Trieste, 13 Giugno 2016 Rischio di esposizione a campi elettromagnetici (CEM) Dott. Marzio Viola Responsabile di P.O. “Area Agenti Fisici” Dipartimento di Trieste - A.R.P.A. F.V.G. 1 CARATTERISTICHE GENERALI Iniziamo da qualche cenno di fisica ….. 2 CARATTERISTICHE GENERALI - CAMPO STATICO I campi elettrici e magnetici che non variano nel tempo vengono definiti campi statici (freq. 0 Hz). Un esempio di campo statico è il campo magnetico terrestre, così come il campo magnetico creato da una calamita. 3 CARATTERISTICHE GENERALI - C. ELETTRICO Il campo elettrico è una grandezza fisica vettoriale che esprime le proprietà dello spazio dovute alla presenza in esso di una o più cariche elettriche. Le linee di forza di un campo elettrico indicano le traiettorie che una carica positiva di prova, posta in vicinanza delle sorgenti del campo, percorrerebbe per effetto di quest’ultimo. 4 CARATTERISTICHE GENERALI - C. ELETTRICO In un circuito, i campi elettrici sono creati da differenze di potenziale elettrico, o tensioni: più alta è la tensione, più intenso è il campo elettrico risultante. Un campo elettrico esiste anche se non c’è corrente. Es.: Se la batteria ha un Voltaggio di 1,5 V e se le piastre sono ad una distanza di 1 metro il campo elettrico (E) tra di esse sarà di 1,5 V/m. 5 CARATTERISTICHE GENERALI - C. MAGNETICO Diversamente dalle cariche elettriche, i due poli magnetici non possono essere separati l’uno dall’altro: non si può considerare p.es. un polo nord isolato. Detto con altre parole, le linee di forza del campo magnetico sono linee chiuse. Per questo motivo, se si spezza una calamita si ottengono due nuove calamite, entrambe con un polo Nord e un polo Sud 6 CARATTERISTICHE GENERALI - C. MAGNETICO Proprietà magnetiche nei materiali: 7 CARATTERISTICHE GENERALI - C. MAGNETICO In un circuito, i campi magnetici si creano anche quando circola una corrente elettrica: più alta è la corrente, più intenso è il campo magnetico, mentre l’intensità del campo elettrico rimane costante. La forza del campo magnetico (H) è misurata in Ampere su metro (A/m). Le linee di forza del campo magnetico sono concentriche rispetto alla corrente e hanno verso destrorso rispetto al verso della corrente (regola della “mano destra”). 8 CARATTERISTICHE GENERALI - C.E.M. Campi elettromagnetici: campi generati da una combinazione di campi elettrici e magnetici correlati tra loro 9 CARATTERISTICHE GENERALI EQUAZIONI DI MAXWELL 10 CARATTERISTICHE GENERALI ONDE ELETTROMAGNETICHE 11 CARATTERISTICHE GENERALI - FREQUENZA Le correnti alternate (CA) invertono il loro verso ad intervalli regolari e producono campi elettrici e magnetici variabili nel tempo. Ad esempio, in Italia la corrente elettrica di rete cambia verso ad una frequenza di 50 cicli al secondo, o 50 Hz e quindi anche i corrispondenti campi elettrici e magnetici cambiano il loro orientamento 50 volte al secondo. La frequenza è una delle caratteristiche principali, perchè campi di frequenza diversa interagiscono in modo diverso con il corpo umano. 12 CARATTERISTICHE GENERALI - LUNGHEZZA D’ONDA Lunghezza d'onda e frequenza: F = v / = lunghezza d'onda v = velocita' di propagazione dell'onda L’interazione dei campi elettromagnetici con la materia dipende dalla frequenza. Es: pezzo di legno che galleggia sul mare Onde molto piccole in termini di lunghezza d’onda non faranno oscillare il pezzo, onde confrontabili con la lunghezza del legno lo faranno oscillare molto (frequenza di risonanza). 13 CARATTERISTICHE GENERALI - FREQUENZE Ad una frequenza di 50 Hz (corrente elettrica di rete) corrisponde una lunghezza d’onda di 6000 Km. Invece ad una frequenza di 1 GHz (telefonia mobile) corrisponde una lunghezza d’onda di 30 cm. 14 CARATTERISTICHE GENERALI - SPETTRO Analisi di Fourier: qualsiasi segnale periodico può essere decomposto in una somma di oscillazioni sinusoidali elementari (armoniche), ciascuna caratterizzata dalla sua ampiezza e fase. Si ottiene così lo spettro del segnale. 15 CARATTERISTICHE GENERALI - VALORE EFFICACE Una grandezza sinusoidale per definizione ha valore medio nullo su un periodo T. Per questo motivo la grandezza misurabile è il suo valore efficace o effettivo inteso come il valore quadratico medio (RMS): Il valore efficace di una grandezza equivale a quel valore che in regime di tensione continua svilupperebbe la stessa potenza. Ad es. la corrente elettrica di rete ha 220 V (in realtà 230 V) di valore efficace, mentre la tensione di alimentazione è un segnale sinusoidale di frequenza 50 Hz e di ampiezza picco-picco 650 V. 16 CARATTERISTICHE GENERALI - CAMPO VICINO / LONTANO Le caratteristiche del campo elettromagnetico dipendono anche dalla relativa distanza dalla sorgente: Per distanze dalla sorgente paragonabili o inferiori alla lunghezza d’onda (campo vicino) non esiste un’onda elettromagnetica ben definita, ma esistono un campo elettrico e magnetico non correlati linearmente Per distanze dalla sorgente maggiori della lunghezza d’onda (campo lontano) i due campi si concatenano – a lunga distanza il comportamento si può approssimare a quello di un’onda piana equivalente, con il campo elettrico, il campo magnetico e la direzione di propagazione reciprocamente perpendicolari 17 CARATTERISTICHE GENERALI - RADIAZIONE E.M. Campo vicino reattivo radiativo Campo lontano Propagazione con trasferimento di ENERGIA Interferenza 18 CARATTERISTICHE GENERALI - RADIAZIONE E.M. Campo vicino reattivo Campo lontano radiativo Propagazione con trasferimento di ENERGIA Radiazione elettromagnetica: propagazione nello spazio di campi elettrici e magnetici, variabili nel tempo, generati da cariche o correnti oscillanti. La radiazione elettromagnetica si propaga come un’onda alla velocità della luce. 19 CARATTERISTICHE GENERALI - SPETTRO INTERO 20 CARATTERISTICHE GENERALI FREQUENZE OTTICHE & IONIZZANTI A frequenze superiori a 300 Ghz esistono le radiazioni ottiche e le radiazioni ionizzanti, che, pur essendo anch’esse radiazioni elettromagnetiche vengono trattate separatamente dalle norme protezionistiche. Radiazioni ottiche: comprendono IR, Visibile, UV Radiazioni ionizzanti: cessione di energia tale da causare ionizzazione (UV, raggi x, raggi γ, radiazione β, radiazione α, neutroni) 21 CARATTERISTICHE GENERALI CEM - SPETTRO “RISTRETTO” Campi Elettromagnetici (in senso stretto): 0 - 300 GHz 22 CEM - EFFETTI BIOLOGICI Quando un sistema biologico è immerso in un campo elettromagnetico, le onde interagiscono con un mezzo che ha proprietà elettriche e magnetiche diverse rispetto all’aria. Inoltre i tessuti dei vari organi hanno geometrie, forme e dimensioni molto diverse tra loro. I campi elettromagnetici presentano caratteristiche e modalità di interazione che variano a seconda del rapporto tra la lunghezza d’onda della radiazione e le dimensioni del corpo e/o dell’organo colpito. 23 CEM - EFFETTI BIOLOGICI Pertanto, a seconda della frequenza si considerano diverse grandezze caratteristiche per valutare l’esposizione, che sono associate agli effetti certi (acuti) di tali radiazioni (dolori, scosse elettriche , bruciature, folgorazione, fibrillazione ventricolare…). Gli effetti acuti possono manifestarsi come diretta conseguenza di esposizioni al di sopra di una certa soglia, esposizioni che si possono verificare solo in particolari situazioni lavorative. 24 CEM - EFFETTI BIOLOGICI - CERTI/ACUTI Per esposizione a basse frequenze -es. 50 Hz- sono stati segnalati: effetti sul sistema visivo e sul sistema nervoso centrale; stimolazione di tessuti eccitabili; extrasistole e fibrillazione ventricolare. Per esposizione a alte frequenze sono stati segnalati: opacizzazione del cristallino, anomalie alla cornea; alterazioni alla spermatogenesi; alterazioni delle funzioni neurali e neuromuscolari; alterazioni del sistema muscolare. Il limite di base per i lavoratori incorpora un fattore di protezione pari a 10 rispetto agli effetti da prevenire (stimolazione dei nervi periferici). Il limite di base per la popolazione incorpora un fattore di sicurezza aggiuntivo pari a 5 (nel caso della normativa italiana è più alto) 25 CEM - EFFETTI BIOLOGICI INDIRETTI Si possono segnalare anche altre problematiche connesse con l’esposizione ai campi elettromagnetici, che non sono correlate a effetti diretti nei confronti dell’organismo, ma possono comportare pericoli per la salute, quali le interferenze con gli stimolatori cardiaci, e problemi per i portatori di protesi metalliche. Queste problematiche interessano principalmente i campi statici o a bassissima frequenza, a causa dell’interferenza dell’induzione magnetica e/o delle correnti indotte nel corpo con tali dispositivi. 26 CEM - EFFETTI BIOLOGICI CAMPI STATICI O A BASSISSIME FREQUENZE Fino alla frequenza di circa 1 MHz gli effetti biologici sono da ricondursi principalmente a correnti e a campi elettrici indotti nei tessuti elettricamente stimolabili (nervi e muscoli) dai campi elettrici e magnetici esterni. 27 CEM - EFFETTI BIOLOGICI - CAMPI STATICI Per i campi magnetici statici si può constatare un’assenza di effetti significativi sui parametri fisiologici, connessi allo sviluppo e al comportamento per valori d’induzione magnetica fino a 2 T. Esposizioni a lungo termine a campi d’induzione magnetica minori di 200 mT non sembrano avere conseguenze sullo stato di salute. TIPO D’ESPOSIZIONE Lavoratori - Media pesata sull’intera giornata lavorativa - Valore massimo - Esposizione solo degli arti Popolazione - Esposizione continua INDUZIONE MAGNETICA (ICNIRP) 200 mT 2T 5T 40 mT 28 CEM - EFFETTI BIOLOGICI - CAMPI STATICI Potenziali rischi dovuti all'interferenza di campi magnetici con dispositivi elettronici (pacemakers): si dovrebbe evitare che persone con pacemaker impiantati possano risultare esposti a induzioni magnetiche superiori a 0.5 mT. Rischi dovuti al movimento o allo spostamento di dispositivi o materiali ferromagnetici impiantati: le aree caratterizzate da livelli d’induzione magnetica al di sopra di 3 mT devono essere indicate da specifici segnali di avvertimento. Persone con protesi vascolari non amagnetiche non dovrebbero essere esposte a campi superiori a qualche mT. Quindi persone con stimolatori cardiaci, impianti ferromagnetici e dispositivi medicali impiantati potrebbero non essere protette dai limiti raccomandati dalle normative protezionistiche 29 CEM - EFFETTI BIOLOGICI - BASSISSIME FREQUENZE Principali effetti biologici in relazione all’induzione di corrente nell'intervallo di frequenza 1- 300 Hz: Densitàdi corrente 2 (m A/m ) EFFETTI >1000 Extrasistoleefibrillazioneventricolare: rischi perlasalutebendeterm inati 100–1000 Stim olazionedei tessuti eccitabili:possibilirischi perlasalute 10–100 Possibili effetti sulsistem anervoso 1–10 Effetti biologici m inori Si tratta comunque di effetti a soglia: questo permette di fissare limiti di esposizione finalizzati alla totale prevenzione di questi effetti. 30 CEM - EFFETTI BIOLOGICI - BASSISSIME FREQUENZE L’American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH) raccomanda i seguenti livelli di sicurezza allo scopo di prevenire interferenze dei campi elettrici e magnetici a 50 Hz con dispositivi cardiaci impiantati (valori efficaci rms): E = 1 kV/m - B = 100 µT 31 CEM - EFFETTI BIOLOGICI - RADIOFREQUENZE Sopra i 100 kHz, con l’aumentare della frequenza diventa prevalente l’assorbimento di energia nei tessuti attraverso il rapido movimento oscillatorio di ioni e molecole di acqua, pertanto si valuta l’energia ceduta al tessuto biologico (SA) e, soprattutto, il tasso di assorbimento specifico: S.A.R. (W/Kg) a frequenze superiori a circa 10 MHz questo effetto è l’unico a permanere. 32 CEM - EFFETTI BIOLOGICI - RADIOFREQUENZE SAR mediato sul corpo intero (medio) o circoscritto a specifici distretti corporei (locale) in relazione all’induzione di effetti biologici nocivi (studi su animali): 33 CEM - EFFETTI BIOLOGICI - RADIOFREQUENZE Al di sopra di 10 GHz l’assorbimento è esclusivamente superficiale, a causa dello scarso spessore di penetrazione della radiofrequenza, pertanto la grandezza che viene valutata è la densità di potenza: S (W/m2) f1 < f2 < f3 Spessore di penetrazione in funzione della frequenza 34 CEM - EFFETTI BIOLOGICI CRONICI/STOCASTICI ? A volte vengono citati in letteratura effetti a lungo termine (cronici) dell’esposizione a campi elettromagnetici: • modificazioni a livello della membrana cellulare (scambio ionico) • modificazioni a livello del nucleo e del DNA (rotture cromosomiche) • alterazioni del sistema immune • alterazioni del ritmo circadiano della melatonina (umore, sistema endocrino e riproduttivo, ecc.) Questi effetti sarebbero responsabili di disturbi di varia entità (nevralgie, disturbi nel ritmo sonno-veglia, disturbi comportamentali, astenia, ecc.) e/o di patologie gravi (luecemie, neoplasie, affezioni dell’apparato riproduttivo, ecc.). 35 CEM - EFFETTI BIOLOGICI CRONICI/STOCASTICI ? I campi magnetici ELF e i campi elettromagnetici a RF (dal 2011) sono stati dichiarati dall’OMS-IARC possibili cancerogeni per l’uomo (2B). Al momento, sulla base della letteratura scientifica esistente, comunque l’OMS non rileva conseguenze sulla salute per esposizioni professionali e/o residenziali di individui adulti a campi elettromagnetici a bassa intensità. Classificazione Agente Cancerogeno per l’uomo Asbesto Iprite Tabacco Radiazione gamma Probabilmente cancerogeno per l’uomo Gas di scarico dei motori diesel Lampade solari Radiazione UV Formaldeide Possibilmente cancerogeno per l’uomo Caffé Gas di scarico dei motori benzina Fumi di saldatura Campi magnetici ELF Campi elettromagnetici a RF (normalmente in base ad una forte evidenza di cancerogenicità nell’uomo) (normalmente in base ad una forte evidenza di cancerogenicità negli animali) (normalmente sulla base di una evidenza nell’uomo che è considerata credibile, ma per la quale non si possono escludere altre cause) 36 a CEM - EFFETTI BIOLOGICI - … SVILUPPI FUTURI? Prof. Angelo Gino Levis Ordinario di Mutagenesi Ambientale presso l'Università degli Studi di Padova In vari studi ha evidenziato che danni al Dna e tutta una serie di altri effetti biologici non trascurabili posono essere indotti da esposizioni a valori molto bassi di campi elettromagnetici a radiofrequenza (anche tali da non indurre alcun rialzo termico misurabile nei tessuti irradiati), inferiori anche di 2-3 ordini di grandezza ai valori dall’ICNIRP/OMS/CE e di 1-2 ordini di grandezza ai limiti di esposizione della popolazione previsti dalla legislazione italiana. Sentenza: Brescia, 15 dicembre ’09 DANNI DA ONDE ELETTROMAGNETICHE LA PRIMA BATTAGLIA VINTA IN ITALIA La Corte d'Appello di Brescia con sentenza n. 514/2009 ha accolto il ricorso di un lavoratore contro l’INAIL e riconosce la Malattia Professionale dovuta ai CEM (uso di cellulare e tumori – 80% di invalidità). 37 DOSIMETRIA E RADIOMETRIA La normativa protezionistica individua delle restrizioni fondamentali sulle grandezze di riferimento per l’esposizione del corpo umano: Densità di corrente (A/m2) o, ai sensi della nuova direttiva europea, Campo elettrico interno (V/m) nella testa e nel tronco dipendente dalla frequenza base temporale istantanea Assorbimento di energia (SAR - W/kg) mediato sul corpo intero e locale (testa e tronco, arti) indipendente dalla frequenza mediato su intervalli di 6 minuti I livelli protezionistici garantiscono un ampio fattore di riduzione tra le soglie di rischio (effetti acuti) e le restrizioni adottate. Per la protezione della popolazione tali fattori di riduzione sono ancora più elevati. 38 DOSIMETRIA E RADIOMETRIA In teoria sarebbe corretto procedere al calcolo del SAR e della densità di corrente indotta in ogni situazione lavorativa. In realtà, per varie ragioni, raramente si può procedere in questa maniera: la valutazione basata sulla dosimetria numerica è dispendiosa in termini di tempo e denaro, in quanto richiede un grosso impegno di lavoro da parte di personale altamente specializzato. Ad esempio, basandosi sul Tariffario ISPESL, il costo di una singola valutazione dosimetrica è circa 30.000 Euro. 39 DOSIMETRIA E RADIOMETRIA Pertanto sono stati introdotti dei livelli derivati di riferimento: insieme di restrizioni sulle grandezze monitorabili nell’ambiente campo elettrico (V/m) campo magnetico (A/m) induzione magnetica (µT) densità di potenza (W/m2) dipendono dalla frequenza garantiscono il rispetto delle restrizioni di base, ma: non proteggono dall’assorbimento locale di energia (sono intesi come media spaziale sul volume occupato dal soggetto esposto) non proteggono da scosse e ustioni per contatto 40 DOSIMETRIA E RADIOMETRIA Si rendono quindi necessari ulteriori livelli di riferimento: restrizioni sulle correnti indotte negli arti (mA) range di frequenza: 10 MHz - 110 MHz garantiscono il rispetto delle restrizioni sul SAR locale negli arti restrizioni sulle correnti di contatto con oggetti conduttori (mA) range di frequenza: 0 Hz - 110 MHz 41 DOSIMETRIA E RADIOMETRIA Campo elettrico int. (V/m) + Correnti indotte negli arti (mA) Correnti di contatto (mA) 42 LUOGHI DI LAVORO: IL D.LGS. 81/2008 DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 , n. 81 Il rischio da esposizione professionale ai CEM viene affrontato in modo specifico nel Titolo VIII - Capi I e IV Questo rischio non era stato oggetto di specifico riferimento nel D.Lgs. 626/94, ma in realtà l’esposizione lavorativa ai CEM era già stata normata con il D.Lgs. 257/07, abrogato dall’attuale D.Lgs. 81/08 43 LUOGHI DI LAVORO: IL D.LGS. 81/2008 Da quando il Capo IV del Titolo VIII del DLgs.81/2008 è in vigore? Art. 306 - comma 3: “Le disposizioni di cui al titolo VIII, capo IV entrano in vigore alla data fissata dal primo comma dell'articolo 13, paragrafo 1, della direttiva 2004/40/CE” Con le direttive 2008/46/CE e 2012/11/UE , tale scadenza ha subito uno slittamento temporale al 31.10.2013 Il 26 Giugno 2013 è stata approvata la nuova direttiva 2013/35/UE che ha abrogato la direttiva 2004/40/CE a decorrere dal 29 Giugno 2013 e che riformula completamente le misure protezionistiche previste dalla direttiva 2004/40/CE e recepite dal Capo IV - Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008. Gli stati membri dovranno conformarsi alla nuova direttiva entro il 1 Luglio 2016. 44 LUOGHI DI LAVORO: IL D.LGS. 81/2008 Quindi cosa bisogna fare? Con l’entrata in vigore della nuova direttiva 2013/35/UE, il Capo IV del Titolo VIII di fatto non è più in vigore, bisogna però in ogni caso effettuare la valutazione del rischio! (Art. 28 e Art.181 del T.U.) Il datore di lavoro deve effettuare una valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, inclusi quelli derivanti da un’esposizione a campi elettromagnetici, ma i valori limite dovranno essere fissati per legge, recependo la nuova direttiva, entro il 1 luglio 2016. Dal documento ISPESL/Istituto Superiore di Sanità n°1-2009 rev. 02 del 1/3/2010: “non saranno richiedibili e sanzionabili le inottemperanze agli obblighi specificatamente previsti dal Capo IV del Titolo VIII del D.lgs. 81/2008, ma resteranno validi, richiedibili e sanzionabili i principi generali affermati nel Titolo I e capo I del Titolo VIII. In questo contesto si raccomanda comunque, di riferirsi alle indicazioni desumibili dal Capo IV del Titolo VIII del Testo Unico sulla Sicurezza anche tenuto conto del 45 richiamo alle norme tecniche ed alle buone prassi di cui all’art. 181”. 45 LUOGHI DI LAVORO: IL D.LGS. 81/2008 Quindi abbiamo a che fare con un doppio regime di limiti: - quelli previsti dal Capo IV (che rimanda all’allegato XXXVI), che non è più in vigore, ma a cui si può fare riferimento (in base alle Indicazioni Operative dell’ ISPESL/Istituto Superiore di Sanità) per la valutazione del rischio, e che sono ripresi dalla raccomandazione europea del 2004. - quelli previsti dalla direttiva 2013/35/UE, che dovranno essere recepiti dall’Italia entro il 1 luglio 2016 e che subentreranno a quelli attualmente contenuti nel Testo Unico sulla Sicurezza Come vedremo più avanti, vanno inoltre considerati, per i lavoratori non esposti per ragioni professionali ai CEM, anche i limiti attualmente in vigore per la protezione della popolazione … ma procediamo con ordine … 46 46 LUOGHI DI LAVORO: IL D.LGS. 81/2008 Capo I - Art. 181 - Valutazione dei rischi 1. Nell'ambito della valutazione di cui all'articolo 28, il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi. 2. La valutazione dei rischi derivanti da esposizioni ad agenti fisici e' programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, da personale qualificato nell'ambito del servizio di prevenzione e protezione in possesso di specifiche conoscenze in materia. La valutazione dei rischi e' aggiornata ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta, ovvero, quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione. I dati ottenuti dalla valutazione, misurazione e calcolo dei livelli di esposizione costituiscono parte integrante del documento di valutazione del rischio. 47 LUOGHI DI LAVORO: IL D.LGS. 81/2008 Capo I - Art. 181 - Valutazione dei rischi 3. Il datore di lavoro nella valutazione dei rischi precisa quali misure di prevenzione e protezione devono essere adottate. La valutazione dei rischi è riportata sul documento di valutazione di cui all’articolo 28, essa può includere una giustificazione del datore di lavoro secondo cui la natura e l'entità dei rischi non rendono necessaria una valutazione dei rischi più dettagliata 48 Interpretazioni normative - ISPESL 49 Interpretazioni normative - ISPESL 4.04 - Quali sono le condizioni nelle quali la valutazione del rischio può concludersi con la “giustificazione”? Definiamo situazione “giustificabile” una condizione che può avvalersi di questa più semplice modalità di valutazione del rischio nella quale la condizione espositiva non comporta apprezzabili rischi per la salute. Ai fini di questa definizione si reputano in primo luogo non comportare rischi per la salute le esposizioni inferiori ai livelli di riferimento per la popolazione di cui alla raccomandazione europea 1999/519/CE. In linea con questa definizione sono condizioni espositive giustificabili quelle elencate nella tabella successiva elaborate a partire dal progetto di norma CENELEC EN 50499 (“Procedure for the assessment of the exposure of the workers to electromagnetic fields" - ratificato in via definitiva dal CENELEC a fine ottobre 2008). In questi casi la giustificazione è adottabile indipendentemente dal numero di attrezzature di lavoro in uso. 50 Interpretazioni normative - ISPESL 51 Interpretazioni normative - ISPESL 52 53 Esempi sorgenti “giustificabili” telefoni e reti wireless attrezzature da ufficio computers illuminazione stufe elettriche per riscaldamento motori elettrici elettrodomestici dispositivi alimentati a batterie trasformatori a bassa potenza attrezzature marcate CE riferite a standards CEM ogni situazione conforme ai limiti per la popolazione 54 NORMATIVA AMBIENTALE (Popolazione) Per lavoratori non esposti per ragioni professionali LEGGE 22 febbraio 2001 n. 36 (in G.U. n. 55/01) “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici” D.P.C.M. 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualita' per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz” D.P.C.M. 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti” Raccomandazione Europea n. 512 del 12/07/1999, “Raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 1999, relativa alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz” 55 VALORI LIMITE NORMATIVA AMBIENTALE LIMITE DI ESPOSIZIONE Valore di immissione che non deve essere superato in alcuna condizione di esposizione della popolazione e dei lavoratori, ai fini della tutela della salute da effetti acuti VALORE DI ATTENZIONE Valore di immissione che non deve essere superato nei luoghi adibiti a permanenze prolungate. Misura di cautela ai fini della protezione da possibili effetti a lungo termine OBIETTIVO DI QUALITA’ Progressiva minimizzazione della esposizione della popolazione ai CEM 56 Valori limite D.P.C.M. 08.07.2003 – Radiofrequenze Limite di esposizione Intensità di campo Intensità di campo Densità di potenza elettrico E (V/m) magnetico H (A/m) D (W/m2) 0,1 < f ≤ 3 MHz 60 V/m 0,2 A/m - 3 < f ≤ 3000 MHz 20 V/m 0,05 A/m 1 3 < f ≤ 300 GHz 40 V/m 0,01 A/m 4 Valore di attenzione 0,1 MHz < f ≤ 300 GHz Obiettivo di qualità 0,1 MHz < f ≤ 300 GHz Intensità di campo Intensità di campo Densità di potenza elettrico E (V/m) magnetico H (A/m) D (W/m2) 6 V/m 0,016 A/m 0,10 (3 MHz-300 GHz) Intensità di campo Intensità di campo Densità di potenza elettrico E (V/m) magnetico H (A/m) D (W/m2) 6 V/m 0,016 A/m 0,10 (3 MHz-300 GHz) 57 Valori limite D.P.C.M. 08.07.2003 – Elettrodotti Limite di esposizione B = 100 µT E = 5 kV/m Valore di attenzione Aree sensibili, permanenze prolungate B = 10 µT - B = 3 µT - Obiettivo di qualità - progettazione del nuovo - determinazione fasce di rispetto Decreti 29 maggio 2008: “Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell'induzione magnetica” “Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti” 58 Valori limite D.P.C.M. 08.07.2003 – Elettrodotti Fascia di rispetto 59 Valori limite Raccomandazione Europea n. 512/99 Limiti di base Livelli di riferimento 60 Interpretazioni normative - ISPESL 4.06 - E’ disponibile un elenco di situazioni lavorative che devono essere certamente valutate? Esempi di luoghi di lavoro o mansioni per i quali, comunemente, si devono effettuare approfondimenti nella valutazione del rischio sulla base della Tabella riportata alla pag. successiva sono: centrali e sottostazioni elettriche installatori e manutentori di sistemi di telecomunicazioni manutentori di linee elettriche saldatori ad arco o a induzione o a scarica capacitiva installatori e manutentori di sistemi radar fonditori di metalli preziosi addetti a macchine dielettriche utilizzate nel settore tessile, legno o plastica macchinisti su treni ad alta velocità operatori sanitari e personale pulizie su RM chirurghi e personale sanitario che utilizza elettrobisturi e apparecchiature similari fisioterapisti che utilizzano apparati di diatermia addetti alla manutenzione e riparazione di apparecchiature/impianti medicali 61 Interpretazioni normative - ISPESL 62 Sorgenti di campi elettrici e magnetici statici Sono presenti campi elettrici e magnetici statici ovunque vi siano apparecchiature alimentate da tensione continua o linee percorse da elevate correnti continue Possono risultare esposti a livelli molto superiori al fondo naturale i lavoratori addetti a processi di elettrolisi (ad esempio nella preparazione dell’alluminio), e coloro che operano nel comparto ferroviario su trasporti alimentati in corrente continua 63 Sorgenti di campi elettrici e magnetici statici Nell’industria per la produzione di grandi elettrodi per archi voltaici, elevate correnti elettriche continue (150 kA) vengono applicate durante il processo di “grafitazione” degli elettrodi medesimi, con esposizioni a induzioni magnetiche anche superiori a 10 mTesla ATTENZIONE! Vi è un rischio propulsivo per oggetti ferromagnetici immersi in campi magnetici statici con induzione magnetica superiore a 3 mT 64 Sorgenti campi elettrici e magnetici ELF - elettrodotti La frequenza di 50Hz è impiegata per il trasporto e l’impiego dell’energia elettrica. Ogni linea elettrica aerea o interrata, cablaggio, barra di trasmissione, cavo, costituisce una sorgente di dispersione nell’ambiente circostante. 65 Sorgenti campi elettrici e magnetici ELF - elettrodotti Gli elettrodotti si suddividono in: Linee ad alta tensione: • Linee elettriche a 380 kV • Linee elettriche a 220 kV • Linee elettriche a 132 – 150 kV • Sottostazioni elettriche Linee a media tensione: • Linee elettriche a 15 – 30 kV • Cabine di trasformazione secondarie (MT/BT) Linee a bassa tensione: • Linee da 380 V • Linee da 220 V 66 Sorgenti campi elettrici e magnetici ELF - elettrodotti I campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti si comportano come grandezze indipendenti tra loro e i loro effetti devono essere analizzati separatamente Il campo elettrico dipende dalla tensione della linea - cresce al crescere della tensione, decresce con la distanza dalla linea e con l’altezza dei conduttori da terra Il campo magnetico dipende dalla corrente circolante sulla linea aumenta con l’intensità di corrente sulla linea, e quindi con il carico, decresce con la distanza dalla linea e con l’altezza dei conduttori da terra Mentre il campo elettrico è facilmente schermabile da parte di materiali quali legno o metalli, ma anche alberi o edifici, il campo magnetico è difficilmente schermabile. 67 Sorgenti campi elettrici e magnetici ELF La necessità di distribuire l’energia all’interno degli impianti può comportare prossimità tra le postazioni di lavoro ed i cablaggi, con presenza di elevati livelli di campo magnetico Ogni apparecchiatura alimentata con correnti elevate costituisce una potenziale sorgente Nei vari tipi di forni elettrici e nelle fonderie (fusione e trattamento dell’acciaio e altri metalli) i lavoratori possono risultare esposti con continuità a campi magnetici tra 100 μT e 10 mT, con picchi superiori ai 100 mT nel caso dei saldatori 68 Sorgenti campi elettrici e magnetici ELF Esposizioni significative sono riscontrabili nei processi di smerigliatura a mano (fino 300 μT),e nella produzione di magneti permanenti (500 μT) Esposizione a campi magnetici per i macchinisti delle Ferrovie valutabile in media attorno a 1 μT, in un intervallo spettrale tra 5 e 500 Hz Valori molto più elevati sono previsti in seguito alla trasformazione delle linee in continua in linee a corrente alternata a 25 kV, nell’ambito dei progetti per l’alta velocità 69 Sorgenti campi elettrici e magnetici ELF Apparecchiature per lavoro d’ufficio e videoterminali Molte apparecchiature presenti negli uffici sono sorgenti di campi ELF, come ogni apparato utilizzatore della corrente elettrica: macchine fotocopiatrici; stampanti laser; PC e periferiche; lettori a banda magnetica, etc. I campi associati a questo tipo di attrezzature, per intensità e configurazione spaziale non risultano di norma significativi ai fini protezionistici 70 Sorgenti mediche Tomografi a risonanza magnetica nucleare (RMN) Campo di polarizzazione (attiva il moto precessionale dei protoni): Magneti resistivi, permanenti o a superconduzione generano un campo magnetico statico molto intenso, fino a 2 Tesla. Impulsi di campo magnetico a gradiente (tecniche di imaging): Bobine di gradiente LF generano un campo magnetico variabile nel tempo con picchi fino a 20 Tesla/s Campo di eccitazione (innesca la condizione di risonanza): Bobine a radiofrequenza generano un campo elettromagnetico a radiofrequenza con frequenze variabili tra circa 1 e 100 MHz 71 Sorgenti mediche - Magnetoterapia La magnetoterapia utilizza campi magnetici a bassa frequenza, in genere da 1 a 100 Hz, variamente modulati. Nel trattamento “total body” l’utente viene posizionato direttamente all’interno di bobine, mentre nel trattamento “localizzato” le bobine vengono posizionate in corrispondenza dei punti da trattare. Le applicazioni vengono prescritte per un vario insieme di sintomatologie, tra cui la terapia contro il dolore o problemi muscolo-scheletrici. L’induzione magnetica varia in funzione del tipo di applicazione e può raggiungere valori fino a 5 mT in prossimità delle bobine, mentre nelle posizioni lavorative (ma anche nei locali adiacenti!) di qualche decina di µT. 72 Sorgenti mediche - Marconiterapia La marconiterapia utilizza campi elettromagnetici alle frequenze di 27,12 MHz e, più raramente, di 40,68 MHz. L’apparecchiatura consiste di un generatore e di vari applicatori in funzione delle patologie da trattare con una potenza erogata che può arrivare fino a 500 W. Gli applicatori sono sia di tipo capacitivo (a doppio elettrodo) che induttivo (a bobina). Il campo elettrico a pochi centimetri dagli applicatori può raggiungere valori di 1000 V/m e il campo magnetico da 0,5 a 3 A/m, a qualche metro valori di decine di V/m (pb. di interferenza con apparecchiature elettromedicali). 73 Sorgenti mediche - Radarterapia L’apparecchiatura è costituita da un generatore con emissione continua o pulsata con potenze di picco che raggiungono i 1000 W e potenze medie dell’ordine di 250-300 W. La frequenza è di 2,45 GHz, più raramente di 915 MHz. In prossimità degli applicatori i livelli di campo elettrico raggiungono valori di 1000-1200 V/m. A causa della direzionalità del campo l’esposizione è solitamente confinata nella zona attorno agli applicatori. Occorre comunque prestare attenzione ad attivare l’emissione solo se in presenza di utenti o di opportuno materiale schermante/assorbente, in quanto di fronte agli applicatori si possono avere campi elettrici di qualche decina di V/m. 74 Sorgenti mediche - Ipertermia Le apparecchiature per ipertermia utilizzano campi elettromagnetici alle frequenze fisse di 13,56 MHz, 27,12 MHz, 433,92 MHz, 915 MHz e 2,45 GHz (frequenze ISM) oppure con frequenza variabile da 1 MHz a 1 GHz. Per il trattamento di patologie muscolari, tendinee e articolari vengono solitamente impiegati campi elettromagnetici alla frequenza di 433,92 MHz con potenze erogate comprese fra i 250 e 500 W. Il campo e.m. a pochi centimetri dagli applicatori può raggiungere valori di 1000 V/m e 0,5 a 3 A/m, a qualche metro valori di decine di V/m, ma attenzione all’accoppiamento dell’operatore con i C.E.M.! 75 Sorgenti mediche - Ipertermia Trattamenti oncologici: Ipertermia profonda: sistemi a dipoli multipli a controllo di fase per la distribuzione dell’energia all’interno del corpo, generalmente alle frequenze più basse fra quelle elencate (< 30 MHz) Ipertermia superficiale: applicatori capacitivi, applicatori induttivi oppure applicatori di tipo radiativo. Con i primi due si utilizzano campi elettromagnetici a frequenze più basse (< 30 MHz) mentre con l’ultimo tipo si utilizzano frequenze più alte. Più raramente viene impiegata la così detta “terapia interstiziale” in cui il riscaldamento della massa tumorale avviene per mezzo di aghi e cateteri. La potenza erogata può raggiungere i 400 W. 76 Sorgenti mediche - Elettrobisturi Esposizioni variabili in funzione del tipo di apparato (monopolare o bipolare) e della modalità di utilizzo (taglio e/o cauterizzazione) in un intervallo di frequenza da 500 kHz a 2.4 GHz. Strumenti più recenti lavorano con frequenze superiori ai 4 MHz. Questo tipo di elettrobisturi viene chiamato anche radiobisturi. E’ possibile un superamento dei limiti di esposizione 2004/40/CE per la densità di corrente 77 Sorgenti a radiofrequenza e microonde Riscaldatori industriali Si basano sulla trasformazione in calore dell’energia elettromagnetica assorbita dal materiale oggetto di trattamento, Le applicazioni sono numerose e si stima che in Italia il numero di apparati esistenti sia dell’ordine delle decine di migliaia Tradizionalmente vengono suddivisi in tre categorie secondo il principio e le modalitàdi funzionamento: - Riscaldatori a perdite dielettriche - Riscaldatori a induzione magnetica - Riscaldatori a microonde 78 Sorgenti a radiofrequenza e microonde Riscaldatori a induzione magnetica In questi apparati vengono utilizzati campi magnetici intensi per produrre correnti elettriche all’interno di metalli e semiconduttori. Queste correnti producono a loro volta calore all’interno del metallo che permette di operare vari trattamenti (saldatura, indurimento, tempera, fusione, etc.). Le potenze possono variare tre le centinaia di kW e le migliaia di kW (per grossi impianti di saldatura tubi), e la frequenza d’uso varia dal centinaio di kHz sino a qualche MHz (tra 200 e 500 kHz per la saldatura dei tubi metallici) 79 Sorgenti a radiofrequenza e microonde Riscaldatori a induzione magnetica Interessa maggiormente la componente magnetica I livelli di esposizione risultano elevati Ad esempio per un apparato funzionante alla frequenza di 10kHz, alla distanza di 1 m si possono rilevare livelli di induzione magnetica variabili tra 30 μTe 500 μT con picchi a 10 cm di distanza fino a 5 mT Valore di azione: 30,7 μT I livelli dipendono in modo critico, oltre che dalla potenza della macchina, dal tipo e configurazione degli induttori, dalla posizione del lavoratore rispetto ad essi, dalla presenza di altri oggetti metallici, e dalle procedure di impiego dell’apparato 80 Sorgenti a radiofrequenza e microonde Riscaldatori a perdite dielettriche Il meccanismo di funzionamento si basa sulla produzione di calore direttamente all’interno del materiale trattato mediante l’utilizzo di un campo elettrico a radiofrequenza tra due elettrodi a piastre Le frequenze d’uso vanno da qualche MHz sino a 50MHz, anche in ragioni delle dimensioni degli applicatori e del materiale da trattare Le potenze variano da alcune centinaia di W fino a decine di kW Impieghi: industria del legno (incollaggio e piegatura), saldatura e stampaggio di manufatti in plastica (PVC), industria tessile (essiccamento delle fibre) 81 Sorgenti a radiofrequenza e microonde I livelli di esposizione dei riscaldatori a perdite dielettriche risultano tipicamente tra 0.1 e 20 A/m per il campo magnetico e tra 10 e 300 V/m per il campo elettrico e dipendono da: potenza della macchina Valori tipici (incollaggio plastica): Campo elettrico fino a 1kV/m nella postazione dell’operatore SAR locale (caviglie) fino a 100 W/kg SAR medio tra 0.12 e 2 W/kg Valore di azione T.U.: 61 V/m (10–110MHz) Limiti esposizione T.U.: 20 W/kg (SAR locale) 0.4 W/kg (SAR medio) tipo e configurazione degli applicatori procedure di impiego posizione del lavoratore presenza di riflessioni su superfici metalliche 82 Sorgenti a radiofrequenza e microonde Riscaldatori a microonde Vengono impiegati per la disinfestazione, precottura ed essiccamento di prodotti alimentari, e rappresentano l’equivalente dei comuni forni di uso domestico ma con potenze molto più elevate Essi non costituiscono sorgenti significative di esposizione, a meno di grave usura o deterioramento delle guarnizioni sulle aperture 83 Sorgenti a radiofrequenza e microonde Apparati per telecomunicazioni Gli operatori la cui mansione comporta l’ascesa su torri e tralicci, per l’installazione o la manutenzione di sistemi radio FM o televisivi UHF possono risultare esposti a campi elettrici fino a 1000 V/m, e magnetici fino a 5 A/m Esposizioni non superiori a 0.1 Watt/m2, sono associate alla vicinanza a sistemi radar per il controllo del traffico aereo, nonostante potenze di picco dell’ordine dei 10 MWatt/m2, data la rotazione dell’antenna e la pulsazione del segnale 84 Sorgenti a radiofrequenza e microonde Apparati per telecomunicazioni Esposizioni rilevanti possono riguardare anche operatori addetti alla manutenzione di stazioni radio base GSM (900MHz -1800MHz) e UMTS (1900MHz–2200MHz). Ad esempio un’antenna GSM 900MHz emittente con una potenza totale di 80 W, produce una densità di potenza pari a circa 100 W/m2 a 10 cm di distanza e superiore a 23 W/m2 (valore di azione 2004/40/CE) a 60 cm di distanza nella direzione di massima irradiazione (condizioni teoriche di esposizione -worst case) 85 Sorgenti a radiofrequenza e microonde Apparati per telecomunicazioni portatili CEI EN 50360: “Norma di prodotto per dimostrare la conformità dei telefoni portatili ai limiti di base relativi all’eposizione umana ai CEM (300 MHz - 3 GHz) Altri sistemi di trasmissione: Possibili superamenti del SAR locale nella testa possono verificarsi nel caso di sistemi diversi dai cellulari (ad es. sistemi TETRA con frequenza di funzionamento 400 MHz e potenze di picco variabili tra 3 e 30 W) 86 Sorgenti a radiofrequenza e microonde Sistemi antitaccheggio e simili Norma tecnica di riferimento: CEI EN 50357 Sistemi antitaccheggio frequenze: 10Hz-135kHz; 1MHz-20MHz; 0.8GHz-2.5GHz Sistemi di identificazione accessi frequenze: 1Hz - 5.8GHz Metal detectors frequenze: 0.24 - 8kHz Metal detectors portatili frequenze: 10kHz - 2MHz Livelli di esposizione generalmente non di interesse protezionistico (i campi emessi diminuiscono rapidamente allontanandosi dalla sorgente) 87 D.LGS. 81/2008 - Capo IV - Allegato XXXVI VALORI LIMITE Limitazione all’esposizione a campi elettromagnetici DI ESPOSIZIONE basata su effetti sanitari accertati e su considerazioni biologiche che non deve essere superato per la protezione dei lavoratori da tutti gli effetti nocivi a breve termine (acuti) noti. VALORI DI AZIONE Limiti su parametri direttamente misurabili superati i quali si devono intraprendere una o più delle misure specificate in questa norma. Il rispetto di questi valori assicura il rispetto dei pertinenti limiti di esposizione. Il datore di lavoro deve valutare (anche sulla base dei livelli di emissione indicati dai fabbricanti delle attrezzature) e, se necessario, misurare e calcolare i livelli di campo elettromagnetico a cui i lavoratori sono esposti. Se i valori di azione risultano superati deve stabilire e, se necessario, calcolare se vengono superati i limiti di esposizione. 88 D.LGS. 81/2008 - Capo IV - Allegato XXXVI Limiti di esposizione: difficili da misurare! CEI 211-6 CEI 211-7 Correnti indotte (mA/m2) – fino 10 MHz Densità di potenza S (W/m2) da 10 GHz S.A.R. (W/Kg) da 100 kHz f1 < f2 < f3 89 D.LGS. 81/2008 - Capo IV - Allegato XXXVI LIMITI DI ESPOSIZIONE Intervallo di frequenza Densità di corrente per corpo e tronco J (mA/m2) (rms) SAR mediato sul corpo intero (W/kg) SAR localizzato (corpo e tronco) (W/kg) SAR localizzato (arti) (W/kg) Densità di potenza (W/m2) Fino a 1 Hz 40 / / / / 1 - 4 Hz 40 / f / / / / 4 Hz – 1kHz 10 / / / / 1 - 100 kHz f /100 / / / / 100 kHz -10 Mhz f /100 0,4 10 20 / 10 MHz - 10 GHz / 0,4 10 20 / 10 - 300 GHz / / / / 50 90 D.LGS. 81/2008 - Capo IV - Allegato XXXVI Valori di Azione Insieme di restrizioni su grandezze monitorabili nell’ambiente: campo magnetico (A/m) campo elettrico (V/m) induzione magnetica (μT) CEI 211-6 CEI 211-7 densità di potenza (W/m2) correnti indotte (mA) negli arti (10 - 110 MHz) garantiscono il rispetto delle restrizioni sul SAR locale negli arti correnti di contatto (mA) con oggetti conduttori (0 Hz - 110 MHz) 91 D.LGS. 81/2008 - Capo IV - Allegato XXXVI - VALORI DI AZIONE Intervallo di frequenza Intensità di campo elettrico E (V/m) Intensità di campo magnetico H (A/m) Induzione magnetica B(T) Densità di potenza di onda piana Seq (W/m2) Corrente di contatto (W/m2) le (mA) Corrente indotta attraverso gli arti I (mA) 0 - 1 Hz / 1,63 x 105 2 x 105 / 1,0 / 1 - 8 Hz 20000 1,63 x 105 / f2 2 x 105 / f2 / 1,0 / 8 - 25 Hz 20000 2 x 104 / f 2,5 x 104 / f 1,0 / 0,025 - 0,82 kHz 500 / f 20 / f 25 / f 1,0 / 0,82 kHz - 2,5 kHz 610 24,4 30,7 2,5 - 65 kHz 610 24,4 30,7 65 - 100 kHz 610 1600 / f 2000 / f 0,1 - 1 MHz 610 1,6 / f 2/f 1 - 10 MHz 610 / f 1,6 / f 2/f 10 - 110 MHz 61 0,16 110 - 400 MHz 61 400 - 2000 MHz 2 - 300 GHz / / / / 1,0 / 0,4 f / 0,4 / f / 0,4 / f / / 40 / 0,2 10 40 100 0,16 0,2 10 / / 3 f1/2 0,008 f1/2 0,01 f1/2 f / 40 / / 137 0,36 0,45 50 / / / / 92 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE La direttiva europea 2013/35/UE introduce nuovi valori limite d’esposizione (VLE) e livelli d’azione (LA). Gli effetti sull’organismo umano prodotti da campi elettrici e magnetici alle varie frequenze dello spettro elettromagnetico vengono suddivisi in due categorie, effetti “non termici” (da 0 Hz a 10 MHz) ed effetti “termici” (da 100 kHz a 300 GHz), i cui corrispondenti valori limite d’esposizione e livelli d’azione sono classificati in due allegati separati. Gli effetti non termici consistono prevalententemente nell’induzione di correnti nel corpo umano, oltre a possibili effetti transitori. La grandezza dosimetrica di base (VLE), che nel D.Lgs 81/2008 era la densità di corrente indotta (j), viene ora invece sostituita dal campo elettrico interno (Ei). Viene inoltre introdotta una limitazione per l’induzione magnetica statica (0 - 1 Hz). Per quanto concerne gli effetti termici, la grandezza dosimetrica di base (VLE) rimane il rateo di assorbimento specifico (S.A.R.). 93 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE I valori limite d’esposizione (VLE), a loro volta, vengono suddivisi in: VLE relativi agli effetti sanitari: VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a effetti nocivi per la salute, quali il riscaldamento termico o la stimolazione del tessuto nervoso o muscolare. VLE relativi agli effetti sensoriali: VLE al di sopra dei quali i lavoratori potrebbero essere soggetti a disturbi temporanei delle percezioni sensoriali e a modifiche minori delle funzioni cerebrali. La direttiva propone quindi diverse tabelle di valori limite d’esposizione classificate per effetti “non termici” e “termici”, ognuna con il suo tipo di esposizione, la grandezza fisica che lo definisce ed il corrispondente intervallo di frequenza. 94 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE VLE EFFETTI NON-TERMICI VLE induzione magnetica nell’intervallo 0 – 1 Hz: (novità rispetto al T.U.) Il VLE relativo agli effetti sensoriali è applicabile in condizioni di lavoro normali ed è correlato alle vertigini e ad altri effetti fisiologici connessi a disturbi dell’organismo umano e risultanti principalmente dal movimento in un campo magnetico statico Il VLE relativo agli effetti sanitari in condizioni di lavoro controllate è applicabile su base temporanea durante il turno di lavoro, ove giustificato dalla prassi o dal processo, purché siano state adottate misure di prevenzione quali il controllo dei movimenti e l’informazione dei lavoratori 95 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE VLE EFFETTI NON-TERMICI VLE campo elettrico interno (Ei) tra 1 Hz e 10 MHz: 96 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE VLE EFFETTI TERMICI VLE rateo di assorbimento specifico S.A.R. tra 100 kHz e 6 GHz: 97 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE VLE EFFETTI TERMICI VLE assorbimento specifico S.A. tra 0,3 GHz e 6 GHz - Effetti sensoriali VLE densità di potenza (S) tra 6 GHz e 300 GHz - Effetti sanitari 98 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE LIVELLI DI AZIONE La direttiva 2013/35/UE definisce i livelli d’azione come: “livelli operativi stabiliti per semplificare il processo di dimostrazione della conformità ai pertinenti VLE o, eventualmente, per prendere le opportune misure di protezione o prevenzione specificate nella presente direttiva.“ Il nuovo sistema di valori d’azione prevede i seguenti tipi: livelli inferiori e superiori d’azione per gli effetti non termici (stimolazione elettrica), LA inf e LA sup livelli differenti per effetti non termici e termici nella banda dove questi sono da valutare contemporaneamente (100 kHz – 10 MHz) un ulteriore livello d’azione, per gli effetti di stimolazione elettrica, specificatamente indirizzato alla valutazione degli arti. 99 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE LIVELLI DI AZIONE - EFFETTI NON TERMICI LA inferiori e superiori campi elettrici tra 1 Hz e10 MHz: 100 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE LIVELLI DI AZIONE - EFFETTI NON TERMICI LA inferiori e superiori campi magnetici tra 1 Hz e10 MHz: 101 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE LIVELLI DI AZIONE - EFFETTI NON TERMICI I LA corrispondono ai valori del campo elettrico e magnetico calcolati o misurati sul luogo di lavoro in assenza del lavoratore Per i campi elettrici, LA inferiori e LA superiori si differenziano per quanto concerne la produzione di scariche di scintille nell’ambiente di lavoro, che sotto i LA inferiori viene evitata con certezza, mentre sotto i LA superiori solo mediante l’adozione di opportuni accorgimenti (utilizzo di strumentazione specifica, formazione del personale, messa a terra oggetti di lavoro, collegamenti equipotenziali tra lavoratore e oggetti di lavoro, DPI) Per i campi magnetici, invece, i LA inferiori si riferiscono al rispetto dei VLE relativi agli effetti sensoriali, mentre i LA superiori al rispetto dei VLE relativi agli effetti sanitari. 102 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE LIVELLI DI AZIONE - EFFETTI NON TERMICI L’esposizione può superare i LA inferiori per i campi elettrici, ove giustificato dalla prassi o dal processo, nei seguenti casi: 1) purché non siano superati i VLE relativi agli effetti sensoriali 2) purché non siano superati i VLE relativi agli effetti sanitari, siano evitate eccessive scariche di scintille e correnti di contatto e siano formati adeguatamente i lavoratori L’esposizione può superare i LA inferiori per i campi magnetici, ove giustificato dalla prassi o dal processo, nei seguenti casi: 1) purché non siano superati i VLE relativi agli effetti sensoriali 2) purché il superamento dei VLE relativi agli effetti sensoriali sia solamente temporaneo, non siano superati i VLE relativi agli effetti sanitari, siano formati adeguatamente i lavoratori e, se i lavoratori segnalano la comparsa di sintomi temporanei, la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione vengano aggiornate 103 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE LIVELLI DI AZIONE - EFFETTI NON TERMICI LA corrente di contatto Ic tra 0 Hz e 10 MHz: LA induzione magnetica campi magnetici statici: 104 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE LIVELLI DI AZIONE - EFFETTI TERMICI LA campi elettrici e magnetici tra 100 kHz e 300 GHz: Corrispondono ai Valori di Azione di cui al D. Lgs. 81/2008 105 Limiti nuova direttiva europea 2013/35/UE LIVELLI DI AZIONE - EFFETTI TERMICI Note: LA corrente di contatto Ic e corrente indotta negli arti Ii: 106 Direttiva europea 2013/35/UE vs. D.Lgs 81/2008 confronto tra Livelli di Azione e Valori di Azione Tabella riassuntiva LA e VA per campi elettrici: 107 Direttiva europea 2013/35/UE vs. D.Lgs 81/2008 confronto tra Livelli di Azione e Valori di Azione Confronto LA e VA per campo elettrico: 108 Direttiva europea 2013/35/UE vs. D.Lgs 81/2008 confronto tra Livelli di Azione e Valori di Azione Tabella riassuntiva LA e VA per campi magnetici: 109 Direttiva europea 2013/35/UE vs. D.Lgs 81/2008 confronto tra Livelli di Azione e Valori di Azione Confronto LA e VA per campo magnetico: 110 Direttiva europea 2013/35/UE vs. D.Lgs 81/2008 confronto tra Livelli di Azione e Valori di Azione Per il campo elettrico si nota l’esistenza di un intervallo di frequenze dove i nuovi LA(E) inf sono ancora più restrittivi dei precedenti VA, mentre i nuovi LA(E) sup sono pari, o più spesso, superiori ai vecchi VA. Per l’induzione magnetica la differenza tra i valori proposti dalla direttiva 2004/40/CE e quelli presenti nella 2013/35/UE è molto marcata e i nuovi valori sono molto meno cautelativi rispetto ai precedenti. Generalmente è dunque possibile affermare che, per macchine che lavorano soprattutto “in tensione”, ovvero con bassi assorbimenti di corrente, ma forti differenze di potenziale impiegate, i limiti di legge risultano più restrittivi (campo elettrico 820 Hz - 3,6 MHz). Per apparecchiature impiegate nei luoghi di lavoro che funzionano prevalentemente con grossi assorbimenti di corrente, i limiti di legge sono stati sostanzialmente innalzati (campo magnetico da 25 Hz a 100 kHz). Invece la parte relativa agli effetti termici (sopra i 10 MHz) presenta LA(E) e LA(B) identici ai vecchi VA. 111 Direttiva europea 2013/35/UE - Guida pratica Al fine di agevolare l’attuazione della direttiva 2013/35/UE, entro il 1 Gennaio 2016 è prevista l’emissione di guide pratiche sui seguenti argomenti: a) determinazione dell’esposizione (metodi di calcolo per la valutazione dei VLE, media spaziale dei campi elettrici e magnetici esterni, orientamenti per il trattamento delle incertezze di misurazione e di calcolo) b) orientamenti per la dimostrazione della conformità in relazione a tipi particolari di esposizione non uniforme in situazioni specifiche c) descrizione del «metodo del picco ponderato» per i campi di bassa frequenza e della sommatoria dei campi multifrequenza per i campi di alta frequenza 112 Direttiva europea 2013/35/UE - Guida pratica d) tecniche semplificate per la valutazione del rischio, tenendo conto in particolare delle esigenze delle PMI e) misure intese a evitare o ridurre i rischi, incluse misure specifiche di prevenzione, in funzione del livello di esposizione e delle caratteristiche del luogo di lavoro f) definizione di procedure di lavoro documentate nonché di misure specifiche di informazione e di formazione per i lavoratori esposti a campi elettromagnetici nel corso di attività correlate alla R.M. g) valutazione delle esposizioni nella gamma di frequenza compresa tra 100 kHz e 10 MHz qualora si debba tenere conto degli effetti termici e non termici h) orientamenti sui controlli medici e sulla sorveglianza sanitaria 113 Direttiva europea 2013/35/UE - DEROGHE Per il settore medico le deroghe riguardano tutte le operazioni effettuate su pazienti o finalizzate alla ricerca, relative ad apparecchi per la risonanza magnetica. L’esposizione in questi casi può superare i VLE a patto che siano state applicate tutte le misure tecniche/organizzative per ridurre l’esposizione e che il datore di lavoro dimostri che i lavoratori siano protetti da effetti nocivi per la salute e dai rischi per la sicurezza (istruzioni per l’uso fornite dal fabbricante) Per il settore militare gli stati membri possono autorizzare l’attuazione di un sistema di protezione equivalente o più specifico per il personale che lavora presso impianti militari operativi, che partecipa ad attività o esercitazioni internazionali congiunte, a patto che si evitino gli effetti nocivi per la salute e i rischi per la sicurezza Per il settore industriale gli stati membri possono autorizzare, in circostanze debitamente giustificate e soltanto per il periodo di tempo in cui rimangono tali, il superamento temporaneo dei VLE in settori ed attività specifiche 114 Valutazione dell’esposizione lavorativa (ISPESL) 115 Valutazione dell’esposizione lavorativa con misure Una prima possibile valutazione strumentali si basa sulla misura del campo esterno nella posizione solitamente occupata dalla persona esposta La valutazione è relativamente semplice per campi sinusoidali uniformi: misura del campo elettrico e magnetico o della densità di potenza e confronto con i livelli di azione 116 Valutazione dell’esposizione lavorativa con misure strumentali Consiglio pratico per i professionisti che si occupano di misurare o valutare i rischi di esposizione ai CEM e vogliono effettuare una valutazione del rischio mediante la sola misura : poiché generalmente non si hanno a disposizione i mezzi tecnici ed economici per approfondire le indagini in caso di necessità di valutare grandezze dosimetriche (VLE e LE), sulla base di quanto analizzato precedentemente sull’applicabilità delle diverse tipologie di limiti specificati dalla Direttiva europea 2013/35/UE e dal Capo IV e dall’Allegato XXXVI del D.Lgs 81/2008, i valori di campo elettrico e magnetico misurati devono risultare inferiori a tutti i livelli VA, LA inferiori e LA termici presentati dalle citate normative. 117 MISURE DI CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI Strumenti o metodiche di misura: Misure in banda larga Misure in banda stretta Campo totale su un dato intervallo di frequenza Informazioni dettagliate sulla frequenza o forma d’onda Tali misure differiscono notevolmente tra loro in termini di complessità, prestazioni e costi 118 STRUMENTI A BANDA LARGA 119 STRUMENTI A BANDA STRETTA 120 valutazione Problematiche Elevati livelli dinella esposizione dell’esposizione lavorativa Corpo umano a contatto o in stretta prossimità della sorgente Esposizioni disomogenee sul corpo del lavoratore Necessità di caratterizzare l’andamento spaziale dei campi Esposizioni combinate da più sorgenti Necessità di caratterizzare più accuratamente la forma d’onda del segnale, rispetto alla sola valutazione RMS (segnali non sinusoidali) Maggiore possibilità rispetto alla popolazione di effetti indiretti su dispositivi medici impiantati, oppure rischio innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori) e/o di incendi ed esplosioni (scintille) 121 Problematiche nella valutazione dell’esposizione lavorativa Se la sorgente del campo è molto localizzata e vicina al corpo (meno di 20 cm) una valutazione basata sui livelli di riferimento può essere inutile, proprio a causa della non-uniformità dei campi. Es. Saldatrici (Nadeem et al, 2004) 122 Problematiche nella valutazione dell’esposizione lavorativa Campo magnetico RMS: 87 µT Livello di riferimento: 500 µT Densità di corrente max calcolata nel tronco: 14 mA/m2 Restrizione di base: 10 mA/m2 Campo magnetico nello spazio di calcolo Sinistra: operatore in posizione eretta a 34 cm Destra: operatore a 5 cm piegato in avanti di 45° 123 Problematiche nella valutazione dell’esposizione lavorativa Anche nel caso della radiofrequenza la media spaziale del campo incidente può risultare inadeguata ai fini del rispetto delle restrizioni sul SAR locale (Kuhn et al. 2009). Questi autori ritengono che una misura di campo che potrebbe risultare adeguata a questa valutazione è la misura del picco locale. In realtà la valutazione dell’esposizione in un ambiente di lavoro si dovrebbe basare sul calcolo del SAR e della densità di corrente indotta, confrontando poi i risultati con i corrispondenti limiti di esposizione (restrizioni di base). Questa valutazione dosimetrica risulta però molto dispendiosa in termini di tempo da parte di personale altamente specializzato e quindi presenta alti costi. 124 124 MISURE DI CORRENTE INDOTTA Nel range di frequenze compreso tra 10 MHz e 110 MHz risulta importante la misura delle correnti indotte negli arti. Saldatori a radiofrequenza Una parte della potenza è assorbita dall’operatore. La maggior parte dei saldatori sono azionati manualmente, e richiedono la presenza dell’operatore a una distanza dalla macchina inferiore a 1 m. 125 MISURE DI CORRENTE INDOTTA Banda di frequenza 9 kHz - 70 MHz Banda di frequenza 3 kHz - 100 MHz Intervallo di misura 2 - 1000 mA Intervallo di misura 1 - 1000 mA Misura della corrente totale in gambe, braccia e collo Misura della corrente di scarica a terra attraverso i piedi 126 126 MISURE DI CORRENTE DI CONTATTO Banda di frequenza 40 Hz - 110 MHz Intervallo di misura 0.01 mA - 120 mA Misura con impedenza standardizzata o con l’impedenza variabile dell’operatore (interposizione del corpo) 127 VALUTAZIONE NEL DOMINIO DELLE FREQUENZE L’esposizione lavorativa può anche avvenire a campi elettromagnetici composti da componenti a frequenze diverse, le cui fasi possono essere coerenti o non coerenti. In questi casi il metodo raccomandato dall’ICNIRP (1998) si basa sull’analisi spettrale e il confronto di ciascuna componente con il limite per quella frequenza: la somma delle componenti in frequenza relative non deve superare 1. Questo metodo assume implicitamente che i picchi delle componenti armoniche coincidano allo stesso momento risultando in un unico picco. Pertanto spesso comporta una sovrastima dell’effettiva esposizione. 128 Relazione Tecnica (ISPESL) Obiettivo della valutazione Luogo e data della valutazione Caratterizzazione del luogo di lavoro Descrizione caratteristiche delle sorgenti di campo (lista eventuali standard) Eventuale giustificazione dell’apparato Descrizione delle condizioni di utilizzo dell’apparato: processo di lavoro, tempi di esposizione, posizioni dei lavoratori Caratteristiche della strumentazione di misura e riferimenti dell’ultima taratura Posizioni di misura Condizioni della sorgente durante la misura (da scegliere in senso cautelativo) Durata delle misure Software ed eventuale data-base anatomico utilizzato Condizioni della sorgente nella modellizzazione Risultati delle misure/dei calcoli con indicazione dell’incertezza Eventuali andamenti temporali, spettri di frequenza, analisi puntuali Conclusioni con indicazione delle misure di prevenzione e protezione e livelli di rischio identificati 129 Azioni per la riduzione dei livelli di esposizione I livelli di esposizione dipendono in primo luogo dalle caratteristiche delle sorgenti ma sono influenzati anche da: eventuali misure di mitigazione o contenimento corretta installazione degli apparati stato di manutenzione degli apparati caratteristiche degli ambienti disposizione delle postazioni di lavoro procedure di utilizzo abitudini del lavoratore 130 Esposizione occupazionale La valutazione del rischio non può essere condotta solo sulla base della tipologia dell'apparato sorgente, in quanto gli altri fattori potrebbero nel complesso giocare un ruolo preponderante. Esposizioni rilevanti possono riguardare anche operatori la cui specifica mansione non è direttamente legata all’utilizzo di apparecchiature sorgente, e che quindi potrebbero non essere in grado di attuare alcuna misura di protezione. 131 Azioni per la riduzione dei livelli di esposizione T.U. 81 - Titolo VII - Capo I - Art. 182 - Comma 1: “Tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilità di misure per controllare il rischio alla fonte, i rischi derivanti dall'esposizione agli agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo.” Da un punto di vista operativo gli interventi possono quindi essere di natura: procedurale/amministrativa, riguardanti l’area di lavoro e/o le modalità di esposizione degli operatori tecnica, quali interventi sulla sorgente, schermature, idonei collegamenti a massa o equipotenziali L’ adozione di DPI deve essere considerata solo una misura complementare agli interventi di tipo tecnico o amministrativo. 132 Azioni per la riduzione dei livelli di esposizione Interventi di tipo procedurale/amministrativo: l’individuazione, delimitazione e segnalazione delle aree a rischio (adozione di barriere fisiche, segnalatori sonori, segnaletica): questo provvedimento è particolarmente utile anche per la prevenzione di effetti indiretti (interferenze con elettromedicali o altri dispositivi medici impiantati) la riorganizzazione dell’area di lavoro la formazione del personale 133 Azioni per la riduzione dei livelli di esposizione Interventi di tipo tecnico: introdurre specifici requisiti ingegneristici per la riduzione delle intensità dei campi già nella fase di progetto degli apparati operare su apparecchiature installate e funzionanti Ovviamente i provvedimenti di mitigazione adottati nella fase di progetto sono più efficaci e meno costosi di quelli realizzabili a posteriori 134 Azioni per la riduzione dei livelli di esposizione Fattori che possono influenzare i livelli di esposizione: alta concentrazione di apparati in spazi esigui impropria orientazione degli elementi emittenti delle apparecchiature inadeguata disposizione dei cavi di alimentazione o di collegamento tra generatori e applicatori mancata osservanza delle indicazioni di installazione raccomandate dal costruttore presenza, in prossimità delle sorgenti, di oggetti o superfici metalliche (irradiazione secondaria dei campi elettromagnetici, effetti indiretti) 135 Progettazione - costruzione - acquisto di macchinari La Direttiva Macchine 2006/42/CE richiede che la progettazione e costruzione dei macchinari sia tale da limitare l’emissione di radiazioni al minimo e in modo tale che gli effetti sui lavoratori esposti siano nulli o comunque non pericolosi. La norma armonizzata di riferimento per la valutazione è la UNI EN 12198-1 del 2009. Fornisce indicazioni sui seguenti aspetti: identificazione delle emissioni determinazione della loro significatività e intensità valutazione dei possibili rischi mezzi per evitare o per ridurre le emissioni 136 UNI EN 12198-1 3 categorie in funzione dell’emissione CEM: Classe 0 Nessuna limitazione (emissione < livelli di riferimento per la popolazione) Classe 1 Possono essere necessarie limitazione accesso e misure di protezione (emissione > livelli di riferimento per la popolazione) Classe 2 Restrizioni speciali e misure di protezione obbligatorie (emissione > livelli di azione lavoratori) 137 Zonizzazione 138 UNI EN 12198-1 Le macchine rientranti nelle categorie 1 e 2 devono essere marcate La marcatura deve comprendere : Segnale di sicurezza rappresentante il tipo di emissione Il numero di categoria (categoria 1 o categoria 2). Il riferimento alla norma EN 12198 139 Interventi su apparecchi esistenti La protezione si può realizzare: automatizzando, ove possibile le operazioni richieste dal processo produttivo che comportino prossimità dell’operatore con la sorgente assicurando la regolare manutenzione degli apparati impiegando dispositivi schermanti Misure tecniche devono anche riguardare la realizzazione di idonei collegamenti a terra o di collegamenti equipotenziali di strutture o oggetti metallici fissi o mobili (protezione da correnti di contatto) 140 Manutenzione Apparati malfunzionanti o obsolescenti possono produrre livelli di esposizione elevati a causa di: perdita di direzionalità degli applicatori emissione da fori, fessure, interstizi, causati da interventi di manutenzione errati o da una chiusura non più perfetta di aperture, schermi.ecc. erronea erogazione di potenza (staratura delle manopole di controllo) Possibili rischi aggiuntivi possono essere legati alla sicurezza elettrica degli apparati 141 Schermature Le schermature possono riguardare: la sorgente (riduzione delle emissioni) l’area operativa sede della sorgente ambienti sedi di postazioni di lavoro o di apparati sensibili 142 Schermature Le prestazioni di uno schermo elettromagnetico dipendono: dalle sue caratteristiche geometriche dalle proprietà fisiche del materiale impiegato (in particolare σ e μ) dalle proprietà della radiazione incidente dalla distanza schermo-sorgente in rapporto alla lunghezza d’onda della radiazione In generale gli schermi vengono realizzati utilizzando materiali dotati di elevata conducibilità elettrica 143 Schermature Le prestazioni di uno schermo sono espresse in termini dell’EFFICIENZA DI SCHERMATURA (SE, Shielding Effectiveness): Campo elettrico: SEE = Ei / Et (in dB: SEE = log Ei / Et ) Campo magnetico: SEH = Hi / Ht (in dB: SEE = log Hi / Ht ) Ei , Hi : intensità del campo elettrico e magnetico direttamente incidenti nel punto di misura prima che lo schermo sia inserito Et , Ht :intensità del campo elettrico e magnetico trasmessi attraverso lo schermo nel punto di misura dopo il suo inserimento 144 Schermatura campo elettrico Il campo elettrico può essere schermato efficacemente utilizzando un materiale conduttore: il volume racchiuso da una struttura metallica è schermato da campi elettrici statici esterni in quanto le cariche elettriche libere tendono a distribuirsi sulla superficie del metallo. Schermi di ottime prestazioni possono realizzarsi anche utilizzando fogli di metallo estremamente sottili e reti metalliche. Le aperture non degradano eccessivamente le prestazioni dello schermo purchè non vi siano oggetti conduttori in loro prossimità Un buon livello di attenuazione è prodotto anche dai materiali da costruzione (ad es. cemento armato) e dalla vegetazione 145 Schermatura campo magnetico Alle basse frequenze è difficile da schermare! Può essere attenuato utilizzando: materiali ferromagnetici (ferro, nickel, cobalto e loro ossidi e leghe) materiali superconduttori schermi attivi (conduttori che generano un campo magnetico che si oppone a quello incidente) I metalli non magnetici (ad esempio l’alluminio) risultano quasi completamente trasparenti alle basse frequenze 146 Schermature c. elettrico vs. c. magnetico Campo elettrico: Campo magnetico: Dominanti le perdite per Le perdite per riflessione alle basse riflessione frequenze risultano molto contenute SE elevata anche alla (ben inferiori a quelle ottenibili nella frequenza di rete (50 Hz) condizione di campo lontano), Efficace attenuazione fornita anche da reti metalliche, dai materiali da costruzione e dalla vegetazione mentre dominanti risultano le perdite per assorbimento; in questi casi si deve intervenire sullo spessore dello schermo o utilizzare materiali con maggiore permeabilità magnetica In alcuni casi è preferibile utilizzare materiali conduttori (σ elevata) e aumentare le perdite per riflessione aumentando la distanza dalla sorgente. 147 Schermi piani - Esempio cabine MT/BT Es. schermatura cabine Campo imperturbato MT/BT: Sono possibili due strategie: utilizzare schermi ferromagnetici: perdite per assorbimento nel materiale = alti spessori (ad es. lamiere di acciaio da 3 - 5 mm) utilizzare schermi conduttori: contrastano il flusso magnetico con un altro contrario, per riflessione Schermo ferromagnetico Schermo conduttivo 148 Schermature - reti metalliche e tessuti Per la schermatura di campi elettrici e magnetici, a seconda della frequenza e delle modalità di interazione, possono essere anche utilizzati reti metalliche conduttive o tessuti (naturali o sintetici) ai quali viene in qualche modo aggiunto un materiale conduttivo (grafite, filamenti metallici) 149 Schermature - conclusioni Il campo elettrico da 0 a 300 GHz si può schermare efficacemente utilizzando materiali conduttivi Il campo magnetico a basse frequenze: le prestazioni di un dispositivo schermante dipendono da: scelta del materiale spessore dello schermo distanza schermo-sorgente A partire da frequenze dell’ordine del MHz, qualunque materiale conduttivo può schermare efficacemente anche il campo magnetico. In ambito occupazionale i livelli di attenuazione necessari non sono generalmente troppo elevati (protezione effetti acuti) 150 D.P.I. La disponibilità e l’utilizzo di dispositivi individuali sono limitati all’interno di specifici intervalli di frequenza. Possono essere impiegati per assicurare la conformità agli standard di esposizione qualora l’attuazione di interventi di tipo tecnico e amministrativo si sia rivelata insufficiente. I più diffusi sono: abiti schermanti (SAR a corpo intero) scarpe di sicurezza isolanti (SAR locale) guanti Attenzione ad aver cura dei DPI: eventuali strappi, buchi, ecc. possono compromettere l’isolamento dai campi elettromagnetici! 151 Segnaletica I luoghi di lavoro ove si superano i VA (Capo IV del T.U.) o i LA (2013/35/UE) devono essere indicati con un'apposita segnaletica e l’accesso agli stessi deve essere limitato Tale obbligo non sussiste: - per il Capo IV del T.U. se il datore di lavoro dimostra che i valori limite di esposizione non sono superati e che possono essere esclusi rischi relativi alla sicurezza - per la noma 2013/35/UE se l’accesso alle aree è già ristretto per altri motivi e i lavoratori sono stati adeguatamente informati sui rischi 152 Segnaletica Segnaletica di Pericolo: Tensione elettrica Segnaletica di Pericolo: Radiazioni non ionizzanti Indica zone in cui possono essere operativi apparati che superano i VA o i LA Segnaletica di Pericolo: Campi magnetici forti Indica aree dove il campo magnetico è pari o superiore a 0.5 mT (5 Gauss). In queste zone è vietato introdurre materiale ferromagnetico e l'accesso è consentito solo al personale autorizzato, o comunque a persone a cui non sono state accertate controindicazioni. 153 Segnaletica Segnaletica di avvertimento: Divieto di accesso Indicano una zona il cui l’accesso è vietato, rispettivamente: ai portatori di pacemaker e di protesi con circuiti elettronici ai portatori di protesi metalliche a chi reca con sé oggetti metallici. 154 Zonizzazione 155 Esempio Forno a induzione per fusione metalli: Potenza: 30 kW Frequenza: 21 kHZ Corrente: 310 A Livello di rif. per la popolazione: (Racc. Europea 512/99) B= 6.25 μT Valore di Azione (T.U. 81): B= 30.7 μT Livello di Azione Inf. (UE): B=100 μT 156 Esempio Progettazione dello schermo 157 Esempio Installazione dello schermo 158 Esempio Risultato bonifica: Valore Azione lavoratori non superato Zona 1 (superamento rif. popolazione): entro 50 cm dall’apparato 159 Sorveglianza sanitaria Ai sensi del Capo IV del T.U. 81/2008 la sorveglianza sanitaria va effettuata una volta l'anno o con periodicita' inferiore decisa dal medico competente con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio, mentre sono tempestivamente sottoposti a controllo medico i lavoratori per i quali e' stata rilevata un'esposizione superiore ai Valori di Azione. La direttiva 2013/35/UE, invece, rimanda ad una successiva guida pratica la definizione di un orientamento per la realizzazione della sorveglianza sanitaria, pur prevedendo comunque un controllo medico o una sorveglianza sanitaria per il lavoratore, a spese del datore di lavoro, nel caso in cui il lavoratore stesso segnali effetti indesiderati o inattesi sulla salute, ovvero nel caso di un superamento dei VLE. 160 Sorveglianza sanitaria - Lavoratori sensibili A) SOGGETTI PORTATORI DI : SCHEGGE O FRAMMENTI METALLICI CLIPS SU ANEURISMI (VASI SANGUIGNI), AORTA, CERVELLO VALVOLE CARDIACHE STENTS DEFIBRILLATORI IMPIANTATI DISTRATTORI DELLA COLONNA VERTEBRALE POMPA DI INFUSIONE DI INSULINA O ALTRI FARMACI PACE MAKER CARDIACI CORPI METALLICI NEL CONDOTTO UDITIVO O IMPIANTI PER UDITO NEUROSTIMOLATORI, ELETTRODI IMPIANTATI NEL CERVELLO O SUBDURALI ALTRI TIPI DI STIMOLATORI O APPARECCHIATURE ELETTRICHE O ELETTRONICHE CORPI INTRAUTERINI (AD ESEMPIO SPIRALE O DIAFRAMMA) DERIVAZIONE SPINALE O VENTRICOLARE, CATETERI CARDIACI PROTESI METALLICHE (PER PREGRESSE FRATTURE, INTERVENTI CORRETTIVI ARTICOLARI ETC.) VITI, CHIODI, FILO ETC. ESPANSORI MAMMARI PROTESI PENIENE ALTRE PROTESI (DA VALUTARE A CURA DEL MEDICO COMPETENTE) 161 Sorveglianza sanitaria - Lavoratori sensibili B) DONNE IN STATO DI GRAVIDANZA C) SOGGETTI CON PATOLOGIE DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE (IN PARTICOLARE EPILETTICI) D) SOGGETTI CON INFARTO RECENTE DEL MIOCARDIO E CON PATOLOGIE DEL SISTEMA CARDIOVASCOLARE 162 Riassunto misure procedurali Effettuare la zonizzazione nelle aree circostanti alle sorgenti di campo Apporre l’adeguata segnaletica e delimitare le aree che superano i Valori di Azione e/o i Livelli di Azione Controllo accessi a partire da Zona 1 (per soggetti non esposti per ragioni professionali o con controindicazioni) Idoneità per lavoratori che operano in Zona 1 (e/o 2) Modalità corrette di lavoro ai fini riduzione del rischio E’ necessaria un’adeguata formazione e consapevolezza del rischio da parte dei lavoratori addetti ATTENZIONE: I campi elettromagnetici non si percepiscono con i sensi, tranne quando può essere troppo tardi per prevenire conseguenze, anche gravi, sulla salute (effetti acuti)! 163 164