Le impronte del cuore

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LE IMPRONTE DEL CUORE
Interpreti: Giorgia Salerno e Alice Martino
Testo: Alberto Pellai/ Musica: Giovanni Paolo Fontana - Roberto De Luca
Arrangiamento: Sandro Comini
Sono tantissime le cose che possiamo fare con le mani, possiamo colorare
un disegno o colpire un pallone, preparare una torta o fare un pupazzo di neve.
Tutto prende forma, porta la nostra impronta e diventa il segno del nostro passaggio
su questa terra. Quando è l’amore che ci muove però, tutto ciò che porta la nostra
impronta diventa un gesto che può cambiare il mondo che ci circonda, diffondendo un
messaggio positivo e di speranza per il domani.
Interpreti: Giorgia Salerno, 9 anni, di Torre del Greco
in coppia con Alice Martino, 10 anni, di Rosolini
Mi chiamo: Giorgia Salerno
Ma tutti mi chiamano: Giorgy
Età: 9 anni
Vivo a: Torre del Greco in provincia di Napoli
La mia famiglia: è formata da 4 persone. Mio padre, mia madre, mio fratello ed infine ci sono io. Siamo una famiglia
fantastica, molto unita ed umile, amiamo stare con gli amici e tutti i nostri parenti e ci divertiamo tanto insieme
La canzone che canto al 58° Zecchino d’Oro è: Le impronte del cuore
E parla: di un significato profondo ed io già la amo per questo. In essa viene messa in evidenza l’importanza delle
mani attraverso le quali possiamo rendere felice chi non lo è.
Da grande farò: la veterinaria
Mi piace: giocare con i miei amici a nascondino e girare in bici
Il mio animale preferito è: il cane
Dello Zecchino d’Oro mi piace: tutto! Soprattutto il fatto di condividere con i miei amici il canto, il divertimento,
il gioco e tante altre cose. Lo Zecchino d’Oro è condivisione, impegno e gioia!
Mi chiamo: Alice Martino
Ma tutti mi chiamano: Aly
Età: 10 anni
Vivo a: Rosolini in provincia di Siracusa
La mia famiglia: è formata da 4 persone. Papà si chiama Carmelo ed è architetto,
la mamma si chiama Concetta e lavora a scuola in segreteria, poi ci sono io
che frequento la 5ª elementare e Giorgia, mia sorella più piccola che ha quasi 6 anni e va in 1ª
La canzone che canto al 58° Zecchino d’Oro è: Le impronte del cuore
E parla: di quante cose è possibile fare con le mani, delle impronte e
dei segni che si lasciano sulle cose che si fanno. È una canzone molto bella
Da grande farò: la veterinaria, perché amo molto gli animali e voglio curarli per far sì che stiano sempre bene
In tv mi piace guardare: i film di Walt Disney ma anche Heidi, mia & Me
Mi piace: fare giochi all’aria aperta, giocare a campana e girare con la bici
Il mio animale preferito è: il cane ma mi piacciono tutti gli animali
Dello Zecchino d’Oro mi piace: poter stare con i bambini e qui ne ho conosciuti tanti che condividono con me la
passione per il canto e arrivano da diverse parti d’Italia. È tutto molto bello perché lo staff ci dimostra tanto affetto,
sono pazienti, ci insegnano tante cose, ma ci fanno anche divertire facendoci giocare.
Autori: Giovanni Paolo Fontana - Roberto De Luca - Alberto Pellai
Sono: Giovanni Paolo Fontana
Ma tutti mi chiamano: GP
Vivo a: Forte dei Marmi, in provincia di Lucca
Sono nato: nel settembre del 1964
Nella vita faccio: Il giornalista e il musicista
Quand’ero bambino volevo fare: il giornalista e il musicista
Il mio motto è: il genio confina con la pazzia (nullum magnum ingenium sine mixtura dementiae
fuit – Seneca)
Quando sono sotto la doccia canto: “Scende la pioggia” di Gianni Morandi
La mia canzone in gara è: Le impronte del cuore
In quanto autore: della musica
Sulla mia esperienza come autore vi racconto che: nel 2014 ho vinto lo Zecchino d’Oro
con “Chi ha paura del buio”. Un’emozione essere presente a Bologna, sommerso da migliaia
di coriandoli d’oro e dalle grida di centinaia di bambini. Un bellissimo sogno che si avvera.
Ai piccoli interpreti dico: divertitevi e usate questo momento unico per fare amicizia
con tante bambine e bambini. La musica è un ponte d’oro che lega insieme i sentimenti.
Il mio primo ricordo legato allo Zecchino d’Oro: risale a quando ero un bambino. Ballavo,
correndo avanti e indietro nel corridoio della mia casa di Forte dei Marmi, avvolto con un foulard
a mo’ di mantello, sulle note del “Torero Camomillo”
Sono: Roberto De Luca
Ma tutti mi chiamano: Bob
Vivo a: Roma
Sono nato il: 14 luglio 1964
Nella vita faccio: il musicista
Quand’ero bambino volevo fare: il musicista
Il mio motto è: vivi la vita con passione e fiducia
Quando sono sotto la doccia canto: …a volte!
La mia canzone in gara è: Le impronte del cuore
In quanto autore: della musica
Sulla mia esperienza come autore vi racconto che: è una buona occasione per
regalare un sogno a un bambino e la felicità di partecipare al concorso vivendo belle emozioni.
Ai piccoli interpreti dico: vivete lo Zecchino con gioia, senza preoccuparvi della vittoria
Il mio primo ricordo legato allo Zecchino d’Oro: è Mago Zurlì e Topo Gigio
Sono: Alberto Pellai
Ma tutti mi chiamano: Albert
Vivo a: Somma Lombardo
Sono nato il: 16 dicembre 1964
Nella vita faccio: il medico, lo psicoterapeuta, lo scrittore ma soprattutto il papà di Jacopo, Alice, Pietro e Caterina
Quand’ero bambino volevo fare: il poeta
Il mio motto è: anche quando mi sembra impossibile, conviene provarci; non si sa mai, magari ce la faccio
Quando sono sotto la doccia canto: oggi Jovanotti e Sam Smith. In gioventù Dalla e De Gregori. In adolescenza gli ABBA.
Da bambino lo Zecchino.
La mia canzone in gara è: le impronte del cuore
In quanto autore: del testo
Sulla mia esperienza come autore vi racconto che: ho sempre sognato di scrivere una canzone che poi venisse
selezionata per essere cantata allo Zecchino d’Oro. Da quando sono piccolo mi dico: non si sa mai, magari ce la faccio. In
effetti 8 anni fa è successo con “Il bullo citrullo”. È stata un’emozione incredibile. Ho vinto lo Zecchino d’Argento che conservo
gelosamente come una delle cose più preziose della mia vita. Quest’anno l’emozione si rinnova. E io sono felice e agitato:
proprio come la prima volta.
Ai piccoli interpreti dico: comunque andrà, sarà un successo. Comunque non dimenticate che è una canzone da cantare
soprattutto con il cuore.
Il mio primo ricordo legato allo Zecchino d’Oro: risale alla mia infanzia. Io seduto davanti ad uno schermo in bianco
e nero, Mago Zurlì e Mariele in tv. Canzoni bellissime che cantavo subito dopo averle ascoltate una volta sola. Però adesso
fermo la memoria, altrimenti mi commuovo e mi viene voglia di tornare bambino.
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