Promotori finanziari Bpms incorpora la rete e la raccolta

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Il rientro dei capitali scudati ha rilanciato il
private banking
Repubblica — 28 giugno 2010 pagina 55 sezione: AFFARI FINANZA
«I dati analizzati, aggiornati a fine 2009, evidenziano come il mercato italiano del private banking abbia messo a
segno un forte recupero in gran parte dovuto ai capitali rientrati in Italia grazie allo scudo fiscale-ter», per Marco
Mazzoni, presidente e fondatore dello Studio Magstat di Bologna, la bufera è passata. Lo spiega l' ultima indagine
"Il private banking in Italiagiugno 2010", giunta alla settima edizione, che verrà presentata il 12 luglio. «Il
patrimonio detenuto dagli operatori è passato da 504 miliardi di fine 2008 a 558,7 miliardi di fine 2009 guadagnando
ben 54,7 miliardi: ma valendo il mercato italiano 795 miliardi di euro, ci sono spazi di crescita sui 236 miliardi,
ovvero del 30%. Sul podio figurano tre banche commerciali italiane con divisioni dedicate: Intesa SanPaolo Private
Banking, Unicredit Private Banking e Ubi Private Banking che gestiscono il 34,7% dello stock in Italia». Quanti
sono gli operatori in Italia? «La Magstat ha analizzato 226 operatori finanziari che offrono servizi di private banking
in Italia. In calo quindi (erano 230 nel 2008) nonostante l' entrata di 20 nuove strutture di family office. Escludendo
quest' ultime, cresciute da 86 a 105 unità, le rimanenti categorie sono diminuite passando da 144 di fine 2008 a 121
di fine 2009». Quali player hanno maggiormente aumentato i propri patrimoni nel 2009? «In termini assoluti, le
banche straniere hanno aumentato i propri patrimoni da 79,8 miliardi del 2008 a 101,6 miliardi del 2009. Sono
cresciute anche le grandi banche italiane (quelle che gestiscono patrimoni superiori a 10 miliardi) a scapito di quelle
piccole e medie. Meglio ancora hanno performato le banche con patrimoni superiori ai 20 miliardi, passate dal
50,6% di fine 2008 al 53% di fine 2009». Come è cambiata la presenza in termini di filiali e di banker? «La crisi ha
imposto drastiche politiche di riduzione e contenimento dei costi. Se escludiamo gli uffici delle reti di Pf con
divisioni di private banking e quelli dei family office, le filiali degli altri operatori finanziari sono calate passando da
1.539 di fine 2008 a 1.392 di fine 2009 così come è calato il numero dei bankers (-130 unità)». E' finito il
calciomercato dei private banker? «I patti di non concorrenza e di stabilità hanno blindato la maggior parte delle
risorse ma il mercato continua ad essere effervescente. Certo è che siamo molto lontani dagli eccessi del triennio
20042007. Sono stati ridimensionati bonus e benefit (auto, coperture assicurative, casa, ~). L' attività di recruiting
continua ad essere strategica per le strutture di ogni dimensione». (r. rap.)
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