Note biografiche e artistiche Anna Anni, protagonista indiscussa della scena teatrale dell’ultimo cinquantennio, ha firmato i costumi e le scene di un centinaio di spettacoli - alcuni dei quali entrati nella storia della messinscena novecentesca - al fianco di registi come Orson Welles, Franco Zeffirelli, Mauro Bolognini, Sandro Sequi e Beppe Menegatti. Fiorentina, si forma artisticamente presso l’Istituto d’Arte di Porta Romana (sezione pittura murale), avendo come insegnanti i pittori Lunardi, Giani e Martinelli; come compagni di studi Danilo Donati e Piero Tosi, ai quali rimarrà sempre legata da profonda amicizia. Mentre, per quanto riguarda la formazione culturale, saranno gli insegnamenti dell’incisore Pietro Parigi a dischiuderle il mondo dell’arte e dello spettacolo lirico. La passione di Anna Anni per la pittura ed il teatro si manifesta fin dagli anni della giovinezza in cui entra in contatto con Donna Flavia Farina Cini e con giovani talenti destinati a diventare protagonisti della scena teatrale italiana del dopoguerra, tra cui: Franco Zeffirelli, Beppe Menegatti, Alfredo Bianchini, Paolo Poli e Luciano Alberti Del 1953 è l’incontro fondamentale con Orson Welles, per il quale crea i costumi del Volpone di Jonson e della Locandiera goldoniana, entrambi andati in scena a Chicago. Lavori questi che bene evidenziano quella che sarà la cifra stilistica propria dell’opera di Anna Anni: una raffinata creatività unita ad un attento studio delle fonti iconografiche e letterarie. Le messinscene scaligere dei rossiniani La Cenerentola del 1954 e Il Turco in Italia del 1955 (che vede tra gli interpreti Maria Callas) segnano l’inizio del sodalizio artistico, in qualità di assistente costumista, con Franco Zeffirelli. Al 1960 data il suo primo importante lavoro per il teatro lirico: Zeffirelli le affida l’ideazione dei costumi dell’Alcina di Händel, rappresentata alla Fenice di Venezia ed interpretata dall’astro nascente Joan Sutherland. Dall’intensa collaborazione con il regista fiorentino nascono spettacoli memorabili, quali: gli scaligeri Cavalleria rusticana e Pagliacci (1981) con Placido Domingo e Teresa Stratas, Turandot (1983) con Placido Domingo, Ghena Dimitrova e Katia Ricciarelli, Don Carlo (1992) con Luciano Pavarotti e Daniela Dessì. L’ Arena di Verona la vede ugualmente protagonista nel 1995 con Carmen e nel 2002 con gli oltre novecento sfarzosi costumi che hanno vestito l’Aida kolossal firmata Zeffirelli. Per il Metropolitan di New York firma i costumi di alcuni allestimenti storici, sempre per la regia di Zeffirelli, come: Turandot (1987) con Placido Domingo; Don Giovanni (1990) con Samuel Ramey; Carmen (1996). Il 15 gennaio 1998 con i sontuosi costumi di Aida, diretta dal maestro Zeffirelli ed interpretata da Josè Cura e Maria Glulegina, inaugura il New Imperial Theatre di Tokio. Del 1965 è l’incontro con il regista Sandro Sequi, per il quale Anna Anni firma le scene del donizettiano La figlia del reggimento - rappresentato al Covent Garden di Londra ed interpretato da Joan Sutherland - con i costumi di un altro grande della scena teatrale novecentesca, Marcel Escoffier. Dello stesso anno è l’Orfeo di Monteverdi, sempre diretto da Sequi, che segna l’inizio della collaborazione di Anna Anni con il festival di Aix en Provence. Il sodalizio con Sequi prosegue con opere, che la vedono sempre come attenta e sensibile ideatrice dei costumi, quali: Le nozze di Figaro (1966) ad Amsterdam; L’incoronazione di Popppea, dello stesso anno, per il Teatro dell’Opera di Roma; Orfeo (1967) per la Fondazione Gulbenkian di Lisbona; Iphigenia in Aulide (1968) e I puritani (1969), entrambi per il Teatro Comunale di Bologna; La figlia del reggimento (1971/72) per il Covent Garden di Londra. Nei primi anni Sessanta Anna Anni inizia a collaborare con Mauro Bolognini, per il quale idea i costumi della Tosca andata in scena al Teatro dell’Opera di Roma nel 1964. Il pirata di Bellini (che segna il debutto italiano di Monserrat Caballè) - rappresentato in occasione del Maggio Musicale Fiorentino del 1967 - vede riuniti sotto la regia di Bolognini, Anna Anni per i costumi e Piero Tosi per le scene. Il sodalizio artistico con Bolognini prosegue nel 1973 con il Mosè di Rossini e, nel 1982, con Il Duca d’Alba di Donizetti, entrambi per il Maggio Musicale Fiorentino. Sempre nell’ambito del Maggio crea i costumi per numerose opere, tra cui: Dafne (1965), rappresentata del Giardino di Boboli, e L’elisir d’amore (1984) entrambi per la regia di Luciano Alberti; Luisa Miller (1966) diretta da Raymond Rouleau; Le bal Mirò (1982) regia di Sylvano Bussotti; Mefistofele (1989) regia di Maestrini. Per l’Accademia Musicale Chigiana di Siena firma gli allestimenti di varie opere, tra cui: La favola di Orfeo (1959) regia di Franco Zeffirelli, La Parisina d’Este (1964) e La traviata (1995), dirette da Luciano Alberti; L’equivoco stravagante (1965) e Gli astrologi immaginari (1966) per la regia di Beppe Menegatti. Per La Fenice di Venezia firma, tra gli altri, le scene e i costumi di Norma (1966) per la regia di Alberto Fassini e l’interpretazione di Mario del Monaco. Idea inoltre le scene e i costumi per varie messinscene operistiche firmate da Beppe Menegatti, tra cui: Don Pasquale (1968) per l’Opera di Chicago, La Sonnambula (1969) per il Teatro Regio di Parma e Le Villi (1984) per il Festival Pucciniano di Torre del Lago. Altrettanto ricca e significativa è l’attività di Anna Anni nel campo del balletto, in cui alla conoscenza dell’abito storico congiunge mirabilmente una creatività fantasiosa e lussureggiante, che ha trovato nelle sartorie del Teatro alla Scala e del Teatro dell'Opera di Roma, così come in Case d'Arte come Brancato, Cerratelli, Fiore, Peruzzi e Tirelli degli straordinari esecutori. Negli oltre cinquanta spettacoli di danza, per cui firma scene e costumi, lega il suo nome a quello di artisti del calibro di Beppe Menegatti, Carla Fracci e Rudolf Nureyev. La collaborazione con il duo Menegatti - Fracci è una successione di tappe prestigiose che annovera, tra gli altri, balletti come: Il fiore di pietra (1972), per il Comunale di Bologna; Coppelia (1973) per il Donizetti di Bergamo; Hommages romantiques (1973) per la Pergola di Firenze; Mirandolina per la Fenice di Venezia e Il bacio della fata per la Scala di Milano, entrambi del 1974; Giselle (1975) per il Comunale di Firenze; Il principe delle pagode (1976) per la Fenice. Fino ai più recenti Senso (1989) per il Teatro Massimo di Palermo; Il paradiso e la Péri (1990) per il Bellini di Catania e La scuola di ballo (1993) per l’Olimpico di Vicenza. Di straordinaria bellezza, infine, sono i costumi ideati per capolavori quali: Il lago dei cigni (1984), diretto da Franco Zeffirelli ed interpretato da Carla Fracci e Alessandra Ferri, e il Don Chisciotte (1986) diretto e coreografato da Rudolf Nureyev, entrambi per il Teatro alla Scala di Milano. Nonostante il suo nome sia legato soprattutto a spettacoli lirici e di danza, Anna Anni crea anche i costumi per vari spettacoli di prosa, film e programmi televisivi di grande successo. Tra i suoi lavori per il teatro di prosa ricordiamo spettacoli come: La Lupa (1965), che segna il ritorno alle scene di Anna Magnani, e Maria Stuarda (1983), con il duo Cortese - Falk, entrambi diretti da Franco Zeffirelli; Paolo Paoli (1964) e Mistica (1980) di e con Paolo Poli; La Clizia (1985) diretta da Alfredo Bianchini. Per la televisione collabora con il regista Mario Ferrero, per le farse Ginevra degli Almieri (19774) e Stenterello re in sogno (1975), e con Massimo Scaglione per lo spettacolo Grand Hotel Folies (1977), interpretato da Milena Vuckotic, Paolo Poli e Glauco Mauri. In cinema lavora con registi del calibro di Herbert Ross, per il quale firma i costumi del film Giselle interpretato da Michail Barishnikov; anche se il suo nome resta legato alle rigorose e raffinate trasposizioni cinematografiche di opere liriche dirette da Franco Zeffirelli: da Cavalleria rusticana e Pagliaci del 1981, all’Otello del 1985, con Placido Domingo e Katia Ricciarelli, che gli vale la nomination all’Oscar. Ugualmente intensa è stata l’attività didattica di Anna Anni (svolta presso l’Istituto Professionale Lucrezia Tornabuoni di Firenze), al fianco della quale si è formata una nuova generazione di costumisti. Tra i suoi ultimi lavori si ricordano, in campo cinematografico, i costumi per gli zeffirelliani Un tè con Mussolini, interpretato da Maggie Smith, Joan Ploright, Cher e Judi Dench, e Callas Forever, con Fanny Ardant e Jeremy Irons, sulla vita di Maria Callas; mentre, sul versante teatrale, l’Aida “in miniatura” - andata in scena al Teatro Verdi di Busseto in occasione del Centenario Verdiano e che tanto successo ha ottenuto in tutta Europa - e la grandiosa Aida, sempre diretta da Zeffirelli, che nel 2002 ha inaugurato la stagione lirica dell’Arena di Verona. Per il Teatro dell’Opera di Roma, nel giugno 2004 ha firmato scene e i costumi del balletto Giselle, per la regia di Beppe Menegatti e Carla Fracci, e nel gennaio 2006 i costumi del mozartiano Don Giovanni messo in scena da Franco Zeffirelli. Una carriera straordinaria, coronata da prestigiosi riconoscimenti nazionali e internazionali ed ora da una mostra antologica allestita nelle splendide sale della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze.