Lezione 1

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MODULO 1
Psicologia dello sviluppo
cognitivo
Lezioni
• Domande delle teorie sviluppo
cognitivo
• Teorie classiche
–
–
–
–
–
Comportamentismo
La teoria di Piaget
La teoria HIP-Cognitivismo
Competenze nella prima infanzia
Innatismo modulare
• Nuovi orientamenti
– Neuroscienze cognitive
– Connessionismo
– Neurocostruttivismo
Lezione 1
Domande delle teorie sviluppo
cognitivo
Argomenti
• Il concetto di “sviluppo”
• Obiettivi delle teorie sullo
sviluppo cognitivo
• Domande sullo sviluppo
cognitivo
– Il cosa e il come
– Architettura della mente: dominiogenerale o dominio-specifica?
– Rapporto natura-ambiente
– Continuità/discontinuità dello
sviluppo
Lezione 1 - Domande delle teorie sviluppo cognitivo
Concetti 1
• Maturazione, apprendimento e sviluppo
• Architettura
• Livelli di analisi
– Descrittivo
– Esplicativo
• Teorie di livello I
– Compito
• Teorie di livello II
– Dominio (es linguaggio)
• Teorie di livello III
– Architettura dell’attività cognitiva
• Dominio generale
• Dominio specifica
Lezione 1 - Domande delle teorie sviluppo cognitivo
Concetti 2
• Dibattito natura-cultura
• Preformazione
• Epigenesi
– Predeterminata
– Probabilistica
• Paesaggio epigenetico
• Tipi di influenze ambientali
–
–
–
–
Mantenimento
Perdita
Facilitazione
Induzione
Lezione 1 - Domande delle teorie sviluppo cognitivo
Concetti 3
• Cambiamento continuo/discontinuo
• Cambiamento quantitativo/qualitativo
• Distinzione prestazione-competenza
1. Il concetto di sviluppo
crescita
– Cambiamento
quantitativo
apprendimento
– Cambiamento
in funzione
dell’esperienza
maturazione
– Dispiegarsi di
capacità
intrinseche
SVILUPPO
• Cambiamenti quantitativi
e qualitativi
• Vincolati dai geni ma
anche influenzati
dall’esperienza
2. Obiettivi delle teorie dello sviluppo cognitivo
Cambiamenti nel
comportamento
studiare
Processi che mediano
le trasformazioni
Come nelle diverse fasi dello sviluppo gli
esseri umani codificano e organizzano le
informazioni in una varietà di ambiti:
mondo fisico degli oggetti, mondo sociale,
linguaggio, matematica
3. Creatività della cognizione umana
e origine della conoscenza
I bambini sono esseri
cognitivi prima di avere
sviluppato un linguaggio
Le conoscenze diventano più
flessibili e accessibili nel corso dello
sviluppo
(ridescrizione rappresentazionale)
4. Lo studio dello sviluppo per comprendere
l’architettura cognitiva adulta
• Lo studio dello sviluppo cognitivo può
essere inteso in due modi:
1. Studio delle modalità specifiche di
funzionamento cognitivo dei bambini
2. Contributo allo studio della
cognizione umana adulta
Indagare il funzionamento indipendente di singoli
processi attivi in momenti diversi dello sviluppo
5. Le domande centrali delle teorie sullo
sviluppo cognitivo
a) Che cosa cambia e come?
domande
b) Lo sviluppo procede in modo
dominio-generale o dominiospecifico?
c) Qual’e il rapporto naturaambiente nella determinazione
dello sviluppo?
d) Lo sviluppo procede in modo
continuo o discontinuo?
6. (I) Il cosa e il come dello sviluppo
•
Due livelli di analisi
DESCRITTIVO:
Cosa?
• Organizzazione del
sistema cognitivo in
momenti diversi dello
sviluppo
INTERPRETATIVO:
Come?
• Meccanismi
responsabili del
cambiamento
7. Articolazione delle teorie dello sviluppo cognitivo
Tre livelli di descrizione e spiegazione del comportamento
Teorie a livello del compito
• Cambiamenti nella prestazione in compiti specifici
Teorie a livello del dominio
• Cambiamenti nella prestazione in un’area di conoscenza:
linguaggio, ragionamento matematico, percezione visiva
Teorie a livello dell’architettura cognitiva
• Principi generali di funzionamento del sistema cognitivo
– (Non tutte le teorie ne ipotizzano l’esistenza )
8. (II) L’architettura della mente:
dominio-generale o dominio-specifica?
•
Lo sviluppo è un processo che coinvolge in modo
uniforme tutto il sistema cognitivo, oppure si manifesta con
tempi e modi diversi in ambiti diversi di conoscenza?
Organizzazione
dominio-generale
• La mente come una
mela
Organizzazione
dominio-specifica
• La mente come
un’arancia
9. Domini e microdomini
• Un dominio è “l’insieme specializzato delle
rappresentazioni che fanno da supporto a una specifica
area della conoscenza e delle procedure per
manipolare queste rappresentazioni”
• Esempi di domini:
– Linguaggio (segni +
regole sintattiche)
– Matematica (numeri +
operazioni matematiche)
– Fisica
– Musica
• Esempi di microdomini:
– Comprensione delle parole
(linguaggio)
– Abilità di contare
(matematica)
10. Un esempio di teoria dominio-generale:
la teoria dei Piaget
• Secondo Piaget
– I cambiamenti coinvolgono simultaneamente
tutti i domini
– L’attività cognitiva del bambino è la
manifestazione di un’unica struttura cognitiva
che coinvolge tutte le aree di contenuto
Altre teorie
Lo sviluppo più manifestarsi
in tempi e modi diversi in
area di differenti
11. (III) Il dibattito innato-appreso
• Alcune domande derivano da ragioni teoriche
Tutte le teorie
•Interazione tra fattori innati
e acquisiti
Varia tra
le teorie
•Il peso da assegnare ai due
fattori
Paesaggio epigenetico di Waddington
12. Il modello interazionista di Aslin (1981)
• Indaga l’influenza che l’esperienza può avere su
un’abilità a base biologica che a) deve ancora maturare;
b) è in fase di maturazione; c) ha completato li processo
di maturazione
Mantenimento
• perdita dell’abilità in
assenza di esperienza
Facilitazione
• Accelerazione nello
sviluppo di un’abilità
dopo un’esperienza
Perdita
• Perdita di un’abilità per
mancanza di una certa
esperienza
Induzione
• Un’abilità inizia a
svilupparsi dopo il
contatto con una certa
esperienza
Effetti dell’esperienza sullo sviluppo (Aslin (1981)
13. Esempi di effetti dell’esperienza
sulle capacità percettive
ESEMPIO 1
• Discriminazione di fonemi non presenti nella propria
lingua
– Presente a 4-6 mesi
– Assente a 10-12 mesi
ESEMPIO 2
• Discriminazione di esemplari diversi di volti di
primati
– Presente a 6 mesi
– Assente a 9 mesi
14. Critiche al modello di Aslin (1981)
• Presenta una visione unidirezionale delle interazioni
tra fattori genetici e ambientali
• Mentre dati recenti evidenziano un’interazione
bidirezionale tra fattori biologi ed esperenziali
ESEMPIO
• Studi sui potenziali evocati in
risposta al volto umano
– L’attività elettrica evocata dal cervello
diventa più specifica e localizzata in
funzione dell’età (effetto dell’esperienza)
15. I termini “genetico” e “ambientale”
• La definizione dei due termini non è univoca
• Esistono molti tipi di ambiente che esercitano la
loro influenza a livelli diversi:
– Molecolare (ambiente interno)
– Cellulare (ambiente interno)
– Organismo - ambiente esterno (ambiente tipico della
specie/tipico dell’individuo)
• L’ambiente esercita la sua influenza a tutti i livelli
16. Plasticità del cervello
• La plasticità del cervello vuol dire che la corteccia dei
primati ha un discreto grado di equipotenzialità
• La corteccia cerebrale, anche
dell’adulto, può riorganizzarsi per
svolgere nuove funzioni
17. Epigenesi
• La mente procede da uno stato di globalità e
indifferenziazione a uno di diversificazione e
crescente complessità tramite gli scambi tra il
sistema e l’ambiente
• Questo concetto si oppone a quello di
preformazione
18. Epigenesi predeterminata (Aslin,1981)
• Nel corso dello sviluppo c’è un rapporto
causale unidirezionale tra i geni, le strutture, le
funzioni e l’esperienza
• Le istruzioni genetiche, in assenza di
perturbazioni ambientali, danno
luogo alle diverse strutture del nostro
corpo e alle funzioni psicologiche
Esempio: maturazionismo
19. Epigenesi probabilistica (Gottlieb, 1992))
• L’informazione che specifica la forma che
assumerà il fenotipo non è contenuta nei geni
ma emerge dall’interazione tra geni e ambiente
• Esiste una reciproca interdipendenza
tra fattori biologici e ambientali nello
sviluppo del comportamento
20. Maturazionismo (Gesell)
• Le nuove abilità che emergono nel corso dello
sviluppo sono il risultato della maturazione
delle strutture neurali e muscolari che
controllano il comportamento
• L’esperienza ambientale non può
influenzare questi processi
21. Esperimento sulle due gemelle omozigote
(McGraw, 1935)
• A partire dai 12 mesi una sola delle due gemelle viene
addestrata a salire le scale con esercizi quotidiani
• La gemella addestrata manifesta spontaneamente
l’abilità di salire e scendere le scale alla stessa età
della gemella non addestrata, cioè 18 mesi
• Critiche all’esperimento
– Anche l’altra gemella aveva potuto
esercitarsi
22. La teoria dei sistemi dinamici
• Intorno agli anni ’90 emerge un nuovo
approccio che enfatizza il ruolo dei fattori non
neurologici e periferici, sia interni che esterni
all’organismo
• Secondo la teoria dei sistemi dinamici
(Thelen e Smith, 1994) lo sviluppo
motorio, come quello cognitivo, sono
un prodotto dell’interazione
bidirezionale tra il bambino e
l’ambiente
23. (IV) Continuità e discontinuità nello sviluppo
• Continuità
– Persistenza nel tempo di funzioni e processi,
misurabili nel corso dello sviluppo
– Esempio: la durata dell’attenzione visiva nella prima
infanzia risulta predittiva delle capacità verbali e
intellettive in età scolare
• Stabilità
– Permanere nel tempo delle differenze
individuali osservate all’interno di un
gruppo
24. Cambiamenti qualitativi e quantitativi
• Parlare dello sviluppo come continuo,
 in genere  accrescimento quantitativo
 Es. HIP
• Parlare dello sviluppo come discontinuo,
 in genere  cambiamenti qualitativi
 Es. Piaget
25. Continuità-discontinuità vs. prestazione-competenza
• Il tema della continuità-discontinuità può far
riferimento a due aspetti diversi
 Prestazione comportamento osservabile
 Competenza processi sottostanti
• Una teoria può essere allo stesso tempo
– Continua  processi
– Discontinua  manifestazioni osservabili
26. Modello della ridescrizione rappresentazionale (RR)
(Karmiloff-Smith, 1992)
• La mente umana tende a trasformare le proprie
rappresentazioni per renderle più flessibili,
manipolabili, esplicite e quindi accessibili alla
coscienza
27. Curva di sviluppo ad “U”
• I cambiamenti nel formato delle rappresentazioni
non portano necessariamente a un
corrispondente incremento nell’efficienza del
comportamento
– Es: curve a “U
ESEMPIO
• Il fenomeno dell’iperregolarizzazione
dei verbi: come “aprito” al posto di
“aperto”
28. Predittività e continuità
• Solo ammettendo un certo grado di continuità
si può ipotizzare che la prestazione di un
soggetto a una certa età possa essere
predittiva della sua prestazione allo stesso o a
un altro compito a un’età diversa
Forme di cambiamento
•
•
•
•
Crescita
Maturazione
Apprendimento
Sviluppo
Concetti della lezione 1
modi di studiare lo svilluppo
• Descrizione del
comportamento
• Spiegazione dei
processi
Concetti della lezione 1
domande sul «cosa e
«come» dello sviluppo
• Livello di analisi
– Descrittivo
– Interpretativo
• Tre tipi di teorie
– Livello I: analisi del compito
– Livello II: domini
– Livello III: principi generali
Concetti della lezione 1
architettura della mente
• Dominio generale
• Dominio specifica
Concetti della lezione 1
dibattito innato-appreso
• Preformazione
• Epigenesi
predeterminata
• Epigenesi
probabilistica
– Predeterminata
– probabilistica
Concetti della lezione 1
sviluppo continuo/discontinuo
e predittività
• Due dimensioni
– Prestazione/competenza
– Continuo/discontinuo
Concetti della lezione 1
predittività
• Due dimensioni
– Prestazione/competenza
– Continuo/discontinuo
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