COMMISSIONE EUROPEA CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLA

COMMISSIONE EUROPEA
CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLA STRATEGIA EUROPA 2020
Nome: Regione Umbria
Contatti:
Dott. Claudio Tiriduzzi
Dirigente del Servizio Programmazione comunitaria della Regione Umbria
Indirizzo: Via Mario Angeloni, 61 Perugia
Numero di telefono: 075- 5045690
E-mail: [email protected]
Paese di residenza: Italia
Lingua del contributo: italiano
Tipo di organizzazione:
Stato membro
Amministrazione pubblica
Organizzazione registrata
Impresa registrata
Singolo cittadino
Organizzazione/impresa non registrata
Altro, specificare:
Settori principali oggetto del contributo:
Affari economici e finanziari
Competitività
Industria
Mercato unico
1
Occupazione
Ricerca, sviluppo e innovazione
Economia digitale
Clima, energia e uso efficiente delle risorse
Istruzione
Povertà/emarginazione
Altro, specificare:
Numero di identificazione nel registro (se voi o la vostra organizzazione siete iscritti
nel Registro per la trasparenza)
Il vostro contributo:
può essere pubblicato con le vostre informazioni personali
può essere pubblicato in forma anonima
non può essere pubblicato
A) Informazioni generali sulla consultazione pubblica:
L'UE ha varato la strategia Europa 2020 nel marzo del 2010 per promuovere nell'UE una
crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. L'obiettivo è creare un'economia europea
competitiva e basata sulla conoscenza, conservando al tempo stesso il modello dell'UE di
economia sociale di mercato e garantendo l'uso efficiente delle risorse. La strategia è quindi
nata come un partenariato fra l'UE e gli Stati membri per promuovere la crescita e
l'occupazione.
La strategia Europa 2020 si fonda su cinque obiettivi fondamentali nei seguenti settori:
occupazione, ricerca e sviluppo, clima ed energia1, istruzione e lotta alla povertà e
all'emarginazione sociale. Inoltre delinea una serie di programmi d'azione, le cosiddette
"iniziative faro", in sette settori diversi, considerati fondamentali per favorire la crescita:
innovazione, economia digitale, occupazione, gioventù, politica industriale, povertà e uso
efficiente delle risorse. Gli obiettivi della strategia sono promossi anche dall'azione a livello
dell'UE in settori quali il mercato unico, il bilancio e l'agenda esterna dell'UE. L'attuazione e il
monitoraggio della strategia Europa 2020 avvengono nel quadro del semestre europeo, il
1
Nel gennaio del 2014 la Commissione ha varato un quadro in materia di energia e clima valido fino al
2030. Fra gli obiettivi principali: ridurre le emissioni di gas serra del 40% rispetto ai livelli del 1990,
conseguire l'obiettivo vincolante per tutta l'UE di produrre almeno il 27% dell'energia da fonti
rinnovabili e attuare nuove politiche ambiziose in materia di efficienza energetica.
2
ciclo annuale di coordinamento a livello europeo della politica in materia di economia e
bilancio. Il semestre europeo comporta un dibattito fra le istituzioni europee sulle priorità
generali, gli impegni annuali elaborati dagli Stati membri e le raccomandazioni specifiche per
i singoli paesi, preparate dalla Commissione e approvate dai leader del Consiglio europeo. I
paesi membri devono tenere conto di queste raccomandazioni nelle loro politiche e nei loro
bilanci. Pertanto, le raccomandazioni specifiche, insieme al bilancio dell'UE, sono strumenti
di fondamentale importanza per l'attuazione della strategia Europa 2020.
Dopo quattro anni, la Commissione ha proposto di esaminare i risultati dei primi quattro anni
della strategia. Il Consiglio europeo del 20-21 marzo 2014 ha approvato la proposta. Il 5
marzo 2014 la Commissione ha adottato la comunicazione "Bilancio della strategia Europa
2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" (comunicazione
e allegati )
che trae alcune conclusioni preliminari sui primi anni di attuazione della strategia. Sulla base
di questi primi risultati nel contesto della graduale ripresa delle economie europee, è ora di
riflettere sulla strategia per i prossimi anni.
Obiettivo della consultazione è conoscere il vostro parere sulle lezioni tratte dai primi anni
della strategia Europa 2020 e sugli elementi da prendere in considerazione per svilupparla
ulteriormente ed elaborare una strategia di crescita post-crisi per l'UE.
B) Domande:
1) Un bilancio: la strategia Europa 2020 nel periodo 2010-2014
Contenuti e attuazione

Cosa significa per voi la strategia Europa 2020? Quali sono gli elementi principali che
associate ad essa?
Una visione comune per un’Unione Europea più sostenibile dal punto vista economico e sociale.
Un percorso che vede il coinvolgimento di tutte le realtà, soprattutto locali per il perseguimento
di obiettivi comuni in settori comuni e strategici quali la ricerca, l’innovazione, l’occupazione,
l’ambiente e l’inclusione sociale.
Complessivamente, ritenete che la strategia Europa 2020 abbia fatto la differenza? Si
prega di specificare.
Ancora non molto, la Strategia EU 2020 rappresenta il quadro di riferimento europeo per gli
organismi nazionali, locali e regionali per migliorare le scelte di priorità relativamente alle
politiche orientate a una crescita intelligente sostenibile e inclusiva. Rispetto alle fasi di
programmazione precedenti è uno strumento che potrebbe aiutare a conseguire progressi
misurabili e comparabili, ma non ha fatto la differenza rispetto agli altri documenti strategici a
livello europeo (es. Strategia di Lisbona ….).

Il fatto di sapere ciò che altri paesi dell'UE stanno compiendo nei settori della strategia
Europa 2020 ha influito sull'approccio seguito nel vostro paese? Citare alcuni esempi.
Il fatto che altri paesi europei possono utilizzare la strategia Europa 2020 per comparare i
progressi con altre realtà europee potrebbe rappresentare un elemento positivo soprattutto
perché favorirebbe lo scambio di buone prassi.
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Relativamente all’esperienza della Regione Umbria nell’ambito della programmazione delle
politiche di sviluppo regionali viene elaborato annualmente, dal Sevizio Controllo Strategico e
Valutazione Politiche della Regione Umbria, un documento denominato RUICS (Regione Umbria
Innovation Competitiveness Scoreboard), che si propone di valutare, mediante l'utilizzo di
indicatori aggiornati in tutta la serie storica agli ultimi dati disponibili, il posizionamento
dell'Umbria rispetto a tutte le altre regioni italiane in materia di innovazione e competitività. Il
RUICS è l’insieme di due indicatori sintetici: il RUIS (Regione Umbria Innovation Scoreboard),
volto a misurare la capacità innovativa del sistema economico regionale, composto da 19
indicatori chiave suddivisi nelle aree tematiche Risorse umane, Creazione di conoscenza e
innovazioni finanziarie, di prodotto e di struttura di mercato; Il RUMES (Regione Umbria
Macroeconomic environment scoreboard) volto a valutare il potenziale competitivo
dell’ambiente macroeconomico regionale, composto da 11 indicatori chiave suddivisi in due
aree tematiche: apertura all’esterno e crescita economica.
Inoltre in una delle ultime edizioni il documento è stato ampliato con uno studio volto a
confrontare il posizionamento dell’Umbria rispetto a altre 8 regioni europee appartenenti ai
principali paesi dell’Unione europea (Germania, Francia, Regno Unito, Spagna) prendendo in
esame realtà di dimensione demografica e di PIL procapite il più possibile omogenee con
l’Umbria. Il confronto è stato fatto con gli stessi indicatori del RUICS.
Inoltre, nel corso del 2012 la Regione Umbria ha elaborato il documento “La distanza
dell’Umbria dagli obiettivi di Europa 2020” al fine di misurare la distanza dell’Umbria dalla
declinazione nazionale degli obiettivi di Europa 2020, definiti nel Programma Nazionale di
Riforma (PNR) e di valutare il contributo che i Programmi Operativi Regionali, finanziati dai
fondi strutturali, possono dare al conseguimento dei target previsti.
I risultati dell’analisi rappresentano un valido supporto alla base delle scelte delle Autorità di
programmazione nella definizione delle politiche sui territori. Analizzando la distanza della
regione dagli obiettivi di EU 2020, emerge che l’Umbria presenta una situazione migliore
rispetto alla media italiana, intesa come minore distanza rispetto al traguardo Europa 2020,
nel tasso di occupazione delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni e nel tasso di
abbandono prematuro degli studi (rispetto a quest’ultimo indicatore se si prendono a
riferimento i target nazionali, l’ obiettivo è già stato raggiunto); nell’emissione di gas serra (le
emissioni di CO2 equivalenti per 1.000 abitanti in Umbria nel 2010 sono diminuite del 40%
rispetto al valore del 2005, mentre in Italia la diminuzione è stata di circa il 20%); nei consumi
di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili (a fronte di una media UE27 al 2011 del 14,1 e
ad una media Italia del 23,8%, l’Umbria registra una percentuale pari al 32,13%).La nostra
regione presenta una posizione peggiore e, dunque, una maggiore distanza dai target europei
e nazionali: i) nella spesa in R&S che, come è noto, rappresenta una criticità del sistema
economico regionale (l’Umbria dista dal target Italia al 2020 di 0,6 punti percentuali),
soprattutto con riferimento alla spesa privata; ii) nei consumi finali di energia sul PIL, dato in
questo caso anche fortemente influenzato dalla presenza di imprese energivore all’interno del
territorio regionale.
I portatori d'interessi hanno partecipato sufficientemente alla strategia Europa 2020?
Partecipate alla strategia Europa 2020? Vorreste partecipare più attivamente? In caso
affermativo, come?
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Nella Regione Umbria vige un sistema di concertazione e partecipazione chiamato “Nuova
Alleanza per lo sviluppo”.
La nuova Alleanza per l’Umbria - sottoscritta il 13 ottobre 2010 tra la Regione, gli enti locali, le
rappresentanze economiche e sociali, le Camere di commercio e il mondo accademico - è lo
strumento attraverso cui l’Amministrazione regionale promuove e valorizza la partecipazione
dei cittadini, delle loro formazioni sociali, degli organismi di rappresentanza, delle autonomie
territoriali e funzionali, alla funzione di programmazione e alla individuazione degli obiettivi e
delle priorità di intervento delle politiche esaminate di volta in volta, favorendo e attuando il
principio di sussidiarietà così come definito dall’art. 118 della Costituzione e dall’art. 16 dello
Statuto regionale. Nell’ambito di tale strumento sono stati istituti specifici tavoli tematici quali
strumenti finalizzati al confronto, all’approfondimento e alla condivisione dei contenuti relativi a
specifici temi con gli stakeholder, nonché all’istruttoria di provvedimenti, piani, programmi.
Nell’ambito del Tavolo generale dell’Alleanza sono stati discussi e concertati con le forze
economiche e sociali regionali i principali documenti programmatici per lo sviluppo regionale tra
cui il Documento Annuale di Programmazione (DAP), il POR FESR, FSE, e il Piano di Sviluppo
Regionale (PSR) per il 2014-2020.
Strumenti

Gli attuali obiettivi per il 2020 rispondono agli obiettivi della strategia per favorire la
crescita e l'occupazione? [Obiettivi: garantire un'occupazione ad almeno il 75% della
popolazione di età fra 20 e 64 anni; investire il 3% del PIL in ricerca e sviluppo; ridurre le
emissioni di gas serra almeno del 20%, portare la quota delle energie rinnovabili al 20%
e migliorare l'efficienza energetica del 20%; ridurre il tasso di abbandono scolastico a
meno del 10% e portare almeno al 20% la quota dei giovani con una laurea o un diploma
di terzo livello; salvare almeno 20 milioni di persone dal rischio di povertà o
emarginazione].
Si gli attuali obiettivi rispondono a quelli della Strategia. Tuttavia si è ancora lontani dai traguardi
che l’UE, attraverso tale strategia, si è prefissata.
Infatti relativamente all’obiettivo di un tasso di occupazione dell’UE al 75%, nel 2013 si era ancora
lontani dal suo conseguimento: si pensi che il dato italiano nel 2010 pari al 56,9% si è attestato nel
2013 al 55,6%, a causa della crisi economica globale.
Inoltre, anche l’obiettivo di un 3% del PIL dell’UE destinato a Ricerca e sviluppo non è stato
realizzato: la spesa totale in R&S in percentuale del Pil è infatti diminuita leggermente, passando
dall’1,22% del 2010 all’1,21% nel 2011.
Gli obiettivi non sono stati raggiunti e non solo per colpa della crisi globale: già prima della crisi,
infatti, l’obiettivo era nei fatti fallito, anche a causa dei particolarismi di ogni Paese, della mancanza
di un’unica regia, del sostanziale approccio parcellizzato ad ogni obiettivo.
Pertanto è importante concentrare gli interventi dei programmi regionali su un numero ristretto di
priorità tematiche per dare il segno della volontà di perseguire le finalità a livello europeo.
Disperdere le risorse in attività non finalizzate ad Europa 2020, indipendentemente dall’impatto sui
singoli obiettivi, non caratterizzerebbe le politiche di sviluppo regionale, così operando le politiche
diverrebbero ordinarie attività di crescita. Se si vuole raggiungere questi obiettivi è necessario che
a tutti i livelli si faccia un grande sforzo di concentrazione e si vada in modo sinergico.
Un orientamento ai risultati, così come si auspica nella nuova fase di programmazione, impone di
individuare subito quali sono le linee di intervento e le risorse da utilizzare per perseguire tali
finalità. La concentrazione su pochi obiettivi prioritari in linea con la strategia europea diventa così
5
una strada obbligata su cui tutte le regioni si dovranno confrontare non solo per accrescere le
proprie competenze e performance, ma anche per mantenere i risultati già raggiunti.

Secondo voi, alcuni degli obiettivi attuali sono più importanti di altri? Si prega di
specificare.
1. Sviluppo potenziale delle imprese (in particolar modo le PMI)
2. Lotta alla disoccupazione giovanile
3. Ambiente

Secondo voi, è utile che gli obiettivi a livello dell'UE sono suddivisi in obiettivi nazionali?
In caso di risposta affermativa, qual è, secondo voi, il modo migliore di definire gli obiettivi
nazionali? Finora, gli obiettivi nazionali sono stati fissati secondo criteri adeguati/troppo
ambiziosi/non abbastanza ambiziosi?
Ai fini di una efficace attuazione della Strategia e di una effettiva valutazione del
raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Strategia EU2020, sarebbe utile procedere ad una
regionalizzazione dei target, definiti per il momento solo a livello europeo e nazionale. Ciò
permetterebbe alle amministrazioni di orientare le risorse disponibili in programmi e azioni che
contribuiscano al raggiungimento di target raggiungibili, pertinenti e misurabili. Tale
procedimento richiede un coinvolgimento diretto delle amministrazioni regionali sia nella
definizione dei target dei rispettivi indicatori, che nella definizione della metodologia di calcolo
dei target stessi che dovrebbe essere il più possibile condivisa ed uniforme.

Qual è stato il valore aggiunto dei sette programmi d'azione per la crescita? Avete
esempi concreti dell'impatto di questi programmi? ["Iniziative faro": "Agenda digitale per
l'Europa, "Unione dell'innovazione", "Youth on the move", "Un'Europa efficiente sotto il
profilo delle risorse", "Una politica industriale per l'era della globalizzazione", "Un'agenda
per nuove competenze e nuovi posti di lavoro" e "Una piattaforma europea contro la
povertà"]
Per quanto riguarda l’Agenda Digitale per l’Europa si evidenzia che nel corso del 2012 la
Regione Umbria, con D.G.R. n. 397/2012, ha emanato le linee guida per dare avvio all’Agenda
digitale dell’Umbria, attraverso cui intende promuovere l’introduzione di misure volte a
sostenere la diffusione di servizi di e-Goverment, l’utilizzo dell’e-procurement e la diffusione
dell’e-commerce e mettere in rete il sistema umbro, minacciato dall’eccessiva frammentazione
dei centri abitati che caratterizza il territorio regionale (Sprawl) attraverso lo sviluppo delle
Smart Communities. La delibera recepisce il Decreto legge del 9 febbraio 2012 (Agenda Digitale
Italiana) a sua volta riconducibile all’iniziativa faro “Un’agenda digitale europea” COM (2010)
245.
Le linee di azione prioritarie su cui muovere gli interventi sono le seguenti: i) Infrastrutture,
datacenter, continuità operativa e sicurezza; ii) E-government, open data e semplificazione
(smart government); iii) Alfabetizzazione informatica, scuola digitale ed inclusione sociale
(smart education e smart inclusion); iv) Ricerca, economia della conoscenza ed ICT per le
imprese, e-commerce (smart green economy); v) Sanità elettronica (smart health).
Nel 2012 la Regione Umbria ha dunque deciso di avviare un percorso aperto, collaborativo e
partecipato per costruire un'Agenda digitale insieme agli altri enti pubblici ed insieme al
partenariato economico-sociale che ha avuto importanti riscontri a livello nazionale ed è citata
tra i migliori esempi di Agenda digitale regionale.
6
2) Adattare la strategia Europa 2020: la strategia per la crescita per un'Europa postcrisi
Contenuti e attuazione

L'UE ha bisogno di una strategia globale a medio termine per la crescita e l'occupazione
nei prossimi anni?
La politica di coesione, quale politica di attuazione degli obiettivi di Europa 2020 contribuisce a
migliorare la competitività regionale e la vita delle persone all'interno dell'UE. Ha sostenuto la
creazione di nuove imprese e aiutato la popolazione a migliorare le proprie competenze e trovare
nuovi posti di lavoro.
Nonostante ciò la crisi continua a farsi sentire sia sul versante della crescita e di conseguenza
sull’occupazione. Proprio per questo è necessario, oltre ad avere una strategia a livello globale,
definire politiche di intervento locali nel medio periodo più incisive.

Quali sono i settori più importanti e pertinenti su cui puntare per promuovere una crescita
intelligente, sostenibile e inclusiva?
Ricerca e Innovazione, energia, ambiente e materiali di scarto, Riduzione della povertà delle
famiglie, Rafforzamento della governance.

Quali nuove sfide occorre prendere in considerazione in futuro? Vedi sopra

Come si potrebbe collegare la strategia alle altre politiche dell'UE?
- Attraverso nuovi strumenti come le Iniziative Faro ad esempio quelle dell’Agenda digitale, oppure
attraverso nuovi programmi a livello europeo

In che modo si potrebbe migliorare la partecipazione dei portatori di interessi a una
strategia per la crescita post-crisi per l'Europa? In che modo si potrebbero sensibilizzare i
cittadini e sostenere e migliorare l'attuazione della strategia nel vostro paese?
Potrebbe essere utile riconoscere un ruolo più definito agli enti locali (regioni e città) nella
pianificazione e definizione degli obiettivi della Strategia. Considerare le caratteristiche locali
piuttosto che stabilire obiettivi a livello nazionale o europeo renderebbe più efficaci le misure già
adottate dagli enti locali e regionali e quindi più vicine ai cittadini.
Strumenti
Quale tipo di strumenti sarebbero più appropriati per conseguire una crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva?
Affinchè le politiche dell’Unione Europea non rimangano vuote dichiarazioni di principio per guidare i
nostri sforzi e i nostri progressi, l'Europa ha fissato alcuni obiettivi principali per il 2020. Questi obiettivi
rispecchiano appunto il tema di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Sono misurabili,
riflettono la diversità delle situazioni degli Stati membri e si basano su dati sufficientemente attendibili
da consentire un confronto. Per garantire che ciascuno Stato membri adatti la strategia Europa 2020
alla sua situazione specifica, la strategia 2020 propone che gli obiettivi dell'UE siano tradotti in obiettivi
e percorsi nazionali. Questi obiettivi sono rappresentativi delle tre priorità (crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva), ma la loro portata è più ampia: per favorirne la realizzazione occorrerà tutta
una serie di azioni a livello nazionale, europeo e mondiale.
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L’Europa 2020 presenta sette iniziative faro per catalizzare i progressi relativi a ciascun tema
prioritario che potrebbero essere gli strumenti più utili per conseguire tale crescita.
Inoltre si potrebbero prevedere azioni di coordinamento e di integrazione per il raggiungimento
degli obiettivi, anche fissando scadenze comuni e sistemi di gestione e di monitoraggio comuni
degli indicatori della Strategia.


Cosa dovrebbe fare l'UE per assicurare che la strategia dia i suoi frutti? Cosa dovrebbero
fare gli Stati membri?

Assistenza nel coordinamento dei progetti relativi a EU 2020;

Assicurare una piena informazione e consultazione;

Garantire un coinvolgimento di tutte le parti interessate soprattutto degli enti locali e
regionali in tutte le fasi del processo politico.
In che modo la strategia può incoraggiare gli Stati membri a concentrare maggiormente
la programmazione politica sulla crescita?
- Si potrebbero prevedere azioni di coordinamento e di integrazione per il raggiungimento degli
obiettivi, anche fissando scadenze comuni.
- Sistemi di gestione e di monitoraggio comuni degli indicatori della Strategia.
È utile avere degli obiettivi? Si prega di specificare.
Si è utile avere degli obiettivi comuni, ma al fine di conseguire il massimo risultato possibile è
infatti indispensabile conoscere “il punto di partenza”, il “dove siamo”, e provare a stimare cosa
potremmo fare e dove potremmo arrivare, partendo dalle risorse della politica di coesione che
rappresentano meccanismi fondamentali per realizzare gli obiettivi di Europa 2020.
Secondo voi, sarebbe utile aggiungere o eliminare degli obiettivi? O eliminarli
completamente? Si prega di specificare.
Eliminarli no, aggiungerli si a seconda delle contingenze economiche del momento

Quali settori si prestano maggiormente a un'azione comune Stati membri-UE? Quale
sarebbe il valore aggiunto?
Nel periodo 2014–2020 la politica di coesione guiderà le attività di investimento di un terzo del
bilancio dell’UE per contribuire a realizzare gli obiettivi paneuropei di crescita e creazione di posti di
lavoro nonché di riduzione delle disparità economiche e sociali. I settori che si prestano
maggiormente ad un’azione comune, in virtù di quanto emerge dalla sesta relazione sulla coesione
economica e sociale potrebbero essere: sostegno alle PMI, R&S e innovazione, investimenti in una
forza lavoro qualificata e competitiva, lotta contro la disoccupazione e l’esclusione sociale,
adattamento ai cambiamenti climatici e ambiente.
3) Avete altri commenti o suggerimenti riguardanti la strategia Europa 2020?
8
Grazie per aver risposto al questionario. Potete inviare il vostro contributo ed eventuali altri
documenti a [email protected].
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