Attività sportiva ed Educazione Alimentare Ingredienti di una vita sana che inizia da bambino “Noi siamo ciò che mangiamo” Nutrire il nostro corpo è da sempre una priorità, ma quello che nasce come un istinto naturale fin dai primi mesi di vita si trasforma, successivamente, in un gesto abitudinario, lontano dalle nostre vere esigenze. In media ogni 6 anni il nostro organismo sostituisce quasi completamente tutte le cellule (ad eccezione di quelle perenni) e con esse i tessuti che costituiscono il nostro corpo. Se pensiamo che l’energia ed i «mattoni» per costruire e rigenerare il nostro organismo li pendiamo da tutto ciò che mangiamo , si comprende bene che il risultato finale sarà tanto migliore quanto meno errori alimentari faremo. La causa principale della maggior parte delle malattie al giorno d’oggi è la mancanza di sostanze nutritive e la presenza, al tempo stesso, di sostanze tossiche nei cibi che mangiamo. Siamo continuamente condizionati a credere che la malattia sia un mistero che va al di là del nostro controllo, ma nella realtà abbiamo molto più potere d’intervento sul nostro corpo di quello che pensiamo. «Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo» - Ippocrate V secolo a.C. Alimentazione e Nutrizione non sono sinonimi C'è una bella differenza tra “buttare giù un boccone a pranzo” ed assumere i cibi che sostengono il nostro organismo in tutte le sue funzioni. Alimentarsi : significa introdurre cibo nel corpo. L'alimentazione è semplicemente il fornire di cibo l'organismo, che attraverso il metabolismo ne estrarrà energia e sostanze fondamentali per rigenerarsi e stare in salute. Nutrirsi : significa dare al nostro corpo tutte le sostanze. Ogni alimento si compone di un certo numero di sostanze semplici, appartenenti a uno dei tre gruppi principali (glucidi, lipidi e protidi), che in modo diverso contribuiscono alla costruzione del nostro organismo e al mantenimento della sua salute. Quando si parla di dieta si dà quasi sempre al termine una connotazione negativa, legata a un idea di limitazione e privazione del cibo e di rinuncia, quindi, a quelli che sono i piaceri della tavola. Ma dieta (dal greco "diaita"), invece, significa Stile di Vita, intesa dagli antichi greci e romani come: attenzione al giusto nutrimento, all’adeguato movimento fisico, unito alla capacità di vivere nella serenità. Seguire una dieta non significa, quindi, sacrificarsi per qualche tempo per perdere chili di troppo o per riportare nella norma valori del sangue. Dieta significa conquistare ed interiorizzare abitudini alimentari che possano condurci, col tempo, ad una condizione di maggiore benessere. GLI ALIMENTI I cinque gruppi alimentari fondamentali 1) Cereali e tuberi Alimenti principali: Pane, pasta, riso, mais, avena, orzo, farro, patate, cereali per la prima colazione, ecc. Nutrienti principali: Amido (zucchero complesso), vitamine del gruppo B, proteine di scarso valore biologico 2) Frutta e ortaggi Alimenti principali: Frutta, ortaggi e legumi freschi Nutrienti principali: Fibra, vitamine, minerali e zuccheri semplici. I legumi contengono proteine di buona qualità 3) Latte e derivati Alimenti principali: Latte, yogurt, latticini e formaggi Nutrienti principali: Calcio, proteine di ottima qualità, vitamina A e vitamina B2 4) Carne, pesce e uova legumi secchi Alimenti principali: Carni bianche e rosse, prodotti della pesca (pesci, molluschi, crostacei, ecc.), uova ,fagioli, ceci, lenticchie, ecc. Nutrienti principali: Minerali (zinco, rame e ferro), proteine di ottima qualità, vitamine del gruppo B Contengono anch’essi oligoelementi e proteine di buona qualità. 5) Grassi da condimento Alimenti principali: Origine vegetale: olio extravergine di oliva, olio di semi, ecc. Origine animale: burro, panna, strutto, lardo, ecc. Nutrienti principali: Elevato apporto di energia, acidi grassi essenziali (oli vegetali e oli di pesce), vitamine liposolubili La Piramide Alimentare E’ un tentativo di sintetizzare in una sola immagine la fre-quenza con la quale i diversi alimenti dovrebbero ricorrere nelle abitudini alimen-tari, sia nel corso del breve periodo (una giornata) che nel corso del medio periodo (una settimana). Essa è rivolta a tutti gli individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni, tiene con-to dell’evoluzione dei tempi e della società, evidenziando l’importanza basilare dell’attività fisica, della convivialità a tavola e dell’abitudine di bere acqua e sug-gerendo di privilegiare il consumo di prodotti locali su base stagionale. Iniziando dalla base della piramide si trovano gli alimenti di origine vegetale che sono caratteristici della “dieta mediterranea” per la loro abbondanza in nutrienti non energetici (vitamine, sali minerali, acqua) e di composti protettivi (fibra). Sa-lendo da un piano all'altro si trovano gli alimenti a maggiore densità energetica e pertanto da consumare in minore quantità, al fine di ridurre il sovrappeso e preve-nire l'obesità e le patologie metaboliche. L'attenzione verso la necessità di favorire una costante attività fisica nella popo-lazione e combattere così i danni provocati dalla sedentarietà, ha fatto sì che, tra diversi specialisti di scienza dell'alimentazione ed esperti di malattie dismetaboli-che, nascesse l'esigenza di ideare anche una piramide del movimento. Dieta = stile di vita Dieta non vuol dire non mangiare ma ..…..SAPER mangiare tutto ! 1) OGNIUNO HA IL SUO STILE DI VITA : GUSTI, RITMI,SENSIBILITA’ EMOTIVA , SPORT , LAVORO, FAMIGLIA , NAZIONE , SESSO ,ETA’ etc. 2) OGNIUNO DEVE CONOSCERE GLI ALIMENTI PER POTERLI INSERIRE CORRETTAMENTE NEL PROPRIO STILE DI VITA 3) OGNIUNO DEVE SENTIRSI LIBERO DI SCEGLIERE Bisogna costruire una «cassetta di attrezzi» semplici e complessi da poter poi usare quando e come lo riterrai opportuno. L’Educazione Alimentare E’ un percorso che serve a spiegare ed insegnare a trarre ogni beneficio possibile dalla propria alimentazione. La finalità è quella di : 1) portare ogni persona , attraverso passaggi progressivi , a gestire autonomamente la sua alimentazione; 2) renderlo consapevole di ciò che decide e quindi di ciò che mangia ; 3) cambiare il rapporto con il cibo …. DA NON POSSO MANGIARLO ....A….. SE VOGLIO MANGIARLO ???? COME SI SVOLGE UN PERCOSO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE • • • • • ANALISI DEL SOGGETTO CONCETTO DI MEBETABOLISMO I CARBOIDRATI I GRASSI LE PROTEINE ANALISI DEL SOGGETTO Per poter realizzare un corretto programma di educazione alimentare personalizzato, bisogna raccogliere tutto il «DATA BASE» riguardo lo STILE DI VITA del soggetto. 1) dati generali : età, sesso, lavoro 2) sport 3) intolleranze diagnosticate 4) cibi graditi e non graditi 5) ritmo della giornata 6) alimenti graditi nella colazione, pranzo e cena 7) tempo a disposizione nei pasti 8) preparazione dei pasti 9) componenti della famiglia ai pasti 10) stile di vita dei giorni feriali 11) valutazione della composizione corporea CONCETTO DI MEBETABOLISMO LA «BENZINA AL GIORNO» è FORNITA DA : • I CARBOIDRATI • I GRASSI • LE PROTEINE 1)Essere consapevoli del valore calorico di ciò che mangiamo permette di monitorare la giornata alimentare. 2)Il giusto bilanciamento dei tre macronutrienti permette di far funzionare tutto al meglio. 3)Unire forma, consistenza e sapore per gratificare i sensi. COLAZIONE 15-20% SPUNTINO MATTUTINO 5-10% PRANZO 30-40% SPUNTINO POMERIDIANO 5-10% CENA 20-35% I carboidrati Denominati anche glucidi, hanno la funzione principale di produrre energia (circa 4 kcal/g) e provengono tutti dal mondo vegetale, eccetto il lattosio. Essi si suddivi-dono in 1) monosaccaridi (ad esempio glucosio e fruttosio) 2) disaccaridi (ad esempio maltosio, lattosio e saccarosio) 3) polisaccaridi (gli amidi, il glicogeno e la fibra). I primi due sono anche considerati zuccheri semplici, mentre i polisaccaridi sono detti anche zuccheri complessi. Nella dieta, la quantità dei glucidi (per l’80% polisaccaridi) deve rappresentare il 55-65% della quota energetica totale giornaliera. Kcal x 100g CARBOIDRATI SEMPLICI ZUCCHERO miele fruttosio DOLCIFIC. 1 cucchiaino = 30 kcal 1 cucchiaino = 30 kcal 1 cucchiaino = 30 kcal 0 frutta VERDURA 20 kcal/40 kcal /60 kcal 20 kcal SUCCO DI F. o spremuta marmellata NUTELLA dolci biscotti gelati COMPLESSI PASTA RISO 40 kcal ORZO 1 cucchiaino = 40 kcal 1 cucchiaino = 90 kcal FARRO PANE ricette ricette ricette COMPLESSI BIANCHI 353 kcal RISO PANE PASTA COMPLESSI INTEGRALI 330 kcal GNOCCHI di patate PATATE 130 kcal 80 kcal 1 PIZZA MARGHERITA 1 PIZZA BIANCA con verdura 900 kcal Quinoa Miglio Kamut 1000 kcal 370 kcal 370 kcal 340 kcal Le proteine Le proteine sono localizzate soprattutto nei muscoli (actina e miosina) e nelle ossa e sono costituite da unità elementari, gli aminoacidi; Hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo e nel funzionamento di tutti gli organi e tessuti. Gli aminoacidi sono una ventina, di cui alcuni non indispensabili – poiché l’organismo stesso è in gra-do di sintetizzarli - ed altri, invece, essenziali – in quanto debbono assolutamente essere apportati dall’alimentazione. Aminoacidi non essenziali Arginina Alanina Asparagina Acido aspartico Acido glutammico Cisteina Glicina Prolina Serina Tirosina Aminoacidi essenziali Isoleucina Leucina Lisina Metionina Fenilalanina Treonina Triptofano Valina Istidina (solo nei bambini e preadolescenti) Le proteine hanno funzioni complesse, le principali sono: 1. formazione e rigenerazione di nuovi tessuti 2. sintesi di aminoacidi 3. energetica 4. equilibrio acido-base dell’organismo 5. regolazione degli enzimi 6. funzione endocrina 7. funzione immunitaria 8. trasporto di substrati 9. controllo dell’espressione genica L’apporto proteico deve essere di qualità - valutata in base al valore biologico - tale da assicurare un apporto sufficiente degli aminoacidi essenziali. A tale fine, è importante tenere presente il valore biologico dei diversi alimenti. FORMAGGI 350/450 kcal STAGIONATI AFFETTATI-INSACCATI PANCETTA MORTADELLA SALAME SALSICCIA PROSCIUTTO CRUDO PROSCIUTTO COTTO BRESAOLA FESA TACCHINO/POLLO LATTE E YOGURT FRESCHI 600 kcal 350-450 kcal 350-450 kcal 350-450 kcal 250 kcal 200 kcal 150 kcal 100 kcal MOZZARELLA 250-300 kcal STRACCHINO PRIMO SALE ROBIOLA CERTOSA 250-300 kcal 250-300 kcal 250-300 kcal 250-300 kcal RICOTTA PECORA o bufala RICOTTA MUCCA FIOCCHI DI LATTE 190 kcal 150 kcal 100 kcal INTERO PARZ. SCREMATO SCREMATO 70 kcal 50 kcal 40 kcal UOVA 1 UOVO 1 ALBUME 1 TUORLO PESCE MOLLUSCHI E CROSTACEI PESCE SALMONE TONNO PESCE SPADA PESCE AZZURRO 70 kcal 16 kcal 54 kcal 70 kcal 200 kcal 150 kcal 150 kcal 100 kcal I lipidi Denominati anche acidi grassi, hanno la caratteristica di produrre molta energia (circa 9 kcal/g), anche se nel mondo occidentale e specialmente nei paesi medi-terranei, tale funzione viene soddisfatta soprattutto attraverso i carboidrati. Un eccesso di lipidi può provocare danni alla salute, come obesità, diabete, infarto ed altre malattie cardiovascolari. La quantità assunta va riferita alle reali necessità energetiche legate all’attività fisica svolta e, quindi, può valere in parte anche per i carboidrati. E’ evidente che in attività sportive molto dispendiose quali, ad esempio, gli sport di lunga durata, l’apporto di lipidi è invece importante in quanto consente di assume-re un volume di cibo minore e di impegnare limitatamente i processi digestivi. I lipidi sono presenti sia negli alimenti di origine vegetale che in quelli di origi-ne animale. La loro quota complessiva rispetto al totale delle calorie giornaliere assunte è del 25-30%. Generalmente, i lipidi di origine vegetale sono più ricchi di acidi grassi insaturi considerati protettivi per la salute, mentre quelli di origine animale, cosiddetti saturi, vengono considerati potenzialmente nocivi. Alcune ricerche scientifiche sottolineano il ruolo protettivo per la salute di una particolare categoria di lipidi, gli omega 3 che, non essendo sintetizzati dall’or-ganismo, debbono essere assunti attraverso l’alimentazione. L’equilibrio alimentare non si raggiunge attraverso gli estremi : TROPPO o NULLA….REGOLA o ERRORE L’equilibrio alimentare è l’andamento sinusoidale attorno ad un valore medio di «perfezione». Detto ciò, è d’obbligo sottolineare , quanto sia necessaria un’alimentazione sana ed equilibrata per una crescita e uno sviluppo armonico dell’individuo a partire dal periodo infantile e adolescenziale Vi è la costante osservazione che nell’alimentazione giornaliera dei nostri ragazzi vi sono spesso grossolani errori sia in qualità che in quantità. Ad esempio: nella fascia d’età compresa tra 3 e 12 anni, accanto ad un frequente eccesso di calorie ripartite nell’intera giornata c’è : 1) 2) 3) 4) 5) 6) la mancanza di una colazione oppure il consumo di una colazione inadeguata un’eccessiva introduzione di proteine animali, soprattutto da carne e formaggi un’ eccessivo consumo di zuccheri (da snack dolci, ma anche da succhi di frutta e dai cosiddetti soft drink, ovvero – per intenderci – le bevande gassate e zuccherate a base di cola, o di arancia etc.) un consumo di frutta e verdure scarso per non dire nullo un basso e talvolta assente consumo di proteine e grassi nobili provenienti dal pesce un’errata distribuzione di quelle calorie, già in eccesso, nell’arco della giornata, col consumo di spuntini in quantità eccessiva e di qualità spesso dubbia. Per quanto riguarda l’età adolescenziale : a questi errori, comunque presenti, si aggiunge spesso l’abitudine ad un irregolare apporto alimentare, con frequenti digiuni e diete “fai da te” e, soprattutto nelle ragazze, ad uno scarso apporto di ferro. Le preferenze alimentari e l'abitudine a un regolare esercizio fisico si consolidano nei primi anni di vita. Per questo è molto importante insegnare ai più piccoli ad alimentarsi correttamente e invitarli a praticare sport nella giusta quantità. Educare a stare a tavola Insegnare ai propri figli a mangiare bene è parte dell'educazione che fornite loro e poiché l'educazione parte dall'esempio, dovete fare innanzitutto un bilancio delle vostre abitudini alimentari per modificarle se non sono salubri. Per cominciare, la frutta e la verdura sono la base di una sana alimentazione. Ogni giorno sia i bambini sia gli adulti dovrebbero consumarne cinque porzioni (tre di verdura e due di frutta), ma raggiungere questi standard con i più piccoli può diventare un'impresa impossibile. Esistono però alcuni "trucchi" per rendere i vegetali più appetibili e per educare i bambini a un corretto comportamento nei confronti dei cibi. •Non accettate mai un rifiuto netto •Tenete conto dei gusti dei piccoli •Non consentite ai bambini di alzarsi da tavola quando vogliono •Viceversa, controllate la quantità e la qualità dei bis •Servite porzioni piccole •Evitate di farli mangiare davanti alla TV accesa •Fateli partecipare alla preparazione dei piatti •Non preparate mai pasti differenziati per i diversi membri della famiglia •Non esistono tabù alimentari •Introducete tutte le verdure, una per una, fin dalla più tenera età •La frutta e la verdura: spiegate ai bambini da dove vengono i frutti e le verdure che consumano Anche i più scettici non resisteranno alla tentazione di assaggiare qualcosa che è stato coltivato da loro stessi •Giocate con le forme e i colori •Se possibile, privilegiate i piatti unici, che uniscono carboidrati, verdure e proteine •Dolci, budini e biscotti non sono dei "fine pasto", tranne che in occasioni speciali LO SPORT E I SUOI BENEFICI Quante volte abbiamo sentito dire : «chi fa sport vive di più perché protegge meglio la propria salute». Un celebre studio dell’università di Harvard (poi ripreso in tutto il mondo e ormai universalmente accettato) su 17.000 allievi seguiti dal 1916 al 1950 , ha mostrato come la curva di rischio cardiovascolare diminuisca all’aumentare dell’esercizio fisico praticato fino ad avere un minimo con 6-8 ore settimanali; all’aumentare dell’attività fisica il rischio di morte torna leggermente a salire. Lo studio di Harvard dovrebbe aver convinto che non solo è consigliabile fare sport, ma è necessario. L’obesità E’ ormai ufficialmente accettata come un vincolo che deve essere rimosso per una buona salute. Anche in questo caso ci si deve chiedere (e ci si deve dare una risposta precisa) qual è il vero peso forma che minimizza i rischi per la nostra salute e ci garantisce la perfetta forma fisica. Non basta seguire una sana dieta mediterranea e a quarant’anni accettare i chili in più come ineluttabile segno del tempo, per poter nascondere la propria pigrizia nell’affrontare il problema. Sicuramente lo sport aiuta a bruciare calorie e a combattere il sovrappeso (soprattutto dopo i trentacinque anni). Anche chi fa sport per puro divertimento, senza preoccuparsi di migliorare le proprie prestazioni controllando la massa grassa, ha sicuramente un beneficio in termini di controllo del peso. IL CUORE La protezione cardiovascolare è sicuramente l’azione indiretta più importante. Lo sport aumenta il colesterolo HDL, il cosiddetto colesterolo buono (in contrapposizione all’LDL); chi ha problemi di colesterolo, probabilmente non li risolverà con lo sport, ma aumentando il colesterolo buono ridurrà l’indice di rischio che è dato dal rapporto fra colesterolo totale e colesterolo buono (il limite di tale rapporto è per l’uomo attorno a 5 e per la donna a 4,5). Grazie allo sport si possono ridurre gli effetti di un’alimentazione scorretta, nell’attesa che lo sportivo si educhi verso una migliore qualità della vita, mangiando in modo più sano e razionale. Infine, un’attività piuttosto intensa consente di ridurre il tasso di fibrinogeno e la viscosità del sangue, riducendo il rischio di trombosi. IPERTENSIONE Lo sport è un’ottima cura per l’ipertensione essenziale. I miglioramenti sulla tensione emotiva del soggetto, la maggior capillarizzazione, la diminuita viscosità del sangue sono solo alcuni dei motivi che portano la corsa a ridurre la pressione sanguigna (soprattutto quella minima). IL CANCRO Lo sport agisce indirettamente su alcune delle principali cause di cancro: limita il sovrappeso, innalza le difese immunitarie, abbassa i livelli di insulina nel sangue, attiva il colon, riduce il livello degli ormoni che sono fattori di rischio tumorale (come estrogeni e testosterone). Difese immunitarie Chi corre potenzia le proprie difese immunitarie; non è infrequente sentire di soggetti che da quando fanno sport non prendono più un raffreddore o un’influenza. Gli stessi non hanno paura di sfidare pioggia o neve per un allenamento ed è cosa abbastanza comune vederli in pieno inverno mentre si cambiano all’aperto le magliette madide di sudore. Stress L’azione calmante dell’attività sportiva (soprattutto quella lunga e lenta) dovrebbe essere nota a tutti: fare sport permette di staccare dai problemi quotidiani e di ricaricarsi per il giorno che segue. È noto che durante l’attività fisica vengono secrete delle sostanze (endorfine) che agiscono come vere e proprie droghe naturali, stimolando l’organismo e predisponendolo a reagire positivamente a situazioni di stress. Piccole patologie Lo sport consente di migliorare piccole patologie più o meno croniche come cefalee, disturbi gastrici, stitichezza; si tratta di fastidiosi malanni che richiederebbero comunque un intervento di tipo farmacologico con eventuali effetti collaterali. Efficienza muscolo-scheletrica Lo sport previene il declino muscolare e quello osseo (soprattutto nelle donne, contrastando l’osteoporosi), prevenendo tutte quelle situazioni più o meno invalidanti che caratterizzano quella fase della vita denominata volgarmente “vecchiaia”. Efficienza cardiaca Sono ormai molte le ricerche che hanno dimostrato che in chi fa sport il massimo consumo d’ossigeno diminuisce meno con l’avanzare dell’età rispetto ai sedentari. Il riconosciuto ruolo dello sport nel contrastare l’invecchiamento ha anche affossato l’ormai preistorica formula per il calcolo della frequenza cardiaca massima (220-età). Stimolazione ormonale È a tutti evidente che le persone invecchiano in modo differente; a prescindere da fattori per ora ancora incontrollabili, ne sono stati scoperti alcuni che possono, almeno teoricamente, essere gestiti già adesso. Uno di questi è l’ormone della crescita, l’HGH (Human Growth Hormone), un ormone la cui presenza inizia a diminuire dopo i vent’anni e che si riduce significativamente dai quaranta in su. Sono ormai da tutti riconosciute le esperienze di ringiovanimento che l’innalzamento artificiale di questo ormone ha provocato. Purtroppo la sua somministrazione diretta ha spiacevoli e gravi effetti collaterali e la secrezione controllata da sostanze naturali (alcuni aminoacidi come l’arginina o la lisina o alcune vitamine come la niacina) ha dato risultati solo all’interno di esperienze in cliniche, mai replicate con successo e in modo duraturo su soggetti esterni. L’unico modo attualmente sicuro di incrementare l’HGH è fare sport. Benefici psichici Chi fa sport deve continuamente sottoporsi a test di efficienza fisica (gli allenamenti) che hanno come primo effetto psichico l’aumento della forza di volontà e della forza di sopportazione. Tutto ciò aumenta anche la fiducia in sé stessi e l’autostima, si diventa più forti mentalmente, non solo fisicamente. Chi fa sport, se non è più felice, spesso affronta meglio le difficoltà della vita e ha più fiducia nella risoluzione dei problemi. Questo atteggiamento è fondamentale per gestire correttamente il passare degli anni: non ci si arrende al declino, ma lo si contrasta con forza, determinazione e ottimismo. CONCLUSIONI L’alimentazione è un’azione prettamente individuale legata alle caratteristiche dei singoli soggetti. Non esiste perciò quella giusta per il calciatore ma di quel calciatore, non della praticante ginnastica aerobica ma di quella praticante. Se una alimentazione, per quanto mirata alle esigenze dello sportivo, non consente di “creare” un campione, è altrettanto vero che un’alimentazione errata può com-prometterne le possibilità di successo, così come può creare notevoli difficoltà anche al comune praticante. Dobbiamo ricordare che uno stile nutrizionale è caratterizzato: 1) dai gusti, dalle tradizioni e dalle esperienze personali 2) dall’apporto energetico necessario 3) dalla composizione per macro e micro nutrienti più adatta Conoscere gli alimenti attraverso l’ Educazione Alimentare e imparare ad utilizzarli in modo equilibrato nel corso della vita , ci consente di vivere meglio e di rendere al meglio in tutte le situazioni . LA SALUTE VIEN MANGIANDO…….. BENE! Grazie per l’attenzione