004 relazione tecnica illustrativa old

STUDIO TECNICO DI INGEGNERIA
Ing. Lucio Pio DE LALLO
Via Zannotti, 97 San Severo (FG)
Tel. + Fax 0882222863
E-mail: [email protected]
RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA.
1. PREMESSA
La presente relazione riguarda la realizzazione di un impianto tecnologico per la produzione di
energia elettrica da fonte rinnovabile mediante due turbine eoliche di piccola taglia di potenza
unitaria pari a 30 kW (mini aereogeneratore).
Ubicazione:
Comune: Roseto Valfortore (FG)
Località: C.da Pagliarini
N.C.T.: Foglio 10 ± p.lla 195
Produttore: Area Servizi S.r.l.
Dagli elaborati progettuali allegati alla P.A.S. (Procedura Abilitativa Semplificata) emerge:
1. Che O¶DUHDLQRJJHWWRè soggetta ai seguenti vincoli paesaggistici :
-
/¶LQVWDOOD]LRQHGHOO¶LPSLDQWRPLQL eolico avverrà sulla quota parte della particella
194 di cui sopra ricadente, ai fini del P.U.T.T./regione Puglia, in ambito
territoriale esteso di tipo C, laddove non è direttamente dichiarabile un valore
paesaggistico;
-
(¶LQWHUHVVDWDGDYLQFRORLGURJHRORJLFR
-
/¶DUHD QRQ ULFDGH WUD L VLWL GL LPSRUWDQ]D FRPXQLWDULD 6,& H SHU OD VWHVVD QRQ
esistono vincoli inibitori ai sensi del D. Lgs. 42/2004.
2. /¶DVVHQ]a di impatto visivo aggiuntivo in quanto la visibilità del piccolo impianto sarà
inferiore a quella delle linee elettriche di media/alta tensione che attraversano la zona in
oggetto.
3. /¶DVVHQ]D GL HGLILFL DELWDWL D GLVWDQ]H UDYYLFLQDWH SHUPHWWH GL ULPDQHUH entro i limiti posti
dalla normativa nazionale e locale sul rumore.
4. /D SRWHQ]D HVWUHPDPHQWH OLPLWDWD GHOO¶LPSLDQWR LQ SURJHWWR VL WUDWWD LQIDWWL GL XQ SLFFROR
aereogeneratore di potenza P=60kW.
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2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Per il tipo di potenza stabiOLWDWDOHLQWHUYHQWRULFDGHQHOO¶DPELWRGHOOD³PLFUR JHQHUD]LRQH´GLFXLDO
D. M. 10/09/2010 OLQHHJXLGDSHUO¶DXWRUL]]D]LRQHGHJOLLPSLDQWLDOLPHQWDWLGDIRQWLULQQRYDELOLH
il decreto legislativo n. 28 del 03/03/2011 (attuazione della Direttiva Europea 2009/28/CE sulla
promozione delle fonti rinnovabili).
Tutto quanto è stato disposto affinché si possa diffondere, non solo, la produzione di energia da
fonti rinnovabili in ottemperanza a quanto stabilito dal Protocollo di Kyoto (1997) riguardo alle
diminuzione della produzione di gas-VHUUDUDWLILFDWRGDOO¶8QLRQH(XURSHDFRQOD'HFLVLRQHCEE n.
358 del 25/04/2002 e recepito in Italia con il D. Lgs 387/03, ma anche per favorire la diffusione
sul territorio degli impianti di produzione energetica su piccola scala, magari asservita ad utenze
poste nelle immediate vicinanze del sito di produzione, piuttosto che creare centri di produzione di
energia distinti e lontani da quelli di utilizzazione della stessa con tutte le problematiche che ne
possono scaturire.
Regolamento regione Puglia n.24 del 30/12/2010 ± La regione Puglia ha emanato le Linee Guida
SHUO¶DXWRUL]]D]LRQHGHJOLLPSLDQWLDOLPHQWDWLGDIRQWLULQQRYDELOLFKHLQGLYLGXDOHDUHHHGLVLWLQRQ
LGRQHL DOO¶LQVWDOOD]LRQH GHJOL LPSLDQWL DOLPHQWDWL GD Ionti rinnovabili sul territorio della Regione
3XJOLD3HULPSLDQWLHROLFLGLSRWHQ]DFRPSUHVDWUDHN:qSUHYLVWDO¶DSSOLFD]LRQHGHOUHJLPH
autorizzativo di SCIA, ovvero DIA (per aree sottoposte a vincoli ambientali, paesaggistici e
culturali).
Decreto Ministeriale 6 luglio 2012 - $WWXD]LRQH GHOO¶DUW GHO GHFUHWR OHJLVODWLYR PDU]R
2011, n. 28, recante incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti a fonti
rinnovabili diversi dai fotovoltaici.
Il presente decreto ha la finalità di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili
attraverso la definizione di incentivi e modalità di accesso semplici e stabili, che promuovano
O¶HIILFDFLD O¶HIILFLHQ]D H OD VRVWHQLELOLWj GHJOL RQHUL GL LQFHQWLYD]LRQH LQ PLVXUD DGHJXata al
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perseguimento dei relativi obiettivi, stabiliti nei Piani di azione per le energie rinnovabili di cui
DOO¶DUWLFRORFRPPDGHOGHFUHWROHJLVODWLYRQGHO
Lo stesso introduce un sistema incentivante che riconosce per la durata di 20 anni una tariffa
omnicomprensiva di:
-
¼SHULPSLDQWLGLSRWHQ]DWUDHN:
-
¼SHULPSLDQWLVXSHULRULDN:HGLQIHULRULXJXDOLDN:
Regione Puglia ± R.R. 04/10/2006 n. 16 ± ³5HJRODPHQWR SHU OD UHDOL]]D]LRQH GL LPSLDQWL HROLFL
nella Regione Puglia´
Regione Puglia ± D.G.R. 01/08/2008 n. 1462± ³3URFHGLPHQWR SHU LO ULODVFLR GHOO¶$XWRUL]]D]LRQH
SHU O¶DGR]LRQH GHO SURYYHGLPHQWR ILQDOH GL DXWRUL]]D]LRQHUHODWLYDDGLPSLDQWL DOLPHQWDWLGDIRQWH
HROLFDUHJLRQH3XJOLD´
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3. 352'8&,%,/,7$¶'(/6,72
Ai fini della determinazione della producibilità dell'impianto è necessario qualificare il sito dal
punto di vista anemologico.
Una campagna anemometrica sperimentale avrebbe però avuto un'incidenza di costo significativa
rispetto al valore delle opere, si è pertanto deciso di accettare un margine di incertezza più elevato
sulla stima di producibilità, effettuando l'analisi sulla base dell'atlante eolico della Regione Puglia
con un risparmio notevole sui costi e i tempi di indagine.
Di particolare interesse sono le carte che riportano la velocità media del vento pari a 35 m sul livello
del terreno.
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Dati per il calcolo della producibilità:
v: velocità media annua del vento: 8,63 m/s (valore desunto dall'atlante eolico);
k: parametro di forma della distribuzione di Weibull: 1,75 (stimato);
D: parametro di rugosità: 0.12 (valore stimato dall'analisi dell'orografia e dalla tabella 2).
Tabella 2 - Valori indicativi del parametro di rugosità a
Alfa
Descrizione
0,12
aree agricole aperte con presenza limitata di
ostacoli bassi
0,16
aree agricole con presenza limitata di ostacoli di
media grandezza (6-8 m)
0,2
aree agricole con presenza di numerosi ostacoli di
media grandezza (6-8 m)
0,3
zone urbane, boschi
Poiché:
Essendo:
U1 = 8,63 m/s;
Z1 = 35 m;
Z2 = 24 m;
D = 0,12;
si ricava:
U2 = 8,17 m/s.
La relazione viene ritenuta applicabile soltanto perché la quota di installazione dell'aerogeneratore
(24 metri) è molto prossima alla quota dei dati (35 metri).
La distribuzione di Weibull corrispondente a v=8,17 e k=1,75 è riportata in figura 1 e determina, in
base alla curva di potenza dell'aerogeneratore, una producibilità di 3657 ore equivalenti (kWh annui
/ kW installato).
'LVHJXLWRVLULSRUWDXQDVWLPDGHOOHSHUFHQWXDOLGLSHUGLWDGHOO¶LPSLDQWRYDOXWDWHLQIXQ]LRQHGelle
FDUDWWHULVWLFKHVLDGHOORVWHVVRLPSLDQWRFKHGHOVLWRG¶LQVWDOOD]LRQH
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Altezza sito= 790mt.
Tabella 3 - 9DORULVWLPDWLGHOOHSHUFHQWXDOLGLSHUGLWDGHOO¶LPSLDQWR
Descrizione
Percentuale
Perdita per interferenza aerodinamica
9%
Perdita di disponibilità sistema eolico
5%
Perdita elettrica
3%
&RHIILFLHQWH FRUUHWWLYR LQ IXQ]LRQH GHOO¶DOWH]]D H WHPSHUDWXUD PHGLD -1,78%
del sito
Totale perdite
13,43%
Tabella 4 ± 3URGXFLELOLWjDWWHVDGHOO¶LPSLDQWR
Descrizione
Producibilità attesa sistema eolico [kWh/anno]
109.728
Producibilità attesa sistema eolico al netto delle perdite [kWh/anno]
94994
Ore equivalenti [kWh/kWe]
3657
Ore equivalenti nette [kWh/kWe]
3166
In considerazione della producibilità stimata è possibile determinare i benefici ambientali, in termini
di emissioni evitate, derivante dall'utilizzo di una forma di energia pulita non immettendo
nell'ecosfera sostanze inquinanti, polveri, calore, come invece accade nel caso dei metodi
tradizionali di generazione di energia elettrica.
In particolare le emissioni che vengono ridotte in modo significativo sono:
CO2 (anidride carbonica):
64121x2 = 128242 Kg/anno
S02 (anidride solforosa):
133x2= 266 Kg/anno;
N02 (ossidi d'azoto):
142=2=284 Kg/anno.
Figura 1 - Distribuzione di Weibull v = 8,17 e k = 1,75
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4. DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il progetto di un impianto per la produzione di energia elettrica mediante lo sfruttamento
GHOO¶HQHUJLDGHOYHQWRHROLFRFRPSUHQGHLQJHQHUDOHGLYHUVLDVSHWWLLQJHJQHULVWLFLRVVLD
1. Meccanici (aerogeneratori, turbina)
2. Elettrici (circuito di connessione alla rete);
3. Civili (struttura di sostegno e fondazioni, viabilità di accesso);
4. Ambientali LPSDWWRGHOO¶LPSLDQWRVXOO¶DPELHQWHFLUFRVWDQWHVLDQDWXUDOHFKH
antropico);
4.1 Ubicazione
/¶LPSLDQWRVDUjLQVWDOODWo nella seguente località:
Dati catastali:
Comune
Roseto Valfortore
Località
C.da Pagliarini
Foglio
10
Particella
195
Coordinate geografiche aereogeneratori:
41°22'29.36"N ± 15° 6'32.36"E
41°22'29.72"N - 15° 6'33.57"E
Figura 2: Ortofoto del sito FRQO¶LQGLFD]LRQHGHOSXQWRGLLQVWDOOD]LRQH
Comune di Roseto Valfortore
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4.2 Tipologia di impianto
/¶LPSLDQWRGLPLFUR generazione costituito da 2 aerogeneratori di potenza nominale pari a 30
kW, inclusivo di relativa cabina per alloggio apparecchiature di conversione e opere di
interconnessione.
/¶HQHUJLDFLQHWLFDGHOYHQWRUDFFROWDGDOOHSDOHURWRULFKHGHOODWXUELQDHROLFDYLHQHWUDVIHULWD
al relativo generatore e trasformata in energia elettrica.
/¶HQHUJLD HOHWWULFD SURGRWWD YLHQH SRL WUDVIHULWD DWWUDYHUVR LO sistema di interconnessione
elettrico alla Rete di Trasmissione Nazionale Enel in bassa tensione.
Figura 3 - Schema aerogeneratore
Contatore
cessione
Contatore
produzione
4.3 Dati di progetto
Potenza nominale max.
60 kW
Sistema elettrico di connessione
Trifase in bassa tensione (400 Volt)
Fonte primaria
Eolica
Tipo di generatore connesso in rete
Sincrono a magneti permanenti
Classificazione ai sensi del DPR 447/91
Altre opere: art. 1, comma 2 (Impianto elettrico
al di sotto dei limiti dimensionali del DPR
447/91 e DM 37/08)
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6SHFLILFKHWHFQLFKHGHOO¶DHUHRJHQHUDWRUH
/¶DHURJHQHUDWRUHqFDUDWWHUL]]DWRGDXQDYHORFLWjYDULDELOHFRQSRWHQ]DQRPLQDOHGL30 kW e asse di
rotazione verticale.
(¶ LQROWUH FRVWLWXLWR GD XQ URWRUH WULSDOD FRQ GLDPHWUR SDUL D 10 m, una trasmissione trifase (una
universale e due fasi a ingranaggio cilindrico), da un generatore attivato da un magnete permanente
HXQFRQYHUWLWRUHFKHFRQYHUWHO¶HQHUJLDURWD]LRQDOHLQHQHUJLDHOHWWULFDFRQXQYROWDJJLRQRPLQDOHGL
400 V e una frequenza nominale di 50 Hz.
Il supporto della macchina può essere ancorato su una torre in acciaio o una torre ibrida
FDOFHVWUX]]R H DFFLDLR /¶DOWH]]D GHO PR]]R q SDUL D 24m. La torre è poggiata su un plinto di
fondazione progettato in accordo alle normative vigenti.
I vantagJLGHLJHQHUDWRULVLQFURQL³GLUHFWGULYH´SRVVRQRHVVHUHFRVuULDVVXQWL
x Sistemi a velocità variabile
o Massimizzazione della potenza in uscita
o *HQHUD]LRQHGLSRWHQ]DSLXQLIRUPHPLQRU³IOLNHU´
o Minori sollecitazioni meccaniche in regime turbolento
o Controllabilità delle grandezze in uscita
x 6LVWHPL³GLUHFWGULYH´
o Miglior rendimento (assenza moltiplicatore)
o Minor peso e maggiore compattezza
o Maggiore affidabilità, minore manutenzione
o Impiego di magneti permanenti
o Migliore rendimento (rispetto eccitazione con bobine)
o Maggiore densità di potenza e robustezza
ROPATEK T30 PRO è una turbina eolica concepita per ridurre al minimo i costi di manutenzione
e per massimizzare la durata, anche in siti molto ventosi ed in situazioni estreme, infatti può essere
esposta anche a raffiche di vento a 40 m/s senza subire alcun danno.
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Figura 4 ± &XUYDGLSRWHQ]DGHOO¶DHUHRJHQHUDWRUHROPATEK T30
PRO
/¶DHUHRJHQHUDWRUH FRPLQFLD D SURGXUUH D YHQWL PROWR EDVVL YHORFLWj FXW LQ PV H SURGXFH OD
potenza nominale di 30 kW per velocità del vento pari a 12 m/s.
4.5 Fondazioni
Le opere di fondazione saranno progettate in funzione della tipologia del terreno in sito,
opportunamente indagato tramite indagine geognostica, geologica e idrogeologica, nonché del
grado di sismicità in accordo al D.M. 16/01/96 (I categoria S=12 )e s.m.i.
La fondazione sarà costituita da un plinto quadrato avente le dimensioni di circa 4,7x4,7 mt e
profondità di circa 1,15 mt.
6SHFLILFKHGHOO¶LPSLDQWRHOHWWULFR
Le turbine ROPATEK T30 PRO saranno connesse alla rete ENEL alla tensione di 400 Volt
trifase. Il sistema di allacciamento alla rete adempierà a tutte le attuali condizioni per impianti di
produzione di energia eolica.
/¶HQHUJLD SURGRWWD GDO JHQHUDWRUH YHUUj totalmente immessa in rete in modalità di cessione totale
GHOO¶HQHUJLDJHQHUDWDLQPRGRGDSRWHUDFFHGHUHDOODWDULIIDRPQLFRPSUHQVLYDFRPHSUHYLVWRGDO'0
06/07/2012.
/¶$XWRULWj SHU O¶HQHUJLD HOHWWULFD H LO JDV FRQ OD GHOLEHUD Qƒ VWDELOLVFH OH FRQGL]LRQL SHU
O¶HURJD]LRQHGHOVHrvizio di connessione alle reti elettriche con tensione nominale superiore ad 1kV i
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cui gestori hanno obbligo di connessione di terzi. Detta delibera stabilisce che le richieste di accesso
alle infrastrutture elettriche di nuovi impianti di generazione della tipologia utilizzata, cioè 60 kW,
venga inoltrata presso ENEL.
&RQVLGHUDWD OD SRWHQ]D GHOO¶LPSLDQWR PLQL HROLFR SDUL D 60 kW, la connessione alla rete del
distributore locale avviene in bassa tensione con sistema trifase alla tensione nominale di 400V.
Il collegamento tra il dispositivo generale (DG) e il contatore di immissione, è effettuato tramite una
OLQHDHOHWWULFDUHDOL]]DWDFRQFDYRPXOWLSRODUHWLSR)*25FRQWHQVLRQHG¶LVRODPHQWRN9HGL
formazione 3,5x70 mm². Mentre il collegamento tra il dispositivo generale (DG) e il quadro
HOHWWULFR JHQHUDOH H G¶LQWHUIDFFLD 4,17 q VWDWR UHDOL]]DWR PHGLDQWH XQD OLQHD FRQ FRQGXWWRUL
XQLSRODUL WLSR )* FRQ WHQVLRQH G¶LVRODPHQWR N9 H GL IRUPD]LRQH [[50+1x35(N) mm²,
posata in tratto di cavidotto interrato. La lunghezza di questa linea è di circa 70 m.
3HUODPLVXUDGHOO¶HQHUJLDHOHWWULFDprodotta e ceduta alla rete, al netto degli autoconsumi per servizi
ausiliari di centrale, O¶HQWH GLVWULEXWRUH (1(/ ',675,%8=,21( 6S$.), in conformità a quanto
previsto dalO¶art.10.1 lett. b della Delibera 578/2013/R/EEL del 12 dicembre 2013, delibera che ha
regolamentato la gestione dei sistemi semplici di produzione e consumo, installerà due contatori:
-
Contatore di produzione bidirezionale M2 tipo GET4S COD- 13E3M5721
matricola ********;
-
Contatore di PLVXUD GHOO¶HQHUJLD LPPHVVD LQ UHWH bidirezionale M1 tipo
GET4S COD- 13E3M5721 matricola ********;
Il contatore M1 sarà posto nella cassetta stradale in vetroresina, nel punto indicato dagli schemi
grafici di progetto allegati, mentre il contatore M2 sarà installato in prossimità del gruppo di
conversione.
In corrispondenza del generatore sarà previsto un sistema di messa a terra dedicato in grado di
mantenere le tensioni di passo e contatto entro i valori prescritti dalle norme. Le masse metalliche
accessibili che potranno essere messe in tensione per cause accidentali o guasti saranno collegate
alla rete di terra.
Nei casi previsti dalle disposizioni, sarà realizzata la protezione contro le scariche atmosferiche,
collegata al suddetto impianto di terra.
/¶HQHUJLDHOHWWULFDSURGRWWDYHUUjFRQYRJOLDWDDOODUHWHGLGLVWULEX]LRQHDN9GHOO¶(QHOPHGLDQWH
XQ FDYLGRWWR LQWHUUDWR GD UHDOL]]DUVL DOO¶LQWHUQR GHOOD SURSULHWj ILQR DO EDVDPHQWR GL DOORJJLR GHO
contatore (1(/FRVuFRPHLQGLFDWRGDVSHFLILFDWHFQLFDGHOO¶(QWH'LVWULEXWRUH
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4.6.1 Convertitore di frequenza AC/DC/AC
Le condutture tra navicella e base torre permettono il passaggio della potenza elettrica fino al
convertitore di frequenza ac/dc/ac.
Il passaggio della potenza elettrica alla rete di trasmissione elettrica nazionale è possibile con
O¶XWLOL]]R GL XQ FRQYHUWLWRUH GL IUHTXHQ]DDFGFDFFKHSUHVHQWDXQFLUFXLWRLQWHUPHGLR LQ FRUUHQWH
continua per permettere il disaccopiamento dei valori di tensione e frequenza a monte e a valle;
O¶LPPLVVLRQHLQUHWHDYYLHQHLQFRQIRUPLWjDLYDORULQRPLQDOLGHOODVWHVVDUHWHHOHWWULFD
4.6.2 Sistema di controllo (Power controller)
,OVLVWHPDGLFRQWUROORLPSOHPHQWDWRQHOO¶DHUHRJHQHUDWRUHSURYYHGHD
-
Ottimizzare il rendimento
-
Gestire i sistemi di frenata e di sicurezza
-
Orientare la navicella
-
Gestire il funzionamento del convertitore di frequenza.
4.6.3 Relazione di connessione.
Il generatore eolico rientrerà nella categoria <100 kW, quindi la connessione con la rete elettrica di
distribuzione potrà essere in BT. Secondo le direttive Enel, il regime di parallelo non dovrà causare
disturbi alla continuità e alla qualità del servizio sulla rete pubblica; si dovrà interrompere
tempestivamente ogni qual volta i valori delle grandezze non siano compresi entro valori consentiti
HRJQLTXDOYROWDO¶LPSLDQWRFRQQHVVRJHQHULVTXLOLEULQHOVLVWHPD
Quindi lo schema di connessione si atterrà scrupolosamente a quanto illustrato nella Guida Enel.
Dispositivo di generatore.
Il dispositivo di generatore sarà delle seguenti tipologie:
· interruttore automatico con sganciatore di apertura;
· contattore combinato con fusibile oppure
· commutatore combinato con fusibile o interruttore automatico.
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Il dispositivo di generatore sarà conforme ai requisiti di sezionamento della CEI 64-8.
Dispositivo di interfaccia.
Il dispositivo di interfaccia sarà dotato di bobina di apertura a mancanza di tensione. La bobina
interverrà quando le protezioni prescritte interverranno per un guasto interno o per mancanza di
alimentazione ausiliaria.
Le funzioni di protezione di interfaccia previste dalla Norma CEI 11-20, saranno:
x Protezione di minima tensione [27]
x Protezione di massima tensione [59]
x Protezione di minima frequenza [81<]
x Protezione di massima frequenza [81>]
Le seguenti funzioni saranno assolte da un dispositivo esterno al dispositivo di generazione della
**************.
Dispositivo generale.
&RPHGDSUHVFUL]LRQH(QHOLOGLVSRVLWLYRJHQHUDOH³'*´SURWHJJHUjO¶LPSLDQWRGHOProduttore dai
sovraccDULFKLHGDLJXDVWLLQWHUQL/¶HVHFX]LRQHVRGGLVIHUjLUHTXLVLWL&(,-8.
Nella fattispecie il dispositivo generale sarà del tipo tetra polare, magnetotermico differenziale da
160A.
Nella fattispecie il dispositivo generale sarà del tipo quadripolare, in pratica un interruttore
automatico magnetotermico differenziale scatolato da 160A.
/¶LQWHUUXWWRUHLQVWDOODWRKDOHVHJXHQWLFDUDWWHULVWLFKH
Costruttore: Schneider Electric
Automatico: tipo C160
Poli: 4
3RWHUHG¶LQWHUUX]LRQH5kA
Corrente nominale: 160A
Relè differenziale: Schneider Electric
Corrente differenziale: 1000mA
7HPSRG¶LQWHUYHQWRGLIIHUHQ]LDOHPV
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5. RELAZIONE SULLO STATO DEI LUOGHI ANTE E POST OPERAM.
5.1 Opere civili
/¶DUHDLQWHUHVVDWDGDOOHRSHUHGLIRQGD]LRQHGRYUjHVVHUHVFRWLFDWa e livellata asportando un
idoneo spessore di materiale vegetale (variabile dai 50 agli 80 cm.); lo stesso verrà
temporaneamente accatastato e successivamente riutilizzato in sito per la risistemazione (ripristini e
rinterri) delle aree adiacenti la nuova installazione.
Dopo lo scotico del terreno saranno effettuati gli scavi fino alla quota di imposta delle fondazioni
(1.15± 1,3 P ULVSHWWR DOO¶DWWXDOH SLDQR GL FDPSDJQD ULOHYDWR QHO SXQWR FRLQFLGHQWH FRQ O¶DVVH
verticale del palo eolico).
La fondazione avrà una base quadrata con lato di 4,70mt e di adeguato spessore ( circa mt. 1,2) ed
armatura in ferro; il getto di fondazione sarà completamente interrato sotto circa 1,0 mt. di terreno
GL ULSRUWR ODVFLDQGR VSRUJHQWH LQ VXSHUILFLH VROR LO ³GDGR´ WRQGR GL DSSoggio nel quale saranno
LQJKLVDWLLSDOLLQIHUURGLVRVWHJQRGHOO¶DHURJHQHUDWRUH Dopo aver eseguito le opere di fondazione,
O¶DUHD LQWHUHVVDWD GDL ODYRUL VDUj ULVLVWHPDWa realizzando il livellamento del terreno intorno alle
fondazioni con materiale di riporto compattato. PHU O¶DFFHVVR H OD PDQXWHQ]LRQH SHULRGLFD GHOOH
macchine, la torre sarà collegata con la strada di accesso alla stessa.
/H DUHH HVWHUQH DOOD VWUDGD H SLD]]ROD G¶DFFHVVR temporanea, saranno allo stesso modo livellate e
ripristinate allo stato precedente le opere
di fondazione utilizzando il terreno di scotico
precedentemente asportato.
Per maggiori dettagli e specifiche si rimanda alla relazione di calcolo strutturale preliminare e alla
relazione geotecnica sulle fondazioni.
5.2 Strade
In generale, per il trasporto dei materiali necessari alla costruzione delle fondazioni ed opere edili,
nonché per il trasporto e lo scarico in sito delle apparecchiature nel luogo di installazione previsto,
verranno in gran parte utilizzate le strade comunali, vicinali e interpoderali esistenti, riportate sulle
mappe catastali del Comune di Roseto Valfortore.
Laddove le strade esistenti non risultassero adeguate per dimensione e per il transito dei carichi
rilevanti delle apparecchiature, sono previste opere di consolidamento e di adeguamento del fondo
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stradale per garantirne la disponibilità e la percorribilità in funzione dei mezzi e dei carichi che vi
dovranno transitare.
In particolare, sulle strade transiteranno i mezzi di trasporto che recapiteranno i componenti
DHURJHQHUDWRUH QDYLFHOOD HWF SHU OD FRVWUX]LRQH GHOO¶LPSLDQWR /H DSSDUHFFKLDWXUH YHUUDQQR
recapitate sul posto secondo una tempistica che terrà conto del programma di realizzazione della
fondazione, e conseguentemente scaricate direttamente sul sito di installazione senza alcuno
stoccaggio provvisorio in ulteriori aree opportunamente predisposte.
/¶DUHD GL LQVWDOOD]LRQH VDUj SUHSDUDWD H JLj DGDWWDWD DG RVSLWDUH Ll camion per il trasporto ed il
prelievo dei componenti, il loro trasbordo diretto sulle opere di fondazione, e per le operazioni di
pre-DVVHPEODJJLRD³SLè G¶RSHUD´GHOOHSDOHGHOO¶DHURJHQHUDWRUH
Lungo le strade esistenti, laddove occorreranno, saranno eseguiti adattamenti per renderle idonee
DOOHHVLJHQ]HGHOWUDVSRUWRO¶DOODUgamento di qualche curva con raggio di curvatura ritenuto troppo
³VWUHWWR´ O¶DEEDWWLPHQWR ³WHPSRUDQHR´ HG LO ULSULVWLQR GL TXDOFKH SDOL]]DWD HR UHFLQ]LRQH LQ ILOR
spinato, la modifica di qualche argine stradale esistente etc.).
Al completamento dei trasporti le strade e le infrastrutture esistenti, qualora modificate, saranno
ripristinate come in origine.
1XRYR EUHYH ³WUDWWR´ VWUDGDOH VDUj QHFHVVDULR SHU O¶DFFHVVR DOOH DUHH H SLD]]ROD GL LQVWDOOD]LRQH
GHOO¶DHURJHQHUDWRUH 7DOH WUDWWR YHUUj RSSRUWXQDPHQWe realizzato con lo scoticamento per circa 50
cm del terreno esistente, e la regolarizzazione delle pendenze mediante la stesura di adeguati strati
di sabbia, la posa di un diaframma di una fibra tessile (tessuto/non-tessuto) di separazione sul quale
sarà posizionato uno strato di ghiaia (e/o tout-venant) a gradazione variabile compattata a strati
successivi di circa 40 cm di spessore.
6DJRPHHSHQGHQ]HGHOOHVWUDGHVDUDQQR³DGDWWDWH´HOLYHOODWHSHUFRQVHQWLUHLOWUDQVLWRGHLPH]]LGL
trasporto. Il materiaOHVWDELOL]]DWRQHFHVVDULRSHUO¶DGHJXDPHQWRGHOOHVWUDGHVHLGRQHRVDUjLQSDUWH
ULFDYDWRGDOWHUUHQRULPRVVRSHUODSRVDGHLSOLQWLGLVRVWHJQRGHOO¶DHURJHQHUDWRUHHQRQULXWLOL]]DWR
per la ricopertura dei plinti stessi. Il rimanente verrà approvvigionato da idonei fornitori localizzati
QHOOHLPPHGLDWHYLFLQDQ]HDOO¶LPSLDQWRWRXW-venant stabilizzato da impianti di cava etc.).
5.3 Impianto di terra
/¶LPSLDQWR GL WHUUD sarà UHDOL]]DWR PHGLDQWH O¶LQVWDOOD]LRQH GL XQ GLVSHUVRUH DOOH VSDOOH GHO ORFDOH
quadri ad una distanza di 1 m. Il dispersore installato è del tipo verticale in Ac/Zn a picchetto di
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GLPHQVLRQL [[PP OXQJKH]]D P H LQVWDOODWR DOO¶LQWHUQR GL XQ SR]]HWWR $O GLVSHUVRUH q
stata collegata una corda di rame nudo da 50 mm² per il collegamento equipotenziale della struttura
SRUWDQWH GHOO¶DHURJHQHUDWRUH ,QROWUH DO SLFFKHWWR q VWDWR FROOHJDWR XQ FRQGXWWRUH XQLSRODUH LVRODWR
giallo-verde da 35 mm², quale conduttore di terra per il collegamento del nodo di terra realizzato
DOO¶LQWHUQRGHOTXDGro elettrico JHQHUDOHG¶LQWHUIDFFLD
6. ANALISI DEGLI IMPATTI
6.1 Impatto visivo
/R VWXGLR GHOO¶LPSDWWR YLVLYR-percettivo GHJOL LPSLDQWL HROLFL H PLQL HROLFL FRVWLWXLVFHXQ¶LQGDJLQH
fondamentale presente in tutte le indicazioni metodologiche sia italiane che estere con particolari
accezioni sulla percezione degli elementi che si vanno ad inserire da parte di chi quei luoghi li vive,
li frequenta o comunque li usa nella loro attuale configurazione sia naturalistica che storica o
semplicemente della memoria.
Dal punto di vista del contesto paesaggistico, la realizzazione di un impianto mini eolico può
determinare criticità nella valutazione del fattore visivo.
7DOHLQWHUD]LRQHqVRVWDQ]LDOPHQWHUHOD]LRQDWDDOODWLSRORJLDHGDOOHGLPHQVLRQLGHOO¶LPSLDQWRPLQL
eolico.
1HOFDVRGLLPSLDQWLGHFHQWUDWLFRPHTXHOORSURSRVWRO¶LQVWDOOD]LRQHGHOODPLQLWXUELQDDYYLHQHLQ
un territorio già antropicamente modificato e parzialmente infrastrutturato; pertanto le interferenze
elettromagnetiche e gli impatti sul paesaggio, sXOO¶RFFXSD]LRQHGHOVXRORVXIORUDHIDXQDSRVVRQR
essere stimati come trascurabili, anche in considerazione delle altezze contenute degli
aereogeneratori.
/¶LQVWDOOD]LRQHGLXQDPLQLWXUELQDHROLFDQRQPRGLILFDODGHVWLQD]LRQHG¶XVRGHOWHUUHQRLOSDORdi
VRVWHJQROHIRQGD]LRQLLOGLDPHWURGHLURWRULOHGLPHQVLRQLFRQWHQXWHSHUPHWWRQRO¶LQVHULPHQWRLQ
tutte le aree del nostro territorio nazionale.
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6.2 Emissioni acustiche: Rumore ambientale
a) Normativa di riferimento
Il DPCM 1/3/91 "Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e
nell'ambiente esterno" si proponeva di stabilire "limiti di accettabilità di livelli di rumore validi su
tutto il territorio nazionale, quali misure immediate ed urgenti di salvaguardia della qualità
ambientale e della esposizione urbana al rumore, in attesa dell'approvazione dei decreti attuativi
della legge quadro in materia di tutela dell'ambiente dall'inquinamento acustico, che fissi i limiti
adeguati al progresso tecnologico ed alle esigenze emerse in sede di prima applicazione del presente
decreto".
&RQO¶DSSURYD]LRQHGHOODOHJJHTXDGURWDOHGHFUHWRqVWDWRSDU]LDOPHQWHDEURJDWRPDDOFXQH
definizioni sono state riprese dai provvedimenti successivi e restano pertanto valide.
I limiti ammissibili in ambiente esterno vengono stabiliti sulla base del piano di zonizzazione
acustica redatto dai Comuni che, sulla base di indicatori di natura urbanistica (densità di
popolazione, presenza di attività produttive, presenza di infrastrutture di trasporto, ecc.)
suddividono il proprio territorio in zone diversamente "sensibili". A tali zone, caratterizzate in
termini descrittivi nella Tabella 2 (Tab.1 del DPCM ripresa nella Tabella A del DPCM 14/11/97)
sono associati dei valori di livello di rumore limite diurno e notturno corretto, per tenere conto della
eventuale presenza di componenti impulsive o componenti tonali, espresso in termini di livello
equivalente continuo misurato con curva di ponderazione A (ripresi nella Tabella C del DPCM
14/11/97). Tale valore è definito livello di rumore ambientale corretto, mentre il livello di fondo in
assenza della specifica sorgente è detto livello di rumore residuo.
&ODVVL GL GHVWLQD]LRQH G¶XVR GHO
territorio
I
II
Aree
particolarmente
protette
Aree
residenziali
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prevalentemente
Tempi di riferimento
Diurno
Notturno
(6.00 - 22.00)
(22.00 - 6.00)
50
40
55
45
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III
Aree di tipo misto
Aree
IV
di
intensa
attività
umana
Aree
V
prevalentemente
industriali
Aree
VI
esclusivamente
industriali
60
50
65
55
70
60
70
70
Tabella 2 - Valori dei limiti massimi del livello sonoro equivalente (Leq A) relativi alle
classi di destinazione d'uso del territorio di riferimento. (DPCM Tab.1 marzo 1991)
In attesa della zonizzazione del territorio comunale, si applicano per le sorgenti sonore fisse i limiti
di accettabilità riportati in Tabella 3, dove:
Con zona territoriale omogenea «A» il D.M. 1444/68 intende le parti del territorio interessate da
agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale.
Con zona territoriale omogenea «B» il D.M. 1444/68 intende le parti del territorio totalmente o
parzialmente edificate diverse dalle zone A (si considerano parzialmente edificate le zone in cui la
superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5 % - un ottavo - della superficie
fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore a 1,5 mc/mq).
Tempi di riferimento
Diurno
Notturno
(6.00 - 22.00)
(22.00 - 6.00)
Tutto il territorio nazionale
70
60
Zona A (ex D.M. 1444/68)
65
55
Zona B (ex D.M. 1444/68)
60
50
Zona esclusivamente industriale
70
70
&ODVVL GL GHVWLQD]LRQH G¶XVR GHO
territorio
Tabella 3 - Valori limite di immissione in dB(A) (ex Art. 6 DPCM 1/3/91)
Il progetto ricade essenzialmente in area defLQLWD³7XWWRLOWHUULWRULRQD]LRQDOH´ con limiti di
immissione contenuti nella Tabella 3, di 70 dB(A) diurni e 60 dB(A) notturni.
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,O'35GHOQƒGHILQLVFH³ULFHWWRUL´GHOUXPRUHLVHJXHQWL
¾ gli edifici adibiti ad ambiente abitativo, comprese le relative aree esterne di pertinenza ove,
per ambiente abitativo, si intende ogni ambiente interno ad un edificio destinato alla
permanenza di persone o comunità ed utilizzato per le diverse attività umane, fermo
restando che per gli ambienti destinati ad attività produttive vale la disciplina di cui al
GHFUHWR OHJLVODWLYR Qƒ VDOYR SHU TXDQWR FRQFHUQH O¶LPPLVVLRQH GL UXPRUH GD
sorgenti sonore esterne ai locali in cui si svolgono le attività produttive;
¾ tutti gli edifici adibiti ad attività lavorativa o ricreativa;
¾ le aree naturalistiche vincolate;
¾ i parchi pubblici;
¾ le aree esterne destinate ad attività ricreativa e allo svolgimento della vita sociale della
collettività, le aree territoriali edificabili (aree di espansione) già individuate dai vigenti
PRG.
La zona oggetto di studio è situata a Est del centro urbano di Roseto Valfortore e dista
GDHVVRLOOLQHDG¶DULDFLUFD 1,2 km/¶DUHDGLSURJHWWRqXQYHUVDQWHFROOLQDUHGDOODSHQGHQ]DGL
circa il 3-4%, ed è a destinazione agricola con produzione prevalente di frumento, e presenza di
ricettori limitata a piccoli insediamenti, in maggior parte rurali sparsi, molti dei quali non occupati
in maniera stabile. La rete viaria è costituita da strade provinciali, comunali ed interpoderali.
La ricerca e la raccolta dati dei ricettori acustici presenti è stata estesa fino ad 1 km circa di distanza
GDOOD SRVL]LRQH GL SURJHWWR GHOO¶DHURJHQHUDWRUH La totalità dei ricettori presenti si trova ad una
distanza maggiore di 200 metri dalla posizione di progetto degli aerogeneratori.
7HQHQGR FRQWR FKH FRPH ULVXOWD GDOOD VFKHGD WHFQLFD GHOO¶DHUHRJHQHUDWRUH VL KD XQ OLYHOOR GL
emissione sonora inferiore a 60 dB(A) a 21,33 mt e del decadimento esponenziale del segnale
acustico al crescere della distanza, è possibiOH GHGXUUH FKH O¶LPSDWWR DFXVWLFR VDUj SUDWLFDPHQWH
nullo.
6.3 Inquinamento elettromagnetico
Ogni qualvolta si ha movimento di cariche elettriche, lo spazio circostante ne viene influenzato
diventando sede di un campo elettromagnetico che può produrre effetti su determinati ricettori
definiti bersagli.
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La normativa nazionale per la tutela della popolazione dagli effetti dei campi elettromagnetici
disciplina separatamente le basse frequenze (es. elettrodotti) e le alte frequenze (es. impianti
radiotelevisivi, stazioni radio base, ponti radio).
In generale il sistema di protezione dalle esposizioni agli inquinanti ambientali distingue gli effetti
SURGRWWLVXOO¶XRPRFRPH
a) effetti acuti (o di breve periodo), basati su una soglia, per cui si fissano limiti di speosizione
che garantiscono- con margini cautelativi- la non insorgenza di tali effetti;
b) HIIHWWL FURQLFL RGL OXQJRSHULRGRSULYLGL VRJOLDHGL QDWXUDSUREDELOLVWLFDDOO¶DXPHQWDUH
GHOO¶HVSRVL]LRQHDXPHQWDQRQO¶HQWLWjPDODSUREDELOLWjGHOGDQQRSHUFui si fissano livelli
operativi di riferimento per prevenire o limitare il possibile il danno complessivo.
Normativa di riferimento
/DOHJJHTXDGURVXOO¶LQTXLQDPHQWRHOHWWURPDJQHWLFR/ODTXDOHIRUQLVFHDOFXQHGHILQL]LRQL
ULJXDUGDQWLO¶HVSRVL]LRQH GHOO¶XRPRDLFDPSLHOHWWURPDJQHWLFL&(0
I limiti di esposizione sono definiti dal Decreto 8/7/2003 emesso dalla Presidenza del Consiglio
UHODWLYDPHQWHDOOD³Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di
qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla
frequenza della rete (50 Hz) generata dagli elettrodotti´
Tale decreto stabilisce:
- i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la tutela
della salute della popolazione nei confronti dei campi elettromagnetici generati a
frequenze non contemplate dal D.M. 381/98, ovvero i campi a bassa frequenza
(ELF) e a frequenza industriale (50Hz);
- I limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la tutela
della salute dei lavoratori professionalmente esposti nei confronti dei campi
elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 0Hz e 300GHz (esposizione
professionale ai campi elettromagnetici);
- Le fasce di rispetto per gli elettrodotti in AT.
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Per quanto riguarda campi elettromagnetici a frequenza industriale relativi agli elettrodotti il DPCM
08/07/2003 stabilisce i valori riportati nella seguente tabella:
Figura 5: Limiti di esposizione, attenzione e obiettivi di qualità del DPCM 08/07/03,
confrontati con i riferimenti della Raccomandazione 199/512CE
,OOLPLWHG¶DWWHQ]LRQHGLȝ7VLDSSOLFDQHOOHDUHHGLJLRFRSHUO¶LQIDQ]LDQHJOLDPELHQWLDELWDWLYL
negli ambienti scolastici e in tutti i luoghi in cui possono essere presenti persone per almeno 4 ore al
giorno. Tale valore è da intendersi come medianD GHL YDORUL QHOO¶DUFR GHOOH RUH QHOOH QRUPDOL
FRQGL]LRQLG¶HVHUFL]LR /¶RELHWWLYRGLTXDOLWjGLȝ7VLDSSOLFDDLQXRYLHOHWWURGRWWLQHOOHYLFLQDQ]H
dei sopraccitati ambienti e luoghi, nonché ai nuovi insediamenti ed edifici in fase di realizzazione in
prossimità di linee e di installazioni elettriche già esistenti (valore inteso come mediana dei valori
QHOO¶DUFR GHOOH RUH QHOOH normali condizioni di esercizio). Da notare che questo valore
corrisponde approssimativamente al livello di induzione prevedibile, per linee a pieno carico, alle
distanze di rispetto stabilite dal vecchio DPCM 23/04/92. Si ricorda che i limiti di esposizione
ILVVDWL GDOOD OHJJH VRQR GL ȝ7 SHU OXQJKH HVSRVL]LRQL H GL ȝ7 SHU EUHYL HVSRVL]LRQL 'D
ricordare, inoltre, che per le linee elettriche in MT (linee aeree a 30kV) esiste il DM 16/01/91 del
Ministero dei Lavori Pubblici, il quale stabilisce per tali linee una distanza di circa 3 m dai
fabbricati. Sebbene le Regioni possano prescrivere obiettivi di tutela più restrittivi rispetto a quanto
riportato dai decreti, la Corte Costituzionale, con sentenza n. 307 del 23 settembre ± 7 ottobre 2003,
ha dichiarato O¶LOOHJLWWLPLWj FRVWLWX]LRQDOH GL DOFXQH OHJJL UHJLRQDOL 0DUFKH &DPSDQLD 3XJOLD H
Umbria) che fissavano valori di soglia e/o distanze di rispetto dalle sorgenti più restrittivi previsti
dalla legge 36/01 e dai suoi decreti attuativi.
NeOFDVRGHOO¶LPSLDQWRmini HROLFRSURSRVWRO¶DHURJHQHUDWRUHLQYHVWLWRGDOIOXVVRGHOYHQWRSURGXFH
energia in bassa tensione (BT - 400V trifase) che viene ceduta mediante una linea interrata e
schermata in BT con lunghezza inferiore a 100 m alla rete Enel Distribuzione.
(VVHQGRGXQTXHO¶HOHWWURGRWWRSDUWH GHOO¶LPSLDQWRHROLFRLQWHUHVVDWDGDWHQVLRQLHFRUUHQWLLQEDVVD
tensione con frequenza 50Hz, essa rappresenta una sorgente di campo elettromagnetico a bassissima
frequenza (ELF), con frequenze fino a 300Hz.
$IUHTXHQ]HFRVuEDVVHFRUULVSRQGRQROXQJKH]]HG¶RQGDLQDULDPROWRJUDQGLNPD+]HLQ
situazioni pratiche, il campo elettrico e quello magnetico agiscono in modo indipendente l'uno
dall'altro e sono calcolati e misurati separatamente.
In particolare i campi elettrici sono prodotti dalle cariche elettriche e la loro intensità viene misurata
in volt al metro (V/m) o in chilovolt al metro (kV/m). L'intensità dei campi elettrici è massima
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vicino alla sorgente e diminuisce con la distanza. Tali campi vengono schermati dalla maggior parte
dei materiali di uso comune.
/DVFHOWDGLRSHUDUHFRQOLQHHLQ%7VFKHUPDWHHGLQWHUUDWHSHUPHWWHGLSRWHUWUDVFXUDUHO¶HIIHWWR
GRYXWRDOFDPSRHOHWWULFRDQFKHLQYLUWGHOO¶HIIHWWRVFKHUPDQWHGHOWHUUHQR
Il quadro di controllo a base torre è conforme alle normative di settore vigente in merito alle
emissioni elettromagnetiche.
Diversamente i campi magnetici sono prodotti dal moto delle cariche elettriche, cioè dalla corrente.
La loro intensità si misura in ampere al metro (A/m), ma è spesso espressa in termini di una
grandezza corrispondente, l'induzione magnetica, che si misura in Tesla (T). I campi magnetici sono
massimi vicino alla sorgente e diminuiscono con la distanza. Essi contrariamente ai campi elettrici
non vengono schermati dalla maggior parte dei materiali di uso comune che sono attraversati
abbastanza facilmente.
6.4 Pericoli per la navigazione aerea.
La suddetta installazione non comporta rischio per il volo a vista da diporto in quanto collocato in
prossimità di ostacoli di altezza molto superiore e correttamente segnalati.
Inoltre non si ritiene necessario alcun nullaosta sulla base della circolare dello Stato Maggiore della
Difesa al Dispaccio N° 146/394/4422 del 9/8/2000 che richiede la segnalazione, per la
rappresentazione cartografica sulle carte aeronautiche, ad ENAC, ENAV, e autorità competenti
solamente per:
- ostacolo verticale superiore a 61 m ubicato fuori dai centri urbani, ma non in prossimità di
aeroporti;
- ostacolo verticale superiore a 15 m ubicato fuori dai centri urbani, ma non in prossimità di
aeroporti;
- ostacoli verticali in prossimità degli aeroporti.
6.5 Impatti dovuti al Cantiere
&RPHHYLGHQ]LDWRSUHFHGHQWHPHQWHOHLQWHUIHUHQ]HGLUHWWHHLQGLUHWWHSURYRFDWHGDOO¶DUHDGLFDntiere
saranno minime, poiché le opere civili necessarie saranno di modestissima entità e si svilupperanno
per un brevissimo arco temporale (pochissimi giorni lavorativi).
San Severo, 02.05.2014
678',27(&1,&2'¶,1*(*1(5,$
Il Tecnico
de Lallo dott. Ing. Lucio Pio
_______________________________________________________
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