CAMBIAMENTI CLIMATICI DI NATURA ANTROPICA: VERITÀ SCIENTIFICA O TEORIA ANCORA DA DIMOSTRARE? Maurizio Maugeri Istituto di Fisica Generale Applicata Università degli Studi di Milano [email protected] Milano, 26 marzo 2007 Introduzione: media ed informazioni confuse Le persone che seguono il problema dei cambiamenti climatici attraverso i mass media (ovvero praticamente tutti coloro che non si occupano professionalmente del problema), sono spesso molto disorientate in quanto ricevono informazioni divergenti, con pareri che vanno dalla completa negazione del fenomeno al catastrofismo più sfrenato. Introduzione: la negazione del fenomeno Il cambiamento climatico è solo una menzogna ideata dalle lobby ecologiste A. Zichichi: parte da una questione epistemologica che ha un suo fondamento per arrivare a negare completamente il fenomeno La holding dello spavento - di Mario Giordano - lunedì 08 gennaio 2007 – Il Giornale Sentite caldo? Per forza: la Terra sta bruciando… è la catastrofe ambientale. Praticamente l’apocalisse prossima ventura…. L'ultimo rapporto degli esperti dice che sarà nel 2070… Non c’è da ridere: basta leggere l’ultima quartina dei Nostradamus verdi, cioè il rapporto Ue, sparato in prima pagina da tutti i quotidiani italiani. Nei prossimi decenni, si sostiene, il Mediterraneo sparirà… Degli esperti che si trincerano dietro la scienza, poi, bisogna diffidare ancora di più. Sono i nuovi scribi, la casta eletta, i sacerdoti della tecnica diventata divinità… Ma sì, diciamolo: quella del catastrofismo verde è la Spa della paura, la holding dello spavento… Guai ad ammettere che il riscaldamento della Terra è un fenomeno per lo più ciclico e naturale… Guai: altrimenti a chi finirebbero i finanziamenti? E allora avanti con il clima impazzito, i mari che si gonfiano, l’apocalisse che avanza, soprattutto in prima pagina... Tutti questi contributi hanno un importante elemento in comune: sono tutti opera di persone che non hanno alcuna reale competenza nel settore! Introduzione: il catastrofismo Un esempio di assoluta mancanza di percezione delle scale temporali dei processi di cambiamento climatico Un esempio di approccio scientifico condizionato da posizioni estreme: “finalismo” di un sistema fisico Mark Townsend and Paul Harris (2004); The Guardian che cita The Observer: Now the Pentagon tells Bush: climate change will destroy us Climate change over the next 20 years could result in a global catastrophe costing millions of lives in wars and natural disasters. A secret report, suppressed by US defence chiefs and obtained by The Observer, warns that major European cities will be sunk beneath rising seas as Britain is plunged into a 'Siberian' climate by 2020. Nuclear conflict, mega-droughts, famine and widespread rioting will erupt across the world. Sullo sfondo delle posizioni più catastrofistiche vi è spesso un approccio politico che, più che cercare soluzioni al problema del riscaldamento globale, usa questo fenomeno per confermare tutti i limiti dell’attuale modello di sviluppo Tutti questi contributi hanno un importante elemento in comune: sono tutti opera di persone che non hanno alcuna reale competenza nel settore! Introduzione: scopo della presentazione La presentazione si propone di documentare lo stato dell’arte relativo al problema dei cambiamenti climatici di natura antropica e di evidenziare chiaramente quali sono gli aspetti per i quali disponiamo di conoscenze ormai consolidate dal punto di vista scientifico e quali sono, invece, quelli per i quali abbiamo solo teorie da approfondire in modo più dettagliato. SONO ESTREMAMENTE CHIARE LE BASI FISICHE DEL FENOMENO La temperatura dell’atmosfera terrestre dipende sostanzialmente dall'equilibrio tra la radiazione solare che il nostro Pianeta assorbe e la radiazione “terrestre” che esso emette verso lo spazio esterno. I termini di questo bilancio hanno caratteristiche spettrali molto diverse: Parte entrante: intensità massima nella regione del visibile. Parte uscente: intensità massima nella regione dell’infrarosso. L’atmosfera è abbastanza trasparente alla radiazione visibile, ma ha una forte capacità di assorbire la radiazione infrarossa. La conseguenza è che solo una piccola parte della radiazione emessa dalla superficie terrestre e dagli strati inferiori dell'atmosfera riesce ad abbandonare il nostro Pianeta, mentre la parte preponderante viene assorbita dall’atmosfera sovrastante. Naturalmente anch’essa emette radiazione infrarossa di cui una parte consistente viene riassorbita dal suolo e dall’atmosfera sottostante. Questo fenomeno di intrappolamento della radiazione infrarossa prende il nome di: EFFETTO SERRA Bilancio energetico del Sistema-Terra S0/4 · (1-α) (cioè circa 235 W/m2) y Modellizzazione matematica (1 - a2) · x Ipotesi di lavoro: Il suolo è un corpo nero; a1 · S0/4 · (1-α) a2 · x atmosfera x Bilanci (1 - a1) · S0/4 · (1-α) y suolo L’atmosfera: assorbe una frazione a1 dell’onda corta e una frazione a2 dell’onda lunga; x e y sono le potenze per unità di superficie emesse dal suolo e dall’atmosfera in condizioni di bilancio radiativo. Suolo In: (1 - a1) · S0/4 · (1-α) + y Out: x Atmosfera In: a1 · S0/4 · (1-α) + a2 · x Out: 2 · y Un esempio (ragionevole) di valori numerici: Con pochi calcoli: a1 = 0.1 (10%); a2 = 0.8 (80%); S0/4 · (1-α) (235 W/m2) x = (2 - a1) · S0/4 · (1-α) / (2-a2) Îx = 372 W/m2 y = (a1 + a2 - a1· a2) / (2-a2) Se, invece, fosse a2 = 1.0 Î x Se, invece, fosse a2 = 0.0 Î x = 446 W/m2 = 223 W/m2 È ANCHE CHIARO QUALI SIANO I COMPOSTI RESPONSABILI DELL’EFFETTO SERRA Sappiamo infatti che la forte capacità dell'atmosfera di assorbire la radiazione infrarossa non dipende dai suoi costituenti primari, ma dal vapor acqueo e da una serie di costituenti minori come il biossido di carbonio (CO2), il metano (CH4), il protossido di azoto (N2O) e i clorofluorocarburi (CFCs). Questi composti sono detti gas-serra È INOLTRE CHIARO CHE MOLTI GAS-SERRA PRESENTANO UNA FORTE CRESCITA DELLE CONCENTRAZIONI IN ATMOSFERA. ESSA È ATTRIBUITA, CON CONSENSO PRESSOCHÈ UNANIME, ALLE ATTIVITÀ DELL’UOMO. Cosa dice il quarto assessment report di IPCC? Le concentrazioni di CO2, CH4 e N2O sono aumentate marcatamente a causa delle attività umane e sono oggi di gran lunga superiori ai valori precedenti al 1750 IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) è un organismo incaricato di fare periodicamente il punto sullo stato delle conoscenze relative ai cambiamenti climatici in atto sul nostro pianeta. Ad esso aderiscono circa 170 paesi con 2.500 esperti che pianificano l’attività ed approvano i rapporti stilati. Finora sono stati preparati quattro rapporti: il primo sintetizza lo stato dell’arte al 1990, il secondo, il terzo e il quarto aggiornano il quadro delle ricerche, rispettivamente, al 1995, al 2000 e al 2005. Sappiamo anche che le attuali concentrazioni di CO2 non sono in equilibrio con le emissioni δN in = E ⋅ δt δN out = N ⋅ α ⋅ δt δN = δN in − δN out dN N −E N (t ) = δt → 0 = −α ⋅ dt α E α numero molecole N: numero di molecole E: rateo di emissione (numero di molecole al secondo) t: tempo α = 1/T: probabilità di rimozione (al secondo) tempo ⋅ (1 − e −α ⋅t ) La rapidità con cui la concentrazione di un composto “risponde” a variazioni nelle emissioni è inversamente proporzionale alla sua “vita media” …in realtà il processo di rimozione del CO2 è molto più complesso… Figura 5.4 – Pag 91 Snthesys Report CO2: emissioni e concentrazioni Abbiamo inoltre molte informazioni sulle emissioni dei gas-serra… • Contributo dei diversi Paesi • Contributo delle diverse sorgenti • Evoluzione temporale delle emissioni • ecc…. L’EVOLUZIONE DEL CLIMA NEL PASSATO E ALCUNE DELLE SUE CONSEGUENZE SONO, INFINE, ABBASTANZA NOTE Adatti per studiare le variazioni climatiche a lungo periodo (fino a scale geologiche) •Permettono di risalire al clima in epoche remote •Hanno un’incertezza maggiore dei dati strumentali Archivi naturali DATI STRUMENTALI •Ricostruzione più precisa delle variazioni a breve termine (dopo omogeneizzazione!) •Limitati nel tempo (le serie sono disponibili da quando esistono gli strumenti) Adatti per studiare le variazioni climatiche a breve e medio termine PROXY DATA http://www.meteotrentino.it/aspweb/Documentazione/SaperneDiPiu/Clima_dwl.asp?id=98 Da: http://www.meteotrentino.it/aspweb/Documentazione/SaperneDiPiu/Clima_dwl.asp?id=98 LA SITUAZIONE ITALIANA +1.7: 2003 ANDAMENTI: ANNO E STAGIONI W S Sp A -2.2: 1816 Brunetti M, Maugeri M, Monti F, Nanni T. 2006. Temperature and precipitation variability in Italy in the last two centuries from homogenised instrumental time series. Int. J. Climatol. 26, 345-381 UN ESEMPIO DI RITIRO DI UN GHIACCIAIO IN AREA ALPINA 1875 2004 Pasterze is the longest glacier in Austria and in the Eastern Alps, at approximately 9 km in length. It lies in the Hohe Tauern mountain range of the Alps directly beneath Austria's highest mountain, the Großglockner. Cosa dice il quarto assessment report di IPCC? Il riscaldamento del clima è inequivocabile ed è comprovato dall’aumento della temperatura dell’atmosfera e degli oceani, dallo scioglimento di neve e ghiacci e dall’aumento del livello medio del mare Alla luce dei precedenti elementi, rispetto ai quali praticamente nessuno ha riserve significative, sembrerebbe non esservi spazio per alcun dubbio sull’importanza del riscaldamento di natura antropica Tuttavia, purtroppo, la questione non è così semplice in quanto vi sono molti aspetti ancora poco conosciuti Un primo problema: l’effetto di altri fattori Un primo aspetto è che, accanto ai gas-serra, vi sono numerosi altri fattori, di carattere sia naturale che antropico, in grado di influenzare il bilancio energetico del nostro Pianeta. Uno dei più importanti è costituto dagli aerosol atmosferici. Il loro effetto è molto difficile da quantificare in quanto, oltre ad interagire direttamente con la radiazione, essi hanno anche importanti conseguenze sulla formazione delle nubi. … ma non ci sono solo gli aerosol… Come si valuta il ruolo dei precedenti fattori? Gas-serra Aerosol Altri fattori Modello di bilancio radiativo (energetico) del Sistema Terra Effetti per ogni singolo fattore (W/m2) – Forcing radiativo Forcing radativo gas-serra (W/m2) Forcing radiativo aerosol (W/m2) Forcing radiativo altri fattori (W/m2) Cosa dice il quarto assessment report di IPCC? Tutti i valori sono espressi rispetto all’anno 1750 … e se riuscissimo ad avere un dato certo per il forcing radiativo…? Purtroppo anche se disponessimo di stime affidabili dei contributi di tutti i fattori in grado di influire sul bilancio energetico del Sistema Terra, le nostre valutazioni relative ad eventuali cambiamenti climatici sarebbero comunque affette da significative incertezze. Infatti, 1) 2) Non conosciamo le risposte del Sistema ai vari “stimoli” (cioè non conosciamo l’effetto di molti potenziali feed-back). Non sappiamo quali sono le scale temporali coinvolte (cioè non sappiamo dopo quanto tempo il Sistema va in equilibrio con un’eventuale forcing). Complessità del sistema climatico Dal punto di vista climatico la Terra può essere suddivisa in 5 componenti ATMOSFERA (componente gassosa del sistema climatico, è quella più rapidamente variabile nel tempo) LITOSFERA CRIOSFERA (comprende ghiacciai, nevai e ghiacci oceanici) (struttura orografica della Terra, ha una variazione nel tempo estremamente lenta) IDROSFERA BIOSFERA (oceani, mari, fiumi e laghi) (flora, fauna, attività umane) Bisogna poi considerare la sorgente esterna di energia costituita dal Sole Complessità del sistema climatico Il comportamento dell’atmosfera è profondamente influenzato da ciò che la “circonda” e da ciò che “vive” in essa atmosfera idrosfera criosfera litosfera biosfera Î Esigenza di modellizzare l’intero sistema climatico Il legame tra gas-serra e cambiamenti climatici è quindi estremamente complesso e, anche se disponessimo di stime affidabili dei contributi di tutti i fattori in grado di influire sul bilancio energetico della Terra, le nostre valutazioni sarebbero comunque affette da significative incertezze in quanto non esiste ancora un completo sistema di modelli matematici in grado di descrivere efficacemente tutte le conseguenze di un eventuale disequilibrio tra radiazione entrante ed uscente. Ma cosa significa “modellizzare” il Sistema Climatico? Elementi di criticità dei modelli (AOGCM) L’Europa secondo la griglia dell’HadCM3 Molti problemi aperti, ad esempio: topografia, microfisica delle nubi, ruolo degli aerosol, modellizzazione di stratosfera e alta troposfera I modelli non catturano la variabilità interannuale: Nel caso del bacino Padano, per esempio, essa è decisamente sovrastimata. Precipitazioni Milano (SDSM HadCM3 A2) 150 150 125 125 100 100 75 75 50 50 25 25 0 0 I modelli non catturano il ciclo stagionale delle precipitazioni 1961-1999: somme mensili 2000-2020: somme mensili I modelli non catturano molti aspetti fondamentali della dinamica dell’atmosfera E come si può modellizzare la risposta ai vari fattori potenzialmente responsabili di alterazioni del clima? Da: http://www.meteotrentino.it/aspweb/Documentazione/SaperneDiPiu/Clima_dwl.asp?id=98 Cosa dicono i risultati? Sono risultati convincenti? C’è consenso sulla capacità dei modelli di descrivere la complessità del Sistema? Quanto è confortante il fatto che modelli diversi diano risultati coerenti? Cosa dice il quarto assessment report di IPCC? È molto probabile (90-95%) che l’aumento delle concentrazioni di gas serra dovuto alle attività antropiche abbia causato la maggior parte del riscaldamento globale osservato dalla metà del Ventesimo secolo Cosa possiamo dire per il futuro? Innanzitutto dobbiamo ricordarci che ogni stima che possiamo fare per il futuro ha necessariamente grande incertezza Queste incertezze sono dovute a: a) Incertezze nello sviluppo demografico, socioeconomico, ecc… b) Incapacità di modellizzare in modo esaustivo il Sistema Climatico Questi problemi rendono molto incerte le stime per il futuro… Emissioni Concentrazioni Forcing Radiativo Clima Impatti Incertezza Cosa dice il quarto assessment report di IPCC? Rispetto al Terzo Report (TAR) i risultati dei modelli climatici risultano più affidabili. Le proiezioni prevedono un riscaldamento durante il XXI secolo maggiore di quello osservato nel XX secolo. La temperatura media superficiale potrebbe crescere, da oggi al 2100, in un range, dipendente dagli scenari applicati e dai modelli usati, tra 1,1 e 6,4 gradi. Le proiezioni per l’innalzamento del livello marino (sempre al 2100) prevedono un range di 0,19 – 0,58 m, dipendente dagli scenari applicati e dai modelli usati. Inoltre, l’aumento di concentrazione atmosferica di CO2 causerà un aumento nell’acidificazione degli oceani. Il ghiaccio marino dovrebbe ridursi ancora di più nell’Artico e nell’Antartide nel corso di questo secolo. Sarà molto probabile che le onde di calore e gli eventi di intensa precipitazione diventeranno più frequenti. Inoltre, i cicloni tropicali dovrebbero diminuire annualmente di numero, ma diventare più intensi. La circolazione termoalina dell’Oceano Atlantico, potrebbe rallentare nel XXI secolo, ma non dovrebbe subire blocchi. A causa delle scale temporali lunghe che caratterizzano la circolazione globale degli oceani, i cambiamenti climatici causati dai gas-serra avranno un effetto a lungo termine (molti secoli) sul sistema climatico globale. Purtroppo, al di là di tutte le informazioni solide che abbiamo, i media danno spesso enfasi solo alle proiezioni che sono, come abbiamo già visto, affette da grandi incertezze IPCC – Summary for Policy Makers: troppa enfasi alle previsioni per il futuro … avremmo preferito che alle proiezioni fosse stato dedicato uno spazio e un risalto minore e, soprattutto, avremmo visto con piacere una formulazione del testo maggiormente mirata a presentare i risultati in modo da far emergere chiaramente i limiti che le previsioni per il futuro continuano ad avere… ... Certo, rispetto al SPM del precedente report si nota comunque una maggiore prudenza, ma in futuro sarà necessario un ulteriore passo in questo senso... ... Probabilmente gli estensori hanno voluto documentare in modo quantitativo la profonda preoccupazione per il clima del futuro che esiste oggi nell’ambito della comunità scientifica del settore... … Capiamo che questa possa essere un’esigenza legittima, ma, a nostro avviso, sarebbe comunque meglio evitare di enfatizzare troppo valutazioni non ancora supportate da forte evidenza scientifica… da: revisione M. Maugeri e T. Nanni a SPM - FAR - IPCC - WG1 Intervenire sulle emissioni o aspettare di sciogliere ogni riserva? I limiti degli scenari per il futuro fanno sì che sia impossibile utilizzare uno schema di questo tipo che sarebbe il “sogno” di ogni decisore … ma dobbiamo comunque decidere … Gli aspetti per i quali disponiamo di conoscenze consolidate sono: Conosciamo le dinamiche del bilancio energetico del Sistema Terra, siamo consapevoli dell’importanza del ruolo dei gas-serra e sappiamo quali sono le nazioni ed i comparti che causano le maggiori emissioni; Sappiamo che le concentrazioni atmosferiche di alcuni importanti gasserra sono in forte aumento per effetto delle emissioni antropiche; Sappiamo che la temperatura del Pianeta è significativamente aumentata nell’ultimo secolo, con un trend più forte negli ultimi decenni. L’aspetto più problematico è: Non siamo ancora in grado di modellizzare in modo del tutto efficace il Sistema climatico e pertanto non siamo in grado di rispondere in modo quantitativo a molte importanti domande sull’entità del contributo antropico al riscaldamento presente e a quello futuro. Come dobbiamo comportarci? … qui la parola passa ai decisori … …“Policy Makers”…