26 Luglio 2012 XVII scuola estiva di Astronomia di Stilo Scienza e Profezia: un programma da fine del Mondo “Campi magnetici planetari ed inversione dei poli terrestri” Bedogni Roberto INAF Osservatorio Astronomico di Bologna http://www.bo.astro.it/bedogni email: [email protected] Elettromagnetismo La forza elettrostatica La forza elettrostatica La forza gravitazionale Se q1 e q2 sono le cariche Se m1 e m2 sono le masse elettriche gravitazionali dei due corpi, r la loro distanza ed Fg la forza 2 Fem =k (q1 q2 /r ) agente, si ha: Il fisico francese C. A. Coulomb, tramite la realizzazione della sua di torsione, diede un primo contributo K èbilancia la costante di Coulomb 2 F = G (m m )/r g 1 2 9 (MKS) fondamentale allo studio della forza elettrostatica tra cariche K=8,99 ·10 elettriche. =1/(4 0 ) G è la costante di gravitazione 0 =8,85 ·10 -12 costante dielettrica del vuoto due cariche di segno opposto si attraggono due di ugual segno si respingono G = 6,67 ·10 -11 (MKS) tutte le masse si attraggono Le Leggi del Campo Elettromagnetico Oersted nel 1820 osservò che un circuito percorso da una corrente elettrica d’intensità I genera un campo magnetico , nel vuoto, direttamente proporzionale all’intensità della corrente e con una direzione perpendicolare al piano su cui giace il circuito. Un ulteriore coefficiente di proporzionalità interviene in questa legge: la permeabilità magnetica del vuoto 0 = 4 ·10 -7 V·sec/m·A dove V è il volt e misura il potenziale elettrico mentre A è l’ampere che misura l’intensità di corrente (in unità SI). Se Oersted scoprì che le cariche elettriche in moto generavano magnetismo. Faraday trovò che vale anche il reciproco: cioè che un flusso magnetico induce su di un circuito un flusso di cariche elettriche e quindi una forza elettromotrice proporzionale alla variazione del flusso magnetico nel tempo. Si presenta quindi una stretto legame tra i flussi magnetici e quelli elettrici. Come ricomporre questi fenomeni apparentemente diversi ? Le sorgenti del campo elettromagnetico La legge di Gauss elettrica, nel vuoto, esprime il legame tra il campo elettrico e la densità di carica elettrica . Tale legge afferma che il flusso del campo elettrico sulla superficie di un volume chiuso è dato dalla somma (integrale) della distribuzione di carica entro il volume che la superficie racchiude: le cariche elettriche sono quindi le sorgenti del campo elettrico. Per il campo magnetico invece il flusso attraverso una superficie chiusa è sempre nullo e questo significa che non esiste un termine di sorgente magnetico. Non esistono quindi le cariche magnetiche ma è la corrente di carica che fa emergere il campo. Induzione magnetica e legge di Ampere La legge di Maxwell-Faraday corrisponde alla legge dell’induzione magnetica: la variazione nel tempo del campo magnetico attraverso una superficie induce un campo elettrico nel circuito che fa da confine alla superficie stessa. Conta solo il fatto che la superficie sia limitata da una linea (circuito) chiusa non la forma della superficie. Il campo magnetico è perpendicolare all’elemento di area della superficie mentre quello elettrico è parallelo. L’ultima equazione di Maxwell esprime la legge di Ampère: la variazione del campo elettrico nel tempo sommata al contributo della corrente “reale” di carica produce la circuitazione del campo magnetico. Variare il campo elettrico nel tempo equivale a supporre l’esistenza di una densità di corrente di carica proporzionale alla variazione temporale del campo elettrico: la corrente di spostamento. Le Leggi del Campo Elettromagnetico e la velocità della luce Le equazioni di Maxwell possono essere risolte nel vuoto, ponendo la densità di carica e di corrente di carica uguali a zero, e danno luogo a tipiche equazioni d’onda che soddisfano al Principio di Sovrapposizione. Le onde si propagano ad una velocità caratteristica che è la velocità della luce. Il meccanismo con cui avviene l’interazione elettromagnetica è quello dell’azione a distanza. La velocità della luce viene univocamente definita dalle due costanti del campo elettromagnetico la permittivà elettrica e la permeabilità magnetica La velocità della luce La velocità della luce viene definita tramite le due costanti fondamentali del campo elettromagnetico la permittività elettrica e la permeabilità magnetica Elettromagnetismo (riassunto) Faraday propose l’introduzione del concetto di campo elettrico rappresentato da una funzione E(x,y,z) delle coordinate spaziali che media l’interazione di una carica elettrica producendo i suoi effetti sulle altre cariche elettriche a distanza fissa. Il campo si può ritenere definito su tutti i punti dello spazio escluse le singole cariche elettriche che vengono supposte puntiformi e a cui si dovrebbe associare una forza elettrica infinita. Analogamente si introduce il campo magnetico B(x,y,z) prodotto dalle cariche in movimento. Il legame reciproco tra campi elettrici e magnetici è espresso dalle famose equazioni di Maxwell che riuniscono la legge di Gauss elettrica, la legge di Gauss magnetica, la legge di Maxwell-Faraday, e la legge di Ampère in un unico insieme di equazioni. Oltre ai campi elettrici e magnetici intervengono in modo determinante la densità di carica che rappresenta il numero di cariche per unità di volume, e la densità di corrente di carica dipendente dal vettore velocità Queste due quantità sono legate da una legge di conservazione in termini di un’equazione di continuità. La forza elettromagnetica La forza elettromagnetica agisce tra particelle che hanno carica elettrica, come gli elettroni e il nucleo di un atomo. Questa forza tiene uniti tutti gli elementi, non solo le particelle atomiche ma anche le molecole, per formare gli oggetti che ci circondano. Equazioni di Maxwell [·B=divB = ∂Bx/∂x + ∂By/∂y + ∂Bz/∂z]=0 [·E=divE = ∂Ex/∂x + ∂Ey/∂y + ∂Ez/∂z] =4 ∂E/∂t - B = 4J ∂B/∂t + E = 0 Dove: = (∂/∂x)· i + (∂/∂y)·j + (∂/∂z)· k = operatore gradiente = densità di carica=a ea (r –r a) J = vettore di corrente di densità di carica = v E = vettore campo elettrico = E(x,y,z) B = vettore campo magnetico = B (x,y,z) Equazioni di Maxwell ·H=divH = ∂Hx/∂x + ∂Hy/∂y + ∂Hz/∂z =0 (1/c) ∂H/∂t + · E = 0 ·E=divE = ∂Ex/∂x + ∂Ey/∂y + ∂Ez/∂z =4 (1/c) ∂E/∂t - · H= 4J/c Dove: = (∂/∂x)·i + (∂/∂y)·j + (∂/∂z)·k = operatore gradiente = densità di carica =a ea (r –r a) c = velocità luce J = vettore di corrente di densità di carica = v E = vettore campo elettrico = E (x,y,z) H = vettore campo magnetico = H (x,y,z) Sole-attività solare-Terra I parametri fisici del Sole Il Sole nella riga H Distanza dalla Terra (km) =149 597 970 km Massa (kg) = 1,989×1030 Massa = 332 830 M T Raggio equatoriale (km) = 695 000 Raggio equatoriale = 109 R T Periodo di rotazione (giorni) = 25-36 Densità media (kg/m3) = 1410 Velocità di fuga (km/sec) = 618 Accelerazione di gravità (m/sec 2 ) = 274 Temperatura superficiale (°K) = 5780 Luminosità (J/s) = 3,86×1026 Magnitudine visuale = -26,8 Magnitudine assoluta bol. = 4,74 Età (miliardi di anni) = 4.55 Struttura interna ed atmosfera del Sole Zone e meccanismi di trasporto dell’energia Zona R/R(0) Temperatura T ( oC) Densità (g/cm3) Trasporto di energia Nucleo 0,0 – 0,25 ~ 15 000 000 – 8 000 000 ~ 160 - 10 Radiativo Inviluppo Radiativo ~ 0,25 – 0,85 ~ 8 000 000 – 500 000 ~ 10 – 0,01 Radiativo Inviluppo Convettivo ~ 0,85 – 0,99 ~ 500 000 – 10 000 < 0,01 Convettivo Fotosfera 1 Cromosfera 1-1,02 Corona solare > 1,02 5700 1 000 000 10 -7 Eruzioni cromosferiche Sonda SOHO immagine composta (171 Å, 195 Å and 284 Å) maggio 1998 Attività solare Sonda Soho Attività solare Sonda Soho Le eruzioni cromosferiche Sonda Soho 304 Å (UV) Macchie solari La corona solare Sonda Soho La corona solare Il vento solare La corona solare a causa dell'alta temperatura tende ad espandersi, anche se si mantiene in una sorta di equilibrio dinamico. Nonostante l'espansione sia continua, la densità è mantenuta costante nel suo insieme da un flusso continuo di particelle provenienti dal Sole, in prevalenza protoni ed elettroni, che danno luogo al vento solare. Il vento solare Il vento solare è costituito da un flusso continuo di particelle provenienti dal Sole, in prevalenza protoni ed elettroni, che, sfuggite alla gravitazione del sole, sono in grado di raggiungere le regioni più estreme del Sistema solare, fino all'orbita di Plutone, il pianeta più esterno del Sistema solare, ed anche oltre. Alla distanza della Terra il vento solare ha una velocità di circa 400 km/sec, con una densità di poche decine di particelle per centimetro cubo. Il vento solare interagendo con il campo magnetico terrestre dà luogo alle fasce di Van Allen ed alle aurore boreali. Aurore Polari Il campo magnetico terrestre dipolare Il vento solare e la magnetosfera terrestre Struttura interna dei pianeti Struttura interna dei pianeti Campi magnetici planetari riassunto Tesla unità di misura flusso magnetico 1 Tesla=1V s/m2=1 N/Am=1Wb/m2=1kg/As2=1kg/C s=1Ns/C m dove A=Ampere, C=coulomb, Kg=chilogrammo, M=metro, N=newton s=secondo, T=tesla, V=volt, Wb=Weber, W=Watt 1. nello spazio intergalattico è tra 10−10 T e 10−8 T; 2. sulla Terra, alla latitudine di 50° è 5 · 10−5 T mentre all'equatore, alla latitudine di 0° è 3,1 · 10−5 T; 3. in un grosso magnete a forma di ferro di cavallo è 10−2 T; 4. in una macchina per imaging con risonanza magnetica nucleare (MRI) è 1,5 T; 5. in una macchia solare è 0,1 T; 6. il più forte campo magnetico continuo finora prodotto in laboratorio è 25 T. 7. in una stella di neutroni (pulsar) è da 106 T a 1011 T; 8. la densità massima teorizzata del flusso magnetico di una stella di neutroni (il corpo conosciuto con le maggiori emissioni magnetiche) è 1013 T; 9. il campo magnetico del cervello umano va da 0.1 a 1.0 pT (pico Tesla = 10-12 Tesla) Dinamo planetaria La produzione di una dinamo planetaria si ha per induzione elettromagnetica. La creazione di una forza elettromagnetica con le correnti elettriche associate e della creazione di un campo elettro-magnetico può essere vista come la conseguenza del moto di un fluido con conduzione attraverso le linee di forza del campo magnetico stesso. Questo viene espresso con la combinazione della legge di Ohm, della legge di Ampere combinate insieme con la legge di Faraday della induzione : ∂B/∂t = 2B + x (v x B)= 0 Con B= campo magnetico, v= velocità del fluido e = 1/( 0 ) è la diffusività magnetica [con = conducibilità elettrica in S/m dove S=Siemens (unità MKS)] e 0 = permeabilità magnetica Se il fluido non è in moto cioè v=0 il campo magnetico decade in un tempo “breve” e la dinamo si blocca Dinamo planetaria Una dinamo planetaria sorge dalla convenzione termica o “composizionale” in regioni di fluido estese. Importante è la conducibilità elettrica da valori analoghi a quelli dei metalli sino a qualche per cento del valore metallico. In tutti i pianeti con nuclei liquidi la forza di Coriolis è essenziale nel sostenere il campo magnetico Dinamo planetaria Hanno dinamo : Terra,Ganimede,Giove,Saturno,Urano,Nettuno e forse Mercurio Marte ha un residuo di magnetismo da un’antico meccanismo di dinamo, analogamente si pensa possa averlo avuto la Luna Venere non ha campo magnetico ma non è escluso possa averlo avuto nel passato. Europa e Callisto hanno dei campi magnetici indotti causati dalla presenza di un oceano d’acqua nel loro interno. Conducibilità elettrica e diffusività magnetica La conducibilità elettrica del fluido nel nucleo del pianeta è, insieme alla rotazione del pianeta stesso, la chiave per la produzione della dinamo planetaria. Pianeti terrestri la conducibilità elettrica corrisponde a quella del ferro metallico liquido miscelato con altri elementi (ad es. lo zolfo). In questo caso 5105 S/m e la diffusività magnetica 2 m2/sec a seconda della pressione e della composizione assunta- Conducibilità elettrica e diffusività magnetica Pianeti Giganti (da esperimenti) si pensa a idrogeno metallico a bassa conduttività da 2 104 a 2 105 S/m e da 5 a 50 m2/sec con una pressione molto alta P 1.5 Megabar ed una temperatura T migliaia di gradi Celsius Queste condizioni si verificano a 0,8 raggi di Giove (per Giove) ed a 0,5 raggi di Saturno (per Saturno) Per Urano e Nettuno si pensa invece a misture “ghiacciate” da 1 104 e 100 m2/sec a 0,7 raggi Campo magnetico in Tesla commenti Mercurio 2 10-7 Ora Messenger Venere < 10-8 Assenza di dinamo-piccoli resti Terra 5 10-5 Dinamo nel nucleo Luna 10-9 10-7 Dinamo primordiale ? Marte 10-9 10-4 Dinamo primordiale forte paleomagnetismo Giove 4,2 10-4 Dinamo tilt di tipo terrestre Saturno 2 10-5 Dinamo (incertezza sulla profondità) Assisimmetrico Urano 2 10-5 Dinamo grande spostamento in dipolo e quadrupolo Nettuno 2 10-5 Dinamo grande spostamento in dipolo e quadrupolo Europa 10-7 Titano < 10-7 Campo magnetico indotto (Oceano di acqua salata) Senza dinamo Campi magnetici pianeti giganti Mercurio Mercurio Mercurio Poli Venere Venere effetto “sputtering” senza campo magnetico evapora il vapor d’acqua Venere Venere ha una lenta rotazione ma questo non permette di escludere in linea di principio la possibilità di un campo magnetico Probabilmente il motivo dell’assenza del campo magnetica deriva dalla mancanza del meccanismo di convezione nel nucleo. Questo potrebbe essere dovuto o alla assenza di un nucleo interno od al fatto che il nucleo non si sta raffreddando Altra ipotesi rimodellamento superficiale circa 700 milioni di anni fa Una mappa di Venere L’emisfero di Venere è stato ricostruito utilizzando le immagini radar della sonda Magellano La regione Eistla, una porzione della superficie di Venere Le tecniche di prospezione radar della sonda Magellano permettono anche ricostruzioni tridimensionali della superficie di Venere. Venere - Eistla Regio Sonda Magellano Venere – Un canale di lava sulla superficie Sonda Magellano Venere - Lada Regio Sonda Magellano Marte Mappa di Marte Sonda Viking orbiter Residuo paleomagnetico su Marte Struttura interna di Marte Pianeti esterni Struttura interna di Giove Europa un satellite di “ghiaccio” Sonda Galileo Struttura interna di Saturno Struttura interna di Urano Terra Attività solare Struttura interna della Terra Modelli magneto-idrodinamici Confronto modelli osservazioni Convezione nel mantello Convezione nel mantello Campo magnetico terrestre Campo magnetico terrestre Campo magnetico terrestre Campo magnetico terrestre Struttura della Terra A) Discontinuità di Mohorovičić. B) Discontinuità di Gutenberg. C) Discontinuità di Lehmann. 1) Crosta continentale 2) Crosta oceanica 3) Mantello superiore 4) Mantello inferiore 5) Nucleo esterno 6) Nucleo interno. Crosta e Mantello Terra • La distinzione tra crosta e mantello è basata sulla chimica, tipi di rocce, reologia e caratteristiche sismiche. La crosta è, infatti, un prodotto della fusione del mantello. Si crede che la parziale fusione del materiale del mantello sia la causa dei suoi elementi incompatibili da separare dal materiale meno denso fluttuante verso l'alto attraverso spazi porosi, rotture, o fenditure, per poi raffreddarsi e solidificare in superficie. Le tipiche rocce del mantello hanno un più alto rapporto magnesio / ferro, e una più piccola proporzione di silicio e alluminio rispetto alla crosta. Composizione del Mantello Composizione del mantello terrestre in peso percentuale Elemento Quantità Composto Quantità O 44,8 Si 21,5 SiO2 46 Mg 22,8 MgO 37,8 Fe 5,8 FeO 7,5 Al 2,2 Al2O3 4,2 Ca 2,3 CaO 3,2 Na 0,3 Na2O 0,4 K 0,03 K2O 0,04 Totale 99,7 Totale 99,1 Temperatura nel Mantello Nel mantello le temperature variano da 500 °C a 900 °C al confine superiore con la crosta, e oltre 4.000 °C al confine con il nucleo. Anche se le temperature più alte oltrepassano di molto i punti di fusione delle rocce del mantello (circa 1200 °C per la caratteristica peridotite), il mantello è quasi esclusivamente solido. L'enorme pressione litostatica esercitata sul mantello impedisce la fusione, poiché la temperatura alla quale la fusione inizia aumenta con la pressione. Nucleo esterno ed interno Il nucleo esterno, liquido, è composto principalmente da ferro (80%) e nichel ed è caratterizzato da una temperatura di 3000 °C, una densità di 9,3 g/cm³ e una pressione di 1400 kbar Il nucleo interno è invece solido, composto quasi esclusivamente di ferro, con un raggio di circa 1250 km, ha una temperatura attorno ai 5400 °C,una densità di 13 g/cm³ e una pressione di 3300-3600 kbar. Tali condizioni limite fanno supporre che il ferro si trovi in uno stato cristallino. Inversioni del campo magnetico L’inversione geomagnetica nel campo magnetico terrestre si realizza quando il polo nord ed il polo sud magnetico si scambiano Il campo terrestre alterna periodi di “normalità” in cui l’orientamento è ugauale a quello attuale a periodi di invresione della polarità. Questi periodi sono chiamati Croni (un Supercrono equivale a 10 milioni di anni) L’intervallo di tempo può variare da 0,1 a 1 milione di anni con una media di 450000 anni L’ultima inversione sembra sia avvenuta circa 780000 anni fa (Brunhes– Matuyama reversal) Fase transitoria della inversione del campo magnetico Inversione della polarità del campo magnetico in Antartide Inversioni del campo magnetico supercroni La presentazione è terminata