HANNIBAL l’Acaro novembre 2013 Liceo Classico e delle Scienze Umane “A. Caro” L’editoriale Buongiorno Acari! Dopo una lunga attesa, finalmente quest’anno ”Hannibal l’Acaro” torna cartaceo. E’ stato un duro lavoro, ma con entusiasmo e impegno siamo riusciti a creare questo giornalino, ora nelle vostre mani. Il merito però non è soltanto nostro: non possiamo non fare un particolare ringraziamento a Giulia Grossi, la nostra amata ex capo-redattrice, ora all’università, che si è sempre profusa anima e cuore in questo progetto, non ha mai smesso di credere in noi piccoli acari, e ci saluta con queste bellissime parole: “È sempre un'emozione posare la penna sul foglio bianco e imprimere parole, nuove o vecchie, che vogliano trasmettere qualcosa (informazione e pareri) o che siano l'espressione di un libero sfogo di fantasia: è questo ciò che da sempre è stato lo scopo del nostro amato giornalino, il mitico Acaro. Parlare del giornalino da esterna, come qualcuno che non ha vissuto tutta la fatica e l'esaurimento (che fidatevi, non manca!) che allestire un numero comporta, con la gioia che ne segue, dopo aver provato tante soddisfazioni, condivise con tutti i ragazzi della redazione, confesso, mi rattrista. Forse perché sono sempre troppo nostalgica, forse perché quando guardi dall'esterno qualcosa, ti rendi conto di quanto valga davvero. Non smetto di ripetere che questo progetto è vitale per la vostra, la mia, la nostra scuola, cari ragazzi: fare informazione è fondamentale, soprattutto ai nostri giorni. Siate curiosi, siate affamati di notizie, di fatti, di cultura. Un saluto speciale e un ringraziamento particolare a tutti i "piccoli" della redazione, che hanno sostituito degnamente noi "vecchi": a dimostrazione che il cambio generazionale non è una chimera, neanche in Italia.” Grazie Giulia! E grazie anche a tutti voi, acari piccoli e grandi, che avete comprato questo giornalino! Speriamo che vi piaccia e ci raccomandiamo: da (non) leggere durante le lezioni! di Federico Appoggetti e Alessandro Bonetti Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 2 Anteprima N.1- Novembre 2013 In questo numero: \ ATTUALITÀ MUSICA I fatti più recenti e le tematiche più scottanti della nostra società viste e analizzate dagli studenti -L’arte di Euterpe (di -Temporale d’estate (di Eusebi E.M.) -A proposito dell’immigrazione (di Pompei S.) -Professione spia (di Montagna R.) -Internet e la prostituzione minorile (del “principe Myskin”) L’ANNIBAL CARO Tutte le novità, le storie e gli eventi del nostro Liceo, con interviste esclusive! Il giornalino del nostro Liceo è una tradizione che dura da tempi immemori... Questa è una copia de “Lo spillo”, risalente al 1940! -Le elezioni (di Bonetti A.) -Il POF -Intervista ai rappresentanti d’Istituto (di Bonetti A.) La Redazione: Alessandro Bonetti Alessio Monaldi Davide Sandroni Diletta Pompei Elena Cerolini Elena Maria Eusebi Elena Poloni Federico Appoggetti Federico Dionisi Francesco Pascali Giulia Valentini Gloria Marziali Greta Palmucci Il principe Myskin Leonardo D’Errico Livio Santarelli Marina Cognigni Mario Cola Matteo Bronzi Michele Bonetti Michele Capezzani Rebecca Montagna Riccardo Bacalini Salvatore Pompei Sofia Paci -Intervista ai bidelli Ivanoe e Fabrizio (di D’Errico L., Santarelli L. e Monaldi A.) - Mazzaferro Augusta est Pompei D.) -“La musica è ovunque, dobbiamo solo ascoltarla” (di Palmucci G. e Cola M.) -Alta fedeltà (di Dionisi F.) -INDI(E)pendente (di Bronzi M.) -BAND EMERGENTI: I Bastille (di Capezzani M.) CINEMA -Il cinema ritrovato (di Pascali F.) LIBRI -Il seggio vacante (di Bonetti M.) LE RICETTE DI NENNA E GIULSO Rubrica culinaria a cura di Valentini G. e Cerolini E. (di Sandroni D. e Bacaini R.) -La scuola nascosta (di Bonetti A.) -“Ipse dixit”- frasi tipiche e strafalcioni dei prof! -TEST : Misura il tuo livello di classicismo! (di Valentini GIOCHI Un buon passatempo per lezioni, ehm, pomeriggi noiosi... G. e Cerolini E.) -TEST : Misura il tuo livello di pedagogismo! (di Cognigni M.) COPERTINA di Federico Appoggetti VIGNETTE a cura di Federico Appoggetti, Elena Poloni, Sofia Paci e Federico Dionisi Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 3 ATTUALITÀ Temporale d'estate di Elena Maria Eusebi Aveva dieci anni ed i capelli neri. Aveva gli occhi vivi, dello stesso colore. Gli occhi guardavano avanti. Aveva la pelle scura, ma non era per colpa del sole; aveva la pelle del colore del caffè, caffè col latte. Era tesa sulle guance che una madre aveva da poco smesso di accarezzare e su cui scorreva giovane sudore: un viso che non conosceva lacrime. Aveva scarpe sporche e ne andava fiero, e la terra passava fra i lacci. Le sue mani erano piccole e le dita erano ancora corte e paffute. Le sue mani erano piccole ma stringevano alta una bandiera a tre fasce orizzontali. Quella in cima era rossa e quella in basso era nera come i suoi occhi. La fascia centrale era bianca e due stelle del colore della speranza brillavano nel mezzo. Procedeva a passi lenti, procedeva piano. Ma non aveva paura. Procedevano piano e a passi lenti, intorno, decine d'altri bambini come lui. Ma non avevano paura. È la città di Homs, Siria. Ed era nell'Agosto siriano del 2011 che si festeggiava così la chiusura del Ramadan. Era diverso da ogni anno precedente e per i successivi niente sarebbe ancora stato garantito, niente sarebbe stato certo. Per le strade assolate dell'antica città che dista centoquaranta chilometri dalla capitale Damasco, in mattinata camminavano tutti insieme, i più giovani dei giovani, a manifestare. Avevano dai sette ai sedici anni ed alcuni non riuscivano ancora a decifrare quello che stava scritto nei cartelli, sugli striscioni. Li avevano preparati i più grandi, ed avevano scritto messaggi di protesta contro un regime di cui avevano sentito parlare dai fratelli maggiori, scrivevano di voler riavere le loro scuole com'erano, rivolevano indietro i loro giardini. Molti lo vedevano come un gioco, ma proprio il fantasma di quel regime aveva bloccato l'accesso agli edifici scolastici, i carrarmati stazionavano nei parchi. Ed i soldati del regime sarebbero presto arrivati a prenderli. Porta nome di Primavera, ma il suo vento di rivoluzione ha iniziato a soffiare sulla Siria già dal 15 Marzo. Era l'anno 2011 e si trattava della Primavera Araba. Algeria, Tunisia, Libia, Egitto. Poi è stato il turno della Siria. Non ci sono fiori che sbocciano, ma i colori nuovi sono quelli delle bandiere che sventolano nelle strade di Damasco. Non c'è cielo che si schiarisce dopo le nuvole dell'inverno, ma brillano le idee nelle menti dei manifestanti. Non ci sono animali che escono intorpiditi dal letargo, ma sono gli uomini, le donne e perfino i bambini, ben svegli, a trovare la forza di alzare il capo. Alzano gli occhi sulla loro realtà che gli sta stretta, su una realtà d'oppressione e che sta in pugno al totalitarismo. Il regime è quello di Bashar Al-Assad e loro, dal momento in cui iniziano a respirare quell'aria di cambiamenti, diventano i Ribelli. Combattono con le armi della loro voce, combattono per tante e tante cause, che però si rifanno ad unico grande ideale, quello della democrazia. E nel sogno della democrazia vedevano il diritto ad una primavera vera, la primavera della libertà di parola, della libertà di stampa e di religione: la primavera della libertà di pensiero. Poi è arrivato il temporale. La risposta del regime è scrosciata sui loro volti speranzosi come una tempesta che scotta. E' un temporale, ma un temporale estivo. Il caldo però non è l'aria bollente per il sole, non è il sole che splende sui giardini. Il fuoco è quello che fa male, quello dei colpi di mitraglietta e delle ustioni. Il chiasso delle cicale impazzite è rimpiazzato da quello metallico delle ruote di un carrarmato. I lampi del temporale, i suoi tuoni, sono le esplosioni nelle città affollate che bruciano, che distruggono e che uccidono. E' una tempesta che fa più paura di quanto dovrebbe, è una tempesta estiva malata e la sua pioggia non sono gocce d'acqua fresca, la sua pioggia provoca morte, è una pioggia di armi chimiche. Nel disordine generale, la linea di distinzione fra i buoni ed i cattivi si assottiglia sempre più, fino quasi a scomparire: il sospetto che i manifestanti pacifici, per reazione, abbiano imbracciato le armi, diventa ogni giorno più reale. E la violenza, come una catastrofe naturale, si abbatte su tutto e su tutti, senza riserve. In Siria è guerra civile. Sullo schermo delle nostre televisioni come sullo schermo delle televisioni degli Stati Uniti, di quelle russe, fra le righe dei notiziari, ogni avvenimento è riportato in miniatura. Per questo motivo non riusciamo a spaventarcene. Poco dicono alle nostre orecchie le cifre che indicano l'ammontare sempre crescente delle vittime. Uno, dieci, centomila. I numeri non sanno urlare e mai potranno farlo, come pure non sa urlare il tempo che passa e che ignoriamo: gli anni in Siria scorrono lenti nella tempesta mentre nel nostro mondo e nell'era delle comunicazioni veloci, la durata di un conflitto sembra essere direttamente proporzionale all'indifferenza riservatagli. E' così che oltretutto, le grandi potenze tendono a rimandare un intervento decisivo. La guerra in Siria è una scottante questione diplomatica per alcuni, uno squallido gioco di potere per molti altri. In realtà, sulle nostre radio non possiamo sentire le loro urla, non sentiamo il tonfo della gente che cade e che muore. I passi di chi va avanti sotto il temporale non si sentono. Sullo schermo delle nostre televisioni, per i nostri occhi, le immagini sembrano immobili, come la grafica del meteo di mezzogiorno: una nuvola nera ed un fulmine, sopra un posto lontano. A proposito dell’immigrazione di Salvatore Pompei Nella notte del 3 ottobre davanti alle coste di Lampedusa ha preso fuoco un barcone di 500 immigrati. In fuga dai loro paesi, dopo lunghi travagli hanno raggiunto la Libia, dove si sono imbarcati e hanno trovato sulle coste italiane la morte. 339 persone, in maggior numero donne e bambini, sono state ripescate e allineate in sacchi verdi su quel molo che avrebbe dovuto rappresentare per loro la salvezza. Le coscienze sembrano essere state scosse. L’Italia si ferma e piange questi morti. Tremila dollari, questa la cifra pagata ai trafficanti di esseri umani per sfuggire alla guerra, alla fame e alla persecuzione: come la storia di Haben. Partito dall’Eritrea a 15 anni, attraversa 4 paesi in un viaggio tra dolori e soprusi di ogni genere. Bocciato a scuola, doveva essere arruolato nell’esercito. Fugge, vittima dei trafficanti che lo considerano solo merce da vendere e comprare. Attraversa il deserto sudanese e poi quello libico. Viene segregato in una casa insieme ai suoi compagni per 23 giorni, lì incontra sua zia e il cugino di 3 anni. Partono insieme e vengono trasportati fino alla periferia di Tripoli, stipati in 33 in una jeep che viaggia alla velocità di 160 km l’ora. Costretti a bere per non morire di sete acqua e benzina (l’unica cosa che i carcerieri offrivano loro per far durare l’acqua per più tempo). Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 4 ATTUALITÀ Venduti ad altri trafficanti, rimangono rinchiusi per 60 giorni in un capannone prima del viaggio. Poi la gioia della notizia della partenza. Quella mattina prima di imbarcarsi su quel barcone hanno riso insieme, ma solo Haben è sopravvissuto. Cosa lo aspetta nel nostro paese? Per lo status di rifugiato politico, ci sono tempi di attesa che vanno dagli otto mesi all’anno e mezzo e sono poche le commissioni esaminatrici: poche sono le domande di asilo. Nel film inchiesta “ Schiavi - le rotte di nuove forme di sfruttamento”, ci viene detto che queste persone rimangono per mesi negli alberghi: vengono spesi 45 euro per ciascuno senza che gli venga offerta la possibilità di un futuro (come un corso di italiano o di formazione). Anche Papa Francesco parlando degli immigrati, aveva detto che non bastava offrire loro solo un panino. Associazioni come la Caritas si spendono per offrire loro soccorso, ma questo ancora non basta. Alcuni sono costretti ad andare a lavorare nei campi a 20 euro per 11 ore. Alcune donne iniziano a prostituirsi, alcuni uomini a spacciare. L’immobilismo in cui si trova l’Italia e il resto dell’Europa lascia alla deriva migliaia di uomini disperati. Non si trova un accordo né uno strumento efficace per contrastare ciò che sta accadendo. Alcuni vogliono rendere più rigidi i controlli sulle nostre coste. Ma in questo modo non fanno altro che accanirsi contro persone bisognose che andrebbero solo aiutate e soccorse. Regolamentare si deve, ma come? A volte si sente dire che prima bisogna pensare agli italiani, ma forse prima di dire questo, dovremmo fermarci a riflettere. Anche noi siamo stati immigrati e quindi, data la nostra storia non possiamo fare una distinzione di popolazione. Gli immigrati non vanno considerati come numeri o come invasori ed estranei: sono uomini e come uomini aspirano alla libertà, alla felicità, alla possibilità di costruire un futuro dignitoso per sé e per la propria famiglia. Non possiamo chiudere gli occhi e il cuore quando i diritti fondamentali, i sogni e la vita di un uomo vengono calpestati. Mi auguro e voglio credere che possa essere trovata una soluzione. Un’ultima riflessione: credo che se volessimo dare un giudizio su queste persone, dovremmo prima guardare la disperazione negli occhi di una madre con in grembo un bambino, che ha rischiato due vite, la sua e quella di suo figlio, con la speranza di donargli un avvenire. Professione spia di Rebecca Montagna “Quando è nato il mestiere di spia? Probabilmente quando il primo uomo di nascosto è andato a vedere cosa facesse il suo vicino”. Alla parola crimine, cosa vi verrebbe in mente? Suppongo spietati assassini, storie di omicidi intessute di crudeltà e di sangue, sparatorie… ma crimine non è solo violenza e paura, crimine è talvolta intelligenza, talento, creatività, genialità; basti pensare per esempio allo spionaggio e a ciò che oggi viene definito Crimine informatico. Ci sono arti e mestieri che sono antichi quanto l’uomo o meglio, che sono antichi quanto le prime strutture organizzative a livello tribale e, uno di questi mestieri è proprio lo spionaggio. Esso è da sempre un soggetto molto apprezzato da registi e scrittori, famoso è l’agente 007 James Bond, tuttavia nella storia se ne fanno raramente dei riferimenti. La parola Spionaggio implica un’attività clandestina atta ad ottenere informazioni segrete, solitamente da rivali o nemici, che si mostrano vantaggiose in ambito politico, militare o economico. Oggi può riguardare stati, nazioni, o anche industrie e, in questo caso si parla di spionaggio industriale: cambiano quindi gli scopi, cambiano le modalità, ma lo spionaggio non è mai “morto” del tutto nel corso degli anni. In particolare negli ultimi giorni ha occupato i titoli di cronaca la vicenda che ha coinvolto gli Stati Uniti e la Germania: si parla di un presunto spionaggio delle telefonate di Angela Merkel, la prima donna ad aver ricoperto la carica di cancelliere in Germania, da parte della Nsa a partire dal 2002 fino al suo incontro con il presidente americano Barack Obama avvenuto lo scorso giugno. L’Nsa (National Security Agency) è un organismo governativo degli Stati Uniti d’America che si occupa della sicurezza nazionale, parallelamente alla CIA e alla FBI. La sua funzione è quella di monitorare il territorio statunitense al fine di salvaguardare lo stato da attacchi di qualsiasi genere e di proteggere dati e informazioni di vari uffici governativi, quali la Casa Bianca. Per svolgere ciò questo organismo può controllare parte del traffico telefonico americano ma essendosi sviluppato silenziosamente e occupandosi di servizi di sicurezza e di intelligence, in passato il suo acronimo è stato tradotto ironicamente “No Such Agency” ovvero “Agenzia che non esiste”. La Nsa viene quindi accusata di aver commesso degli abusi intercettando comunicazioni e telefonate non solo della Merkel ma anche di altri leader mondiali. La domanda che in molti si pongono è se Barack Obama sia a conoscenza delle azioni della Nsa e si contesta il suo modo di aver gestito le attività dell’agenzia. Un'altra vicenda che ha provocato allo stesso modo clamore è la questione Datagate, il cui nome è stato dato dalla stampa italiana, iniziata con la pubblicazione da parte del quotidiano The Guardian di alcuni documenti riservati a partire dal giugno 2013. Secondo quanto scritto in questi, l’agenzia di telecomunicazione Verizon avrebbe consegnato all’FBI dati che potrebbero mettere a rischio la privacy degli utenti, in quanto l’FBI, come la NSA ha la facoltà di controllare i numeri telefonici delle conversazioni, il luogo dal quale partono e la loro durata. Questa notizia ha fatto subito il giro del mondo e sono state chieste spiegazioni al presidente Obama. Sempre secondo i documenti pubblicati dal Guardian l’autorizzazione per controllare le comunicazioni telefoniche sarebbe stata concessa segretamente all’FBI il 25 aprile 2013 da un giudice federale e, avrebbe permesso quindi al governo di avere acceso illimitato ai dati per tre mesi. Il controllo dei tabulati telefonici sembrerebbe recente mentre le informazioni relative alle comunicazioni effettuate via Internet sarebbero disponibili alle agenzie di intelligence americane già dal 2007, grazie ad un programma chiamato PRISM. La sua esistenza è nota da mesi e mesi, ed è un programma di sorveglianza elettronico creato dalla NSA per monitorare quante più informazioni possibili, non solo su cittadini statunitensi ma anche su quelli che vivono fuori dagli USA e gestisce le informazioni raccolte da internet e da altri fornitori di servizi elettronici e telematici. La gravità della vicenda è aumentata da quando si è diffusa la voce che al programma PRISM sarebbero associate numerose aziende e che sotto il controllo della NSA potrebbero esserci anche dati relativi a foto, video e informazioni archiviate sui propri computer, profili di social network e dispositivi mobili. La talpa della più grande fuga di notizie sull’intelligence Usa è Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 5 ATTUALITÀ Edward Snowden, un giovane ventinovenne ex tecnico della CIA e della NSA, che ha deciso di rivelare i dettagli del progetto PRISM al giornalista Glenn Greenwald del giornale The Guardian. In entrambi i casi è stato violato il “patto tra alleati” e qualunque sarà lo svolgersi delle vicende lo spionaggio informatico è un crimine e come tale è punibile dalla giustizia. Lo spionaggio però non riguarda solamente leader mondiali, i grandi stati e le nazioni, ma anche noi giovani, a rischio con i vari social network. Internet è uno strumento libero che consente scambi e libere circolazioni di idee e informazioni in tempo reale e negli ultimi anni per i giovani è diventata una moda quella di iscriversi a vari siti internet come Facebook e Twitter, dal momento che questi, come altre piattaforme, forniscono un senso di sicurezza, personalità e di socialità, ma spesso non si tiene conto dei rischi cui si va incontro pubblicando dati, foto e notizie personali. Con il passare del tempo sono infatti comparse figure come quelle degli hacker, ovvero programmatori innovativi ed esperti di linguaggi e sistemi operativi che per soddisfare la propria curiosità, si introducono nei computer in rete; il loro scopo è quello di dimostrare la propria abilità nel penetrare i sistemi, scoprire quali informazioni contengono ed eventualmente segnalare all’amministrazione le vulnerabilità identificate. Quando però si introducono nei sistemi allo scopo di compiere atti vandalici o furti, gli hacker diventano cracker e si parla dunque di Cyber Spionaggio. giornali le notizie di casi simili in molte parti d'Italia. E' pertanto appurato che questo fenomeno è più diffuso di quanto si creda (basti pensare alle indagini sulle "ragazze doccia" milanesi), ma è difficile riuscire a fornirne le esatte proporzioni. Sia le forze di polizia sia i giornalisti che stanno facendo luce sulla vicenda si sono effettivamente trovati a muoversi in un "universo sconosciuto", per usare l'espressione comparsa nell'editoriale di Barbara Stefanelli del 10 novembre sul Corsera. Un universo fatto di nickname ed età dichiarate fasulle, un universo popolato di insospettabili, padri di famiglia e professionisti, un universo fatto di soldi facili e di storie difficili. A seguito di questa vicenda, è doveroso in Italia avviare una seria riflessione: noi studenti per primi siamo tenuti a discuterne tra noi e con i nostri professori, cercando di capire quello che sta succedendo a tanti ragazzi e ragazze della nostra età, i quali non vedono l'atto della prostituzione come un atto di mercificazione degradante del proprio corpo e della propria dignità, ma come un mezzo per fare soldi facili. Noi giovani dobbiamo dimostrare di fronte agli adulti, vittime anch'essi di questa nostra società decadente, che siamo capaci di riflettere e trovare, anche in situazioni ed esperienze negative, la chiave per uscire da questa palude di declino morale che l'Italia (e i fatti di cronaca ne sono l'esempio più lampante) sta attraversando. Lao Tzu, considerato da alcuni il fondatore, da altri il rinnovatore e il predicatore del taoismo diceva: “Senza uscire dalla porta conoscere il mondo. Senza spiare dalla finestra vedere la via del cielo. Più lontano si va, meno si sa. Perciò il saggio non viaggia, eppure sa; non guarda, eppure comprende; non fa, eppure compie”. Internet e la prostituzione minorile del “principe Myskin” Internet e soldi. È questo lo spaventoso binomio che si staglia alle spalle della vicenda delle due studentesse romane di 14 e 15 anni, le quali si prostituivano in un elegante appartamento ai Parioli. Da una parte c'è internet. Risale soltanto a pochi giorni fa la conferenza stampa nella quale Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, ha presentato il suo progetto di estensione dell'accesso a Internet, certo che esso rappresenti un "grande salto in avanti per l'umanità". Se pensiamo al reale uso che oggi si fa delle rete, questa sua affermazione ci appare quasi ridicola. I social network e la realtà virtuale sono diventati un luogo dove si cercano emozioni forti, dove maschi adulti sono alla ricerca di ragazzine dell'età delle loro figlie, con buona pace della morale e del buon gusto. Dall'altra ci sono i soldi, soldi facili. Tanti soldi facili, tantissimi. In questi giorni è emerso che alcuni uomini erano disposti a sborsare cifre da capogiro per le prestazioni delle due ragazzine, le quali potevano così permettersi vestiti alla moda e ricariche per il cellulare, ma anche più semplicemente per pagare le bollette. La madre della più piccola delle due ragazzine è finita infatti in carcere: dalle accuse sembrerebbe aver istigato la figlia alla prostituzione per "portare qualche soldo a casa" Da questa vicenda romana viene fuori un quadro agghiacciante: si susseguono sulle prime pagine di tutti i Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 6 L’Annibal Caro Le elezioni di Alessandro Bonetti Finalmente le elezioni. Sono stati giorni di fermento per l’istituto, giorni decisivi per il futuro della scuola: in ogni angolo del Liceo VIPs, aspiranti PR e politici in erba si sono riuniti per discutere di progetti, feste e assemblee e hanno percorso tutte le classi (o quasi) per esporre il loro programma politico. Un anno particolare, questo. Sono spuntati volti nuovi, facce fresche, e neanche uno degli ex-rappresentanti (ormai tutti all’università o ritiratisi dall’attività politica scolastica) si è candidato. C’è aria di rinnovamento all’Annibal Caro. Gli studenti hanno potuto scegliere fra ben cinque liste, evento inedito negli ultimi anni, di cui tre composte solo da studenti del Classico (Liste III, IV, V), una solo da studenti dello Scienze Umane (Lista I) e una mista (Lista II). Lunedì 18 novembre si Ecco a voi i risultati completi: sono svolte le VOTI LISTA CANDIDATI Lista I 178 Bartolini Fabio (ELETTO) Marziali Gianluca 87 84 Lista II 173 Sbattella Giulia (ELETTA) Marrozzini Marialilia Rucchi Talita 97 57 43 Lista III 271 Cataldi Giovanni (ELETTO) Bronzi Matteo D’Errico Leonardo Santarelli Livio 135 123 51 50 Lista IV 183 Marrozzini Giovanni (ELETTO) Maroglio Francesco Tassetti Anna Belleggia Edoardo Barchetta Francesco 98 Lista V 14 La scuola per l’anno scolastico 2013/2014 propone i seguenti progetti: votazioni, LISTA Il POF VOTI CANDIDATI 76 59 8 7 Lo stesso giorno si è votato anche per l’organo di garanzia, il cui compito è controllare il rispetto dello Statuto del Liceo da parte dei rappresentanti d’Istituto: CANDIDATI VOTI Caterina Cardinali (ELETTA) 283 Elena Cerolini 187 Enrico Tacchetti 163 Silvia Sciamanna 132 Per ulteriori informazioni rivolgersi ai professori referenti. Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 7 L’Annibal Caro-Interviste Intervista ai rappresentanti d’Istituto (a cura di Alessandro Bonetti) Nome: Giovanni Cognome: Cataldi Soprannome: Giò Data di nascita: 13/07/1996 Città: Fermo Situazione sentimentale: . Passatempi preferiti: Riposino pomeridiano, atletica, libri e film Sport: Atletica Prof preferito: Mah, domanda difficile... vince Natali! Libro preferito: “L'idiota” di Dostoevskij Film preferito: “Leon” di Jean Reno Canzone preferita: “Sultan of swing” dei Dire Straits e “The year of the cat” di Al Stewart Quali sono i tuoi modelli di ispirazione?: Non saprei Che ne pensi dei social network?: Spesso utili ma a volte tolgono spazio alla realtà Che ne pensi della situazione politica in Italia?: Un po’ disastrata. È una politica che ha sicuramente poco a cuore gli italiani e l'Italia E della politica in generale?: Potrebbe essere usata realmente per migliorare la società, invece... Quali pensi siano i problemi più gravi della nostra scuola?: Penso che quelli che ci riguardano siano quelli degli studenti principalmente. Come pensi di risolverli?: Per risolverli a volte basta semplicemente ascoltare gli studenti e impegnarsi a fare quello di cui hanno bisogno. Quali progetti innovativi hai per l’Annibal Caro?: Niente di così straordinario. Insieme però abbiamo pensato a delle idee interessanti. Speriamo di realizzarle, non le diciamo. Nome: Giulia Cognome: Sbattella Soprannome: Nigga Data di nascita: 2/01/1996 Città: Porto San Giorgio Situazione sentimentale: . Passatempi preferiti: Dormire, uscire, leggere, comprare Sport: Pattinaggio Prof preferito: Castiglioni Libro preferito: “Il libro dell'inquietudine” di Pessoa Film preferito: Espiazione Canzone preferita: “Creep” dei Radiohead Quali sono i tuoi modelli di ispirazione?: Rita Levi Montalcini per la continua ricerca di sapere, Audrey Hepburn per l'eleganza, la Montessori per le ricerche innovative Che ne pensi dei social network?: Spersonalizzanti Che ne pensi della situazione politica in Italia?: NO COMMENT E della politica in generale?: Sarebbe un grande strumento volto al bene della società, ma il più delle volte gli uomini non riescono a gestirlo Quali pensi siano i problemi più gravi della nostra scuola?: La SICUREZZA Come pensi di risolverli?: Magari poter costruire un edificio sicuro che andrebbe oltretutto a risolvere la divisione tra le nostre due scuole. Sogni a parte, credo che questi problemi siano di competenza del preside e delle amministrazioni locali Quali progetti innovativi hai per l’Annibal Caro?: Non voglio sparare idee che poi non andranno realizzate. Nome: Giovanni Cognome: Marrozzini Soprannome: Giò Data di nascita: 15/01/1995 Città: Fermo Situazione sentimentale: Non etichettabile Passatempi preferiti: Principalmente ascoltare musica e scrivere i miei pensieri Sport: Il calcetto del lunedì si può definire sport? Prof preferito: Pirani Nadia Libro preferito: Rispondo "Il gabbiano Jonathan Livingston" in onore del grande Francesco Crescenzi Film preferito: A questa domanda veramente non saprei rispondere Canzone preferita: “Shine on you crazy diamond” Quali sono i tuoi modelli di ispirazione?: In particolare non ne ho, le cose in cui credo spesso e volentieri nascono dal mio pensiero. Che ne pensi dei social network?: Utilissimi, ma spesso usati in maniera sbagliata. Che ne pensi della situazione politica in Italia?: Si commenta da sola E della politica in generale?:Potrei rispondere con la stessa risposta data riguardo i social network ahahah Quali pensi siano i problemi più gravi della nostra scuola?: Ci sono diversi problemi gravi a mio parere, ritengo che il più grave sia la scarsa sicurezza della struttura del Pedagogico. Come pensi di risolverli?: Purtroppo la verità è che problemi come questo noi non possiamo risolverli, possiamo solo segnalarli. Ma ci impegneremo comunque per alleviare le vostre sofferenze Quali progetti innovativi hai per l’Annibal Caro?: Vorrei tanto riuscire a spostare le assemblee dal San Martino ad un luogo con una capienza maggiore in modo da evitare scomodi turni e creare così un dibattito decisamente migliore. Altri progetti innovativi esistono, ma questo è sicuramente quello più importante. Nome: Fabio Cognome: Bartolini Soprannome: Bartolomeo Data di nascita: 15/09/1994 Città: Monte Urano Situazione sentimentale: Single Passatempi preferiti: Bar con gli amici Sport: Calcio Prof preferito: Antonelli, senza togliere niente agli altri Libro preferito: “Cent'anni di solitudine” di Marquez Film preferito: “Heat la sfida” con Al Pacino e Roberto de Niro Canzone preferita: “Canzone” di Vasco Rossi Quali sono i tuoi modelli di ispirazione?: Un modello migliore di se stessi non penso esista Che ne pensi dei social network?: La rovina di questa generazione Che ne pensi della situazione politica in Italia?: Mi sembra che vada sempre peggio E della politica in generale?: Non credo più che ci sia politica ma solo persone pronte ad arricchirsi prima di altre Quali pensi siano i problemi più gravi della nostra scuola? Come pensi di risolverli?: Ne sono molti, non saprei elencarli ma posso dire che farò del mio meglio per risolverli Quali progetti innovativi hai per l’Annibal Caro?: Li vedrete! Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 8 L’Annibal Caro-Interviste Intervista ai bidelli Ivanoe e Fabrizio (a cura di Leonardo d’Errico, Livio Santarelli e Alessio Monaldi) Ivanoe Nome Menicucci Cognome 14/06/1956 Data di nascita Fate i conti Età “Ivanhoe” Romanzo preferito? No …. (i quattro puntini non sono un errore),sport, scacchi e schedine. Juve Che sono dei figli di Berlusconi Fabrizio De Minicis Circa 2006 avanti Cristo Non ve la dico “Il gabbiano Jonathan Livingston” Lo hai mai letto? Quali sono le tue passioni? Che squadra tifi? Sì Partiamo dalla seconda? Ahahah. Sport comunque Purtroppo Milan Che ne pensi dei milanisti (per Ivanoe)/juventini (per Fabrizio)? Che sono fanatici Tutta, ma soprattutto rock anni ’70. Che musica ascolti? Ligabue e Guccini Si, al banco del mutuo soccorso a Roma durante l’università Sei mai stato ad un concerto? Sì. Il preferito è stato quello di Bennato Avevi ancora i capelli? Sì, più di adesso ed erano anche scuri Sì Che sono dei ca…rissimi ragazzi. Oltre che un bel fico, è anche un bravo collega. Cosa ne pensi di chi ti ha fatto l’intervista? Ultima domanda, cosa pensi dell’altro intervistato? Che sono dei bravi ragazzi Che è un gran bel pelato Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 9 L’Annibal Caro-Interviste Mazzaferro Augusta est Certe insegnanti non si dimenticano... e la professoressa Augusta Mazzaferro è una di quelle. I ragazzi del VB del Liceo Classico Davide Sandroni e Riccardo Bacalini ce la fanno conoscere meglio in questa intervista! Davide: Professoressa, è un vero piacere rivederLa dopo tutto questo tempo. Quali sono state le sue sensazioni subito dopo aver terminato la sua lunga carriera da insegnante? Mazzaferro: Debbo dire, l’estate è passata come tutti gli anni, tuttavia ho iniziato a sentire e provo tuttora nostalgia di voi. Mi mancate e mi manca il contatto con i ragazzi e sinceramente sono rimasta legata alla scuola, infatti ci torno spesso. Non a caso sono stati tanti gli anni di insegnamento, non soltanto da dietro la cattedra. In questa scuola ho esercitato questa professione per ben 26 anni, senza parlare di tutte le volte in cui ho svolto il ruolo di supplente. La nostalgia, dunque, è inevitabile. Riccardo: A proposito, ci dica com’è una sua giornata tipo ora che è in pensione. Si dà ancora da fare con il latino? M: Beh, do ancora ripetizioni a qualche ragazzo, anche se ovviamente adesso mi riposo di più, faccio le cose con molta più calma, mi dedico ad altri hobby, come la lettura che prima potevo curare di meno, lavoro anche a maglia, vedo qualche film in più; insomma, ho ripreso le mie passioni. D: C’è una classe che Le manca in particolare? M: No, a dire la verità, ma mi mancano specialmente le ultime due classi a cui ho insegnato. Comunque mi siete piaciuti tutti allo stesso modo, senza dimenticare le classi precedenti alla vostra. R: Attualmente la maggior parte dei ragazzi predilige per i loro studi superiori scuole o istituti tecnico-scientifici. Per quale motivo i giovani studenti delle scuole medie invece dovrebbero scegliere il Liceo Classico, secondo Lei? M: Mi pare di avervelo già detto molte volte, ma mi ostino a ripeterlo: per la formazione, non soltanto culturale ma anche globale della persona. Adesso voi studenti del Ginnasio non avete ancora affrontato lo studio della filosofia e della letteratura, quindi per voi questo è ancora un periodo propedeutico allo “studio” vero e proprio, ma dal prossimo anno vi renderete conto che la formazione culturale, la cosiddetta “forma mentis”, che vi dà il Liceo Classico non ha confronti con quella di qualsiasi altra scuola. Certo, gli istituti danno sicuramente una maggior preparazione al lavoro, ma ho sentito il parere di alcuni miei colleghi che avvertono la mancanza di una sufficiente cultura generale. Ad esempio, di fronte ad una rappresentazione teatrale, loro si sentono decisamente più impreparati. Inoltre, secondo me, il Classico dà la capacità di affrontare in futuro, qualsiasi tipo di studio universitario, specialmente perché vi stimola ad analizzare a fondo testi di ogni genere di materia. D: Quindi, secondo Lei sarebbero necessari alcuni cambiamenti riguardo l’offerta formativa di questa scuola? M: (sospira) Non so, forse potenzierei maggiormente le materie scientifiche, bilanciando le loro ore con quelle delle materie umanistiche. Infatti, per quanto mi riguarda, credo che gli studi scientifici siano stati penalizzati al Classico dalla riforma Gelmini. R: C’è un ricordo particolare o immediato che Le viene in mente ripensando ai suoi anni di insegnamento? M: Sì, molti. Voi sapete che l’insegnante è una figura poco gratificata sia economicamente che socialmente, tuttavia il ricordo più bello è quando ritrovi i tuoi ex-alunni (commuovendosi) che ti ringraziano dimostrandoti affetto e gratitudine per ciò che hai dato loro. D: Ovviamente Lei ha una grande esperienza in campo di insegnamento. Quali consigli darebbe a chi si affaccia per la prima volta alla carriera scolastica? M: Anzitutto di essere molto umile, cioè di non fare lo spavaldo con gli alunni dimostrando loro di essere superiore, perché l’insegnante non è un’enciclopedia vivente, ma deve essere una guida per l’alunno. Ovviamente deve essere preparato nella propria materia, ma senza risultare arrogante nei confronti dell’alunno. Infatti io ho sempre ripetuto ai miei studenti di correggermi se sbagliavo. Quindi credo che la cosa più importante per un insegnante sia di stabilire con lo studente un rapporto di reciproca fiducia, senza il quale il docente apparirebbe troppo cattedratico e non riceverebbe molta stima da parte dei suoi alunni. Ho sempre cercato di diffondere questo concetto specialmente nei primi anni della mia carriera, in cui ero particolarmente emozionata nel confrontarmi con gli studenti. R: C’è un/a collega che Le manca in particolare? M: Certamente, alcune con le quali mi sono sentita più affine e con cui ho condiviso dei bei momenti, anche se preferirei non dirne i nomi. Ovviamente con tutti ho avuto un rapporto di rispetto e disponibilità, anche dal punto di vista umano. D: Se fosse stata il ministro dell’istruzione italiana, cosa avrebbe modificato per migliorare il luogo in cui si formano le menti delle generazioni future? M: Innanzitutto avrei eliminato la riforma Gelmini, sicuramente deleteria per molti istituti. Poi, come già ho detto prima, potenzierei lo studio della matematica, della storia dell’arte, perché a mio parere è stato grave toglierla al Ginnasio: infatti, in un’Italia che possiede un considerevole patrimonio di beni culturali, è importante che i ragazzi siano consapevoli della principale ricchezza di questo paese. Inoltre avrei introdotto lo studio della storia della musica, poiché può essere interdisciplinare con altre materie come la letteratura. R: Cosa pensa se le diciamo: -Piero Ferracuti: Beh, è stato anche un mio ex-alunno nei primi anni in cui facevo supplenza qui. Quindi vi posso dire che, conoscendolo da molto tempo, è sempre stato una persona squisita nei miei confronti, oltre che ad essere molto cordiale e preparato nella sua professione. -Papa Francesco: E’ un grande Papa, completamente diverso da tutti gli altri, incluso il cosiddetto “Papa buono” quale è stato Giovanni XXIII. Ciò che colpisce di più è la sua spontaneità e vicinanza ai fedeli, senza rimanere distaccato da questi. Credo fortemente che riporterà in Chiesa molte persone. -Mario Balotelli: (ride) Non che mi intenda molto di calcio, ma sono consapevole che è un personaggio molto “vivace”, poco rispettoso delle regole e parecchio impulsivo. D: Cosa ne pensa del rapporto dei giovani con le nuove tecnologie? Quanto crede che siano necessarie? M: Personalmente credo che siano necessarie, e comunque voi lo sapete meglio di me che il rapporto dei giovani con le tecnologie è molto profondo. A questo proposito ritengo che l’utilità di Internet sia a dir poco straordinaria, sempre e solo se usato in maniera corretta, anche se di questi tempi il web è diventato soprattutto uno strumento nocivo e male adoperato. R: Quali sono le principali differenze tra la scuola di ieri e la scuola di oggi, secondo lei? M: Molte, specialmente nel rapporto tra alunno e docente. I Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 10 L’Annibal Caro-Interviste nostri insegnanti erano cattedratici: ad esempio molti di loro ci davano del lei, non c’era nessun dialogo, non potevi nemmeno giustificarti e se qualcuno di loro ti vedeva uscire il giorno prima era sicuro che la mattina seguente ti avrebbe interrogato. Insomma, c’era questa forma di autoritarismo nella scuola di ieri, mentre oggi credo che ci sia un rapporto più umano e maggiore disponibilità tra studente ed insegnante. Inoltre, nella scuola di oggi molti dei docenti devono affrontare anche i problemi personali degli alunni, come nel caso di famiglie con genitori separati, cosa impensabile ai miei tempi. Attualmente la scuola è dunque molto più aperta. D: Per confermare che al Classico “il sapere è unico”, ci dimostri che non bisogna saper bene solo il latino e il greco. Quindi: ci dia la definizione di polinomio e ci spieghi cos’è l’adenosina trifosfato. M: Sfruttando le mie conoscenze credo che polinomio significhi “più leggi”, dal greco polùs=molte e nòmos=legge (attimo di silenzio seguito da risate generali). Ho sbagliato, vero? D: Per quanto riguarda l’adenosina trifosfato, invece? (espressione da parte della prof di totale smarrimento) Guardate, ragazzi, è meglio non dire come ho studiato io la chimica al Liceo. R: E infatti è biologia! (altre risate generali) R: Se dovesse ricominciare la sua vita daccapo, rifarebbe le stesse scelte fatte finora o ha dei rimpianti? M: No, credo proprio che farei le stesse scelte, anche se mi sarei voluta sposare un po’ prima (ride). D: Avrebbe mai pensato che sarebbe diventata un’insegnante? M: Sì, non ho mai pensato di prendere un’altra strada perché era proprio quello che io volevo, date le mie attitudini alle materie umanistiche. R: Cambiando argomento, sa chi siano gli One Direction? Anche lei è una loro fan sfegatata? M: (stupita) Cooosa? Chi? Non li conosco proprio, ragazzi, io sono rimasta alle band italiane, tutt’al più ai Beatles, i Rolling Stones, gli U2… D: Ci tolga una curiosità: Lei ha mai copiato in qualche compito quando andava a scuola? Così, tanto per consolarci… M: No, ve lo dico con tutta franchezza: copiare no! Forse mi sono consultata con una compagna di cui avevo fiducia, che poi è diventata una mia collega, la quale era seduta dietro di me. Non copiavo poi anche perché, modestia a parte, non ne avevo bisogno, e poi ho sempre detto che è meglio sbagliare da soli che per colpa altrui. E’ implicito, inoltre, che copiando non si impara nulla e l’insegnante prima o poi se ne accorgerà. Sempre. Poiché, come si sa, “sbagliando si impara”. R: Saluti i nostri lettori come meglio sa fare, cioè in latino. M: (ride) Salve, salute…Augusta salutem dicit lectoribus! Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 11 L’Annibal Caro-Storie La biblioteca nascosta di Alessandro Bonetti Camminando per i corridoi più remoti del Classico si notano delle stanze misteriose, non utilizzate come aule, ed ignoto ai più è il loro contenuto: vecchi registri ammuffiti? Una riserva segreta di vino a cui i professori attingono segretamente? Ordigni nucleari? Tutte le schedine perse da Ivanoe? O forse l’armadio di Narnia? A queste domande apparentemente insolvibili ho trovato una risposta soltanto pochi giorni fa, quasi per caso. Libri. “Libri?” vi chiederete voi. Sì, un’infinità di libri, più di 40.000. Beh, avrei preferito che la scuola possedesse una cantina di Rosso Piceno, ma anche dei libri possono andare bene. Infatti, pochi lo sanno, la biblioteca del nostro Liceo è tra le più ricche di Fermo e della provincia. Ma, ahimè, i libri sono ammassati e lasciati ad ingiallire in antichi scaffali nella vecchia Aula Magna e in altre stanze; oltretutto la loro catalogazione non è completa e precisa, perciò non se ne conosce il numero esatto. L’immenso patrimonio librario della scuola, dunque, resta nei fatti inservibile. Per di più, oltre ad avere un valore intrinseco per la sua qualità e ricchezza, la nostra biblioteca rappresenta una notevole occasione per allargare gli orizzonti culturali del liceo, ad esempio con l’organizzazione di iniziative ad essa connesse, e per mettere a disposizione degli studenti una vastissima scelta di volumi per studi, ricerche e letture personali. È chiaro perciò che urge una soluzione a questo problema, che ormai non può essere più rimandato. Poiché la scuola non dispone di fondi sufficienti a pagare specialisti del settore che si occupino di catalogare i libri, bisogna trovare una strategia alternativa. A tal proposito il preside ha voluto cogliere la palla al balzo appena è venuto a conoscenza che le province di Fermo e Ascoli hanno approvato un’importante decisione: mettere in rete l’elenco dei libri delle biblioteche più grandi della zona. Si sta dunque lavorando affinché ciò sia possibile anche per la nostra scuola. Il progetto, di cui sarà responsabile la professoressa Paponi, farà parte dell’alternanza scuola-lavoro: impiegati della Biblioteca Comunale di Fermo cureranno la formazione degli studenti che vorranno partecipare, i quali, una volta acquisite le conoscenze fondamentali, procederanno alla catalogazione e all’informatizzazione dei libri del Liceo, coordinati da professori appositamente scelti. Penso che questo progetto costituisca un’opportunità imperdibile non solo per la scuola, il cui patrimonio librario sarebbe finalmente organizzato e reso facilmente accessibile, ma anche per gli alunni, che potranno ampliare le loro conoscenze e fare una nuova esperienza, che potrebbe tornar loro utile in futuro. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla professoressa Paponi o direttamente al Preside. Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 12 L’Annibal Caro-Ipse Dixit Principi:-Ve tonfolo, eh!?!?!?La prof. Strappa sta spiegando la commedia “Sogno di una notte di mezza estate” e dice, riferendosi a un personaggio che indossava una maschera: -Aveva questa testa da somaro spaventevole!- Di Gabriele:-M., ma tu sei segnato assente!Alunno M.:-E’ che sono entrato mentre erano fuori per la prova di evacuazioneDi Gabriele:-Quindi tu sei entrato mentre EVACUAVATE!!!Lattanzi: (Riferendosi alla Germania e parlando a un alunno) –F., dove sono andato io, i tipi come te li deportavano- Principi:-Mi dispiace, fiòlo...Borgonovo:- Pulisci quel banco, Mucca Frisona!Garbuglia:-Non mi devi dare una risposta per farmi felice, sono felice di mioBonifazi:-A noi ce fa comodo la fermentazione alcolica, perché produce alcool etilico, poi rappriamo le botti e ce ‘mbriachiamo- Natali:-I BOSS della filosofia!Natali:- Arrivar...arrivan..arr...arrivor...arrivarono nuovi popoli!!!- Alunno:-Prof, può ripetere?Bonifazi:-Eh, e chi se lo ricorda quello che so detto!- Trentuno:-Forza, ora spiega davanti a tutti la differenza fra significante e significato!Alunno:-Mi metto anche in ginocchio?Trentuno:-No, no, in ginocchio non occorre...- Acciarri:-Qual è la risposta esatta?Alunno:-La cììì!Acciarri:-Salute!- Alunno:-Prof, posso andare in bagno?Acciarri:-L’effetto diuretico della fisica è molto noto- Natali:-Scrivete, non state lì a guardarmi stupiti!- Trentuno:- Quando uno stutante mi fa delle domante...- Strappa:-I beg your pardon, pardon, PAM, PAM!- Bonifazi:-Io la chiamo... Eh, boh! Come la chiamo?! Non me lo ricordo!- Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 13 L’Annibal Caro-Test TEST : Misura il tuo livello di classicismo! 1. Durante l’ora di religione: a) Ti avvantaggi i compiti per tutto il mese b) Pensi a Dio c) Ti fai le foto con retrica 2. Le tue corce : a) Sono di 3cm b) Sono di 10cm c) Ti entrano nei boxer 3. A ricreazione fai merenda con : a) Dolcetti fatti in casa b) Scrocchi il cibo da Ivanoe o da qualsiasi altro essere vivente c) Merendine della macchinetta 4. Le Dr. Martens le indossi con : a) Con i jeans e le corce b) Con gonne e vestitini c) Con qualsiasi altro capo d’abbigliamento compreso il pigiama 5. Quando entri in ritardo e devi passare dalla Principi : a) Vai direttamente in classe fingendo di essere sempre stato lì b) Speri che non ci sia c) Cominci a dire il rosario in ebraico sperando che sia di buon umore 6. Quando entri in bagno : a) Inquini l’etere con fumo infernale b) Ti guardi allo specchio ( per i bagni in cui c’è) e vedendo il tuo aspetto pensi “ Questa scuola mi distrugge!” c) Svolgi la normale amministrazione 7. Mentre giochi a pallavolo in palestra : a) Cerchi di creare correnti d’aria per far uscire la puzza di sudore b) Ascolti appassionato i pettegolezzi delle prof c) Speri che il tetto non crolli 8. Quando ti dicono di andare in aula magna : a) Cerchi cartelli segnaletici b) Fingi che nessuno ti abbia detto di andarci c) Cominci a indossare maglioni e giubbetti per prepararti allo sbalzo di temperatura 9. I rappresentanti d’istituto sono : a) Uomini misteriosi visibili solo durante la propaganda b) Buoni solo come PR per le feste c) Che de’, se magna? 10. Quando ti affacci alla finestra : a) Respiri la fresca aria mattutina e pensi a quanto è bello il mondo b) Pensi seriamente a fuggire e fare il trasferimento all’IPSIA c) Cominci a parlare con i piccioni, ormai animali domestici della scuola 11. Quando qualcuno compie gli anni : a) Non sai nemmeno chi sia ma gli fai comunque gli auguri per scroccare il cibo b) Fai come il ID che prepara una torta per chiunque c) Tappezzi la scuola con foto del festeggiato 12. Se ti diciamo Dominik Zorvan : a) Il rappresentante d’istituto più sexy della storia b) Un errabondo ramingo che ogni tanto girovaga per la scuola c) Ma chi de’ quissu? PROFILI : 1) PUNTEGGIO DA 12 A 20 : MA CHE FAI LO SCIENTIFICO? Non ci siamo proprio! Devi studiare non solo le materie classiche ma anche il manuale del perfetto classicista per conoscere il NOSTRO stile di vita. Ti vogliamo un po’ meno nerd e un po’ più sciolto. Non ti preoccupare hai ancora molto tempo. Crediamo in te! 2) PUNTEGGIO DA 21 A 28 : QUASI PERFETTO Non mollare, ci sei quasi, devi solo aggiustare qualche cosa e sarai pronto per il prossimo test. 3) PUNTEGGIO DA 29 A 36 : IL TOP Lo spirito dell’Annibal Caro scorre ormai nelle tue vene. L’unico consiglio che ti diamo è continuare a leggere il giornalino e seguirci!!! SOLUZIONI : 1) a- 2; b-1; c-3; 2) a-1; b-2; c-3; 3) a1; b-3; c-2; 4) a-2; b-1; c-3; 5) a-3; b-1; c-2; 6) a-2; b-3; c-1; 7) a-2; b-3; c-1; 8) a-1; b-3; c-2; 9) a-3; b-2; c-1; 10) a-1; b-2; c-3; 11) a-1; b-2; c-3; 12) a-2; b-3; c-1. A cura di Giulia Valentini e Elena Cerolini Con la collaborazione di Alessandro Bonetti Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 14 L’Annibal Caro-Test TEST : Misura il tuo livello di pedagogismo! 1. Quando vedi un maschio per la scuola: a) ti chiedi a che specie appartenga b) ti chiedi: è un miraggio o è vero? c) fai commenti poco raccomandabili con le tue amiche 2. Se ti diciamo ITI: a) è la scuola del mio ragazzo b) una massa di casinari c) UOMINI. 3. A ricreazione: a) mangio dolcetti fatti in casa b) scrocco da chiunque c) barretta kellogs per tenermi a dieta 4. Il bagno dei maschi: a) per quali maschi? b) ce ne è uno? c) quello senza porta 5. Se ti parliamo di ali: a) Eh? b) segregazione... c) le vorrei la mattina per volare fino al quarto piano 6. Cosa fai quando arrivi a scuola: a) Schiacci il pulsante dell'ascensore la mattina anche se non arriva b) saluti Nazzareno o un altro bidello c) preghi per non essere interrogato 8. I rappresentanti d’istituto sono : a) Uomini misteriosi visibili solo durante la propaganda b) Buoni solo come PR per le feste c) Che de’, se magna? PROFILI : 1) PUNTEGGIO DA 8 A 12 : NON CI SIAMO PROPRIO! Sei ancora in tempo per migliorare, ma servono impegno e dedizione per raggiungere il top... 2) PUNTEGGIO DA 13 A 18: BRAVINA/O… Non mollare, ci sei quasi! Il pedagogico è la scuola adatta per te, devi solo aggiustare qualche dettaglio! 3) PUNTEGGIO DA 19 A 24 : PERFETTA/O! Continua così! SOLUZIONI: 1)a-3, b-2, c-1; 2) a-2, b-1, c-3; 3) a-1, b-2, c-3; 4) a-2, b-1, c-3; 5) a-1, b-3, c2; 6) a-3, b-2, c-1; 7) a-2, b-3, c-1; 8) a1, b-3, c-2 A cura di Marina Cognigni 7. Quando entri in bagno : a) Inquini l’etere con fumo infernale b) Ti guardi allo specchio (per i bagni in cui c’è) e vendendo il tuo aspetto pensi “ Questa scuola mi distrugge!” c) Svolgi la normale amministrazione Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 15 Musica OPINIONI E RIFLESSIONI L'arte di Euterpe di Diletta Pompei “Vivo per lei perché oramai io non ho altra via d'uscita perché la musica lo sai davvero non l'ho mai tradita” L'uomo ha avuto da sempre l'esigenza di esprimere i propri sentimenti non solo con le parole, ma anche attraverso le arti: la pittura, la scultura, la poesia e la musica. Nessuno sa come e da dove sia nata, probabilmente l'individuo, fin dai tempi antichi, ha avuto la necessità di riprodurre i suoni della natura: il fruscio e l'ululare del vento, il cinguettio degli uccelli, il fragore delle onde del mare e così via. Si è ingegnato, dunque, per poterli ricreare e inizialmente, in essa, ha trovato i mezzi per attuare tale scopo: il flauto era una canna di bambù, la cetra e gli strumenti ad arco erano rami flessibili a cui si agganciavano corde tirate. Per i Greci ed i Latini la protettrice della musica era la dea Euterpe. Quest'arte ha avuto, nei secoli, una progressiva ed importante evoluzione: da suoni semplici, prodotti soprattutto da strumenti a percussione e ritmati dal battito delle mani, è arrivata ad avere una forma più organica, con delle regole precise. I grandi maestri del passato hanno fornito, attraverso le loro composizioni, non solo l'espressione del proprio intimo più nascosto, ma hanno anche allietato chi li ascoltava. Ai giorni nostri ci sono diversi generi musicali, adatti ai gusti più disparati, che gratificano l'udito ed i sentimenti di chi li ascolta e li apprezza. Per alcuni la musica rappresenta il filo conduttore della propria esistenza: chi non ha una canzone, un ritornello che gli ricorda un momento o una situazione particolare, bella o brutta della propria vita o una persona cara? La sua peculiarità è quella di riuscire ad allontanare i pensieri negativi, di far emergere quelli positivi e di far viaggiare la mente verso mete serene. La musica, pertanto, oltre ad essere la musa ispiratrice di molte emozioni, è anche il cibo che nutre l'anima. ''La musica è ovunque, dobbiamo solo ascoltarla'' (August Rush, La musica nel cuore) di Greta Palmucci e Mario Cola Certo fa sorridere come al giorno d'oggi questa citazione si dimostri costantemente veritiera, sebbene sfumi totalmente dal significato impressole all'interno del film da cui è tratta. Di fatti è propriamente corretto affermare che la musica è un elemento caratterizzante, tra i più presenti nella nostra giornata ''tipo'', basti pensare alla cantilena di pubblicità e brani commerciali somministratici indistintamente in centri commerciali, sale d'attesa o ascensori. E' tuttavia, volutamente, inappropriato confrontare questa interpretazione con l'idea originale del film, ovvero che la musica, in qualsivoglia forma, è già presente in ogni cosa: sta a noi coglierla e concretizzarla. Osservando l'evoluzione della società e dei suoi ritmi sempre più serrati e delle nuove generazioni in primo luogo, è facile notare come lentamente stanno scomparendo due dei caratteri fondamentali dell'indole umana, che ci hanno resi la specie dominante: la curiosità dell’intelletto, e la fantasia, processo questo che passa purtroppo anche attraverso la musica. Nel corso della sua storia, infatti, essa si è man mano arricchita nei suoi mezzi e nelle sue funzioni; oggigiorno sappiamo come contenga in sé più di ciò che di solito ci spinge a ridurla a un insieme di suoni ed armonie arbitrariamente regolamentati. Dalle canzoncine che ci hanno insegnato alle elementari per imparare le tabelline, alle ballate di protesta degli anni '60, la musica è sempre stata un mezzo di comunicazione fondamentale: per i bambini è infatti più facile apprendere un insegnamento complesso se accompagnato da un motivo musicale, poiché ne risulta più semplice e divertente la memorizzazione; per quanto riguarda invece il campo della sensibilizzazione, è chiara la scelta di artisti del calibro di John Lennon di ricorrere alla musica per diffondere le proprie idee. Questo perché una canzone, un motivo o anche un solo semplice suono, ancor prima del testo del brano, trasmette un messaggio, sotto forma di emozione. La musica ci porta in un particolare stato emotivo durante l'ascolto, e sta alla bravura dell'artista saperlo rendere idoneo alla ricezione dei suoi messaggi e riuscire a catturare l'attenzione prima e il favore poi dell'ascoltatore. Tuttavia, dando uno sguardo agli ultimi anni della storia della musica, vediamo come dagli anni '90 essa abbia subìto una lenta omologazione nella sua evoluzione. Lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa e il lento degrado delle capacità critico-selettive incorso soprattutto nel prototipo dell'individuo medio della nuova generazione, ha fatto sì che il passaggio dall'ascolto attivo della musica a quello passivo risultasse apparentemente ininfluente sul piano dello sviluppo della società moderna, nonostante il suo impatto abbia lasciato tracce evidenti delle gravi conseguenze di ciò sotto gli occhi di tutti. I giovani d'oggi non pensano con la loro testa. La letterale vivisezione della musica moderna sotto il filtro dell'omologazione dell'individuo, ha prodotto una selezione di messaggi e suoni dettati dal sistema e conformi agli interessi del SISTEMA e dei GRANDI POTERI della musica e del business commerciale. Ne consegue che di tutte le funzioni che la musica aveva sviluppato nel suo corso evolutivo (l'educazione, la gratificazione personale e la trasmissione di ideali propri) ci siamo ridotti alla pura cerimonia consumistica dell'ascolto passivo per noia, o semplicemente per sentirsi accettati dagli altri (come se ce ne fosse bisogno). Dov'è finita la diversificazione che ci ha reso ciò che siamo? Dov'è quella curiosità che ci ha portato alla scoperta del fuoco della conoscenza? Vorrei poter rispondere a queste domande che spesso odio pormi, ma la verità è che non posso fare altro che rammaricarmi del fatto che tutto ciò abbia calpestato una delle più grandi invenzioni della storia dell'uomo: LA MUSICA. Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 16 Musica ALTA FEDELTA’ ANNI 90’-2000, 10 ALBUM DA NON PERDERE di Federico Dionisi 1) Oasis – (What’s the story ) Morning Glory ? Anno : 1995 Per molti rappresenta l’album simbolo degli Oasis e di tutto il movimento Britpop . Di certo è il disco di maggior successo della band e uno dei più venduti di sempre, oltre al migliore della band inglese, grazie a canzoni quali Some Might Say , Champagne Supernova e la beatlesiana She’s Electric, (oltre a un pezzo strumentale molto interessante dal titolo The Swamp Song) tutte impreziosite da un Liam Gallagher al massimo della sua potenza vocale . Degna di nota anche l’atmosfera vagamente più psichedelica, che si differenzia dalla vena rock ‘n roll del precedente Definitely Maybe . Voto : 10 2) Arctic Monkeys – Whatever People Say I am That’s What I’m Not Anno: 2006 Ottimo album di debutto di questa sensazionale band di Sheffield (che, c’è da dirlo, ultimamente ha perso un po’ del suo vecchio smalto), capitanata dal cantante e chitarrista Alex Turner, geniale compositore e strumentista più che valido, che crea atmosfere oscillanti fra il garage rock e il tradizionale rock ‘n roll britannico . Notevoli le canzoni I Bet You Look Good On The Dancefloor, Mardy Bum e A Certain Romance. Voto : 9 3) Paul Weller – Stanley Road Anno : 1995 Qui da noi non lo conoscono in molti, ma in Gran Bretagna e fra gli appassionati del Mod e della cultura British in generale Paul è una vera e propria leggenda . Con qualche strizzata d’occhio alla musica nera e al suo trascorso punk (come leader dei Jam, gruppo cult), Weller firma un album che ancora oggi continua ad ispirare . Capolavoro : The Changingman. Voto : 9 4) The Libertines – Up The Bracket Anno : 2002 Anima garage e influenze punk e Britpop, un Pete Doherty nel suo periodo migliore e un’energia senza precedenti contribuiscono a rendere questo album una pietra miliare . Nonostante tutte le imprecisioni nelle registrazioni e la fama di bad boy del cantante, brani come Death On The Stairs, Time for Heroes e la title track segnano un’epoca . Voto : 8.5 5) Foo Fighters – Echoes, Silence, Patience & Grace Anno : 2007 Emozionante album di quest’ottima band Americana, considerata la prosecutrice di quello che fu il grunge negli anni ’90 (d’altronde Dave Grohl, vocalist e chitarrista, militava nei Nirvana). Pezzoni tiratissimi, stupende ballate e una Long Road To Ruin che da sola vale tutto il disco . Voto : 8 6) Miles Kane – Colour Of The Trap Anno : 2011 Liverpooliano doc, amico di Alex Turner (con cui collabora anche al progetto dei Last Shadow Puppets) e ottimo chitarrista, nel suo disco d’esordio Kane firma brani raffinatissimi e grintosi, alternati a ballate dalla vena più romantica . Voto : 8 7) Blur – Parklife Anno : 1994 Negli anni ’90 i Blur erano considerati gli acerrimi rivali degli Oasis, ma forse sono la loro versione più intellettuale . Parklife, sebbene la copertina lasci un po’ a desiderare, è un capolavoro assoluto del Britpop, nel quale trovano spazio sperimentazioni dance come in Girls and Boys . Chicca per veri intenditori : la seconda voce nella title track è di Phil Daniels, l’attore che impersona Jimmy in Quadrophenia . Voto : 8.5 8) Radiohead – Ok Computer Anno : 1997 Terzo album del gruppo più intellettuale-depresso-romantico degli anni ’90, che segna la loro consacrazione in madrepatria e il loro successo oltreoceano . Ottima risposta al predominio yankee nell’alternative rock, nella quale trovano posto brani come No Surprises, semplicemente perfetta . Voto : 8 9) Nirvana – Nevermind Anno : 1991 Scontatissimo ma insostituibile se si parla dei 90’s, l’album manifesto di quel ritorno alle origini sporche e grezze del rock ‘n roll che si chiamava grunge (o Seattle sound) . E Smells Like Teen Spirit viene battuta da Territorial Pissings, il brano più ignorante di tutto il disco . Voto : 8 10) Jake Bugg – Jake Bugg Anno : 2012 Inglese di Nottingham, giovanissimo ma già con un curriculum da veterano, Jake si dimostra un amante dell’America di Bob Dylan e Paul Simon, reinterpretando queste influenze nell’ottica di quelli che saranno stati i suoi ascolti di adolescente inglese (Verve, Suede, Arctic Monkeys). I brani che nobilitano il tutto : Taste It e Lighting Bolt . Voto : 7 Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 17 Musica INDI(E)pendente Dietro al palco della musica di Matteo Bronzi Tutti i giorni quando saliamo in macchina o quando accendiamo la tv siamo bombardati da una manciata di brani musicali che ci accompagnano per settimane intere come se fossero gli unici esistenti al momento. Tempo qualche mese o, per i più fortunati, qualche anno e tutti questi “capolavori” svaniscono nel nulla. Che fine fanno? Vengono sostituti da altri brani che in quel momento e in quel contesto culturale hanno un potenziale maggiore sul mercato. Questo è il principio fondante della politica di marketing della maggior parte delle case discografiche che gestiscono quasi il 90% del mercato musicale (le maggiori: Universal, Sony, EMI e Warner). Naturalmente anche i colossi hanno tirato fuori grandi talenti, ma nel caso non ci piacesse tale musica, come fare? Le soluzioni sono due: o infilarci le cuffiette dell’I-Pod e ascoltarci i nostri brani preferiti ad oltranza oppure cercare nuove realtà musicali in un mondo talmente vasto e fitto che al confronto la “ selva oscura” di Dante sembrerebbe il boschetto sotto casa vostra. Questo è il mondo dell’Indie. Ma che cos’è questo Indie? L’Indie è una vera e propria cultura che si sviluppa in un mondo parallelo a quello del panorama “mainstream” o commerciale. Il termine “Indie” deriva dall’abbreviazione del termine inglese “Independence” (indipendente) e già questo spiega una piccola parte della realtà che tale parola rappresenta. Questa cultura musicale raggruppa al suo interno tutti i generi musicali dal Pop sdolcinato fino al Metal più cruento. Questo perché l’Indie non rappresenta un genere, ma un modo diverso di pensare la musica e di concepire la sua diffusione. Infatti le case discografiche o etichette che si definiscono indipendenti si pongono sul mercato in tutt’altro modo rispetto ai grandi colossi della musica. Esse non pensano tanto all’impatto che un pezzo particolare o meglio “alternativo” può avere dal punto di vista commerciale, ma piuttosto all’ emozione che può provocare nelle persone che lo ascoltano. Moltissime volte le case discografiche alternative hanno fatto da trampolino di lancio per artisti e gruppi che si sono rivelati fondamentali per la storia della musica mondiale. Dobbiamo infatti ringraziare le etichette alternative se ora possiamo parlare di Beatles, Elvis Presley, Oasis, Nirvana e moltissimi altri ancora. Col passare degli anni l’Indie è diventato un vero e proprio modo di fare musica che trova la sua massima espressione nell’Indie-pop. In questo genere i gruppi mettono in gioco la loro fantasia per trovare nuovi elementi di distacco dal “mainstream” e dalla musica commerciale quasi come fosse un’ossessione. Vengono impiegati nuovi strumenti ricavati da oggetti comuni o strumenti etnici (ukulele, banjo etc.), addirittura anche il modo di registrare la musica diventa un dettaglio fondamentale. Con queste caratteristiche nasce la corrente Low-Fi (“low-fidelity”, tradotto “bassa fedeltà”), simbolo dell’indie anni ’60 e ’70 ripresa poi negli ultimi anni. Questo nuovo modo di fare musica fu la svolta che permise a centinaia di artisti di esprimersi direttamente saltando la selezione delle case discografiche. L’Indie ha permesso e permette tuttora di vivere la propria musica prescindendo da ciò che il mercato vuole costringerci ad ascoltare. La musica torna ad essere pura esperienza personale che si allontana dall’industria dei grandi colossi che producono musica preconfezionata, ideata appositamente per piacere. Ama la musica, scegli la tua musica. (Nel prossimo numero: L’Indie Italiano) BAND EMERGENTI: I Bastille di Michele Capezzani A chi non è mai capitato di sentire il ritornello “he he oh, eh oh” di Pompeii, magari senza sapere che fosse la canzone di testa dell’album Bad Blood dei Bastille? Credo davvero poche persone. I Bastille sono una nuova band nata a Londra circa 2 anni fa, ed ora divenuta popolare tra molti adolescenti. Inizialmente sorse come progetto solista di Dan Smith, leader del gruppo, il quale dopo i suoi continui insuccessi decise di unirsi a Chris Wood, Kyle Simmons e Will Farquarson per formare una band. Il nome del gruppo, proposto da Dan, è ispirato alla festa della nazionale della Presa della Bastiglia (14 luglio), che corrisponde al giorno in cui è nato. Lo stile da loro adottato è quello dell’Alternative rock e del Synth pop, genere musicale nato attorno agli anni ‘70/’80 e caratterizzato dall’introduzione di innovazioni elettroniche all’interno di canzoni pop e rock. La canzone che li ha resi popolari in tutto il mondo è Pompeii, che fa parte del loro album di debutto Bad Blood. I temi principalmente trattati nelle loro canzoni sono quelli del panico e della crescita, che si ispirano alla realtà o a film da loro visti. Altre canzoni che li hanno portati in cima alle classifiche radiofoniche sono Laura Palmer e Things we lost in the fire. E dopo il sold out per il loro concerto a Milano in data 23 Novembre 2013, è finalmente arrivata la seconda data Italiana del tour, tanto attesa dai loro fan. Il 22 Marzo 2014 infatti, i Bastille si esibiranno al Mediolanum Forum di Assago (MI). Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 18 Cinema IL CINEMA RITROVATO I classici ritornano in sala di Francesco Pascali “Pensate all’enorme differenza che c’è tra una riproduzione su libro di un Van Gogh, di un Picasso o di un Tiziano e la meraviglia dell’originale” afferma il regista Jonathan Nossiter “è la stessa differenza che passa tra un film concepito per il grande schermo e la sua imitazione tascabile per il monitor di un portatile”. Il cinema era (e forse lo è ancora), oltre che un’occasione per incontrarsi, la meraviglia e il gusto di vedere un film sul grande schermo. Ed è proprio questa una delle ragioni che ha spinto la Cineteca di Bologna a (ri)distribuire nelle sale dieci intramontabili perle, che hanno segnato la storia del cinema mondiale. Tutte le pellicole sono state interamente restaurate e sono in lingua originale (con sottotitoli in italiano) così da far sentire al pubblico le vere voci di Greta Garbo, Jack Nicholson, Jean Gabin, Emanuelle Riva…e molti altri! Nella nostra Fermo, il Cinema “Sala degli Artisti” ha aderito, primo nelle Marche, con orgoglio ed entusiasmo a questa eccezionale iniziativa cinematografica. Gli orari degli spettacoli sono il lunedì alle 21.30 e il martedì alle 18.30. Inoltre per le scuole che vorranno aderire ci sarà la possibilità di proiezioni anche al mattino. Si è già cominciato il 21 e 22 ottobre con la versione 3D dell’intrigante “Delitto Perfetto” di Alfred Hitchcock, con il braccio di Grace Kelly che annaspava contro il pubblico. Poi, il 28 e 29 ottobre, è stato proposto il capolavoro del maestro Luchino Visconti, “Il Gattopardo”, con le memorabili interpretazioni di Burt Lancaster e Claudia Cardinale. L’ultimo appuntamento è stato il 25 novembre: il fotografo Mario Dondero ha presentato “Les Enfant du Paradis” di Marcel Carnè. Il 9 e 10 dicembre saranno dedicati alla grande commedia all’italiana con l’esilarante “Risate di gioia” di Mario Monicelli. Il nuovo anno si aprirà con la proiezione del 13 e 14 gennaio di “Ninotchka” di Ernst Lubitsch, che vede protagonisti Greta Garbo e Melvyn Douglas. Per il mese di febbraio, precisamente il 3 e 4, è stato scelto l’immortale “La Febbre dell’oro” di Charles Chaplin. Il 3 e 4 marzo ci attende “La Grande Illusione” di Jean Renoir, capolavoro prebellico del cinema francese. Come omaggio al periodo neorealista italiano, verrà proiettato il 31 marzo e l’1 aprile “Roma città aperta” di Roberto Rossellini, in cui si vedrà la disperata corsa dietro la camionetta di un’immensa Anna Magnani. Il 28 e 29 aprile sarà la volta di “Hiroshima mon amour” di Alain Resnais. Il ciclo si chiuderà il 27 e 28 maggio con “Chinatown” di Roman Polanski, con interpretazioni magistrali di attori come Jack Nicholson e Faye Dunaway e quella di un maestro: John Huston. Per rimanere aggiornati e per venire al corrente di eventuali variazioni del programma, potete visitare il sito internet www.saladegliartisti.it. Non c’è dubbio che questa interessante rassegna sia un’opportunità non indifferente per rivedere al cinema, sul grande schermo pellicole meravigliose, emozionanti, senza tempo. E anche per ritrovare il (forse dimenticato) piacere di andare al cinema. Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 19 Libri IL SEGGIO VACANTE (THE CASUAL VACANCY) di Michele Bonetti Genere: Romanzo a sfondo sociale, tragicommedia Anno di pubblicazione: 2012 Autore: J.K. Rowling Trama: Pagford, piccolo borgo della campagna inglese, è apparentemente una deliziosa cittadina, tranquilla e pacifica, con i suoi giardini ben curati, le pittoresche casette... ma, dietro questa ridente facciata, si nasconde una realtà ben diversa, fatta di conflitti, pregiudizi, falsità e odi mai sopiti che hanno solo bisogno di un pretesto per liberarsi. Esso si presenta quando Barry Fairbrother, assessore del consiglio locale, muore improvvisamente, liberando un posto nell’amministrazione comunale. Lo scontro per conquistarlo scatenerà un intreccio di situazioni e di vite capace di trascinare l’intera Pagford in una escalation di verità spiazzanti e crudeli , che distruggerà come un castello di carte ogni finzione e ogni apparente certezza, sconvolgendo la vita dei suoi abitanti, e in cui, alla fine, la meschinità della corsa al “seggio vacante” perderà ogni importanza. Commento: Joanne Kathleen Rowling, dopo l’enorme successo riscosso grazie alla famosissima saga del maghetto Harry Potter, si cimenta in una esperienza completamente nuova, un romanzo destinato solamente al pubblico adulto, banco di prova molto difficile per poter confermarsi come scrittrice a 360°. Come è uscita da questa “prova del fuoco”? Guardando i dati di vendita, sembra indubbiamente vincitrice: oltre un milione di copie in Gran Bretagna e un enorme successo riscosso anche in Italia. Inevitabilmente però, è forte il sospetto che sia stata la fama della sua autrice a far mantenere ad alti livelli le vendite, a dispetto della reale qualità del libro. Infatti la critica si è divisa nel giudicare l’opera della Rowling, che si distingue per l’attualità dei temi affrontati, resi attraverso il microcosmo di Pagford con crudezza. Le principali accuse mosse alla scrittrice sono quelle di una scarsa introspezione psicologica dei personaggi, molti dei quali sono resi come stereotipi piuttosto piatti della società odierna, la “pesantezza” del libro (più di 500 pagine e un ritmo lento per tutta la narrazione, salvo una brusca accelerazione finale), e l’uso sconsiderato di un linguaggio volgare, che, nel vano tentativo di avvicinarsi il più possibile alla realtà, riesce spesso ad essere stucchevole e irritante. Nonostante questo però, l’intreccio è tessuto con perizia, e la Rowling riesce a mantenere un filo costante di suspense lungo tutta l’opera. Lo stile utilizzato è asciutto e immediato, le vicende vengono narrate in maniera oggettiva, e la mancanza di analisi approfondite dei personaggi viene compensata da una grande minuziosità ed efficacia nelle descrizioni, e lasciando molto spazio alle riflessioni dei personaggi, in cui possiamo di volta in volta immedesimarci. Essi sono delineati inizialmente da pochi tratti fisico-psicologici e ognuno di loro durante lo svolgersi degli eventi, subisce una graduale “epifania”, poiché, attraverso azioni e pensieri vengono rivelate le loro falsità, le meschinità, i desideri più nascosti, e solo alla fine dell’opera riusciremo a comprenderli a pieno. Insomma, cosa dire? Di certo J.K. Rowling, con questo romanzo, ha spiazzato un po’ tutti, e si è finalmente lasciata alle spalle un (pur glorioso) passato, confermandosi come una scrittrice completa e all’altezza delle aspettative, nonostante tutto. Quindi, per me, esame passato! Voto: 7 Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 20 Le ricette di Nenna e Giulso Nettare degli Dei: Brownies di Elena Cerolini e Giulia Valentini L'inverno ormai imperversa e l'anno scolastico è pienamente avviato, così aumentano anche le ore da trascorrere in casa, magari in compagnia di una bella (si fa per dire) pila di libri! E cosa c'è di meglio da fare dentro casa in un freddo pomeriggio invernale che mangiare? Serve qualcosa di veramente buono per consolarci dopo ore e ore di studio, qualcosa di divino ed ipercalorico. E' per questo che zia Giulso e nonna Nenna vi propongono delle semplici ma favolose ricette che nemmeno il caro Zeus potrebbe disdegnare! Così se avete del tempo (e anche se non lo avete lo troverete, perché per il cibo c’è sempre tempo) per una pausa culinaria tra le 5 ore di studio quotidiano mettetevi alla prova e nutrite le vostre membra stanche! Ingredienti: Burro 175 g; Sale 1 pizzico; Cioccolato 200 g; Uova medie 2; Nocciole 60 g; Farina 00 100 g; Zucchero 200 g; Lievito chimico in polvere per dolci 5 g; Cacao in polvere amaro 20 g. Preparazione: Per preparare i brownies, tagliate il cioccolato a pezzettoni; intanto mettete a sciogliere il burro a bagnomaria e quando il burro sarà quasi sciolto unite il cioccolato tritato. Aggiungete il cacao in polvere e mescolate con una spatola per amalgamare bene tutti gli ingredienti, quindi spegnete il fuoco e lasciate intiepidire. Intanto in un planetario o con uno sbattitore elettrico, montate le uova con lo zucchero per ottenere una massa spumosa e chiara. Versate a filo il composto di cioccolato e burro e mescolate ancora. Unite il lievito in polvere alla farina e con il sale e setacciate tutto insieme. Unite le polveri un cucchiaio alla volta nel composto e amalgamate per incorporarle bene. Tritate grossolanamente le nocciole e unitele nella planetaria, mescolando con la spatola: ecco pronto l'impasto dei brownies. Versate il composto in uno stampo rettangolare da 20cmx28cm (oppure uno tondo da 24cm) rivestito di carta forno e distribuitelo in modo uniforme . Infornate in forno caldo a 180º per 35 minuti: una volta cotto, lasciate riposare l'impasto per 10 minuti prima di tirarlo fuori dallo stampo. Quando si sarà intiepidito dividetelo in quadrati ed ecco che i vostri brownies saranno pronti per essere gustati, Zeus sarà orgoglioso di voi! Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 21 Giochi Cruciverba! Orizzontali: 1. La lingua di Depardieu. 8. Il Jean attore di Ronin. 9. Il Giovanni dei tortellini. 11. Smith filosofo ed economista (iniziali). 12. Oltre... Più che super. 14. Sale dell'acido nitrico. 16. Il serial con la scena del crimine. 17. Ruota senza vocali. 18. Firenze nelle targhe. 19. Disciplina che studia le culture dei vari gruppi umani. 21. Un insieme di coltelli. 22. Azienda Sanitaria Locale. 23. Cliché nutrizionale tedesco insieme ai wurstel. 26. A condizione. 27. Vocali in porte. 28. Può essere delicato, roseo, sereno. Verticali: 1. Il santo d'Assisi. 2. Tenere duro. 3. Ancona (sigla). 4. Genere letterario caratterizzato da atmosfere cupe e violente. 5. Diritto, in piedi. 6. Diminutivo di Rosario. 7. Enna (sigla). 10. Una tomografia computerizzata, in medicina. 13. L'uso della lingua. 15. Colorata. 18. Un punto fermo. 20. Allevi pianista e compositore (iniziali). 24. Ultravioletto. 25. Articolo determinativo maschile singolare. L’angolo della Sfinge "Straniero! Fermati! Se vuoi sopravvivere alle interrogazioni dei prof, devi risolvere questi enigmi; risolvendoli, non prenderai mai più un’insufficienza*” Le bugie del re Un re decise di offrire una fortissima somma di denaro al suddito che gli avesse raccontato una bugia "intelligente". Davanti al re sfilarono decine e decine di persone, vennero dignitari di corte, prelati e semplici contadini. Ci fu chi disse di essere stato sulla Luna e chi disse di essere capace di attraversare il fuoco senza bruciarsi. Il re, non soddisfatto da nessuna di queste bugie, stava quasi per decidere di non dare il premio a nessuno, quando alla fine giunse un contadino poverissimo. Dopo averlo ascoltato, il re fu costretto a elargirgli il premio promesso. Cosa disse il povero contadino? Un vecchio disco Un vecchio disco a 45 giri è inciso nella zona compresa tra i diametri di 17 e 11 cm. e il suo ascolto richiede esattamente 2 minuti e 30 secondi. Quanto è lungo il percorso che la puntina compie dall'inizio alla fine del disco? Indovinelli Il gigante Qual è quel gigante che porta casse grandi come palazzi e non riesce a reggere un sassolino? Monete strane Ho 15 centesimi di euro fatti da due monete, una di queste non è da 10 cent. ... da quanto sono le monete? L’indovinello di Gollum Radici invisibili ha, più in alto degli alberi sta, lassù fra le nuvole va e mai tuttavia crescerà. Cosssss’èèè, tesssoorooo? *eventuali malfunzionamenti non sono rimborsabili Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 22 Giochi Cruciverba in INGLESE! 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Orizzontali: 1 conveniente 6 importo 8 album 9 fermare 11 pera 13 solo 14 constatare 15 possesso Verticali: 2 calcolare, contare 3 numero 4 matrimonio 5 computer 7 banda 9 doccia 10 aprire 12 attore 14 15 Tutte le soluzioni nel prossimo numero!!! Sudoku: Hannibal l’Acaro-Novembre 2013 23 Si ringraziano i mebri della redazione, il Preside, gli sponsor e la tipografia Copy Fermo, che hanno reso possibile la realizzazione di questo giornalino: