SEE AND TREAT APPARATO: OTORINOLARINGOIATRA: Corpo estraneo orecchio esterno, Tappo di cerume, Otite esterna, Epistassi, Corpo estraneo nel naso, Rinite ORECCHIO INTRODUZIONE ANATOMIA DELL’ORECCHIO Requisito fondamentale per la comprensione delle patologie che interessano l’orecchio è la conoscenza della sua anatomia normale. L’orecchio è un organo pari e simmetrico che consiste di tre porzioni: l’orecchio esterno, l’orecchio medio e l’orecchio interno. L’orecchio esterno e quello medio hanno la funzione di convogliare e trasmettere l’energia meccanica vibratoria del suono; mentre l’orecchio interno è deputato sia al controllo dell’equilibrio che alla trasduzione della energia meccanica vibratoria in impulso nervoso. ORECCHIO ESTERNO E’ costituito da due parti: Padiglione auricolare e condotto o meato acustico esterno. Il padiglione auricolare è sostenuto da uno scheletro cartilagineo che consta di rilievi e depressioni che gli conferiscono la forma caratteristica variabile da individuo ad individuo. Sullo scheletro cartilagineo prendono inserzione muscoli intrinseci ed estrinseci. La funzione del padiglione è quella di concentrazione e rinforzo dell’energia meccanica vibratoria del suono. CONDOTTO O MEATO ACUSTICO ESTERNO Lungo circa 24 mm. disposto trasversalmente ed inclinato in avanti. Consta di una porzione esterna o fibrocartilaginea ed una interna od ossea separate da un restringimento detto istmo. La cute di rivestimento possiede ghiandole sebacee e ghiandole sudoripare dette anche ceruminose. Il secreto delle ghiandole sebacee e ceruminose contribuisce a formare una sostanza densa di colore giallastro che è il cerume con funzione di protezione sulla cute del condotto ed antibatterica grazie al suo pH acido. ORECCHIO MEDIO E’ costituito da cavità con rispettive pareti e da strutture contenute in tali cavità. Le cavità sono rappresentate dalla cassa timpanica, dalle cellule mastoidee con la più grande che è denominata antro e dalla tuba di Eustachio. CASSA TIMPANICA La cassa timpanica è una cavità di forma grossolanamente quadrilatera delimitata da pareti delle quali quella laterale è rappresentata dalla membrana timpanica. Inclinata di circa 40-500 con il piano orizzontale, con diametro di circa 10 mm. e spessore di 0,1 mm. la membrana timpanica presenta due parti: la pars flaccida situata al di sopra del martello e la pars tensa nei cui spessore è situato il martello. La pars tensa è divisa da due linee immaginarie passanti una per il manico del martello, l’altra perpendicolare ad essa, in quattro quadranti: antero e postero-superiore, antero e potero-inferiore. E’ costituita da tre strati: esterno cutaneo, continuazione della cute del condotto; interno mucoso, prolungamento della mucosa di rivestimento della cassa ed intermedio costituito da fascetti di fibre collagene disposte radialmente. In corrispondenza della parete mediale della cassa si trovano il promontorio che è un rilievo osseo dato dal giro basale della coclea, la finestra ovale sede dell’articolazione con la staffa e la finestra rotonda rivestita da una piccola membrana. La parete superiore è costituita da una lamina d’osso detta tegmen timpani che separa la cassa dalla meninge della fossa cranica media, rivestimento del lobo temporale. In corrispondenza della parete anteriore vi è l’ostio timpanico della tuba di Eustachio. Quest’ultimo è un condotto della lunghezza media di 4 cm. che mette in comunicazione il rinofaringe con la cassa assicurando l’entrata d’aria in quest’ultima ed il bilanciamento con la pressione atmosferica. La parete inferiore presenta un piccolo setto osseo che la separa dal bulbo della vena giugulare, grosso vaso venoso che convoglia il sangue refluo dalla testa verso il collo. La parete posteriore va divisa in timpanica dove è visibile l’eminenza piramidale, piccolo rilievo osseo dal quale emerge il muscolo stapedio o della staffa che trova inserzione su quest’ultima ed epitimpanica dove è localizzato l’aditus ad antrum ovvero l’orificio che mette in comunicazione la cassa con la più grossa cellula della mastoide che è l’antro. CATENA OSSICULARE Costituita da tre ossicini: martello, incudine e staffa articolati tra di loro e tenuti in sospensione nella cassa da legamenti sotto l’azione di due piccoli muscoli. Il primo ossicino, il martello, si trova nello spessore della membrana timpanica, mentre l’ultimo, la staffa articolata con la finestra ovale trasmette la vibrazione all’orecchio interno. ORECCHIO INTERNO E’ costituito da una impalcatura ossea che prende il nome di labirinto osseo e dalle strutture nervose contenenti al suo interno ovvero il labirinto membranoso. Il labirinto osseo è formato nella sua porzione anteriore dalla coclea o chiocciola sede dei recettori uditivi. L’informazione raccolta dai recettori viene veicolata dal nervo acustico delle aree uditive cerebrali. Nella sua porzione posteriore, labirinto posteriore, sono presenti i 3 canali semicircolari: laterale, posteriore e superiore, dove sono situate le strutture nervose vestibolari deputate alla registrazione delle accelerazioni di tipo rotatorio della testa. Fra la coclea ed i canali è posto il vestibolo con i due recettori nervosi denominati utricolo e sacculo sensibili alle accelerazioni lineari della testa. FISIOLOGIA DELL'ORECCHIO La capacità dell'orecchio umano di sentire ed interpretare i suoni della vita è eccezionale. L'orecchio raccoglie i suoni e i centri superiori li elaborano per permettere cosi lo sviluppo del linguaggio e delle relazioni umane. Anche dal punto di vista funzionale possiamo dividere in due apparati l'orecchio; il primo possiamo chiamarlo apparato di trasmissione, mentre il secondo è l'apparato di percezione. Il primo è costituito da padiglione, condotto uditivo esterno, membrana del timpano, catena degli ossicini, liquidi cocleari; il secondo dall'organo del Corti, dalle fibre del nervo acustico e dai centri uditivi della corteccia cerebrale. Anche dal punto di vista fisiologico possiamo dividere l'orecchio nelle sue tre parti principali: o orecchio esterno; o orecchio medio; o orecchio interno; L'orecchio esterno : Il suono viene raccolto dal padiglione per essere convogliato nell'area più piccola del condotto, ciò comporta un aumento di energia sonora nei pressi della membrana del timpano. La forma del padiglione auricolare modifica il segnale di ingresso amplificando od attenuando certe frequenze. Ha la funzione di localizzare l'onda sonora, di convogliarla verso il meato acustico esterno. Altra funzione riconosciuta al C.U.E è la protezione sia termica che meccanica. Il condotto uditivo esterno ha notevoli espansioni nervose, da cui deriva la notevole sensibilità. Il C.U.E partecipa attivamente al processo uditivo comportandosi come una cassa di risonanza. Dato che la geometria di tutto l'organo uditivo, è individuale, si spiega la sensazione uditiva diversa da individuo a individuo. La forma e la lunghezza del condotto uditivo portano, invece, ad un'amplificazione delle frequenze centrateattorno ai 3000 Hz. L'orecchio medio: La funzione primaria dell'orecchio medio è quella di trasformatore diqa mpedenza, in quanto adatta l'impedenza acustica dell'aria a quella dei liquidi colcleari. Per un corretto funzionamento dell'orecchio medio bisogna avere una riduzione dell'ampiezza delle vibrazioni nella finestra ovale rispetto alla membrana del timpano, mentre nella stessa proporzione viene aumentata la forza esercitata dalla staffa sui liquidi cocleari. Il movimento dei liquidi cocleari che inizia dopo la vibrazione della membrana del timpano e la contrazione degli ossicini è l'ultimo passaggio che mette in vibrazione la membrana basilare (insieme all'organo del Corti) che fa iniziare la fase di percezione. L'orecchio interno: Nella coclea avvengono due fenomeni fondamentali; il primo la trasmissione del suono, il secondo la trasduzione. la trasmissione riguarda il trasferimento dell'energia acustica dalla finestra ovale all'organo del Corti; la trasduzione è un processo che permette la conversione dell'energia sonora in impulsi elettrici nel nervo acustico. Le informazioni provenenti dal vestibolo e dai canali semicircolari, unite a quelle visive e muscolari ci consentono di mantenere la stazione eretta e l’equilibrio. PRINCIPALI SEGNI E SINTOMI Ipoacusia, sensazione di pressione e pienezza nell’orecchio, acufeni, otalgia e a volte associati a prurito e vertigine. Il dolore è più intenso nella forma diffusa e si può irradiare alle tempie e alla nuca e può acutizzarsi nella masticazione se la sede corrisponde alla parete anteriore del condotto. In questo caso si ha la limitazione dei movimenti di apertura della bocca. Nell’otite cronica il sintomo principale è invece rappresentato dal prurito, a volte insopportabile. Protocollo: CORPO ESTRANEO ORECCHIO ESTERNO I corpi estranei possono essere classificati in animali, vegetali o minerali. o Animali: formiche e altri insetti. o Vegetali: (es. fagiolini, lenticchie, chicco di grano, carta ......) o Minerali: (perline, frammenti di gomma, oggetti piccoli di plastica....) Strutturalmente possono essere sferici o appuntiti AREA TRIAGE Modalità di presentazione al Triage: riferita ritenzione-introduzione corpo estraneo con e senza sintomi. Otalgia improvvisa, sensazione di pressione e pienezza nell’orecchio, acufeni, secrezioni dall’orecchio (specialmente bambini). Segnali d’allarme/esclusione: • Età< 6 aa • Pregressa perforazione timpanica o altre complicanze da un precedente lavaggio dell’orecchio. • Corpo estraneo ritenuto da più di 48 h (particolare attenzione in caso di batterie che possono provocare flogosi e decubito con ulcerazione della mucosa) • Otiti ricorrenti o otite cronica AREA SEE&TREAT Conferma elegibilità percorso See and Treat: ISPEZIONE VISIVA CON OTOSCOPIO: riscontro di ostruzione del condotto uditivo da corpo estraneo. ESCLUSIONE da See and Treat se riscontro di edema o tumefazione delle pareti del condotto (sospetta infiammazione) ESCLUSIONE dei corpi estranei vegetali non visibili ad occhio nudo Attenzioni/trabocchetti: - Prestare attenzione a non irrigare acqua fredda o calda soprattutto in pazienti anziani, perché si provoca uno stordimento molto pronunciato o vertigine - Le manovre di estrazione possono determinare, specialmente per i corpi estranei appuntiti, abrasioni, sanguinamento, infezioni e perforazioni della membrana - Particolare attenzione in caso di batterie che possono provocare flogosi e decubito con ulcerazione della mucosa - In caso di tre tentativi falliti non insistere nella manovra di rimozione Trattamento: Scopo /finalità: 1- Rimuovere le secrezioni del condotto uditivo 2- Facilitare la rimozione del corpo estraneo Materiali: - Otoscopio Dispositivi di autoprotezione Contenitore con acqua a temperatura ambiente (37°) Olio di vaselina Siringa a cono per lavaggio auricolare Pinza a baionetta Tampone di garza Telini di protezione per il paziente Contenitore per la soluzione e bacinella Guanti monouso non sterili Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti Interventi: Fase di preparazione - Effettuare il lavaggio delle mani prima di qualsiasi manovra - informare il paziente - preparare il materiale - sistemare il paziente in posizione seduta con la testa inclinata verso il lato opposto, con l’orecchio interessato rivolto verso l’alto. - Sistemare i teli di protezione sul paziente - Indossare i presidi di autoprotezione Fase operativa: 1 In caso di presenza di animale ucciderlo prima di procedere all’estrazione riempiendo il condotto uditivo con olio di vaselina Se si sospetta che il corpo estraneo sia di tipo vegetale l’irrigazione è sconsigliata perchè tali oggetti si rigonfiano a contatto con l’acqua e il rigonfiamento produce un dolore intenso; procedere in questo caso se il corpo estraneo è visibile ad occhio nudo all’estrazione mediante pinza a baionetta, si raccomanda di non insistere, - Rimuovere con tampone di garza qualunque secrezione presente nell’orecchio esterno - Posizionare la bacinella reniforme alla testa e sotto l’orecchio - Controllare la temperatura dell’acqua - Stirare il padiglione auricolare indietro e verso l’alto Mettere la punta della siringa da irrigazione nell’apertura dell’orecchio e dirigere delicatamente il getto del liquido contro i lati del condotto uditivo - Osservare eventuali segni di dolore o di stordimento - Se il lavaggio non determina la fuoriuscita del corpo estraneo inviare il paziente al medico Fase operativa: 2 - Otoscopia di controllo per verificare il successo - Asciugare l’orecchio esterno - Smaltire il materiale utilizzato - Far inclinare la testa sul lato dove è stato irrigato per alcuni minuti dopo il trattamento, per permettere il drenaggio della soluzione rimasta - Registrare su modulistica l’esito del trattamento - Riordino del materiale - Lavaggio sociale delle mani Istruzioni per la dimissione: Indicazioni al paziente: - Consigliare trattamento antibiotico -antiflogistico con tobramicina gtt. o analogo (es. Tobradex Oto 3 gtt. 2 volte al dì per 3 giorni), escludendo eventuali allergie,quando c’è stato un danno cutaneo significativo o il corpo estraneo era costituito da materiale organico - Educare il paziente ad un igiene appropriata dell’orecchio, a non introdurre alcunché dentro l’orecchio - Consigliare al paziente di segnalare al proprio medico curante la comparsa di febbre persistente, dolore, l’otorrea, o la compromissione dell’udito. AVVERTENZE PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO A TRATTAMENTO PER CORPO ESTRANEO DELL’ORECCHIO ESTERNO Gentile Signore/a Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo, a seguire le raccomandazioni sotto riportate: - Assumere, dalla data odierna, la terapia consigliata per i prossimi 3 gg - Non introdurre alcunché dentro l’orecchio per effettuarne la pulizia - Controllare che non compaiano i seguenti sintomi: - febbre persistente, - dolore - emissione di secrezioni dall’orecchio, - compromissione dell’udito In caso compaia uno di questi sintomi, Le consigliamo di recarsi dal suo medico Curante. Bibliografia di riferimento: -Tintinalli JE :Emergency Medicine ,2004, Ed.Mc Graw Hill Minor Injuries Unit Handbook -A guide for A&E Senior House Officers, Emergency Nurse Practitioners Ed.Butterworth- Heinemann, Oxford 1998 Protocollo: TAPPO DI CERUME Il cerume è prodotto dalle ghiandole ceruminose presenti solo nella porzione cartilaginea del condotto uditivo esterno. Si riconosce facilmente dal colore (che varia dal giallo dorato al bruno scuro) Il cerume ha una funzione di protezione sulla cute del condotto e svolge un’azione antibatterica grazie al suo pH acido AREA TRIAGE Motivo di presentazione al Triage: riferita ipoacusia, sensazione di pressione e pienezza nell’orecchio, acufeni, otalgia con intensità variabile, a volte associati a prurito e vertigine. Segnali d’allarme/esclusione: o Età <10 aa o Storia di secrezioni o pregressa perforazione timpanica o altre complicanze da precedente lavaggio dell’orecchio o Dolore di intensità >4 (codice verde) o Presenza di vertigine intensa o persistente o Otiti ricorrenti o croniche o Febbre > 38°c AREA SEE&TREAT Conferma elegibilità percorso See and Treat: ISPEZIONE VISIVA CON OTOSCOPIO: riscontro di ostruzione del condotto uditivo da materiale di colore giallo-bruno scuro indicativo per cerume ESCLUSIONE da see and treat SE riscontro di edema o tumefazione delle pareti del condotto (sospetta infiammazione) Attenzioni/trabocchetti: - Prestare attenzione a non irrigare acqua fredda o calda , perché si provoca uno stordimento molto pronunciato o vertigine - Se il lavaggio (ripetuto max 3 volte) non determina la fuoriuscita del tappo di cerume porre fine al trattamento Trattamento: Scopo/finalità: o Rimuovere le secrezioni del condotto uditivo o Facilitare la rimozione di cerume Materiali: • • • • • • • • • • Otoscopio Dispositivi di autoprotezione Contenitore con acqua a temperatura corporea (37°) Siringa a cono per lavaggio auricolare Telini di protezione per il paziente Tamponi di garza Pinze a baionetta Contenitore per la soluzione e bacinella Guanti monouso Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti Interventi: Fase di preparazione - Effettuare il lavaggio sociale delle mani - Informare il paziente - Preparare il materiale - sistemare il paziente in posizione seduta con la testa inclinata verso il lato opposto, con l’orecchio interessato rivolto verso l’alto. - Sistemare i teli di protezione sul paziente - Indossare dispositivi di autoprotezione Fase operativa: 1 Rimuovere con il tampone di garza le secrezioni presenti nell’orecchio esterno - Posizionare la bacinella reniforme alla testa e sotto l’orecchio - Controllare la temperatura dell’acqua - Stirare il padiglione auricolare indietro e verso l’alto Mettere la punta della siringa da irrigazione nell’apertura dell’orecchio e dirigere delicatamente il getto del liquido contro i lati del condotto uditivo - Osservare eventuali segni di dolore o di stordimento Fase operativa: 2 - Otoscopia di controllo per verificare il successo dell’intervento - Asciugare l’orecchio esterno - Smaltire il materiale utilizzato - Far inclinare la testa sul lato dove è stato irrigato per alcuni minuti dopo il trattamento, per permettere il drenaggio della soluzione rimasta - Registrare su modulistica l’esito del trattamento - Riordino del materiale - Lavaggio sociale delle mani Istruzioni per la dimissione: Indicazioni al paziente: - Educare il paziente ad un igiene appropriata dell’orecchio, a non introdurre alcunché dentro l’orecchio - Spiegare la normale funzione protettiva del cerume - Consigliare al paziente di segnalare al proprio medico curante la comparsa di febbre persistente, dolore, otorrea, o compromissione dell’udito. - Se il lavaggio non ha determinato la fuoriuscita del tappo di cerume consigliare instillazione nell’orecchio di gocce di acqua ossigenata o prodotto per lo scioglimento del cerume secondo le modalità e i dosaggi presenti nel foglietto illustrativo; preferibilmente non mettere tampone dopo la somministrazione. - Inviare il paziente dal curante per la continuità assistenziale Bibliografia di riferimento: -Tintinalli JE, Emergency medicine 2004 Ed Mc Graw Hill Cooke M et al Minor Injuries Unit Handbook -A guide for A&E Senior House Officers, Emergency Nurse Practitioners Ed.Butterworth- Heinemann, Oxford 1998 AVVERTENZE PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO A TRATTAMENTO PER TAPPO DI CERUME Gentile Signore/a Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo, a seguire le raccomandazioni sotto riportate: - Nel caso in cui le manovre che sono state effettuate per asportare il tappo di cerume non abbiano determinato la fuoriuscita del tappo di cerume, Le consigliamo l’instillazione nell’orecchio di 5 gocce di acqua ossigenata o di 2 gtt di cerulisina tre volte al giorno per tre giorni per lo scioglimento del cerume. Dopo la - - - somministrazione, per evitare l’immediata fuoriuscita delle gocce, tenere per alcuni minuti il capo inclinato dalla parte opposta rispetto all’orecchio trattato. E’ preferibile non mettere tampone dopo aver introdotto le gocce nell’orecchio. Non introdurre alcunché dentro l’orecchio per effettuarne la pulizia. E’ opportuno sappia che il cerume, normalmente prodotto dalle ghiandole presenti nel condotto uditivo esterno, ha un’importante funzione di protezione sulla cute del condotto e svolge un’azione antibatterica grazie al suo pH acido Le consigliamo dopo l’uso delle gocce di recarsi dal suo medico Curante o presso questa struttura per la rimozione del tappo di cerume Si dovrà necessariamente rivolgere al suo medico curante in caso di comparsa dei seguenti sintomi: - Febbre persistente, - Dolore - Emissione di secrezioni dall’orecchio - Aggravamento della compromissione dell’udito Protocollo: OTITE ESTERNA (ORECCHIO DEL NUOTATORE) L’otite esterna è caratterizzata da una infiammazione del condotto uditivo nella sua parte esterna. La forma acuta è solitamente causata da infezione batterica o più raramente da un fungo. Si manifesta soprattutto nei periodi estivi perchè legata all’immersione in acqua in particolare in piscine dove gli impianti di depurazione non riescono a garantire una sufficiente disinfezione AREA TRIAGE Motivo di presentazione al Triage: Otalgia come sintomo prevalente ma localizzato all’orecchio esterno. Possono associarsi prurito, ipoacusia ed eventuali secrezioni. Segnali d’allarme/esclusione: età <6 aa dolore diffuso e/o intenso (> 7) febbre > 38°C tumefazione diffusa Prurito come sintomo principale (può indicare la cronicizzazione dell’infiammazione o l’origine micotica della stessa) o Otite cronica o ricorrente o Pregressa peforazione timpanica o o o o o AREA SEE&TREAT Conferma elegibilità percorso See and Treat: o ISPEZIONE VISIVA CON OTOSCOPIO: riscontro di tumefazione limitata al condotto uditivo esterno (flogosi) in assenza di ostruzione e febbre > 38°C. o ANAMNESI: chiedere al paziente se ha frequentato di recente una piscina e stirare il padiglione auricolare: se la manovra provoca dolore indirizza verso l’otite del nuotatore. o Misurare e trattare il dolore ( vedi protocollo trasversale) Attenzioni/trabocchetti: - Escludere allergie all’antibiotico e al cortisone Lasciare libero l’orecchio esposto all’aria, senza tampone, specialmente nelle infezioni ricorrenti Trattamento: Scopo/ finalità: Ridurre il dolore Fare regredire l’infiammazione Materiali: • • • • • Otoscopio Dispositivi di autoprotezione Telini di protezione per il paziente Tamponi di garza Pinze a baionetta • Bacinella reniforme • Guanti monouso di varia misura • Contenitore per lo smaltimento dei rifiuti Interventi: Fase di preparazione - Lavaggio sociale delle mani - Informare il paziente - Preparare il materiale - Sistemare il paziente in posizione seduta con la testa inclinata verso il lato opposto, con l’orecchio interessato rivolto verso l’alto. - Sistemare i teli di protezione sul paziente Fase operativa 1: - Rimuovere con i tamponi di garza le secrezioni presenti nell’orecchio esterno evitando di approfondirsi nel condotto uditivo esterno (restare in superficie) - Posizionare la bacinella reniforme alla testa e sotto l’orecchio - Stirare delicatamente il padiglione auricolare indietro e verso l’alto Instillare all’interno dell’orecchio 3-4 gocce di prodotto antibiotico e cortisonico (es. tobramicina gtt. e idrocortisone gtt.) per ridurre l’infiammazione. Fase operativa: 2 - Smaltire il materiale utilizzato - Lavaggio sociale delle mani - Registrare su modulistica l’esito del trattamento Istruzioni per la dimissione: Indicazioni al paziente - Educare il paziente ad un igiene appropriata dell’orecchio, a non introdurre alcunché dentro l’orecchio - Consigliare proseguo terapia antibiotica ed antiinfiammatoria per 3 giorni, alla dose di 3-4 gtt. 2 volte al dì per ciascun prodotto (es. tobramicina gtt. e idrocortisone gtt). Preferibile non mettere tampone dopo la somministrazione - Eventuale dolore può essere alleviato applicando calore vicino all’orecchio (es. borsa dell’acqua calda) e assumendo terapia antidolorifica secondo protocollo trasversale - Dormire tenendo sollevata la testa. - Mantenere l’orecchio asciutto evitando per alcuni giorni la penetrazione di acqua - Inviare il paziente dal curante per la continuità assistenziale - Prescrivere terapia analgesica (vedi protocollo trasversale) - Consigliare al paziente di segnalare al proprio medico curante la persistenza di dolore o prurito AVVERTENZE PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO A TRATTAMENTO PER: OTITE ESTERNA Gentile Signore/a Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo, a seguire le raccomandazioni sotto riportate: - Assumere, dalla data odierna, la terapia consigliata per 3-4 gg. - E’ preferibile non mettere tampone dopo aver introdotto le gocce nell’orecchio. - Non introdurre alcunché dentro l’orecchio per effettuarne la pulizia. - Controllare la temperatura corporea: in caso di febbre contattare il proprio medico curante - L’eventuale presenza di dolore per le prossime 24-48 ore, può essere alleviata applicando calore vicino all’orecchio, utilizzando ad esempio la borsa dell’acqua calda (fare attenzione ad evitare lesioni da ustione!) - Dormire tenendo sollevata la testa. - Mantenere l’orecchio asciutto evitando per alcuni giorni la penetrazione di acqua Le consigliamo comunque di recarsi dal suo medico Curante ,in particolare nel caso persistano dolore o prurito Bibliografia di riferimento: - Tintinalli JE, Emergency medicine 2004 Ed Mc Graw Hill - Cooke M et al Minor Injuries Unit Handbook A guide for A&E Senior House Officers, Emergency Nurse Practitioners Ed.Butterworth- Heinemann, Oxford 1998 NASO ANATOMIA DELLE CAVITÀ NASALI E DEI SENI PARANASALI Le strutture di sostegno del naso sono rappresentate da componenti ossei e cartilaginei. Le ossa nasali proprie costituiscono lo scheletro del terzo superiore della piramide nasale, le cartilagini triangolari e le alari invece il terzo medio e inferiore dello stesso. Le cartilagini alari in particolare contribuiscono alla forma della punta del naso. La copertura esterna delle strutture di sostegno è data dalla cute e dai tessuti molli sottocutanei. Il setto nasale divide l'interno del naso in due "cavità" dette fosse nasali, che comunicano con l'esterno attraverso le narici e con il rinofaringe attraverso le coane. Il setto nasale rappresenta infatti la parete mediale di ciascuna fossa nasale. Le componenti fondamentali del setto nasale sono rappresentate dalla cartilagine quadrangolare, dalla lamina perpendicolare dell'etmoide e dal vomere. La lamina quadrangolare si ispessisce e si unisce con la lamina perpendicolare dell'etmoide realizzando così una continuità osteo-cartilaginea. Nelle fosse nasali esistono tre "sporgenze" per ogni lato dette turbinati (inferiore, medio e superiore) che sono costituiti da piccole lamine ossee ricoperte da mucosa. Le fosse nasali sono in comunicazione, mediante piccoli canalicoli, con un complesso sistema di cavità scavate all'interno dello scheletro del cranio dette seni paranasali. Distinguiamo: • • • • Seni etmoidali Seni mascellari Seni frontali Seno sfenoidale FISIOLOGIA DEL NASO L'interno del naso e dei seni paranasali è rivestito da una tonaca mucosa il cui epitelio è di tipo cilindrico vibratile (epitelio respiratorio) del tutto analogo a quello della trachea e dei bronchi. Le cellule sono dotate di ciglia che, con il loro movimento ondulatorio, trasportano le secrezioni nasali dall'esterno verso l'interno. Nella volta delle fosse nasali e sulla parte più alta del setto nasale esiste un altro tipo di epitelio ricco di cellule neurosensoriali deputate alla funzione olfattiva (area olfattoria).Nella tonaca mucosa si trovano numerose ghiandole di tipo siero-mucoso che producono il muco nasale. Il muco così prodotto ha la funzione di trattenere particelle di pulviscolo inalate (filtrazione) e di cedere all'aria inspirata umidità e calore (umidificazione e riscaldamento), e viene successivamente spinto dal movimento delle ciglia delle cellule verso la parte posteriore delle fosse nasali per scendere poi in faringe (trasporto muco-ciliare). L'assenza o il deficit di questo sistema di autodetersione delle fosse nasali e dei seni paranasali può essere il momento causale di varie patologie (l'efficenza del sistema si valuta con il test del trasporto muco-ciliare). Ciclo respiratorio nasale: I turbinati sono costituiti da tessuto cavernoso ricco di vasi arteriosi e venosi e di anastomosi artero-venose (collegamenti tra i vasi). Un complesso sistema di innervazione regola l'afflusso di sangue ai turbinati e fa sì che essi si "dilatino" e si "restringano" ogni 6-8 ore. La conseguenza di questo fenomeno è che la respirazione nasale avviene prevalentemente attraverso una sola narice con una periodica alternanza definita "ciclo respiratorio nasale". Le Funzioni del naso sono: • • • • Funzione respiratoria Funzione olfattoria Funzione fonatoria Funzione reflessogena Funzione respiratoria: Il naso è la prima via respiratoria e da esso dipende il corretto funzionamento di tutto il sistema respiratorio. Le fosse nasali modulano le resistenze al passaggio del flusso aereo Nel naso, infatti, avviene la filtrazione dell'aria inspirata grazie ai peli di cui è dotato (le vibrisse) e al muco che riveste l'interno delle pareti nasali; avviene il riscaldamento dell'aria ed il processo di umidificazione dovuto all'incontro della corrente d'aria inspirata con quella espirata e alla quota di umidità ceduta dal muco nasale. Funzione olfattiva: Nella porzione superiore delle fosse nasali, sulla volta e sulla superficie del setto, sono ubicate cellule neurosensoriali destinate alla percezione degli odori (area olfattoria). La graduale riduzione delle nostre capacità olfattive non deve farci dimenticare la notevole importanza di questo senso Esso riveste un ruolo primario poichè: • • • Regola l'assunzione del cibo e la percezione dei sapori e dei gusti (interazione con il sistema gustativo); Regola il comportamento riproduttivo attraverso la percezione dei ferormoni (sostanze odorose emesse dall'uomo che modulano il desiderio sessuale); Espleta una importante funzione protettiva nell'evidenziare sostanze nocive e tossiche. Protocollo: EPISTASSI La sede più frequente di sanguinamento nelle emorragie anteriori è rappresentata dalla rottura di un capillare del “locus valsalvae”, situato nella parte anteriore del setto nasale, per lo più visibile all’ispezione. L’emorragia può avere insorgenza spontanea, essere causata dalla penetrazione di corpi estranei o essere favorita da raffreddori, riniti, esposizione al sole... Per lo più regredisce rapidamente ma tende a recidivare. Può verificarsi come espressione di stato patologico (es. crisi ipertensiva) o in assenza di esso (epistassi essenziale). AREA TRIAGE Motivo di presentazione al Triage: Sanguinamento dal naso di recente insorgenza o in atto. Segnali d’allarme/esclusione: o o o o o o o o Età < 10 aa Febbre > 38°C Epistassi di origine traumatica Contatto con sostanze irritanti (acido solforico, cloro, mercurio, benzolo, cocaina...) Coagulopatie congenite o acquisite Grave comorbilità o compromissione delle condizioni generali Presenza di altri sintomi Episodi recenti e ravvicinati di epistassi AREA SEE&TREAT Conferma elegibilità percorso See and Treat: o ISPEZIONE DELLE FOSSE NASALI con l’ausilio dello speculum nasale e della lampada frontale: visibilità della fonte di sanguinamento (è escluso il sospetto di sanguinamento posteriore) o assenza di poliposi visibile. Attenzioni/trabocchetti: - Assicurarsi che la manovra risulti di facile realizzazione per evitare eccessivi traumatismi e abrasioni Trattamento: Scopo/ finalità: 3- Bloccare l’emorragia 4- Facilitare il drenaggio del sangue e del muco Materiale: • Speculum nasale • • • • • • • • • • • • • Dispositivi di autoprotezione Aspiratore nasale Pinza chirurgica Compresse di garza 10 x 10 sterile Compresse di garza 10 x 10 non sterile Tamponi nasali (4½-8) Lubrificante Siringa monouso da 10 cc Fiale di soluzione fisiologica Guanti Lampada frontale Bacinelle reniformi Forbici Interventi: Fase di preparazione: - Spiegare al paziente le fasi della medicazione per ottenere collaborazione e tranquillizzarlo - Inclinare di circa 30° il lettino - Far stendere il paziente con la testa ruotata leggermente dal lato dell’operatore - Sistemare i teli di protezione sul paziente - Raccomandare di non arricciare il naso Fase operativa 1: Prima di procedere al tamponamento far comprimere al paziente dall’esterno la narice per 5’ facendo tenere il busto e la testa piegata in avanti per evitare l’ingestione di sangue. Fornire una bacinella reniforme per poter espellere eventuali sangue ingerito. - Con l’ausilio della lampada frontale e dell’aspiratore si aspirano eventuali coaguli. - Dopo la compressione dall’esterno della narice si applica tampone nasale (4½ o superiore) con l’eventuale ausilio della pinza chirurgica, facendo scorrere il tampone lungo il pavimento del naso - Posizionare il tampone dopo accurata lubrificazione o Dopo posizionamento imbibire il tampone di soluzione fisiologica con l’ausilio di una siringa da 5 cc senza ago Fase operativa: 2 o Controllare l’orofaringe per escludere gemizi posteriori o presenza di coaguli - Smaltire il materiale utilizzato - Mettere comodo il paziente - Riordino del materiale - Lavaggio sociale delle mani - Registrare su modulistica l’esito del trattamento Istruzioni per la dimissione: Istruzioni per il paziente: o Lasciare il tampone in sede per almeno 48-72 ore. o Fornire un’adeguata informazione sanitaria relativa al comportamento da tenere nei giorni successivi - Dopo la rimozione del tampone consigliare l’applicazione di una piccola quantità di vaselina all’interno delle narici per evitare che la mucosa diventi secca e fragile - In caso di frequenti recidive consigliare una maggiore umidificazione dell’ambiente - Evitare futuri tamponamenti con cotone emostatico (rischio di ustioni locali) - Evitare per alcuni giorni l’assunzione estemporanea di acido acetilsalicilico in quanto allunga il tempo di coagulazione e consultare il medico in caso di trattamento cronico - Inviare il paziente dal curante per la continuità assistenziale e la rimozione del tampone nasale o in base all’organizzazione del Pronto Soccorso appuntamento presso specialista AVVERTENZE PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO A TRATTAMENTO PER EPISTASSI Gentile Signore/a Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo, a seguire le raccomandazioni sotto riportate: - Lasciare il tampone in sede per almeno 48-72 ore. - Recarsi dal medico Curante per la continuità assistenziale e la rimozione del tampone nasale - Evitare per alcuni giorni l’assunzione estemporanea di acido acetilsalicilico (aspirina) in quanto allunga il tempo di coagulazione e consultare il medico in caso di trattamento cronico - Evitare di soffiare il naso con forza svuotando sempre una narice alla volta - Limitare sforzi fisici e dormire con la testa leggermente sollevata - In caso questi episodi si verifichino di frequente le consigliamo una maggiore umidificazione dell’ambiente - In caso di recidiva,prima di tamponare con garza o cotone idrofilo (evitare l’uso di cotone emostatico per rischio di ustioni locali), procedere alla compressione per 10 min delle aree elastiche del naso che vengono serrate fra pollice e falange media del 2°dito - Dopo la rimozione del tampone le consigliamo di applicare per 3-4 giorni una piccola quantità di vaselina all’interno delle narici per evitare che la mucosa diventi secca e fragile Bibliografia di riferimento: -Tintinalli JE, Emergency medicine 2004 Ed Mc Graw Hill -Cooke M et al Minor Injuries Unit Handbook A guide for A&E Senior House Officers, Emergency Nurse Practitioners Ed.Butterworth- Heinemann, Oxford 1998 Protocollo: CORPO ESTRANEO NEL NASO I corpi estranei, specialmente quelli a superficie irregolare, se permangono a lungo nelle fosse nasali determinano lesioni ulcerative della mucosa e granulazioni sanguinanti al minimo contatto. AREA TRIAGE Modalità di presentazione al Triage: - Riferita ritenzione-introduzione di corpo estraneo con e senza sintomi (molti bambini sono riluttanti a ammettere di aver inserito un corpo estraneo). - Possibile fuoriuscita di muco dapprima liquido poi più denso e maleodorante se il corpo estraneo è stato ritenuto a lungo. - Sensazione di ostruzione nasale prevalentemente monolaterale - - -- Epistassi persistente Segnali d’allarme/esclusione: -Età inferiore a tre anni -Permanenza da lungo tempo del corpo estraneo; -Riferita fuoriuscita di muco maleodorante AREA SEE&TREAT Conferma eleggibilità percorso See and Treat: ISPEZIONE DELLE FOSSE NASALI con l’ausilio dello speculum nasale e della lampada frontale: visibilità del corpo estraneo Attenzioni/trabocchetti: - Se il tentativo di espulsione/estrazione del corpo estraneo fallisce, non insistere con le manovre per evitare ulteriori traumatismi ed inviare il paziente al medico. Trattamento: Scopo/ finalità: 1- Individuare la presenza di corpo estraneo 2- Rimozione dei corpi estranei visibili Materiale: - Speculum nasale Dispositivi di autoprotezione Aspiratore nasale con sonda di grosso calibro Pinza a baionetta Compresse di garza 10 x 10 sterile Compresse di garza 10 x 10 non sterile Guanti monouso non sterili di varia misura Lampada frontale Bacinelle reniformi Uncino Interventi: Se il bambino è cooperante e il corpo estraneo visibile è possibile rimuovere l’oggetto in PS Fase di preparazione - Spiegare al paziente le fasi della medicazione per ottenere collaborazione e tranquillizzarlo - Inclinare di circa 30° il lettino e far sdraiare il paziente - Sistemare i teli di protezione sul paziente Fase operativa: 1 o Far soffiare il naso più volte e abbastanza forte premendo la narice libera contro il setto nasale. o Nel caso in cui il provvedimento risulti inefficace riposizionare lo speculum e tentare la rimozione con aspiratore con sonda morbida o rigida o in alternativa passare delicatamente oltre il corpo estraneo con piccolo uncino o, nel caso di materiale non sferico, provare ad afferrarlo con pinza a baionetta Fase operativa: 2 - Escludere comparsa di sanguinamento nasale (in caso di comparsa procedere come nei casi di epistassi) - Smaltire il materiale utilizzato - Mettere comodo il paziente - Riordino del materiale - Lavaggio sociale delle mani Istruzioni per la dimissione: Indicazioni al paziente: - Controllare che non compaiano sintomi quali febbre, mal di testa e aumento dello scolo giallastro dal naso (sospetto per materiale residuo) AVVERTENZE PER IL PAZIENTE SOTTOPOSTO AD ASPORTAZIONE DI CORPO ESTRANEO NASO Gentile Signore/a Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo, a seguire le raccomandazioni sotto riportate: In caso compaia uno dei seguenti sintomi: - febbre, - mal di testa, - aumento dello scolo giallastro dal naso (sospetto per materiale residuo) è opportuno recarsi dal suo medico curante Bibliografia di riferimento: Minor Injuries Unit Handbook A guide for A&E Senior House Officers, Emergency Nurse Practitioners Ed.Butterworth- Heinemann, Oxford 1998 Protocollo: Rinite Definizione: Si definisce rinite un processo infiammatorio a carico della mucosa nasale spesso associato ad infiammazione della congiuntiva oculare e della mucosa del rino-faringe e laringe. Tale quadro clinico può riconoscere sia un’ezio-patogenesi infettiva (generalmente virale) che allergica. Classificazione: Rinite allergica Rinite infettiva (virale, batterica) Rinite allergica: Si scatena a seguito dell’esposizione ad allergeni: vegetali, alimentari, occupazionali. Il complesso sintomatologico è caratterizzato oltre che da ostruzione nasale/rinorrea da accessi parossistici di starnuti, prurito di occhi, naso e palato. E’ spesso associato ad irritazione del faringe, tosse e astenia. Rinite virale: la forma acuta virale è normalmente apiretica, colpisce le prime vie respiratorie in parte o nel loro insieme. Si può quindi esprimere solo con rinite o con associate: sinusite, faringite, laringite e tracheite. E’ causata da virus (Rhinovirus, di cui esistono oltre 100 sierotipi, in oltre il 50% dei casi, Echovirus, virus Coxackie) ed é autolimitantesi. La durata del raffreddore è molto variabile da 24 ore in un numero limitato di soggetti adulti fino a 7 giorni. E’ molto contagioso, specialmente in ambienti chiusi, diffondendosi per via areosolica. Può complicarsi con sovrammissioni batteriche: il segnale è rappresentato dalla modificazione delle secrezioni che da sierose divengono purulente. Si manifesta con: ostruzione/rinorrea, fastidio al faringe, tosse, malessere e cefalea, faringodinia intensa, adenopatie latero-cervicali, lieve rialzo termico (di norma non vi sono brividi). AREA TRIAGE Motivo di presentazione al Triage: Secrezioni nasali (rinorrea), congestione nasale, starnuti, eventuale lieve rialzo termico fino a 38°C, eventualmente associato a vellichio, disfonia, segni e sintomi di congiuntivite (vedi congiuntivite). I sintomi associati devono essere modesti perché si possa inquadrare il complesso sintomatologico nel quadro della rinite (altrimenti si passa ad altro protocollo/algoritmo a seconda del sintomo predominante) Segnali di allarme/esclusione: Età < 10 aa Febbre elevata (> 38°C) Importante mal di gola, odinofagia o otalgia Tosse Difficoltà respiratoria Manifestazioni orticaroidi AREA SEE&TREAT Conferma elegibilità percorso See and Treat: Anamnesi : valutare storia di allergia, eventuale esposizione ad allergeni noti ; Valutazione ispettiva : -Escludere tumefazione tonsillare: abbassare la lingua con abbassalingua, utilizzare una lampadina per osservare le tonsille. Se le tonsille si presentano edematose, molto arrossate o ricoperte da essudato biancastro consultare il medico. -Escludere manifestazioni orticariodi: osservare la superficie di arti e tronco. Scopo /finalità: Alleviare la sintomatologia del paziente Materiale: • • • • • Guanti monouso non sterili di varia misura Abbassalingua Termometro Fonte di luce Mascherina Interventi: Fase di preparazione - Lavaggio sociale delle mani - Dispositivi Protezione Individuale - Spiegare al paziente che l’obiettivo principale dell’intervento è escludere importanti patologie associate Fase operativa: Procedere all’ispezione del faringe e all’esclusione di manifestazioni orticarioidi (vedi sopra) Interventi: Sia nel caso di rinite virale che allergica consigliare: 1. Lavaggi frequenti delle cavità nasali con soluzioni saline (Soluzione fisiologica ) 2. Fexofenadina –adulti: 1 cp 120 mg la a sera per 3 gg Bambini 6-12 aa: 30 mg la sera Loratadina adulti e bambini > 6 anni 1 cp da 10 mg Attenzione in caso di: insufficienza epatica e renale, ipertrofia prostatica, glaucoma, epilessia. Effetti indesiderati: cefalea, ritenzione urinaria, secchezza delle fauci, sonnolenza, , disturbi del visus, aritmie (rare), ipotensione (rara) Durante l’assunzione evitare la contemporanea assunzione di alcool che potenzia gli effetti sedativi e evitare la guida di autoveicoli 3. Decongestionanti nasali da usare 3 volte al giorno sotto forma di spray o gocce nasali. Attenzione a non protrarre l’uso oltre 7 gg: si può sviluppare assuefazione (l’effetto vasocostrittore diviene sempre più modesto rispetto alla vasodilatazione secondaria reattiva portando ad uso sempre più frequente e di dosi maggiori per ottenere effetto desiderato, con il tempo si può verificare ipertrofia dei turbinati nasali che non recede alla sospensione del farmaco e può richiedere intervento di turbinotomia. I decongestionanti nasali sono controindicati sotto i 12 aa, cautela nell’uso nei pazienti ipertesi, ipertiroidei, diabetici, ipertrofia prostatica, glaucoma ed insufficienza renale Non somministrare in associazione a inibitori delle monoaminossidasi. AVVERTENZE PER IL PAZIENTE CON RINITE Gentile Signore/a Per il problema che l’ha portata alla nostra osservazione, la invitiamo, a seguire le raccomandazioni sotto riportate: . Effettui frequenti lavaggi nasali con soluzione fisiologica sterile mediante siringa senza ago o altre soluzioni saline secondo le istruzioni riportate nel foglietto illustrativo Utilizzi un decongestionante nasale sotto forma di spray o gtt nasali 3 volte al giorno. Attenzione a non protrarre l’uso oltre 7 gg. Assuma la terapia consigliata per 2-3 gg In caso di rinite allergica eviti l’esposizione ad allergeni noti. In caso di rialzo termico assumere paracetamolo 500 mg, 1 cp . Si faccia rivalutare dal proprio medico curante fra 2-3 gg o prima se i sintomi dovessero peggiorare, in particolare se aumenta la febbre. Bibliografia di riferimento: Cecil Textbook of medicine 22esima edizione ,Philadelphia 2004