INTERLAND ITALIA Il Teatro come ponte tra Nord e Sud del paese “…come recita la nostra Costituzione, oggi vogliamo far rivivere nella memoria e nella coscienza del paese le ragioni di quell’unità e indivisibilità come fonte di coesione sociale, come base essenziale di ogni avanzamento tanto del Nord quanto del Sud in un sempre più arduo contesto mondiale”. Giorgio Napolitano, dal discorso del 5 maggio 2010 PREMESSA I nostri tempi inducono a ribadire concetti di unità e a prendere le distanze dallo spirito di divisione che da più parti emerge pericolosamente nel nostro Paese. Lo spostamento di un confine comporta spesso dolore quando non immani tragedie. La stabilità all’interno dell’Europa è un obiettivo tutt’altro che raggiunto. Il crollo del muro di Berlino e la sua lunga fase di assestamento, hanno provocato e continuano a provocare tensioni: dai paesi balcanici, al Belgio, all’ex URSS, all’ex Cecoslovacchia, alla crisi della Grecia. L’Italia non è aliena a questo tipo di fenomeni. Il fatto che le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità italiana, non siano del tutto adeguate all’importanza dell’evento ne è una conferma la quale non deriva solo da alcune spinte secessioniste bensì da una incresciosa deriva collettiva e individuale. Sottovalutare fenomeni separatisti, solo in apparenza folkloristici, è un grave errore, come illudersi di superarli intervenendo solo sul piano politico ed economico. È necessario invece intervenire sullo spirito e nelle coscienze dei cittadini. La cultura, la letteratura, il teatro, la musica, l’arte in genere, possono fare molto. Alcuni artisti italiani sono stati in grado in questi anni di mettere in evidenza le peculiarità e le caratteristiche di alcune zone del paese a noi quasi ignote. Scrittori, drammaturghi, registi, hanno compreso le crisi e le catastrofi culturali, basti citare Roberto Saviano con il suo “Gomorra” che ha messo in campo la propria vita a servizio della denuncia civile. Con altri accenti, autori come Eduardo De Filippo, o il Premio Nobel Dario Fo hanno espresso le miserie e le nobiltà di Napoli insegnandoci a conoscere e ad amare la difficile città; o hanno evidenziato i vizi politici di più di una classe dirigente. Così se Milano è divenuto un centro culturale europeo lo si deve a maestri come Giorgio Strehler e ad artisti come Giorgio Gaber. Non si tratta di restringere un simile apporto, semmai di ampliarlo, estendendolo a coloro che arrivano da altri paesi e guardando ad un concetto di Unità che coniughi le esigenze di globalizzazione e modernità con l’integrazione e l’inclusione, e l’attenzione ai diritti umani e civili. Il teatro italiano, grazie ad alcuni artisti di nuova generazione, sta esprimendo in numerose regioni tale vocazione, con spettacoli che guardano ed esprimono tematiche attente alle problematiche più acute dei propri territori e sovente frutto di un intenso lavoro condotto insieme a gruppi di cittadini svantaggiati: con i pazienti dei Dipartimenti di Salute mentale; con i detenuti delle Carceri per adulti o minorili; con gli immigrati, con i giovani delle periferie degradate. Spettacoli che hanno messo in evidenza l’emarginazione sociale, le difficoltà di integrazione, le violenze sulle donne, le tragedie e la precarietà del lavoro e le mafie che invadono il Sud come il Nord; veri e propri interventi sociali che in alcuni casi hanno affiancato se non sostituito l’intervento pubblico, in netto contrasto con quelle politiche che ritengono di risolvere le problematiche delle aree a rischio in termini di ordine pubblico. In un periodo di tagli alla cultura che per molti artisti rappresentano impegni sempre più onerosi per la gestione di una sala o per la distribuzione degli spettacoli (e che spesso ne precludono la diffusione), il progetto si accompagna inoltre all’impegno di utilizzare spazi che derivano dall’intervento governativo sui beni confiscati alle organizzazioni criminali. Il modo migliore per bonificare i luoghi del dolore (dai campi di internamento, a luoghi di tortura, di stragi terroristiche o di mafia) è quello di ridonarli alla grazia della poesia, della musica, della pittura, del teatro: creare sempre più luoghi dove giovani, attori, compagnie teatrali possano vivere, dormire, rifocillarsi, provare, recitare in uno spazio dove una volta i responsabili delle organizzazioni criminali progettavano e organizzavano ricatti, assassini, attentati, è sicuramente un atto simbolico dal valore etico, civile e umano, profondo e innovativo. Il teatro, comico o tragico che sia, è sempre stato una sorta di termometro che rivela in modo implacabile e sensibile lo stato di salute di una comunità e cerca di coglierne le lacerazioni più profonde, quelle che si annidano negli anfratti più nascosti dello spirito e della mente dei suoi cittadini. La maggior parte delle produzioni dei teatri partecipanti al progetto sono basate su opere di drammaturgia contemporanea. L’attenzione per la realtà che le circonda, anche quando passa attraverso la riscrittura o la rivisitazione di grandi classici del passato, è l’elemento unificante che ha caratterizzato le realtà coinvolte nel progetto. Per questo motivo gli spettacoli, gli stages, i momenti di formazione e di confronto fra le varie realtà potranno svilupparsi attorno ad alcune delle tematiche che contraddistinguono la vita sociale, politica e culturale del paese, assecondando un dovere civico e pedagogico verso le ampie zone di sofferenza e rendendosi portatori di nuove energie unificanti per l’abbattimento dei muri e dei conflitti. È a questo insieme di espressività culturali che non di rado recupera i dialetti e le lingue minori delle proprie terre di origine, vivificando e aprendo nuove relazioni con nuovi pubblici, e che costituisce un tessuto identitario del paese di alto valore, che è dedicato il progetto INTERLAND nella convinzione che l’arte, la cultura, i linguaggi, il loro sostegno e la loro più ampia diffusione, siano e possano essere uno dei deterrenti più potenti alla deriva del Paese. ARTICOLAZIONE E OBIETTIVI DEL PROGETTO INTERLAND ITALIA intende promuovere una articolata sinergia, in termini di rete e piattaforma culturale, tra artisti e centri teatrali del Nord e Sud del Paese. Il progetto è dedicato alla creazione in ambito teatrale e articolato come scambio e incontro di esperienze tra artisti, accomunati dalla medesima vocazione di un teatro dedicato a temi sociali e civili, con i linguaggi della tradizione dell’arte teatrale italiana e con linguaggi innovativi. Il progetto esprime una concezione diffusa della cultura promuovendo la collaborazione tra professionisti del teatro contemporaneo attraverso processi artistici di interscambio con moduli residenziali di studi, laboratori, stages, formazione, che nascono sui diversi territori e possano circolare all’interno della rete promossa da INTERLAND ITALIA. Ad esso partecipano artisti singoli, gruppi teatrali, centri culturali e di ricerca che hanno sede nelle regioni Lombardia, Veneto, Piemonte, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna, con il coinvolgimento di Organismi e Istituzioni pubbliche e private. Al centro del progetto ci sono gli artisti che con pratiche di lavoro e ricerca condivise creeranno un ponte culturale tra Nord e Sud, un network teatrale che includa centri culturali di città come Milano e Palermo, e centri periferici delle regioni settentrionali e meridionali ricchi di attività artistiche. I partner del progetto, considerate le asimmetrie esistenti tra territori, artisti e discipline condividono la convinzione che sia necessario costruire una comune ed efficace politica culturale nazionale, per favorire la creatività e mobilità artistica. Temi di lavoro del progetto: immigrazione e inclusione sociale, giovani a rischio, soggetti svantaggiati, le mafie del nord e del sud, recupero delle lingue minori e dei dialetti, condizione femminile, disgregazione sociale delle periferie e delle aree economiche depresse, precarietà e insicurezza del lavoro; creazione una o più case del teatro nei beni confiscati alla criminalità organizzata sui diversi territori coinvolti. SOGGETTO CAPOFILA: TEATRO DELLA COOPERATIVA – MILANO Coordinatore del progetto: Luciana Libero ORGANISMI PARTNER (*): Istituzione Scandicci Cultura (Scandicci, Firenze) Teatro di Nebiolo (Tavezzano, Lodi) Babilonia Teatri (Verona) Santi Briganti/Teatro Garybaldi (Settimo Torinese) Scena Verticale (Castrovillari, Calabria) Centro Mediterraneo delle Arti (Rivello, Potenza, Basilicata) Cantieri Koreja (Lecce) Claudio Collovà (Palermo) Cada Die Teatro (Cagliari) (*) In via di ulteriore definizione CURRICULA TEATRO DELLA COOPERATIVA/Renato Sarti Via Hermada, 8 - 20162, Milano Telefono: 02 64749997 Fax: 02 6420761 e-mail: [email protected] Il Teatro della Cooperativa compie nel 2010 i suoi primi dieci anni di vita. Figlio del borgo vecchio di Niguarda già diventato un moderno quartiere di Milano. Il direttore, Renato Sarti, lo inaugurò con uno spettacolo ispirato all'episodio più importante della storia della Resistenza a Niguarda: la morte di Gina Bianchi, “Nome di battaglia Lia”, eroina dei Gruppi di Difesa della Donna, uccisa incinta di otto mesi, il giorno prima della Liberazione mentre era in missione per portare gli ordini dell'insurrezione per il 25 aprile del 1945. Con il teatro arrivarono altre tradizionali iniziative: “La bicicletta di Lia”, i giardini intestati a Gina Bianchi, e altre manifestazioni fatte nei comuni, nelle scuole e nelle Camere del lavoro, fino allo spettacolo presentato alla Camera dei Deputati, e la medaglia ricevuta dal Presidente della Repubblica per questo spettacolo. Lo spirito della Costituzione da una parte e l’attenzione per un teatro popolare pervadono tutte le iniziative [teatrali] del Teatro della Cooperativa alternando spettacoli drammatici, come quello sulla Risiera di San Sabba, “Mai morti”, “Nome di battaglia Lia”, “Muri” con Giulia Lazzarini a quelli comico-grotteschi, “La nave fantasma”, “Io santo tu beato”, “Re topo va alla guerra”, “Chicago boys”. Renato Sarti è nato a Trieste nel ‘52. Attore, regista e drammaturgo è rappresentato in Italia e all’estero. Ha recitato al Piccolo Teatro con Giorgio Strehler e al teatro dell’Elfo con la regia di Gabriele Salvatores, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni. Nel 1986 ha fatto parte di "Commedians" spettacolo comico con Paolo Rossi, Claudio Bisio, Bebo Storti, Silvio Orlando, Antonio Catania. Come drammaturgo ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti; Giorgio Strehler ha messo in scena un suo atto unico "Libero"; Massimo Castri "Ravensbrück", con Valeria Moriconi. Lo stesso testo è stato replicato per diverse stagioni in Svizzera (con Margherite Winter), in Belgio (con la scenografia di Josef Svoboda) e a Parigi al teatro della Bonne Graine con la regia dell’autore nel 1997. Nel 1995, in occasione del cinquantennale della Liberazione, ha diretto all’interno del Monumento Nazionale Risiera di San Sabba (unico campo di sterminio nazista in Italia con forno crematorio) "Risiera di San Sabba: La memoria dell’offesa", lettura scenica basata su testimonianze di sopravvissuti alla deportazione e allo sterminio nazifascista, con Giorgio Strehler, Moni Ovadia, Paolo Rossi, Omero Antonutti, Bebo Storti e altri attori italiani, croati, sloveni e di origine ebraica. Un altro suo monologo, "Mai Morti", è stato messo in scena al Teatro dell’Elfo, con Bebo Storti. Come insegnante ha tenuto corsi di drammaturgia e di recitazione a Milano, Cagliari, Trieste, Savona, e alla Civica Accademia d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano [non è vero] in istituti in varie città. Luciana Libero Largo Plebiscito 2 84121 SALERNO tel.3358031770 [email protected] Luciana Libero è una giornalista professionista con una pluriennale esperienza nei settori della cultura e dello spettacolo. Esperienza maturata come studiosa, giornalista e critico per importanti quotidiani nazionali (L’Unità, La Nazione, Il Sole 24 Ore, Il Mattino) e inoltre come direttore artistico di iniziative, convegni, festival sul teatro contemporaneo in numerose città italiane. Il suo lavoro, per circa trenta anni di attività, ha promosso gruppi e autori, ha definito aree di ricerca ( si veda il caso degli autori del “Dopo Eduardo”). Nel corso della sua esperienza si è occupata direttamente di organizzazione e di strategie dello spettacolo regionali e nazionali, approfondendone gli aspetti legislativi e di programmazione, produzione e distribuzione nonché dell’uso e della distribuzione delle risorse finanziarie. Ha collaborato come professore a contratto con seminari, conferenze e corsi con le cattedre di Storia del Teatro delle Università di Napoli, Siena, Prato, Roma. Ha pubblicato saggi e monografie sul teatro contemporaneo e sull’economia dello spettacolo. È stata membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Teatrale Italiano. Ha curato progetti nell’ambito delle Politiche Sociali come responsabile della Comunicazione dell’Assessorato Politiche Sociali della Regione Campania. PARTNER Istituzione per i Servizi Culturali ScandicciCultura via Donizetti, n.58 Scandicci (Firenze) tel. (+39) 055 7591.591 fax (+39) 055 7591.589 Scandicci Cultura è un organismo strumentale del Comune di Scandicci costituito nel 1996. Scandicci Cultura gestisce la Biblioteca, il Teatro Studio e la Scuola di Musica. Tra le finalità la gestione coordinata e partecipata delle attività e delle politiche di area vasta concernenti la cultura nei suoi interventi legati al teatro, all'educazione musicale di base e alla pubblica lettura; l'attivazione, anche sulla base di appositi protocolli di intesa, di ogni forma collaborativa idonea al perseguimento dei propri obiettivi, in accordo con la Regione Toscana e gli altri Enti pubblici e Privati, con particolare attenzione per la costituenda Città Metropolitana. I mezzi finanziari sono forniti all'Istituzione mediante trasferimenti iscritti nel bilancio comunale, di altro ente pubblico ovvero erogati da ente o persona giuridica privata, nonché da entrate proprie, percepite sulla base di tariffe e proventi per l'accesso ai propri servizi ed attività. Ha convenzioni con l’Accademia musicale di Firenze, la Fondazione Toscana Spettacolo, il Consorzio Metropoli, il Consorzio Co&So, l’Associazione Firenze dei Teatri, Federculture. Teatro di Nebiolo/Bottega dei Mestieri Teatrali /Giulio Cavalli Via 4 Novembre C/O Centro Civico Mascherpa Tavazzano con Villavesco 26839 LODI [email protected] tel.3319287538 Giulio Cavalli (Milano 1977) fonda a Lodi nel 2001 la Bottega dei Mestieri Teatrali, associazione che produce gli spettacoli di cui è autore, regista e interprete. Dopo le prime esperienze di Commedia dell’Arte è la giullarata sulla Resistenza a siglare l’inizio del percorso artistico che oggi si può individuare nell’approfondimento di temi ‘scomodi’ e di attualità calati in una drammaturgia originale basata sull’analisi dei fatti e sull’inchiesta giornalistica che si intrecciano ad un linguaggio teatrale ritmico, musicale, spesso intessuto di grammelot. Lo stesso percorso narrativo, fatto di strette collaborazioni con giornalisti, periti e giudici che hanno messo a disposizione del teatro la propria professionalità, lo ritroviamo in “Linate. 8 ottobre 2001”: la strage che svela molti punti oscuri dell’incidente aereo. La piéce, che debutta al Piccolo Teatro di Milano nel 2006, è seguita nel 2007 da “Bambini a dondolo”, favola senza bambini sul turismo sessuale su minori che debutta al Teatro Elfo di Milano e nel 2008 da “Do ut Des, riti e conviti mafiosi” in scena a Milano per la prima volta al Teatro Franco Parenti. Nel giugno 2009 debutta al Napoli Teatro Festival “L’apocalisse rimandata ovvero Benvenuta catastrofe” di Dario Fo. Il tema ‘mafia’ è al centro anche del recentissimo testo “A cento passi dal Duomo” sulle infiltrazioni milanesi scritto con il giornalista Gianni Barbacetto che ha debuttato al Teatro della Cooperativa di Milano. Dalla stagione 2007/08 Cavalli è direttore artistico del Teatro Nebiolo di Tavazzano con Villavesco, nella provincia di Lodi, dove ha sede la residenza Anabasi della compagnia che è sostenuta da Fondazione Carialo. Santibriganti Teatro – Teatro Garybaldi Via Artisti 10 10124 Torino 011.64.30.38 Direzione Artistica Mario Babuin in collaborazione con Mario Piombo Santibriganti nasce come cooperativa nel 1992 e nel 2002 si trasforma in Associazione Culturale. La Compagnia rivolge una particolare attenzione alla drammaturgia contemporanea, alla ricerca e al teatro di tradizione popolare. Collabora da anni con teatranzartedrama-Centro di Formazione per le Arti della Scena, in particolare per la SAT - Scuola professionale d'Arte Teatrale. Dal 1995 al 2003 ha promosso rassegne di drammaturgia contemporanea dedicate a compagnie indipendenti di livello nazionale con tematiche di teatro civile tra cui “Giovani Resistenze”, progetto teatrale "sul disagio giovanile negli spazi del disagio", ed infine Teatro Fuori Luogo, in luoghi non convenzionali nella provincia di Torino. Santibriganti Teatro ha prodotto dal 1996 al 2001 il Laboratorio Permanente di Ricerca sull'Arte dell'Attore, curato da Domenico Castaldo, con cui ha conseguito nel 1999 il Premio Giuseppe Bartolucci per la ricerca teatrale. Dal 1997 al 2003 la compagnia è parte del direttivo del Coordinamento Moncalieri Teatro, nel cui ambito Maurizio Bàbuin ha curato la direzione artistica del Teatro Civico Matteotti e di Theatropolis – Festival Internazionale delle Arti Teatrali. Nella stagione 2001/2002 Santibriganti Teatro entra a far parte dell’ AGIS TEDARCO nazionale. A partire dal 2002 nasce, in collaborazione con Teatro del Frizzo, il progetto di Laboratorio Permanente sulla Commedia dell’Arte e il Teatro di Tradizione Popolare - Formazione, Ricerca, Produzione; la direzione artistica è di Mauro Piombo. In sintonia con questo percorso la compagnia promuove dal 2005 il festival nazionale MascheraFest dedicato alla maschera comica ed alla Commedia dell’Arte con spettacoli, incontri, laboratori. Da gennaio 2008 il Teatro del Frizzo è confluito nell’associazione Santibriganti Teatro. Santibriganti Teatro è titolare, dal 2005, della Residenza Regionale Multidisciplinare di Caraglio e Valle Grana, presso il Teatro Comunale di Caraglio, con iniziative di stagione, produzione e formazione. Da Aprile 2008 Santibriganti Teatro ha assunto la gestione artistica e organizzativa del Teatro Garybaldi di Settimo Torinese. Santibriganti Teatro è riconosciuta dalla Regione Piemonte come organismo di produzione per il teatro di innovazione e ricerca; è finanziata con la L.R. 68. E’ inoltre sostenuta dalla Fondazione C.R.T. e dalla Compagnia di San Paolo. E’ inserita nel Sistema Teatro Torino finanziato dalla Città di Torino. SCENAVERTICALE/Saverio La Ruina Via Giuseppe Pace 50 - 87012 Castrovillari (CS) Tel. 0981.27734 - Fax 0981.26783 [email protected] Scena Verticale nasce il 24/11/1992 a Castrovillari (CS) per opera di Saverio La Ruina formatosi alla Scuola di Teatro di Bologna, tra i giovani registi selezionati agli atelier di regia curati da Eimuntas Nekrosius per La Biennale di Venezia nelle edizioni 1999 e 2000. La compagnia debutta nel '96 al II Incontro Nazionale dei Teatri Invisibili e riceve numerosi premi e segnalazioni nazionali e internazionali. Gli spettacoli dle gruppo vengono presentati in numerosi teatri e Festival italiani e promossi dal Enti nazionali quali l’Ente Teatrale Italiano. Con “Dissonorata”, scritto diretto e interpretato da Saverio La Ruina, presentato nel 2006 a Benevento Città Spettacolo Saverio La Ruina riceve due Premi UBU 2007 nelle categorie “Migliore attore” e “Nuovo testo italiano” ed è nella terna dei finalisti al Premio ETI – Gli Olimpici del Teatro 2007 nella categoria “Migliore interprete di monologo”. Il testo dello spettacolo riceve inoltre una segnalazione speciale al Premio Ugo Betti 2008 per la drammaturgia. Lo spettacolo effettua oltre duecento repliche in tutta Italia e all’estero. L’ultimo lavoro della compagnia “La Borto”, di Saverio La Ruina, debutta al Teatro India di Roma nel 2009. Dal 1997 la compagnia è riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Scena Verticale organizza a Castrovillari il Festival sui nuovi linguaggi scenici “Primavera dei Teatri” con il contributo dell’Ente Teatrale Italiano, della Regione Calabria e di altri enti territoriali. Centro Mediterraneo delle Arti/ Ulderico Pesce Corso Garibaldi, 103 85040 Rivello (PZ) Tel. e fax +39 0973 46885 [email protected] Ulderico Pesce è nato a Rivello (PZ). Si è diplomato come attore presso l’Istituto del Dramma Antico di Siracusa e poi come regista presso l’Accademia d’Arte Drammatica di Mosca. Dirige il Centro Mediterraneo delle Arti compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero delle Attività culturali Ha lavorato in numerosi spettacoli teatrali di importanti compagnie italiane. Tra i suoi spettacoli “Contadini del Sud” da Rocco Scotellaro e Amelia Rosselli; “Levi Carlo Graziadio”; “L’innaffiatore del cervello di Passannante”; “Storie di scorie: il pericolo nucleare italiano”, con il quale ha vinto numerosi premi; e inoltre “FIATo sul collo: i 21 giorni di lotta degli operai della Fiat di Melfi” con cui ha vinto il Premio Marisa Fabbri sez. Premio Riccione Teatro 2005; “Il triangolo degli schiavi: il lavoro dei clandestini in Italia” di Ulderico Pesce presentato per la prima volta al Mittelfest di Moni Ovadia; “Asso di monnezza: i traffici illeciti di rifiuti” cooprodotto con Legambiente e il teatro dei Filodrammatici di Milano; “A come...amianto” e “Assassinati da chi? Le nuove scoperte del Giudice Ferdinando Imposimato sull'assassinio di Aldo Moro e dei ragazzi della scorta”. Ulderico Pesce dirige il "Centro Mediterraneo delle Arti" Compagnia teatrale di produzione e formazione riconosciuta e finanziata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Babilonia Teatri Via Parrocchia 43, 37050 Isola Rizza (VR) tel. 045 7135191 fax 045 7135191 cell. 349 1323403 [email protected] Babilonia Teatri è nel 2006 finalista del Premio Scenario Infanzia con Panopticon Frankenstein spettacolo sul mondo del carcere. Nel 2007 con “Made in Italy” vince l’undicesima edizione del Premio Scenario. Con Panopticon Frankenstein vince Piattaforma Veneto (Operaestate Festival Veneto). Nel 2008 debutta “underwork spettacolo precario –tre attori tre vasche da bagno tre galline”. Nel 2008 a B-Motion di Operaestate Festival Veneto presenta il primo studio del nuovo spettacolo Pornobboy; Made in Italy riceve la nomination ai Premi Ubu nella categoria miglior novità italiana/ricerca drammaturgica . Nel 2010 Premio Speciale Ubu 2009. Motivazione del PREMIO SCENARIO 2007 per Made in Itay: “Il Nord Est italiano ritratto come fabbrica di pregiudizi, volgarità e ipocrisia; straordinario produttore di luoghi comuni sciorinati come litanie, e di modelli famigliari ispirati al presepe ma pervasi da idoli mediatici, intolleranza, fanatismo. Il made in Italy è un prodotto dozzinale e tragicamente umoristico, raccontato in uno spettacolo apprezzabile per compiutezza, in cui la comicità non è ottenuta dal meccanismo televisivo della barzelletta, ma dalla durata dell'elenco e dalle impercettibili ma fortissime variazioni, grazie a una sensibilità per le virtù e le potenzialità della parola che si fa maestria del contrappunto musicale. Strutture verbali semplici ma efficacissime fanno sbottare il riso e la percezione del non senso, in un lavoro che coniuga sapientemente stilizzazione interpretativa e parossismo gestuale. Con un ritratto spietato delle "sacrosante" manifestazioni del tifo calcistico e delle telecronache enfatiche e patriottarde, normalmente rese impercettibili dalla generale assuefazione. Un lavoro dove si infrangono con sagacia e leggerezza tabù e divieti, per rilanciare anche il teatro oltre gli schemi e i conformismi”. Cantieri Teatrali Koreja Stabile di Innovazione del Salento via Guido Dorso 70, Lecce • Italia tel./fax: +39.0832.242000 • 240752 [email protected] Il progetto artistico di Koreja è fatto di "opere" di "azioni" e di "storie" (piccole o grandi che si voglia) che partono da lontano e soprattutto dall'esigenza profonda di costruire nel nostro amato/odiato Sud una "residenza del teatro e della cultura" aperta alle innovazioni, al confronto fra le diverse generazioni, un caleidoscopio di arti generi e pratiche dove alle nostre radici abbiamo sempre dato la stessa attenzione e importanza delle radici e delle lingue degli altri, in un rapporto di reciproco rispetto. Evitando soggezioni millenarie ma anche stupidi orgogli provincialistici, con tanta voglia di conoscere e sperimentare nuove direzioni, linguaggi e poetiche. Un progetto ad ampio raggio che vive dentro e fuori i Cantieri Teatrali in un continuo viaggio di andata e ritorno. Opere, azioni e storie vuol dire produzione di spettacoli teatrali che nascono all'interno dei Cantieri e che si misurano con il pubblico più ampio (ragazzi, giovani e adulti) in occasione delle tournée, vuol dire ospitalità di compagnie ed artisti, incontri culturali, mostre, installazioni, prove aperte che da qualche anno raccogliamo all'interno di Strade Maestre, vuol dire attività di formazione teatrale rivolta soprattutto ai giovani ed ai soggetti svantaggiati, vuol dire infine un dialogo permanentemente aperto con il pubblico e con le istituzioni. Officine Ouragan/ Claudio Collovà Piazza Montevergini, 2 - 90146 Palermo [email protected] [email protected] Claudio Collovà, regista e autore teatrale (Palermo, 1957). La sua poetica, principalmente legata alla pittura e alla fotografia, si incrocia spesso con la danza e trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali. Tra i suoi lavori più conosciuti ricordiamo “Le buttane” di Aurelio Grimaldi, “Eredi” su Magritte, “Miraggi Corsari” da Pasolini, “Fratelli” di Carmelo Samonà, “La terra desolata” di Eliot, “Donne in tempo di guerra” dalle “Troiane” di Euripide, che ha aperto il Festival Unidram di Postdam; “Woyzeck” di Büchner prodotto dal Maladype di Budapest in lingua ungherese; l’ “Hamlet Album de Famiglie”, in lingua rumena, prodotto da Teatrul Mic di Bucarest, basato sulla fotografia di Jan Saudek. Ha collaborato con il Deutches Teater di Berlino e per l’Unione dei Teatri d’Europa ha diretto “Woyzeck” di Büchner al Wilhelma Teater di Stoccarda in lingua tedesca. Ha inoltre scritto e diretto alcuni cortometraggi in digitale, “Africa Africa Africa” con i minori detenuti del Malaspina. Molti suoi lavori sono stati prodotti o cooprodotti da Teatridithalia di Milano. Conduce seminari e laboratori performativi in Italia e all’estero, per attori e danzatori. Dal 1997 ad oggi ha realizzato e diretto spettacoli e video anche con la partecipazione di minori reclusi presso l’Istituto Penale Minorile di Palermo. I suoi spettacoli sono stati ospitati in importanti rassegne nazionali di teatro e riconosciuti di alto valore artistico e sociale dal Ministero di Giustizia in protocollo di intesa con l’Eti. Con la coreografa Alessandra Luberti dirige a Palermo Officine OURAGAN, spazio dedicato alla ricerca teatrale e coreografica e alla formazione. E’ direttore artistico delle Orestiadi di Ghibellina. Cada die teatro c/o Teatro La Vetreria via Italia 63 09134 Pirri Cagliari Tel 070.565507 - 070.5688072 Il Cada die teatro nasce a Cagliari nel 1982. La compagnia, lavorando per un teatro che fosse il più vicino possibile alla realtà, ha individuato nella centralità dell’attore l’elemento principale della sua poetica teatrale. Per il Cada die teatro “ricerca” ha significato trattare temi forti e vicini al proprio vissuto con linguaggi semplici e comprensibili, nel tentativo di costruire un teatro che fosse popolare senza per questo smettere di ricercare nuove forme di comunicazione. La sperimentazione di nuovi linguaggi scenici, la cura per il lavoro dell’attore inteso come pratica quotidiana, l’interesse per la narrazione orale, per le “lingue” concepite come linguaggio scenico contemporaneo per parlare “al presente”, hanno caratterizzato il percorso artistico di questi anni. Una continuità poetica si coglie anche nelle produzioni per il teatro-ragazzi. E’ sempre stato forte il desiderio di confrontarsi con una comunità, quella dei bambini e dei ragazzi, eccezionale per l’attitudine all’ascolto e per l’immediatezza delle risposte. È nata perciò l’esigenza di dedicare degli spettacoli principalmente a loro, in un lavoro che trova nella scrittura di fiabe originali e nelle tecniche di narrazione i fulcri della ricerca della compagnia. Il Cada die teatro è una delle compagnie italiane riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come compagnia di teatro di ricerca.