EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO… …SECONDO L’ITINERARIO BATTESIMALE DELLA QUARESIMA Proposta di Lectio Divina in Quaresima TERAMO, 14 Marzo 2011 Cattedrale, ore 21.00 “Con Cristo sepolti nel Battesimo, con Lui siete anche risorti” (cfr Col 2,12) BENEDETTO XVI: La Quaresima è per la Chiesa un tempo liturgico assai prezioso ed importante di purificazione dello spirito e riscoperta del Battesimo come dono. Un nesso particolare lega il Battesimo alla Quaresima come momento favorevole per sperimentare la grazia che ci salva (…) La Quaresima ci offre un percorso analogo al catecumenato: scuola insostituibile di fede e di vita cristiana. Per intraprendere il cammino verso la Pasqua e prepararci a celebrare la Risurrezione del Signore, che cosa può esserci di più adatto che lasciarci condurre dalla Parola di Dio? Per questo la Chiesa, nei testi evangelici delle domeniche di Quaresima, ci guida ad un incontro particolarmente intenso con il Signore, facendoci percorrere le tappe del cammino dell’iniziazione cristiana (…) per chi è battezzato, in vista di nuovi e decisivi passi nella sequela di Cristo e nel dono più pieno a Lui. La proposta per la Lectio Divina durante la Quaresima avrà come punto di riferimento la Liturgia della Parola delle domeniche di Quaresima, che ci aiuterà a ripercorrere il cammino catecumenale con il riferimento a luoghi biblici e/o simboli ricchi di significato per il credente che, come discepolo, segue Gesù Cristo ed apprende una chiara lezione di vita e di fede, una proposta educativa umana, morale, spirituale. Convertici a Te, o Dio nostra salvezza, e formaci alla scuola della tua sapienza, perché l’impegno quaresimale lasci una traccia profonda nella nostra vita. Non dimentichiamo il programma diocesano 2010-2011: Insieme nella barca di Pietro. Con una liturgia che educa e santifica, risponde ad una domanda semplice: quando e dove 1 ascoltiamo lo stesso insegnamento? Proprio nella celebrazione liturgica della nostra fede: ascolto della Parola, celebrazione del culto, testimonianza nel quotidiano. Le tappe della Quaresima: I Domenica: Dal giardino al deserto – la condizione dell’uomo su questa terra. II Domenica: Sul monte – la gloria di Cristo e la divinizzazione dell’uomo. III Domenica: Al pozzo – attingere acqua che zampilla per la vita eterna. IV Domenica: Il nato-cieco – Cristo, luce del mondo. V Domenica: La morte- la vita – Io sono la Risurrezione e la Vita! 2 DAL GIARDINO AL DESERTO… …LA CONDIZIONE DELL’UOMO SULLA TERRA Gen 2,7-9; 3,1-7 Mt 4,1-11 LECTIO La lettura deve aiutare la comprensione e aprire alla riflessione COsa dICE IL TEsTO. GENESI. Proviamo a leggere con attenzione il testo che ci parla dell’origine dell’uomo (polvere, alito di vita, essere vivente); un EDEN tutto per lui voluto da Dio; per il nutrimento (l’albero della vita), per il discernimento (l’albero della conoscenza del bene e del male). Il serpente e la sua funzione suadente: la sua nudità e la successiva nudità di Adamo ed Eva. Il dialogo tra Eva e il serpente. L’illusione di una verità alternativa a Dio: il peccato! L’albero era buono… gradevole… desiderabile… prima Eva poi Adamo… si aprono loro gli occhi…scoprono la nudità…si nascondono! 7Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. 8 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. 9Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. 1 Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: "È vero che Dio ha detto: "Non dovete mangiare di alcun albero del giardino"?". 2Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 3ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete"". 4Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! 5Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male". 6Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. 7Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. 2.7-9; 3,1-7 Eden: non si può localizzare. Più che un luogo, il termine indica la condizione di armonia nella quale è posto l’uomo, se riconosce Dio come fondamento del proprio vivere. 3,1 Il serpente rappresenta una sapienza alternativa a Dio. Canaan (fecondità) Egitto (forza politica) 2,8 3 VANGELO Siamo dopo il Battesimo di Gesù, lo Spirito sospinge Gesù nel deserto per essere tentato: tradizione sinottica comune e diversa. Il luogo (deserto e i suoi significati), l’azione (digiuno e fame) e il tempo (40 giorni e notti). Le tentazioni (se sei Figlio di Dio,nel battesimo) la fame (bisogno primario, l’essere), il potere, l’avere … Le risposte tutte dall’esperienza dell’Esodo (Dt 8,3 – Sal 9,11-12 – Dt 16,16 (Es 17,2-7; Nm 14,22; Sal 78,18) Vattene cf Mt 16,23 (a Pietro!) gli angeli lo servivano… Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3 Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane". 4 Ma egli rispose: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio". [cfr. Dt 8,3] 5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6 e gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra".[cfr. Sal 91,11-12]. 7 Gesù gli rispose: "Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo". [cfr. Dt 6,16] 8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai". 10 Allora Gesù gli rispose: "Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto". [cfr. Dt 6,13] 11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano. Mt 4,1-11 1 Il diavolo suggerisce a Gesù di adempiere la sua missione per una via diversa da quella voluta dal Padre. Citazione di la vita del Figlio di Dio è caratterizzata dall’ascolto del Padre, dall’obbedienza ai suoi disegni. 4,5 Il punto più alto era l’angolo sud-est delle mura del tempio di Gerusalemme, a strapiombo su un burrone. 4,3 4,4 MEdITaTIO quali interrogativi suscita la lettura in chi legge? COsa MI dICE Dignità e fragilità umana – una legge per il bene della persona (non solo divieto) La tentazione e il peccato Benedetto XVI “Perché la Quaresima? Perché la Croce? “perché esiste il male, anzi, il peccato, che secondo le Scritture è la causa profonda di ogni male”. “Ma questa affermazione non è affatto scontata, e la stessa parola 'peccato' da molti non è accettata, perché presuppone una visione religiosa del mondo e dell’uomo”.“Se si elimina Dio dall’orizzonte del mondo, non si può parlare di peccato”, ha avvertito. “Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l’ombra appare solo se c’è il sole; così l’eclissi di Dio comporta necessariamente l’eclissi del peccato”. (…) il “senso del peccato” è diverso dal 4 “senso di colpa”, concetto proprio della psicologia. Il peccato, ha detto, si comprende “riscoprendo il senso di Dio”. Battesimo e tentazioni: per principio ogni “Figlio di Dio” ha trionfato sul diavolo Dal deserto biblico (assenza di vegetazione, aridità, lotta. combattimento, essenzialità, luogo di grazia) ai deserti della vita di oggi (malattia, sofferenza, fallimento, insuccesso, isolamento, banalità. ORaTIO la meditazione apre il cuore alla preghiera! COsa dICO Provo a recitare, meditandolo, il salmo 18 (19) Le tue parole, Signore, sono spirito e vita. La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti. Ti siano gradite le parole della mia bocca; davanti a te i pensieri del mio cuore, Signore, mia roccia e mio redentore. CONTEMPLaTIO Nel silenzio adorante quella che sembrava una riflessione razionale scopro che mi riguarda personalmente! Davanti a Te, mio Dio non posso che tacere e adorare! 5 TERAMO, 21 Marzo 2011 Cattedrale, ore 21.00 SUL MONTE … LA GLORIA DI CRISTO E LA DIVINIZZAZIONE DELL’UOMO Gen 12,1-4a Mt 17,1-9 LECTIO è importante imparare a leggere un testo biblico sapendo di pregare COsa dICE IL TEsTO. GENESI. Dio interviene nella vita dell’uomo ponendo delle condizioni e aprendo un futuro! Aspetta una risposta concreta. Quando Dio chiama ha un progetto, una promessa da offrire; Abramo deve lasciare le sue radici e gli viene prospettata una terra e una discendenza. Sarà benedetto e segno di benedizione. Obbedienza coraggiosa e atto di fede nel futuro. Abramo si fida e si affida. Il Signore disse ad Abram: "Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò. 2Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. 3 Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra". 4Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, 1 Gen 12,1-4a 12,3 Benedirò: scelto da Dio per divenire padre del popolo eletto, Abramo è chiamato ad essere benedizione per tutti i popoli: la storia di Abramo raggiungerà il suo fine solo quando includerà tutte le genti. Una formula che si ripete (Gen 18,18; 22,18; 26,4; 28,14) sino al N.T. quando si proclama che in Cristo è stata compiuta questa benedizione-promessa universale di Dio (cfr. At 3,15; Gal 3,8.15-18). VANGELO. Siamo dopo la confessione di fede di Pietro (16,13-28) e le condizioni per seguire Gesù. Notare il tempo (sei giorni dopo cf Es 24,16) le persone (Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni) il luogo (in disparte, su un monte alto 4,8 e 28,16). Manifestò la sua gloria (fu trasfigurato davanti a loro), una conferma da Mosè ed Elia. Stupore e intervento di Pt che … vuole bloccare il mistero! La nube luminosa e la voce (Dt 4,12) che irrompe! Il timore. Gesù si avvicinò e li toccò. Gesù solo! 6 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2 E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: "Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". 5Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo". 6All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: "Alzatevi e non temete". 8Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. 9 Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: "Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti". Mt 17,1-9 1 17,1 su un alto monte: dal secolo IV questo alto monte viene identificato con il Tabor (circa 600 m.), in Èsdrelon. 17,2 Lo splendore del volto e la nube di Mt 17,5, antichi segni della manifestazione di Dio, indicano la divina presenza. 17,3 Mosè ed Elia: precursori dell’Alleanza; tutto l’A.T. aiutano a capire il mistero di Gesù (Mt 5,17 ) 17,9 I tre apostoli saranno testimoni delle sofferenze di Cristo nel Getsèmani (Mt 26,37). Per il comando di tacere, Mt 8,4 e 9,30. MEdITaTIO Quante domande pongono questi testi in chi legge, come singoli e come comunità credente i n un Dio che parla oggi? COsa MI/CI dICE OggI Dio disse ad Abramo… PAROLA e VOCE: cosa è la chiamata? La vocazione? Consapevolezza di una chiamata che si specifica nel tempo, a seguito della presa di coscienza. Lasciare le radici e andare verso il futuro: impossibile senza “fidarsi” e senza “affidarsi”. Cosa insegna oggi la vicenda di Abramo a me – alla comunità – alla Chiesa? L’uomo che si fida di Dio e a lui si affida è come divinizzato. La trasfigurazione gloria di Cristo: manifestazione anticipata della gloria della risurrezione, che si rivela nel mistero. I segni del mistero e della teofania: la nube, la voce, il comando: Ascoltatelo! La catechesi visiva nella basilica sul Tabor [nascita, eucaristia, passione-morte, risurrezione] Salire sul monte … in disparte luogo-simbolo importante per il Vangelo di MATTEO, come lo era stato per Mosè … e per noi? Luogo di rivelazione, ma 7 anche di incontro: Dio si rende accessibile pur restando un Dio misterioso (nube, …) Si avvicinò e li toccò: Gesù si fa prossimo e invita a non temere! Dal desiderio di fermarsi alla delusione (?) di vedere “Gesù solo”! quando c’è solitudine nella fede? Perché l’ordine di non raccontare a nessuno … prima della risurrezione dai morti? ORaTIO La quaresima è un cammino dal deserto al monte per imparare a pregare “La tua preghiera è la tua parola rivolta a Dio. Quando leggi è Dio che ti parla; quando preghi sei tu che parli a Dio” [Sant’Agostino EnarrPs 85,7 PL 37,1086] COsa dICO Donami, Signore, il tuo amore: in te io spero! dal salmo 32(33) Retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama la giustizia e il diritto; dell’amore del Signore è piena la terra. Ecco l’occhio del Signore è su chi lo teme 1. su chi spera nel suo amore 2. per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. L’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. CONTEMPLaTIO Nel silenzio adorante “noi assumiamo come dono di Dio lo stesso suo sguardo nel giudicare la realtà e ci domandiamo quale conversione della mente e del cuore chiede a noi il Signore?” (VD 87) Contemplare non è il/la fine della lectio divina, ma una tappa, un mezzo per conseguire il carisma più grande la Carità-Amore che è Dio stesso, nel dono di sé ai fratelli (actio) 8 TERAMO, 28 Marzo 2011 Cattedrale, ore 21.00 AL POZZO … PER ATTINGERE ACQUA CHE ZAMPILLA PER LA VITA ETERNA Es 17,3-7 Gv 4,5-42 LECTIO Una lettura orante rimanda all’esperienza personale e di un popolo. COsa dICE IL TEsTO. ESODO. Non è certo facile il cammino nel deserto della vita: per Israele e per noi. E la sete è più temibile della fame! Il peccato è la mormorazione (Dio non è capace, non è onnipotente, non è fedele alla promessa) 3In quel luogo il popolo soffriva la sete per mancanza di acqua; il popolo mormorò contro Mosè e disse: "Perché ci hai fatto salire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?". 4Allora Mosè gridò al Signore, dicendo: "Che cosa farò io per questo popolo? Ancora un poco e mi lapideranno!". 5Il Signore disse a Mosè: "Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani d'Israele. Prendi in mano il bastone con cui hai percosso il Nilo, e va'! 6Ecco, io starò davanti a te là sulla roccia, sull'Oreb; tu batterai sulla roccia: ne uscirà acqua e il popolo berrà". Mosè fece così, sotto gli occhi degli anziani d'Israele. 7E chiamò quel luogo Massa e Merìba, a causa della protesta degli Israeliti e perché misero alla prova il Signore, dicendo: "Il Signore è in mezzo a noi sì o no?". Es 17,3-7 17,7 Massa e Merìba: l’origine del termine Massa è spiegato con il verbo ebraico nissah che significa: “mettere alla prova, contendere” e Merìba con il verbo rib che significa: “protestare, muovere lite”. Il parallelo di questo brano è in cfr. Nm 20,1-13, con il particolare della diffidenza dello stesso Mosè. VANGELO. Un capitolo che va letto completamente per coglierne la ricchezza di insegnamento di Gesù che Gv evidenza con chiari riferimenti sia all’AT sia allo sviluppo del suo Vangelo. 9 Gesù venne a sapere che i farisei avevano sentito dire: "Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni" - 2sebbene non fosse Gesù in persona a battezzare, ma i suoi discepoli -, 3lasciò allora la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. 4Doveva perciò attraversare la Samaria.5Giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. 7Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: "Dammi da bere". 8I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. 9 Allora la donna samaritana gli dice: "Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. 10 Gesù le risponde: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva". 11Gli dice la donna: "Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?". 13Gesù le risponde: "Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna". 15"Signore - gli dice la donna -, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua". 16Le dice: "Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui". 17Gli risponde la donna: "Io non ho marito". Le dice Gesù: "Hai detto bene: "Io non ho marito". 18Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero". 19Gli replica la donna: "Signore, vedo che tu sei un profeta! 20 I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare". 21Gesù le dice: "Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma viene l'ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. 24 Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità". 25Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa". 26Le dice Gesù: "Sono io, che parlo con te". 27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: "Che cosa cerchi?", o: "Di che cosa parli con lei?". 28La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: 29"Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?". 30Uscirono dalla città e andavano da lui. 31 Intanto i discepoli lo pregavano: "Rabbì, mangia". 32Ma egli rispose loro: "Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete". 33E i discepoli si domandavano l'un l'altro: "Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?". 34 Gesù disse loro: "Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 35Voi non dite forse: "Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura"? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. 36Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. 37In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l'altro miete. 38Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica". 39 Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: "Mi ha detto tutto quello che ho fatto". 40E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. 41Molti di più credettero per la sua parola 42e alla donna dicevano: "Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo". Gv 4,1-42 1 10 4,1-6 dalla Giudea in Samaria … un percorso voluto 4,5 Sicar: forse l’antica Sichem. 4,9 I Giudei disprezzavano i Samaritani perché si erano contaminati con altri popoli, specie sul piano religioso (cfr. 2Re 17,24-41; cfr. Esd 4,1-5). Incontri al pozzo: Gen 24,13s Abramo e Rebecca; Gen 29,1-13 Giacobbe e Rachele; Es 2,16-21 Mosè e Sipporà, con risvolto nuziale. 4,7-26 Un dialogo rivelatore: giudeo - datore di acqua viva – profeta – messia 4,10 Il simbolo dell’ acqua viva allude particolarmente allo Spirito (cfr. Gv 7,37-39). 4,20 su questo monte: monte Garizìm, sul quale i Samaritani avevano costruito un tempio 4,24 Adorare il Padre in spirito e verità non è un culto che rifiuta le manifestazioni pubbliche ed esteriori, bensì un culto che si svolge sotto l’impulso dello Spirito e nella verità di Gesù. 4,27-38 Dialogo con i discepoli: Alzate i vostri occhi … i campi che già biondeggiano 4,34 Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato: questa affermazione di Gesù su se stesso ne compendia molte altre, nelle quali egli dichiara la sua totale obbedienza al Padre. Le parole che trasmette non sono sue, ma del Padre (cfr. Gv 7,16; cfr. Gv 8,26.40; cfr. Gv 17,8.14); non compie opere personali, ma quelle del Padre (cfr. Gv 5,17; cfr. Gv 8,28; cfr. Gv 10,25.37; cfr. Gv 14,10; cfr. Gv 17,4); non fa la propria volontà, ma la volontà di colui che l’ha mandato (cfr. Gv 5,30; cfr. Gv 6,38). 4,39-42 I samaritani credono in Gesù –Salvatore del mondo. MEdITaTIO Cosa dice il testo biblico a noi? Lasciarsi toccare e mettere in discussione perché il Signore parla oggi? COsa MI/CI dICE OggI La SETE (il pozzo, luogo di incontro e di Amore …) Il DESERTO (luogo della sete, della mormorazione, del dubbio …) ma anche della risposta di Dio attraverso Mosè. L’acqua del pozzo per la tradizione giudaica è la stessa Legge. La SETE della donna … e quella di Gesù … Gv 4,6 e 19,14 ► 4,7 e 19,28 dammi da bere / ho sete ancora oggi Cristo dice Ho sete! (Madre Teresa di Calcutta) e nello stesso tempo disseta con l’acqua viva SETE e FAME bisogni naturali e primari di ogni essere umano diventano simboli di bisogni più profondi e insopprimibili nella vita di ogni persona (verità, pienezza di vita, incontri autentici costruiti nel dialogo rispettoso dell’altro, …) e quando vengono soddisfatti in pienezza … arrivano a far dimenticare il bisogno naturale! La donna: Gv 4, 28 Gesù Gv 4,6.31.34 Uno dei simboli naturali dello Spirito Santo: l’acqua viva! Gv 7, 37-39: Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva, Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i 11 credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato. Il dialogo tra Gesù e i discepoli: meraviglia e silenzio; il vero cibo di Gesù; la semina e i mietitori: una lezione per la pastorale dell’evangelizzazione (sacerdoti, catechisti, coniugi, … bambini). Dall’incontro casuale (per l’uomo, ma non per Dio!) alla scelta della fede. Dall’incontro personale all’annuncio coinvolgente il prossimo. Quale prossimo? ORaTIO Cosa noi diciamo in risposta alla Sua Parola? COsa dICO La preghiera come richiesta, intercessione, ringraziamento e lode, è il primo modo con cui la Parola ci cambia [VD 87] Ascoltiamo la voce del Signore .. non facciamo resistenza a Lui! Suggerimento: la sequenza allo Spirito Santo: un risposta personale al Signore che parla! CONTEMPLaTIO Nel silenzio accogliere il dono di Dio! 12 TERAMO, 4 Aprile 2011 Cattedrale, ore 21.00 IL NATO CIECO… …CRISTO LUCE DEL MONDO Gv 9,1-41 Verso la Luce di Pasqua, Cristo viene ad illuminare le tenebre con l’acqua del battesimo. Un brano che guidava i catecumeni nel secondo scrutinio. LECTIO Una lettura orante per riscoprire l’opera di Gesù verso l’umanità. COsa dICE IL TEsTO Ambientazione: Gesù è a Gerusalemme per la festa delle Capanne [Gv 7,10] mentre il Tempio è illuminato con torce e falò, Gesù afferma Io sono la Luce del mondo; chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita [Gv 8,12] 1-2 Gesù prende l’iniziativa, il suo è un vedere salvifico, non come il vedere presuntuoso dei Farisei al v.41 – così alla relazione cecità/peccato per il cieco nato corrisponderà il peccato/vedere presuntuoso (v. 41). 3-5 le opere di Dio che Gesù compie (5,36) imita il Padre 5,19-21) associa i discepoli (14,12); mentre Gv parla di segni (2,23; 4,45; 5,2; 6,5.14; 9,16; 11,1ss.; 7,31; 10,40-42; 20,30-31). 6-8 il fango – la piscina (2Re 20,20 Ezechia 716-687) – il cammino e il ritorno. Importanza dei DIALOGHI per comprendere il percorso del nato cieco e l’ostinazione degli altri 8-12 i vicini e i conoscenti – nato cieco (l’uomo che si chiama Gesù! … non lo so!) 13-17 i farisei – nato cieco (è un profeta!) 18-23 Giudei – genitori ( ha l’età, parlerà lui di sé) 24-33 Giudei – nato cieco (per tre volte noi sappiamo! Se costui non venisse da Dio …). 35-35 Gesù – nato cieco (Tu credi nel Figlio dell’uomo? … e chi è? Lo hai visto … Credo, Signore 40-41 Gesù – Farisei è per un giudizio che io sono venuto nel mondo …. 13 Passando, vide un uomo cieco dalla nascita 2 e i suoi discepoli lo interrogarono: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?". 3Rispose Gesù: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manife-state le opere di Dio. 4Bisogna che noi compia-mo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. 5Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo". 6 Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7 e gli disse: "Va' a lavarti nella piscina di Sìloe" che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: "Non è lui quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?". 9Alcuni dicevano: "È lui"; altri dicevano: "No, ma è uno che gli assomiglia". Ed egli diceva: "Sono io!". 10Allora gli domanda-rono: "In che modo ti sono stati aperti gli occhi?". 11Egli rispose: "L'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: "Va' a Sìloe e làvati!". Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista". 12Gli dissero:"Dov'è costui?" Rispose: "Non lo so". 13Condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: "Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo". 16Allora alcuni dei farisei dicevano: "Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato". Altri invece dicevano: "Come può un peccatore compiere segni di questo genere?". E c'era dissenso tra loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: "Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?". Egli rispose: "È un profeta!". 18Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19E li interrogarono: "È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?". 20I genitori di lui risposero: "Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; 21ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l'età, parlerà lui di sé". 22Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23Per questo i suoi genitori dissero: "Ha l'età: chiedetelo a lui!". 24Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: "Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore". 25Quello rispose: "Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo". 26Allora gli dissero: "Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?". 27Rispose loro: "Ve l'ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?". 28Lo insultarono e dissero: "Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! 29Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia". 30Rispose loro quell'uomo: "Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla". 34Gli replicarono: "Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?". E lo cacciarono fuori. 35Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: "Tu, credi nel Figlio dell'uomo?". 36Egli rispose: "E chi è, Signore, perché io creda in lui?". 37Gli disse Gesù: "Lo hai visto: è colui che parla con te". 38Ed egli disse: "Credo, Signore!". E si prostrò dinanzi a lui. 39Gesù allora disse: "È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi". 40Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: "Siamo ciechi anche noi?". 41Gesù rispose loro: "Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane". 1 14 MEdITaTIO Cosa dice il testo biblico a noi? In riferimento alla riscoperta del battesimo e del vedere/credere? COsa MI/CI dICE OggI Anche in questo caso è Gesù che prende l’iniziativa sempre: 1. All’inizio: verbi di vocazione, chiamata v. 1 2. Alla fine, sapendo che lo avevano cacciato, quando lo trovò … v.35 La LUCE permette di vedere bene se non sono bloccato dentro, o prevenuto … Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno … Cristo ci coinvolge personalmente! La terra – la saliva – il fango riportano alla fragilità originaria dell’uomo Anche noi a causa del peccato di Adamo siamo nati “ciechi”, ma nel fonte battesimale siamo stati illuminati dalla grazia di Cristo. Il peccato aveva ferito l’umanità destinandola all’oscurità della morte, ma in Cristo risplende la novità della vita e la meta alla quale siamo chiamati. In Lui, rinvigoriti dallo Spirito Santo, riceviamo la forza per vincere il male e operare il bene. Il Signore Gesù è “la luce del mondo” …. Quando la nostra vita si lascia illuminare dal mistero di Cristo, sperimenta la gioia di essere liberata da tutto ciò che ne minaccia la piena realizzazione. In questi giorni che ci preparano alla Pasqua ravviviamo in noi il dono ricevuto nel Battesimo, quella fiamma che a volte rischia di essere soffocata. Alimentiamola con la preghiera e la carità verso il prossimo”. Benedetto XVI, 3 aprile 2011 L’”unzione” con il fango; l’acqua della piscina (Cristo acqua viva; lo Spirito Santo; la vita nuova in Cristo che è l’INVIATO dal Padre Il percorso sino alla piscina, nella cecità (San Paolo: un tempo eravate tenebra ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli della luce! Ef 5,8) … e il ritorno, senza aver ancora scoperto la vera identità di Gesù, che avviene progressivamente nel riconoscere la verità e senza temere le contestazioni, né la presa di distanza dei genitori, né le minacce di punizioni o esclusioni! Quale grande lezione di attualità, per chi si pone in ricerca seria per approfondire il dono già ricevuto! Il desiderio dello Spirito Santo: l’acqua viva! La guida che ci conduce a Cristo, ma anche il Dono che Cristo ci assicura. Gv 14-16 Importanza del dialogo, anche quando è sofferto, quando non ci si sente compresi, quando di vuole negare l’evidenza … Un’altra indicazione educativa viene richiamata nel comportamento dei genitori, nella paura per le minacce, il percorso della fede verso Cristo non può essere condizionato da convenzioni o da fattori esterni: L’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore [1Sam 16,7] Un richiamo per tutti gli educatori. Lo Spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi! [1Sam 16,13]. 15 ORaTIO Cosa noi diciamo in risposta alla Sua Parola? COsa dICO Il salmo responsoriale di ieri: Il Signore è il mio pastore (Ps 23) ci suggerisce molte invocazioni che rispondono al testo evangelico meditato: Il Signore è il mio pastore non manco di nulla Su pascoli erbosi mi fa riposare Ad acque tranquille mi conduce Rinfranca l’anima mia – mi guida per il giusto cammino Anche se vado per una vale oscura – non temo alcun male Perché tu sei con me! …. CONTEMPLaTIO Nel silenzio accogliere il dono di Dio! 16 TERAMO, 11 Aprile 2011 Cattedrale, ore 21.00 LA MORTE – LA VITA Gv 11,11-45 IO SONO LA RISURREZIONE E LA VITA Ez 12-14 Rm 8,8-11 L’ascolto della tua PAROLA ravvivi in noi il ricordo e la stima della dignità che ci hai conferito nel battesimo, perché, morti al peccato, viviamo sempre per Te e in Te! LECTIO Come i catecumeni di un tempo leggendo con calma scopriamo il messaggio! COsa dICE IL TEsTO. Ambientazione: Gesù, sfuggito alla cattura (10,39) si ritira al di là del Giordano (10,40 cf Gv 1,28?). E da qui decide di tornare in Giudea (a Betania, vicino Gerusalemme, a casa di Lazzaro). Anche questo episodio (il 7° dei segni compiuti da Gesù) prima della sua morte e risurrezione ha un grande valore pedagogico per l’agire di Gesù e di tutti i personaggi coinvolti. Importanti sono i verbi, i dialoghi, l’agire delle persone. La presenza di GESÚ domina tutto il racconto, animato dalle molte presenze e reazioni. “1Un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 3Le sorelle mandarono dunque a dirgli:"Signore, ecco, colui che tu ami è malato". 4All'udire questo, Gesù disse: "Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato". 5Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 6Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. 7Poi disse ai discepoli: "Andiamo di nuovo in Giudea!". 8 I discepoli gli dissero: "Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?".9 Gesù rispose: "Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10 ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui".11Disse queste cose e poi soggiunse loro: "Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo". 12Gli dissero allora i discepoli: "Signore, se si è addormentato, si salverà".13Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. 14Allora Gesù disse loro apertamente: "Lazzaro è morto 15e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!". 2Maria 17 16Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: "Andiamo anche noi a morire con lui!". Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. 18Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri 19e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. 20Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21Marta disse a Gesù: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà". 23Gesù le disse: "Tuo fratello risorgerà". 24Gli rispose Marta: "So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno". 25Gesù le disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26 chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?". 27 Gli rispose: "Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo". 28 Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: "Il Maestro è qui e ti chiama". 29Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. 30Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.32Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!". 33Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profonda-mente e, molto turbato, 34domandò: "Dove lo avete posto?". Gli dissero: "Signore, vieni a vedere!". 35 Gesù scoppiò in pianto. 36Dissero allora i Giudei: "Guarda come lo amava!". 37Ma alcuni di loro dissero: "Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?". 38Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. 39 Disse Gesù: "Togliete la pietra!". Gli rispose Marta, la sorella del morto: "Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni". 40 Le disse Gesù: "Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?". 41Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: "Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. 42 Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato". 43Detto questo, gridò a gran voce: "Lazzaro, vieni fuori!".44Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: "Liberàtelo e lasciàtelo andare". 45Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in luI”. Gv 11,1-45 17Quando 1-6 Malattia di Lazzaro e reazione di Gesù. Presentazione ‘biblica’ del personaggio Lazzaro (non quello della parabola di Lc 16,20) e delle sorelle Maria e Marta (cf Lc 10,38-42; Gv 12 1s;) MARIA (vv. 1 . 45 inclusione: un presentazione dettagliata cf 12,3). Colui che tu ami è malato una notizia comunicata per l’affetto d’amicizia. 4-5 la risposta di Gesù: il doppio senso della’espressione per la gloria di Dio: manifesta l’opera di Dio, Gesù sarà glorificato, ma questo segno determinerà la sua glorificazione (morte e risurrezione) Gv 12,28-29, 13,32 6 la sosta prolungata di Gesù … 7-16 La morte di Lazzaro Andiamo di nuovo in Giudea … reazione e dialogo con i discepoli Gesù riprende l’insegnamento sul rapporto tra la luce di questo mondo (Gv 9, 4-5.9-10) un insegnamento comunitario che arriverà sino ai discepoli (Mt 5,14 voi siete…) e la notte con chiara allusione al buio interiore che impedisce di vedere la gloria di Dio (credere) attraverso i segni operati da Gesù. Cf Gv 2,11; Gv 17, 18 17-27 l’ arrivo a Betania e l’incontro con Marta già da quattro giorni … è iniziata la putrefazione irreversibile! Entrano in scena: Giudei, Marta e Maria. Le sorelle descritte tra l’agire di Marta e lo stare di Maria. Signore se tu fossi stato qui…. (21 e 32) Io sono la risurrezione…. 25-26 la risurrezione di cui Gesù è latore fa riferimento tanto alla vita quanto alla fede! L’io credo di Marta resta aperto al futuro (Ha dichiarato di credere in Lui… ma di vivere? 28-37 l’incontro di Gesù con Maria e i Giudei 28-31 chiamata di maria e reazione dei Giudei 32- incontro e lamento di Maria con Gesù 33-37 Gesù profondamente commosso e reazione dei Giudei 38-44 La risurrezione di Lazzaro 38-41a L’ordine di togliere la pietra 41b-42 La preghiera al padre 43-44 Chiamata di Lazzaro e ordine di liberarlo MEdITaTIO Cosa dice il testo biblico a noi? In riferimento alla riscoperta del battesimo e del vedere/credere? COsa MI/CI dICE OggI Gesù concede alla morte il tempo per agire, al sepolcro la liberà di operare, lascia alla corruzione tutto il suo potere, senza impedire neanche la putrefazione […] fa in modo che svanisca completamente la speranza umana e abbia il sopravvento con tutta la sua forza la terrena disperazione, affinché ciò che sta per fare sia un segno divino e non umano. […] era necessaria la morte di Lazzaro, perché assieme a Lazzaro sepolto risorgesse anche la fede dei discepoli. (S. Pietro Crisologo, Discorsi) La luce che permette di vedere e la notte che è oscura e fa inciampare! Gesù luce del mondo, luce interiore! La paura dei discepoli nel seguire il Maestro e la “rassegnazione” o generosità di Tommaso? La minaccia della lapidazione era stata ripetuta (Gv 8, 59; 10,31.39). Approfondiamo l’attività di Marta … sfoga il suo dolore con Gesù e si limita alla fede dell’A.T. (Os 6,1-2 Ez 37,1-14 Dan 12, 2-3) E lo “stare seduta” di Maria a piangere il fratello … cade ai piedi di Gesù Il turbamento e il pianto di Gesù (33.35.38) 19 ORaTIO Cosa noi diciamo in risposta alla Sua Parola? COsa dICO Eterno Padre, la tua gloria è l’uomo vivente; Tu che hai manifestato la tua compassione nel pianto di Gesù Per l’amico Lazzaro, guarda oggi l’afflizione della Chiesa Che piange e prega per i suoi figli morti A causa del peccato E con la forza del tuo Spirito richiamali alla vita nuova. CONTEMPLaTIO Nel silenzio accogliere il dono di Dio! 20 TERAMO, 18 Aprile 2011 Cattedrale, ore 21.00 ENTRIAMO CON GESU’ IN GERUSALEMME …PER CONDIVIDERE LA SUA PASSIONE Mt 21,1-11 Fil 2,5-11 LECTIO Leggere invocando lo Spirito apre l’intelligenza alla comprensione COsa dICE IL TEsTO. Il ciclo dei nostri incontri di lectio divina si concludono all’inizio della “Grande e Santa Settimana” con due brani che ci aiutano ad entrare con Gesù non tanto nella città di Gerusalemme, quanto piuttosto nella sua Passione e Risurrezione: un ingresso solenne e trionfale del Messia nel mistero di morte e risurrezione, come i termini usati dall’evangelista ci immettono nell’abissale compresenza dei due piani (dell’Osanna e della Croce!). Il noto inno cristologico della Lettera ai Filippesi completa questo cammino. 1 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, 2dicendo loro: "Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un'asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. 3E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: "Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito"". 4Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: 5 Dite alla figlia di Sion: Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un'asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma 6I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: 7condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. 8La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. 9 "Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!". 10Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: "Chi è costui?". 11E la folla rispondeva: "Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea". Mt 21,1-11 21 Mt 21,1-11 Entusiasmo della folla (cfr. Mc 11,1-11; cfr. Lc 19,28-40; cfr. Gv 12,12-19) Come si nota l’episodio è riportato anche dagli altri Vangeli. 1 Bètfage: immediatamente a est di Gerusalemme sul versante orientale del monte degli Ulivi, monte del trionfo e dell’agonia. Un monte citato nell’AT, in particolare dal profeta Zaccaria che vede su questo monte il principio della redenzione, la manifestazione del Signore, che avrebbe fatto scaturir Acque vive da Gerusalemme (Zac 14,4.5.8 anche 2Sam 15,30). Gesù tornerà sul monte degli ulivi per salire al Padre e donare lo Spirito (At 1,12 e 2,1-4). 1b-3 due discepoli inviati (per una valida testimonianza Dt 19,15) a chiedere … gli animali. Così anche per la sala dove celebrare la Pasqua Mt 26,17-19 un’asina e un puledro (uno o due animali?) Mt sembra tradurre alla lettera Zac 9,9. Il Signore ne ha bisogno! 4-5 formula di compimento (molto usata da Mt, almeno 12 volte) - figlia di Sion designa poeticamente la popolazione di Gerusalemme. Mt mette insieme Is 62,11 (dite alla figlia di Sion) e Zac 9,9 (Ecco viene a te il tuo re … mite cavalca un asino, un puledro figlio d’asina). Mt 11,29 6-8 aveva ordinato verbo tipico dell’agire divino (cf Zac 11,12-13 e Mt 27,9-10 campo acquistato con i 30 denari); mantelli stesi dai discepoli (cf 2Re 9,13 davanti al Re) anche Mt 27,31: dopo averlo deriso lo spogliarono del mantello … 9 la folla … gridava non è quella che avverserà Gesù Osanna: in ebraico significa “Salva, ti prego!”; equivale all’acclamazione “Viva!”. Citazione di cfr. Sal 118,25-26. 10 tutta la città fu scossa (turbata come alla nascita di Gesù Mt 2,3) L’intento dell’evangelista è mostrare come ci sia un unico grande ingresso messianico di Gesù in Gerusalemme iniziato in 21,1-11, si compie in 26,14-27,66: là dove, sulla croce, Gesù entrerà non nelle porte ma nel cuore della città santa, il tempio (Mt 27,51) 4Ciascuno non cerchi l'interesse proprio, ma anche quello degli altri. 5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: 6 egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, 7ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo, 8umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. 9 Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, 11e ogni lingua proclami: "Gesù Cristo è Signore!", a gloria di Dio Padre. 22 Fil 2,5-11 Fil 2, (5) 6-11 Inno Cristologico Al centro dell’esortazione a vivere unanimi e concordi nell’amore, sta l’inno (cfr. Fil 2,6-11) in cui si celebra e contempla il dramma di Gesù Cristo, la sua umiliazione fino alla morte di croce (cfr. Fil 2,8) e l’esaltazione fino alla gloria di Signore (cfr. Fil 2,11). Paolo riprende dalla tradizione liturgica la piccola composizione poetica e l’adatta al contesto della sua lettera. 2,6-8 Gesù Cristo, in forza della sua originaria uguaglianza con Dio, avrebbe potuto rivendicare un’esistenza umana gloriosa. Ha scelto, invece, di condividere la condizione umana restando, nella umiliazione della morte, fedele a Dio. 2,9 Il nome indica la dignità e il ruolo di Signore, attribuiti a Gesù da Dio stesso (cfr. Eb 1,4). 2,10-11 Le espressioni di cfr. Is 45,23 e il titolo di Signore, riservati esclusivamente a Dio, sono ora riferiti a Gesù risorto. MEdITaTIO Cosa dice il testo biblico a noi? Lasciamoci interrogare seriamente per poter meglio vivere lo “spirito” dei riti della Settimana Santa. COsa MI/CI dICE OggI La decisione di Gesù di andare a Gerusalemme con un corteo di amici (che diventa poi una folla) Un corteo nuziale che accompagna lo sposo verso la casa della sposa! Stendiamo umilmente innanzi a Cristo noi stessi, piuttosto che le tuniche o i rami inanimati e le verdi fronde che rallegrano gli occhi solo per poche ore sono destinate a perdere con la linfa anche il loro verde. Stendiamo noi stessi rivestiti della sua grazia, o meglio, di Lui stesso, poiché quanti siamo stati battezzati in Cristo, ci siamo rivestiti di Cristo (Gal 3,27) e prostriamoci ai suoi piedi come tuniche distese. [Sant’Andrea di Creta, Discorsi] Se la santa Chiesa celebra oggi corporalmente questi avvenimenti, è perché essi si adempiano, il che è molto più importante, spiritualmente. (…) Voi gettate le vostre vesti davanti Dio sulla strada se mortificate i vostri corpi con l’astinenza preparandogli così il cammino per venire a voi. Voi tagliate rami d’alberi se vi preparate il cammino per andare a Dio, praticando le virtù dei santi Padri. (…) Imparate l’obbedienza alla scuola di Abramo,la castità alla scuola di Giuseppe, l’umiltà alla scuola di david, se vi aggrada ottenere la salvezza eterna. (…) Porta invano il ramo d’ulivo colui che non pratica le opere di misericordia. Come pure è senza alcun profitto che porta la palma colui che si lascia vincere dalle astuzie del diavolo. [Anomimo secolo X, Hom. 10 ] ORaTIO 23 Cosa rispondiamo al Signore che ci ha rivolto la Sua Parola? COsa dICO L’acclamazione Osanna richiama il salmo 118, usato dalla Liturgia anche il giorno di Pasqua, più volte citato nel NT. Ecco solo qualche versetto: Salmo 118 Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Dicano quelli che temono il Signore: "Il suo amore è per sempre". Nel pericolo ho gridato al Signore: mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo. È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell'uomo. Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci in esso ed esultiamo! CONTEMPLaTIO Nel silenzio accogliere il dono di Dio! 24