Anno 20 - Numero 157 - € 2,50 Avvocati Lunedì 4 Luglio 2011 Sette Oggi Inserto speciale di ItaliaOggi7 IL PRIMO GIORNALE ALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA Professioni, quanta paura in quell’impresa Le maggiori law firm che operano in Italia si sono dotate di strutture di comunicazione interna per dialogare con l’esterno. AvvocatiOggi passa in rassegna tutti i responsabili Comunicatori, ecco chi parla per gli studi litz del governo sulle professioni. B Nella prima bozza della manovra finanziaria circolata martedì scorso, è Per informazioni contattare il servizio clienti al numero verde 800 822195 spuntata una norma che puntava a liberalizzare il mondo delle professioni, eccezion fatta per avvocati, notai, architetti, ingegneri, farmacisti e autotrasportatori (sic). Chi ha avuto la ventura di leggerne il testo si è scontrato con una tecnicismo talmente esagerato ed «europeizzato» (nel senso di richiamo diretto a nozioni, definizioni e ad articolati messi a punto a Bruxelles e non a Roma) capace di sviare l’attenzione da quella che, con buona probabilità, era la vera norma che avrebbe potuto avere un effetto dirompente per il settore. Non certo quella che dispone l’abolizione del numero chiuso per l’accesso alle professioni, nè quella che prevede l’eliminazione delle limitazioni di tipo, per esempio, geografico, all’esercizio di un’attività professionale. Quella più «sottovalutata», ma di effetto sicuramente più dirompente, sarebbe stata invece quella contenuta nell’articolo 1, primo comma, del decreto, intitolata «Principio di libertà d’impresa»: «l’accesso alle professioni e il loro esercizio si basano sul principio di libertà d’impresa». Per la prima volta una legge dello Stato avrebbe parlato espressamente di professione=impresa. Qualcosa di talmente dirompente, almeno sulla carta, da far partire subito decine di richieste di marcia indietro e di stralcio di quella disposizione dal decreto. Perchè, in fondo, è vero che le professioni possono essere esercitate già oggi in forma d’impresa, come nelle law firm, però è meglio far finta di nulla e non dirlo troppo ad alta voce... Roberto Miliacca Serena Bolcano, resp. relazioni esterne Bonelli Erede Pappalardo DI R LORENZO MORELLI esponsabili marketing, manager di pubbliche relazioni e giornalisti. Sono queste le principali figure professionali ricercate negli studi legali per occuparsi della divisione di comunicazione. Il dipartimento dedicato alle relazioni interne ed esterne è ormai presente in tutte le principali law firm internazionali e italiane e ha una duplice funzione: da un lato coordina i rapporti con i giornalisti, dall’altro, veicola i valori dello studio. Si tratta dell’insieme dei principi etici e morali in cui partner, associati e staff si riconoscono. Una filosofia di vita e di lavoro che si declina in tutte le attività, dalle cause in tribunale, alle presentazioni ai clienti passando per convegni e workshop. AvvocatiOggi ha scattato la prima fotografia del mondo dei comunicatori interni degli studi legali d’affari, e si propone di renderlo un appuntamento annuale, dando conto sia delle attività svolte, che dei budget che le law firm destinano alla comunicazione. D’altronde, che il settore sia sempre più fondamentale per gli studi si capisce anche dalle lunghe ricerche vengono affrontate per scegliere la persona più adatta all’attività. Il capo della comunicazione infatti gestisce un budget consistente per amministrare attività che spaziano dalle relazioni con i media al coordinamento del flusso delle informazioni interne, alla produzione della documentazione istituzionale e organizzazione seminari. L’esigenza di avere una persona interna deputata alla comunicazione è una necessità non solo per le grandi law firm, ma anche delle realtà più piccole. Un lavoro intenso che spesso richiede l’aiuto di un’agenzia di relazioni pubbliche, in stretta supervisione del dipartimento interno. Lo scopo della collaborazione è mantenere le relazioni con la community legale: avvocati, studi legali, responsabili degli affari legali di aziende ed istituzioni, associazioni di professionisti. Molto più delicata è la questione quando l’oggetto del comunicato sono sentenze o fusioni e acquisizioni rilevanti in ambito nazionale ed internazionale. CODICI & PANDETTE Da una vita difende i giornalisti nelle aule giudiziarie: Oreste Flammini Minuto, principe del foro, con il libro «I racconti dell‚avvocato. Scritti in onore di me stesso», edito da Memori, ha deciso di raccontare con ironia aneddoti curiosi e varianti imprevedibili di una lunga esperienza professionale (e familiare). Senza tralasciare di ricordare che tutto ebbe inizio al tavolo del ristorante romano «Otello alla Concordia» dove, vicino al giovane legale, si sedeva un promettente regista, Ettore Scola. E infatti tra i racconti più divertenti di Flammini Minuto è da citare la «Cena da Trimalcione», con i commensali (colleghi della camera penale di Roma) intenti a cucinare, tra baccalà e bottiglie di Falanghina, riforme dell’ordinamento giudiziario e proposte referendarie dell’ex pubblico ministero di Mapni Pulite Antonio Di Pietro. Gianfranco Ferroni © Riproduzione riservata II Lunedì 4 Luglio 2011 STUDI & CARRIERE Angelo Bencivenga, Portolano Colella Cavallo Lo Studio Portolano Colella Cavallo è stato fondato nel 2001 e da subito una risorsa è stata dedicata a quest’area oggi guidata da Angelo Bencivenga, Chief Marketing Officer. «L’esigenza di un dipartimento marketing nasce da due considerazioni: la prima consiste nel fatto che l’efficacia delle azioni di marketing possano essere maggiori se curate da professionisti del Angelo Bencivenga settore. In secondo luogo, la presenza di un team dedicato consente agli avvocati di avere più tempo da dedicare alle loro attività, evitando di concentrarsi su iniziative che per loro potrebbero essere dispersive», spiega Bencivenga. «Personalmente ho un’esperienza di 13 anni maturata nel marketing e nella comunicazione, ho collaborato con una multinazionale dell’automotive e con un’azienda italiana nel sottore sofà e interior design. Per questo la mia opinione è che non esistono sostanziali differenze tra aziende e studi legali. Per quanto riguarda lo studio Portolano Colella Cavallo, abbiamo deciso di realizzare un piano di comunicazione integrato affidandoci a tre agenzie. Il piano è stato costruito con un approccio multi-canale e multi-contatto con un investimento pari al 15% del fatturato dello studio». Serena Bolcano, Bonelli Erede Pappalardo Il dipartimento relazioni esterne di Bonelli Erede Pappalardo è nato nel 2006. Serena Bolcano, laureata in giurisprudenza e un master in International Affairs, ha lavorato per 5 anni nel settore della progettazione comunitaria e nel settore no-profit, è responsabile relazioni esterne di Bep. «Il momento giusto per decidere di avere una persona dedicata nasce quando le attività di comunicazione e marketing Serena Bolcano diventano troppo onerose in termini di tempo e di formazione per cui conviene delegarle a un professionista del settore». Bolcano spiega le differenze fra marketing di servizi e marketing dei servizi professionali: «in questo secondo caso all’intangibilità dell’offerta si aggiunge la difficoltà per il fruitore del servizio di valutarne appieno la qualità (dovuto al divario di competenza e conoscenza fra il professionista e il cliente) e quindi il valore e il ritorno sull’investimento. Per ottenere la massima efficacia il dipartimento si avvale di un’agenzia di comunicazione». Laura Pirillo, Ashurst «La comunicazione è un elemento imprescindibile dell’attività di realtà di medie-grandi dimensioni che offrono consulenza a terzi e pertanto solo una figura dedicata può gestirla al meglio», dice Laura Pirillo, Business Development Coordinator Ashurst Italia, professionalmente nata nello studio legale dove lavora da 6 anni. «Avere un dipartimento interno permette Laura Pirillo ai professionisti di gestire con maggior efficienza la propria giornata senza sottrarre tempo ai clienti. Avere professionisti che scelgono di dedicare parte delle proprio tempo alla comunicazione è la vera chiave dell’efficacia della comunicazione di uno studio». Guida di AvvocatiOggi agli uffici stampa interni delle law firm Il who’s who dei comunicatori DI Pagine a cura LORENZO MORELLI S tudi legali comunicanti. Se in passato la comunicazione si limitava a brevi circolari di servizio redatte da solerti segretarie, oggi l’approccio è completamente cambiato. Tutte le law firm hanno un dipartimento guidato da professionisti specializzati con alle spalle consolidate esperienze maturate in diversi ambiti professionali, in Italia o all’estero. Nei profili spiccano esperienze come responsabili marketing in multinazionali, titolari di agenzie di relazioni pubbliche, ma anche giornalisti e responsabili di pubbliche relazioni. A queste persone è affidato ogni anno un budget per gestire le diverse attività che vanno dalle relazioni con i media al coordinamento del flusso delle informazioni interne, passando dalla documentazione istituzionale fino all’organizzazione di seminari, convegni e produzione dei contenuti del sito web. La sottile linea rossa della comunicazione attraversa tutti i dipartimenti dello studio e continua il suo percorso all’esterno, verso i clienti e verso i mezzi d’informazione. La missione è veicolare un’immagine univoca dei valori morali e dei principi etici dello studio. Un cappello sotto il quale partner, associati e staff si riconoscono e che li distingue dalla concorrenza del mercato. Una filosofia di vita e di lavoro che si declina in tutte le attività, dalle cause in tribunale, alle presentazioni ai clienti passando per convegni e workshop. Per questo i managing partner, in accordo con i soci, da diversi anni si sono dotati di una divisione interna, indipendentemente dal giro d’affari. Se le law firm internazionali non possono fare a meno di un dipartimento dedicato alla comunicazione perché presenti in diversi paesi dove è necessario uniformare l’immagine dello studio Gi d Giandomenico i Ci Ciaramella l e Francesca Castiglioni, Legance L’avvocato Giandomenico Ciaramella è il socio che si è occupato di tutte le attività di marketing di Legance. Nell’aprile 2008 è entrata Francesca Castiglioni in qualità di responsabile marketing e comunicazione. Nelle competenze del dipartimento rientrano l’organizzazione di eventi e seminari, la creazione del materiale di comunicazione, la gestione dei database clienti e operazioni. «L’obiettivo è raccoFrancesca Giandomenico gliere più informazioni possibili e avere Castiglioni Ciaramella una fotografia aggiornata di cosa accade in studio», spiega Ciaramella, «avere un team interno facilita e velocizza lo scambio di informazioni, si innescano meccanismi e procedure in modo naturale, si riesce ad essere coerenti sulle scelte». «Legance si affida ad un’agenzia di comunicazione esterna per i rapporti con la stampa», ha aggiunto Francesca Castiglioni, «le due realtà si completano». Chi parla negli studi d’affari in Italia Nome Elisa Laura Maddalena Serena Serena Micol Sabina Ilaria Graziella Roberta Gabriella Marta Barbara Isabella Isabella Elisa Silvia Francesca Edyta Paola Elena Elisabetta Roberta Flavia Domitilla Cognome Costantiello Pirillo Pedroncelli Bolcano Gavazzi Scabbia Bastianini Cau Furci Borroni Ferraro Panizza Olivieri Tartaro Fusillo Zetti Seccareccia Castiglioni Dziala Ganapini Santoro Saura De Matteo Cassarà Donatella Francesca Angelo Richelli De Mori Bencivenga Studio Allen & Overy LLP Ashurst Bird & Bird LLP Bonelli Erede Pappalardo Carnelutti Clifford Chance LLP Cugia Cuomo & Associati Dewey & LeBoeuf LLP DLA Piper d’Urso Gatti e Bianchi Eversheds Bianchini Freshfields Bruckhaus Deringer LLP Gianni, Origoni, Grippo & Partners Grimaldi e Associati Hogan Lovells Studio Legale LabLaw Latham & Watkins Legance Linklaters Macchi di Cellere Cangemi NCTM Norton Rose LLP Orrick, Herrington & Sutcliffe LLP Paul, Hastings, Janofsky & Walker (Europe) LLP Pavia e Ansaldo Pedersoli e Associati Portolano Colella Cavallo li i e il mercato, anche h verso i clienti le realtà più piccole devono fare i conti con le relazioni esterne per farsi conoscere e distinguersi dalla concorrenza. Nel suo lavoro quotidiano il manager si può avvalere di agenzie esterne per l’attività di ufficio stampa. Lo scopo della collaborazione è mantenere le relazioni con la community legale: avvocati, studi legali, responsabili degli affari legali di aziende ed istituzioni, associazioni di professionisti. L’agenzia, sotto la supervisione del dipartimento interno, si occupa dell’organizzare le interviste e approfondimenti giuridici, trasmettere i cambi di poltrona e nuovi incarichi da parte di gruppi prestigiosi, oppure l’apertura di nuove sedi, di iin IItalia li e all’estero. ll’ Molto più delicata è la questione quando l’oggetto del comunicato sono sentenze o fusioni e acquisizioni rilevanti in ambito nazionale ed internazionale. Informazioni sensibili, generalmente soggette a una serie di vincoli di tipo deontologico o più spesso di opportunità. In questo secondo caso si ricorre alla formula magica “per policy aziendale non possono essere divulgate». © Riproduzione riservata Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA [email protected] Elisa Zetti, LabLaw Il dipartimento marketing e comunicazione in LabLaw si occupa delle relazioni con la stampa, pianificazione e organizzazione degli eventi sul territorio, delle partnership con associazioni di categoria, sponsorizzazioni e comunicazione online, quindi redazione contenuti del sito e della newsletter che mensilmente inviamo ai nostri contatti. «L’esigenza di avere una risorsa interna è nata nel 2009, momento in cui è sorta la necessità di avere un contatto fisso per gestire in tempo reale le opportunità Elisabetta Zettii di comunicazione e le richieste dei giornalisti che si rivolgono direttamente allo studio», spiega Elisa Zetti, che in precedenza ha lavorato nelle media relations di Adecco, gestione delle risorse umane. «Gestire la comunicazione di un’azienda è stato estremamente formativo. Oggi, lavorando in uno studio specializzato in diritto del lavoro e delle relazioni industriali non mi sono allontanata molto dalle tematiche che tratto quotidianamente: comunico sempre il tema del lavoro visto da prospettive diverse. La sfida di tutti i giorni è commentare una notizia, una sentenza o un momento storico dal punto di vista giuslavoristico. Il vantaggio è la profonda conoscenza del settore. Oggi lo studio si avvale anche di un’agenzia esterna». STUDI & CARRIERE Barbara Olivieri, Gianni Origoni Grippo & Partner Gianni, Origoni, Grippo & Partners è stato tra i primi studi a istituire il dipartimento marketing e comunicazione nel 2001. Alla guida della divisione c’è Barbara Olivieri, laureata in economia e commercio e un master a Publitalia, ha iniziato a lavorare presso Clementoni (giochi) per poi trascorrere due anni alla Zambon (farmaceutica), e sei anni presso Mcc (oggi Gruppo Unicredit), sempre nel settore marketing e comunicazione. «La comunicazione di uno studio legale è sicuramente più impegnativa di quella delle aziende classiche», dice Barbara Olivieri, Direttore Marketing e Comunicazione di Gogp. «Intanto ci sono le caratteristiche del “prodotto” oggetto della comunicazione: si tratta Barbara Olivieri infatti di un servizio; in quanto intangibile, è molto più difficile da comunicare. In generale infatti quando i clienti utilizzano un servizio comprano la promessa che avranno ciò che noi abbiamo affermato di poter dare. La sfida nel caso del servizio è “vendere” questa promessa in modo che i clienti la percepiscano come tangibile. A ciò si aggiungono i vincoli di riservatezza. Diventa quindi più difficile elaborare delle azioni innovative. La collaborazione con un’agenzia esterna si può facilmente integrare. Noi da tre anni lavoriamo con Community. Avere lavorato nelle relazioni esterne di un’azienda può essere un valore aggiunto, come tutte le esperienze diverse, credo rappresenti un arricchimento». Donatella D ll Ri Richelli, h lli Pavia P i e Ansaldo A ld «Quando si raggiungono certe dimensiodi utilizzare i mezzi a disposizione delni di mercato anche l’attività di comule aziende. Pavia e Ansaldo ad esempio nicazione richiede un’attenzione che di privilegia una comunicazione istituziosolito non può essere assicurata diretnale, utilizzando in modo molto limitato tamente da chi gestisce lo studio», dice le forme pubblicitarie consentite dalla Donatella Richelli, responsabile comulegge professionale. Quando le esigenze nicazione Pavia e Ansaldo che dal 2006 di comunicazione di uno studio legale si dedica alle relazioni esterne, ufficio crescono si possono fare due scelte: o si Donatella stampa, comunicazione istituzionale rinforza il dipartimento di comunicazioRichelli ed eventi. Laureata in giurisprudenza ne con nuovi professionisti o si decide e specializzata in comunicazione istitudi affidare all’esterno alcune attività di zionale, Richelli ha lavorato presso agenzie di comunicazione. Anche indipendentemente dalla comunicazione per poi diventare responsabile crescita delle necessità può essere utile il coindella comunicazione corporate di una società volgimento di agenzie esterne, ad esempio su farmaceutica quotata e infine passare al setto- progetti specifici di comunicazione oppure per re legale. «Credo che la comunicazione di una poter migliorare il rapporto con i mezzi di comulaw firm e quella di un’azienda non siano molto nicazione. A seconda delle necessità si delinea la diversi. La differenza la fanno i vincoli che deri- rispettiva competenza, che per l’agenzia esterna vano dalla legge professionale che non consente è definita nell’incarico che viene conferito». Elena Santoro, NCTM «La comunicazione è una leva che agisce sia se utilizzata sia se trascurata», spiega Elena Santoro, responsabile comunicazione di Nctm che ha alle spalle un’esperienza maturata nelle agenzie di relazioni pubbliche. «La volontà dello studio è sempre stata quella di creare le condizioni ottimali per permettere ai suoi professionisti di lavorare al meglio e anche la comunicazione e il marketing sono parte integrante di questo obiettivo». Secondo Santoro il momento giusto per decidere di avere un responsabile della comunicazione interno è rappresentato dal momento in cui «la quantità di notizie è tale da rischiare di sottrarre tempo agli avvocati. Le regole della comunicazione così come le strategie di uno studio legale non Elena Santoro sono dissimili da quelle delle altre società di servizi. Certo la deontologia impone un rigore particolare, insieme al rispetto delle relative norme. Il dipartimento interno e l’utilizzo di un’agenzia di comunicazione esterna sono due realtà che si integrano perfettamente. All’agenzia è demandato l’ultimo miglio verso i giornalisti e al dipartimento invece la gestione dell’interlocuzione con i soci, la strategia e l’organizzazione interna. In NCTM sono due i soci del Comitato Esecutivo preposti alla comunicazione, Stefano Padovani e Vittorio Noseda, che assolvono a questo compito parallelamente al loro lavoro di soci. Il costante affiancamento con il nostro team è per noi fondamentale». Roberta De Matteo, Orrick Italia Roberta De Matteo è Business mento delle attività: dalle media Development & Communications relation alla comunicazione inManager di Orrick Italia, divisioterna alla gestione dei rapporti ne nata nel 2003 con l’apertura istituzionali fino all’elaboraziodella prima sede a Milano. Laune di un piano strategico allo reata in giurisprudenza, prima studio e al planning del budget. di entrare nello studio è stata La struttura del dipartimento socia per sei anni di un’agenzia invece si declina in 4 principali Roberta De Matteo di pubbliche relazioni attiva nel aree: practice, communications, settore economico finanziario. creative service-operations e in«Avere maturato un’esperienza nelle re- fine Crm con e-Marketing System. Per lazioni pubbliche contribuisce a creare decidere di avere un dipartimento di una forma mentis che può indirizzare comunicazione interna non c’è un mopiù facilmente lo svolgimento dell’attivi- mento uguale per tutti gli studi. Si giuntà all’interno degli studi legali», dice De ge a maturazione e quindi alla scelta di Matteo, «Il dipartimento copre un’ampia un investimento quando uno o più soci area di competenze a disposizione di dello studio sviluppano una particolare circa 100 professionisti divisi tra Milano sensibilità e attenzione ai temi della coe Roma. Tutti sono coinvolti nello svolgi- municazione». Lunedì 4 Luglio 2011 Lu III Serena Gavazzi, Carnelutti «Il dipartimento di marketing interno allo studio aiuta i professionisti a soddisfare i bisogni della clientela attraverso soluzioni informatiche, sistemi di Crm e allo stesso tempo permette allo studio di mantenere visibilità sul mercato», spiega Serena Gavazzi responsabile marketing di Carnelutti, laureata in giurisprudenza e dopo la pratica professionale specializzata negli Usa in marketing Serena Gavazzi legale frequentando corsi post-universitari. «La differenza con un’azienda sta nei limiti d’informazione imposti dagli articoli 17 e 18 del codice di deontologia professionale. In pratica molta più cautela e meno mezzi di comunicazione a disposizione». Tuttavia la legge non esclude di avvalersi di agenzie esterne, una collaborazione assolutamente proficua secondo Gavazzi: «le due realtà possono integrarsi perfettamente. Un buon avvocato non ha bisogno di dedicarsi alla comunicazione a tempo pieno. Facendo bene e con passione il suo lavoro, realizza la miglior comunicazione possibile e la più efficace promozione del proprio lavoro». Isabella Fusillo, Hogan Lovells Isabella Fusillo è Senior Business Development and PR Co-ordinator di Hogan Lovells dal 2006 (allora Lovells) dove si occupa di marketing e della comunicazione dello studio a livello italiano in coordinamento con i colleghi di tutto il mondo affiancata da un anno da Cristina Bagatin. Fusillo ha lavorato per sette anni all’ufficio marketing del Sole 24Ore, nell’area dedicata ai professioIsabella Fusillo nisti dedicandosi alla Business Unit Diritto progettando numerosi prodotti di informazione per gli avvocati. «Il mercato si fa sempre più competitivo e complesso e molti avvocati hanno ritenuto opportuno affiancare al proprio know how quello di persone specializzate nella comunicazione e nel marketing per dare visibilità al loro lavoro, per compiere attività di back office e preparatoria, di raccolta ed elaborazione delle informazioni. Non ultimo un lavoro che li faciliti nel reputation building. Hogan Lovells, con oltre 40 sedi nel mondo, ogni giorno mette in practica il modello «Think globally, act locally» con linee guida e policy condivise a livello internazionale. Chiara Maccarini, Baker&McKenzie «Comunicare per gli studi legali serve ad aumentare la riconoscibilità del brand e la visibilità, consolidare il profilo di credibilità e autorevolezza dello Studio e per valorizzare le diverse aree di attività», dice Chiara Maccarini, marketing & communication officer di Baker & McKenzie. «Per raggiungere questi obiettivi lo studio ha a disposizione diversi strumenti di comunicazione Chiara come l’organizzazione di eventi, la partecipazioMaccarini ne a seminari, la redazione di articoli, i comunicati stampa e anche la pubblicità, che rimane però sempre soggetta ai limiti stabiliti dal codice deontologico». Secondo Maccarini, che ha alle spalle un’esperienza in uno studio legale internazionale e prima ancora ha lavorato come responsabile comunicazione presso una casa editrice, la differenza tra azienda e studio è che nella prima solitamente si hanno uno o due referenti con una gerarchia ben definita e strutturata». Gabriella G b i ll Ferraro, F Eversheds E h d Bianchini Bi hi i Il dipartimento marketing di Eversheds Bianchini è nato nel 2004 ed è guidato da Gabriella Ferraro che vanta una lunga esperienza nel marketing di una società di sicurezza e consulenza informatica per il settore bancario. La divisione si occupa del cross selling interno, della preparazione dei pitch, dei contenuti della documentazione istituzionale, sito web, seminari e delle relazioni internazionali con gli altri 50 uffici Eversheds. «I grandi studi legali si trovano a operare in un mercato sempre più competitivo», dice Ferraro, «i nostri clienti sono sempre più esigenti e operano oggi la scelta dei Gabriella Ferraro servizi legali seguendo logiche simili a quelle di un qualsiasi servizio. È necessario quindi affidarsi a professionisti per definire e perseguire il proprio posizionamento e differenziarsi dai competitor. Per questi motivi il momento giusto per decidere di avere un responsabile della comunicazione nasce quando il budget dedicato ad attività di media relation inizia a diventare significativo sia in termini di spesa sia di tempo investito. Lo sforzo che ci viene richiesto è quello di comunicare perché siamo migliori di altri nel soddisfare un bisogno. Il dipartimento sviluppa attività di marketing e business development collegate alla comunicazione media».