SUISAinfo 2012.1

annuncio pubblicitario
SUISA
SUISAinfo
INFO
Rivista per i membri 1.12
Mitgliederzeitschrift 2.11
Samim Winiger:
Game Sound Design e mondo
musicale virtuale pagina 4
MIDEM:
Musikmesse als
Branchenspiegel
Seite 6
Contratti d’ingaggio:
L’artista deve versare un’indennità
alla SUISA? pagina 8
Pirateria in rete: nessun
problema per la cultura svizzera?
Reazioni al rapporto del
Consiglio federale pagina 15
MIDEM:
Musikmesse als
Branchenspiegel
Seite 9
Bandvertrag:
Wenige Regeln,
weniger Streit
Seite 14
Contenuto
04 Mondo virtuale con Samim Winiger
07 Le new entry: Rykka, Baker e Pulver
14 Rubrica di David Klein
e
Edizion
1. 2012
Caporedattore: Manu Leuenberger (lem)
Collaborazione redazionale: Hanspeter
Eggenberger, David Klein, Marco Zanotta,
Vincent Salvadé (vs), Andreas Wegelin (aw),
Eva Hediger (hee), Fabian Niggemeier (fni),
Sebastian Spring (sps), Martin Wüthrich (wü),
Claudia Kempf (ck), Wolfgang Rudigier (wr)
Design: www.crafft.ch
Stampa: Mattenbach AG, Tiratura 12 000 copie
SUISA Bellariastrasse 82, Postfach 782,
8038 Zurigo, T. +41 44 485 66 66,
F. +41 44 482 43 33
SUISA Av. du Grammont 11bis,
1007 Losanna, T. +41 21 614 32 32,
F. +41 21 614 32 42
SUISA Centro San Carlo, Via Soldino 9,
6903 Lugano, T. +41 91 950 08 28,
F. +41 91 950 08 29
www.suisa.ch, [email protected]
Foto: Günter Bolzern/MokMok by 2Beats
(Samim Winiger/frontespizio), Jason Inman
(Rykka aka Christina Maria), Jürg Isler
(David Klein)
Riflettori puntati
Azienda
04 «Diamo un volto alla musica»
13Deciso il budget 2012
Samim Winiger & Game Sound Design
Rapporto del Consiglio d’amministrazione
Membri
Varie
06 Necrologio Peter Zinsli
Necrologio Hedy Graber-Salquin
Membri scomparsi
14 Carte blanche di David Klein
07Nuovi membri
15Il rapporto del Consiglio federale
in merito al postulato Savary
divide gli animi
Buono a sapersi
Prossimi appuntamenti / agenda
08Contratto d’ingaggio:
L’artista deve versare
un’indennità alla SUISA?
Scadenze di conteggio, nuovo contratto
di gestione, Swiss Music Awards, agenda
10Who is who per i membri
Reparto «Documentazione internazionale»
12Su cosa si fondano iCloud/
iTunes Match
Gestione dei diritti online al di fuori
dell’Europa
16 Scadenze 2012
Editoriale
«La SUISA vuole
possibilmente concludere
contratti con tutti gli
offerenti online di musica.»
Stimati membri,
ci seguirete nelle «nuvole» nel 2012?
«Cloud Computing», la disponibilità dei dati e delle applicazioni in una «nu­
vola informatica» invisibile all’utente, è sulla bocca di tutti. La musica non fa
eccezione: richiamare e ascoltare un brano musicale da una nuvola di dati cen­
trale, può essere una valida alternativa allo scaricamento gratuito da fonti ille­
gali. Anche l’offerta iCloud di Apple ha con iTunes Match una componente a
pagamento. Questa consente di scambiare file musicali di diversa provenienza
sul proprio computer con una banca dati centrale di Apple (per saperne di più
vedi pag. 12). In alcuni commenti sarcastici si è potuto pertanto leggere che
Apple consente in questo modo di riciclare dati illegali. Questo può in alcuni
casi essere anche vero, ma nel frattempo Apple paga gli aventi diritto per que­
sto servizio. In questo modo i danni causati dalla pirateria vengono almeno in
parte attenuati. Questo non è un dettaglio insignificante in un’epoca in cui il
Consiglio federale pare semplicemente ignorare il saccheggio della proprietà
intellettuale in Internet.
La SUISA vuole possibilmente concludere contratti con tutti gli offerenti on­
line di musica, per proteggere i diritti dei suoi membri e quindi anche i vostri
diritti. Si sono tuttavia alzate delle voci secondo cui i nuovi servizi non rendo­
no a sufficienza per poter compensare gli autori in maniera adeguata e, se si
considera ad esempio il compenso per lo streaming di un brano musicale, non
hanno tutti i torti. Cionondimeno, commisurato al loro fatturato, i gestori on­
line non pagano meno diritti d’autore di un organizzatore di concerti o di un’a­
zienda discografica. Dobbiamo presumere che la pirateria abbassa attualmen­
te anche questi fatturati. La sfida per la SUISA consiste nel trasmettere i
contratti di licenza agli aventi diritto in modo intelligente. Questa problemati­
ca non è nuova; per quanto riguarda la copia privata ad esempio, anche il
valore di una riproduzione singola è minimo. Per questo motivo abbiamo
sviluppato meccanismi di ripartizione che soddisfano l’insieme degli autori
ed editori.
In questi tempi perturbati dalla pirateria, ci impegniamo affinché le nuvole
non annuncino temporali bensì schiarite per i creatori musicali.
Vincent Salvadé
Foto: Martin Wüthrich
SUISAinfo 1.12 3
Riflettori puntati
«Diamo un volto
alla musica»
Con lo sviluppo dell’audio per i videogiochi e la musica per le applicazioni
multimediali è nato un nuovo genere compositivo. Samim Winiger,
produttore di musica elettronica, si è fatto largo con la sua azienda 2Beats nel
mondo virtuale delle possibilità infinite e delle regole sconosciute.
«Per me multimedia non è una parolaccia,
ma la forma d’arte più promettente del XXI
secolo», afferma Samim Winiger. «Grazie
a questa tecnologia, è iniziata un’epoca
d’oro per i musicisti. Oggigiorno si ascolta
tanta musica come non mai. Il mercato dei
videogiochi è in continua crescita. E sul
fronte della composizione di colonne sono­
re moderne e creative esiste un grande vuo­
to nell’industria dei giochi.
Samim Winiger ha iniziato la propria car­
riera come produttore di musica elettroni­
ca. I suoi pezzi sono stati pubblicati sotto
i nomi di Samim & Michal, Bearback,
Fuckpony e infine semplicemente come
Samim. Nel 2007 il suo brano «Heater» ha
dominato le piste da ballo e scalato le clas­
sifiche di tutta Europa. Nello stesso anno
Winiger è diventato membro della SUISA.
Sviluppatori indie e grandi nomi
Oggi il suo lavoro si concentra soprattutto
su 2Beats, l’azienda che ha fondato assieme
a Marc Lauper. Il core business di 2Beats è
lo sviluppo di videogiochi e applicazioni in­
terattive di intrattenimento. Lauper dispo­
ne del know-how grafico (design in 3D, ani­
mazione). Altri collaboratori programmano
e sviluppano i motori grafici, front end, si­
stemi ed effetti.
«La scena degli sviluppatori indie è compo­
sta da tanti piccoli team», spiega Samim
Winiger. Poi, come nell’industria della mu­
sica, ci sono le major che ovviamente fanno
le cose molto in grande. «Per i giochi im­
4 SUISAinfo 1.12
portanti vengono spesso prodotte colonne
sonore orchestrali complesse», racconta
Winiger. Anche con la collaborazione di
musicisti premiati Oscar: Hans Zimmer
ha composto la colonna sonora per il gioco
«Modern Warfare 2». Michael Giacchino
ha scritto la musica di «Call of Duty» e
«Medal of Honor».
I giochi superano la musica
Per gli autori di colonne sonore come Zim­
mer o Giacchino c’è di che leccarsi i baffi:
cinque anni fa, per la prima volta in Germa­
nia c’erano più soldi per i videogiochi che
per la musica. Nel 2009 il fatturato mon­
diale per i software dei giochi ha raggiunto
i 13,1 miliardi di dollari. Lo scorso autunno,
nel solo giorno di lancio il gioco «Modern
Warfare 3» ha venduto oltre 6,5 milioni di
copie, registrando un giro d’affari superiore
a «Harry Potter e il Principe Mezzosangue»
nel primo weekend di uscita.
L’aumento dei budget di produzione per i
giochi – che talvolta arrivano oltre il milio­
ne di dollari – concorre al successo delle
colonne sonore orchestrali adatte per il più
vasto pubblico di massa. «Vogliono andare
sul sicuro», si rammarica lo sviluppatore
indie Winiger, «ma dal punto di vista crea­
tivo si può fare di meglio, perché nel mon­
do virtuale tutto è possibile.» Ad esempio,
la musica di un gioco può essere interatti­
va. Come nel caso di «MokMok», il gioco
d’avventura sviluppato da 2Beats che ha re­
centemente vinto il premio per la migliore
colonna sonora della Fondazione SUISA
per la musica, grazie alla sua concezione
musicale innovativa.
«MokMok dà un volto alla musica», spiega
Samim Winiger con entusiasmo. «I perso­
naggi del gioco rappresentano strumenti o
frammenti musicali, come una grancassa o
un synth loop. Nello svolgimento del gioco,
la grafica è collegata totalmente alla musi­
ca. Mediante strumenti di composizione
integrati è possibile modificare il suono e
perciò anche il comportamento dei perso­
naggi. I giocatori possono salvare le proprie
creazioni e condividerle tramite internet
con altri utenti, i quali hanno a loro volta la
possibilità di continuare ad elaborare la
musica. In questo modo, la colonna sonora
diventa quindi un «user generated con­
tent», ovvero viene generata interamente
dai giocatori.»
Affinità con la musica cinematografica
La musica di base e il tema principale di
«MokMok» sono nati dalla penna di Wini­
ger e del suo team. «Tenuto conto dei rumo­
ri e degli effetti sonori, un videogioco ha
bisogno dalle 60 alle 70 ore di materiale
acustico», stima il produttore di origine
svizzero-iraniana. I videogiochi e la musica
informatica erano la sua passione fin da
piccolo. «Agli inizi degli anni ‘90 la musica
dei giochi era un mix di suoni acuti diffusi
da casse da 20 KB», ricorda. Oggi il game
sound design è materia di studio all’univer­
sità e viene insegnato ad esempio nella
Spotlight
Scuola superiore delle arti di Zurigo
(ZHdK) nell’indirizzo «game design».
La musica cinematografica è molto affine
al genere delle colonne sonore dei video­
giochi, afferma Winiger. Le possibilità in­
terattive, però, comportano altre sfide: «La
musica deve evolvere e adeguarsi sistema­
ticamente alle dinamiche di gioco che sono
in continuo mutamento. Nella fase di con­
cezione, si tratta di un processo interattivo
in stretta collaborazione con i designer gra­
fici.» L’orgoglio del compositore trova poco
spazio in questo ambito: «Se il crescendo
delicato creato in tante ore di lavoro non si
addice alla situazione di gioco, vince sem­
pre il motore grafico», rivela il trentaduen­
ne ridendo.
Mondo musicale virtuale senza limiti
Contrariamente alla colonna sonora cine­
matografica tradizionale, non esistono li­
miti stilistici. «Il mondo dei videogiochi
concede grande libertà d’azione per quanto
concerne la sperimentazione e qualsiasi
tipo di genere musicale», sostiene Samim
Winger. Per questo motivo, il game sound
design è per lui un campo di attività estre­
mamente avvincente. Per accedere al setto­
Foto: Günter Bolzern
«Per me multimedia non
è una parolaccia, ma la
forma d’arte più promettente del XXI secolo.»
Samim Winiger
re degli sviluppatori, Winger consiglia ai
musicisti e compositori interessati di entra­
re a far parte di uno dei tanti gruppi indi­
pendenti.
«Gli appassionati di videogiochi possono
giocare tranquillamente fino a 100 ore allo
stesso gioco, ascoltando ovviamente al con­
tempo anche la rispettiva musica. I norma­
li fruitori di musica non ascoltano mai un
solo artista per così tanto tempo in tutta la
loro vita», precisa Samim Winiger. Il pro­
duttore invita gli artisti ad accantonare i ti­
mori nei confronti di internet e dei mezzi
multimediali. Oggi circolano in internet
innumerevoli copie e remix di «Heater», il
suo brano di maggior successo. Winiger li
considera dimostrazioni di affetto da parte
dei fan che inoltre mettono spontaneamen­
te la loro rete nel suo servizio di marketing.
Anche la pratica della copia non autorizzata
del software dei giochi è estremamente dif­
fusa: «In Russia, Cina o Brasile le copie pi­
rata sono aumentate fino a raggiungere il
90 % », afferma Winiger. Gli esponenti più
ingegnosi dell’industria dei giochi reagi­
scono con modelli «free to play», che con­
sentono di utilizzare gratuitamente la ver­
sione base del gioco. Dietro pagamento di
piccoli importi sono disponibili aggiorna­
menti o servizi premium che ampliano o
accelerano le funzioni di gioco. Nel 2010
Zynga, azienda specializzata in giochi per
Facebook, ha realizzato un fatturato di qua­
si 600 milioni di dollari con questi micro
pagamenti. «Questo modello commerciale
potrebbe rappresentare anche il futuro del­
la musica», dichiara Samim Winiger. Nuo­
va epoca, nuove regole?
Testo: Manu Leuenberger
≥ 2Beats: 2beats.com
≥ Scuola superiore delle arti di Zurigo,
indirizzo «game design»:
gamedesign.zhdk.ch
SUISAinfo 1.12 5
Membri
Necrologio
Peter Zinsli
15.6.1934 – 3.12.2011
Creatore instancabile, Peter Zinsli si è ge­
stito le proprie chance nel mercato musica­
le autonomamente sin dagli inizi. Il suo
nome è diventato in tutto il mondo sinoni­
mo della musica folcloristica svizzera, poi­
ché è stato l’unico in questo settore ad esse­
re riuscito a diventare una «persona
importante». Curava i contatti in tutti gli
strati sociali, aprendo così contemporanea­
mente una porta alla musica folcloristica
svizzera.
La sua carriera debuttò alla fine degli anni
’50 quando la scena della musica ländler el­
vetica, dopo la seconda guerra mondiale,
iniziò a riprendere vigore. La radio, il setto­
re discografico e la giovane TV si interessa­
vano (finalmente) della musica ländler.
Con le sue melodie orecchiabili ed il nuovo
dialetto (forte Off Beat), la musica di Zinsli
sembrava fatta apposta per un largo pubbli­
co. Suonava con i suoi «amici ländler» in
6 SUISAinfo 1.12
ogni angolo del paese in occasione di innu­
merevoli manifestazioni, dalla piccola festa
aziendale all’esibizione in un tendone da
5000 posti. Ogni anno usciva un nuovo di­
sco che veniva accolto con fervore sia dai
fan che dai musicisti. Per poter sostenere i
molti impegni, dovette organizzare due
«crew»: così, alla cappella «Peter Zinsli
und sini Churer Ländlerfründa» fondata
nel 1959, col passare del tempo si aggiunse
anche la formazione «Peter Zinsli und sini
Ländlerfründa» con musicisti dell’area me­
tropolitana di Zurigo. In questo modo ha
permesso a molti musicisti di entrare nel
mondo della musica ländler e ha animato
molti altri a fare musica. Si può pertanto
affermare a ragione che Peter Zinsli non è
stato solo una star ed il re della musica
ländler, bensì anche un promotore della
musica folcloristica. Ha inoltre inf luenzato
in maniera determinante lo stile grigione­
se noto oggigiorno e lo ha trasposto in una
nuova epoca. Con 400 composizioni pro­
prie, lascia una preziosa eredità alla musica
folcloristica svizzera.
Hanspeter Eggenberger
Nota della redazione: Hanspeter Eggen­
berger è autore del libro «Peter Zinsli,
Volksmusikant, Bündner und Mensch»
(edito da Stubete Verlagshaus AG).
Necrologio
Hedy Graber-Salquin
13.10.1928 – 7.1.2012
Negli anni ’40 Hedy Graber-Salquin subì
l’inf luenza del grande pianista rumeno
Dinu Lipatti. Studiò poi a Parigi composi­
zione e direzione d’orchestra. Nel 1950 ot­
Membri
scomparsi
(dal 1.8.2011)
Aebischer Peter, Ramlinsburg
Asaresi José Luis, Ginevra
Ayer Guy-Philippe, Ginevra
Beglinger Roger, Zurigo
Biefer Robert Jack, Häuslenen
Blonstein Anne, Basilea
Christen Herbert, Dietlikon
Ciocca José, Losanna
De Francesco Davide, Meyrin
Dessibourg René, Saxon
Durschei Victor, Disentis
Dussuet Georges, Ginevra
Fotsch Willy, Winkel
Frey Max, Zurigo
Gisolfi Antonio, Füllinsdorf
Graber-Salquin Hedy, Kriens
Hunger Helmut Willy, Castagnola
Kroepfli Ernst, Faulensee
Reichmuth Meinrad, Rothenthurm
Rüegger Maria, Bretzwil
Scolari Henri, Losanna
Senn Iwan, Zurigo
Veuthey Michel, Sitten
Walter Joe, Dübendorf
Zinsli Peter, Tschiertschen
tenne come prima donna direttrice d’or­
chestra nella storia il primo premio al
Conservatorio di Parigi. Seguì una carriera
internazionale come direttrice d’orchestra
e pianista. Nel 1966 fondò un Festival
«Schloss­konzerte Schauensee» a Kriens
dove vennero eseguite molte opere di com­
positori svizzeri. Come compositrice creò
canzoni, opere per pianoforte e organici
strumentali di musica da camera. (aw)
Foto: Grüezi Music AG
Membri
New
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V.O. Pulver
Bastian Baker alias
Bastien Kaltenbacher
Lo scorso autunno è uscito l’album di debutto di Bastian Baker
«Tomorrow May Not Be Better», balzato direttamente al terzo po­
sto della hitparade svizzera. Contemporaneamente alla pubblica­
zione dell’album, il giovane romando è diventato membro della
SUISA. «La SUISA è un’organizzazione seria che agevola molto la
mia vita di musicista», dichiara Bastian Baker. Ha scritto la sua
prima canzone in francese già da bambino. «Il primo brano in in­
glese è contenuto nel mio album di debutto», racconta il ventenne
con orgoglio. Il titolo in questione «Having Fun» è nato cinque
anni fa. Da allora Bastian è rimasto fedele all’inglese e alla sua chi­
tarra. Momentaneamente compone la colonna sonora ufficiale per
il team svizzero del Davis Cup. Vuole raggiungere i propri obietti­
vi passo dopo passo divertendosi: quest’anno progetta la sua prima
tournée personale attraverso la Svizzera. «Tra febbraio e marzo
darò 15 concerti. Non vedo l’ora!», annuncia. Dopodiché Bastian
Baker lascerà la sua patria per un po’ di tempo. Nel 2012 il suo al­
bum di debutto uscirà anche in Francia dove ha intenzione di dare
alcuni concerti. Promette però di essere di ritorno in Svizzera pun­
tuale per il periodo dei festival. La cosa che più lo fa star bene è
dare molti concerti. «Il momento più bello è quando la gente canta
con me le canzoni ed io non devo praticamente più cantare», si
entusiasma il cantante. (hee)
Foto: Stéphane Etter (Baker), Inga Pulver (Pulver), Tatjana Rüegsegger (Rykka)
V.O. Pulver calca i palcoscenici e gli studi
di registrazione da oltre vent’anni. Il fon­
datore di GurD si è tuttavia associato alla
SUISA solo recentemente: «Con la mia
prima band avevo un contratto con un’e­
tichetta discografica tedesca che mi ha
iscritto alla Gema.» Il chitarrista e can­
tante ritiene però che il contatto con la
SUISA sia molto più personale e i conteggi più trasparenti. Per lui
è importante sapere che la SUISA sorveglia i suoi diritti d’autore e
gestisce e conteggia una parte dei suoi introiti. V.O. Pulver vanta
un repertorio di oltre dieci album ed una storia di band lunga
17 anni. Il nuovo membro SUISA afferma con orgoglio che la sua
conquista più bella è il fatto di essere attivo nel business musicale
dal 1986 e non gli elogi della stampa specialistica o le numerose
tournée europee. (hee)
Rykka alias Christina Maria
«In qualità di membro della SUISA
sono parte della scena musicale svizzera
e godo di straordinari vantaggi», affer­
ma Christina Maria che ha la doppia cit­
tadinanza svizzera e canadese. La can­
tante/cantautrice ha già avuto modo di
approfittare del vantaggio di un’adesio­
ne alla SUISA: «In un colloquio un giu­
rista della SUISA mi ha spiegato le differenze tra il diritto musica­
le svizzero e canadese», scrive la giovane musicista. Cresciuta in
Canada, Christina Maria considera la Svizzera la sua seconda pa­
tria. La scorsa estate la cantante e chitarrista ha girato la Svizzera
in tournée ed è qui che ha composto anche i brani per il nuovo al­
bum «Kodiak», brani registrati poi nello studio di registrazione di
Vancouver. Christina Maria afferma di non aver mai rischiato tan­
to musicalmente come in questo album «Kodiak» e lo considera
pertanto il suo più grande successo. L’album uscirà nel 2012 sotto
il suo nuovo nome d’arte Rykka. (hee)
SUISAinfo 1.12 7
Buono a sapersi
Contratto d’ingaggio: L’artista deve
versare un’indennità alla SUISA?
Nel contratto d’ingaggio di concerto di un
organizzatore si richiede che l’artista versi
di tasca sua le indennità SUISA per la sua
esibizione. È giuridicamente corretto?
Questo giorno entrerà negli annali della band come il
giorno in cui Axel W. Road e i suoi compagni musicisti
hanno lasciato la provincia alle spalle. Perché da oggi è
cosa fatta: tra due mesi suoneranno nel leggendario
Beat­seat Club!
La band ha finora suonato nei pub dei dintorni, in par­
te più volte. Il guadagno era di circa 300 franchi di in­
gaggio più vitto, accordo sancito con una semplice
stretta di mano in loco. Susi Quadro afferma che il
Beatseat Club è sicuramente più professionale in que­
sto ambito. La bassista della band si occupa del Boo­
king. Il Beatseat le ha spedito per la prima volta un
contratto d’ingaggio scritto per un’esibizione.
Ne ha fatto subito una stampa e l’ha portato, senza esa­
minarlo nei dettagli, in sala prove. Al momento di ap­
porre le firme, le salta all’occhio sotto il punto «ingag­
gio e costi» una strana frase che recita: «L’organizzatore versa l’ingaggio pattuito per la manifestazione
menzionata solo dopo aver ricevuto la conferma di pa­
gamento dei contributi alla SUISA che sono a carico
dell’artista.»
«Qualcuno sa cosa significa esattamente questa fra­
se?», chiede Susi ai presenti. Scuotono tutti la testa e
così prende il suo Smartphone e inizia a digitare.
Testo: Fabian Niggemeier e Manu Leuenberger
[email protected]
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Susi
Cordiali saluti,
Buono a sapersi
An: susibooking@
Reply: contratto d’ingaggio:
L’indennità SUISA va versata dall’artista?
Cara Susi,
grazie per la tua richiesta alla quale possiamo rispondere
nella seguente maniera:
Ci capita spesso di vedere simili clausole nei contratti di
ingaggio. Mettiamo in chiaro innanzitutto che non è
l’artista ad occuparsi dell’indennità sui diritti d’autore,
bensì l’organizzatore. L’artista e l’organizzatore possono
essere la stessa persona in funzioni diverse, ma nella
maggior parte dei casi si tratta di soggetti diversi.
La SUISA non invia mai la propria fattura all’artista.
Evidentemente il vostro organizzatore conosce questa
prassi e ha quindi scelto una scappatoia. Vi versa
l’ingaggio solo dopo aver saldato con esso le indennità
sui diritti d’autore. La liceità di un simile procedimento
dipende a quale tipologia di contratto si attribuiscono
le relative disposizioni del contratto d’ingaggio.
Se si fanno valere le disposizioni del mandato, la band
è tenuta a prestare l’esibizione conformemente al
contratto. In cambio riceve un onorario di mandato.
Nella strutturazione dell’esibizione, vale a dire l’inizio, la
durata, la scelta dei brani, ecc., la band o il musicista ha
carta bianca. Una simile libertà è di regola concessa ad
artisti grandi e noti, motivo per cui probabilmente solo
in caso di simili Top Acts trovano applicazione le
disposizioni di diritto di mandato. In questo caso le parti
possono concordare liberamente chi debba versare
l’indennità sui diritti d’autore. Come già accennato la
SUISA spedirà la fattura sempre all’organizzatore, ma
a pagarla può essere una qualsiasi altra persona. Dato
che gruppi o musicisti famosi dispongono di regola
di sufficiente «potere di contrattazione», nel contratto
non si lasceranno certamente inserire una clausola
del genere.
Le disposizioni del diritto del lavoro si applicano nel
momento in cui l’artista è sottoposto a direttive. Non ha
importanza se l’organizzatore utilizzi o meno questo
diritto. È ad esempio sufficiente che possa eventualmente cambiare in qualsiasi momento la durata del concerto
o il suo inizio. I musicisti devono quindi integrarsi
nell’organizzazione lavorativa dell’organizzatore. In
cambio ricevono un compenso. Per i motivi appena
esposti, soprattutto se si è un artista sconosciuto, si
dovrà accettare un rapporto di lavoro.
Se nel vostro caso si applicano le disposizioni del diritto
del lavoro, bisogna distinguere tra gli utensili/il materiale di lavoro (art. 327 CO) e le spese per l’esecuzione del
lavoro (art. 327a CO). Salvo accordo o uso contrario, il
datore di lavoro deve fornire al lavoratore gli utensili e il
materiale di cui ha bisogno per il lavoro. Nel business
musicale è da considerarsi normale che i musicisti
portino il loro materiale (strumenti e spartiti) e che per
questo non debbano essere indennizzati.
Per le spese la situazione si presenta diversamente. È
nullo ogni accordo, per il quale il lavoratore debba farsi
carico interamente o in parte delle spese necessarie per
l’esecuzione del proprio lavoro (art. 327a par. 3 CO). Per
il musicista che si esibisce i diritti d’autore rappresentano una spesa necessaria, poiché senza autorizzazione
del compositore non può utilizzare le canzoni e pertanto
non le può eseguire dal vivo. Conseguentemente, la
clausola contrattuale secondo cui l’indennità sui diritti
d’autore viene detratta dal vostro ingaggio, è da
considerarsi nulla dal punto di vista giuridico.
Finora non è ancora stato chiarito definitivamente in
sede giudiziale, se le disposizioni del diritto del lavoro
siano applicabili per un ingaggio unico. Per ingaggi
ripetuti invece, i tribunali di appello dei Cantoni Argovia
e Turgovia come anche il Tribunale federale hanno
applicato le disposizioni del diritto del lavoro. Se volete
appellarvi a questo è una questione del tutto diversa a
cui non siamo in grado di rispondere.
Spero di esservi stato utile e auguro a te e alla band
ogni successo.
Cordiali saluti.
Fabian Niggemeier
lic. iur., avvocato
Servizio giuridico
SUISAinfo 1.12 9
Buono a sapersi
Who is who per i membri
Reparto «Documentazione internazionale»
Una banca dati con oltre quattro milioni di
dati inseriti, ricerche laboriose con soli
frammenti di brani e un elenco telefonico
mondiale degli autori: benvenuti nel
reparto «Documentazione internazionale»
della Suisa.
Ma come sa la SUISA ad esempio chi ha scritto un ti­
tolo giamaicano suonato ad una radio locale bernese?
Spesso tale informazione proviene dal reparto «Docu­
mentazione internazionale» che appartiene al diparti­
mento «Servizi membri e Ripartizione» ed è composto
dai gruppi «Documentazione opere» e «IPI». I 20 im­
piegati in pianta stabile del reparto sono quasi tutte
donne e lavorano nella sede zurighese della SUISA. La
responsabile di reparto Brigitte Küng e i capo gruppi
Esther Herrmann e Dusko Krznar forniscono qui di
seguito informazioni su compiti, retroscena e attività
della «Documentazione internazionale».
Brigitte Küng,
responsabile di reparto
SUISAinfo: Qual è il compito del reparto
«Documentazione internazionale»?
Brigitte Küng: Ci occupiamo di curare e aggiornare il
repertorio internazionale nella banca dati delle opere
SUISA. Questo significa: registriamo e mutiamo opere
di autori in tutto il mondo che non sono membri della
SUISA.
Per quale motivo vengono registrate
opere internazionali?
Non appena un’opera viene eseguita o trasmessa in
Svizzera, agli autori ed editori spetta un’indennità. Ab­
biamo bisogno delle informazioni sugli aventi diritto
per poter conteggiare correttamente i compensi. La
maggior parte della musica suonata in Svizzera provie­
ne da compositori e parolieri che non sono membri del­
la SUISA. Sulla base della nostra documentazione il
10 SUISAinfo 1.12
denaro viene trasferito alla società consorella straniera
presso cui l’autore è iscritto.
Quanti input vi sono nella banca dati delle
opere della SUISA?
Complessivamente sono oltre quattro milioni le opere
registrate. Attualmente vengono trasferite nel nostro
nuovo sistema di banca dati chiamato SWIS. Molto
tempo fa si era deciso di rilevare solo i brani effettiva­
mente eseguiti o suonati in Svizzera, anche perché al­
trimenti non sarebbe possibile far fronte all’enorme
quantità di dati delle opere internazionali, tanto più
che tutt’oggi è necessario elaborare molti dati
manualmente.
Esther Herrmann,
capo gruppo documentazione opere
SUISAinfo: In che modo vengono documentate le
opere di autori che non sono membri della SUISA?
Esther Herrmann: Di regola l’opera figura in una noti­
fica di esecuzione o di concessione di licenza che, a
seconda della provenienza, presenta una diversa quali­
tà informativa. Nelle notifiche da parte di clienti sono
infatti spesso indicati solo gli interpreti e non i compo­
sitori. Anche errori di ortografia o scambi di nomi sono
all’ordine del giorno. Cerchiamo poi di correggere e
completare le indicazioni. A questo scopo utilizziamo
le informazioni delle banche dati delle società conso­
relle straniere oppure le dichiarazioni di sub-editori lo­
cali. Talvolta disponiamo di informazioni talmente ca­
renti da dover inserire singoli frammenti del titolo di
una canzone al fine di rintracciare i possibili autori di
un’opera e verificarli poi nelle fonti ufficiali.
Quanto tempo si impiega in media per la documenta­
zione di un’opera?
Con un occhio esperto nel campo, un caso «semplice»
viene risolto nel giro di due o tre minuti. Può durare
tuttavia anche 15 minuti e molto di più prima di trova­
re l’autore di un’opera. Più grandi sono gli sforzi, mag­
giore è anche la soddisfazione personale nel momento
Buono a sapersi
Molti documenti, molto lavoro allo schermo: le collaboratrici del reparto «Documentazione internazionale» presso la SUISA Zurigo.
in cui una ricerca ha buon esito. Gli autori meritano un
compenso per il loro lavoro e lo ottengono solo se docu­
mentiamo le opere in maniera completa e corretta. I
collaboratori del nostro gruppo lavorano con grande
impegno in questa direzione.
Cosa succede con le opere che non possono essere
attribuite a nessun autore?
Se, nonostante ricerche approfondite, gli aventi diritto
non sono attribuibili in maniera inequivocabile ad un’o­
pera, questa va a finire nella cosiddetta «Inquiry List».
Tale elenco viene spedito ai fini del completamento alle
nostre società consorelle. Se si tratta di autori che non
sono affiliati a nessuna società, le opere della Inquiry
List vengono pubblicate sul nostro sito. Se la documen­
tazione di un’opera viene completata solo in ritardo, le
indennità vengono compensate successivamente fino a
cinque anni dopo l’utilizzazione dell’opera.
Dusko Krznar,
capo gruppo IPI
A cosa serve un numero IPI?
I numeri servono ad identificare gli aventi diritto. Sot­
to il numero IPI sono depositati i nomi degli autori e
degli editori come anche le società a cui sono associati.
Queste indicazioni sono l’anello di congiunzione tra
l’opera e l’autore. Grazie al numero IPI si può garantire
che l’indennità per l’utilizzazione di un’opera venga
versata agli autori ed editori aventi diritto.
Elenchi Inquiry
internazionali e
nazionali: www.suisa.
ch/it/membri/autori/
inquiry-list/
Qual è la particolarità dell’IPI?
Il sistema IPI, che in passato si chiamava CAE, è stato
sviluppato ed introdotto dalla SUISA 40 anni fa. Ben
presto, società consorelle interessate iniziarono altresì
ad utilizzare tale sistema. Oggi l’IPI viene sfruttato in
maniera standard in tutto il mondo dalle società mem­
bro delle organizzazioni mantello CISAC e BIEM, ge­
nerando così introiti accessori di ca. 3 milioni di franci.
Otteniamo un rimborso per l’utilizzo dell’IPI e delle
prestazioni connesse offerte dalla SUISA. Per alcune
società ci occupiamo qui a Zurigo anche del rilevamen­
to dati.
per gli editori
[email protected]
Per la password
rivolgersi a:
per gli autori
[email protected]
Testo: Manu Leuenberger
SUISAinfo: Cosa significa la sigla IPI?
Dusko Krznar: IPI sta per Interested Party Information
ed è per così dire una rubrica telefonica di autrici, au­
tori ed editori di tutto il mondo. Non importa se com­
positore, fotografo, scrittore o scultore, editore musica­
le o di libri – chi si associa ad una società di tutela dei
diritti d’autore, di regola viene registrato nella relativa
banca dati e gli viene assegnato un numero IPI, indi­
pendentemente dal fatto se l’iscrizione è stata effettua­
ta in Brasile, Sudafrica, Giappone o Germania.
Foto: Günter Bolzern
SUISAinfo 1.12 11
Buono a sapersi
Su cosa si fondano
iCloud/iTunes Match
Con iCloud, Apple offre una memoria
virtuale che contiene un servizio soggetto
a pagamento denominato iTunes Match.
L’offerta Cloud-Computing di Apple è da
poco disponibile per l’utilizzo in Svizzera.
iTunes conteggia il servizio Cloud per una buona parte
dei territori mediante le società di gestione. Così anche
per la Svizzera dove è garantito un compenso per l’uti­
lizzo (Streaming e riproduzione) del repertorio ammi­
nistrato dalla SUISA.
Testo: Sebastian Spring
Quando l’utente si abbona a iCloud, contenuti selezio­
nati (e-mails, contatti e calendario) vengono memoriz­
zati dal suo computer sull’iCloud e da lì sincronizzati
sugli apparecchi esterni quali iPad, iPhone e iPod. Se
l’utente acquista musica nell’iTunes-Store, le canzoni
vengono «pushate» sui vari apparecchi.
Accanto a questo servizio gratuito, Apple offre da di­
cembre 2011 un servizio a pagamento denominato
iTunes Match. Su iTunes Match la collezione di musica
privata dell’utente viene analizzata e adattata alla banca
dati ufficiale di iTunes.
I brani che iTunes non riconosce vengono caricati dal­
la collezione privata dell’utente sulla Cloud (unmatched
content). Quelli che invece iTunes riconosce (e che
sono quindi disponibili anche nell’iTunes-Store) sono
direttamente a disposizione di tutti gli apparecchi col­
legati alla Cloud con una risoluzione di 256 KBit/s per
lo Streaming o il Download (matched content). Qui
non ha alcuna importanza se si tratta di file importati
da CD, acquisti da altri Downloadshops oppure addi­
rittura file da fonti non autorizzate.
Panoramica offerta di
Cloud-Computing
iTunes
Content Library
Matching / Purchase
User
Database
Matched & Purchased
Content
Unmatched
Content
User Device
Gestione dei diritti online al di fuori dell’Europa
Contatto per
chiarimenti:
[email protected]
12 SUISAinfo 1.12
Le società di gestione attive negli USA non si
occupano della gestione dei diritti online dei nostri
membri. Ne consegue che i gestori delle piattaforme online regolano i diritti interessati direttamente
con gli aventi diritto. In base al contratto di
gestione della SUISA tuttavia, in linea di massima,
alla stessa sono stati ceduti tutti i diritti in esclusiva.
Viene da chiedersi se, considerando la suddetta
situazione, nei paesi al di fuori dell’Europa, i
membri della SUISA possano disporre autonomamente dei diritti che non vengono gestiti dalle
società di gestione nel relativo territorio. La
Direzione della SUISA ha deciso in materia che
per un territorio dove nessuna delle società ivi
operanti gestisce i diritti online, gli aventi diritto
sono autorizzati ad amministrare tali diritti autonomamente o a cederli a terzi ai fini della gestione.
(sps/aw)
Azienda
Deciso il budget 2012
Rapporto del Consiglio d’amministrazione
La consulenza e la decisione in
merito al budget 2012 della
SUISA sono stati gli argomenti
principali trattati dal Consiglio
nel mese di dicembre 2011.
A fronte di introiti pari a 136 milioni, il
budget prevede costi di 26 milioni di fran­
chi, di cui 18 milioni sono costi del perso­
nale. Il Consiglio ha approvato un piano
d’impiego con 176 impieghi a tempo pieno
inclusi dieci apprendisti. Uno degli obietti­
vi dei prossimi anni è ridurre gradualmen­
te questo piano d’impiego, in particolare
mediante un incremento del supporto in­
formatico dei processi. Il Consiglio ha vara­
to anche il budget dei salari per il 2012 che,
con una variazione del +0,8 %, resta prati­
camente stabile. La Direzione non ha con­
cesso aumenti generali ai collaboratori,
bensì solo in casi in cui questi fossero giu­
stificabili in seguito all’assunzione di nuo­
vi compiti o nella comparazione trasversale
con altri collaboratori che ricoprono fun­
zioni simili. Anche i compensi 2012 della
Direzione non hanno subito variazioni.
Ristrutturazione dell’architettura
informatica entro il 2016
Nel quadro dell’approvazione del budget
2012, il Consiglio ha discusso e approvato
la nuova strategia informatica della SUISA.
Il principale obiettivo della strategia preve­
de di convertire entro il 2016 l’architettura
del sistema in una piattaforma singola
(Windows). Il consolidamento intende ri­
durre i dispendi tecnici per quanto riguar­
da la manutenzione. Così facendo dovrebbe
conf luire meno denaro nell’attività (Run) e
rimanerne di più a disposizione per lo svi­
luppo di nuovi progetti (Change). Fanno
parte dei nuovi sviluppi in progetto anche
servizi Web da allestire ex novo e da am­
Foto: Martin Wüthrich
pliare per i clienti e i membri nonché un
accesso unitario a tutti i programmi per i
collaboratori. I costi d’investimento si man­
tengono per i prossimi tre anni pratica­
mente sui livelli attuali. Grazie alla nuova
strategia si intende ridurre i costi dell’in­
formatica della SUISA a partire dal 2015 di
circa un quinto.
posto della tanica di petrolio che dovrebbe
essere risanata, verrà installato un impian­
to di riscaldamento a gas. Il volume d’inve­
stimento ammonta a circa Fr. 400’000.–. Il
prezzo per il consumo per kWh dei sistemi
di riscaldamento a gas è, paragonato ai ri­
scaldamenti a petrolio e in particolare gra­
zie ai costi di manutenzione di regola più
bassi, tendenzialmente più economico.
Nuovo impianto di riscaldamento per
l’edificio SUISA di Zurigo
Testo: Andreas Wegelin e Marco Zanotta
Decise nuove regole di
ripartizione per la tariffa A
SSR SRG:
L’edificio SUISA di Zurigo sito nella Bella­
riastrasse 82 costituisce la parte maggiore
dell’attivo fisso della società cooperativa.
Nel bilancio al 31 dicembre 2010 l’immobi­
le incide con circa 11,5 milioni di franchi. La
gestione e la manutenzione del bene immo­
bile servono alla conservazione del valore.
Nell’ambito della fissazione del budget, il
Consiglio ha deciso di sostituire l’impianto
di riscaldamento nella sede di Zurigo. Al
A partire dal 2012, sono integrati
nella tariffa A anche i compensi per
le emissioni pubblicitarie alla televisione (finora tariffa W). Per questo
motivo vengono adeguate le regole
di ripartizione, attualmente approvate
dal Consiglio, ma in attesa di autorizzazione da parte dell’IPI. Non appena
questa sarà stata concessa, tramite
il SUISAinfo vi informeremo dettagliatamente sulle ripercussioni delle
modifiche.
Non è necessario un intervento della Confederazione
nella politica salariale della SUISA:
Il Consiglio nazionale sostiene l’iniziativa parlamentare Leutenegger-Oberholzer che chiede una regolamentazione
legislativa dei salari della Direzione
della SUISA. Il Consiglio respinge
questo intervento nella politica salariale
della cooperativa privata. Ritiene di
essere nella posizione di poter stabilire
autonomamente i salari della Direzione.
L’ultima parola spetta inoltre ai soci che
approvano il conto annuo in sede di
assemblea generale.
SUISAinfo 1.12 13
Varie
Carte Blanche
Musica: merce di massa
Tramite la musica viviamo cose che non
riusciamo a vivere al di fuori del mondo
dei suoni. Ogni essere umano, indipen­
dentemente dalla razza, dalle convinzioni
religiose o dalla cultura, riesce ad identi­
ficarsi con un determinato orientamento
musicale. È dimostrato anche l’immedia­
to legame tra la musica e la capacità di
apprendere del cervello. Gli esseri umani
hanno sempre espresso le loro emozioni
tramite la musica, dai primi suoni musi­
cheggianti dell’uomo delle caverne al
blues degli schiavi di colore d’America,
dal jazz alla musica classica e al pop fino
agli inizi del rap e dell’hip-hop.
Ci troviamo tuttavia in un’epoca nella
quale la percezione musicale del cosid­
detto «Mainstream» viene inf luenzata
dal regno del terrore senza cultura né le­
vatura della radio di formato delle emit­
tenti TV private. I talent show come
«DSDS» o «X-Factor» contribuiscono al
continuo abbruttimento e all’abbandono
culturale della nostra società. Questi
show sono i porno del settore musicale,
poiché i giovani confondono quanto sen­
tono con la musica nello stesso modo in
cui a causa dell’ondata di porno in Inter­
net confondono il porno con il sesso o
addirittura con l’amore.
Da molto tempo oramai, da forma arti­
stica quale era, la musica è degenerata a
merce di massa artigianale che in base a
criteri pervertiti viene mercanteggiata
ad un pubblico in balia dei media e che
nella nostra vita ha lo stesso valore dei
rumori quotidiani della strada. La musi­
ca alla radio e alla TV deve soddisfare de­
terminati criteri melodici, armonici e
ritmici e le canzoni non devono durare
più di 4 minuti; in caso contrario non
vengono suonate.
14 SUISAinfo 1.12
È come se una galleria d’arte esponesse
solo opere di un diametro di 10 su 10 cm
e di color rosso oppure se una casa edi­
trice pubblicasse esclusivamente libri
che non hanno più di 50 pagine. È diffi­
cile immaginare quel che in un caso del
genere perderemmo a opere artistiche e
letterarie! A prescindere dalle macchina­
zioni dietro le quinte delle emittenti ra­
dio e TV (si veda i brogli di IFPI Svizzera
in merito agli accordi presi con DRS 3
«Hitparade»).
Ma com’è possibile che i giovani si evol­
vano dal punto di vista culturale, se alla
radio e alla TV viene loro propinata sem­
pre la solita minestra orientata al guada­
gno? Invano è anche il tentativo di inse­
gnare ai figli a una certa età di mangiare
frutta e verdura, quando da piccoli li si è
abituati solo a Fast Food e dolci!
Nei videoclip di diversi pezzi hip-hop, si
vedono donne a quattro zampe al guin­
zaglio come cani che vengono strattona­
te di qua e di là e definite come «troie» e
«bitches» (puttane). Le istruzioni quan­
do e quanto spesso schiaffeggiare le pro­
prie puttane, viene fornita direttamente
nelle «canzoni». Questo atteggiamento
dispregiativo dell’essere umano e pro­
fondamente misogino diventa espres­
sione della «cultura giovanile», per poter
spillare soldi a non finire ai giovani sen­
za orientamento e succubi dei media e
che prendono a modello tossicomani di
crack (Eminem), spacciatori di droga
(50 Cent), razzisti (Bushido) e protagoni­
sti di porno (Snoop Dogg) emulando il
loro stile di vita.
Vogliamo veramente lasciare la forma­
zione culturale delle generazioni future a
coloro che si sono resi colpevoli della to­
tale commercializzazione e del deprezza­
mento dell’ex forma artistica «musica»?
Testo: David Klein
David Klein (www.davidklein.tv) ha tra
l’altro composto la ballata
«In Love for a while» con cui Anna
Rossinelli ha raggiunto per la Svizzera
all’Eurovision Song Contest 2011
a Düsseldorf il girone finale dei 25
migliori contributi.
Il contenuto di questo articolo è
l’opinione personale dell’autore e non
riflette necessariamente l’opinione
della redazione o della SUISA.
David Klein
Musicista,
compositore,
produttore
Foto: Jürg Isler
Varie
Il rapporto del Consiglio
federale in merito al postulato
Savary divide gli animi
Il massiccio scaricamento gratuito di musica, film o giochi in Internet
non ha alcuna influenza sulla creazione culturale nazionale, è quanto
comunicato dal Consiglio federale il 30 novembre 2011 nella sua
risposta al postulato «La Svizzera ha bisogno di una legge contro lo
scaricamento illegale di musica da Internet?». Non esiste tuttavia uno
studio rappresentativo per la Svizzera.
Un’ampia alleanza di organizzazioni, tra
cui la SUISA, chiede ora un piano d’azione
contro la pirateria, che, sulla base di dati
svizzeri attuali, dovrebbe portare all’ado­
zione di provvedimenti concreti quali ad
esempio il blocco di offerte illegali in rete.
Il rapporto di Berna non è stato accolto con
favore dai creatori della cultura. Le reazioni
di alcuni membri della SUISA, di cui ne
stampiamo tre a titolo rappresentativo,
sono indicative del malumore che vige. E
voi, cosa ne pensate? Spediteci una e-mail
a [email protected].
Andy Prinz, compositore,
produttore e editore
«Mi oppongo con vigo­
re a questo rapporto
che in primis non si
basa su ricerche appro­
fondite e che inoltre si
riferisce ad un’indagi­
ne straniera obsoleta. La legge svizzera par­
la chiaramente: Io, in qualità di autore,
sono il solo a poter decidere cosa succede
della mia opera. Il presente rapporto equi­
vale ad una sorta di espropriazione. Non è
possibile che un comportamento venga di
fatto legalizzato, anche se questo viola delle
vigenti regole legislative e morali. Mi di­
sturba inoltre che si faccia dei compositori
e degli interpreti un unico fascio. Come
compositore non riesco infatti a compensa­
Foto: Brigitte Lustenberger (A. Ryser), zVg
re le entrate che vengono a mancare né con
il merchandising né con dei biglietti di con­
certo.»
Andreas Ryser,
compositore (Filewile)
«Il rapporto del Consi­
glio federale non inf lu­
isce sulle vendite. Le
entrate che vengono
meno sono sanzioni
pecuniarie e d’indenni­
tà dei downloader contro cui è stata pro­
mossa un’azione legale, che vengono divise
tra avvocati e industria. E questo, del resto,
non è un trattamento di consumatori co­
struttivo e funzionante a lungo termine. La
motivazione del Consiglio federale è una
completa idiozia e dimostra con quanta su­
perficialità e senza un’adeguata ricerca sia
stata data una valutazione dell’attuale si­
tuazione. I compensi non sono aumentati,
né vi sono maggiori opportunità per esibir­
si o vengono venduti più articoli merchan­
dising di una volta. Legale o illegale, questa
è una vecchia storia. Voler impedire lo svi­
luppo tecnologico a suon di leggi è un’im­
presa impossibile. Quel che invece dovreb­
be dar da pensare alla politica sono le
multinazionali che guadagnano milioni
con la messa a disposizione di Content o la
vendita di hardware con cui ascoltarli. I cre­
atori dei contenuti ricevono tuttavia solo
una frazione delle entrate. Qui dovrebbe
essere ceduta ai creativi una fetta più gran­
de della torta. La sola soluzione probabil­
mente funzionante e applicabile a livello
mondiale è una f latrate. Questa può essere
riscossa secondo diverse modalità; l’opzio­
ne più facile sarebbe probabilmente trami­
te l’accesso Internet. Il mio più grande de­
siderio sarebbe una f latrate culturale da
riscuotere tramite le imposte. La cultura
dovrebbe essere accessibile a tutti.»
Ben Mühlethaler,
compositore/cantautore
(Aura Dione, Remady e.a.)
«Quando ho letto que­
sto rapporto ingiusto
del Consiglio federale
mi è venuto quasi un
colpo. Per me è una
questione di principio;
si tratta della considerazione del nostro la­
voro e dell’arte. Perché dovrebbe essere
legale e poco importante se la nostra pro­
prietà viene sgraffignata (o sfruttata gratu­
itamente) o meno? Se alla Migros rubassi
una mela (o ne assaggiassi una gratuita­
mente), sarei nei guai. Se qualcuno «risuc­
chia» centinaia di ore della nostra creazio­
ne, questo non dovrebbe fregare niente a
nessuno e in base al Consiglio federale non
avrebbe alcuna ripercussione? Ho la sensa­
zione che il Consiglio federale sia giunto
alle conclusioni di questo rapporto durante
le pause caffè.»
Testo: Martin Wüthrich
SUISAinfo 1.12 15
Nuovo contratto di gestione:
invio a partire da aprile
Come già comunicato nella scorsa edizione
del SUISAinfo, la rielaborazione dei con­
tratti di gestione è conclusa. A partire da
aprile 2012 inizieremo con la spedizione
dei nuovi contratti. Tutti i membri riceve­
ranno per posta un nuovo contratto. Le no­
vità sono descritte in dettaglio nella lettera
d’accompagnamento. La spedizione dei cir­
ca 30’000 contratti si effettuerà in maniera
scaglionata per riuscire a far fronte al di­
spendio amministrativo con le risorse esi­
ze
Scaden
2012
stenti. Pertanto, non tutti i membri riceve­
ranno contemporaneamente il nuovo
contratto. L’attività di spedizione si protrar­
rà per più mesi.
Vi preghiamo di aiutarci a contenere i costi
di spedizione. Vi preghiamo di rispedirci il
contratto firmato subito dopo averlo ricevuto. Così, nell’interesse di tutti i membri, ci
eviterete inutili costi di sollecito. Grazie sin
d’ora per la vostra collaborazione! (ck)
Scadenze ottimizzate per
i conteggi dall’estero
Le scadenze per le indennità dall’estero
sono ora fissate a fine maggio e fine no­
vembre 2012. A differenza degli anni pas­
sati, sui conteggi estero figureranno ora i
diritti di esecuzione/emissione insieme ai
diritti di riproduzione. Grazie a questo rag­
gruppamento, il dispendio amministrativo
in occasione della spedizione si riduce. Le
nuove scadenze sono ora meglio armoniz­
zate con le scadenze di conteggio delle so­
cietà consorelle estere. A causa delle so­
Prossimi appuntamenti / Agenda
2.3.2012
Swiss Music Awards, Zurigo
22.3.2012
m4music, Losanna
23. – 24.3.2012
m4music, Zurigo
19. – 22.4.2012
jazzahead!, Brema
23.6.2012
Asssemblea generale SUISA, Berna
17. – 21.10.2012
Womex, Thessaloniki
vrapposizioni temporali, molti conteggi,
soprattutto per quanto riguarda le società
consorelle estere più «grandi», finora pote­
vano essere elaborati solo con un ritardo di
sei mesi. Grazie ai tempi di trattamento ot­
timizzati, queste indennità potranno esse­
re conteggiate molto più rapidamente di
prima ai membri della SUISA. Troverete
qui a fianco tutte le altre scadenze di con­
teggio del 2012. (wr/lem)
La SUISA sostiene
gli Swiss Music
Awards 2012
La SUISA sostiene in qualità di Supporting
Partner la 5a edizione degli Swiss Music
Awards. Sei dei dieci riconoscimenti vanno
a creatori musicali nazionali e pertanto a
membri della SUISA. Il Premio nazionale
per la musica pop/rock, divenuto nel frat­
tempo il più importante del genere, verrà
conferito il 2 marzo 2012 a Zurigo e tra­
smesso dal vivo su SF 2. (wü)
≥ Per ulteriori informazioni e il link sul
voto del pubblico consultate il sito
www.suisa.ch/fr/swissmusicawards
I conteggi 2012
Fine aprile
Conteggi supplementari 2012,
1° conteggio
Metà maggio
Diritti di riproduzione 2012, 1° conteggio: Movimenti musicali, supporti
sonori e audiovisivi, utilizzazioni online
(tariffe PA, PI, PN, VI, VM, VN)
Fine maggio
Dall’estero: Diritti di esecuzione e di
emissione 2012, 1° conteggio; Diritti
di riproduzione 2012, 1° conteggio
Metà giugno
Conteggio principale 2012: Diritti
di esecuzione, diritti di emissione e
diritti R/TV (SSR 1° conteggio)
Fine giugno
Rilascio centrale di licenze 2012,
1° conteggio
Inizi luglio
Previdenza a favore degli editori,
conteggio principale 2012 incluso
Metà luglio
Previdenza a favore degli autori –
rendite
Fine settembre
- Diritti di esecuzione supporti
audiovisivi 2012 (tariffe T, Y)
- Conteggi supplementari 2012,
2° conteggio
Metà ottobre
Diritti di riproduzione 2012, 2° conteggio: Movimenti musicali, supporti
sonori e audiovisivi, utilizzazioni online
(tariffe PA, PI, PN, VI, VM, VN)
Fine ottobre
- Indennità sui supporti vergini
(TC4) 2012
- Parti sub-editori reti via cavo 2012
- Conteggio Diritti di ri-registrazione
2012
Fine novembre
- Dall’estero: Diritti di esecuzione e di
emissione 2012, 2° conteggio; Diritti
di riproduzione 2012, 2° conteggio
- Rilascio centrale di licenze 2012,
2° conteggio
Metà dicembre
Diritti di emissione e diritti R/TV SSR
film incluso 2012, 2° conteggio
Scarica