hannibal - Liceo Annibal Caro

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HANNIBAL
l’Acaro
novembre 2013
Liceo Classico e delle Scienze Umane
“A. Caro”
L’editoriale
Buongiorno Acari!
Dopo una lunga attesa, finalmente quest’anno ”Hannibal l’Acaro” torna
cartaceo. E’ stato un duro lavoro, ma con entusiasmo e impegno siamo riusciti a
creare questo giornalino, ora nelle vostre mani.
Il merito però non è soltanto nostro: non possiamo non fare un particolare
ringraziamento a Giulia Grossi, la nostra amata ex capo-redattrice, ora
all’università, che si è sempre profusa anima e cuore in questo progetto, non ha
mai smesso di credere in noi piccoli acari, e ci saluta con queste bellissime parole:
“È sempre un'emozione posare la penna sul foglio bianco e imprimere parole,
nuove o vecchie, che vogliano trasmettere qualcosa (informazione e pareri) o
che siano l'espressione di un libero sfogo di fantasia: è questo ciò che da sempre
è stato lo scopo del nostro amato giornalino, il mitico Acaro. Parlare del giornalino da esterna, come qualcuno che non ha
vissuto tutta la fatica e l'esaurimento (che fidatevi, non manca!) che allestire un numero comporta, con la gioia che ne segue,
dopo aver provato tante soddisfazioni, condivise con tutti i ragazzi della redazione, confesso, mi rattrista. Forse perché sono
sempre troppo nostalgica, forse perché quando guardi dall'esterno qualcosa, ti rendi conto di quanto valga davvero. Non
smetto di ripetere che questo progetto è vitale per la vostra, la mia, la nostra scuola, cari ragazzi: fare informazione è
fondamentale, soprattutto ai nostri giorni. Siate curiosi, siate affamati di notizie, di fatti, di cultura. Un saluto speciale e un
ringraziamento particolare a tutti i "piccoli" della redazione, che hanno sostituito degnamente noi "vecchi": a dimostrazione
che il cambio generazionale non è una chimera, neanche in Italia.”
Grazie Giulia!
E grazie anche a tutti voi, acari piccoli e grandi, che avete comprato questo giornalino! Speriamo che vi piaccia e ci
raccomandiamo: da (non) leggere durante le lezioni!
di Federico Appoggetti e Alessandro Bonetti
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
2
Anteprima
N.1- Novembre 2013
In questo numero:
\
ATTUALITÀ
MUSICA
I fatti più recenti e le
tematiche più scottanti
della nostra società viste
e analizzate dagli studenti
-L’arte di Euterpe (di
-Temporale d’estate (di
Eusebi E.M.)
-A proposito
dell’immigrazione
(di Pompei S.)
-Professione spia
(di Montagna R.)
-Internet e la prostituzione
minorile (del “principe
Myskin”)
L’ANNIBAL CARO
Tutte le novità, le storie e
gli eventi del nostro Liceo,
con interviste esclusive!
Il giornalino del nostro Liceo è una
tradizione che dura da tempi
immemori... Questa è una copia de “Lo
spillo”, risalente al 1940!
-Le elezioni (di Bonetti A.)
-Il POF
-Intervista ai
rappresentanti d’Istituto
(di Bonetti A.)
La Redazione:
Alessandro Bonetti
Alessio Monaldi
Davide Sandroni
Diletta Pompei
Elena Cerolini
Elena Maria Eusebi
Elena Poloni
Federico Appoggetti
Federico Dionisi
Francesco Pascali
Giulia Valentini
Gloria Marziali
Greta Palmucci
Il principe Myskin
Leonardo D’Errico
Livio Santarelli
Marina Cognigni
Mario Cola
Matteo Bronzi
Michele Bonetti
Michele Capezzani
Rebecca Montagna
Riccardo Bacalini
Salvatore Pompei
Sofia Paci
-Intervista ai bidelli Ivanoe
e Fabrizio (di D’Errico L.,
Santarelli L. e Monaldi A.)
- Mazzaferro Augusta est
Pompei D.)
-“La musica è
ovunque, dobbiamo
solo ascoltarla” (di
Palmucci G. e Cola M.)
-Alta fedeltà (di Dionisi
F.)
-INDI(E)pendente (di
Bronzi M.)
-BAND EMERGENTI: I
Bastille (di Capezzani M.)
CINEMA
-Il cinema ritrovato (di
Pascali F.)
LIBRI
-Il seggio vacante (di
Bonetti M.)
LE RICETTE DI
NENNA E GIULSO
Rubrica culinaria a cura
di Valentini G. e Cerolini
E.
(di Sandroni D. e Bacaini R.)
-La scuola nascosta (di
Bonetti A.)
-“Ipse dixit”- frasi tipiche e
strafalcioni dei prof!
-TEST : Misura il tuo livello
di classicismo! (di Valentini
GIOCHI
Un buon passatempo
per lezioni, ehm,
pomeriggi noiosi...
G. e Cerolini E.)
-TEST : Misura il tuo livello
di pedagogismo! (di
Cognigni M.)
COPERTINA di
Federico Appoggetti
VIGNETTE a cura di
Federico Appoggetti,
Elena Poloni, Sofia Paci
e Federico Dionisi
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
3
ATTUALITÀ
Temporale d'estate
di Elena Maria Eusebi
Aveva dieci anni ed i capelli neri.
Aveva gli occhi vivi, dello stesso
colore. Gli occhi guardavano
avanti.
Aveva la pelle scura, ma non era
per colpa del sole; aveva la pelle
del colore del caffè, caffè col
latte. Era tesa sulle guance che
una madre aveva da poco
smesso di accarezzare e su cui
scorreva giovane sudore: un viso
che non conosceva lacrime.
Aveva scarpe sporche e ne andava fiero, e la terra passava
fra i lacci.
Le sue mani erano piccole e le dita erano ancora corte e
paffute. Le sue mani erano piccole ma stringevano alta una
bandiera a tre fasce orizzontali. Quella in cima era rossa e
quella in basso era nera come i suoi occhi. La fascia centrale
era bianca e due stelle del colore della speranza brillavano
nel mezzo.
Procedeva a passi lenti, procedeva piano. Ma non aveva
paura. Procedevano piano e a passi lenti, intorno, decine
d'altri bambini come lui. Ma non avevano paura.
È la città di Homs, Siria. Ed era nell'Agosto siriano del 2011 che
si festeggiava così la chiusura del Ramadan. Era diverso da
ogni anno precedente e per i successivi niente sarebbe
ancora stato garantito, niente sarebbe stato certo. Per le
strade assolate dell'antica città che dista centoquaranta
chilometri
dalla
capitale
Damasco,
in
mattinata
camminavano tutti insieme, i più giovani dei giovani, a
manifestare. Avevano dai sette ai sedici anni ed alcuni non
riuscivano ancora a decifrare quello che stava scritto nei
cartelli, sugli striscioni. Li avevano preparati i più grandi, ed
avevano scritto messaggi di protesta contro un regime di cui
avevano sentito parlare dai fratelli maggiori, scrivevano di
voler riavere le loro scuole com'erano, rivolevano indietro i
loro giardini. Molti lo vedevano come un gioco, ma proprio il
fantasma di quel regime aveva bloccato l'accesso agli edifici
scolastici, i carrarmati stazionavano nei parchi. Ed i soldati del
regime sarebbero presto arrivati a prenderli.
Porta nome di Primavera, ma il suo vento di rivoluzione ha
iniziato a soffiare sulla Siria già dal 15 Marzo. Era l'anno 2011 e
si trattava della Primavera Araba. Algeria, Tunisia, Libia, Egitto.
Poi è stato il turno della Siria.
Non ci sono fiori che sbocciano, ma i colori nuovi sono quelli
delle bandiere che sventolano nelle strade di Damasco. Non
c'è cielo che si schiarisce dopo le nuvole dell'inverno, ma
brillano le idee nelle menti dei manifestanti. Non ci sono
animali che escono intorpiditi dal letargo, ma sono gli uomini,
le donne e perfino i bambini, ben svegli, a trovare la forza di
alzare il capo. Alzano gli occhi sulla loro realtà che gli sta
stretta, su una realtà d'oppressione e che sta in pugno al
totalitarismo. Il regime è quello di Bashar Al-Assad e loro, dal
momento in cui iniziano a respirare quell'aria di cambiamenti,
diventano i Ribelli. Combattono con le armi della loro voce,
combattono per tante e tante cause, che però si rifanno ad
unico grande ideale, quello della democrazia. E nel sogno
della democrazia vedevano il diritto ad una primavera vera,
la primavera della libertà di parola, della libertà di stampa e
di religione: la primavera della libertà di pensiero.
Poi è arrivato il temporale. La risposta del regime è scrosciata
sui loro volti speranzosi come una tempesta che scotta. E' un
temporale, ma un temporale estivo. Il caldo però non è l'aria
bollente per il sole, non è il sole che splende sui giardini. Il
fuoco è quello che fa male, quello dei colpi di mitraglietta e
delle ustioni. Il chiasso delle cicale impazzite è rimpiazzato da
quello metallico delle ruote di un carrarmato. I lampi del
temporale, i suoi tuoni, sono le esplosioni nelle città affollate
che bruciano, che distruggono e che uccidono. E' una
tempesta che fa più paura di quanto dovrebbe, è una
tempesta estiva malata e la sua pioggia non sono gocce
d'acqua fresca, la sua pioggia provoca morte, è una pioggia
di armi chimiche.
Nel disordine generale, la linea di distinzione fra i buoni ed i
cattivi si assottiglia sempre più, fino quasi a scomparire: il
sospetto che i manifestanti pacifici, per reazione, abbiano
imbracciato le armi, diventa ogni giorno più reale. E la
violenza, come una catastrofe naturale, si abbatte su tutto e
su tutti, senza riserve. In Siria è guerra civile.
Sullo schermo delle nostre televisioni come sullo schermo delle
televisioni degli Stati Uniti, di quelle russe, fra le righe dei
notiziari, ogni avvenimento è riportato in miniatura. Per questo
motivo non riusciamo a spaventarcene. Poco dicono alle
nostre orecchie le cifre che indicano l'ammontare sempre
crescente delle vittime. Uno, dieci, centomila. I numeri non
sanno urlare e mai potranno farlo, come pure non sa urlare il
tempo che passa e che ignoriamo: gli anni in Siria scorrono
lenti nella tempesta mentre nel nostro mondo e nell'era delle
comunicazioni veloci, la durata di un conflitto sembra essere
direttamente proporzionale all'indifferenza riservatagli.
E' così che oltretutto, le grandi potenze tendono a rimandare
un intervento decisivo. La guerra in Siria è una scottante
questione diplomatica per alcuni, uno squallido gioco di
potere per molti altri.
In realtà, sulle nostre radio non possiamo sentire le loro urla,
non sentiamo il tonfo della gente che cade e che muore. I
passi di chi va avanti sotto il temporale non si sentono.
Sullo schermo delle nostre televisioni, per i nostri occhi, le
immagini sembrano immobili, come la grafica del meteo di
mezzogiorno: una nuvola nera ed un fulmine, sopra un posto
lontano.
A proposito dell’immigrazione
di Salvatore Pompei
Nella notte del 3 ottobre davanti alle
coste di Lampedusa ha preso fuoco un
barcone di 500 immigrati.
In fuga dai loro paesi, dopo lunghi
travagli hanno raggiunto la Libia, dove si
sono imbarcati e hanno trovato sulle
coste italiane la morte.
339 persone, in maggior numero donne e
bambini, sono state ripescate e allineate
in sacchi verdi su quel molo che avrebbe
dovuto rappresentare per loro la
salvezza. Le coscienze sembrano essere state scosse. L’Italia si
ferma e piange questi morti.
Tremila dollari, questa la cifra pagata ai trafficanti di esseri
umani per sfuggire alla guerra, alla fame e alla persecuzione:
come la storia di Haben.
Partito dall’Eritrea a 15 anni, attraversa 4 paesi in un viaggio
tra dolori e soprusi di ogni genere.
Bocciato a scuola, doveva essere arruolato nell’esercito.
Fugge, vittima dei trafficanti che lo considerano solo merce
da vendere e comprare. Attraversa il deserto sudanese e poi
quello libico. Viene segregato in una casa insieme ai suoi
compagni per 23 giorni, lì incontra sua zia e il cugino di 3 anni.
Partono insieme e vengono trasportati fino alla periferia di
Tripoli, stipati in 33 in una jeep che viaggia alla velocità di 160
km l’ora. Costretti a bere per non morire di sete acqua e
benzina (l’unica cosa che i carcerieri offrivano loro per far
durare l’acqua per più tempo).
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
4
ATTUALITÀ
Venduti ad altri trafficanti, rimangono rinchiusi per 60 giorni in
un capannone prima del viaggio.
Poi la gioia della notizia della partenza. Quella mattina prima
di imbarcarsi su quel barcone hanno riso insieme, ma solo
Haben è sopravvissuto.
Cosa lo aspetta nel nostro paese?
Per lo status di rifugiato politico, ci sono tempi di attesa che
vanno dagli otto mesi all’anno e mezzo e sono poche le
commissioni esaminatrici: poche sono le domande di asilo.
Nel film inchiesta “ Schiavi - le rotte di nuove forme di
sfruttamento”, ci viene detto che queste persone rimangono
per mesi negli alberghi: vengono spesi 45 euro per ciascuno
senza che gli venga offerta la possibilità di un futuro (come
un corso di italiano o di formazione). Anche Papa Francesco
parlando degli immigrati, aveva detto che non bastava
offrire loro solo un panino.
Associazioni come la Caritas si spendono per offrire loro
soccorso, ma questo ancora non basta. Alcuni sono costretti
ad andare a lavorare nei campi a 20 euro per 11 ore. Alcune
donne iniziano a prostituirsi, alcuni uomini a spacciare.
L’immobilismo in cui si trova l’Italia e il resto dell’Europa lascia
alla deriva migliaia di uomini disperati. Non si trova un
accordo né uno strumento efficace per contrastare ciò che
sta accadendo.
Alcuni vogliono rendere più rigidi i controlli sulle nostre coste.
Ma in questo modo non fanno altro che accanirsi contro
persone bisognose che andrebbero solo aiutate e soccorse.
Regolamentare si deve, ma come?
A volte si sente dire che prima bisogna pensare agli italiani,
ma forse prima di dire questo, dovremmo fermarci a riflettere.
Anche noi siamo stati immigrati e quindi, data la nostra storia
non possiamo fare una distinzione di popolazione. Gli
immigrati non vanno considerati come numeri o come
invasori ed estranei: sono uomini e come uomini aspirano alla
libertà, alla felicità, alla possibilità di costruire un futuro
dignitoso per sé e per la propria famiglia. Non possiamo
chiudere gli occhi e il cuore quando i diritti fondamentali, i
sogni e la vita di un uomo vengono calpestati.
Mi auguro e voglio credere che possa essere trovata una
soluzione.
Un’ultima riflessione: credo che se volessimo dare un giudizio
su queste persone, dovremmo prima guardare la
disperazione negli occhi di una madre con in grembo un
bambino, che ha rischiato due vite, la sua e quella di suo
figlio, con la speranza di donargli un avvenire.
Professione spia
di Rebecca Montagna
“Quando è nato il mestiere di spia?
Probabilmente quando il primo
uomo di nascosto è andato a
vedere cosa facesse il suo vicino”.
Alla parola crimine, cosa vi verrebbe
in
mente?
Suppongo
spietati
assassini, storie di omicidi intessute di
crudeltà e di sangue, sparatorie…
ma crimine non è solo violenza e
paura, crimine è talvolta intelligenza,
talento, creatività, genialità; basti
pensare per esempio allo spionaggio e a ciò che oggi viene
definito Crimine informatico.
Ci sono arti e mestieri che sono antichi quanto l’uomo o
meglio, che sono antichi quanto le prime strutture
organizzative a livello tribale e, uno di questi mestieri è proprio
lo spionaggio.
Esso è da sempre un soggetto molto apprezzato da registi e
scrittori, famoso è l’agente 007 James Bond, tuttavia nella
storia se ne fanno raramente dei riferimenti.
La parola Spionaggio implica un’attività clandestina atta ad
ottenere informazioni segrete, solitamente da rivali o nemici,
che si mostrano vantaggiose in ambito politico, militare o
economico. Oggi può riguardare stati, nazioni, o anche
industrie e, in questo caso si parla di spionaggio industriale:
cambiano quindi gli scopi, cambiano le modalità, ma lo
spionaggio non è mai “morto” del tutto nel corso degli anni.
In particolare negli ultimi giorni ha occupato i titoli di cronaca
la vicenda che ha coinvolto gli Stati Uniti e la Germania: si
parla di un presunto spionaggio delle telefonate di Angela
Merkel, la prima donna ad aver ricoperto la carica di
cancelliere in Germania, da parte della Nsa a partire dal
2002 fino al suo incontro con il presidente americano Barack
Obama avvenuto lo scorso giugno.
L’Nsa (National Security Agency) è un organismo governativo
degli Stati Uniti d’America che si occupa della sicurezza
nazionale, parallelamente alla CIA e alla FBI. La sua funzione
è quella di monitorare il territorio statunitense al fine di
salvaguardare lo stato da attacchi di qualsiasi genere e di
proteggere dati e informazioni di vari uffici governativi, quali
la Casa Bianca. Per svolgere ciò questo organismo può
controllare parte del traffico telefonico americano ma
essendosi sviluppato silenziosamente e occupandosi di servizi
di sicurezza e di intelligence, in passato il suo acronimo è
stato tradotto ironicamente “No Such Agency” ovvero
“Agenzia che non esiste”.
La Nsa viene quindi accusata di aver commesso degli abusi
intercettando comunicazioni e telefonate non solo della
Merkel ma anche di altri leader mondiali. La domanda che in
molti si pongono è se Barack Obama sia a conoscenza delle
azioni della Nsa e si contesta il suo modo di aver gestito le
attività dell’agenzia.
Un'altra vicenda che ha provocato allo stesso modo clamore
è la questione Datagate, il cui nome è stato dato dalla
stampa italiana, iniziata con la pubblicazione da parte del
quotidiano The Guardian di alcuni documenti riservati a
partire dal giugno 2013. Secondo quanto scritto in questi,
l’agenzia di telecomunicazione Verizon avrebbe consegnato
all’FBI dati che potrebbero mettere a rischio la privacy degli
utenti, in quanto l’FBI, come la NSA ha la facoltà di
controllare i numeri telefonici delle conversazioni, il luogo dal
quale partono e la loro durata.
Questa notizia ha fatto subito il giro del mondo e sono state
chieste spiegazioni al presidente Obama. Sempre secondo i
documenti pubblicati dal Guardian l’autorizzazione per
controllare le comunicazioni telefoniche sarebbe stata
concessa segretamente all’FBI il 25 aprile 2013 da un giudice
federale e, avrebbe permesso quindi al governo di avere
acceso illimitato ai dati per tre mesi.
Il controllo dei tabulati telefonici sembrerebbe recente
mentre le informazioni relative alle comunicazioni effettuate
via Internet sarebbero disponibili alle agenzie di intelligence
americane già dal 2007, grazie ad un programma chiamato
PRISM.
La sua esistenza è nota da mesi e mesi, ed è un programma
di sorveglianza elettronico creato dalla NSA per monitorare
quante più informazioni possibili, non solo su cittadini
statunitensi ma anche su quelli che vivono fuori dagli USA e
gestisce le informazioni raccolte da internet e da altri fornitori
di servizi elettronici e telematici.
La gravità della vicenda è aumentata da quando si è diffusa
la voce che al programma PRISM sarebbero associate
numerose aziende e che sotto il controllo della NSA
potrebbero esserci anche dati relativi a foto, video e
informazioni archiviate sui propri computer, profili di social
network e dispositivi mobili.
La talpa della più grande fuga di notizie sull’intelligence Usa è
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
5
ATTUALITÀ
Edward Snowden, un giovane ventinovenne ex tecnico della
CIA e della NSA, che ha deciso di rivelare i dettagli del
progetto PRISM al giornalista Glenn Greenwald del giornale
The Guardian.
In entrambi i casi è stato violato il “patto tra alleati” e
qualunque sarà lo svolgersi delle vicende lo spionaggio
informatico è un crimine e come tale è punibile dalla giustizia.
Lo spionaggio però non riguarda solamente leader mondiali, i
grandi stati e le nazioni, ma anche noi giovani, a rischio con i
vari social network. Internet è uno strumento libero che
consente scambi e libere circolazioni di idee e informazioni in
tempo reale e negli ultimi anni per i giovani è diventata una
moda quella di iscriversi a vari siti internet come Facebook e
Twitter, dal momento che questi, come altre piattaforme,
forniscono un senso di sicurezza, personalità e di socialità, ma
spesso non si tiene conto dei rischi cui si va incontro
pubblicando dati, foto e notizie personali.
Con il passare del tempo sono infatti comparse figure come
quelle degli hacker, ovvero programmatori innovativi ed
esperti di linguaggi e sistemi operativi che per soddisfare la
propria curiosità, si introducono nei computer in rete; il loro
scopo è quello di dimostrare la propria abilità nel penetrare i
sistemi, scoprire quali informazioni contengono ed
eventualmente segnalare all’amministrazione le vulnerabilità
identificate. Quando però si introducono nei sistemi allo
scopo di compiere atti vandalici o furti, gli hacker diventano
cracker e si parla dunque di Cyber Spionaggio.
giornali le notizie di casi simili in molte parti d'Italia. E' pertanto
appurato che questo fenomeno è più diffuso di quanto si
creda (basti pensare alle indagini sulle "ragazze doccia"
milanesi), ma è difficile riuscire a fornirne le esatte proporzioni.
Sia le forze di polizia sia i giornalisti che stanno facendo luce
sulla vicenda si sono effettivamente trovati a muoversi in un
"universo sconosciuto", per usare l'espressione comparsa
nell'editoriale di Barbara Stefanelli del 10 novembre sul
Corsera. Un universo fatto di nickname ed età dichiarate
fasulle, un universo popolato di insospettabili, padri di famiglia
e professionisti, un universo fatto di soldi facili e di storie difficili.
A seguito di questa vicenda, è doveroso in Italia avviare una
seria riflessione: noi studenti per primi siamo tenuti a
discuterne tra noi e con i nostri professori, cercando di capire
quello che sta succedendo a tanti ragazzi e ragazze della
nostra età, i quali non vedono l'atto della prostituzione come
un atto di mercificazione degradante del proprio corpo e
della propria dignità, ma come un mezzo per fare soldi facili.
Noi giovani dobbiamo dimostrare di fronte agli adulti, vittime
anch'essi di questa nostra società decadente, che siamo
capaci di riflettere e trovare, anche in situazioni ed
esperienze negative, la chiave per uscire da questa palude
di declino morale che l'Italia (e i fatti di cronaca ne sono
l'esempio più lampante) sta attraversando.
Lao Tzu, considerato da alcuni il fondatore, da altri il
rinnovatore e il predicatore del taoismo diceva:
“Senza uscire dalla porta conoscere il mondo. Senza spiare
dalla finestra vedere la via del cielo. Più lontano si va, meno si
sa. Perciò il saggio non viaggia, eppure sa; non guarda,
eppure comprende; non fa, eppure compie”.
Internet e la prostituzione minorile
del “principe Myskin”
Internet e soldi. È questo lo
spaventoso binomio che si staglia alle
spalle della vicenda delle due
studentesse romane di 14 e 15 anni,
le quali si prostituivano in un elegante
appartamento ai Parioli.
Da una parte c'è internet. Risale
soltanto a pochi giorni fa la
conferenza stampa nella quale Mark
Zuckerberg, il fondatore di Facebook, ha presentato il suo
progetto di estensione dell'accesso a Internet, certo che esso
rappresenti un "grande salto in avanti per l'umanità". Se
pensiamo al reale uso che oggi si fa delle rete, questa sua
affermazione ci appare quasi ridicola. I social network e la
realtà virtuale sono diventati un luogo dove si cercano
emozioni forti, dove maschi adulti sono alla ricerca di
ragazzine dell'età delle loro figlie, con buona pace della
morale e del buon gusto. Dall'altra ci sono i soldi, soldi facili.
Tanti soldi facili, tantissimi. In questi giorni è emerso che alcuni
uomini erano disposti a sborsare cifre da capogiro per le
prestazioni delle due ragazzine, le quali potevano così
permettersi vestiti alla moda e ricariche per il cellulare, ma
anche più semplicemente per pagare le bollette. La madre
della più piccola delle due ragazzine è finita infatti in carcere:
dalle accuse sembrerebbe aver istigato la figlia alla
prostituzione per "portare qualche soldo a casa"
Da questa vicenda romana viene fuori un quadro
agghiacciante: si susseguono sulle prime pagine di tutti i
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
6
L’Annibal Caro
Le elezioni
di Alessandro Bonetti
Finalmente le elezioni.
Sono stati giorni di fermento per l’istituto, giorni decisivi per il
futuro della scuola: in ogni angolo del Liceo VIPs, aspiranti PR
e politici in erba si sono riuniti per discutere di progetti, feste e
assemblee e hanno percorso tutte le classi (o quasi) per
esporre il loro programma politico.
Un anno particolare, questo. Sono spuntati volti nuovi, facce
fresche, e neanche uno degli ex-rappresentanti (ormai tutti
all’università o ritiratisi dall’attività politica scolastica) si è
candidato.
C’è aria di rinnovamento all’Annibal Caro.
Gli studenti hanno potuto scegliere fra ben cinque liste,
evento inedito negli ultimi anni, di cui tre composte solo da
studenti del Classico (Liste III, IV, V), una solo da studenti dello
Scienze Umane (Lista I) e una mista (Lista II).
Lunedì 18 novembre si
Ecco a voi i risultati completi:
sono
svolte
le
VOTI
LISTA
CANDIDATI
Lista
I
178


Bartolini Fabio (ELETTO)
Marziali Gianluca
87
84
Lista
II
173



Sbattella Giulia (ELETTA)
Marrozzini Marialilia
Rucchi Talita
97
57
43
Lista
III
271




Cataldi Giovanni (ELETTO)
Bronzi Matteo
D’Errico Leonardo
Santarelli Livio
135
123
51
50
Lista
IV
183

Marrozzini
Giovanni
(ELETTO)
Maroglio Francesco
Tassetti Anna
Belleggia Edoardo
Barchetta Francesco
98
Lista
V
14
La scuola per l’anno scolastico 2013/2014 propone i seguenti
progetti:
votazioni,
LISTA




Il POF
VOTI
CANDIDATI
76
59
8
7
Lo stesso giorno si è votato anche per l’organo di garanzia, il
cui compito è controllare il rispetto dello Statuto del Liceo da
parte dei rappresentanti d’Istituto:
CANDIDATI
VOTI
Caterina
Cardinali
(ELETTA)
283
Elena Cerolini
187
Enrico Tacchetti
163
Silvia
Sciamanna
132
Per ulteriori informazioni rivolgersi ai professori referenti.
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
7
L’Annibal Caro-Interviste
Intervista ai rappresentanti d’Istituto (a cura di Alessandro Bonetti)
Nome: Giovanni
Cognome: Cataldi
Soprannome: Giò
Data di nascita: 13/07/1996
Città: Fermo
Situazione sentimentale: .
Passatempi preferiti: Riposino pomeridiano, atletica, libri e film
Sport: Atletica
Prof preferito: Mah, domanda difficile... vince Natali!
Libro preferito: “L'idiota” di Dostoevskij
Film preferito: “Leon” di Jean Reno
Canzone preferita: “Sultan of swing” dei Dire Straits e “The
year of the cat” di Al Stewart
Quali sono i tuoi modelli di ispirazione?: Non saprei
Che ne pensi dei social network?: Spesso utili ma a volte
tolgono spazio alla realtà
Che ne pensi della situazione politica in Italia?: Un po’
disastrata. È una politica che ha sicuramente poco a cuore
gli italiani e l'Italia
E della politica in generale?: Potrebbe essere usata
realmente per migliorare la società, invece...
Quali pensi siano i problemi più gravi della nostra scuola?:
Penso che quelli che ci riguardano siano quelli degli studenti
principalmente.
Come pensi di risolverli?: Per risolverli a volte basta
semplicemente ascoltare gli studenti e impegnarsi a fare
quello di cui hanno bisogno.
Quali progetti innovativi hai per l’Annibal Caro?: Niente di
così straordinario. Insieme però abbiamo pensato a delle
idee interessanti. Speriamo di realizzarle, non le diciamo.
Nome: Giulia
Cognome: Sbattella
Soprannome: Nigga
Data di nascita: 2/01/1996
Città: Porto San Giorgio
Situazione sentimentale: .
Passatempi preferiti: Dormire, uscire, leggere, comprare
Sport: Pattinaggio
Prof preferito: Castiglioni
Libro preferito: “Il libro dell'inquietudine” di Pessoa
Film preferito: Espiazione
Canzone preferita: “Creep” dei Radiohead
Quali sono i tuoi modelli di ispirazione?: Rita Levi Montalcini
per la continua ricerca di sapere, Audrey Hepburn per
l'eleganza, la Montessori per le ricerche innovative
Che ne pensi dei social network?: Spersonalizzanti
Che ne pensi della situazione politica in Italia?: NO COMMENT
E della politica in generale?: Sarebbe un grande strumento
volto al bene della società, ma il più delle volte gli uomini non
riescono a gestirlo
Quali pensi siano i problemi più gravi della nostra scuola?: La
SICUREZZA
Come pensi di risolverli?: Magari poter costruire un edificio
sicuro che andrebbe oltretutto a risolvere la divisione tra le
nostre due scuole. Sogni a parte, credo che questi problemi
siano di competenza del preside e delle amministrazioni locali
Quali progetti innovativi hai per l’Annibal Caro?: Non voglio
sparare idee che poi non andranno realizzate.
Nome: Giovanni
Cognome: Marrozzini
Soprannome: Giò
Data di nascita: 15/01/1995
Città: Fermo
Situazione sentimentale: Non etichettabile
Passatempi preferiti: Principalmente ascoltare musica e
scrivere i miei pensieri
Sport: Il calcetto del lunedì si può definire sport?
Prof preferito: Pirani Nadia
Libro preferito: Rispondo "Il gabbiano Jonathan Livingston" in
onore del grande Francesco Crescenzi
Film preferito: A questa domanda veramente non saprei
rispondere
Canzone preferita: “Shine on you crazy diamond”
Quali sono i tuoi modelli di ispirazione?: In particolare non ne
ho, le cose in cui credo spesso e volentieri nascono dal mio
pensiero.
Che ne pensi dei social network?: Utilissimi, ma spesso usati in
maniera sbagliata.
Che ne pensi della situazione politica in Italia?: Si commenta
da sola
E della politica in generale?:Potrei rispondere con la stessa
risposta data riguardo i social network ahahah
Quali pensi siano i problemi più gravi della nostra scuola?: Ci
sono diversi problemi gravi a mio parere, ritengo che il più
grave sia la scarsa sicurezza della struttura del Pedagogico.
Come pensi di risolverli?: Purtroppo la verità è che problemi
come questo noi non possiamo risolverli, possiamo solo
segnalarli. Ma ci impegneremo comunque per alleviare le
vostre sofferenze
Quali progetti innovativi hai per l’Annibal Caro?: Vorrei tanto
riuscire a spostare le assemblee dal San Martino ad un luogo
con una capienza maggiore in modo da evitare scomodi
turni e creare così un dibattito decisamente migliore. Altri
progetti innovativi esistono, ma questo è sicuramente quello
più importante.
Nome: Fabio
Cognome: Bartolini
Soprannome: Bartolomeo
Data di nascita: 15/09/1994
Città: Monte Urano
Situazione sentimentale: Single
Passatempi preferiti: Bar con gli amici
Sport: Calcio
Prof preferito: Antonelli, senza togliere niente agli altri
Libro preferito: “Cent'anni di solitudine” di Marquez
Film preferito: “Heat la sfida” con Al Pacino e Roberto de Niro
Canzone preferita: “Canzone” di Vasco Rossi
Quali sono i tuoi modelli di ispirazione?: Un modello migliore di
se stessi non penso esista
Che ne pensi dei social network?: La rovina di questa
generazione
Che ne pensi della situazione politica in Italia?: Mi sembra
che vada sempre peggio
E della politica in generale?: Non credo più che ci sia politica
ma solo persone pronte ad arricchirsi prima di altre
Quali pensi siano i problemi più gravi della nostra scuola?
Come pensi di risolverli?: Ne sono molti, non saprei elencarli
ma posso dire che farò del mio meglio per risolverli
Quali progetti innovativi hai per l’Annibal Caro?: Li vedrete!
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
8
L’Annibal Caro-Interviste
Intervista ai bidelli Ivanoe e Fabrizio (a cura di Leonardo d’Errico, Livio Santarelli e Alessio Monaldi)
Ivanoe
Nome
Menicucci
Cognome
14/06/1956
Data di nascita
Fate i conti
Età
“Ivanhoe”
Romanzo preferito?
No
…. (i quattro puntini non sono un errore),sport,
scacchi e schedine.
Juve
Che sono dei figli di Berlusconi
Fabrizio
De Minicis
Circa 2006 avanti Cristo
Non ve la dico
“Il gabbiano Jonathan Livingston”
Lo hai mai letto?
Quali sono le tue passioni?
Che squadra tifi?
Sì
Partiamo dalla seconda? Ahahah.
Sport comunque
Purtroppo Milan
Che ne pensi dei milanisti
(per Ivanoe)/juventini (per
Fabrizio)?
Che sono fanatici
Tutta, ma soprattutto rock anni ’70.
Che musica ascolti?
Ligabue e Guccini
Si, al banco del mutuo soccorso a Roma
durante l’università
Sei mai stato ad un
concerto?
Sì. Il preferito è stato quello di Bennato
Avevi ancora i capelli?
Sì, più di adesso ed erano anche scuri
Sì
Che sono dei ca…rissimi ragazzi.
Oltre che un bel fico, è anche un bravo
collega.
Cosa ne pensi di chi ti ha
fatto l’intervista?
Ultima domanda, cosa
pensi dell’altro intervistato?
Che sono dei bravi ragazzi
Che è un gran bel pelato
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
9
L’Annibal Caro-Interviste
Mazzaferro Augusta est
Certe insegnanti non si dimenticano... e la professoressa
Augusta Mazzaferro è una di quelle. I ragazzi del VB del Liceo
Classico Davide Sandroni e Riccardo Bacalini ce la fanno
conoscere meglio in questa intervista!
Davide: Professoressa, è un vero piacere
rivederLa dopo tutto questo tempo. Quali
sono state le sue sensazioni subito dopo
aver terminato la sua lunga carriera da
insegnante?
Mazzaferro: Debbo dire, l’estate è passata
come tutti gli anni, tuttavia ho iniziato a
sentire e provo tuttora nostalgia di voi. Mi
mancate e mi manca il contatto con i
ragazzi e sinceramente sono rimasta
legata alla scuola, infatti ci torno spesso.
Non a caso sono stati tanti gli anni di insegnamento, non
soltanto da dietro la cattedra. In questa scuola ho esercitato
questa professione per ben 26 anni, senza parlare di tutte le
volte in cui ho svolto il ruolo di supplente. La nostalgia,
dunque, è inevitabile.
Riccardo: A proposito, ci dica com’è
una sua giornata tipo ora che è in
pensione. Si dà ancora da fare con il
latino?
M: Beh, do ancora ripetizioni a qualche
ragazzo, anche se ovviamente adesso
mi riposo di più, faccio le cose con
molta più calma, mi dedico ad altri
hobby, come la lettura che prima
potevo curare di meno, lavoro anche a
maglia, vedo qualche film in più;
insomma, ho ripreso le mie passioni.
D: C’è una classe che Le manca in particolare?
M: No, a dire la verità, ma mi mancano specialmente le
ultime due classi a cui ho insegnato. Comunque mi siete
piaciuti tutti allo stesso modo, senza dimenticare le classi
precedenti alla vostra.
R: Attualmente la maggior parte dei ragazzi predilige per i
loro studi superiori scuole o istituti tecnico-scientifici. Per
quale motivo i giovani studenti delle scuole medie invece
dovrebbero scegliere il Liceo Classico, secondo Lei?
M: Mi pare di avervelo già detto molte volte, ma mi ostino a
ripeterlo: per la formazione, non soltanto culturale ma anche
globale della persona. Adesso voi studenti del Ginnasio non
avete ancora affrontato lo studio della filosofia e della
letteratura, quindi per voi questo è ancora un periodo
propedeutico allo “studio” vero e proprio, ma dal prossimo
anno vi renderete conto che la formazione culturale, la
cosiddetta “forma mentis”, che vi dà il Liceo Classico non ha
confronti con quella di qualsiasi altra scuola. Certo, gli istituti
danno sicuramente una maggior preparazione al lavoro, ma
ho sentito il parere di alcuni miei colleghi che avvertono la
mancanza di una sufficiente cultura generale. Ad esempio, di
fronte ad una rappresentazione teatrale, loro si sentono
decisamente più impreparati. Inoltre, secondo me, il Classico
dà la capacità di affrontare in futuro, qualsiasi tipo di studio
universitario, specialmente perché vi stimola ad analizzare a
fondo testi di ogni genere di materia.
D: Quindi, secondo Lei sarebbero necessari alcuni
cambiamenti riguardo l’offerta formativa di questa scuola?
M: (sospira) Non so, forse potenzierei maggiormente le
materie scientifiche, bilanciando le loro ore con quelle delle
materie umanistiche. Infatti, per quanto mi riguarda, credo
che gli studi scientifici siano stati penalizzati al Classico dalla
riforma Gelmini.
R: C’è un ricordo particolare o immediato che Le viene in
mente ripensando ai suoi anni di insegnamento?
M: Sì, molti. Voi sapete che l’insegnante è una figura poco
gratificata sia economicamente che socialmente, tuttavia il
ricordo più bello è quando ritrovi i tuoi ex-alunni
(commuovendosi) che ti ringraziano dimostrandoti affetto e
gratitudine per ciò che hai dato loro.
D: Ovviamente Lei ha una grande esperienza in campo di
insegnamento. Quali consigli darebbe a chi si affaccia per la
prima volta alla carriera scolastica?
M: Anzitutto di essere molto umile, cioè di non fare lo
spavaldo con gli alunni dimostrando loro di essere superiore,
perché l’insegnante non è un’enciclopedia vivente, ma deve
essere una guida per l’alunno. Ovviamente deve essere
preparato nella propria materia, ma senza risultare arrogante
nei confronti dell’alunno. Infatti io ho sempre ripetuto ai miei
studenti di correggermi se sbagliavo. Quindi credo che la
cosa più importante per un insegnante sia di stabilire con lo
studente un rapporto di reciproca fiducia, senza il quale il
docente apparirebbe troppo cattedratico e non riceverebbe
molta stima da parte dei suoi alunni. Ho sempre cercato di
diffondere questo concetto specialmente nei primi anni della
mia carriera, in cui ero particolarmente emozionata nel
confrontarmi con gli studenti.
R: C’è un/a collega che Le manca in particolare?
M: Certamente, alcune con le quali mi sono sentita più affine
e con cui ho condiviso dei bei momenti, anche se preferirei
non dirne i nomi. Ovviamente con tutti ho avuto un rapporto
di rispetto e disponibilità, anche dal punto di vista umano.
D: Se fosse stata il ministro dell’istruzione italiana, cosa
avrebbe modificato per migliorare il luogo in cui si formano le
menti delle generazioni future?
M: Innanzitutto avrei eliminato la riforma Gelmini, sicuramente
deleteria per molti istituti. Poi, come già ho detto prima,
potenzierei lo studio della matematica, della storia dell’arte,
perché a mio parere è stato grave toglierla al Ginnasio:
infatti, in un’Italia che possiede un considerevole patrimonio
di beni culturali, è importante che i ragazzi siano consapevoli
della principale ricchezza di questo paese. Inoltre avrei
introdotto lo studio della storia della musica, poiché può
essere interdisciplinare con altre materie come la letteratura.
R: Cosa pensa se le diciamo:
-Piero Ferracuti: Beh, è stato anche un mio ex-alunno nei primi
anni in cui facevo supplenza qui. Quindi vi posso dire che,
conoscendolo da molto tempo, è sempre stato una persona
squisita nei miei confronti, oltre che ad essere molto cordiale
e preparato nella sua professione.
-Papa Francesco: E’ un grande Papa, completamente
diverso da tutti gli altri, incluso il cosiddetto “Papa buono”
quale è stato Giovanni XXIII. Ciò che colpisce di più è la sua
spontaneità e vicinanza ai fedeli, senza rimanere distaccato
da questi. Credo fortemente che riporterà in Chiesa molte
persone.
-Mario Balotelli: (ride) Non che mi intenda molto di calcio, ma
sono consapevole che è un personaggio molto “vivace”,
poco rispettoso delle regole e parecchio impulsivo.
D: Cosa ne pensa del rapporto dei giovani con le nuove
tecnologie? Quanto crede che siano necessarie?
M: Personalmente credo che siano necessarie, e comunque
voi lo sapete meglio di me che il rapporto dei giovani con le
tecnologie è molto profondo. A questo proposito ritengo che
l’utilità di Internet sia a dir poco straordinaria, sempre e solo se
usato in maniera corretta, anche se di questi tempi il web è
diventato soprattutto uno strumento nocivo e male
adoperato.
R: Quali sono le principali differenze tra la scuola di ieri e la
scuola di oggi, secondo lei?
M: Molte, specialmente nel rapporto tra alunno e docente. I
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
10
L’Annibal Caro-Interviste
nostri insegnanti erano cattedratici: ad esempio molti di loro
ci davano del lei, non c’era nessun dialogo, non potevi
nemmeno giustificarti e se qualcuno di loro ti vedeva uscire il
giorno prima era sicuro che la mattina seguente ti avrebbe
interrogato. Insomma, c’era questa forma di autoritarismo
nella scuola di ieri, mentre oggi credo che ci sia un rapporto
più umano e maggiore disponibilità tra studente ed
insegnante. Inoltre, nella scuola di oggi molti dei docenti
devono affrontare anche i problemi personali degli alunni,
come nel caso di famiglie con genitori separati, cosa
impensabile ai miei tempi. Attualmente la scuola è dunque
molto più aperta.
D: Per confermare che al Classico “il sapere è unico”, ci
dimostri che non bisogna saper bene solo il latino e il greco.
Quindi: ci dia la definizione di polinomio e ci spieghi cos’è
l’adenosina trifosfato.
M: Sfruttando le mie conoscenze credo che polinomio
significhi “più leggi”, dal greco polùs=molte e nòmos=legge
(attimo di silenzio seguito da risate generali). Ho sbagliato,
vero?
D: Per quanto riguarda l’adenosina trifosfato, invece?
(espressione da parte della prof di totale smarrimento)
Guardate, ragazzi, è meglio non dire come ho studiato io la
chimica al Liceo.
R: E infatti è biologia! (altre risate generali)
R: Se dovesse ricominciare la sua vita daccapo, rifarebbe le
stesse scelte fatte finora o ha dei rimpianti?
M: No, credo proprio che farei le stesse scelte, anche se mi
sarei voluta sposare un po’ prima (ride).
D: Avrebbe mai pensato che sarebbe diventata
un’insegnante?
M: Sì, non ho mai pensato di prendere un’altra strada perché
era proprio quello che io volevo, date le mie attitudini alle
materie umanistiche.
R: Cambiando argomento, sa chi siano gli One Direction?
Anche lei è una loro fan sfegatata?
M: (stupita) Cooosa? Chi? Non li conosco proprio, ragazzi, io
sono rimasta alle band italiane, tutt’al più ai Beatles, i Rolling
Stones, gli U2…
D: Ci tolga una curiosità: Lei ha mai copiato in qualche
compito quando andava a scuola? Così, tanto per
consolarci…
M: No, ve lo dico con tutta franchezza: copiare no! Forse mi
sono consultata con una compagna di cui avevo fiducia,
che poi è diventata una mia collega, la quale era seduta
dietro di me. Non copiavo poi anche perché, modestia a
parte, non ne avevo bisogno, e poi ho sempre detto che è
meglio sbagliare da soli che per colpa altrui. E’ implicito,
inoltre, che copiando non si impara nulla e l’insegnante
prima o poi se ne accorgerà. Sempre. Poiché, come si sa,
“sbagliando si impara”.
R: Saluti i nostri lettori come meglio sa fare, cioè in latino.
M: (ride) Salve, salute…Augusta salutem dicit lectoribus!
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
11
L’Annibal Caro-Storie
La biblioteca nascosta
di Alessandro Bonetti
Camminando per i corridoi più remoti del Classico si notano delle stanze misteriose, non utilizzate come
aule, ed ignoto ai più è il loro contenuto: vecchi registri ammuffiti? Una riserva segreta di vino a cui i
professori attingono segretamente? Ordigni nucleari? Tutte le schedine perse da Ivanoe? O forse
l’armadio di Narnia? A queste domande apparentemente insolvibili ho trovato una risposta soltanto
pochi giorni fa, quasi per caso.
Libri. “Libri?” vi chiederete voi. Sì, un’infinità di libri, più di 40.000. Beh, avrei preferito che la scuola
possedesse una cantina di Rosso Piceno, ma anche dei libri possono andare bene. Infatti, pochi lo sanno,
la biblioteca del nostro Liceo è tra le più ricche di Fermo e della provincia. Ma, ahimè, i libri sono
ammassati e lasciati ad ingiallire in antichi scaffali nella vecchia Aula Magna e in altre stanze; oltretutto la
loro catalogazione non è completa e precisa, perciò non se ne conosce il numero esatto. L’immenso
patrimonio librario della scuola, dunque, resta nei fatti inservibile.
Per di più, oltre ad avere un valore intrinseco per la sua qualità e ricchezza, la nostra biblioteca rappresenta una notevole
occasione per allargare gli orizzonti culturali del liceo, ad esempio con l’organizzazione di iniziative ad essa connesse, e per
mettere a disposizione degli studenti una vastissima scelta di volumi per studi, ricerche e letture personali.
È chiaro perciò che urge una soluzione a questo problema, che ormai non può essere più rimandato. Poiché la scuola non
dispone di fondi sufficienti a pagare specialisti del settore che si occupino di catalogare i libri, bisogna trovare una strategia
alternativa. A tal proposito il preside ha voluto cogliere la palla al balzo appena è venuto a conoscenza che le province di
Fermo e Ascoli hanno approvato un’importante decisione: mettere in rete l’elenco dei libri delle biblioteche più grandi della
zona.
Si sta dunque lavorando affinché ciò sia possibile anche per la nostra scuola. Il progetto, di cui sarà responsabile la
professoressa Paponi, farà parte dell’alternanza scuola-lavoro: impiegati della Biblioteca Comunale di Fermo cureranno la
formazione degli studenti che vorranno partecipare, i quali, una volta acquisite le conoscenze fondamentali, procederanno
alla catalogazione e all’informatizzazione dei libri del Liceo, coordinati da professori appositamente scelti.
Penso che questo progetto costituisca un’opportunità imperdibile non solo per la scuola, il cui patrimonio librario sarebbe
finalmente organizzato e reso facilmente accessibile, ma anche per gli alunni, che potranno ampliare le loro conoscenze e
fare una nuova esperienza, che potrebbe tornar loro utile in futuro.
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla professoressa Paponi o direttamente al Preside.
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
12
L’Annibal Caro-Ipse Dixit
Principi:-Ve tonfolo, eh!?!?!?La prof. Strappa sta spiegando la commedia “Sogno di
una notte di mezza estate” e dice, riferendosi a un
personaggio che indossava una maschera:
-Aveva questa testa da somaro spaventevole!-
Di Gabriele:-M., ma tu sei segnato assente!Alunno M.:-E’ che sono entrato mentre erano fuori per la
prova di evacuazioneDi Gabriele:-Quindi tu sei entrato mentre EVACUAVATE!!!Lattanzi: (Riferendosi alla Germania e parlando a un
alunno) –F., dove sono andato io, i tipi come te li
deportavano-
Principi:-Mi dispiace, fiòlo...Borgonovo:- Pulisci quel banco, Mucca Frisona!Garbuglia:-Non mi devi dare una risposta per farmi felice,
sono felice di mioBonifazi:-A noi ce fa comodo la fermentazione alcolica,
perché produce alcool etilico, poi rappriamo le botti e ce
‘mbriachiamo-
Natali:-I BOSS della filosofia!Natali:- Arrivar...arrivan..arr...arrivor...arrivarono nuovi
popoli!!!-
Alunno:-Prof, può ripetere?Bonifazi:-Eh, e chi se lo ricorda quello che so detto!-
Trentuno:-Forza, ora spiega davanti a tutti la differenza fra
significante e significato!Alunno:-Mi metto anche in ginocchio?Trentuno:-No, no, in ginocchio non occorre...-
Acciarri:-Qual è la risposta esatta?Alunno:-La cììì!Acciarri:-Salute!-
Alunno:-Prof, posso andare in bagno?Acciarri:-L’effetto diuretico della fisica è molto noto-
Natali:-Scrivete, non state lì a guardarmi stupiti!-
Trentuno:- Quando uno stutante mi fa delle domante...-
Strappa:-I beg your pardon, pardon, PAM, PAM!-
Bonifazi:-Io la chiamo... Eh, boh! Come la chiamo?! Non
me lo ricordo!-
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
13
L’Annibal Caro-Test
TEST : Misura il tuo livello di classicismo!
1. Durante l’ora di religione:
a) Ti avvantaggi i compiti per tutto il mese
b) Pensi a Dio
c) Ti fai le foto con retrica
2. Le tue corce :
a) Sono di 3cm
b) Sono di 10cm
c) Ti entrano nei boxer
3. A ricreazione fai merenda con :
a) Dolcetti fatti in casa
b) Scrocchi il cibo da Ivanoe o da qualsiasi
altro essere vivente
c) Merendine della macchinetta
4. Le Dr. Martens le indossi con :
a) Con i jeans e le corce
b) Con gonne e vestitini
c) Con qualsiasi altro capo
d’abbigliamento compreso il pigiama
5. Quando entri in ritardo e devi passare dalla
Principi :
a) Vai direttamente in classe fingendo di
essere sempre stato lì
b) Speri che non ci sia
c) Cominci a dire il rosario in ebraico
sperando che sia di buon umore
6. Quando entri in bagno :
a) Inquini l’etere con fumo infernale
b) Ti guardi allo specchio ( per i bagni in cui
c’è) e vedendo il tuo aspetto pensi
“ Questa scuola mi distrugge!”
c) Svolgi la normale amministrazione
7. Mentre giochi a pallavolo in palestra :
a) Cerchi di creare correnti d’aria per far
uscire la puzza di sudore
b) Ascolti appassionato i pettegolezzi delle
prof
c) Speri che il tetto non crolli
8. Quando ti dicono di andare in aula magna :
a) Cerchi cartelli segnaletici
b) Fingi che nessuno ti abbia detto di
andarci
c) Cominci a indossare maglioni e giubbetti
per prepararti allo sbalzo di temperatura
9. I rappresentanti d’istituto sono :
a) Uomini misteriosi visibili solo durante la
propaganda
b) Buoni solo come PR per le feste
c) Che de’, se magna?
10. Quando ti affacci alla finestra :
a) Respiri la fresca aria mattutina e pensi a
quanto è bello il mondo
b) Pensi seriamente a fuggire e fare il
trasferimento all’IPSIA
c) Cominci a parlare con i piccioni, ormai
animali domestici della scuola
11. Quando qualcuno compie gli anni :
a) Non sai nemmeno chi sia ma gli fai
comunque gli auguri per scroccare il
cibo
b) Fai come il ID che prepara una torta per
chiunque
c) Tappezzi la scuola con foto del
festeggiato
12. Se ti diciamo Dominik Zorvan :
a) Il rappresentante d’istituto più sexy della
storia
b) Un errabondo ramingo che ogni tanto
girovaga per la scuola
c) Ma chi de’ quissu?
PROFILI :
1) PUNTEGGIO DA 12 A 20 : MA CHE FAI LO
SCIENTIFICO?
Non ci siamo proprio! Devi studiare non
solo le materie classiche ma anche il
manuale del perfetto classicista per
conoscere il NOSTRO stile di vita. Ti
vogliamo un po’ meno nerd e un po’ più
sciolto. Non ti preoccupare hai ancora
molto tempo. Crediamo in te!
2) PUNTEGGIO DA 21 A 28 : QUASI PERFETTO
Non mollare, ci sei quasi, devi solo
aggiustare qualche cosa e sarai pronto
per il prossimo test.
3) PUNTEGGIO DA 29 A 36 : IL TOP
Lo spirito dell’Annibal Caro scorre ormai
nelle tue vene. L’unico consiglio che ti
diamo è continuare a leggere il
giornalino e seguirci!!!
SOLUZIONI :
1) a- 2; b-1; c-3; 2) a-1; b-2; c-3; 3) a1; b-3; c-2; 4) a-2; b-1; c-3; 5) a-3; b-1;
c-2; 6) a-2; b-3; c-1; 7) a-2; b-3; c-1; 8)
a-1; b-3; c-2; 9) a-3; b-2; c-1; 10) a-1;
b-2; c-3; 11) a-1; b-2; c-3; 12) a-2; b-3;
c-1.
A cura di Giulia Valentini e Elena Cerolini
Con la collaborazione di Alessandro Bonetti
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
14
L’Annibal Caro-Test
TEST : Misura il tuo livello di pedagogismo!
1. Quando vedi un maschio per la scuola:
a) ti chiedi a che specie appartenga
b) ti chiedi: è un miraggio o è vero?
c) fai commenti poco raccomandabili con
le tue amiche
2. Se ti diciamo ITI:
a) è la scuola del mio ragazzo
b) una massa di casinari
c) UOMINI.
3. A ricreazione:
a) mangio dolcetti fatti in casa
b) scrocco da chiunque
c) barretta kellogs per tenermi a dieta
4. Il bagno dei maschi:
a) per quali maschi?
b) ce ne è uno?
c) quello senza porta
5. Se ti parliamo di ali:
a) Eh?
b) segregazione...
c) le vorrei la mattina per volare fino al
quarto piano
6. Cosa fai quando arrivi a scuola:
a) Schiacci il pulsante dell'ascensore la
mattina anche se non arriva
b) saluti Nazzareno o un altro bidello
c) preghi per non essere interrogato
8. I rappresentanti d’istituto sono :
a) Uomini misteriosi visibili solo durante la
propaganda
b) Buoni solo come PR per le feste
c) Che de’, se magna?
PROFILI :
1) PUNTEGGIO DA 8 A 12 : NON CI SIAMO
PROPRIO!
Sei ancora in tempo per migliorare, ma
servono impegno e dedizione per
raggiungere il top...
2) PUNTEGGIO DA 13 A 18: BRAVINA/O…
Non mollare, ci sei quasi! Il pedagogico è
la scuola adatta per te, devi solo
aggiustare qualche dettaglio!
3) PUNTEGGIO DA 19 A 24 : PERFETTA/O!
Continua così!
SOLUZIONI:
1)a-3, b-2, c-1; 2) a-2, b-1, c-3; 3) a-1,
b-2, c-3; 4) a-2, b-1, c-3; 5) a-1, b-3, c2; 6) a-3, b-2, c-1; 7) a-2, b-3, c-1; 8) a1, b-3, c-2
A cura di Marina Cognigni
7. Quando entri in bagno :
a) Inquini l’etere con fumo infernale
b) Ti guardi allo specchio (per i bagni in cui
c’è) e vendendo il tuo aspetto pensi
“ Questa scuola mi distrugge!”
c) Svolgi la normale amministrazione
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
15
Musica
OPINIONI E RIFLESSIONI
L'arte di Euterpe
di Diletta Pompei
“Vivo per lei perché oramai
io non ho altra via d'uscita
perché la musica lo sai
davvero non l'ho mai tradita”
L'uomo ha avuto da sempre l'esigenza
di esprimere i propri sentimenti non
solo con le parole, ma anche
attraverso le arti: la pittura, la scultura,
la
poesia
e
la
musica.
Nessuno sa come e da dove sia nata,
probabilmente l'individuo, fin dai
tempi antichi, ha avuto la necessità di
riprodurre i suoni della natura: il fruscio e l'ululare del vento, il
cinguettio degli uccelli, il fragore delle onde del mare e così
via.
Si è ingegnato, dunque, per poterli ricreare e inizialmente, in
essa, ha trovato i mezzi per attuare tale scopo: il flauto era
una canna di bambù, la cetra e gli strumenti ad arco erano
rami flessibili a cui si agganciavano corde tirate.
Per i Greci ed i Latini la protettrice della musica era la dea
Euterpe.
Quest'arte ha avuto, nei secoli, una progressiva ed
importante evoluzione: da suoni semplici, prodotti soprattutto
da strumenti a percussione e ritmati dal battito delle mani, è
arrivata ad avere una forma più organica, con delle regole
precise.
I grandi maestri del passato hanno fornito, attraverso le loro
composizioni, non solo l'espressione del proprio intimo più
nascosto, ma hanno anche allietato chi li ascoltava.
Ai giorni nostri ci sono diversi generi musicali, adatti ai gusti più
disparati, che gratificano l'udito ed i sentimenti di chi li
ascolta e li apprezza.
Per alcuni la musica rappresenta il filo conduttore della
propria esistenza: chi non ha una canzone, un ritornello che
gli ricorda un momento o una situazione particolare, bella o
brutta della propria vita o una persona cara?
La sua peculiarità è quella di riuscire ad allontanare i pensieri
negativi, di far emergere quelli positivi e di far viaggiare la
mente verso mete serene.
La musica, pertanto, oltre ad essere la musa ispiratrice di
molte emozioni, è anche il cibo che nutre l'anima.
''La musica è ovunque, dobbiamo solo
ascoltarla''
(August Rush, La musica nel cuore)
di Greta Palmucci e Mario Cola
Certo
fa
sorridere
come al giorno d'oggi
questa
citazione
si
dimostri costantemente
veritiera, sebbene sfumi
totalmente
dal
significato
impressole
all'interno del film da
cui è tratta.
Di fatti è propriamente
corretto affermare che
la musica è un elemento caratterizzante, tra i più presenti
nella nostra giornata ''tipo'', basti pensare alla cantilena di
pubblicità e brani commerciali somministratici indistintamente
in centri commerciali, sale d'attesa o ascensori.
E' tuttavia, volutamente, inappropriato confrontare questa
interpretazione con l'idea originale del film, ovvero che la
musica, in qualsivoglia forma, è già presente in ogni cosa: sta
a noi coglierla e concretizzarla.
Osservando l'evoluzione della società e dei suoi ritmi sempre
più serrati e delle nuove generazioni in primo luogo, è facile
notare come lentamente stanno scomparendo due dei
caratteri fondamentali dell'indole umana, che ci hanno resi la
specie
dominante:
la curiosità
dell’intelletto, e
la fantasia, processo questo che passa purtroppo anche
attraverso la musica.
Nel corso della sua storia, infatti, essa si è man mano
arricchita nei suoi mezzi e nelle sue funzioni; oggigiorno
sappiamo come contenga in sé più di ciò che di solito ci
spinge a ridurla a un insieme di suoni ed armonie
arbitrariamente regolamentati.
Dalle canzoncine che ci hanno insegnato alle elementari per
imparare le tabelline, alle ballate di protesta degli anni '60, la
musica è sempre stata un mezzo di comunicazione
fondamentale: per i bambini è infatti più facile apprendere
un insegnamento complesso se accompagnato da un
motivo musicale, poiché ne risulta più semplice e divertente
la memorizzazione; per quanto riguarda invece il campo
della sensibilizzazione, è chiara la scelta di artisti del calibro di
John Lennon di ricorrere alla musica per diffondere le proprie
idee.
Questo perché una canzone, un motivo o anche un solo
semplice suono, ancor prima del testo del brano, trasmette
un messaggio, sotto forma di emozione.
La musica ci porta in un particolare stato emotivo durante
l'ascolto, e sta alla bravura dell'artista saperlo rendere idoneo
alla ricezione dei suoi messaggi e riuscire a catturare
l'attenzione prima e il favore poi dell'ascoltatore.
Tuttavia, dando uno sguardo agli ultimi anni della storia della
musica, vediamo come dagli anni '90 essa abbia subìto una
lenta omologazione nella sua evoluzione.
Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa e il lento
degrado delle capacità critico-selettive incorso soprattutto
nel prototipo dell'individuo medio della nuova generazione,
ha fatto sì che il passaggio dall'ascolto attivo della musica a
quello passivo risultasse apparentemente ininfluente sul piano
dello sviluppo della società moderna, nonostante il suo
impatto abbia lasciato tracce evidenti delle gravi
conseguenze di ciò sotto gli occhi di tutti.
I giovani d'oggi non pensano con la loro testa.
La letterale vivisezione della musica moderna sotto il filtro
dell'omologazione dell'individuo, ha prodotto una selezione di
messaggi e suoni dettati dal sistema e conformi agli interessi
del SISTEMA e dei GRANDI POTERI della musica e del business
commerciale.
Ne consegue che di tutte le funzioni che la musica aveva
sviluppato nel suo corso evolutivo (l'educazione, la
gratificazione personale e la trasmissione di ideali propri) ci
siamo ridotti alla pura cerimonia consumistica dell'ascolto
passivo per noia, o semplicemente per sentirsi accettati dagli
altri (come se ce ne fosse bisogno).
Dov'è finita la diversificazione che ci ha reso ciò che siamo?
Dov'è quella curiosità che ci ha portato alla scoperta del
fuoco della conoscenza?
Vorrei poter rispondere a queste domande che spesso odio
pormi, ma la verità è che non posso fare altro che
rammaricarmi del fatto che tutto ciò abbia calpestato una
delle più grandi invenzioni della storia dell'uomo:
LA MUSICA.
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
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Musica
ALTA FEDELTA’
ANNI 90’-2000, 10 ALBUM DA
NON PERDERE
di Federico Dionisi
1) Oasis – (What’s the story ) Morning Glory ?
Anno : 1995
Per molti rappresenta l’album simbolo degli Oasis e di tutto il
movimento Britpop . Di certo è il disco di maggior successo
della band e uno dei più venduti di sempre, oltre al migliore
della band inglese, grazie a canzoni quali Some Might Say ,
Champagne Supernova e la beatlesiana She’s Electric, (oltre
a un pezzo strumentale molto interessante dal titolo The
Swamp Song) tutte impreziosite da un Liam Gallagher al
massimo della sua potenza vocale .
Degna di nota anche l’atmosfera vagamente più
psichedelica, che si differenzia dalla vena rock ‘n roll del
precedente Definitely Maybe .
Voto : 10
2) Arctic Monkeys – Whatever People Say I
am That’s What I’m Not
Anno: 2006
Ottimo album di debutto di questa sensazionale band di
Sheffield (che, c’è da dirlo, ultimamente ha perso un po’ del
suo vecchio smalto), capitanata dal cantante e chitarrista
Alex Turner, geniale compositore e strumentista più che
valido, che crea atmosfere oscillanti fra il garage rock e il
tradizionale rock ‘n roll britannico . Notevoli le canzoni I Bet
You Look Good On The Dancefloor, Mardy Bum e A Certain
Romance.
Voto : 9
3) Paul Weller – Stanley Road
Anno : 1995
Qui da noi non lo conoscono in molti, ma in Gran Bretagna e
fra gli appassionati del Mod e della cultura British in generale
Paul è una vera e propria leggenda . Con qualche strizzata
d’occhio alla musica nera e al suo trascorso punk (come
leader dei Jam, gruppo cult), Weller firma un album che
ancora oggi continua ad ispirare . Capolavoro : The
Changingman.
Voto : 9
4) The Libertines – Up The Bracket
Anno : 2002
Anima garage e influenze punk e Britpop, un Pete Doherty nel
suo periodo migliore e un’energia senza precedenti
contribuiscono a rendere questo album una pietra miliare .
Nonostante tutte le imprecisioni nelle registrazioni e la fama
di bad boy del cantante, brani come Death On The Stairs,
Time for Heroes e la title track segnano un’epoca .
Voto : 8.5
5) Foo Fighters – Echoes, Silence, Patience &
Grace
Anno : 2007
Emozionante album di quest’ottima band Americana,
considerata la prosecutrice di quello che fu il grunge negli
anni ’90 (d’altronde Dave Grohl, vocalist e chitarrista, militava
nei Nirvana). Pezzoni tiratissimi, stupende ballate e una Long
Road To Ruin che da sola vale tutto il disco .
Voto : 8
6) Miles Kane – Colour Of The Trap
Anno : 2011
Liverpooliano doc, amico di Alex Turner (con cui collabora
anche al progetto dei Last Shadow Puppets) e ottimo
chitarrista, nel suo disco d’esordio Kane firma brani
raffinatissimi e grintosi, alternati a ballate dalla vena più
romantica .
Voto : 8
7) Blur – Parklife
Anno : 1994
Negli anni ’90 i Blur erano considerati gli acerrimi rivali degli
Oasis, ma forse sono la loro versione più intellettuale . Parklife,
sebbene la copertina lasci un po’ a desiderare, è un
capolavoro assoluto del Britpop, nel quale trovano spazio
sperimentazioni dance come in Girls and Boys . Chicca per
veri intenditori : la seconda voce nella title track è di Phil
Daniels, l’attore che impersona Jimmy in Quadrophenia .
Voto : 8.5
8) Radiohead – Ok Computer
Anno : 1997
Terzo album del gruppo più intellettuale-depresso-romantico
degli anni ’90, che segna la loro consacrazione in
madrepatria e il loro successo oltreoceano . Ottima risposta
al predominio yankee nell’alternative rock, nella quale
trovano posto brani come No Surprises, semplicemente
perfetta .
Voto : 8
9) Nirvana – Nevermind
Anno : 1991
Scontatissimo ma insostituibile se si parla dei 90’s, l’album
manifesto di quel ritorno alle origini sporche e grezze del rock
‘n roll che si chiamava grunge (o Seattle sound) . E Smells Like
Teen Spirit viene battuta da Territorial Pissings, il brano più
ignorante di tutto il disco .
Voto : 8
10) Jake Bugg – Jake Bugg
Anno : 2012
Inglese di Nottingham, giovanissimo ma già con un curriculum
da veterano, Jake si dimostra un amante dell’America di Bob
Dylan e Paul Simon, reinterpretando queste influenze
nell’ottica di quelli che saranno stati i suoi ascolti di
adolescente inglese (Verve, Suede, Arctic Monkeys). I brani
che nobilitano il tutto : Taste It e Lighting Bolt .
Voto : 7
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
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Musica
INDI(E)pendente
Dietro al palco della musica
di Matteo Bronzi
Tutti i giorni quando saliamo in macchina
o quando accendiamo la tv siamo
bombardati da una manciata di brani
musicali che ci accompagnano per
settimane intere come se fossero gli unici
esistenti al momento. Tempo qualche
mese o, per i più fortunati, qualche anno
e tutti questi “capolavori” svaniscono nel
nulla. Che fine fanno? Vengono sostituti
da altri brani che in quel momento e in
quel contesto culturale hanno un
potenziale maggiore sul mercato. Questo è il principio
fondante della politica di marketing della maggior parte
delle case discografiche che gestiscono quasi il 90% del
mercato musicale (le maggiori: Universal, Sony, EMI e
Warner). Naturalmente anche i colossi hanno tirato fuori
grandi talenti, ma nel caso non ci piacesse tale musica,
come fare?
Le soluzioni sono due: o infilarci le cuffiette dell’I-Pod e
ascoltarci i nostri brani preferiti ad oltranza oppure cercare
nuove realtà musicali in un mondo talmente vasto e fitto che
al confronto la “ selva oscura” di Dante sembrerebbe il
boschetto sotto casa vostra. Questo è il mondo dell’Indie.
Ma che cos’è questo Indie?
L’Indie è una vera e propria cultura che si sviluppa in un
mondo parallelo a quello del panorama “mainstream” o
commerciale.
Il termine “Indie” deriva dall’abbreviazione del termine
inglese “Independence” (indipendente) e già questo spiega
una piccola parte della realtà che tale parola rappresenta.
Questa cultura musicale raggruppa al suo interno tutti i generi
musicali dal Pop sdolcinato fino al Metal più cruento. Questo
perché l’Indie non rappresenta un genere, ma un modo
diverso di pensare la musica e di concepire la sua diffusione.
Infatti le case discografiche o etichette che si definiscono
indipendenti si pongono sul mercato in tutt’altro modo
rispetto ai grandi colossi della musica. Esse non pensano
tanto all’impatto che un pezzo particolare o meglio
“alternativo” può avere dal punto di vista commerciale, ma
piuttosto all’ emozione che può provocare nelle persone che
lo ascoltano. Moltissime volte le case discografiche
alternative hanno fatto da trampolino di lancio per artisti e
gruppi che si sono rivelati fondamentali per la storia della
musica mondiale. Dobbiamo infatti ringraziare le etichette
alternative se ora possiamo parlare di Beatles, Elvis Presley,
Oasis, Nirvana e moltissimi altri ancora. Col passare degli anni
l’Indie è diventato un vero e proprio modo di fare musica che
trova la sua massima espressione nell’Indie-pop. In questo
genere i gruppi mettono in gioco la loro fantasia per trovare
nuovi elementi di distacco dal “mainstream” e dalla musica
commerciale quasi come fosse un’ossessione. Vengono
impiegati nuovi strumenti ricavati da oggetti comuni o
strumenti etnici (ukulele, banjo etc.), addirittura anche il
modo di registrare la musica diventa un dettaglio
fondamentale. Con queste caratteristiche nasce la corrente
Low-Fi (“low-fidelity”, tradotto “bassa fedeltà”), simbolo
dell’indie anni ’60 e ’70 ripresa poi negli ultimi anni. Questo
nuovo modo di fare musica fu la svolta che permise a
centinaia di artisti di esprimersi direttamente saltando la
selezione delle case discografiche.
L’Indie ha permesso e permette tuttora di vivere la propria
musica prescindendo da ciò che il mercato vuole
costringerci ad ascoltare. La musica torna ad essere pura
esperienza personale che si allontana dall’industria dei grandi
colossi che producono musica preconfezionata, ideata
appositamente per piacere. Ama la musica, scegli la tua
musica.
(Nel prossimo numero: L’Indie Italiano)
BAND EMERGENTI:
I Bastille
di Michele Capezzani
A chi non è mai capitato di sentire il
ritornello “he he oh, eh oh” di Pompeii,
magari senza sapere che fosse la
canzone di testa dell’album Bad Blood
dei Bastille?
Credo davvero poche persone. I Bastille
sono una nuova band nata a Londra
circa 2 anni fa, ed ora divenuta popolare
tra molti adolescenti. Inizialmente sorse
come progetto solista di Dan Smith,
leader del gruppo, il quale dopo i suoi
continui insuccessi decise di unirsi a Chris Wood, Kyle Simmons
e Will Farquarson per formare una band. Il nome del gruppo,
proposto da Dan, è ispirato alla festa della nazionale della
Presa della Bastiglia (14 luglio), che corrisponde al giorno in
cui è nato. Lo stile da loro adottato è quello dell’Alternative
rock e del Synth pop, genere musicale nato attorno agli anni
‘70/’80 e caratterizzato dall’introduzione di innovazioni
elettroniche all’interno di canzoni pop e rock. La canzone
che li ha resi popolari in tutto il mondo è Pompeii, che fa
parte del loro album di debutto Bad Blood. I temi
principalmente trattati nelle loro canzoni sono quelli del
panico e della crescita, che si ispirano alla realtà o a film da
loro visti. Altre canzoni che li hanno portati in cima alle
classifiche radiofoniche sono Laura Palmer e Things we lost in
the fire.
E dopo il sold out per il loro concerto a Milano in data 23
Novembre 2013, è finalmente arrivata la seconda data
Italiana del tour, tanto attesa dai loro fan. Il 22 Marzo 2014
infatti, i Bastille si esibiranno al Mediolanum Forum di Assago
(MI).
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
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Cinema
IL CINEMA RITROVATO
I classici ritornano in sala
di Francesco Pascali
“Pensate all’enorme differenza che c’è tra una
riproduzione su libro di un Van Gogh, di un Picasso
o di un Tiziano e la meraviglia dell’originale”
afferma il regista Jonathan Nossiter “è la stessa
differenza che passa tra un film concepito per il
grande schermo e la sua imitazione tascabile per
il monitor di un portatile”. Il cinema era (e forse lo
è ancora), oltre che un’occasione per incontrarsi,
la meraviglia e il gusto di vedere un film sul grande
schermo. Ed è proprio questa una delle ragioni
che ha spinto la Cineteca di Bologna a
(ri)distribuire nelle sale dieci intramontabili perle,
che hanno segnato la storia del cinema mondiale. Tutte le pellicole
sono state interamente restaurate e sono in lingua originale (con
sottotitoli in italiano) così da far sentire al pubblico le vere voci di Greta
Garbo, Jack Nicholson, Jean Gabin, Emanuelle Riva…e molti altri!
Nella nostra Fermo, il Cinema “Sala degli Artisti” ha aderito, primo nelle
Marche, con orgoglio ed entusiasmo a questa eccezionale iniziativa
cinematografica. Gli orari degli spettacoli sono il lunedì alle 21.30 e il
martedì alle 18.30. Inoltre per le scuole che vorranno aderire ci sarà la
possibilità di proiezioni anche al mattino.
Si è già cominciato il 21 e 22 ottobre con la versione 3D dell’intrigante
“Delitto Perfetto” di Alfred Hitchcock, con il braccio di Grace Kelly che
annaspava contro il pubblico.
Poi, il 28 e 29 ottobre, è stato proposto il capolavoro del maestro Luchino Visconti, “Il Gattopardo”, con le memorabili
interpretazioni di Burt Lancaster e Claudia Cardinale.
L’ultimo appuntamento è stato il 25 novembre: il fotografo Mario Dondero ha presentato “Les Enfant du Paradis” di Marcel
Carnè.
Il 9 e 10 dicembre saranno dedicati alla grande commedia all’italiana con l’esilarante “Risate di gioia” di Mario Monicelli.
Il nuovo anno si aprirà con la proiezione del 13 e 14 gennaio di “Ninotchka” di Ernst Lubitsch, che vede protagonisti Greta
Garbo e Melvyn Douglas.
Per il mese di febbraio, precisamente il 3 e 4, è stato scelto l’immortale “La Febbre dell’oro” di Charles Chaplin.
Il 3 e 4 marzo ci attende “La Grande Illusione” di Jean Renoir, capolavoro prebellico del cinema francese.
Come omaggio al periodo neorealista italiano, verrà proiettato il 31 marzo e l’1 aprile “Roma città aperta” di Roberto
Rossellini, in cui si vedrà la disperata corsa dietro la camionetta di un’immensa Anna Magnani.
Il 28 e 29 aprile sarà la volta di “Hiroshima mon amour” di Alain Resnais.
Il ciclo si chiuderà il 27 e 28 maggio con “Chinatown” di Roman Polanski, con interpretazioni magistrali di attori come Jack
Nicholson e Faye Dunaway e quella di un maestro: John Huston.
Per rimanere aggiornati e per venire al corrente di eventuali variazioni del programma, potete visitare il sito internet
www.saladegliartisti.it.
Non c’è dubbio che questa interessante rassegna sia un’opportunità non indifferente per rivedere al cinema, sul grande
schermo pellicole meravigliose, emozionanti, senza tempo. E anche per ritrovare il (forse dimenticato) piacere di andare al
cinema.
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
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Libri
IL SEGGIO VACANTE (THE CASUAL VACANCY)
di Michele Bonetti
Genere: Romanzo a sfondo sociale, tragicommedia
Anno di pubblicazione: 2012
Autore: J.K. Rowling
Trama: Pagford, piccolo borgo della campagna inglese, è
apparentemente una deliziosa cittadina, tranquilla e pacifica, con i suoi
giardini ben curati, le pittoresche casette... ma, dietro questa ridente
facciata, si nasconde una realtà ben diversa, fatta di conflitti, pregiudizi,
falsità e odi mai sopiti che hanno solo bisogno di un pretesto per liberarsi.
Esso si presenta quando Barry Fairbrother, assessore del consiglio locale,
muore improvvisamente, liberando un posto nell’amministrazione comunale. Lo scontro per
conquistarlo scatenerà un intreccio di situazioni e di vite capace di trascinare l’intera
Pagford in una escalation di verità spiazzanti e crudeli , che distruggerà come un castello di
carte ogni finzione e ogni apparente certezza, sconvolgendo la vita dei suoi abitanti, e in cui,
alla fine, la meschinità della corsa al “seggio vacante” perderà ogni importanza.
Commento: Joanne Kathleen Rowling, dopo l’enorme successo riscosso grazie alla
famosissima saga del maghetto Harry Potter, si cimenta in una esperienza completamente nuova, un romanzo destinato
solamente al pubblico adulto, banco di prova molto difficile per poter confermarsi come scrittrice a 360°. Come è uscita da
questa “prova del fuoco”? Guardando i dati di vendita, sembra indubbiamente vincitrice: oltre un milione di copie in Gran
Bretagna e un enorme successo riscosso anche in Italia. Inevitabilmente però, è forte il sospetto che sia stata la fama della sua
autrice a far mantenere ad alti livelli le vendite, a dispetto della reale qualità del libro. Infatti la critica si è divisa nel giudicare
l’opera della Rowling, che si distingue per l’attualità dei temi affrontati, resi attraverso il microcosmo di Pagford con crudezza.
Le principali accuse mosse alla scrittrice sono quelle di una scarsa introspezione psicologica dei personaggi, molti dei quali
sono resi come stereotipi piuttosto piatti della società odierna, la “pesantezza” del libro (più di 500 pagine e un ritmo lento per
tutta la narrazione, salvo una brusca accelerazione finale), e l’uso sconsiderato di un linguaggio volgare, che, nel vano
tentativo di avvicinarsi il più possibile alla realtà, riesce spesso ad essere stucchevole e irritante.
Nonostante questo però, l’intreccio è tessuto con perizia, e la Rowling riesce a mantenere un filo costante di suspense lungo
tutta l’opera. Lo stile utilizzato è asciutto e immediato, le vicende vengono narrate in maniera oggettiva, e la mancanza di
analisi approfondite dei personaggi viene compensata da una grande minuziosità ed efficacia nelle descrizioni, e lasciando
molto spazio alle riflessioni dei personaggi, in cui possiamo di volta in volta immedesimarci. Essi sono delineati inizialmente da
pochi tratti fisico-psicologici e ognuno di loro durante lo svolgersi degli eventi, subisce una graduale “epifania”, poiché,
attraverso azioni e pensieri vengono rivelate le loro falsità, le meschinità, i desideri più nascosti, e solo alla fine dell’opera
riusciremo a comprenderli a pieno.
Insomma, cosa dire? Di certo J.K. Rowling, con questo romanzo, ha spiazzato un po’ tutti, e si è finalmente lasciata alle spalle
un (pur glorioso) passato, confermandosi come una scrittrice completa e all’altezza delle aspettative, nonostante tutto.
Quindi, per me, esame passato!
Voto: 7
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
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Le ricette di Nenna e Giulso
Nettare degli Dei: Brownies
di Elena Cerolini e Giulia Valentini
L'inverno ormai imperversa e l'anno scolastico
è pienamente avviato, così aumentano
anche le ore da trascorrere in casa, magari in
compagnia di una bella (si fa per dire) pila di
libri! E cosa c'è di meglio da fare dentro casa
in un freddo pomeriggio invernale che
mangiare? Serve qualcosa di veramente
buono per consolarci dopo ore e ore di studio,
qualcosa di divino ed ipercalorico. E' per
questo che zia Giulso e nonna Nenna vi
propongono delle semplici ma favolose ricette che nemmeno il caro Zeus
potrebbe disdegnare! Così se avete del tempo (e anche se non lo avete lo
troverete, perché per il cibo c’è sempre tempo) per una pausa culinaria tra le 5 ore
di studio quotidiano mettetevi alla prova e nutrite le vostre membra stanche!
Ingredienti:
Burro 175 g; Sale 1 pizzico; Cioccolato 200 g; Uova medie 2; Nocciole 60 g; Farina 00 100 g; Zucchero 200 g; Lievito chimico in
polvere per dolci 5 g; Cacao in polvere amaro 20 g.
Preparazione:
Per preparare i brownies, tagliate il cioccolato a pezzettoni; intanto mettete a sciogliere il burro a bagnomaria e quando il
burro sarà quasi sciolto unite il cioccolato tritato. Aggiungete il cacao in polvere e mescolate con una spatola per
amalgamare bene tutti gli ingredienti, quindi spegnete il fuoco e lasciate intiepidire. Intanto in un planetario o con uno
sbattitore elettrico, montate le uova con lo zucchero per ottenere una massa spumosa e chiara. Versate a filo il composto di
cioccolato e burro e mescolate ancora. Unite il lievito in polvere alla farina e con il sale e setacciate tutto insieme. Unite le
polveri un cucchiaio alla volta nel composto e amalgamate per incorporarle bene. Tritate grossolanamente le nocciole e
unitele nella planetaria, mescolando con la spatola: ecco pronto l'impasto dei brownies.
Versate il composto in uno stampo rettangolare da 20cmx28cm (oppure uno tondo da 24cm) rivestito di carta forno e
distribuitelo in modo uniforme . Infornate in forno caldo a 180º per 35 minuti: una volta cotto, lasciate riposare l'impasto per 10
minuti prima di tirarlo fuori dallo stampo. Quando si sarà intiepidito dividetelo in quadrati ed ecco che i vostri brownies saranno
pronti per essere gustati, Zeus sarà orgoglioso di voi!
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
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Giochi
Cruciverba!
Orizzontali: 1. La lingua di Depardieu. 8. Il
Jean attore di Ronin. 9. Il Giovanni dei
tortellini. 11. Smith filosofo
ed economista (iniziali). 12. Oltre... Più che
super. 14. Sale dell'acido nitrico. 16. Il serial
con la scena del crimine. 17. Ruota senza
vocali. 18. Firenze nelle
targhe. 19. Disciplina che studia le culture
dei vari gruppi umani. 21. Un insieme di
coltelli. 22. Azienda Sanitaria
Locale. 23. Cliché nutrizionale tedesco
insieme ai wurstel. 26. A
condizione. 27. Vocali in porte. 28. Può
essere delicato, roseo, sereno.
Verticali: 1. Il santo d'Assisi. 2. Tenere
duro. 3. Ancona (sigla). 4. Genere
letterario caratterizzato da atmosfere cupe
e violente. 5. Diritto, in piedi. 6. Diminutivo
di Rosario. 7. Enna (sigla). 10. Una
tomografia computerizzata, in
medicina. 13. L'uso della
lingua. 15. Colorata. 18. Un punto
fermo. 20. Allevi pianista e compositore
(iniziali). 24. Ultravioletto. 25. Articolo
determinativo maschile singolare.
L’angolo della Sfinge
"Straniero! Fermati! Se vuoi sopravvivere alle interrogazioni dei prof, devi
risolvere questi enigmi; risolvendoli, non prenderai mai più
un’insufficienza*”
Le bugie del re
Un re decise di offrire una fortissima somma di denaro al suddito che gli avesse
raccontato una bugia "intelligente". Davanti al re sfilarono decine e decine di
persone, vennero dignitari di corte, prelati e semplici contadini.
Ci fu chi disse di essere stato sulla Luna e chi disse di essere capace di
attraversare il fuoco senza bruciarsi.
Il re, non soddisfatto da nessuna di queste bugie, stava quasi per decidere di non
dare il premio a nessuno, quando alla fine giunse un contadino poverissimo.
Dopo averlo ascoltato, il re fu costretto a elargirgli il premio promesso.
Cosa disse il povero contadino?
Un vecchio disco
Un vecchio disco a 45 giri è inciso nella zona compresa tra i diametri di 17 e 11
cm. e il suo ascolto richiede esattamente 2 minuti e 30 secondi.
Quanto è lungo il percorso che la puntina compie dall'inizio alla fine del disco?
Indovinelli
Il gigante
Qual è quel gigante che porta
casse grandi come palazzi e non
riesce a reggere un sassolino?
Monete strane
Ho 15 centesimi di euro fatti da due
monete, una di queste non è da 10
cent. ... da quanto sono le
monete?
L’indovinello di Gollum
Radici invisibili ha, più in alto degli
alberi sta, lassù fra le nuvole va e
mai tuttavia crescerà. Cosssss’èèè,
tesssoorooo?
*eventuali malfunzionamenti non sono rimborsabili
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
22
Giochi
Cruciverba in INGLESE!
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
Orizzontali:
1 conveniente
6 importo
8 album
9 fermare
11 pera
13 solo
14 constatare
15 possesso
Verticali:
2 calcolare, contare
3 numero
4 matrimonio
5 computer
7 banda
9 doccia
10 aprire
12 attore
14
15
Tutte le soluzioni nel prossimo numero!!!
Sudoku:
Hannibal l’Acaro-Novembre 2013
23
Si ringraziano i mebri della redazione, il Preside, gli sponsor e
la tipografia Copy Fermo, che hanno reso possibile
la realizzazione di questo giornalino:
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