Induzione Elettromagnetica Un campo elettrico (che induce quindi una corrente elettrica) produce un campo magnetico. Un campo magnetico è in grado di produrre un campo elettrico ? Quando non c’e’ moto relativo fra il magnete ed il circuito non si induce un campo elettrico. Se il magnete si muove, produco un campo elettrico. La f.e.m. Che si produce si dice f.e.m. indotta e la corrente che circola si dice corrente indotta Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 88 Posso produrre una f.e.m. indotta: • Variando l’intensità del campo magnetico • Variando la superficie del circuito immersa nel campo magnetico Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 89 In alcuni casi l’effetto non è altro che la banale conseguenza della forza di Lorentz • Il magnete produce un campo verticale • Il filo (le cariche) si muove orizzontalmente • Ho una forza di Lorents F=qvB • Induco una corrente elettrica • Sebbene l’effetto sia locale, la corrente scorre in tutto il filo, gli elettroni cioè si spingono e tirano a vicenda ( .. Principio del Telegrafo) F = qv∧ B Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 90 Per la grande maggioranza dei casi l’effetto è assolutamente nuovo e non spiegabile con le leggi trovare fino ad ora • Induco una corrente elettrica se: • Il filo è fermo • Il magnete è in movimento • Il filo è fermo • Un secondo filo è in moto • Il filo è fermo • Vario la corrente in un secondo filo Variando il campo magnetico intercettato da un circuito (posso variare il modulo, l’intensità, il verso o qualsiasi combinazioni di queste), variando l’area di un ciruito immesso in un campo magnetico oppure variando l’orientamento del circuito nel campo magnetico si induce nel circuito stesso una f.e.m. Questo fenomeno è detto induzione elettromagnetica • Se ho un circuito aperto ⇒ Induco una corrente elettrica ⇒ Ho una forza che spinge gli elettroni ⇒ f.e.m. • Se ho un circuito chiuso ⇒ Non può passare corrente ⇒ induco una ddp Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 91 Sperimentalmente si osserva che: • Induco una f.e.m. in un circuito Se • Vario B • Vario la forma del circuito immersa nel campo magnetico • Vario l’orientamento del circuito immerso nel campo magnetico • La direzione della f.e.m. Indotta è tale da creare un campo magnetico che si oppone alla variazione data Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 92 Devo trovare una osservabile che dipenda da B e dall’area sottesa dal circuito. La cosa più semplice è il prodotto scalare B⋅ A • Dove • B è il vettore compo magnetico • A è il vettore che ha per modulo l’area della superficie considerata e per direzione quella normale alla superficie stessa • Spesso il vettore A si scrive come A n con A lo scalare che indica la superficie ed n un versore ortogonale alla superficie stessa n B ⋅ A = (B ⋅ n ) A B Il prodotto Φ ( B ) = B ⋅ A = ( B ⋅ n ) A si chiama flusso del campo magnetico ed è esattamente l ' equivalente del concetto di flusso nei liquidi o gas Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 93 n Φ( B) = ( B ⋅ n ) A = − A B B Φ( B) = ( B ⋅ n ) A = 0 θ Φ( B) = ( B ⋅ n ) A Φ ( B) = A B cos(θ ) Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 94 Nel caso di superfici curve è sufficiente dividerle in areole infinitesime cosi da poter considerare ciascuna di queste come piatta Φ ( B) = ∑ B ⋅ n A = ∫ B ⋅ n da Sup Flusso del campo Magnetico Data una superficie qualsiasi A immersa in un campo magnetico B, si definisce flusso di B l’integrale di superficie definito come [Φ ] = [W ] = [V ][s ] = Weber Φ ( B ) = ∫ B ⋅ n da S B ⇒ Vettore campo magnetico n ⇒ Versore ortogonale all ' elemento di superficie da Se la superficie A è piana e il vettore B è costante, l’integrale si riduce al prodotto del modulo di B con il valore della superficie ed il coseno dell’angolo sotteso tra la normale alla superficie e B Φ( B) = ∫ B ⋅ n da = A B cos(θ ) Sup Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 95 Legge di Faraday Neumann Lentz Il valore della f.e.m. Indotta su un circuito è dato dalla derivata del flusso del campo magnetico cambiata di segno dΦ ( B ) f .e.m. = − dt Esempio: Φ( B) = ∫ B ⋅ n da = A B cos(θ ) = (L(x 0 + vt )) B cos(0 ) Sup Φ ( B ) = (L(x0 + vt )) B f .e.m. = − d d Φ ( B) = − (L(x0 + vt )) B = − Lv B dt dt Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 96 Esempio: Φ( B) = ∫ B ⋅ n da = A B cos(θ ) = A B cos(θ 0 + ωt ) Sup f .e.m. = − d d Φ ( B ) = − A B cos(θ 0 + ωt ) dt dt f .e.m. = A B ω sin (θ 0 + ωt ) Ho prodotto una corrente alternata Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 97 Attenzione: Se invece di un circuito ho una bobina allora devo moltiplicare per il numero di spire. Infatti il flusso passa per ciascuna spira dΦ ( B ) f .e.m. = − N dt L’energia elettrica che si ottiene per mezzo del fenomeno dell’induzione magnetica non viene dal nulla. Il lavoro meccanico che è stato fatto per muovere la sbarra o per far ruotare la spira è quello che ritrovo in forma di corrente elettrica. Infatti • Nel caso della spira devo contrastare la forza di lorentz che il filo in quanto percorso da corrente ed immerso nel campo magnetico F = ilB che guarda caso è diretto in direzione opposta a quella della velocità F • Nel caso della spira rotante devo contrastare il momento della forza dovuto al fatto di avere una spira percorsa da corrente in un campo magnetico Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 98 Induttanza Propria In un qualsiasi circuito in cui passa della corrente variabile nel tempo 1) 2) 3) 4) La corrente varia nel tempo Si crea un campo magnetico variabile nel tempo Si crea a sua volta una f.e.m. indotta che contrasta la variazione di corrente Goto 1 Il problema può essere quindi estremamente complesso in quanto la corrente che circola in un circuito influenza se stessa Per quantificare questo effetto si definisce un coefficiente L detto induttanza propia come L= dΦ ( B) di [L] = [V ][s ] = Henry [A] L’induttanza propia quindi mi dice come il circuito risponde, in termini di corrente, ad una variazione di flusso del campo magnetico. Se le proprietà geometriche del circuito non cambiano allora l’induttanza propria è una caratteristica tipica del circuito. La f.e.m. Indotta dal fenomeno dell’autoinduzione quindi si può ricavare dalla legge di faraday Neumann Lents f .e.m. = − dΦ ( B ) dΦ ( B ) di di =− = −L dt di dt dt Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 99 Esempio: Indittanza di un Solenoide Dati solenoide n = numero spire per unità di lunghezza S = superficie del solenoide l = lunghezza del solenoide i = corrente che passa nel solenoide B = nµ 0i Φ ( B) = N ∫ B ⋅ n da = nl ∫ B da = nl ∫ nµ 0i da = n 2lµ 0i ∫ da s s s s Φ ( B ) = n 2 µ 0i Sl L= dΦ ( B ) d 2 = n µ 0i Sl = n 2 µ 0 Sl di di L dipende solo dalle cratteristiche geometriche Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 100 Induttanza Mutua In una qualsiasi coppia di circuiti vicini tra loro in cui passa della corrente variabile nel tempo 1) 2) 3) 4) La corrente varia nel tempo in entrambi i circuiti Si crea un campo magnetico variabile nel tempo somma dei campi magnetici creati dai due circuiti Si creano a loro volta, in ciascun circuito, una f.e.m. indotta che contrasta la variazione di corrente Goto 1 Il problema può essere quindi estremamente complesso in quanto la corrente che circola in un circuito influenza se stessa ed è influenzata da quello accade nelle vicinanze M 12 = dΦ1 ( B 2 ) dΦ 2 ( B1 ) = = M 21 di2 di1 [M ] = [V ][s ] = Henry [A] Per quantificare questo effetto si definisce un coefficiente M detto induttanza mutua come Nel caso più semplice, in cui in un solo circuito passa corrente, allora nel secondo si induce una f.e.m. pari a f .e.m. = − dΦ 2 ( B1 ) dΦ 2 ( B1 ) di1 di =− = −M 1 dt di1 dt dt L’importanza della mutua induzione consiste nel fatto che permette il trasferimento di energia (sotto forma di energia elettrica) da un circuito ad un secondo circuito senza la necessita di alcun contatto fisico. Basta che siano vicini Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 101 Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 102 Esempio alla lavagna Trasformatore quesito 3 pg 732 esercizio 3 pg 733 Elettromagnetismo - Cap. XXIII Cutnell 103