primi stadi. Se si considera ad esempio un ricevitore per telecomunicazioni, ne segue che, per avere una temperatura equivalente di rumore bassa, i primi stadi devono essere progettati con estrema cura, in modo da avere bassa cifra di rumore, magari a scapito del guadagno. Gli ultimi stadi, invece, sono progettati per avere alte amplificazioni, anche se questo porta ad avere alte cifre di rumore. • In generale è sempre meglio prima amplificare e poi attenuare, non viceversa. Con conti simili a quelli appena fatti, si può ottenere una formula analoga per la cifra di rumore: −1 FT OT = F1 + FA2 −1 + AF3 −1 (3.15) + · · · A A FN···A A d1 d1 d2 d1 d2 d(N −1) Cifra di rumore di N doppi bipoli in cascata Attenzione alla presenza del −1, rispetto alla formula precedente. 3.3.2 Sistemi singola tratta In un sistema di telecomunicazioni, per coprire lunghe distanze, si spezza spesso un collegamento in varie tratte. Una tratta è definita come segue (si faccia riferimento alla figura 3.10). Tratte amplificate • E’ la cascata di un cavo seguito da un amplificatore che ne compensa esattamente le perdite. L’amplificatore ha guadagno A e cifra di rumore Fa . Il cavo ha attenuazione L = A e cifra di rumore L. • Il guadagno di potenze di una tratta è dunque unitario per definizione. Per una tratta posso applicare la (3.15) e calcolare la sua cifra di rumore: Ftratta F2 − 1 Fa − 1 = F1 + =L+ = Fa L 1 A1 L Cifra di rumore di una tratta (3.16) che in dB diventa, ricordando che L|dB = α|km · D|dB/km : Ftratta |dB = Fa |dB + α|km · D|dB/km quindi la cifra di rumore di tratta, in dB, è linearmente proporzionale alla lunghezza del cavo. La cifra di rumore in unità lineari cresce dunque esponenzialmente con la lunghezza del cavo. Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. singola 44 Capitolo 3. Rumore termico e doppi bipoli Figura 3.11: Sistema multitratta. 3.3.3 Cifra di rumore cascata di N tratte Sistemi multitratta Solitamente nella pratica i collegamenti a lunga distanza sono divisi in sotto-tratte di lunghezza più piccola (vedi figura 3.11). Vediamo cosa succede in questo caso. Consideriamo la cascata di N tratte identiche. Consideriamo ogni tratta come un doppio bipolo con guadagno unitario e cifra di rumore Fa L (come calcolato nella (3.16)). Con queste ipotesi, possiamo applicare la (3.15) per calcolare la cifra di rumore complessiva della cascata di N tratte: F (N ) = Fa L + (Fa L − 1) + · · · + (Fa L − 1) = | {z } termini = Fa L + (N − 1)(Fa L − 1) = (N −1) = N LFa − (N − 1) (3.17) Ottimizzazione sistemi multitratta Calcoliamo ora il numero ottimo di tratte da utilizzare, cioè il numero di tratte che minimizzano la cifra di rumore complessiva. Le ipotesi sono le seguenti. • Distanza complessiva da coprire: DT OT . • Attenuazione complessiva in dB: LT OT = α · DT OT [dB]. • Lunghezza di ogni tratta D = DT OT /N . 1 • Attenuazione di ogni tratto di cavo (unità lineari): L = LTNOT . Con questi valori e usando la (3.17) trovo che: 1 F (N ) = N LTNOT Fa − (N − 1) (3.18) La figura 3.12 mostra l’andamento di F (N ) in funzione di N . Come si vede la funzione ha un minimo assoluto, che corrisponde alla cifra di rumore più bassa raggiungibile. Trascurando il termine (N − 1) e derivando la (3.18) rispetto a N , si trova: dF (N ) dN µ 1 N ≈ Fa LT OT + Fa N LT OT ln(LT OT ) −N 1 µ = Fa LTNOT 1 − Numero ottimo di tratte ³ 1 N ln(LT OT ) N −2 ´¶ = ¶ che, uguagliata a zero, fornisce il valore ottimo di N : Nottimo ≈ ln (LT OT ) ≈ 0.23 · LT OT |dB (3.19) Il risultato va sempre arrotondato all’intero più vicino. Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. 3.3. Cascate di doppi bipoli 45 Figura 3.12: Andamento della cifra di rumore di un sistema multitratta in funzione del numero di tratte. Come si vede dalla figura, la funzione ha un minimo assoluto. Sostituendo la (3.19) nella (3.18) si trova la cifra di rumore complessiva. Dopo qualche passaggio algebrico il risultato è: Fottimo = Fa · ln (LT OT ) · e (in lineare) Fottimo |dB = Fa |dB + 10 log10 (LT OT |dB ) − 2.0378 dB (in unità logaritmiche) Confronto multitratta con singola tratta Confrontiamo i sistemi singola tratta e multitratta (ottimizzato) sulla stessa distanza complessiva. Dato che l’attenuazione totale è la stessa, si ha: Singola tratta Multitratta Fsingola = Fa · LT OT Fmulti = Fa · ln (LT OT ) · e Nel sistema singola tratta la cifra di rumore è proporzionale alla attenuazione totale, e dunque esponenziale con la distanza. Nel sistema multitratta la cifra di rumore è logaritmica con l’attenuazione, e dunque lineare con la distanza. Si noti come la soluzione multitratta abbia prestazioni decisamente migliori a fronte di costi molto maggiori. Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. 46 Capitolo 3. Rumore termico e doppi bipoli Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010. Appendice A Riassunto formule principali sul rumore termico Si riportano in questa appendice le formule principali che sono state ottenute in questo capitolo. Tali formule possono essere utili per lo svolgimento degli esercizi, e sono tutte presenti anche sul formulario del corso (che si può scaricare dal sito del corso). Si ricorda che il formulario è l’unico materiale che è consentito tenere in sede d’esame. Si ricorda che è fondamentale, ed è compito dello studente, conoscere a fondo sia le ipotesi sotto le quali sono state ottenute le varie formule, sia il significato esatto dei vari parametri. Per facilitare il ritrovamento di queste formule all’interno del capitolo, quando sono state ottenute, sono state messe all’interno di un riquadro per evidenziarle meglio. • Rumore termico: densità spettrale di potenza di rumore ai capi di una resistenza: Gd (f ) = KT 2 · ¸ W ; Hz · K = 1.38 · 10−23 J ◦K ¸ • Rumore termico: densità spettrale di potenza di rumore in uscita da un doppio bipolo: K K Greale (T0 + Teq (f )) = Ad (f ) T0 F (f ) out (f ) = Ad (f ) 2 2 • Formule di conversione tra cifra di rumore e temperatura equivalente di un doppio bipolo: F Teq Teq T0 = T0 (F − 1) = 1+ • Cascate di doppi bipoli: (2) (T OT ) Teq FT OT (3) (N ) Teq Teq Teq = + + + ··· + Ad1 Ad1 Ad2 Ad1 Ad2 · · · Ad(N −1) F3 − 1 FN − 1 F2 − 1 + + ··· = F1 + Ad1 Ad1 Ad2 Ad1 Ad2 · · · Ad(N −1) (1) Teq 47 48 Capitolo 3. Rumore termico e doppi bipoli • Tratte periodiche amplificatore + attenuatore: F (N ) = N LFa − (N − 1) Nottimo ≈ ln (LT OT ) ≈ 0.23 · LT OT |dB Dispense Comunicazioni Elettriche, M. Beardo. Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2010.