ANDE 1° giorno Italia 2° e 3° giorno Buenos Aires 4

HARMATTAN VIAGGI
ANDE
1° giorno
Italia
Partenza dall?Italia. Volo per Buenos Aires.
2° e 3° giorno
Buenos Aires
Arrivo a Buenos Aires e trasferimento in hotel. Nel pomeriggio visita della città, costruita nella pampa vuota e p
iatta, sulle rive fangose del Rio della Plata. Sorta nel 1536, quando Pedro de Mendoza vi giunse con le sue
imbarcazioni provenienti dalla Spagna, oggi conta 3 milioni di abitanti ed accoglie più del 10% dell?intera pop
olazione argentina. Carica di atmosfera e ricca della sua eredità europea, la splendida capitale del tango offre al v
isitatore grandi piazze ariose, eleganti palazzi ed ampie strade. La Plaza de Mayo rappresenta il nucleo
dell'insediamento originale, nei cui pressi si trovano i pubblici uffici, la fortezza e la cattedrale. Il quartiere
colorato di La Boca darà un?idea del luogo d?arrivo dei primi emigranti italiani, mentre San Telmo offrirà al visita
tore curioso i famosi ?conventillos?, le case familiari a più piani che sorgono ai bordi delle stradine in acciottolato, oggi
occupate dagli antiquari. Pasti liberi e pernottamenti in hotel.
4° giorno
Salta
Il mattino volo per Salta e trasferimento in hotel. Solo due ore di volo ci separano dall?atmosfera europea di Bu
enos Aires e ci portano nel cuore dei deserti aridi e polverosi del Nord. Salta è soprannominata ?la linda? cioè la bella
ed incontestabilmente è un?affascinante città coloniale, costruita in uno splendido scenario e circondata da sontuose mon
agne. Fondata nel 1582 dagli spagnoli, anche Salta conserva un centro storico ricco di palazzi dell?epoca, occupati in
gran parte da interessanti musei. Pasti liberi e pernottamento in albergo.
5° giorno
Villaggi Tradizionali
Da Salta ci si dirige verso la provincia di Jujuy. Visita del villaggio di Tilcara e delle rovine archeologiche del sito
di Pucara, attraverso la ?Quebrada de Humahuaca?, la gola che ospita l?omonima etnia. Magnifica la fortezza indige
na, una delle più antiche e meglio conservate della regione, con un panorama indimenticabile su Tilcara e dintorni. P
ranzo lungo la strada ed arrivo a Humahuaca. Visita della città, calma e silenziosa, dove si inizia a notare la presenza d
i boliviani nei mercati: siamo già molto vicini alle frontiere. In questa pittoresca borgata, chiusa in un bacino deserto e
polveroso attraversato dai venti, si trovano il Museo delle Arti e tradizioni popolari ed il Museo del Carnevale,
festa che qui trova un seguito entusiasta. Continuazione verso altri villaggi tradizionali, come Uquia, minuscolo
insediamento sperduto, caratteristico per le sue casette indiane e la sua cappella, e Purmamarca, piccolo villaggio
estremamente tranquillo dominato dalla ?Montagna dei sette colori?, una carrellata di rocce sedimentarie dai colori tra
beige e violetto. Le costruzioni del paesino, compresa la chiesa, risalgono al XVII secolo e sono in adobe, impasto
di terra e paglia. Cena libera e pernottamento.
6° giorno
San Pedro de Atacama
Con un autobus pubblico da Purmamarca si raggiunge San Pedro. Si attraversano le Ande via San Antonio de los
Cobres, abbarbicato a 3750m d?altezza. Pranzo al sacco. Dopo Tastil, sito preispanico, si arriva a San Pedro de At
acama, città-oasi a 2500m d?altitudine, nel cuore del deserto del Nord del Cile, ai piedi del vulcano Llicancahur (59
16m, situato in Bolivia). L?oasi di San Pedro sorge a 2436m di altezza, perduta nel bel mezzo del deserto che la ci
rconda, ed è stata un grande centro di quella cultura atacamena che precedette nella regione l?arrivo degli Incas pri
ma e degli spagnoli poi. Cena libera e pernottamento in hotel.
7° e 8° giorno
San Pedro de Atacama
Due giorni sono dedicati alla visita di questa regione del Cile. Una delle attrazioni più scenografiche è ra
ppresentata senz?altro dai geyser del Tatio, a 4320m d?altitudine. Partenza prima dell?alba per assistere allo spetta
colo delle eruzioni coi primi raggi di sole. Poi ecco il villaggetto di Chiu Chiu, che conserva una delle più belle v
ecchie chiese della regione (XVII sec.), miscuglio di architettura coloniale e indiana, con carpenteria in legno di
cactus. Visita di Toconao, piccola comunità che perpetua il lavoro della liparite estratta localmente, delle fortezze di P
ukara e Lasana e del villaggio Caspana, insediamento preispanico dalle case di pietra coperte da tetti di paglia nel
quale i contadini coltivano la terra in comunità: un?isola di vegetazione. Ed infine San Pedro de Atacama con la vec
chia chiesa dal tetto in legno di cactus, il Museo Archeologico del Padre Le Paige che custodisce numerose
mummie e vestigia indiane che datano 10000 anni prima di Cristo, il vivace mercato locale. San Pedro è un luogo p
ieno di fascino, nel quale si vive al rallentatore. Sul finire del pomeriggio, la suntuosa Vallata della Luna offrirà la v
isione di forme bizzarre modellate dall?erosione e coperte da un velo di sale. Chi affronterà poi la scalata di una dun
a potrà ammirare da un punto dominante il tramonto sulle Ande e in particolare sul cono innevato del Llicancahur. C
ene libere e pernottamenti a San Pedro.
9° e 10° giorno
Le lagune nel deserto: Verde, Colorada, Canapa, Hedionda, Ramadita e
Honda
Il mattino presto si lascia la città per entrare nei deserti vulcanici del sud boliviano attraverso il colle-frontiera di H
ito Cajon. Ci attende la Laguna Verde con le sue superbe e cangianti acque smeraldo ai piedi del vulcano
Llicancahur, un paesaggio raro e di grandiosa bellezza che affascinò gli Inca tanto da considerarlo sacro. Poi rotta s
ugli altipiani (altitudine media 4500m) verso i geyser del "Sol de Mañana", dove un centinaio di fumarole, p
entoloni di acqua ribollente e sbuffi di vapore sulfureo animano surrealisticamente il paesaggio. Arrivo alla Laguna
Colorada (4278 m) il cui nome è appropriato per il colore rosso delle acque dovuto alla proliferazione di alghe r
osse e ai minerali di borace. La laguna è immersa in un paesaggio lunare dai forti bagliori e dai riflessi multicolori. O
spiti del luogo greggi di vigogne e, meraviglia tra le meraviglie, una colonia di quarantamila fenicotteri rosa che
aggiungono colore al colore: uno spettacolo mozzafiato! Poi, dopo una sosta all?Albero di Pietra, una formazione d?
erosione eolica tra le rocce vulcaniche, ecco il Paseo del Leon, un canyon color ocra e crema punteggiato di
cespugli verdi ai piedi del vulcano Ollague, e la serie di lagune Canapa, Hedionda, Ramadita e Honda rifugio di
una ricca avifauna e circondate da panorami incredibili di montagne e dune di sabbia. Pic-nic all?aria aperta; cene e pe
rnottamenti in piccoli alberghi nel Deserto di Siloli.
11° giorno
Salar d?Uyuni
Visita della Cueva Galaxias, dove si possono osservare curiose formazioni dovute al contatto della lava con
l?acqua, quando nella notte dei tempi il Salar era un mare. Continuazione verso il nord e verso Uyuni, città perduta neg
li spazi ventosi dell?altopiano in prossimità dei deserti ed importante nodo ferroviario. Il Salar di Uyuni è situato a sud
ovest di Oruro, nella depressione centrale dell'altopiano, a circa 3660 m di altitudine. Sui 45 metri di spessore del
deposito più superficiale si alternano livelli di sale e di argilla. Siamo in un universo estremamente rude dalla e
norme escursione termica (da -18° la sera a + 25° durante il giorno). Escursione nel cuore del Salar dove si eleva l?
Isola di Incahuasi, una foresta di cactus a candelabro. La crosta di sale asciugandosi forma delle crepe che
disegnano una ragnatela di aree poligonali molto regolari: le uniche anomalie sulla superficie bianca e
perfettamente piatta. L'orientamento, in quest?area senza confini, può essere fatto solo con l'aiuto della bussola, pre
ndendo come punti di riferimento alcuni promontori lontani. Il Salar di Uyuni è un mondo senza fine, senza o
rizzonte, senza frontiere. Un mondo senza limiti, che non può essere né descritto né raccontato: va vissuto. E' un luo
go unico che merita una scoperta individuale e personale. Lascerà negli occhi l?immagine delle sconfinate distese del
l?altopiano, dominate sullo sfondo dalle Cordigliere innevate che lentamente cedono il passo alle maestose mo
ntagne vulcaniche. Percorrendo il Salar l'orizzonte cesserà di esistere e ci sembrerà di galleggiare nel vuoto. Ri
lassamento totale, silenzio assoluto, invito a camminare soli ascoltando unicamente i propri passi. Di tanto in tanto,
quasi dei miraggi, appaiono isolotti rocciosi ricoperti di cactus, uniche zone colorate nell'accecante bagliore della
pianura salina. Ma il più grande e alto deserto di sale del globo (10582 km2), non è solo un favoloso universo mi
nerale che copre tutto con il suo mantello scintillante di biancore, da esso infatti si ricavano blocchi di sale che
vengono utilizzati come mattoni per la costruzione di edifici nella zona, non esistendo altro materiale? Pic-nic nel Sa
lar. Cena libera e pernottamento nel treno che porterà ad Oruro, grande città nota per il suo carnevale, per le ricchezze m
nerarie e le acque termali.
12° giorno
Oruro-La Paz
Il viaggio continua in autobus privato verso La Paz, attraverso l?altopiano desertico con i suoi paesaggi alteri e pr
ofondi come lo sguardo degli Indios che lo popolano. A Sica Sica visita di una delle più belle chiese del paese. C
ome a Calamarca, celebre per i suoi angeli ed arcangeli dipinti nel XVII° secolo da un artista anonimo. Le scene b
ucoliche si susseguono: pastori, montoni, case di terra e di paglia. Man mano che il paesaggio si fa più ampio s
compare la popolazione. Ma alla fine le prime piccole case in adobe di La Paz ci reintroducono nel mondo abitato.
Dopo il pranzo visita della capitale dai vecchi quartieri popolari e sul finire del giorno escursione alla Valle della
Luna, paesaggio unico di strane formazioni rocciose. La Paz, che conta quasi 2 milioni di abitanti, è costruita sul f
ondo del canyon in cui scorre il Choqueyapu ed è dominata dalle nevi eterne dell?Illimani. La città offre una visione d?in
sieme alquanto particolare, dai forti contrasti culturali ed umani: un alternarsi di case e chiese coloniali e arditi
grattacieli e costruzioni avveniristiche tra i quali si aggirano pastori con il colorato poncho ed il lama e donne in
bombetta. La capitale più alta del mondo fu fondata nel 1548 da Alfredo de Mendoza, ed è posta lungo una gi
gantesca faglia dell'altopiano andino tra i 4080m dei quartieri più alti e i 3200m di quelli posti più in basso (quasi 10
00m di dislivello!); le case, arroccate sui fianchi della frattura, sono per lo più abitate da indios e da meticci. La Paz è
unica al mondo per la sua posizione geografica, per l'atmosfera coinvolgente che trasmette e per la specificità dei s
uoi abitanti. Un villaggio in una città?. L'aria limpida e rarefatta e la straordinaria purezza del cielo conferiscono all
a città un'atmosfera senza confronti. Alla Plaza Murillo si affaccia la Cattedrale barocca di San Francisco con i bei p
ortali ornati da colonne e bassorilievi, l?arteria del Prado, il museo nazionale di archeologia, con elementi di culture ti
ahuanaco, preincaiche e incaiche, il mercato Camacho e quello degli stregoni. Cena libera e pernottamento in
albergo.
13°, 14° e 15° giorno
Il Lago Titicaca
Partenza per Tiquina, lungo la strada che segue la cordigliera e le rive del lago Titicaca, il lago d?acqua dolce na
vigabile più alto del mondo. Dopo aver passato lo stretto con piccole imbarcazioni locali, continuazione per C
opacabana. Imbarco sulla ?lancha? a motore per l?Isola del Sole, culla mitologica dell?Impero Inca, e visita delle rovine
i La Chincana e del Roccione delle Origini, dove, secondo la leggenda, Manco Kapac e Mama Okllo fondarono il
nuovo Impero Inca. Pranzo al sacco e passeggiate tra i bei paesaggi dominati dalla Cordigliera Reale fino a
Yumani. Da qui in barca fino alle rovine di Pilkokaina, dove è possibile ammirare il vecchio Palazzo ed il Tempio d
el Sole. Ritorno in ?lancha? per pranzo alla piccola città di Copacabana, mèta di pellegrinaggi al santuario inca più famo
di tutto il continente, cristianizzato ai tempi della conquista spagnola. Trasferimento quindi verso la frontiera
peruviana via Yunguyo e Pomata dove si trova una chiesa cattolica in pietra rossa costruita dai gesuiti. Arrivo nella
coloniale Puno. E da qui, un?altra giornata sarà dedicata alla visita in battello all?Isola di Taqila ed alle isole galle
ggianti degli Uros, comunità indio che ha conservato molte tradizioni e che continua a vivere su queste particolari i
sole fatte di giunchi intrecciati. Cene libere e pernottamenti in albergo a Puno e a Yumani in guest-house.
16° giorno
Puno-Cuzco
Continuazione per Cuzco lungo la via dell?Altipiano che attraversa il colle di Abra la Raya (4312m) per ra
ggiungere per pranzo le verdi vallate del villaggio di Sicuani. All?uscita di Puno sosta alla necropoli di Sillustani, pe
nisola rocciosa in mezzo alla laguna incantata di Umayo, complesso archeologico celebre per i suoi stupefacenti
edifici funerari. Fanno da sfondo la catena del Vilcanota, che culmina col Nevado Ausangate di 6384m, e le rovine
Raqchi, il tempio sacro agli Inca distrutto dagli spagnoli. Cena libera e pernottamento a Cuzco.
17° giorno
Cuzco
Giornata consacrata alla visita di Cuzco e alle rovine inca dei dintorni. Cuzco, ?ombelico? in lingua quechua, è una città
da girare a piedi, soffermandosi davanti ai vecchi palazzi, entrando nelle chiese, ammirando l?immensità della Plaza de
Armas, esplorando il dedalo di stradine. Numerose sono le dimore spagnole costruite sulle monumentali
fondamenta di vestigia inca. Un esempio lo troviamo nel monastero di Santa Catalina: costruito nel 1580, questo
monastero era destinato ad accogliere le vocazioni religiose della nobiltà. Vere piccole case individuali, le celle dei m
onaci sono organizzate in modo da creare stradine, piazzette e passaggi che sboccano nelle cappelle e nei chiostri.
Passato il muro del convento, si entra in un mondo color ocra, bianco e blu, un mondo che non è cambiato dal X
VII° secolo. Visita delle rovine di Sacsayhuaman, Puca Pucara, Tambomachay e Q?enqo. Si tratta essenzialmente di cen
tri religiosi, fortezze militari dell?epoca. Tra questi si distingue in modo particolare Sacsayhuman, fortezza ci
clopica che difendeva Cuzco, composta da una muraglia di 300 metri di lunghezza costruita in enormi blocchi di
pietra lavorata negli angoli per incastrarsi perfettamente con le pietre vicine senza legante. Alcune di queste pietre
misurano 5 metri di altezza, ma ce n?è una anche di 9 metri che da sola pesa 360 tonnellate! Cena libera e per
nottamento in albergo.
18° giorno
La Valle Sacra degli Incas
Escursione in giornata verso la vallata dell?Urubamba, la Valle Sacra degli Inca. Visita delle rovine di Pisaq, in
sediamento urbano precolombiano, del suo celebre mercato (domenica, martedì e giovedì) e delle saline di Maras. I te
rrazzamenti sono saline in attività, i paesaggi sono superbi. Dopo il pranzo visita della fortezza di Ollantaytambo, v
illaggio indigeno costruito sulle fondazioni di un antico e importante centro inca. Il punto forte della fortezza è il «
Tempio del sole » la cui parte centrale è formata da 6 monoliti rettangolari incisi in porfido rosso, legati gli uni agli al
tri da bande verticali dello stesso materiale: un lavoro di una rara delicatezza e al tempo stesso di una presenza
imponente. Cena libera e pernottamento in un hotel della valle.
19° e 20° giorno
Machu Picchu
Giornata consacrata alla visita della inespugnabile città che è stata chiamata la ?Città Perduta degli Incas?: fino al 1911 i
fatti, data in cui fu scoperta da Hiram Bingham, non era stata trovata alcuna allusione o leggenda che ne facesse
sospettare l?esistenza. Ed è stato proprio questo oblio totale che ha garantito la sua eccezionale conservazione. Città perd
uta anche grazie alla sua posizione geografica: in cima a un picco, spesso avvolto nelle nuvole, che sovrasta il
fiume Urubamba, sul fondo della valle sacra degli Incas, dove non passa alcuna strada. Poi visita della prodigiosa
architettura sospesa in terrazze tra cielo e terra, Machu Picchu, simbolo della cultura andina, sito magico di una
bellezza grandiosa dove ha preso forma l?incredibile sfida umana rappresentata dalla fortezza. Descrivere l?
impressione, l?emozione che qui si prova è impossibile. I resti della città sorgono su una sella fra due montagne: a nord
il Machu Picchu, in mezzo il campo dei resti archeologici e a sud il Huayna Picchu (rispettivamente vecchia e
giovane montagna). 620m più in basso il fiume Urubamba. Dopo l?ingresso ci attendono 99 gradini: la prima delle num
erose salite e discese nell?ambito della visita. Nella zona più importante, la cittadella, ai piedi dello sperone mon
tuoso c?è il Tempio Maggiore, un edificio lungo 11m e largo 8, con le pareti finemente lavorate. Alla sua destra una
bassa costruzione: il Palazzo (o tempio) delle tre finestre (e due nicchie). Quello che a Machu Picchu colpisce
ancora oggi è il grande rispetto per la natura che avevano i suoi costruttori. Escursione a piedi all?Inti Punku, Porta del
Sole per chi sale lungo il ?cammino dell?Inca?, e all?Apu Machu Picchu, per una visione panoramica superlativa sul sito
. Al mattino del 19° giorno trasferimento alla stazione di Ollantaytambo per prendere il treno che porta ad Agua C
alientes e poi salita alla cittadella con una navetta. Dopo la visita discesa e pernottamento ad Agua Calientes. Il 20° g
iorno ritorno in treno a Cuzco. Cene libere e pernottamenti in albergo.
21° giorno
Cuzco
Giornata e pasti liberi a Cuzco.
22° e 23° giorno
Lima
Trasferimento all?aeroporto e volo per Lima. Sistemazione in hotel e pranzo. Nel pomeriggio tour della città col
oniale chiamata Città dei Re dal conquistatore Francisco Pizarro. Posta sulle rive del fiume Rimac e accarezzata d
alle acque del Pacifico, Lima è oggi una metropoli di più di 7 milioni di abitanti che conserva con orgoglio i suoi co
nventi e le magioni coloniali, simboli della sua tradizione antica e generosa. E? una città moderna in crescita cos
tante ma che, allo stesso tempo, ha saputo mantenere la ricchezza del suo centro storico pieno di monumenti
artistici, come la magnifica piazza de Armas e il palazzo Torre Tagle; la cattedrale che si iniziò a costruire lo stesso g
iorno della fondazione della città; la chiesa, le catacombe e il convento di San Francisco, considerato il complesso a
rchitettonico più riuscito dell?America ispanica; Santo Domingo con il suo bel chiostro principale. Cena libera e per
nottamento. Il 17° giorno visita del Museo dell?Oro, installato in una suntuosa residenza che possiede una favolosa col
lezione di oreficeria preispanica, proveniente in gran parte dalle culture Chimu-Lambayeque dall? XI° al XV° secolo. So
esposti numerosi oggetti in oro puro : braccialetti, pettorali, parures, ma anche un?importante collezione di armi tra cu
i il celebre Tumi o coltello da cerimonia. Pranzo in riva al mare. Trasferimento in aeroporto per il volo verso
l?Europa.
24° giorno
Italia
Arrivo in Italia.