Nutrizione applicata allo sport a cura del dott. Fabrizio Spataro e del dott. Antonio Sartini Gli “Energy Drink” nello sport e nei giovani. I tablet cosiddetti “Energy Drink” sono bevande in genere zuccherine, che contengono sostanze nervine o psicoanalettiche, cioè capaci di produrre effetti di stimolo sulle funzioni psichiche. Negli Energy Drink l’elemento principale è la caffeina. A basse dosi (paragonabili a due - tre tazzine di caff è), la caffeina aumenta lo stato di veglia, di allerta, la capacità di concentrazione e un miglioramento dell’efficienza fisica e mentale. A dosi maggiori può provocare agitazione, tremori, nausea, irrequietezza, performance discontinua e diuresi. Gli effetti sono però soggettivi, dipendono in parte dal corredo genetico individuale e dall’abitudine al consumo di caffeina. Infatti, la caffeina, è in grado di dare fenomeni di tolleranza, cioè di assuefazione alle dosi che, per fare effetto, devono essere sempre più elevate, è anche in grado di dare sintomi da astinenza proprio come una droga. Possiamo distinguere la risposta tra utilizzatori abituali (users) e saltuari (non-users). Nei primi gli effetti sono attenuati mentre, nei secondi, possono essere molto accentuati. Inoltre, possiamo trovare la caffeina o composti a lei correlati (metilxantine) in vari alimenti (thè, cioccolata, matè, guaranà, ecc.) pertanto si possono verificare anche sovradosaggi involontari se non si valuta bene l’introito alimentare quotidiano. La caffeina nel 2004 fu rimossa dalle liste delle sostanze vietate per doping. Benefici per la performance derivano da modeste assunzioni di caffeina con dosi paragonabili a due/ tre tazzine di caff è. L’incremento della prestazione negli sport di endurance (con durata maggiore di 60 minuti) è, al massimo, dell’1-3 % simile a quello che, comunque, si otterrebbe utilizzando in maniera adeguata dei semplici carboidrati con acqua. In un Energy Drink standard di 250 ml sono contenuti in media 80 mg di caffeina, quindi paragonabili ad una tazzina di caff è espresso, la differenza sostanziale sta nel fatto che nel drink è aggiunta pura. Oltre a tale principio attivo sono presenti anche altre sostanze vitaminiche e/o pro-energetiche aggiunte allo scopo di potenziarne gli effetti. Bambini e adolescenti non dovrebbero consumare tali bevande, mentre gli adulti maggiorenni, è buona norma che si limitino a una, massimo due, lattine da 250 ml al giorno, sporadicamente e non in maniera continuata. E’ sconsigliato associare l’assunzione di più lattine nell’arco di tre - quattro ore. Gli Energy drink, storicamente, nascono come bevanda per i lavori faticosi e prolungati, si sono poi diffusi tra chi deve guidare per molte ore, tra chi fa lavori notturni, tra gli studenti e tra gli sportivi, anche se questi ultimi possono contare su integratori più adeguati alle necessità della prestazione sportiva. Negli ultimi anni, purtroppo, gli Energy Drink, sono diventati appannaggio del popolo della notte e delle discoteche. Il problema principale è che sono assunti assieme a super-alcolici. Farmacologicamente, l’associazione tra alcol e caffeina porta ad un’esaltazione reciproca degli effetti psico-fisiologici con aumentato rischio di tossicità acuta e cronica. Tale associazione può portare al mascheramento dell’azione depressiva dell’alcol sul sistema nervoso, inducendo il consumatore a sottovalutare il proprio grado di ebbrezza alcolica. Inizialmente, c’è una sinergia con l’effetto disinibitorio legato a piccole dosi di alcol, ma in quantità più elevate, differentemente da quanto si crede, non è contrastata l’azione inibitoria sui riflessi e sulla capacità di discernimento psicomotoria. Esiste, pertanto, un aumentato rischio di essere vittime o carnefici in episodi di violenza/abuso sessuale, di provocare incidenti stradali, di sottovalutare l’ebbrezza di chi è alla guida di un veicolo. Il sapore dolce delle bibite maschera quello dei super-alcolici, pertanto se ne bevono di più e perciò aumenta il rischio di dipendenza. Inoltre, incrementa il rischio di disidratazione, per elevata sudorazione e diuresi, che in ambienti chiusi, caldi e umidi, come le discoteche, può essere molto pericolosa. Si possono verificare, infine, alterazione del ritmo cardiaco e della funzionalità renale. L’associazione alcol-energy drink è tipica anche nel “binge drinking”, che consiste nell’assunzione di più bevande alcoliche in un breve arco di tempo. Scopo di queste “abbuffate alcoliche” è l’ubriacatura immediata nonché la perdita di controllo. Inoltre, tale associazione, rientra anche nella “Drunkoressia”, fenomeno non ancora riconosciuto dalla medicina ufficiale. Si tratta di un nuovo disturbo del comportamento alimentare diff uso specialmente tra le adolescenti, le quali arrivano a digiunare per non ingrassare e per poi assumere forti quantità di alcolici allo scopo di farsi accettare nel gruppo dei pari. Ovviamente, tali comportamenti possono avere gravissime ripercussioni sulla salute dei giovani. In definitiva, un’assunzione smodata degli energy drink deve essere evitata. Gli sportivi hanno prodotti migliori da utilizzare, mentre adolescenti e bambini dovrebbero evitarli. L’alimentazione deve essere tale che cibo e bevande siano le meno elaborate possibili, come la natura le produce, evitando tecnologie pseudo-farmacologiche. www.medicalsportnutrition.com45