ANATOMIA NORMALE DELLA CUTE E DEI SUOI ANNESSI

ANATOMIA NORMALE DELLA
CUTE E DEI SUOI ANNESSI
La pelle è un organo membranoso di rivestimento che
ricopre tutta la superficie del corpo. In corrispondenza
degli orifizi naturali, essa si continua con le membrane
mucose che rivestono le cavità interne comunicanti con
l’esterno.
FUNZIONI DELLA PELLE
Termoregolazione
• sudorazione
• vasodilatazione/vasocostrizione
Protezione meccanica
Protezione da agenti chimici
Protezione da agenti infettivi
Impedisce la dispersione di fluidi, sali
e vitamine
Produzione di vitamina D sotto
l’azione dei raggi ultravioletti
Organo linfatico
Organo di senso
Sistema di relazione
Attrattante sessuale
1
2
4
3
DISEGNO CUTANEO DI
SUPERFICIE
1) La superficie della pelle presenta un pattern a trapunta, costituito da un intreccio di
solchi, cioè di sottili depressioni lineari, che congiungono gli osti follicolari vicini e
formano una rete a maglie losangiche.
2) Sulle superfici estensorie le maglie e le isole che esse delimitano si allungano e
3) In corrispondenza delle grandi articolazioni formano un disegno a pieghe parallele.
4) Sulle superfici mediali e laterali delle dita, il disegno cutaneo assume un aspetto ad
acciottolato.
Al palmo delle mani e nella pianta dei piedi i solchi sono allineati
parallelamente a sottili creste. In corrispondenza dei polpastrelli
solchi e creste prendono il nome di dermatoglifi e formano un
caratteristico disegno a vortici che è differente in ogni soggetto
tanto da costituire un carattere individuale e un sicuro segno di
identificazione tramite le impronte digitali.
ANATOMIA MICROSCOPICA
Epidermide
Derma
Tre strati
Pannicolo adiposo
sottocutaneo
EPIDERMIDE
Epitelio pavimentoso composto (stratificato). Il suo contorno
inferiore, al confine con il derma, è ondulato, per la presenza delle
creste interpapillari
Strato corneo
Strato lucido
Strato ganuloso
Strato spinoso
Strato basale
EPIDERMIDE
Strato corneo
Strato lucido
Strato granuloso
Strato spinoso
Strato basale
• Le cellule basali sono cuboidali o colonnari. Fra di esse vi
sono cellule relativamente
indifferenziate capaci di dividersi e di rinnovare così
l’epidermide.
• Le cellule spinose sono poligonali, con citoplasma più
abbondante e divengono progressivamente più appiattite e
più ampie verso superficie.
• Le cellule granulose sono
appiattite e sono stipate di
granuli di cheratoialina.
• I corneociti sono ulteriormente appiattiti e privi di
nucleo.
Cheratinociti basali
Sono riconoscibili per la loro
posizione nell’epidermide e per la
forma colonnare
I cheratinociti dello dello strato
spinoso hanno forma poligonale. In
esse sono particolarmente evidenti i
cosiddetti “ponti intercellulari” o spine, strutture di adesione con
l’aspetto di propaggini citoplasmatiche filiformi, che connettono queste
cellule le une alle altre per
mezzo di strutture chiamate desmosomi.
In microscopia ottica i desmosomi appaiono come tratti
basofili ispessimento lungo le «spine»
Le celllule granulose sono
appiattite e piene di granuli
di cheratojalina.
Le cellule dello strato corneo
sono appiattite e prive di
nucleo.
Esse formano una lamina che
nelle sezioni istologiche appare
compatta nei campioni di cute
palmo-plantare, con intreccio a
canestro negli altri distretti
cutanei
MEMBRANA BASALE
L’epidermide aderisce al derma
per mezzo di una membrana
basale che contiene mucopolisaccaridi acidi si colora in rosso
con il PAS. Essa è costituita sia da
strutture di derivazione epidermica
che da strutture dermiche.
IL DERMA
E’ il tessuto trofomeccanico che fa da
supporto
e
fornisce
nutrimento
all’epidermide.
E’ un tessuto connettivo fibroso
costituito da collagene e fibre elastiche
in intima associazione con una
sostanza fondamentale, composta di
mucopolisaccaridi.
Si distingue:
• Un derma papillare, sul quale
riposa l’epidermide, che forma
numerose papille abbracciate dalle
creste epidermiche interpapillari. E’
formato da fasci collageni delicati e
sottili, spesso con orientamento
verticale.
• Un derma reticolare, compreso fra
il derma papillare e il tessuto adiposo
sottocutaneo, formato da grossi fasci
collageni orientati in tutte le direzioni.
Le fibre elastiche sono
responsabili delle proprietà
retrattili della pelle. Si vedono
con coloranti speciali, come
l’orceina. Nel derma papillare
sono sottili e tendono a
orientarsi verticalmente, nel
derma reticolare hanno
orientamento
prevalentemente orizzontale.
Sono formate da proteine
fibrillari, chiamate nell’insieme
fibrillina, e da una proteina
amorfa, chiamata elastina.
Sostanza fondamentale negli spazi compresi fra le anse di un glomerulo sudoriparo (in
questa immagine, dove è più abbondante del normale, forma un deposito finemente
cotonoso, basofilo). E’ composta in massima parte da mucopolisaccaridi acidi: acido
jaluronico, acido condroitinsolforico, dermatan-solfato.
1
1: Epidermide
2: Derma
3: Tessuto adiposo sottocutaneo
2
3
Il tessuto adiiposo sottocutaneo è
suddiviso in lobuli, separati da setti
fibro-vascolari
Tessuto adiposo sottocutaneo.
le sue cellule, gli adipociti, sono
grandi, rotondeggianti e
occupate da un singolo grande
globulo lipidico, che spinge il
nucleo e lo scarso citoplasma
alla periferia, comprimendolo
contro la membrana plasmatica.
Grasso bruno.
Nella bolla adiposa di
Bichat e nel tessuto adiposo
interscapolare. Il citoplasma
residuo, compreso fra i
numerosi globuli lipidici, ha
aspetto retiforme.
Melanociti come si vedono
in ematossilina eosina
Piccole cellule rotondeggianti, prive di
desmosomi, che non aderiscono ai
cheratinociti e quindi sono circondate da un
alone chiaro. In realtà i melanociti sono
cellule dendritiche.
C
I
T
I
Se si colorano con le tecniche
di impregnazione argentica, si
vedono bene i loro lunghi
dendriti che si insinuano fra i
cheratinociti epidermici
I melanociti sono cellule
dendritiche.
Melanociti in un campione di
epidermide distaccata dal derma
con bromuro di sodio e incubata con
un precursore della melanina, la
didrossifenilalanina (DOPA).
I melanociti formano una popolazione
dispersa, disseminata fra i cheratinociti
basali dell’epidermide e del bulbo dei
follicoli piliferi. Sono cellule dendritiche
che producono la melanina. Si ritiene che
la melanina protegga la pelle dalle ustioni
da fotoesposizione e il DNA dei
cheratinociti basali, mitoticamente attivi,
dalla azione carcinogenetica dei raggi
ultravioletti.
La
melanina
viene
sintetizzata
all’interno
di organelli chiamati
melanosomi che vengono poi trasferiti
ai cheratinociti circostanti dove si
dispongono a formare cappucci
sopranucleari, che schermano i nuclei
dai raggi ultravioletti.
Melanocita con i suoi melanosomi
(frecce nere)
Melanosoma, visto a maggiore ingrandimento, in diverse fasi di maturazione
Melanocita basale assieme a
cheratinociti basali e soprabasali
Cheratinocita basale con il suo
cappuccio sopranucleare di
melanosomi
I melanociti trasferiscono i loro
melanosomi, carichi di melanina, nel
citoplasma dei cheratinociti circostanti.
Un melanocita e l’insieme dei
cheratinociti (circa 36) che lo circondano e
da esso ricevono melanosomi formano
l’unità melano-epidermica.
Le differenze di colore fra le diverse
razze umane non dipendono dal
numero dei melanociti, ma dal
numero
e dalle dimensioni dei
melanosomi, oltre che da loro stato
di aggregamento nei cheratinociti.
Cellule di Langerhans
disperse nell’epidermide
(ematossilina eosina)
Cellule di Langerhans
disperse nell’epidermide
(proteina S100)
CELLULE DI LANGERHANS
Le cellule di langerhans sono cellule dendritiche, derivate dal midollo osseo,
che si trovano disseminate nel malpighiano, e si riconoscono bene marcandole
con tecniche immunoistochimiche. (Es. Anticorpi anti CD1a). Hanno la
funzione di catturare, processare e presentare gli antigeni ai linfociti T.
Esse costituiscono
dunque la prima
barriera (cutanea e
mucosa) contro le
infezioni e contro
la trasformazione
neoplastica.
CELLULE DI LANGERHANS
Al microscopio elettronico sono caratterizzate da un nucleo lobato e dalla
presenza di organelli a forma di racchetta, chiamati granuli di Birbeck, che si
pensa abbiano un importante ruolo nella presentazione dell’antigene.
Naturalmente queste cellule
mancano sia di tonofilamenti e
desmosomi,
che
caratterizzano i cheratinociti, sia di
melanosomi, che permettono
di identificare i melanociti.
Dal tessuto adiposo sottocutaneo
si originano due plessi vascolari,
connessi da vasi intercomunicanti:
• Un plesso vascolare profondo,
all’interfacie fra il derma reticolare
e il tessuto adiposo sottocutaneo
• Un
plesso
vascolare
superficiale, al confine fra derma
reticolare e papillare, che fornisce
il derma papillare can un sistema
di anse capillari a candelabro.
Ciascuna ansa ha un braccio
arterioso ascendente e uno
venoso discendente.
Nella pelle si trovano:
Piccole arterie muscolari (0,5 - 2 mm)
Strati all’interno verso l’esterno:
• Intima (I) composta da:
• un endotelio (E) , rappresentato da un
singolo strato di cellule appiattite che
riposa su
• Un sottilissimo strato connettivale
• Lamina elastica interna (EL) qui visibile in
fig. 1 come una sottile banda ondulata più
intensamente colorata
• Media:formata da numerosi strati concentrici
di muscolatura liscia
• Avventizia formata da connettivo fibrillare
lasso.
Arteriole (15 μ – 0,5mm)
Strati:
• Intima (endotelio che riposa su una
membrana basale)
• Media, formata da due-tre strati
concentrici di fibrocellule muscolari
lisce
• Avventizia, appena percettibile, si
confonde con il connettivo
circostante.
Mancano le lamine elastiche
interna ed esterna
La transizione è graduale
Preceduti dagli sfinteri precapillari, i vasi capillari, preposti
agli scambi metabolici e gassosi fra sangue e tessuti
Vaso capillare,
sezione longitudinale
Microscopia ottica
E= cellule endoteliali
P= periciti
Vaso capillare
Sezione trasversale
Microscopia elettronica
EC= cellule endoteliali
BM= membrana basale
P= periciti (cellule appiattite,
circondate da MB
I capillari drenano nelle venule postcapillari dalle quali inizia il ritorno del
sangue verso il cuore.
2
Le venule post-capillari hanno struttura
simile a quella dei capillari, ma un calibro
maggiore. Da qui si passa alle venule
collettrici, che hanno più periciti.
Le venule collettrici drenano nelle venule
muscolari, che poi confluiscono nelle
piccole vene.
1
3
Vi è un incremento progressivo del calibro
di questi vasi man mano che ci si
allontana dal letto capillare e ci si avvicina
al cuore.
La struttura del sistema venoso ripete quella a tre strati (intima-mediaavventizia) presente in tutto il sistema circolatorio, ma la componente elastica
e quella muscolare sono molto meno rappresentate. Per questo nei preparati
istologici le vene tendono a collabire e gli endoteli non protrudono verso il
lume.
Un sistema di valvole (fig.2) contribuisce a impedire il ritorno del sangue al
letto capillare.
I glomi sono una forma specializzata di anastomosi
artero-venose che serve alla termoregolazione.
Sono localizzati nel derma reticolare profondo e sono
particolarmente numerosi nel letto unguele, ai lati delle
dita e alle regione palmari. Corpi glomici complessi
sono presenti nei tessuti molli che ricoprono il coccige.
Un glomo è costituito da
un’arteriola afferente che si
divide in due o quattro arteriole
preglomiche. Queste arteriole
sono avvolte da un manicotto di
cellule glomiche a sua volta
circondato da fibre muscolari.
Questi canali drenano in una
serie di vene collettrici.
La contrazione delle cellule glomiche e delle cellule
muscolari circostanti chiude i canali e devia il
sangue verso il letto capillare.
FOLLICOLO PILIFERO
infundibulo
Segmento distale
istmo
fusto
Si distinguono
• peli del vello (i piccoli e sottili peli
che
rivestono
la
superficie
corporea
• Peli terminali: Capelli, peli
ascellari e pubici, ciglia e
sopracciglia.
Segmento prossimale
bulbo
Pelo
Guaina epiteliale interna
Guaina epiteliale esterna
Fusto
Bulbo
Papilla
Bulbo
CICLO DEL PELO
Catagen
Anagen
Telogen
Apparato ungueale. Comprende:
La lamina ungueale è una lamina cornea
sottile, dura, compatta e trasparente,
lievemente convessa in senso latero laterale,
meno in senso prossimo distale, formata da
tre strati sovrapposti aderenti fra loro. Essa è
incassata lateralmente nelle pliche ungueali
laterali e prossimalmente nel solco ungueale
prossimale, compreso fra la plica ungueale
prossimale e la matrice. In profondità
aderisce
al
letto
ungueale
mentre
distalmente presenta un bordo libero al di
sotto del quale si trova l’iponichio.
Al di sotto della plica ungueale
prossimale vi è la matrice, la struttura
epiteliale che dà origine alla lamina.
L’unghia aderisce tenacemente alla
falange sottostante per mezzo di un
connettivo fibroso denso, che in
prossimità della matrice si addensa
ulteriormente a formare un vero e
proprio legamento.
ANNESSI CUTANEI:
GHIANDOLE SEBACEE
Consistono di lobuli epiteliali di solito connessi con un
follicolo pilifero. Ciascun lobulo consiste di uno strato
esterno di cellule epiteliali cuboidali germinative,
basofile, dalle quali si origina la zona interna, di cellule
col citoplasma infarcito di lipidi e il nucleo indentato.
Sono ghiandole olocrine, poiché il loro secreto è il
risultato del rilascio di tutto il contenuto delle cellule, che
è lipidico e va a costituire il sebo.
Sono particolarmente
numerose al volto, al
cuoio capelluto e alla
regione perineale. Le
più grandi ghiandole
sebacee sono associate ai piccoli follicoli del
vello, assieme ai quali
formano
i
follicoli
sebacei. Alle palpebre,
alle areole, sul capezzolo, alle piccole labbra
sboccano direttamente
sulla superficie cutanea
GHIANDOLE SUDORIPARE ECCRINE
Ghiandola sudoripara eccrina
Struttura
tridimensionale
Come appare
in sezione
Sono ghiandole tubulari semplici,
costituite da:
• una porzione secretoria avvolta
a gomitolo, allogata nel derma
profondo
o
nel
tessuto
sottocutaneo
• un dotto con:
• un primo tratto, in continuità
con la porzione secretoria,
ancora raggomitolato
• un tratto dritto, che decorre
verticalmente
verso
la
superficie cutanea
• un tratto intraepidermico
spiraliforme
chiamato
acrosiringio.
GHIANDOLE SUDORIPARE
Dotto intradermico
Porzione
intraepidermica
Porzione
convoluta
Il dotto intradermico è formato da un
doppio strato di cellule epiteliali
cuboidali, mentre le cellule mioepiteliali
mancano.
La porzione secernente è costituita da un
singolo strato di cellule secretrici, che in
microscopi elettronica si rivelano di due
tipi: cellule più grandi
chiare, che
contengono granuli di glicogeno e sono
responsabili della secrezione di acqua, e
cellule più scure che contengono mucina.
Esternamente c’è uno strato di cellule
mio-epiteliali con funzione contrattile.
Ghiandola Apocrina
Le ghiandole apocrine, come
le ghiandole sudoripare
eccrine, sono ghiandole
tubulari semplici con la
porzione secretoria avvolta a
gomitolo.
Ma
Il loro dotto escretore sbocca
nell’infundibolo dei follicoli
piliferi, al di sopra dello sbocco
della ghiandola sebacea.
GHIANDOLE APOCRINE
Regioni ascellari e anogenitali, areole mammarie.
Responsabili
della
produzione di feromoni.
Comprendono:
• Una porzione secretoria convoluta situata
nel derma reticolare
profondo o nel sottocutaneo
•Un dotto che sbocca
nel follicolo pilifero, al di
sopra dello sbocco del
dotto sebaceo.
GHIANDOLE APOCRINE
La porzione secretoria comprende una strato esterno di
cellule mioepiteliali
E uno strato interno di cellule
con “secrezione per decapitazione”. Vale a dire: ll loro polo
apicale si amputa e si riversa nel
lume.
Il dotto intradermico (qui non
rappresentato) è indistinguibile da
quello delle ghiandole eccrine
INNERVAZIONE CUTANEA
•Fibre efferenti, responsabili della funzione della vascolatura cutanea e
degli annessi, derivate da sistema nervoso simpatico e parasimpatico.
• Fibre afferenti, responsabili delle sensazioni cutanee.
Guaina mielinica
Le fibre nervose sensitive sono fibre
mieliniche, cioè sono rivestite, una
per una, da una guaina mielinica.
Questa
risulta
da
multipli
avvolgimenti concentrici di una
cellula di Schwann intorno al neurite.
Questa guaina è ricca di fosfolipidi
e colesterolo e funziona come un
isolante elettrico (gli impulsi nervosi
all’interno di una fibra sono segnali
elettrici) oltre ad aumentare la
velocità di conduzione.
Il punto dove finisce una cellula di
Schwann e ne comincia un’altra si
chiama nodo di Ranvier.
Struttura di un nervo periferico
Le fibre nervose si riuniscono parallelamente in piccoli fasci, chiamati
fasci primari i quali, raggruppandosi
insieme danno origine a fasci
voluminosi, i fasci secondari.
Dall’unione dei fasci secondari
risulta il nervo.
• Il nervo è rivestito dall’epineurio, uno strato fi connettivo fibrillare lasso in
continuità con il connettivo circostante. Dalla sua superficie interna emanano
setti che si interpongono fra i fasci secondari di fibre nervose e si
congiungono con la guaina propria di questi ultimi, il perineurio. .
• Ciascuno dei fasci secondari è circondato da una guaina compatta, il
perineurio, che esternamente si connette con i setti interfascicolari emanati
dell’epineurio, internamente con l’endoneurio.
• L’endoneurio è un connettivo delicatissimo che emana dalla superficie interna
del perineurio, penetra nel fascio secondario formando dei fini setti che si
interpongono fra i fasci primari.
• Con le sue ultime finissime propaggini penetra in seno ai fasci primari e va ad
avvolgere le singole fibre.
I nervi cutanei sono formati da singoli
fascicoli secondari rivestiti dal loro
perineurio e da un epineurio appana
percettibile.
INNERVAZIONE CUTANEA
Le fibre afferenti provengono da recettori di tatto e pressione
che comprendono:
• Terminazioni nervose libere
• Terminazioni connesse a un follicolo pilifero
• Terminazioni incapsulate:
• Corpuscoli di Pacini, recettori di pressione, formati da
lamelle connettivali concentriche che racchiudono una
terminazione nervosa. Presenti soprattutto nel tessuto
sottocutaneo delle regioni palmo-plantari, alla superficie
estensoria delle dita, nelle capsule articolari.
• Corpuscoli di Meissner, responsabili delle sensazioni tattili,
si trovano soprattutto nel derma papillare di mani e piedi,
delle labbra, della fronte, degli avambracci. Ovalari,
consistono di una capsula lamellata ricca di cellule che
circonda un core di fibre nervose.
Terminazione intraepidermica
Espansioni arboriformi nel derma
Corpuscoli di Meissner
Ematossilina eosina (colora nuclei, citoplasmi, connettivi)
Impregnazione argentica (colora le fibre nervose)
Corpuscoli di Pacini
La pelle assume caratteristiche diverse nelle
diverse regioni cutanee.
Cute del naso dell’adulto, ricca di grosse ghiandole sebacee
Cuoio capelluto, ricco di peli terminali
Avambraccio (epidermide sottile, corneo
sottile con intreccio a canestro
Regione palmare (epidermide spessa, corneo
spesso e compatto, granuloso ben rappresentato,
presenza dello strato lucido.