Collocato nella biblioteca tardoseicentesca del Collegio dei Gesuiti Inaugurato da Ferdinando IV di Borbone all’inizio dell’800 Il Real Museo si distingueva dagli altri centri in quanto fu un centro di ricerca scientifica finalizzata alla valorizzazione delle risorse minerarie del Regno di Napoli Vi hanno operato numerosi mineralogisti di fama internazionale Matteo Tondi Arcangelo Scacchi Ferdinando IV aveva indetto con la moglie un concorso per scienziati di mineralogia Sono ancora esposti i 6000 campioni reperiti dai ricercatori dei Borbone nei più importanti bacini minerari europei Il museo alla fine della II Guerra Mondiale era in condizioni di degrado anche a causa del terremoto del 1930 Fu nel 1967 che il prof. Scherillo ultimò i lavori di riorganizzazione del museo Il Real Museo Mineralologico ritornò al suo antico splendore in occasione del XVII Congresso della Società Italiana di Mineraologia e Petrologia Il criterio espositivo segue il principio classificatorio di Strunz I minerali sono quindi esposti in 9 gruppi in base sia alla composizione chimica sia all’abito cristallino Un minerale è un composto inorganico con una determinata composizione chimica e una determinata disposizione degli atomi nello spazio A mineral is an inorganic and solid substance representable by a chemical formula with a crystal structure L’organizzazione spaziale a livello atomico di un minerale è detto reticolo cristallino Si può costruire un reticolo ripetendo una porzione (cella elementare ) all’infinito Descriviamo un minerale anche per le sue proprietà fisiche come colore, lucentezza, forma, superficie di rottura, durezza. SCALA DI MOHS La scala è costituita da dieci minerali di riferimento a ciascuno dei quali è stato assegnato un valore di durezza, ed è basata sulla capacità di un minerale di scalfire il precedente Il museo di Mineralogia di Napoli espone numerosi tipi di minerali: eccone alcuni esempi. Struttura a strati formati da prismi trigonali di MoS6 Futuro valido sostituto del grafene e della silice per realizzare celle solari più flessibili e microchip ad elevate prestazioni Può essere usata come riempitivo per sostituire ossa amputate Rivestimento per stimolare la crescita ossea negli impianti protesici Cambia colore se illuminata con luce solare (verde) o con una luce ad incandescenza (rosso porpora) Varietà del crisoberillo utilizzata per la costruzione di lenti polarizzate Struttura a fogli, massivo, fibroso o a cristalli prismatici Usato in pittura come pigmento dell’arancione Presentano diverse colorazioni per cause esterne dalla composizione chimica: Presenza di elementi cromofori Presenza di difetti strutturali Presenza di inclusioni Dovuto per presenza di inclusioni Quarzo Bianco Quarzo Ametistino Quarzo Blu Quarzo affumicato Quarzo Rosa Allocromatismo dovuto per difetti strutturali A. Esposizione a luce solare A. Esposizione a raggi ultravioletti Effetto ottico dovuto al moto degli elettroni all’interno della struttura di una sostanza. Elettroni sparati da raggi-x o ultravioletti Per verificare se un minerale è fluorescente basta irraggiare la pietra con luce ultravioletta Diamanti rinvenuti a 400-600 km di profondità Analisi a raggi-x: scoperta presenza di un’inclusione, la ringwoodite L’1,4 % del reticolo della ringwoodite contiene acqua sottoforma del gruppo OH Dimostrazione che nel mantello vi è piu acqua che nella crosta (quantità pari a cinque volte quella di tutti gli oceani) Gli addetti del museo Mineralologico permettono anche di analizzare le rocce che caratterizzano Napoli Una roccia è un’aggregazione di minerali e sostanza amorfe. Non ha una formula chimica ed un reticolo cristallino definito A rock is an aggregate of minerals and non-minerals that hasn’t got a chemical composition Le rocce si dividono in base alla loro genesi Roccia ignea: formatasi a seguito di processi magmatici Roccia sedimentaria: formatasi per l’accumulo di sedimenti che subiscono un processo di diagenesi Roccia metamorfica: formatasi per metamorfosi di una roccia preesistente Il Piperno ha svolto un ruolo importante a Napoli come pietra da costruzione e ornamentale. Lo si osserva ad ogni angolo della città antica, nei chiostri delle chiese e sulle facciate dei palazzi antichi. Facciata della Chiesa del Gesù Nuovo Il Piperno è caratterizzato da isorientazioni di concentrazioni lenticolari grigio-scure, dette fiamme, immerse in una matrice dello stesso colore ma più chiaro È molto resistente all’usura degli agenti atmosferici e pertanto si utilizza per la costruzione Si estrae per separazione sotterranea dei grossi blocchi che poi venivano lavorati Chiostro dei Santi Marcellino e Festo Il Tufo Giallo Napoletano è una roccia ignea formatasi a seguito di eruzioni freato magmatiche dell’area flegrea e vesuviana È stato utilizzato per la costruzione di gran parte dei palazzi dell’area napoletana per la sua facilità nell’estrarla e per le sue caratteristiche conformi per l’edilizia ESPOSITO Davide Pasquale CIRILLO Gianluca COLACURCI Dario MIGLIUCCI Giovanni PANICO Alfredo PORTOLANO Marco CELOZZI Luca VARRIALE Vittorio CALABRIA Federico ROSSI Luca GISONNI Pasquale MANNA Jacopo AMBROSI DE MAGISTRIS Ludovico Per maggiori informazioni non esitate a contattarci