Prosa venerdì 23, sabato 24 ottobre 2015 – ore 20.45 MUSICAL sabato 24 ottobre 2015 ore 16.00 – TEATRO INSIEME domenica 25 ottobre 2015 ore 17.00 BILLY ELLIOT Il Musical musica Elton John testi e libretto Lee Hall dal film di Stephen Daldry adattamento italiano e regia originale Massimo Romeo Piparo per la prima volta in scena Alessandro Frola con Luca Biagini e Sabrina Marciano e Donato Altomare, Arcangelo Ciulla, Claudia Mangini, Rachele Pacifici, Jacopo Pelliccia, Christian Roberto, Simone Romualdi (Billy 2° cast), Maurizio Semeraro, Elisabetta Tulli, Sebastiano Vinci e con la partecipazione di Cristina Noci nel ruolo della Nonna di Billy e con Gea Andreotti, Giorgia Arena, Paolo Avanzini, Andrea Bratta, Germana Cifani, Nico Colucci, Davide Dal Seno, Tiziano Edini, Giuseppe Galizia, Carlo Alberto Gioja, Lorenzo Gitto, Linda Gorini, Lorenzo Grilli, Giuseppe Inga, Fabrizia Scaccia, Matteo Tugnoli scene Teresa Caruso costumi Cecilia Betona luci Umile Vainieri suono Alfonso Barbiero coreografie Roberto Croce direzione musicale Emanuele Friello figurazioni Tap Marco Rea produzione esecutiva Francesca Piparo/Federico Alessi produzione: Peep Arrow Entertainment-il Sistina La storia vera del ballerino Philip Mosley ispirò nel 2000 il celebre film diretto da Stephen Daldry, da cui fu tratto il Musical che debuttò a Londra nel 2005, vincendo quattro Laurence Olivier Awards e fu, poi, ripreso a Broadway, dove vinse dieci Tony Awards e dieci Drama Desk Awards. Durante il lungo sciopero dei minatori inglesi del 1984, nell’epoca di Margaret Thatcher, il giovanissimo Billy scopre inaspettatamente l’amore, sempre più irresistibile, per la danza classica: deve superare ogni difficoltà, sia psicologica che materiale, per poterlo vivere, trovando alla fine la solidarietà di un intera comunità, dopo averne dovuto vincere la diffidenza e la derisione. Il contrasto tra i minatori che debbono scendere «nelle viscere della terra» e l’aspirazione allo «spiccare il volo» con la leggerezza della danza, sottolineata dalle musiche originali di Elton John, ne hanno subito fatto un classico, per la trascinante fiducia nella vita di cui è portatore. In questa prima versione Italiana, la parte di Billy sarà interpretata dal giovanissimo Alessandro Frola, scelto tra migliaia di aspiranti. Stagione di Prosa _ pag. 1 sabato 31 ottobre 2015 – ore 20.45 FUORI ABBONAMENTO RISVEGLIO DI PRIMAVERA di Frank Wedekind in scena gli allievi del II anno di corso: Caterina Bernardi, Angelica Bifano, Jacopo Bottani, Carlo Dalla Costa, Federica Di Cesare, Massimiliano Di Corato, Gilberto Innocenti, Clara Roberta Mori, Luca Oldani, Davide Pachera, Stefano Pettenella, Miriam Russo e del III anno di corso: Giuseppe Attanasio, Irene Canali, Miriam Costamagna, Andrea Lopez Nunes, Daniele Palmeri, Lucia Rea, Andrea Rizzo, Marta Salandi, Raphael Schumacher regia di Claudio de Maglio realizzazione: Civica Accademia d'Arte Drammatica Nico Pepe Quando fu rappresentato per la prima volta, nel 1906 a Berlino, Risveglio di Primavera suscitò un grande scandalo perché smascherava la menzogna di una morale ipocrita e l'omertà di fondo che gli adulti mantengono verso le giovani generazioni. Evidenziava, inoltre, la violenza dei metodi educativi della società del tempo e le sue contraddizioni, nonché la spietatezza di quella che fu denominata ‘pedagogia nera’, le cui forme, anche se rimodellate, resistono in alcune parti del pianeta. Questo dramma è un labirinto di genitori ciechi, scuole mute e collegi sordi, in cui i piccoli protagonisti sembrano destinati a soccombere, e fa vedere i danni della repressione soffocante in nome di una presunta moralità diventata più traviante delle peggiori devianze. Nel Risveglio - che ha una struttura a quadri, di certo molto avanzata per l'epoca - drammaticamente e selvaggiamente si muovono dei giovani, meteore di vita che si agitano tra lotte e paure, repressioni e slanci incontrollabili. C’è la giovinezza che muore sul nascere, istinti che alle volte rimangono potenze senza controllo e maturazione. Ma c’è poi anche quella, forte e fortunata, che vince la lotta. Saranno i giovani della Nico Pepe a parlare dei giovani di cento anni fa... ma anche di oggi. (Testo di Claudio de Maglio) giovedì 5, venerdì 6, sabato 7 novembre 2015 – ore 20.45 IL FU MATTIA PASCAL versione teatrale di Tato Russo dal romanzo di Luigi Pirandello con Tato Russo, Renato De Rienzo, Salvatore Esposito, Marina Lorenzi, Giuseppe Mastrocinque, Adriana Ortolani, Carmen Pommella, Francesco Ruotolo, Caterina Scalaprice, Massimo Sorrentino, Lorenzo Venturini scene Tony Di Ronza costumi Giusi Giustino musiche Alessio Vlad luci Roger La Fontaine regia Tato Russo produzione: T.T.R. Il Teatro di Tato Russo Del grande romanzo di Luigi Pirandello, edito nel 1904, Tato Russo propone una versione che ha mietuto successi indiscussi in questi anni, per la cura artigianale della resa teatrale del testo. La contraddizione tra essere e apparire, tra ciò che siamo per gli altri e ciò che davvero siamo, diviene vissuto teatrale, esperienza densa di emozione, viaggio dentro un paesaggio umano dove i rancori, le mancanze, i drammi di incompiuta identità dei personaggi acquistano il valore di una necessaria ricerca di sé. Afferma Tato Russo: «A cosa corrisponde a un semplice nome proprio? È questa la domanda alla quale intende rispondere il protagonista che così inizia il suo viaggio tra gli intrighi di una vita moltiplicata forse all’infinito, che ci impedisce tra convenzioni e compromessi di capire chi siamo veramente. Alla ricerca dell’ES, dell’altra parte di sé, o della propria vera identità. Morire per vivere una vita diversa. Ritrovare attraverso mille morti la propria unica ragione d’esistere. Scoprire la propria vera identità al di là delle convenzioni.» Stagione di Prosa _ pag. 2 giovedì 3, venerdì 4, sabato 5 dicembre 2015 – ore 20.45 SCANDALO di Arthur Schnitzler traduzione di Ippolito Pizzetti con Franco Castellano e Stefania Rocca e con Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Federica De Benedittis Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana, Astrid Meloni e Alessio Bernardi, Artur Cocetta scene Antonio Fiorentino costumi Andrea Viotti musiche Antonio Di Pofi regia Franco Però coproduzione: Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Artisti Riuniti e Mittelfest 2015 La commedia Das Vermächtnis, tuttora inedita in Italia, fu scritta nel 1898 da Arthur Schnitzler, quando l’autore era al centro di polemiche da parte della critica e del pubblico viennese per l’audace rottura degli schemi drammaturgici e soprattutto per l’analisi anticonformista della società del tempo, avviluppata in una retorica moralistica e auto celebrativa. La carica sovvertitrice dei pregiudizi e delle convenzioni, l’ironia sui vizi di un mondo corrotto dal proprio stesso idolatratico attaccamento al senso del prestigio ritornano in questo testo: in una famiglia alto borghese una giovanissima donna di bassa estrazione sociale, vedova del figlio primogenito, è dapprima accolta, con il bambino nato dal matrimonio segreto, poi a poco a poco isolata in una solitudine che preannuncia una vera catastrofe. La famiglia e la società consolidano attorno a lei un “sistema” dove sempre meno spazio ha l’autentica accoglienza. Ad interpretare questo dramma della falsa accoglienza sono chiamati Stefania Rocca e Franco Castellano, molto conosciuti per le loro interpretazioni cinematografiche. mercoledì 16, giovedì 17, venerdì 18 dicembre 2015 – ore 20.45 UN’ORA DI TRANQUILLITÀ di Florian Zeller con Massimo Ghini, Galatea Ranzi, Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Gea Lionello, Luca Scapparone, Alessandro Giuggioli scene Roberto Crea costumi Silvia Frattolillo luci Marco Palmieri regia Massimo Ghini produzione: La Pirandelliana Un’ora di tranquillità riprende la gloriosa tradizione francese del vaudeville. Il tono leggero di questa forma teatrale non le impedisce di mettere in luce sfumature e contrasti importanti dei rapporti umani, come in questo testo di Florian Zeller, uno dei più apprezzati drammaturghi francesi contemporanei, premio Molière nel 2011. A partire da un semplice incidente quotidiano (un uomo che vorrebbe un po’ di pace per ascoltare un disco di vinile appena acquistato), un vortice comico intreccia fraintendimenti e interventi fuori misura: «Una serie di persone di affetti, di sconosciuti - afferma Massimo Ghini - scaricheranno sul protagonista le loro nevrosi, spinti, a loro pensare, da un senso di giustizia. La meravigliosa doppiezza dei protagonisti fa sì che qualunque opera riparatrice si trasformi in tortura. Quando la mancanza di ipocrisia permette ad un autore di poter essere così diretto e spietatamente onesto, la risata arriva là dove tanta morale, tanta ipocrisia appunto, fa spesso danni irreparabili». Stagione di Prosa _ pag. 3 venerdì 15, sabato 16 gennaio 2016 - ore 20.45 domenica 17 gennaio 2016 - ore 17.00 SARTO PER SIGNORA di Georges Feydeau traduzione, adattamento teatrale Valerio Binasco con Emilio Solfrizzi e Anita Bartolucci, Barbara Bedrina, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Simone Luglio, Elisabetta Mandalari, Giulia Weber scene Carlo De Marino costumi Sandra Cardini luci Pasquale Mari regia Valerio Binasco produzione: Roberto Toni per ErreTiTeatro30 Georges Feydeau debuttò proprio con Sarto per Signora nel 1887. Considerato a lungo come un autore superficiale, venne poi rivalutato fino a farlo riconoscere quale erede di Molière. Negli intrecci dei suoi vaudeville il tradimento e il malinteso, insieme alla sorpresa, scatenano situazioni comiche. I personaggi sono travolti dai colpi di scena, ma la leggerezza alimenta l’inquieto dubbio sull’identità dei personaggi e su una società dominata dalle apparenze. Scrive il regista Valerio Binasco: «È un poeta del comico del tutto libero da tentazioni intellettualistiche. Nell’epoca che si preparava alla guerra il teatro si trasformava in letteratura: Feydeau, invece, si rivolge agli attori e al pubblico. Sarto per Signora è una macchina velocissima, ma il meccanismo è delicato e minuzioso. Bisognerà stare attenti a non trascurare nemmeno il rumore della maniglia di una porta, perché è pensato per contribuire a quella sinfonia perfetta che sono i suoi copioni. Ma così è, quando si incontra il grande teatro scritto per il palcoscenico e per gli attori. L’unico teatro capace di creare pura gioia». venerdì 29, sabato 30 gennaio 2016 – ore 20.45 domenica 31 gennaio 2016 – ore 17.00 BISBETICA La bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova traduzione e drammaturgia di Stefania Bertola con Nancy Brilli e Matteo Cremon e Fabio Bussotti, Gianluigi Igi Meggiorin, Gennaro Di Biase, Anna Vinci, Dario Merlini, Brenda Lodigiani, Stefano Annoni e nel ruolo del Dr. Jolly Valerio Santoro scene Giacomo Andrico costumi Nicoletta Ercole luci Massimo Consoli musiche Alessandro Nidi regia Cristina Pezzoli produzione: La Pirandelliana La bisbetica domata fu scritta da Shakespeare nella prima fase della sua attività, in cui si allontanava dal gioco d’ingegno letterario fine a se stesso prediligendo un’indagine profonda dell’individuo. La cornice è data da uno scherzo che un gentiluomo fa a un ubriacone, portato nel sonno in un palazzo, cui, al risveglio, viene fatto credere di essere un gran signore per il quale si rappresenterà una commedia: travestimenti, equivoci, inganni si alternano attorno alla vicenda di due sorelle, la remissiva Bianca e l’indomabile Caterina, con un padre che vuole maritarle. La regista Cristina Pezzoli potenzia: «la comicità da una parte e la criticità dei rapporti di potere dall’altra, immettendo nella vicenda della messinscena i rapporti tragicomici che si generano tra gli attori durante le prove». La protagonista, interpretata da Nancy Brilli, sarà immersa in una folla di personaggi, in un gioco scenico irresistibile arricchito con canzoni dal vivo tratte da Kiss me Kate (il musical di Cole Porter) e dal repertorio pop contemporaneo. Stagione di Prosa _ pag. 4 giovedì 4, venerdì 5, sabato 6 febbraio 2016 – ore 20.45 MUSICAL CABARET testo Joe Masteroff - basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood musiche John Kander - liriche Fred Ebb traduzione Michele Renzullo - adattamento Saverio Marconi con Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello e con Mauro Simone, Altea Russo, Michele Renzullo e Valentina Gullace, Alessandro Di Giulio, Ilaria Suss, Nadia Scherani, Marta Belloni, Andrea Verzicco, Gianluca Pilla scene Gabriele Moreschi, Saverio Marconi costumi Carla Accoramboni coreografie Gillian Bruce supervisione musicale Marco Iacomelli direzione musicale Riccardo Di Paola luci Valerio Tiberi disegno fonico Enrico Porcelli regia Saverio Marconi produzione: Compagnia della Rancia Cabaret, capolavoro del teatro in musica, è ispirato al diario-romanzo di Christopher Isherwood pubblicato nel 1939. Dal romanzo fu tratta una commedia, da questa Broadway produsse il musical di enorme successo (1966) e Hollywood il famosissimo film con Liza Minelli (1972). Nella Berlino degli anni prossimi all’avvento del Nazismo, che incombe con la sua pesantezza a contrasto con la vitalità romantica e inquieta del locale di cabaret Kit Kat Club, si svolgono due vicende d’amore: quella tra il giovane romanziere americano Cliff e Sally, l’affascinante cabarettista e quella tra l’anziana affittuaria Fräulein Shneider e il suo spasimante ebreo Herr Schulz. La forza drammatica dei personaggi acquista ancor più vigore grazie ai brani musicali quali Money money e Life is a Cabaret. Dichiara il regista Saverio Marconi che Cabaret vuole «raccontare, attraverso l’incosciente euforia dei suoi personaggi, l’indifferenza dell’uomo nei confronti del periodo storico che sta vivendo, qualunque esso sia, sprecando così, senza rendersene conto, l’occasione per diventare da comparsa, attore protagonista». martedì 16, mercoledì 17, giovedì 18 febbraio 2016 – ore 20.45 LA SCUOLA di Domenico Starnone con Silvio Orlando, Marina Massironi, Roberto Citran, Roberto Nobile, Antonio Petrocelli, Vittorio Ciorcalo, Maria Laura Rondanini scene Giancarlo Basili luci Pasquale Mari costumi Maria Rita Barbera regia Daniele Luchetti produzione: Cardellino «Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera; fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico - dice Silvio Orlando - A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi». Il testo è tratto dalla produzione letteraria di Domenico Starnone, militante culturale a tutti gli effetti nel mondo della scuola: lo spettacolo Sottobanco con la regia di Daniele Lucchetti portò nel 1995 al film di grande successo La scuola. Siamo in tempo di scrutini in IV D, un gruppo di insegnanti deve decidere il futuro degli studenti. Di tanto in tanto, in questo ambiente circoscritto, filtra la realtà esterna. Dal confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo irresistibilmente comico che provoca il sorriso amaro e il dovere di una riflessione sociale. Stagione di Prosa _ pag. 5 martedì 1, mercoledì 2, giovedì 3 marzo 2016 – ore 20.45 IL PREZZO di Arthur Miller traduzione di Masolino D’Amico con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton scene Maurizio Balò costumi Gianluca Sbicca luci Pasquale Mari regia Massimo Popolizio direzione artistica Umberto Orsini produzione: Compagnia Orsini Nell’opera di Arthur Miller (di cui nel 2015 ricorre il centenario della nascita), la questione sociale di un’economia basata esclusivamente sul profitto viene analizzata per le conseguenze che ha nella vita quotidiana delle persone e nella continua coscienza della responsabilità personale verso la collettività. I temi della colpa, della dignità personale, dei valori nei rapporti familiari, danno vita a personaggi di intensa, sofferta umanità, stretti tra minute speranze e grandi delusioni. Ne Il prezzo (1968), ci ricorda Umberto Orsini «Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della crisi economica del 1929. Figli di un padre che ha subito questa crisi, due fratelli si incontrano dopo la sua morte per sgomberare un appartamento in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti del padre. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne il prezzo. Emergono le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita del benessere possono esercitare su chi si dibatte nella crisi. Un capolavoro che ci riporta ai nostri giorni, così pieni di incertezze». martedì 5, mercoledì 6, giovedì 7 aprile 2016 – ore 20.45 NON TI PAGO di Eduardo De Filippo con Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo e (in ordine alfabetico) Giovanni Allocca, Federica Altamura, Carmen Annibale, Gianni Cannavacciuolo, Andrea Cioffi, Viola Forestiero, Paola Fulciniti scene Gianmaurizio Fercioni costumi Silvia Polidori musiche Nicola Piovani luci Stefano Stacchini regia Luca De Filippo produzione: Elledieffe Compagnia Luca De Filippo Il teatro di Eduardo abbraccia cinquant’anni di storia italiana, incessantemente capace di attingere alla sua origine popolare: «cittadino di Napoli e del mondo» amava definirsi, in una tensione tra appartenenza e ribellione al suo microcosmo napoletano. «Alla base del mio teatro c’è sempre il conflitto tra individuo e società… tutto ha inizio da uno stimolo emotivo: reazione a un’ingiustizia, sdegno per l’ipocrisia mia e altrui, solidarietà e simpatia umana per una persona o un gruppo di persone, ribellione contro leggi anacronistiche…» Nel suo teatro il comico si mostra sempre come conseguenza di un conflitto drammatico, come in questa commedia, del 1940, definita da Eduardo come «una commedia molto comica che secondo me è la più tragica che io abbia mai scritto» come ricorda Luca De Filippo, autorevole testimone e interprete di Eduardo, che aggiunge: «Il testo parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata, che nella cruda realtà quotidiana non rinuncia però alla speranza, all’illusione, all’ingenua attesa di un colpo di fortuna». Stagione di Prosa _ pag. 6