Attività sportiva ed
Educazione Alimentare
Ingredienti di una vita sana che
inizia da bambino
“Noi siamo ciò che mangiamo”
Nutrire il nostro corpo è da sempre una priorità, ma
quello che nasce come un istinto naturale fin dai primi
mesi di vita si trasforma, successivamente, in un gesto
abitudinario,
lontano
dalle
nostre
vere
esigenze.
In media ogni 6 anni il nostro organismo sostituisce quasi
completamente tutte le cellule (ad eccezione di quelle
perenni) e con esse i tessuti che costituiscono il nostro
corpo.
Se pensiamo che l’energia ed i «mattoni» per costruire e
rigenerare il nostro organismo li pendiamo da tutto ciò
che mangiamo , si comprende bene che il risultato finale
sarà tanto migliore quanto meno errori alimentari
faremo.
La causa principale della maggior parte delle malattie al giorno d’oggi è la
mancanza di sostanze nutritive e la presenza, al tempo stesso, di sostanze
tossiche nei cibi che mangiamo.
Siamo continuamente condizionati a credere che la malattia sia un mistero che va
al di là del nostro controllo, ma nella realtà abbiamo molto più potere
d’intervento sul nostro corpo di quello che pensiamo.
«Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo»
- Ippocrate V secolo a.C.
Alimentazione e Nutrizione non sono sinonimi
C'è una bella differenza tra “buttare giù un
boccone a pranzo” ed assumere i cibi che
sostengono il nostro organismo in tutte le sue
funzioni.
Alimentarsi :
significa introdurre cibo nel corpo.
L'alimentazione è semplicemente il fornire di
cibo l'organismo, che attraverso il metabolismo
ne estrarrà energia e sostanze fondamentali per
rigenerarsi e stare in salute.
Nutrirsi :
significa dare al nostro corpo tutte le sostanze.
Ogni alimento si compone di un certo numero di
sostanze semplici, appartenenti a uno dei tre
gruppi principali (glucidi, lipidi e protidi), che in
modo diverso contribuiscono alla costruzione del
nostro organismo e al mantenimento della sua
salute.
Quando si parla di dieta si dà quasi sempre al termine una connotazione negativa,
legata a un idea di limitazione e privazione del cibo e di rinuncia, quindi, a quelli
che sono i piaceri della tavola.
Ma dieta (dal greco "diaita"), invece, significa Stile di Vita, intesa dagli antichi greci
e romani come:
attenzione al giusto nutrimento, all’adeguato movimento fisico, unito alla capacità
di vivere nella serenità.
Seguire una dieta non significa,
quindi, sacrificarsi per qualche tempo
per perdere chili di troppo o per
riportare nella norma valori del
sangue.
Dieta significa conquistare ed interiorizzare abitudini alimentari che possano
condurci, col tempo, ad una condizione di maggiore benessere.
GLI ALIMENTI
I cinque gruppi alimentari fondamentali
1)
Cereali e tuberi
Alimenti principali:
Pane, pasta, riso, mais, avena, orzo, farro,
patate, cereali per la prima colazione, ecc.
Nutrienti principali:
Amido (zucchero complesso),
vitamine del gruppo B, proteine
di scarso valore biologico
2) Frutta e ortaggi
Alimenti principali:
Frutta, ortaggi e legumi freschi
Nutrienti principali:
Fibra, vitamine, minerali e
zuccheri semplici. I legumi
contengono proteine
di buona qualità
3) Latte e derivati
Alimenti principali:
Latte, yogurt, latticini e formaggi
Nutrienti principali:
Calcio, proteine di ottima qualità, vitamina A e vitamina B2
4) Carne, pesce e uova legumi secchi
Alimenti principali: Carni bianche e rosse, prodotti della
pesca (pesci, molluschi, crostacei, ecc.), uova ,fagioli, ceci,
lenticchie, ecc.
Nutrienti principali:
Minerali (zinco, rame e ferro), proteine di ottima qualità,
vitamine del gruppo B
Contengono anch’essi oligoelementi e proteine di buona
qualità.
5) Grassi da condimento
Alimenti principali:
Origine vegetale: olio extravergine di oliva, olio di semi,
ecc.
Origine animale: burro, panna, strutto, lardo, ecc.
Nutrienti principali:
Elevato apporto di energia, acidi grassi essenziali (oli
vegetali e oli di pesce), vitamine liposolubili
La Piramide Alimentare
E’ un tentativo di sintetizzare in una sola immagine la fre-quenza con la quale i diversi alimenti
dovrebbero ricorrere nelle abitudini alimen-tari, sia nel corso del breve periodo (una giornata)
che nel corso del medio periodo (una settimana).
Essa è rivolta a tutti gli individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni, tiene con-to dell’evoluzione
dei tempi e della società, evidenziando l’importanza basilare dell’attività fisica, della convivialità
a tavola e dell’abitudine di bere acqua e sug-gerendo di privilegiare il consumo di prodotti locali
su base stagionale.
Iniziando dalla base della piramide si trovano gli alimenti di origine vegetale che sono
caratteristici della “dieta mediterranea” per la loro abbondanza in nutrienti non energetici
(vitamine, sali minerali, acqua) e di composti protettivi (fibra). Sa-lendo da un piano all'altro si
trovano gli alimenti a maggiore densità energetica e pertanto da consumare in minore quantità,
al fine di ridurre il sovrappeso e preve-nire l'obesità e le patologie metaboliche.
L'attenzione verso la necessità di favorire una costante attività fisica nella popo-lazione e
combattere così i danni provocati dalla sedentarietà, ha fatto sì che, tra diversi specialisti
di scienza dell'alimentazione ed esperti di malattie dismetaboli-che, nascesse l'esigenza
di ideare anche una piramide del movimento.
Dieta = stile di vita
Dieta non vuol dire non mangiare ma ..…..SAPER mangiare tutto !
1) OGNIUNO HA IL SUO STILE DI VITA : GUSTI, RITMI,SENSIBILITA’ EMOTIVA , SPORT , LAVORO,
FAMIGLIA , NAZIONE , SESSO ,ETA’ etc.
2) OGNIUNO DEVE CONOSCERE GLI ALIMENTI PER POTERLI INSERIRE CORRETTAMENTE NEL
PROPRIO STILE DI VITA
3) OGNIUNO DEVE SENTIRSI LIBERO DI SCEGLIERE
Bisogna costruire una «cassetta di attrezzi» semplici e complessi da poter poi usare quando e
come lo riterrai opportuno.
L’Educazione Alimentare
E’ un percorso che serve a spiegare
ed insegnare a trarre ogni beneficio
possibile dalla propria
alimentazione.
La finalità è quella di :
1) portare ogni persona , attraverso
passaggi progressivi , a gestire
autonomamente la sua
alimentazione;
2) renderlo consapevole di ciò che
decide e quindi di ciò che mangia ;
3) cambiare il rapporto con il cibo
…. DA NON POSSO MANGIARLO
....A…..
SE VOGLIO MANGIARLO ????
COME SI SVOLGE UN PERCOSO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE
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ANALISI DEL SOGGETTO
CONCETTO DI MEBETABOLISMO
I CARBOIDRATI
I GRASSI
LE PROTEINE
ANALISI DEL SOGGETTO
Per poter realizzare un corretto programma di educazione
alimentare personalizzato, bisogna raccogliere tutto il «DATA
BASE» riguardo lo STILE DI VITA del soggetto.
1) dati generali : età, sesso, lavoro
2) sport
3) intolleranze diagnosticate
4) cibi graditi e non graditi
5) ritmo della giornata
6) alimenti graditi nella colazione, pranzo e cena
7) tempo a disposizione nei pasti
8) preparazione dei pasti
9) componenti della famiglia ai pasti
10) stile di vita dei giorni feriali
11) valutazione della composizione corporea
CONCETTO DI MEBETABOLISMO
LA «BENZINA AL GIORNO» è FORNITA DA :
• I CARBOIDRATI
• I GRASSI
• LE PROTEINE
1)Essere consapevoli del valore calorico di ciò
che mangiamo permette di monitorare la
giornata alimentare.
2)Il
giusto
bilanciamento
dei
tre
macronutrienti permette di far funzionare
tutto al meglio.
3)Unire forma, consistenza e sapore per
gratificare i sensi.
COLAZIONE 15-20%
SPUNTINO MATTUTINO 5-10%
PRANZO 30-40%
SPUNTINO POMERIDIANO 5-10%
CENA 20-35%
I carboidrati
Denominati anche glucidi, hanno la
funzione principale di produrre energia
(circa 4 kcal/g) e provengono tutti dal
mondo vegetale, eccetto il lattosio.
Essi si suddivi-dono in
1) monosaccaridi (ad esempio
glucosio e fruttosio)
2) disaccaridi (ad esempio maltosio,
lattosio e saccarosio)
3) polisaccaridi (gli amidi, il glicogeno
e la fibra).
I primi due sono anche considerati
zuccheri semplici, mentre i polisaccaridi
sono detti anche zuccheri complessi.
Nella dieta, la quantità dei glucidi (per
l’80% polisaccaridi) deve rappresentare
il 55-65% della quota energetica totale
giornaliera.
Kcal x 100g
CARBOIDRATI
SEMPLICI
ZUCCHERO
miele
fruttosio
DOLCIFIC.
1 cucchiaino = 30 kcal
1 cucchiaino = 30 kcal
1 cucchiaino = 30 kcal
0
frutta
VERDURA
20 kcal/40 kcal /60 kcal
20 kcal
SUCCO DI F.
o spremuta
marmellata
NUTELLA
dolci
biscotti
gelati
COMPLESSI
PASTA
RISO
40 kcal
ORZO
1 cucchiaino = 40 kcal
1 cucchiaino = 90 kcal
FARRO
PANE
ricette
ricette
ricette
COMPLESSI BIANCHI
353 kcal
RISO
PANE
PASTA
COMPLESSI INTEGRALI
330 kcal
GNOCCHI di patate
PATATE
130 kcal
80 kcal
1 PIZZA MARGHERITA
1 PIZZA BIANCA con
verdura
900 kcal
Quinoa
Miglio
Kamut
1000 kcal
370 kcal
370 kcal
340 kcal
Le proteine
Le proteine sono localizzate soprattutto nei muscoli (actina e miosina) e nelle ossa e sono costituite da
unità elementari, gli aminoacidi;
Hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo e nel funzionamento di tutti gli organi e tessuti.
Gli aminoacidi sono una ventina, di cui alcuni non indispensabili – poiché l’organismo stesso è in gra-do
di sintetizzarli - ed altri, invece, essenziali – in quanto debbono assolutamente essere apportati
dall’alimentazione.
Aminoacidi non essenziali
Arginina
Alanina
Asparagina
Acido aspartico
Acido glutammico
Cisteina
Glicina
Prolina
Serina
Tirosina
Aminoacidi essenziali
Isoleucina
Leucina
Lisina
Metionina
Fenilalanina
Treonina
Triptofano
Valina
Istidina (solo nei bambini e preadolescenti)
Le proteine hanno funzioni complesse, le principali sono:
1. formazione e rigenerazione di nuovi tessuti
2. sintesi di aminoacidi
3. energetica
4. equilibrio acido-base dell’organismo
5. regolazione degli enzimi
6. funzione endocrina
7. funzione immunitaria
8. trasporto di substrati
9. controllo dell’espressione genica
L’apporto proteico deve essere di qualità - valutata in base al valore biologico - tale da assicurare un
apporto sufficiente degli aminoacidi essenziali.
A tale fine, è importante tenere presente il valore biologico dei diversi alimenti.
FORMAGGI
350/450 kcal
STAGIONATI
AFFETTATI-INSACCATI
PANCETTA
MORTADELLA
SALAME
SALSICCIA
PROSCIUTTO CRUDO
PROSCIUTTO COTTO
BRESAOLA
FESA TACCHINO/POLLO
LATTE E YOGURT
FRESCHI
600 kcal
350-450 kcal
350-450 kcal
350-450 kcal
250 kcal
200 kcal
150 kcal
100 kcal
MOZZARELLA
250-300 kcal
STRACCHINO
PRIMO SALE
ROBIOLA
CERTOSA
250-300 kcal
250-300 kcal
250-300 kcal
250-300 kcal
RICOTTA PECORA o bufala
RICOTTA MUCCA
FIOCCHI DI LATTE
190 kcal
150 kcal
100 kcal
INTERO
PARZ. SCREMATO
SCREMATO
70 kcal
50 kcal
40 kcal
UOVA
1 UOVO
1 ALBUME
1 TUORLO
PESCE
MOLLUSCHI E CROSTACEI
PESCE
SALMONE
TONNO
PESCE SPADA
PESCE AZZURRO
70 kcal
16 kcal
54 kcal
70 kcal
200 kcal
150 kcal
150 kcal
100 kcal
I lipidi
Denominati anche acidi grassi, hanno la caratteristica
di produrre molta energia (circa 9 kcal/g), anche se nel
mondo occidentale e specialmente nei paesi
medi-terranei, tale funzione viene soddisfatta
soprattutto attraverso i carboidrati.
Un eccesso di lipidi può provocare danni alla salute,
come obesità, diabete, infarto ed altre malattie
cardiovascolari.
La quantità assunta va riferita alle reali necessità
energetiche legate all’attività fisica svolta e, quindi, può
valere in parte anche per i carboidrati.
E’ evidente che in attività sportive molto dispendiose
quali, ad esempio, gli sport di lunga durata, l’apporto di
lipidi è invece importante in quanto consente di
assume-re un volume di cibo minore e di impegnare
limitatamente i processi digestivi.
I lipidi sono presenti sia negli alimenti di origine
vegetale che in quelli di origi-ne animale.
La loro quota complessiva rispetto al totale delle
calorie giornaliere assunte è del 25-30%.
Generalmente, i lipidi di origine vegetale sono più ricchi
di acidi grassi insaturi considerati protettivi per la
salute, mentre quelli di origine animale, cosiddetti
saturi, vengono considerati potenzialmente nocivi.
Alcune ricerche scientifiche sottolineano il ruolo
protettivo per la salute di una particolare categoria di
lipidi, gli omega 3 che, non essendo sintetizzati
dall’or-ganismo, debbono essere assunti attraverso
l’alimentazione.
L’equilibrio alimentare
non si raggiunge attraverso gli estremi :
TROPPO o NULLA….REGOLA o ERRORE
L’equilibrio alimentare
è l’andamento sinusoidale attorno ad un
valore medio di «perfezione».
Detto ciò, è d’obbligo sottolineare , quanto sia necessaria
un’alimentazione sana ed equilibrata per una crescita e uno sviluppo
armonico dell’individuo a partire dal periodo infantile e adolescenziale
Vi è la costante osservazione che nell’alimentazione giornaliera dei
nostri ragazzi vi sono spesso grossolani errori sia in qualità che in
quantità.
Ad esempio:
nella fascia d’età compresa tra 3 e 12 anni, accanto ad un frequente
eccesso di calorie ripartite nell’intera giornata c’è :
1)
2)
3)
4)
5)
6)
la mancanza di una colazione oppure il consumo di una colazione
inadeguata
un’eccessiva introduzione di proteine animali, soprattutto da carne
e formaggi
un’ eccessivo consumo di zuccheri (da snack dolci, ma anche da
succhi di frutta e dai cosiddetti soft drink, ovvero – per intenderci –
le bevande gassate e zuccherate a base di cola, o di arancia etc.)
un consumo di frutta e verdure scarso per non dire nullo
un basso e talvolta assente consumo di proteine e grassi nobili
provenienti dal pesce
un’errata distribuzione di quelle calorie, già in eccesso, nell’arco
della giornata, col consumo di spuntini in quantità eccessiva e di
qualità spesso dubbia.
Per quanto riguarda l’età adolescenziale : a questi errori, comunque
presenti, si aggiunge spesso l’abitudine ad un irregolare apporto
alimentare, con frequenti digiuni e diete “fai da te” e, soprattutto nelle
ragazze, ad uno scarso apporto di ferro.
Le preferenze alimentari e
l'abitudine a un regolare
esercizio fisico si consolidano
nei primi anni di vita.
Per questo è molto importante
insegnare ai più piccoli ad
alimentarsi correttamente e
invitarli a praticare sport nella
giusta quantità.
Educare a stare a tavola
Insegnare ai propri figli a mangiare bene è parte dell'educazione che fornite loro e poiché l'educazione parte
dall'esempio, dovete fare innanzitutto un bilancio delle vostre abitudini alimentari per modificarle se non sono
salubri.
Per cominciare, la frutta e la verdura sono la base di una sana alimentazione.
Ogni giorno sia i bambini sia gli adulti dovrebbero consumarne cinque porzioni (tre di verdura e due di frutta), ma
raggiungere questi standard con i più piccoli può diventare un'impresa impossibile.
Esistono però alcuni "trucchi" per rendere i vegetali più appetibili e per educare i bambini a un corretto
comportamento nei confronti dei cibi.
•Non accettate mai un rifiuto netto
•Tenete conto dei gusti dei piccoli
•Non consentite ai bambini di alzarsi da tavola quando vogliono
•Viceversa, controllate la quantità e la qualità dei bis
•Servite porzioni piccole
•Evitate di farli mangiare davanti alla TV accesa
•Fateli partecipare alla preparazione dei piatti
•Non preparate mai pasti differenziati per i diversi membri della famiglia
•Non esistono tabù alimentari
•Introducete tutte le verdure, una per una, fin dalla più tenera età
•La frutta e la verdura: spiegate ai bambini da dove vengono i frutti e le verdure che consumano
Anche i più scettici non resisteranno alla tentazione di assaggiare qualcosa che è stato coltivato da
loro stessi
•Giocate con le forme e i colori
•Se possibile, privilegiate i piatti unici, che uniscono carboidrati, verdure e proteine
•Dolci, budini e biscotti non sono dei "fine pasto", tranne che in occasioni speciali
LO SPORT E I SUOI BENEFICI
Quante volte abbiamo sentito dire :
«chi fa sport vive di più perché protegge meglio la propria salute».
Un celebre studio dell’università di Harvard (poi ripreso in tutto il
mondo e ormai universalmente accettato) su 17.000 allievi
seguiti dal 1916 al 1950 , ha mostrato come la curva di rischio
cardiovascolare diminuisca all’aumentare dell’esercizio fisico
praticato fino ad avere un minimo con 6-8 ore settimanali;
all’aumentare dell’attività fisica il rischio di morte torna
leggermente a salire.
Lo studio di Harvard dovrebbe aver convinto che non solo è
consigliabile fare sport, ma è necessario.
L’obesità
E’ ormai ufficialmente accettata come un
vincolo che deve essere rimosso per una buona
salute.
Anche in questo caso ci si deve chiedere (e ci si
deve dare una risposta precisa) qual è il vero
peso forma che minimizza i rischi per la nostra
salute e ci garantisce la perfetta forma fisica.
Non basta seguire una sana dieta mediterranea
e a quarant’anni accettare i chili in più come
ineluttabile segno del tempo, per poter
nascondere la propria pigrizia nell’affrontare il
problema.
Sicuramente lo sport aiuta a bruciare calorie e a
combattere il sovrappeso (soprattutto dopo i
trentacinque anni).
Anche chi fa sport per puro divertimento, senza
preoccuparsi di migliorare le proprie prestazioni
controllando la massa grassa, ha sicuramente
un beneficio in termini di controllo del peso.
IL CUORE
La protezione cardiovascolare è sicuramente l’azione indiretta più importante.
Lo sport aumenta il colesterolo HDL, il cosiddetto colesterolo buono (in contrapposizione
all’LDL); chi ha problemi di colesterolo, probabilmente non li risolverà con lo sport, ma
aumentando il colesterolo buono ridurrà l’indice di rischio che è dato dal rapporto fra
colesterolo totale e colesterolo buono (il limite di tale rapporto è per l’uomo attorno a 5 e
per la donna a 4,5).
Grazie allo sport si possono ridurre gli effetti di un’alimentazione scorretta, nell’attesa che
lo sportivo si educhi verso una migliore qualità della vita, mangiando in modo più sano e
razionale. Infine, un’attività piuttosto intensa consente di ridurre il tasso di fibrinogeno e la
viscosità del sangue, riducendo il rischio di trombosi.
IPERTENSIONE
Lo sport è un’ottima cura per l’ipertensione essenziale.
I miglioramenti sulla tensione emotiva del soggetto, la maggior capillarizzazione, la
diminuita viscosità del sangue sono solo alcuni dei motivi che portano la corsa a ridurre la
pressione sanguigna (soprattutto quella minima).
IL CANCRO
Lo sport agisce indirettamente su alcune delle principali cause di cancro:
limita il sovrappeso, innalza le difese immunitarie, abbassa i livelli di insulina nel sangue,
attiva il colon, riduce il livello degli ormoni che sono fattori di rischio tumorale (come
estrogeni e testosterone).
Difese immunitarie
Chi corre potenzia le proprie difese immunitarie; non è infrequente sentire di soggetti che da
quando fanno sport non prendono più un raffreddore o un’influenza.
Gli stessi non hanno paura di sfidare pioggia o neve per un allenamento ed è cosa abbastanza
comune vederli in pieno inverno mentre si cambiano all’aperto le magliette madide di sudore.
Stress
L’azione calmante dell’attività sportiva (soprattutto quella lunga e lenta) dovrebbe essere nota a
tutti: fare sport permette di staccare dai problemi quotidiani e di ricaricarsi per il giorno che
segue.
È noto che durante l’attività fisica vengono secrete delle sostanze (endorfine) che agiscono
come vere e proprie droghe naturali, stimolando l’organismo e predisponendolo a reagire
positivamente a situazioni di stress.
Piccole patologie
Lo sport consente di migliorare piccole patologie più o meno croniche come cefalee, disturbi
gastrici, stitichezza; si tratta di fastidiosi malanni che richiederebbero comunque un intervento di
tipo farmacologico con eventuali effetti collaterali.
Efficienza muscolo-scheletrica
Lo sport previene il declino muscolare e quello osseo (soprattutto
nelle donne, contrastando l’osteoporosi), prevenendo tutte quelle
situazioni più o meno invalidanti che caratterizzano quella fase della
vita denominata volgarmente “vecchiaia”.
Efficienza cardiaca
Sono ormai molte le ricerche che hanno dimostrato che in chi fa
sport il massimo consumo d’ossigeno diminuisce meno con
l’avanzare dell’età rispetto ai sedentari.
Il riconosciuto ruolo dello sport nel contrastare l’invecchiamento ha
anche affossato l’ormai preistorica formula per il calcolo della
frequenza cardiaca massima (220-età).
Stimolazione ormonale
È a tutti evidente che le persone invecchiano in modo differente; a prescindere da fattori per
ora ancora incontrollabili, ne sono stati scoperti alcuni che possono, almeno teoricamente,
essere gestiti già adesso.
Uno di questi è l’ormone della crescita, l’HGH (Human Growth Hormone), un ormone la cui
presenza inizia a diminuire dopo i vent’anni e che si riduce significativamente dai quaranta in
su.
Sono ormai da tutti riconosciute le esperienze di ringiovanimento che l’innalzamento
artificiale di questo ormone ha provocato.
Purtroppo la sua somministrazione diretta ha spiacevoli e gravi effetti collaterali e la
secrezione controllata da sostanze naturali (alcuni aminoacidi come l’arginina o la lisina o
alcune vitamine come la niacina) ha dato risultati solo all’interno di esperienze in cliniche, mai
replicate con successo e in modo duraturo su soggetti esterni.
L’unico modo attualmente sicuro di incrementare l’HGH è fare sport.
Benefici psichici
Chi fa sport deve continuamente sottoporsi a test di efficienza fisica (gli allenamenti) che
hanno come primo effetto psichico l’aumento della forza di volontà e della forza di
sopportazione.
Tutto ciò aumenta anche la fiducia in sé stessi e l’autostima, si diventa più forti mentalmente,
non solo fisicamente. Chi fa sport, se non è più felice, spesso affronta meglio le difficoltà della
vita e ha più fiducia nella risoluzione dei problemi.
Questo atteggiamento è fondamentale per gestire correttamente il passare degli anni: non ci
si arrende al declino, ma lo si contrasta con forza, determinazione e ottimismo.
CONCLUSIONI
L’alimentazione è un’azione prettamente individuale legata alle caratteristiche dei singoli
soggetti.
Non esiste perciò quella giusta per il calciatore ma di quel calciatore, non della praticante
ginnastica aerobica ma di quella praticante.
Se una alimentazione, per quanto mirata alle esigenze dello sportivo, non consente di
“creare” un campione, è altrettanto vero che un’alimentazione errata può com-prometterne
le possibilità di successo, così come può creare notevoli difficoltà anche al comune
praticante.
Dobbiamo ricordare che uno stile nutrizionale è caratterizzato:
1) dai gusti, dalle tradizioni e dalle esperienze personali
2) dall’apporto energetico necessario
3) dalla composizione per macro e micro nutrienti più adatta
Conoscere gli alimenti attraverso l’ Educazione Alimentare e imparare ad utilizzarli in modo
equilibrato nel corso della vita , ci consente di vivere meglio e di rendere al meglio in tutte le
situazioni .
LA SALUTE VIEN MANGIANDO…….. BENE!
Grazie per l’attenzione