Educazione alla Legalità, Sicurezz Educazione alla Legalità

Educazione alla legalità, Sicurezza e Giustizia Sociale - A.S. 2010/2011
1ISTITUTO COMPRENSIVO - “G. R. VAIRO”
Ente Partner
COMUNE di AGROPOLI
(Salerno)
PON. 2007/2013 – “LE(g)ALI AL SUD”
Annualità 2010/2011 - Az. C3
PROGETTO
Educazione alla Legalità, Sicurezza
Sicurezza e Giustizia Sociale :
Un metodo per la ricerca di autonomia
autonomia - A.S. 2010/2011
“Il disagio degli adolescenti, se così vogliamo chiamarlo
richiede misure costanti di prevenzione, parole, fatti e un
mondo più attento e più saggio di quanto non sia stato finora,
per evitare che il malessere si trasformi, come talvolta,
raramente, accade, in un’azione da cui non vi è più un ritorno
possibile”
(Grimoldi)
PREMESSA
La Società è un insieme di persone e gruppi che vivono, pensano e ognuno è portatore
d’interessi, idee, bisogni e problemi diversi. La società deve effettuare delle scelte, stabilire ciò che
si deve fare e ciò che non si deve fare, definire i diritti e i doveri dei cittadini, fissare delle regole di
convivenza che devono essere rispettate da tutti. Tali regole, generalmente, vengono dette norme
che sono distinte in due grandi gruppi: norme sociali e norme giuridiche. In particolar modo oggi,
risulta improrogabile operare in funzione di cultura delle norme sociali, chè siano per i ragazzi fonte
di sicurezza e di stimolo all’agire in vista di un futuro migliore. Il primo passo in questa direzione è
quello di scoprire insieme ai ragazzi il significato del termine "legalità" che non è qualcosa di
astratto o di avulso di una propria esistenza ma di una realtà che trova riscontro nei rapporti
interpersonali e nelle situazioni che riguardano la vita di ogni giorno. Spesso, nei giovani e con una
incidenza maggiore negli adolescenti, si manifestano alcuni sintomi che si possono ricondurre al
fenomeno del disagio adolescenziale, tra questi risultano: una difficoltà di comunicazione nelle
relazioni con l’adulto, una scarsa autostima, una tendenza all’isolamento. Di contro, si aggiunge
l’incapacità e/o l’impreparazione e/o la poca disponibilità di energie dei genitori. Una siffatta
condizione alla lunga, essendo causa di forte vulnerabilità sociale, può costituire terreno fertile alla
diffusione di fenomeni delinquenziali. Il tema della legalità, particolarmente delicato in sé, lo
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diventa ancora di più quando esso viene affrontato in un contesto, quale gruppo classe, formato da
individui che in quanto adolescenti, vivono un momento particolarmente delicato della loro vita:
quello dell’adattamento alla società e alle regole degli adulti. L’adolescenza è una fase confusa e
piena di contraddizioni: si cerca l’appoggio del gruppo dei pari ma al tempo stesso si vuole
manifestare la propria originalità contro l’omologazione imposta dal gruppo; si alternano momenti
di isolamento a momenti in cui si tende ad instaurare il maggior numero possibile di relazioni
d’amicizia per potersi muovere nel mondo con sicurezza. E’ la fase in cui l’individuo mette in
discussione il proprio io ma anche il contesto sociale di riferimento. La tendenza all’egocentrismo e
al protagonismo, l’incoscienza e l’atteggiamento di sfida riguardo alle regole sociali finiscono
spesso per connotare, in misura maggiore o minore, questa fase della vita di ogni essere umano.
Ecco perché proporre ai giovani un concetto astratto di legalità, intesa quest’ultima nella sua
accezione tradizionale, quella di rispetto delle regole, potrebbe determinare un atteggiamento di
indifferenza se non, peggio, di rifiuto laddove non si abbia l’accortezza di veicolare il senso etico
sotteso al senso giuridico delle norme. Nell’elaborare il progetto legalità del corrente anno
scolastico si è tenuto conto della specifica connotazione spazio – temporale dell’individuo in quanto
tale e in quanto componente della società. La progettazione ha così seguito tre diverse direttive:
analizzare le situazioni d’illegalità tipiche della società contemporanea, individuare i danni che essi
provocano all’individuo e alla collettività, individuare i fattori che spingono l’individuo a
delinquere. Se la finalità era quella di promuovere la cultura del rispetto delle regole dall’altro
l’obiettivo era quello di interiorizzare il senso dell’importanza delle regole per il bene individuale e
collettivo. Strumentale a questo scopo diventava quindi rendere l’adolescente consapevole:
1. dell’intensità della criminalità contemporanea
2. dei meccanismi psicologici che inducono alla criminalità
3. dei fattori criminogeni: fisici, psichici e sociali
4. degli strumenti normativi posti a presidio dei beni giuridici fondamentali.
La scelta delle tematiche è stata consequenziale a queste premesse e i moduli didattici proposti sono
stati raggruppati in diverse sezioni.
L’attività, che si svolgerà parallelamente a quella ordinaria curriculare e che vedrà anche la
partecipazione di esperti, privilegerà i momenti “laboratoriali” e delle visite esterne. Oltre alle
relazioni didattiche di apprendimento si adopereranno prodotti multimediali al fine di coinvolgere
concretamente gli adolescenti nelle tematiche connesse alla legalità. Far partecipare i giovani in
modo attivo può aiutarli a comprendere che la legalità e il comportamento civile sono questioni che
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riguardano tutti; che la legalità è un valore forte che riguarda ognuno di noi: anche il più piccolo
contributo rappresenta un passo importante verso un mondo migliore e più vivibile.
FINALITÀ
EDUCARE ALLA LEGALITA’ SIGNIFICA PROMUOVERE L’ADESIONE RESPONSABILE DELLA
PERSONA AI VALORI DELLA VITA DEMOCRATICA, ALLE LEGGI E ALLE “REGOLE” COSTITUZIONALI,
AI FINI DI UNA SOLIDALE CRESCITA NELLA CONVIVENZA CIVILE :
COME ESIGENZA FORMATIVA NEL
MONDO DEI GIOVANI
PER EVITARE
COMPORTAMENTI
DEVIANTI
PER FORMARE
CITTADINI ATTIVI E
RESPONSABILI
Il Progetto Propone :
Di consolidare una nuova coscienza democratica finalizzata alla lotta contro comportamenti illeciti
(bullismo, prevaricazioni, atteggiamenti mafiosi, ecc.)
•
Riorientare i conflitti attraverso modalità democratiche,
•
Promuovere l’educazione alla legalità come valore positivo.
IL CONTESTO SOCIOSOCIO-CULTURALE
La situazione campana presenta processi importanti di involuzione sociale: disagio, malessere,
evasione ed abbandono scolastico, episodi di vandalismo e piccola criminalità; la popolazione
convive con problematiche di tipo ambientalistico gravissime (per esempio, la questione dei
rifiuti), con elevati livello di disoccupazione (oltre il 23% secondo le stime ufficiali) e di lavoro
“nero”, con i problemi del traffico e dell’inquinamento acustico; la presenza atavica della camorra,
poi, ha reso il cittadino assuefatto anche alla violenza ed alla drammaticità della stessa.
La pratica di evadere alle regole del quotidiano (trasporto pubblico senza biglietto,
danneggiamento dei beni pubblici, inosservanza delle regole della strada, dell’obbligo dello
scontrino fiscale etc.) è divenuta una forme di illegalità appartenente anche a fasce di popolazione
insospettabili, la cui etica blanda rischia di compromettere ogni tentativo di cambiamento sociale.
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Un’indagine sociologica condotta negli ultimi anni sui comportamenti illegali dei giovanissimi dai
13 ai 19 anni, ha rivelato che sono fortemente frequenti e diffusi comportamenti amorali ed a
“rischio”: uso di sostanze stupefacenti ed alcool, acquisto di prodotti “pirata”, mancato rispetto
delle regole del codice stradale; a ciò si associa la percezione da parte dei giovani di non avere
riferimenti adulti positivi.
Nelle aree territoriali più “calde” - spesso comportamenti illegali stabili, condotte trasgressive
vengono ritenuti idonei alla sopravvivenza in zone che non offrono opportunità lavorative adeguate
a soddisfare i bisogni degli abitanti. Gli adolescenti spesso percepiscono il loro territorio come
luogo di diffidenza ,violazione e prevaricazione nei rapporti interpersonali e con le istituzioni.
Teppismo, bullismo, piccolo spaccio di stupefacenti e altri aspetti della criminalità minorile sono
continuo oggetto di studio da parte degli specialisti. Per contrastare il fenomeno criminoso e la
illegalità è, comunque, convinzione diffusa che non è più sufficiente una attività di repressione, ma
è necessaria una costante azione di prevenzione,sensibilizzazione,educazione e partecipazione attiva
attraverso il rapporto interattivo della Scuola con tutte le Istituzioni pubbliche e/o private territoriali.
Compito della Scuola
In questo scenario un compito rilevante spetta alla scuola che deve farsi carico dell’educazione alla
legalità.
Il presente progetto vuole, perciò, sottolineare l’importanza di operare una riflessione critica sulla
pratica e le azioni che, certamente, poggiano sull’acquisizione delle conoscenze.
In altri termini non si tratta di “ trasformare la scuola in un forum permanente, ma piuttosto di
istituire, come avviene in parecchi contesti, strutture di dialogo, di scambio, di regolazione, di
partecipazione… ( E’ importante, allora, ) da un lato introdurre momenti in cui gli allievi siano in
grado di prendere iniziative e di esercitarsi alle responsabilità, dall’altro… sviluppare modalità di
funzionamento della scuola che consentano ad ogni soggetto, giovane e adulto, di vedere rispettati i
propri diritti” .
Obiettivi educativi
Favorire il senso del vivere sociale e acquisire la consapevolezza della pari dignità sociale e
dell’uguaglianza di tutti i cittadini, iniziarsi a comportamenti mentali e pratici di autonomia di
giudizio, di responsabilità e di decisione, acquisire consapevolezza e competenza pratica nel campo
della solidarietà.
Le tematiche prescelte sono differenziate ma graduali rispetto all’età degli studenti. Il punto di
partenza è l’educazione al concetto di libertà e responsabilità e quindi di legalità democratica per
arrivare alla presa di coscienza di atteggiamenti positivi di fronte alle manifestazioni di devianza.
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PERCHÉ LA SCUOLA ?
La Scuola nel suo insieme è legalità, essa va intesa come il luogo in cui per la prima volta ci si
confronta con altri, dove bisogna rispettare alcune norme ed avere una precisa condotta.
La scuola è la prima grande istituzione da rispettare e da rafforzare, è nella scuola che avviene il
passaggio di consegne tra le generazioni e dove ci si trova a svolgere un ruolo attivo in una
comunità. Per queste ragioni pensiamo che “l’Istituzione Scuola” è protagonista nella diffusione
della cultura della legalità e della democrazia, per una migliore convivenza tra diversi, nel rispetto
delle regole, e per una società più giusta. La scuola, in questo processo, si deve avvalere della
collaborazione di tutte le sue componenti: allievi, docenti, capi d’istituto, personale ausiliario,
genitori, ecc . Ciò non significa fare un corso di educazione civica, significa costruire un percorso
articolato dove due sono i protagonisti: le regole e lo studente.
•
Le regole come strumenti condivisi da tutti ed indispensabili per una civile convivenza e per
queste soggette a mutamenti, quest’ultimi garantiti da procedimenti trasparenti e
democratici.
•
Lo studente non solo come destinatario passivo delle leggi, ma custode delle regole
fondamentali della nostra Carta Costituzionale ed interprete della società nella quale le leggi
sono applicate.
Solo così si capisce che diritti e doveri non sono due termini che si somigliano, ma rappresentano
valori, battaglie, processi storici, e spesso sono lo specchio di culture e di costumi della società.
Infine, una società è più giusta se è condiviso un’altro principio, quello della “responsabilità” :
responsabilità come comportamento durante la propria vita; come cemento tra generazioni; come
cultura per affermare che un diritto non è un favore e per fare del dovere una premessa
indispensabile per tutelare gli interessi della collettività.
ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
Perché si sviluppi un’autentica "cultura della legalità" bisogna partire dalla consapevolezza che il
valore sotteso nell'idea di legalità è contestuale alla sua natura storica e situazionale , alle condizioni
socio - economiche in cui si sviluppa e che pertanto è modificabile non solo in tempi storici ma
anche nell'arco dell'esistenza individuale e nei processi di costruzione della identità. L'idea e la
cultura della legalità vanno pertanto costruite in maniera continua e non solo durante il percorso
formativo in modo da offrire l'opportunità allo sviluppo di una consapevolezza critica dell'esistenza
del problema. Pertanto, si intende fornire un percorso di formazione rivolto agli studenti delle classi
III e I dell’Istituto Comprensivo “G. R. VAIRO” c/o il Comune di AGROPOLI attraverso
l'uso concreto e in situazione di alcune metodologie, intese a stimolare la riflessione sulle
esperienze. A tal fine, sarà necessario partire dal presupposto che l'idea di legalità va costruita
durante il percorso formativo stesso sfruttando sia le competenze degli esperti in materia sia le
competenze acquisite dai docenti durante la loro attività di insegnamento per giungere ad una
riformulazione pensata, cosciente e strutturata di una nuova idea di legalità scaturita dal confronto.
Posto questo primo percorso caratterizzato da una condivisione consapevole, sarà poi necessario
affrontare, nell'ottica della trasversalità e sempre con lo stesso spirito di costruzione un percorso
aperto al confronto sul ruolo e la funzione della scuola dal punto di vista strutturale. Tale studio
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potrà offrire un forte contributo affinchè l'educazione alla legalità diventi prassi quotidiana,
trasmettendo atteggiamenti che migliorino i rapporti interpersonali modificando la qualità della vita.
Occorre saper "leggere" i giovani per renderci conto dei valori e dei disvalori esistenti, percepiti ed
assunti nella loro realtà. Bisogna che gli studenti sappiano accogliere il testimone della comune
identità culturale responsabilizzandosi all'esercizio della autonomia intellettuale per realizzare il
loro diritto di cittadinanza in una prospettiva di partecipazione individuale attiva, armonica,
autoprogettata in una società che cambia.
Ogni incontro concordato con un Relatore/Tutor (Esperto del settore) vedrà la partecipazione
fattiva degli allievi, ossia l’acquisizione delle competenze attraverso lo svolgimento di concrete
attività presso Istituzioni e soggetti pubblici e/o privati che perseguono alte finalità nel campo
della Legalità; al fine di promuovere ed attuare momenti mirati allo sviluppo di una solida
coscienza civile e democratica.
FINALITA’
La Scuola, non come unica agenzia educativa, ma come luogo primariamente deputato a tale
compito, è chiamata alla formazione dei giovani, nella costruzione della dimensione europea dell’
educazione.
A tal fine, il possesso dei valori come quello della solidarietà, dell’onestà della non violenza, è
fondamento indispensabile per la conquista della libertà del singolo e della società.
•
•
Recupero dell'aspetto primario del ruolo della scuola nella formazione del cittadino;
Acquisizione del senso di appartenenza ad una comunità nella legalità: classe, scuola,
società.
***************
•
Riduzione della dispersione scolastica, degli insuccessi formativi e delle manifestazioni di
disagio giovanile ( bullismo, vandalismo, occupazioni selvagge,ecc)
•
Contenimento e prevenzione della devianza sociale, favorendo la formazione di “anticorpi”
nei confronti del messaggio della criminalità
•
Realizzazione di un rapporto interattivo con enti, istituzioni, associazioni, passando da una
logica di sistemi chiusi, isolati, statici ad una di sistemi aperti, in equilibrio dinamico,
suscettibili di mutamenti e sviluppo
OBIETTIVI GENERALI
•
Sostenere la diffusione della cultura alla legalità, mediante il ricercato coinvolgimento delle
diverse componenti della società, sensibili ai valori di legalità, cittadinanza e democrazia;
•
”Entrare” nella società a tutti i livelli per alimentare un nuovo modo di affrontare la sfida
educativa alla legalità.;
•
Condividere il concetto di legalità come accettazione di regole e norme ,in funzione di una
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reale reciprocità nelle esperienze di relazione e nei rapporti interpersonali;
•
Diffondere i valori della legalità e della democrazia;
•
Accrescere la partecipazione democratica dei ragazzi alle attività della comunità scolastica;
•
Diffondere conoscenze sulle regole della vita collettiva e sulle istituzioni pubbliche
democratiche;
•
Sviluppare il rispetto per la storia al fine di conoscere la realtà attuale;
•
Sviluppare la capacità di riesaminare le azioni e le argomentazioni alla luce dei valori dei diritti
degli uomini;
•
Favorire il processo di maturazione “psico-emotiva” dell’adolescente coinvolto nel progetto,
accrescendo la sua capacità di pensiero autonomo e critico, lavorando sul potenziamento della
sua “intelligenza emotiva”, favorendo la riduzione di atteggiamenti e comportamenti poco
responsabili .
OBIETTIVI SPECIFICI
In rapporto a sé :
- Prendere coscienza di essere soggetto di diritto-dovere;
- Essere consapevole dei propri limiti e possibilità;
- Acquisire responsabilità Impegno ed autocontrollo;
- L’incremento del livello di autostima;
- Il superamento di un approccio disfattista, sfiduciato, inerte che è da preludio alla nascita ed
all’espansione del fenomeno del disagio sociale;
- La scoperta e la valorizzazione delle proprie risorse non solo umane.
In rapporto agli altri :
- Riconoscimento del valore e della dignità del soggetto umano;
- Promuovere rapporti interpersonali, operativi ed organizzativi;
- Gestire un rapporto in termini di rispetto,collaborazione e scambio;
- Riconoscere e vivere le norme sociali con consapevolezza e spirito critico;
- Favorire una presa di coscienza del problema e creare maggior coinvolgimento da parte, sia
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dei familiari, sia delle istituzioni attorno a determinate problematiche legate al disagio giovanile.
In rapporto alle cose:
-Rappresentarsi alle cose e agli spazi con rispetto, attenzione e cura;
-Comprendere il rapporto esistente fra rispetto per l’uomo e il rispetto per l’ambiente;
-Promuovere il sentimento di appartenenza al territorio ( storia, tradizioni, cultura, valori..)
ATTIVITÀ
Gli interventi formativi, si svolgeranno prevalentemente negli orari extracurriculari a far data dal
……………………………………… a partire dalle ore 15.00 c/o L’aula Multimediale e/o Teatro - dell’Istituto
Comprensivo “G. R. VAIRO” SEDE di AGROPOLI e c/o pubbliche Istituzioni, Enti e soggetti Culturali e
Sociali ( Centri di accoglienza, Comunità Terapeutiche, strutture Penitenziarie, ecc.) che perseguono alte
finalità nel campo della Legalità.
Il Progetto propone n. 2 moduli di 50/Cinquanta ore rivolto a n. 2 GRUPPI di Allievi della
suddetta Scuola Media Inf. per un TOT. di ore 100/Cento.
•
•
I° Gruppo - Allievi appartenenti alle Classi di I media,
II° Gruppo – Allievi appartenenti alle Classi di III media,
COSI’ ARTICOLATO :
•
N. 5 + 5 ore : di introduzione e approfondimento del Progetto Educazione alla Legalità, cosa è la
illegalità, le fonti della Legalità, legalità in senso sostanziale (proposta ed organizzazione
dell’attività, analisi delle problematiche, analisi del territorio, presupposti teorici, risultati attesi,
ecc.), curato da un ESPERTO Esterno della Legalità di provata esperienza in compresenza con il
Tutor della Scuola;
Rel. Dott. Lamonaca Sante Massimo – Giudice On. Esp. c/o Tribunale di Sorveglianza di Salerno – Coord. e
Redattore Progetto – Educazione alla Legalità, Sicurezza e Giustizia Sociale.
•
N. 20 + 20 ore di apprendimento in situazione, attraverso la presenza di Esperti della materia e
Tutor della Scuola; così suddiviso :
N. 10 + 10 ore - coinvolgimento fattivo degli allievi nell’attività inerente l’argomento - La Trasgressione
adolescenziale : il fenomeno del Bullismo nella Scuola - Chi esercita la violenza contro i propri simili spesso
e portato a rivolgerla anche verso le cose, cioè rovina e distrugge beni, senza alcun motivo apparente: questi
atti di vandalismo e/o Devianza sono compiuti di solito da ragazzi che non si sentono apprezzati e credono di
affermare così la propria personalità. Il disagio adolescenziale non va semplicemente ricondotto alle esagerate
problematiche esistenziali, ma deve fare i conti anche con una serie di fattori, spesso in relazione fra loro, che
determinano comportamenti a rischio. Approfondimento delle tematiche sul “BULLISMO” e sulla
“TRASGESSIONE” mediante l’utilizzo di un video didattico, al fine di sensibilizzare gli allievi attraverso
momenti di riflessione e suggerimenti, discussione e lavoro di gruppo, lettura e racconti di vittime su casi
specifici, giochi di ruolo, creazione di uno spot e/o Fumetto contro il Bullismo.
Rel. Dott.ssa Di Gregorio Adele – Sociologa – Ente Partner Comune.
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N. 10 + 10 ore - coinvolgimento fattivo degli allievi nell’attività inerente l’argomento - “La Tossicodipendenza :
strategie di prevenzione e modelli di intervento” – attività didattica ed esperienziale per meglio comprendere le
difficoltà dei giovani nei contesti aggregativi e le eventuali motivazioni che portano verso disfunzioni del
comportamento collegati alla Tossicodipendenza . Favorire una presa di coscienza del problema e creare maggior
coinvolgimento e responsabilità, attorno a determinate problematiche, partendo dalla riacquisizione degli spazi cittadini
attraverso sane attività ludico aggregative . Approfondimento delle tematiche mediante l’utilizzo di un video didattico
sul tema della Tossicodipendenza tra gli adolescenti, discussione di gruppo allo scopo di far meglio assimilare
l’argomento, lettura e racconti di vittime di tossicodipendenza, creazione di un lavoro multimediale sul tema della
Tossicodipendenza, realizzazione di slogan, immagini e musiche con l’obiettivo di formare nell’adolescente un’accesa
maturazione psico-emotiva – accrescendo la capacità di pensiero autonomo e critico – lavorando sul potenziamento
“dell’intelligenza emotiva”, definendo, la riduzione di atteggiamenti e comportamenti poco responsabili.
Rel. Dott.ssa Del Duca Roberta – Psicologa – Ente Partner Comune.
N. 20 + 20 ore di apprendimento non-formale basato sull’esperienza vissuta in situazione da svolgersi,
presso la Coop. Sociale “Il Germoglio” arl. Onlus – S. Andrea di Conza (AV). Compresenza Tutor della
Scuola.
COSI’ SUDDIVISO :
N. 20 + 20 ore – Coinvolgimento fattivo degli allievi – “learning by doing” (apprendimento non formale) in situazioni
concrete c/o la Coop. Sociale “Il Germoglio”, formata da persone con differenti saperi ed esperienze che svolgono un
lavoro sul territorio a sostegno delle fasce di popolazione disagiate e a rischio di emarginazione sociale. I ragazzi hanno
la possibilità , attraverso il confronto diretto con persone che hanno vissuto e/o stanno vivendo il problema del
DISAGIO, comprendere le problematiche ed i “drammi” connessi alla DEVIANZA; occasione unica e
importantissima, indispensabile per affrontare le tematiche connesse alla trasgressione delle REGOLE e dei VALORI.
Nello specifico, si prevede, visite didattico/laboratoriali c/o le seguenti strutture :
1.
Centro di Accoglienza per i richiedenti Asilo Politico (Rifugiati Politici) “STAZIONE DI ACCOGLIENZA
ALTA IRPINIA” sita in Conza della Campania, una struttura tesa ad accogliere persone rientranti nelle
categorie vulnerabili dei richiedenti asilo politico (vittime di torture, donne, bambini, disabili, ecc.). Attraverso
queste visite, gli studenti hanno la possibilità di ascoltare testimonianze dirette di uomini e donne che hanno
vissuto l’esperienza dell’esilio o che sono fedeli di religioni diverse dal Cattolicesimo.
2.
Centro di Accoglienza e Solidarietà - “La Casa sulla Roccia” Onlus - sita in Avellino (Rione S. Tommaso).
L’Associazione, fin dal suo nascere opera come Centro di solidarietà nel sostenere persone che si trovano in
condizioni di disagio psichico e in particolare in uno stato di dipendenza da sostanze “psicotrope” (Alcool,
Droga, Gioco D’Azzardo, ecc). Il programma educativo proposto è "Progetto Uomo " che si articola in tre
fasi terapeutiche: Accoglienza, Comunità Terapeutiche e Reinserimento Sociale.
3.
Casa di Lavoro - La Fattoria Sociale - “Al fresco di Cantina”- sede didattica “Villa del Seminario”
Sant’Andrea di Conza (AV) . Azienda agricola che affianca alla propria attività principale, quella produttiva,
uno o più progetti a sfondo sociale. Questi, generalmente si concretizzano in iniziative di tipo culturale,
didattico o formativo rivolte a soggetti che versano in particolare situazione di disagio : detenuti (in
affidamento) e soggetti tossicodipendenti, durante il loro percorso di crescita, reinserimento e reintegrazione
sociale.
N. 5 + 5 ore di analisi e valutazione delle conoscenze, risultati, apprendimenti e comportamenti conseguiti a cura del
Tutor della Scuola + eventuale ausilio Esperti Ente Partner .
1. Somministrazione di prove per la verifica,
2. Analisi dei risultati complessivi delle attività svolte,
3. Discussioni e proposte.
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Metodologie Didattiche : L’attività si strutturerà su diversi momenti, attraverso lezioni frontali, focus
group, esercitazioni, simulazioni, role-play e visite esterne di studio. Le metodologie didattiche applicate,
avranno l’obiettivo di stimolare gli allievi alla costruzione diretta e personale della conoscenza. Gli alunni,
durante tutta la durata del Progetto verranno dotati di Idoneo materiale Didattico e di note bibliografiche
che consentiranno loro di incrementare le proprie conoscenze e sviluppare competenze riflessive e
comunicative, al fine di migliorare la propria consapevolezza e capacità di analisi nella risoluzione dei
problemi. A completamento dell’intero Progetto verrà creata una biblioteca virtuale (online) sul sito della
Scuola, dove sarà possibile scaricare e stampare tutto il materiale del Progetto.
Si prevede l’utilizzo di strumenti quali :
•
•
•
Materiale multimediale su diversi supporti con finalità di illustrazione di casi specifici, esercitazione
e valutazione,
PC con connessione ADSL,
Videoproiettore e impianto AUDIO amplificato.
AREA ATTIVITA’ OPERATIVA :
“EXPERIENCE OF PRISON’S DAY”
CASA DI RECLUSIONE - S.ANGELO DEI LOMBARDI
Il Progetto “educazione alla legalità, sicurezza e giustizia sociale” mira a porre in essere una metodologia di lavoro di
tipo umanistico relazionale, servendosi di tecniche di formazione attiva, con l’obiettivo di permettere ai ragazzi
della Scuola Media Inf. G. R. VAIRO di Agropoli (SA) di prendere consapevolezza dei loro comportamenti “a
rischio”, comprendendone tutte le conseguenza su di sé e sugli altri.
L’iniziativa “EXPERIENCE OF PRISON’S DAY” si inserisce a completamento del progetto formativo,
prevedendo una manifestazione conclusiva da realizzarsi presso la Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi.
Nello specifico l’evento prevede l’opportunità per gli allevi di trascorrere una intera giornata presso la suddetta
Casa di Reclusione, al fine di confrontarsi con i soggetti detenuti Testimoni e portatori di esperienze significative
connesse a problematiche legate al fenomeno delle “DIPENDENZE” e alla “DEVIANZA”.
Attraverso tale iniziativa, il carcere diviene strumento di educazione alla legalità e alla responsabilità del vivere
civile, partendo proprio dall’esperienza rieducativa dei detenuti, trasmettendo ai ragazzi, la possibilità di
modificare i pregiudizi legati al carcere e sviluppare consapevolezza sui rischi degli atteggiamenti rientranti nella
sfera della illegalità.
PROGRAMMA
Il Progetto, prevede che gli allievi, individuati dall’Istituto scolastico, trascorrano una giornata di
studio/esperienziale presso la suddetta Casa di Reclusione, dove, oltre ad avere un incontro protetto con i detenuti
ospiti, i quali racconteranno la loro dolorosa esperienza di vita connessa alla devianza e la successiva revisione
critica maturata attraverso la pena, avranno l’opportunità di confrontarsi con i funzionari dell’Area
Educativa/Trattamentale e il personale di Polizia Penitenziaria, i quali descriveranno la funzione della pena e della
rieducazione. Nello specifico gli allievi, parteciperanno, attivamente, al programma formativo di seguito descritto :
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Educazione alla legalità, Sicurezza e Giustizia Sociale - A.S. 2010/2011
•
ORE 9:30 ARRIVO ,
•
ACCOGLIENZA E ILLUSTRAZIONE DELLE REGOLA DI CONDOTTA ,
•
COLAZIONE ,
•
INCONTRO DIDATTICO INTERATTIVO CON I DETENUTI E GLI OPERATORI PENITENZIARI,
•
PRESENTAZIONE DELLA PROIEZIONE DEL CORTOMETRAGGIO
“OLTRE LE MURA” REALIZZATA DAI
DETENUTI DELLA CASA DI RECLUSIONE,
•
PAUSA PRANZO,
•
VISITA DELLA STRUTTURA PENITENZIARIA E DELLE ATTIVITÀ LAVORATIVE,
IN PARTICOLARE VERRANNO PRESENTATE :
•
UNA
“STANZA DI DETENZIONE” TIPO, ARREDATA, DOVE I DETENUTI TRASCORRANNO PARTE DELLA
GIORNATA;
•
IL TENIMENTO AGRICOLO
, I LOCALI DEPUTATI ALLA CANTINA, ALLA SMIELATURA E LE ALTRE
ATTIVITÀ LAVORATIVE E TRATTAMENTALI PRESENTI IN ISTITUTO, ALLE QUALI GLI ALLIEVI POTRANNO
PRENDERE PARTE ATTRAVERSO SIMULAZIONI ED ESPERIENZE PRATICHE :
o
VISITA PRESSO L’UFFICIO MATRICOLA, DOVE GLI ALLIEVI PARTECIPERANNO, IN MODO
SIMULATO, AL PROCEDIMENTO DI IMMATRICOLAZIONE DEI DETENUTO;
o
LABORATORIO E LAVORAZIONI DI APICULTURA E DEI PRODOTTI DERIVATI ;
o
PRODUZIONE DEL VINO;
o
PRODUZIONE DEI FRUTTI DI BOSCO;
o
PRODUZIONE DEI FUNGHI;
o
TIPOGRAFIA;
o
OLIVETO, NOCCIOLETO E VIGNETO;
o
LABORATORIO CREATIVO DI PITTURA;
o
SALA “LUDOTECA” PER L’ACCOGLIENZA DEI FIGLI MINORI DEI DETENUTI;
o
SIMULAZIONE CON L’UNITÀ CINOFILA DEL CORPO DI POLIZIA PENITENZIARIA
(SECONDO
DISPONIBILITÀ). IN ALTERATIVA SI VISITERÀ LA SALA OPERATIVA DEL CARCERE;
o
VISITA BIBLIOTECA, AULE DIDATTICHE, PALESTRA E CAPPELLA;
o
CASO PRATICO: SIMULAZIONE DI “GESTIONE EMERGENZE”, CON L’UTILIZZO DI ARMAMENTO DI
REPARTO
(LACRIMOGENI,
SFOLLAGENTE,
MANETTE
MODULARI
MULTIPLE
E
METALDEDECTOR),
o
VISITA GUIDATA AGLI AUTOMEZZI DEL CORPO DI POLIZIA PENITENZIARIA,
o
CASO PRATICO: TRADUZIONE DEI DETENUTI,
A conclusione dei lavori gli allievi saranno omaggiati con i prodotti realizzati in istituto (es. vasetti di miele,
caramelle ecc..).
Infine verrà consegnato a tutti i partecipanti l’opuscolo illustrato “Educazione alla Legatità”, realizzato nella
tipografia del carcere, oltre a materaile bibliografico su supporto multimediale. Tutti gli allievi riceveranno
attestato di partecipazione.
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Educazione alla legalità, Sicurezza e Giustizia Sociale - A.S. 2010/2011
La direzione garantirà le riprese fotografiche che saranno consegnate, su supporto digitale, al tutor della scuola.
LA CONCLUSIONE DELLA MANIFESTAZIONE È PREVISTA PER LE ORE 17:30 CIRCA.
METODOLOGIA
Convinti che l’azione formativa attraverso i codici del "sapere fare " e del "sapere essere"
evidenzia uno stile formativo all’apprendimento esperienziale, promuovendo lo sviluppo e
l’acquisizione di alcuni concetti-principi fondamentali, come la valorizzazione delle differenze, la
solidarietà, la cittadinanza attiva, la non violenza e il mutamento di stili di vita negativi per il
benessere personale e sociale; la caratteristica precipua delle attività proposte deve essere quella di
utilizzare prevalentemente le modalità di apprendimento attraverso la “formazione-attiva”, perché
più efficace al conseguimento della diffusione della cultura della Legalità presso i giovani è la
modalità più opportuna per promuovere il conseguimento di modi di agire e di essere che si
manifesti in atteggiamenti, comportamenti e partecipazione consapevole alla vita ed alle scelte della
società. E’ necessario, far maturare nell’ adolescente la consapevolezza che il mancato rispetto
della delle REGOLE, lede il diritto degli altri alla sicurezza, poiché da un comportamento scorretto
nasce una situazione di pericolo per sé e per gli altri.
A CHI SI RIVOLGE
Un gruppo di Max di 30 studenti, eterogenei per profitto e comportamento, appartenenti alle
classi I e un gruppo Max di 30 allievi appartenenti alle classi III dell’Istituto Comprensivo “G.
R. VAIRO” c/o il Comune di AGROPOLI - indicati dalla Scuola.
ATTIVAZIONE DEL PROGETTO
La realizzazione delle attività precedentemente esposte, inizieranno nell’anno scolastico
2010/2011 a partire dal mese di GENNAIO 2011 fino al mese di Maggio/Giugno 2011 per un
Totale di N. 50 +50 = 100 ore, di cui :
•
•
•
•
5+5 ore di Introduzione/approfondimento del Progetto;
20+20 ore di apprendimento in situazione;
20+20 ore di realizzazione di un Progetto specifico basato sull’Esperienza vissuta in
situazione;
5+5 ore di analisi e valutazione delle conoscenze, risultati, apprendimenti e comportamenti
conseguiti.
VALUTAZIONE
La delineata attività di Educazione alla Legalità intende costituire, come prima indicato un
momento di un più ampio disegno finalizzato a far nascere e maturare sentimenti di uguaglianza,
fratellanza, solidarietà sociale, ecc. nello spirito della tutela dei bisogni della persona umana e dei
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Educazione alla legalità, Sicurezza e Giustizia Sociale - A.S. 2010/2011
suoi diritti fondamentali, dell’esigenza del reciproco rispetto, nella dimensione di quella che viene
oggi definita la "società civile globale".
In tal ottica, ai fini delle valutazioni in itinere e finale, viene indicata la seguente
disaggregazione:
•
Somministrazione di QUESTIONARI per la verifica dell’acquisizione dei seguenti punti:
1) Presa di coscienza della necessità e importanza dei valori etico-civili insiti nelle norme e delle
regole nella vita sociale;
2) Sviluppo dell’autonomia personale e del correlato senso di responsabilità;
3) Individuazione dei fattori socio-ambientali e psicologici responsabili del disagio minorile.
CONCLUSIONI
L'educazione alla legalità va attuata coinvolgendo tutte le componenti della scuola: dirigenti,
docenti, studenti e famiglie; proponendo attività riversate nella quotidianità dei percorsi educativi
curriculari, continuativi e non episodici, dando risalto e valore alla specificità delle discipline ed
offrendo l'opportunità di condividere percorsi tendenti a ricadute dirette e immediate in tutte le
classi. Una scuola calata nella pratica quotidiana della legalità; chiamata al difficile compito di
offrire motivazioni, riferimenti, esempi, affettività e progettualità, attraverso una serie di percorsi
formativi. Lo scopo del progetto “Educazione alla legalità, Sicurezza e Giustizia Sociale” è proprio
quello di avviare un percorso di sensibilizzazione nei confronti delle suddette tematiche e di
favorire lo sviluppo di altri progetti che possano, nel tempo, contribuire a radicare nei giovani il
bisogno ed il rispetto della legalità. Come si legge in una nota, “Solo attraverso l’educazione alla
legalità come valore che garantisce il benessere dell’uomo e del cittadino e, quindi, la crescita
della società nel rispetto dei diritti di ognuno, potrà esserci democrazia, ed è la scuola che può
formare la cultura della legalità, facendo crescere, nella coscienza del giovane, il senso della
legge, della giustizia, del rispetto, affinché a ognuno sia possibile realizzare se stesso nella vita
sociale, privilegiando i comportamenti sociali su quelli individuali”.
Il Coord. Del Progetto
Dott. Sante Massimo Lamonaca
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