5F.521.527 - Dottrina Sociale della Chiesa

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a) Dottrina sociale e inculturazione della fede
521 Consapevole della forza rinnovatrice del cristianesimo anche nei confronti della cultura e della
realtà sociale,1105 la Chiesa offre il contributo del proprio insegnamento alla costruzione della
comunità degli uomini, mostrando il significato sociale del Vangelo.1106 Alla fine dell'Ottocento, il
Magistero della Chiesa affrontò organicamente le gravi questioni sociali dell'epoca, stabilendo « un
paradigma permanente per la Chiesa. Questa, infatti, ha la sua parola da dire di fronte a determinate
situazioni umane, individuali e comunitarie, nazionali e internazionali, per le quali formula una vera
dottrina, un corpus, che le permette di analizzare le realtà sociali, di pronunciarsi su di esse e di
indicare orientamenti per la giusta soluzione dei problemi che ne derivano ».1107 L'intervento di
Leone XIII sulla realtà socio-politica del suo tempo con l'enciclica « Rerum novarum » « conferì
alla Chiesa quasi uno “statuto di cittadinanza” nelle mutevoli realtà della vita pubblica, e ciò si
sarebbe affermato ancor più in seguito ».1108
522 La Chiesa, con la sua dottrina sociale, offre soprattutto una visione integrale ed una piena
comprensione dell'uomo, nella sua dimensione personale e sociale. L'antropologia cristiana,
svelando la dignità inviolabile di ogni persona, introduce le realtà del lavoro, dell'economia, della
politica in un'originale prospettiva, che illumina gli autentici valori umani ed ispira e sostiene
l'impegno della testimonianza cristiana nei molteplici ambiti della vita personale, culturale e
sociale. Grazie alle « primizie dello Spirito » (Rm 8,23), il cristiano « diventa capace di adempiere
la legge nuova dell'amore (cfr. Rm 8,1-11). Da questo Spirito, che è “caparra dell'eredità” (Ef 1,14),
tutto l'uomo viene interiormente rinnovato, fino alla “redenzione del corpo” (Rm 8,23) ».1109 In tal
senso, la dottrina sociale evidenzia come il fondamento della moralità di ogni agire sociale consista
nello sviluppo umano della persona e individua la norma dell'azione sociale nella corrispondenza al
vero bene dell'umanità e nell'impegno teso a creare condizioni che permettano ad ogni uomo di
attuare la sua integrale vocazione.
523 L'antropologia cristiana anima e sostiene l'opera pastorale di inculturazione della fede, tesa a
rinnovare dall'interno, con la forza del Vangelo, i criteri di giudizio, i valori determinanti, le linee
di pensiero e i modelli di vita dell'uomo contemporaneo: « con l'inculturazione la Chiesa diventa
segno più comprensibile di ciò che è e strumento più atto della missione ».1110 Il mondo
contemporaneo è segnato da una frattura tra Vangelo e cultura; una visione secolarizzata della
salvezza tende a ridurre anche il cristianesimo ad « una sapienza meramente umana, quasi scienza
del buon vivere ».1111 La Chiesa è consapevole che deve fare « un grande passo in avanti nella sua
evangelizzazione, deve entrare in una nuova tappa storica del suo dinamismo missionario ».1112 In
questa prospettiva pastorale si situa l'insegnamento sociale: « La “nuova evangelizzazione”, di cui il
mondo moderno ha urgente necessità... deve annoverare tra le sue componenti essenziali l'annuncio
della dottrina sociale della Chiesa ».1113
b) Dottrina sociale e pastorale sociale
524 Il riferimento essenziale alla dottrina sociale decide della natura, dell'impostazione,
dell'articolazione e degli sviluppi della pastorale sociale. Essa è espressione del ministero di
evangelizzazione sociale, teso a illuminare, stimolare e assistere l'integrale promozione dell'uomo
mediante la prassi della liberazione cristiana, nella sua prospettiva terrena e trascendente. La Chiesa
vive ed opera nella storia, interagendo con la società e la cultura del proprio tempo, per adempiere
la sua missione di comunicare a tutti gli uomini la novità dell'annuncio cristiano, nella concretezza
delle loro difficoltà, lotte e sfide, così che la fede li illumini a comprenderle nella verità che « aprirsi
all'amore di Cristo è la vera liberazione ».1114 La pastorale sociale è l'espressione viva e concreta di
una Chiesa pienamente consapevole della propria missione evangelizzatrice delle realtà sociali,
economiche, culturali e politiche del mondo.
525 Il messaggio sociale del Vangelo deve orientare la Chiesa a svolgere un duplice compito
pastorale: aiutare gli uomini a scoprire la verità e a scegliere la via da seguire; incoraggiare
l'impegno dei cristiani a testimoniare, con sollecitudine di servizio, il Vangelo in campo sociale: «
Oggi più che mai la parola di Dio non potrà essere annunciata e ascoltata se ad essa non si
accompagna la testimonianza della potenza dello Spirito Santo che opera nell'azione dei cristiani
posta al servizio dei fratelli, proprio su quei punti dove sono in gioco la loro esistenza e il loro
avvenire ».1115 Il bisogno di una nuova evangelizzazione fa comprendere alla Chiesa « che il suo
messaggio sociale troverà credibilità nella testimonianza delle opere, prima che nella sua coerenza e
logica interna ».1116
526 La dottrina sociale detta i criteri fondamentali dell'azione pastorale in campo sociale:
annunciare il Vangelo; confrontare il messaggio evangelico con le realtà sociali; progettare azioni
finalizzate a rinnovare tali realtà, conformandole alle esigenze della morale cristiana. Una nuova
evangelizzazione del sociale richiede innanzi tutto l'annuncio del Vangelo: Dio in Gesù Cristo salva
ogni uomo e tutto l'uomo. Tale annuncio rivela l'uomo a se stesso e deve diventare principio di
interpretazione delle realtà sociali. Nell'annuncio del Vangelo, la dimensione sociale è essenziale e
ineludibile, pur non essendo l'unica. Essa deve mostrare l'inesauribile fecondità della salvezza
cristiana, anche se una conformazione perfetta e definitiva delle realtà sociali al Vangelo non potrà
attuarsi nella storia: nessun risultato, anche il più riuscito, può sfuggire ai limiti della libertà umana
e alla tensione escatologica di ogni realtà creata.1117
527 L'azione pastorale della Chiesa in ambito sociale deve testimoniare anzitutto la verità
sull'uomo. L'antropologia cristiana permette un discernimento dei problemi sociali, per i quali non
si può trovare buona soluzione se non si tutela il carattere trascendente della persona umana,
pienamente rivelato nella fede.1118 L'azione sociale dei cristiani deve ispirarsi al principio
fondamentale della centralità dell'uomo.1119 Dall'esigenza di promuovere l'integrale identità
dell'uomo scaturisce la proposta di quei grandi valori che presiedono ad una convivenza ordinata e
feconda: verità, giustizia, amore, libertà.1120 La pastorale sociale si adopera affinché il rinnovamento
della vita pubblica sia legato ad un effettivo rispetto di tali valori. In tal modo, la Chiesa, mediante
la sua multiforme testimonianza evangelica, mira a promuovere la coscienza del bene di tutti e di
ciascuno come risorsa inesauribile per lo sviluppo dell'intera vita sociale.
1105
Cfr. Congregazione per il Clero, Direttorio generale per la catechesi, 18, Libreria Editrice
Vaticana, Città del Vaticano 1997, p. 24.
1106
Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 11: AAS 83 (1991)
259-260.
1107
Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 5: AAS 83 (1991) 799.
1108
Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 5: AAS 83 (1991) 799.
1109
Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 22: AAS 58 (1966) 1043.
1110
Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 52: AAS 83 (1991) 300; cfr. Paolo VI, Esort.
ap. Evangelii nuntiandi, 20: AAS 68 (1976) 18-19.
1111
Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 11: AAS 83 (1991) 259-260.
1112
Giovanni Paolo II, Esort. ap. Christifideles laici, 35: AAS 81 (1989) 458.
1113
Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 5: AAS 83 (1991) 800.
1114
Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 11: AAS 83 (1991) 259.
1115
Paolo VI, Lett. ap. Octogesima adveniens, 51: AAS 63 (1971) 440.
1116
Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 57: AAS 83 (1991) 862.
1117
Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 48: AAS 80 (1988) 583-584.
1118
Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 76: AAS 58 (1966) 1099-1100.
1119
Cfr. Giovanni XXIII, Lett. enc. Mater et magistra: AAS 53 (1961) 453; Giovanni Paolo II, Lett.
enc. Centesimus annus, 54: AAS 83 (1991) 859-860.
1120
Cfr. Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 265-266.
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