Esami refrattivi oggettivi e applicazione di lenti lenti a contatto morbide bifocali e multifocali. Giancarlo Montani, Ottico Optometrista, FIACLE Ruggiero Lavermicocca, Ottico Optometrista Corso di Ottica e Optometria Università del Salento FORMAZIONE CONTINUA IN MEDICINA Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Introduzione • Uno dei principali sintomi riportati durante l’uso di lenti a contatto bifocali o multifocali è la riduzione della qualità delle immagini da lontano. Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Introduzione Con lenti a contatto bifocali o multifocali si ottiene una buona performance nel momento in cui l’effetto ottico della lente è integrato con le aberrazioni dell’occhio dell’utilizzatore. Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Introduzione • Con il cambiamento del profilo aberrometrico oculare da soggetto a soggetto, la stessa lente introduce differrenti effetti sulla qualità delle immagini retiniche a livello centrale e periferico. Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Introduzione • La performance delle lenti bifocali e multifocali dipende anche da: -Diametro pupillare -Posizione della lente Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Introduzione • La performance delle lenti bifocali e multifocali dipende anche da: -Diametro pupillare -Posizione della lente Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Introduzione • Per queste ragioni, la sola determinazione del difetto refrattivo centrale è insufficiente per prevedere la performance di una lente multifocale. Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Introduzione • Per la valutazione degli effetti di una lente a contatto può essere opportuno effettuare oltre ad un esame “on-axis” anche uno “off-axis” Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Scopo • In questo studio sono stati valutati gli effetti di lenti a contatto bifocali e multifocali con diversa geometria sulla refrazione periferica. Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Metodi La refrazione periferica è stata misurata sull’occhio di un soggetto emmetrope senza e con tre geometrie di lenti multifocali con stessa addizione e diverso profilo utilizzando un autorefrattometro/cheratometr o “in campo aperto” Shin-Nippon Nvision K5001 a 10°, 20° e 30°. Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Metodi La misura è stata effettuta facendo mantenere la fissazione su di una mira posta di fronte al soggetto a 5 m e ruotando lo strumento del valore angolare necessario per effettuare la misura. Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Metodi Al fine di poter comparare i risultati ottenuti con le diverse lenti e per le diverse eccentricità I risultati forniti dallo strumenti sono stati trasformati nelle componenti vettoriali M, J180 e J45. Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Risultati 20 Diff. Ref. 30 10 0 10 20 30 Tempia Senza lente Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Risultati 20 Diff. Ref. 30 10 0 10 20 30 Tempia Lente A Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Risultati 20 Diff. Ref. 30 10 0 10 20 30 Tempia Lente B Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Risultati 20 Diff. Ref. 30 10 0 10 20 30 Tempia Lente C Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Conclusione • Una refrazione periferica “ipermetropica” può favorire la progressione miopica Ottavo Congresso Assottica ROMA 26-27 settembre 2010 Punto da ricordare La misura della refrazione periferica può essere considerato un esame determinante al fine evidenziare le caratteristiche di una lente bifocale o multifocale che annulli “l’ipermetropizzazione periferiferca” e quindi in grado di ritardare lo sviluppo miopico Esami refrattivi oggettivi e applicazione di lenti lenti a contatto morbide bifocali e multifocali. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Giancarlo Montani, Ottico Optometrista, FIACLE Ruggiero Lavermicocca, Ottico Optometrista Corso di Ottica e Optometria Università del Salento FORMAZIONE CONTINUA IN MEDICINA