edizioni PIOMBINO DESE Anno III - n. 1 Marzo 2012 QUADRIMESTRALE D’INFORMAZIONE DEL COMUNE DI PIOMBINO DESE La Banda Musicale di Piombino Dese RESIDENCE “BORGO SOLE” VENDITA NUOVI APPARTAMENTI di diverse metrature, finiture di pregio. OTTIMO AFFARE! Contattare cell. 335 7385450 IMPRESA DI COSTRUZIONI EDILNOVA s.n.c. di Marconato Geom. Stefano, Paolo, Fabiano Via Casteo, 13 - Piombino Dese (PD) Tel. e Fax 049 9366931 E-mail: [email protected] COSTRUZIONI GENERALI - RESTAURI Un orgoglio che va riconosciuto PIERLUIGI CAGNIN Sindaco Il ventennale della Banda musicale Via Marco Polo, 36 - 35017 Piombino Dese (PD) Tel./Fax 049 9350478 - cell 348 3132128 [email protected] Cari Concittadini, in questo primo numero di “é Piombino Dese” edizione 2012 troverete un interessante inserto sulla Banda Musicale di Piombino Dese che festeggia quest’anno il ventesimo compleanno dalla rifondazione. È giusto chiedersi cosa rappresenti la Banda Musicale per la nostra comunità: senza dubbio un valore ed un orgoglio. Dobbiamo essere fieri, come piombinesi, di avere una Banda che sa allietarci regalandoci, ogni anno, concerti di altissima qualità e di elevata complessità di esecuzione. Inoltre, l’intervento della Banda rende sempre più belle e solenni le celebrazioni civiche che costellano il calendario delle manifestazioni ufficiali del Comune. Ciò è talmente vero che molte associazioni fanno a gara per avere la Banda alla loro festa annuale e, nonostante il sacrificio richiesto, i nostri musicisti si rendono sempre disponibili. È una realtà associativa che gli altri Comuni ci invidiano e che noi tutti abbiamo il dovere di supportare affinché continui ad operare con l’entusiasmo, la voglia e l’impegno con cui l’abbiamo conosciuta ed ammirata in questi anni. Viva La Banda! In vista del rinnovo del Consiglio direttivo del Movimento Anziani, desidero esprimere un pubblico ringraziamento al Presidente uscente Basso Antonio e a tutti i componenti del direttivo per l’impegno profuso e la dedizione espressa nel guidare l’attività dell’associazione che raggruppa e rappresenta gli anziani della nostra Comunità. Un augurio di buon lavoro lo rivolgo al neo eletto Consiglio e direttivo della Pro Loco e al Presidente Innocente Peron. Nella programmazione delle attività per il nuovo anno voglio segnalare a marzo ed aprile la mostra del collezionismo e la mostra del Libro che si terranno negli spazi consueti degli ex magazzini Bonato in via Cesare Battisti. Tra qualche mese si terranno le elezioni amministrative per eleggere il nuovo Sindaco e Consiglio Comunale. Mi sento di rivolgere un appello accorato per la partecipazione al voto. Nonostante l’insofferenza palpabile e assolutamente giustificata per la Politica, che spesso porta la maggioranza dei cittadini a non votare, credo che chiunque abbia a cuore il Bene della propria comunità debba fare la propria parte contribuendo attivamente per disegnare il futuro del nostro Comune. Il Sindaco Avv. Pierluigi Cagnin INFORMIAMO I CONSUMATORI CITTADINI Con Delibera n. 37 del 12 febbraio, è stata deliberata la prossima apertura di uno sportello per la difesa dei Consumatori, presso il Comune di Piombino Dese. L’ufficio per la consulenza sarà aperto ogni lunedì dalle ore 10.00 alle ore 12.00. Nel Comune di Piombino Dese si firma per la proposta di legge di iniziativa popolare per equiparare gli stipendi dei politici alla media europea. Dopo Grantorto, si può firmare anche nei Comuni di Piazzola, Cittadella, Gazzo, San Pietro in Gu, Galliera, Tombolo, Piombino Dese, Villafranca, Limena, Fontaniva, San Martino di Lupari e Villanova di Camposampiero. Servono 50.000 firme per la proposta di legge sul movimento «Nun me regghe più». «Non si tratta di antipolitica o per fare della campagna elettorale ma per una firma di responsabilità e di sostegno alla buona politica. La lista per la sottoscrizione è disponibile presso l’ufficio della Segreteria del Sindaco. Per informazioni: tel. 049.9369412. COPERTURE CIVILI ED INDUSTRIALI BONIFICA AMIANTO - CARPENTERIA LATTONERIA - MONTAGGI 2 3 PIOMBINO DESE edizioni Sommario 03 05 16 17 17 18 18 19 19 20 21 22 22 23 Un orgoglio che va riconosciuto Il ventennale della Banda musicale La Banda Musicale di Piombino Dese compie vent’anni, ma le origini sono molto più antiche Quello del Don Dalla Campagna di Russia alla Banda musicale Nuovo automezzo ai Servizi Sociali Soggiorni estivi C’è tempo fino alla fine di aprile per iscriversi In ricordo delle vittime dei genocidi Rock Mistery I misteri del rock svelati con racconti, musica e passione Coperture Wi-fi zone, La Banda Musicale di Piombino Dese compie vent’anni, ma le origini sono molto più antiche È EDIZIONI Edizione di Piombino Dese - Marzo 2012 Registr. Trib. di Treviso nº 137 del 09/03/2010 DIRETTORE RESPONSABILE: Martina Berno EDITORE: Grafì Comunicazione s.n.c. - Grafì Edizioni Via Castellana, 109 - 31023 - Resana (TV) T +39 0423 480154 - F +39 0423 715390 [email protected] - www.grafi.it REDAZIONE: Ufficio assessori del Comune di Piombino Dese Responsabile di redazione Dott. Endrius Salvalaggio COLLABORATORI DI REDAZIONE: Uffici Comunali territorio di Piombino Dese Bilancio previsionale 2012 Una politica di rigore sulla spesa per contrastare i minori trasferimenti Grande successo del Gruppo di Acquisto Solare Piombinese Progetto rotatorie Soluzioni verso la sicurezza REALIZZAZIONE: Grafica, raccolta pubblicitaria, stampa a cura di Grafì Comunicazione - Grafì Edizioni. PERIODICITÀ Quadrimestrale distribuzione gratuita L’ACAT ed i Club Alcologici Territoriali STAMPA: www.ditre.it Associazione Anziani Anteas TIRATURA: 4.500 copie di Piombino Dese a sostegno delle famiglie in difficoltà Elezione nuovo direttivo Servizi al Cittadino Orari e numeri telefonici del Comune FINITO DI STAMPARE: Marzo 2012 Orari di ricevimento SINDACO e ASSESSORI COMUNALI Sindaco Avv. Pierluigi Cagnin [email protected] Programmazione Economica, Bilancio, Tributi, Sport e Tempo Libero Assessore Formentin Gianni Viabilità, Commercio, Trasporti, Arredo Urbano, Verde pubblico, Manutenzioni, S.I.T. (Servizio Informativo Territoriale) [email protected] Agricoltura, Ecologia, Ambiente, Assetto idrogeologico, Protezione Civile, Valorizzazione Parco del Sile Assessore Vanzetto Silvano Artigianato, Industria, Servizi Sociali, Sicurezza Assessore Bressan Paolo Cultura, Politiche Giovanili, Associazioni culturali, Pubblica Istruzione [email protected] [email protected] martedì 16.00 - 18.00 sabato 9.00 - 12.00 INIZIA NEL 1872 LA STORIA DELLA BANDA MUSICALE, RINATA NEL 1992 NEL SEGNO DELLA PASSIONE PER LA MUSICA Per festeggiare questo intenso periodo di attività musicale, abbiamo preparato qualche pagina per farci conoscere di più e meglio. Il complesso bandistico raccoglie una quarantina di elementi diversi per età e per attitudine musicale, ma accomunati dal desiderio di “fare musica”. Il repertorio proposto cerca di accontentare un po’ il gusto di tutti, spaziando da brani operistici, classici, pop-rock, swing e squisitamente popolari. Il nostro gruppo presenta un carattere prettamente amatoriale, anche se siamo orgogliosi dei nostri allievi che hanno poi intrapreso studi di conservatorio e conseguito lauree musicali. Di seguito troverete qualche cenno storico sulla vecchia banda e alcune pagine che illustreranno, in ordine di intonazione, tutti gli strumenti suonati in banda. Queste brevi descrizioni non hanno alcuna velleità di carattere scientifico, anzi. Si auspica di riuscire a destare interesse, curiosità e, soprattutto, di rendere “di tutti” un bene sociale e culturale come è la banda cittadina. Buona lettura. Il Comitato di Gestione LA VECCHIA BANDA La prima testimonianza dell’esistenza di un gruppo musicale a Piombino Dese risale al 2 novembre 1872, quando il consiglio comunale accorda, per alzata di mano, un contributo di £ 150 alla locale società filarmonica. Con quel denaro si intende far fronte all’acquisto di nuovi strumenti musicali per i giovani del paese i quali “desiderano iniziarsi nell’arte musicale”, come recita la delibera presente in archivio comunale. Trascorrono circa sessant’anni prima che se ne trovi ancora traccia. Si tratta della delibera del 3 marzo 1931 con cui il podestà Luigi Schirato, la massima autorità amministrativa durante il Ventennio fascista, concede “un sussidio che valga ad integrare i mezzi finanziari di cui esso [il corpo bandistico, N.d.R.] dispone onde poter fronteggiare gli impegni già assunti e quelli contraenti per il funzionamento di detta banda”. Con il sussidio del marzo 1931 si possono acquistare 20 strumenti che dovranno costituire l’orchestra, visto che 35 giovani hanno frequentato 50 lezioni teoriche e sono ora desiderosi di iniziare con la pratica. Nel maggio del 1932 viene elargito un contributo di £ 500 visto che “detta banda difetta di mezzi per poter fra l’altro pagare il maestro che impartisce lezioni ai 30 giovani che le frequentano”. Non si sa chi sia il maestro in quegli anni, l’unico nome che compare nei documenti ufficiali è quello di Anselmo Cerello, l’allora presidente. Tra il 1935 e il 1936 entrano a far parte del gruppo due testimoni di eccezione, che durante un pomeriggio di chiacchiere ci regalano un po’ di ricordi. Si tratta del Prof. Domenico Chec- chin e di Silvio “Angelo” Scquizzato, entrambi classe 1920. Le esperienze personali si intrecciano con le note d’archivio e il quadro ne risulta enormemente arricchito. Nel dicembre del 1937, il gruppo al quale viene liquidato un pagamento di £ 500 per i servizi prestati in occasione di feste e solennità nazionali, è la fanfara del Fascio Giovanile. “Fanfara”, tengono a precisare il Professore e Angelo, poiché “era composta allora di soli ottoni”. E, sicuramente, una fanfara sui generis, visto che è ribattezzata “La Disperata” dai suoi giovani componenti. Il Prof. Checchin tiene a dare una descrizione fedele dello spirito che animava quei ragazzi: “Si consideravano degli emancipati, capaci di fare musica per conto proprio. Rappresentavano una sorta di élite per quel tempo. Andavano a ballare, amavano trasgredire e volevano distinguersi dagli altri sempliciotti di campagna, da cui, naturalmente, erano tutt’altro che benvisti”. Chi si occupa della gestione del gruppo in quegli anni è il “Sior” Ezio Gaspari, commesso farmacista, appassionato d’opera lirica e gran suonatore di clarinetto, mentre alla direzione troviamo il Maestro Romeo Fracalanza. Già in quegli anni la fanfara va trasformandosi in qualcosa di più serio: alle marce e ai canti popolari si affiancano i primi pezzi d’opera, e tutto diventa più impegnativo. Per imparare a suonare ci si trova a casa del Maestro Romeo Fracalanza, “diplomato in organo al Conserva- su appuntamento: tel 049 9369412 giovedì 15.00 - 19.00 sabato 9.00 - 12.00 su appuntamento: tel 049 9369412 Assessore Lazzari Daniele [email protected] 4 Personale, Urbanistica, Edilizia Privata, Lavori Pubblici, Edilizia Pubblica Vicesindaco e Assessore Livieri Ilario [email protected] COMUNE DI PIOMBINO DESE martedì 15.00 - 17.00 sabato 9.00 - 12.00 su appuntamento: tel 049 9369412 I fiori di Michela mercoledì 10.30 - 12.00 su appuntamento: tel 049 9369412 giovedì 11.30 - 13.00 su appuntamento: tel 049 9369412 B ldrin IMPIANTI TECNOLOGICI CIVILI E INDUSTRIALI giovedì 16.00 - 18.00 sabato 11.00 - 12.00 • impianti a bassa temperatura • trattamento acque • climatizzazione • impianti solari • irrigazione • aspirazione centralizzata • impianti sanitari per disabili • arredo bagno su appuntamento: tel 049 9369412 Un grazie di cuore da parte dell’Amministrazione comunale e dell’Editore, agli Operatori Economici che hanno permesso la realizzazione di questo periodico a “costo zero” per il comune di Piombino Dese. TERMOIDRAULICA Via Martiri della Liberta’ - 35010 Trebaseleghe (Pd) Cell. 349.3828818 Via Palù, 19/A - Piombino Dese (PD) Tel. e Fax 049 9365180 - [email protected] 5 La Banda musicale La vecchia banda “Disperata” (da in alto a sx): Bruno Perugini, Romeo Fracalanza, Ilario Fracalanza, Renzo Trevisanello, “Sior” Ezio Gaspari, Ughetto Montin, Orlando Brazzalotto, Antonio Venturin, Attilio Zanini, Giovanni Scquizzato, Attilio Carnio, Mario Mainente, Domenico Checchin, Nico Gazzola, Primo Morosin, Antonio Tonell, Ferruccio Tieppo, Silvio Mason, Giulio Bertuola, Guido Bortolozzo torio Benedetto Marcello di Venezia”, ricorda Angelo, che, dopo soli quattro mesi di lezione, entra a far parte del gruppo. Siamo alla vigilia del Secondo Conflitto Mondiale e i ragazzi della “Disperata” vengono arruolati. Prima di partire per il fronte però, i giovani bandisti riconsegnano spartiti e strumenti, che vengono depositati nel granaio della Canonica. Finita la guerra, durante la ritirata, i nazionalsocialisti fanno razzia dovunque e si appropriano anche degli ottoni nascosti nel granaio adiacente alla Chiesa. “Sior” Ezio Gaspari, di ritorno dal fronte, nono- stante tutto non demorde e si rimette a capo del rinato corpo bandistico, che però è allo sbando, senza mezzi e senza strumenti. In quei frangenti è Monsignor Antonio Dal Colle a sostenere la banda, anche economicamente: Monsignor Dal Colle è stato un grande amante della musica e ci ha aiutato molto”, ammettono Angelo e il Professore. C’è un altro episodio legato alla banda che vale la pena ricordare: subito dopo la guerra, decaduta l’autorità fascista, a Piombino Dese serve una guida, una personalità capace di accompagnare questo paese di campagna verso un futuro pieno di sogni da realizzare. Tutti i cittadini mossi da senso civico si riuniscono in comune e si interrogano sul da farsi. Serve un sindaco, e in fretta. Il problema è “chi”. I ragazzi della Disperata prendono iniziativa e additano Domenico Checchin: “Lui, che ha studiato!” Così, il Professore, all’epoca non ancora laureato, viene acclamato a furor di popolo primo sindaco del dopoguerra. A rigor del vero, Checchin tenterà di dimettersi nel 1947 per poter completare gli studi, ma, come da delibera comunale, il consiglio respinge le sue dimissioni e decide di sostituirlo fino a che non avrà conseguito la laurea alla Cattolica di Milano. La testimonianza del Professore a riguardo è a dir poco significativa: “il Municipio era sacro, allora, come la Chiesa. C’era un grande rispetto per le istituzioni e chi le rappresentava. Me la sono cavata bene perché ho fatto venire le fabbriche. Con le industrie il paese cambiò volto”. Il Maestro Romeo Fracalanza abbandona l’Italia subito dopo la guerra per emigrare in Brasile. È sua la mano che ha trascritto pezzi d’opera per la banda e ha composto per la corale della Chiesa un’intera Messa e numerosi altri brani. Pur tra mille difficoltà, il comune elargisce ancora qualche contributo straordinario per la banda a fine anni ’40, ma gran parte degli oneri se li accollano Gaspari e il Prof. Checchin - in veste di privato cittadino - sottoscrivendo un’onerosa cambiale di £ 300.000. Tanti sono i denari da destinare ai nuovi strumenti e alle nuove partiture. A partire dagli anni ’50 si aggiungono nuove voci al nostro racconto: Albino Bortolozzo, che inizia a suonare subito dopo la guerra e Gianfranco Olivi, allievo dai primi anni ’50. Al direttore Romeo Fracalanza, emigrante, subentra il fratello Albino, che abbandona l’Italia per il Canada poco oltre il 1950, lasciando il posto al Maestro Giovanni Arpa. Alla ripresa dell’attività, subito dopo la fine del conflitto mondiale, si contano numerosi allievi che frequentano le lezioni di teoria e solfeggio per tre volte alla settimana, dapprima in Villa Fantin, sui banchi di scuola, e poi in una stanza adiacente alla cella mortuaria vicino al campanile. In quegli anni si sfila sia in paese sia nei comuni limitrofi per le ricorrenze civili e religiose. Albino Bortolozzo ricorda che uno degli appuntamenti fissi era la Festa dell’Agricoltura a Salvarosa che si teneva il Primo Maggio. All’epoca nessuno possiede l’automobile e allora, per le trasferte, caricano due panchine dei ragazzi del catechismo sul camion, normalmente adibito al trasporto del bestiame, di “Nafta” Bavato. Le gite sociali di quegli anni hanno Verona come meta, dove ci si ferma fino a sera per ascoltare un’o- Il maestro impugna la bacchetta, tutti trattengono il fiato e si inizia con “Fratelli d’Italia”. Da allora sono trascorsi 20 anni e, guardando dietro le spalle, ci si accorge di avere una piccola storia da raccontare. Dalla sua fondazione la banda ha annessa una scuola di musica con una classe per ogni strumento presente nel complesso. Ci si avvale di insegnanti diplomati al conservatorio e quindi in grado di offrire un percorso formativo dalle basi solide. La scuola è aperta a tutti, allievi giovani e meno giovani. Saggio finale degli allievi per l’anno 2010/2011 pera all’Arena. Albino ricorda con precisione il primo concerto della banda dopo la guerra: in repertorio c’erano “Nabucco” di Giuseppe Verdi (1813-1901) e “Cavalleria Leggera” di Franz von Suppè (1819-1895). La banda sopravvive fino alla fine degli anni ’50, sotto la guida di Giovanni Arpa, cui Gianfranco Olivi fornisce le bacchette di legno che il Maestro, nell’impeto della direzione, puntualmente spezza. Il gruppo, prostrato dalla cronica carenza di fondi e dall’emorragia di giovani che a frotte lasciano le campagne venete per cercare fortuna altrove, termina la propria attività nel 1962. Gianfranco Olivi racconta con rammarico dell’ultima “suonata” sopra il campanile e della successiva diaspora degli strumentisti verso le bande di Loreggia e Trebaseleghe. LA NUOVA BANDA La vecchia banda di Piombino Dese cessa dunque ogni attività nel 1962, ma non muore il sogno di potere, un giorno, vederla rinascere. La persona che lavora con maggior impegno e determinazione a questo progetto è il compianto Angelo Ziero, indomito cacciatore di talenti che bussa instancabilmente alla porta di exbandisti o di giovani strumentisti in erba. Ziero trova decisivo sostegno nell’Ingegner Valerio Carnio, grande appassionato di musica classica e figlio di uno dei membri della Disperata. I due riescono a raccogliere un manipolo di strumentisti a cui però bisogna dare un maestro. Cercano un volto nuovo, e lo trovano nel Maestro Fabio Forner, appena rientrato dal servizio militare. Forse è il destino, ma la sede della banda è in Piazzetta Colonnello Ezio Gaspari, colui che si adoperò con smisurato impegno per la vecchia fanfara. Risale al 29 gennaio 1992 la prima prova: si scartano gli strumenti nuovi di zecca, si oliano le pompe, escono le prime note e tutti sono percorsi da un brivido di emozione. Sono una ventina i primi strumentisti che si ritrovano per inaugurare questo nuovo corso nella mansarda del Centro Diurno Anziani. I LEGNI La banda è un gruppo di strumenti a fiato e a percussione, talvolta coadiuvati da basso e chitarra elettrici. Gli strumenti a fiato si suddividono in ottoni e legni. Originariamente i legni erano, ovviamente, costruiti completamente in legno. Legni duri e molto resistenti che, come nel caso del fl auto, sono stati sostituiti da leghe metalliche che creano meno problemi strutturali e di qualità del suono. Fanno parte di qesta famiglia l’oboe, il fl auto, il clarinetto e il sassofono. L’Oboe Il primo strumento che si incontra in banda, in ordine di intonazione, è l’oboe. L’oboe è fatto di ebano o, più raramente, di palissandro, tipologie di legno che garantiscono maggiore stabilità al variare dell’umidità. I tasti e la meccanica sono in metallo, di solito alpacca, argentata o nichelata. Dal francese hautbois, che letteralmente significa “alto legno”, l’oboe è uno strumento ad “ancia doppia”. Mentre clarinetto e sassofono hanno una sola ancia che si monta sul boc- DE GVSTIBVS PIZZA SERVICE pizzerie per asporto... di Martinato Massimo FORNO A LEGNA Via Spellatteria, 11 35017 Piombino Dese (PD) Tel. e Fax 049 9367052 Cell. 348 3140947 [email protected] Via F. Crispi, 38 - 31050 Vedelago (TV) - Tel. 0423 700212 6 Via G. Carducci, 41 - 35017 Levada di Piombino Dese (PD) Tel. 049 9350512 ARREDAMENTI SU MISURA RESTAURI 7 La Banda musicale Oboe chino con una fascetta di pelle o di metallo, l’oboe presenta due piccole ance legate tra di loro dopo essere state sgorbiate (intagliate) dallo strumentista, a seconda della durezza del legno dell’ancia stessa o delle necessità di chi suona. L’oboe come lo si conosce oggi, si sviluppa in Francia a partire dalla seconda metà del XVII secolo, cioè da quando il compositore Jean-Baptiste Lully (1632-1687) inizia ad impiegarlo regolarmente nelle sue opere. Lully in realtà è di origine toscana, ma francesizza il suo nome quando entra alla corte di Luigi XIV (1638-1715), passato alla storia come il Re Sole. È l’orchestra di questo monarca assoluto ad avere per prima in organico gli oboi. In Italia l’oboe fa la sua comparsa nel 1698, nell’orchestra di San Marco in Venezia, allora uno dei più importanti centri musicali della penisola. La città lagunare è in quegli anni culla di numerosi talenti coltivati anche tra le classi meno abbienti grazie alle scuole di musica attive nei quattro ospedali della città. Queste strutture pubbliche, l’Ospedale della Pietà, dei Derelitti, dei Mendicanti e degli Incurabili, offrono un’educazione musicale a ragazze povere ed orfani. Lo stesso Antonio Vivaldi (1678-1741) è attivo come insegnante di violino all’Ospedale della Pietà dal 1703 al 1740. Sempre a partire da inizio Settecento, l’oboe acquista un ruolo di primaria importanza nella musica colta suonata, allontanandosi così in maniera decisiva dal mondo musicale amatoriale e popolare. Lo sviluppo dell’oboe è frutto di esemplari sinergie tra abilissimi costruttori e insigni virtuosi, soprattutto nel XVIII secolo, un momento di irripetibile rigoglio per tutti gli strumenti a fiato. Tomaso Albinoni (1671-1750), Antonio Vivaldi e Johann Sebastian Bach (1685-1750) contribuiscono allo sviluppo dell’oboe in modo determinante grazie alla loro scrittura musicale rivoluzionaria. Ciò nonostante sul panorama musicale italiano predominano gli archi spinti dalla pregevole liuteria settecentesca. Gli strumenti a fiato trovano così i loro centri di produzione al di là delle Alpi, tra Francia, Inghilterra e Germania. Spetta all’Ottocento, il secolo per antonomasia dell’opera, consacrare definitivamente l’oboe alla ribalta dei teatri anche in Italia. Gioachino Rossini (1792-1868), emblema di questa stagione musicale, scrive 39 opere tra il 1809 e il 1829: in tutte l’oboe ha una parte preponderante e di notevole difficoltà tecnica ed espressiva, senza considerare che i suoi interventi sono molto più esposti di quelli degli altri legni. La posizione conquistata dall’oboe nel corso del XIX secolo in ambito orchestrale non viene più messa in discussione nei tempi a venire. L’oboe che conosciamo e che vediamo in banda è lo strumento che subisce l’ultima importante variazione strutturale nel 1906 ad opera del costruttore francese Lorée. Il Flauto traverso Anche il fl auto traverso è, come si è visto, considerato un legno, visto che fino a tutto il XIX secolo erano pochissimi gli strumenti di questo tipo in metallo. Per garantirne migliori prestazioni musicali, oggigiorno si costruiscono quasi esclusivamente fl auti traversi in metallo, di solito in alpacca argentata. Professionisti e virtuosi si avvalgono anche di strumenti in argento o oro. Le origini del fl auto si perdono nella notte dei tempi, da quando cioè, circa 10 000 anni fa, l’uomo del Paleolitico nota che soffiando dentro ad un tubo di materiale secco ottiene dei suoni. Il fl auto traverso arriva in Europa dall’Asia, più precisamente dalla Cina, grazie agli scambi culturali mediati dall’Impero Romano d’Oriente. È però solo l’iconografia musicale medievale che attesta per prima la presenza del fl auto traverso in Europa. Varie fonti testimoniano l’utilizzo di questo strumento già nel X secolo, anche se, fino a tutto il XIII secolo gli viene preferito addirittura un antesignano del fl auto dolce. Dopo questa fase di impopolarità, il fl auto traverso riemerge da protagonista in Europa all’inizio del XIV secolo, quando si diffonde nella musica popolare e di corte. Ciò che però ne determina la diffusione in tutto il continente europeo è il suo utilizzo come strumento di segnalazione da parte dell’esercito svizzero a partire dal 1350. L’apice della popolarità viene Flauto traverso raggiunto in Germania e, soprattutto, in Francia. Oltralpe è grazie agli Hotteterre che il fl auto traverso ha una diffusione capillare. Uno dei membri di questa prestigiosa famiglia di musicisti e fabbricanti di strumenti a fiato, tale Jacques Hotteterre (1684-1762), è anche un abile esecutore del fl auto traverso, che perfeziona. È quindi nel periodo barocco che il fl auto traverso, perfezionato da abili costruttori, entra a pieno titolo nelle orchestre di corte come strumento di fila e solista, finché nella seconda metà del Settecento si afferma come strumento stabile grazie alle notevoli risorse tecniche, al timbro omogeneo, allo smalto del registro acuto e all’agile articolazione. Il fl auto traverso rimane uno strumento tipicamente settecentesco sfruttato come voce solistica, in particolare dai musicisti francesi, oltre che da Vivaldi e Bach. Durante il periodo romantico torna a ricoprire un ruolo di basso profilo, in un momento in cui il fl auto traverso si appresta a subire delle modifiche strutturali che lo trasformano nello strumento che suoniamo noi contemporanei. Nel 1847 il costruttore tedesco Theobald Böhm (1794-1881) brevetta il modello di fl auto traverso di forma cilindrica, a dodici o più chiavi, quello stesso strumento che riconquista la scena grazie a musicisti come Claude Débussy (1862-1918), Maurice Ravel (1875-1935) da una parte, ed esponenti della musica moderna come Pierre Boulez (1925), Luciano Berio (1925-2003) e Bruno Maderna (1920-1973) dall’altra. Il Clarinetto Nella partitura d’orchestra il clarinetto è il terzo dei legni dopo oboe e Materiali per l’edilizia ASSISTENZA INFORMATICA AD AZIENDE E PRIVATI COMPUTER E WORKSTATION STAMPANTI, PERIFERICHE, CARTUCCE E TONER VOCE E ADSL INFOSTRADA PIANI E CHIAVETTE 3 E FASTWEB 8 PIAZZA GASPARI, 5 35017 PIOMBINO DESE (PD) TEL. 049 5743074 www.dspsistemi.it - [email protected] fl auto traverso. Presenta un’estensione più ampia degli altri due e una maggiore aggressività dinamica, che va da un pianissimo a un fortissimo. I clarinetti si costruiscono in legno di bosso, in ebanite, anche se i migliori sono quelli in ebano perché sono più performanti. Gli storici della musica dibattono da sempre sulle origini del clarinetto. Taluni sostengono che si tratti di uno strumento “inventato” a fine Settecento, mentre altri lo fanno risalire all’epoca romana, quando nelle gare musicali, nei teatri, e nell’arena si suona la “tibia”. Quest’ultima cade in disgrazia dopo la fine dell’Impero Romano d’Occidente, quando la musica strumentale viene messa al bando dalla chiesa di allora e più specialmente la tibia, per la sua associazione con ogni forma di licenza e depravazione morale. L’antesignano del clarinetto sopravvive, da questo momento in poi, grazie ai musicanti ambulanti che lo portano nell’Europa Occidentale dove viene preservato dalla completa estinzione. Nelle miniature del XIII secolo è spesso rappresentato lo chalumeau, antico strumento francese munito di ancia, simile alla zampogna. Questo potrebbe essere l’anello di congiunzione tra la tibia romana e il clarinetto. Rimaniamo però nel campo della congettura, visto che lo chalumeau nella sua forma originale manca da qualsiasi museo o collezione privata. Il primo a trasformare lo chalumeau è il tedesco Johann Christian Denner (1665-1707), il quale presenta nel 1690 a Norimberga lo chalumeau trasformato, chiamandolo, appunto, clarinetto. Lo strumento di Denner viene introdotto in orchestra da alcuni compositori con buoni risultati, sinchè Clarinetto nel 1791 il professore di conservatorio Jean-Xavier Lefèvre (1763-1829) apporta dei cambiamenti strutturali che determinano dei miglioramenti notevoli. Nel XVIII secolo il clarinetto trova largo uso nelle bande militari. Solo nel 1824, Ivan Müller (17861854) rivoluziona lo strumento, esaltandone tutte le qualità di suono e di espressione. Müller, musicista virtuoso e abile costruttore, presenta nel 1809 uno strumento dal disegno nuovo ed innovativo poi perfezionato fino al 1812, quando viene esaminato dalla commissione del Conservatorio di Parigi, un’autorevole istituzione che all’epoca decreta con i suoi pareri la sorte di uno strumento. Nonostante la valutazione negativa che Müller riceve, il caparbio costruttore non si abbatte e si dedica con ancor maggiore ostinazione alla diffusione del suo clarinetto e al riconoscimento delle sue indiscusse doti musicali. Anche i fratelli Stadler, costruttori leggendari e clarinettisti dell’orchestra della corte di Vienna per i quali Mozart compone nel 1789 uno dei concerti per clarinetto più famosi, apportano delle modifiche importanti. Il cosiddetto “sistema Müller” viene ulteriormente perfezionato nel corso di tutto il XIX secolo. Hyacinthe Klosé (1808-1880) è l’ultimo grande innovatore nella storia del clarinetto. Klosé si ispira alle migliorie apportate da Böhm al fl auto traverso. Jean-Louis SPECIALE GIARDINAGGIO rasaerba, trattorini, attrezzatura da giardino, concimi e terricci Isolamento Cartongesso Finiture edili Termoidraulica STUFE, CUCINE A LEGNA E PELLETS Ferramenta Utensileria Castelfranco Veneto (TV) - Via dei Faggi, 4 Tel. 0423.721876 - Fax 0423.722547 Piombino Dese (PD) - Via Pacinotti, 6 Tel. 049.9365018 9366989 - Fax 049.9366540 Resana (TV) - Via Roma, 20 Tel. 0423.480234 715115 - Fax 0423.715073 9 La Banda musicale Buffet (1813-1865), famoso costruttore, lo asseconda e realizza uno strumento grazie al quale viene insignito di una medaglia all’esposizione mondiale di Parigi del 1839. Gradatamente il clarinetto sostituisce l’oboe in tutte le bande militari francesi. Si racconta che una delle bande di Napoleone Bonaparte (1769-1821) abbia avuto non meno di venti clarinetti. Joseph Haydn (1732-1809) e Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) sono tra i primi compositori a dare la dovuta importanza al clarinetto, mentre è Ludwig van Beethoven (1770-1827) ad introdurre il clarinetto definitivamente in orchestra, quando lo utilizza nella sua Prima Sinfonia (1800). Sebbene il clarinetto faccia il suo ingresso in orchestra più tardi degli altri strumenti a fiato, esso acquisisce una posizione di rilievo per le risorse che offre ai compositori che gli affidano un ruolo determinante nei passi di agilità, negli arpeggi, nelle armonie, ma soprattutto nelle melodie ove può essere molto espressivo, emettendo e smorzando con facilità il suono più di qualunque altro strumento a fiato. 10 Il Sassofono Come e, forse, ancor di più del clarinetto, il sassofono è uno dei pochi strumenti ad essere stato inventato. A metà Ottocento, in un periodo denso di avvenimenti decisivi per la trasformazione dell’uomo, della società e dei suoi costumi, Adolphe Sax “inventa” il sassofono. Antoine Joseph Sax, detto appunto Adolphe, nasce nel 1814 a Dinant in Belgio. Dal padre, musicista e fabbricante di strumenti a fiato, Adolphe apprende i primi rudimenti. Sax però non si accontenta di perfezionare strumenti preesistenti frutto del lavoro di altri, seppur abili, artigiani. Egli cerca qualcosa di diverso, qualcosa che meglio si attagli alle questioni teoriche di fisica acustica che lo interessano da sempre. Nel suo percorso di ingegnoso costruttore, Adolphe Sax sarà costantemente ostacolato da una concorrenza mossa principalmente da invidia e spirito di rivalsa, più che da autentico e sano agonismo. Nel 1842 Adolphe Sax si stabilisce a Parigi, dove apre una fabbrica di strumenti a fiato. Il sassofono viene bre- Sassofono vettato ufficialmente nel giugno del 1846 e l’anno successivo tutte le bande militari francesi adottano questo nuovissimo strumento a fiato. Il geniale belga costruisce uno strumento in ottone, rame e nichel, variamente miscelati, che unisce l’imboccatura ad ancia semplice del clarinetto, un sistema di chiavi ispirato al clarinetto, all’oboe e al fl auto, ed un canneggio conico in metallo. Questo ibrido, pur appartenendo alla famiglia dei legni ed avendone la flessibilità tecnica, permette un grande volume di suono, paragonabile a quello degli ottoni. Tra il 1848 e il 1853 l’impresa di Adolphe Sax subisce un grave tracollo finanziario da cui però si saprà riprendere diventando più fiorente che mai. L’eclettico Sax, infatti, non si limita ad essere un geniale artigiano, ma si dedica all’editoria, alla direzione della fanfara dell’Opera di Parigi, all’organizzazione di concerti, all’elaborazione e all’invenzione di teorie acustiche applicabili a sale da concerto e teatri. Sax conquista per i suoi strumenti il prestigioso mercato delle bande musicali francesi, destando ancor maggiori invidie negli altri fabbricanti che non esitano a boicottarlo in tutti i modi. Incendi dolosi scoppiati nella sua azienda, intimidazioni ai dipendenti, aggressioni fisiche ed azioni legali sempre concluse a suo favore giungono infine a minare la sua salute. Se da un lato il destino sembra accanirsi contro Sax, varie testimonianze attestano dall’altro che il costruttore belga unisce alla geniale creatività un pessimo temperamento che lo rende inviso a molti dei suoi conoscenti. Sax muore a Parigi nel 1894, praticamente in miseria, ignorato soprattutto da quel mondo musicale a cui tanto ha giovato. A dispetto dell’immediato successo raccolto nel contesto musicale militare, il sassofono deve faticare non poco per superare le barriere pregiudiziali esistenti nell’ambiente accademico “colto”, rimanendo legato ad un ruolo di secondo piano fino agli anni ’20 del secolo scorso. Mentre la sua fama nel vecchio continente si offusca, tocca al “nuovo mondo” invertire la rotta. Il sassofono si trasforma nello strumento per antonomasia del jazz americano, solo che non tutti sanno che è nato in Francia da un artigiano belga e che si è inizialmente diffuso grazie alle fanfare militari. È il jazz quindi a sdoganare il sassofono dalla dimensione marziale da una parte, e stantía e convenzionale dei conservatori dall’altra. Il jazz, affamato di strumenti agili, potenti e da un marcato eclettismo espressivo, si appropria del sax senza volto e senza storia, regalandogli l’immortalità tra le mani di interpreti come John Coltrane e tutti i suoi maledetti fratelli. GLI OTTONI Gli ottoni sono strumenti a fiato con tubo e bocchino di metallo. Si distinguono, fra gli ottoni, quelli a tubo cilindrico (tromba e tromboni) e quelli a tubi conico (corni e flicorni). Il Corno Il corno è un ottone costituito da un tubo ritorto lungo quasi quattro metri. Si tratta di uno strumento efficace sia nella sezione di accompagnamento (note lunghe o ribattute), sia in quella melodica, dove dà vita a passaggi di grande effetto e fini virtuosismi. La sua origine risale ai corni naturali dell’antichità ricavati da corna o zanne di animali. Fin da tempi remotissimi questi strumenti venivano adoperati dai pastori come strumenti da richiamo, evolvendosi via via fino al più recente corno da caccia. Dolce, cupo e malinconico nel cantabile, adatto a destare suggestioni pastorali, il corno si presta anche a richiami eroici. È storicamente provato che il corno ha subíto grandi trasformazioni in tempi molto rapidi. Esso viene considerato da molti il precursore degli ottoni, sebbene si tratti, naturalmente, di un avo leggendario e soprattutto non costruito in metallo. Si trova traccia di tutti questi strumenti nel continente africano sottoforma di lunghi tubi in legno, canna, grandi conchiglie a chiocciola o corna di animali. Gli antichi egizi furono probabilmente i primi a costruire strumenti in metallo: ne sono un esempio le trombe rinvenute nella tomba del faraone Tutankhamon. Anche per gli antichi romani il corno e i suoi congeneri rimangono relegati al più modesto ufficio di generatori di segnali acustici, utilizzati per scopi militari, cerimoniali e religiosi. Nei secoli successivi non subisce variazioni di rilievo. Intorno all’anno 1000 si ha notizia di un gruppo strumentale composto da corni e trombe che si esibisce alla corte imperiale bizantina. Per vederli comparire per la prima volta in orchestra, bisogna però attendere il XVI secolo, quando cioè le sorti di corno, tromba e trombone non coincidono più. Si comincia a scrivere musica per questi strumenti in maniera distinta a cavallo della metà del secolo XVI. La lunghezza dei tubi, diversa nei vari casi, la loro forma, conica o cilindrica, il graduale adattamento ad intonazioni coerenti come le sempre più chiare affermazioni tonali, sono il viatico verso il destino musicale di quella categoria strumentale che è già possibile distinguere con il nome di “ottoni”. A Jean-Baptiste Lully è dovuto il merito di avere dato la prima precisa caratterizzazione all’uso orchestrale del corno, e ciò avviene nell’opera “La principessa d’Elide”, rappresentata a Parigi nel 1664. Il punto di svolta giunge nel XVIII secolo: un celebre strumentista dell’epoca, tale Anton Joseph Hampel (1705-1771) è l’idea- 11 La Banda musicale tore di un primo rivoluzionario cambiamento strutturale dello strumento messo “in ottone” nel 1753 da un artigiano di Dresda. Un altro momento risolutivo nella storia del corno é il 1815, quando viene introdotto il meccanismo a pistone. I pistoni conferiscono al corno il dono fondamentale della politonalità. Più tardi anche il meccanismo a pistone viene sostituito da quello a cilindro, perfezionato ulteriormente dal già noto Adolphe Sax, l’eclettico inventore del sassofono. Contestualmente all’evoluzione tecnico-strutturale del corno, si assiste anche ad uno sviluppo del repertorio musicale composto da autori quali Haydn, Mozart, Johann Strauss (1825-1899), Beethoven, Rossini, Robert Schumann (1810-1856) e Richard Wagner (1813-1883), solo per citare alcuni tra i più noti al grande pubblico. L’ultima tappa evolutiva riguardante il corno è l’invenzione del corno a doppia tonalità a fine ‘800, uno strumento che si impone a mano a mano su scala mondiale e che vediamo a tutt’oggi in banda. tiscono ordini alle milizie con la “buccina”, altro strumento a fiato in bronzo e senza tasti, che si può inscrivere nell’albero genealogico della tromba. Sono noti anche i numerosi episodi dell’Antico Testamento che riferiscono di strumenti del tutto simili ed utilizzati dalle autorità religiose per annunciare festività o lanciare segnali di guerra. Inoltre, in tutte le civiltà del Mediterraneo si fa largo uso sin dall’antichità di trombe dritte, dette anche “Chiarine”, per motivi militari, religiosi o di richiamo. Solo nel XVI secolo essa assume una forma curva simile a quella attuale, quando diventano protagoniste anche a corte. L’importanza acquisita da questo strumento è testimoniata anche dalla pubblicazione di appositi trattati per l’apprendimento di teoria e tecnica della tromba. Uno dei più antichi risale al 1638 ed è pubblicato a Francoforte. Da questo si deduce anche che questo strumento entra a far parte dell’organico orchestrale in maniera sistematica. Tra il XVII e il XVIII secolo la tromba viene utilizzata da compositori di una certa fama come Leopold Mozart (1719-1787), padre di Wolfgang Amadeus e da Johann Michael Haydn (17371806), fratello del più noto Joseph. Passaggio risolutivo come già per il corno, é l’introduzione dei pistoni nel 1820, che consentono finalmente di eseguire sullo strumento, di solito una lega di ottone, l’intera scala cromatica La Tromba Come è già stato menzionato in precedenza, nella tomba di un faraone in Egitto è rinvenuto uno strumento molto simile alla tromba odierna. Secoli dopo, gli antichi romani impar- Tromba Corno fino al limite fisico di circa tre ottave. Nel XIX secolo avvengono altri cambiamenti strutturali che ne consolidano la posizione all’interno dell’orchestra. Nel Novecento la tromba diventa punto d’incontro tra il jazz e la musica sinfonica. Il jazz nordamericano infatti esplora arditamente tutte le caratteristiche di virtuosismo fantastico sconosciute fino a qualche anno prima, quando la tromba era in primis lo strumento che dava voce ad eroismi epici e militari. Di riflesso e non in maniera né scontata né epigonale, la musica sinfonica si impadronisce di questi rinnovamenti rivoluzionari e forieri di ispirazione sia per i compositori, che d’un tratto dispongono di enormi ed imprevedibili risorse espressive e ritmiche, sia per gli strumentisti che eseguono prodigiose evoluzioni virtuosistiche. Il Trombone Il trombone può essere a pistoni o a tiro, due tipologie distinte ma con la stessa estensione e le stesse caratteristiche timbriche. Già intorno al 1450 in Borgogna, una tromba piuttosto lunga, ribattezzata trompette des ménéstrels, è munita di un dispositivo “a tiro”, che fa di tale strumento il capostipite della famiglia del trombone, anche se è solo più tardi che tale denominazione appare. Similmente al violino, questo strumento è uno dei più antichi cromaticamente completi. Trascurato a corte perché ritenuto inadeguato, il trombone affianca fino al XVI secolo voci, archi o suoi congeneri in piccoli ensemble. Non viene inoltre disdegnato in situazioni conviviali o riti religiosi, lontano però dagli ambiti cortigiani. La nobiltà Trombone europea preferisce infatti strumenti a corda per i momenti di intrattenimento, un atteggiamento imitato anche dalla nascente borghesia. Anche per questo, durante il Settecento numerosi strumenti a fiato cadono in disgrazia, tanto che il trombone a tiro, in alcune parti d’Europa, viene completamente dimenticato. Il primo a farne nuovamente largo uso nelle proprie composizioni è Georg Friedrich Händel (1685-1759). Ma è con l’orchestra sinfonica classica, utilizzata principalmente da Beethoven per le sue sinfonie, che il trombone vive un nuovo periodo di splendore. Il trombone a tiro non ha subito notevoli cambiamenti dalla sua prima costruzione. In seguito all’invenzione dei pistoni, il fabbricante Jacques Christoph Labbaye nel 1836 brevetta il primo trombone a tre pistoni, mentre nel 1852 Sax applica il sistema dei pistoni indipendenti. Un tempo legato quasi esclusivamente ad espressioni grandiose, solenni e drammatiche, se non addirittura violente e feroci, il trombone cade fortuitamente nelle mani dei jazzisti di colore, ignari della tradizione classica europea. Lo strumento ne esce come trasfigurato: gli viene infatti imposta una maschera di allegria e di mobilità virtuosistica fino ad allora inaudita. Anche l’orchestra sinfonica moderna saprà nutrirsi degli arditi passaggi messi in atto dal jazz dando nuovo lustro allo strumento. La musica classica del XX secolo continua a conferire al trombone a tiro e lo mette in risalto nelle opere di tutti i più significativi compositori dell’epoca. Soprattutto dopo la Seconda Guerra aumenta l’interesse per questo strumento come solista anche nella musica da camera: sono autori enigmatici come Edgar Varèse (1883-1965), Paul Hindemith (1895-1963) e Luciano Berio che gli mettono a disposizione un repertorio di tutto rispetto. In questo momento il trombone è uno strumento imprescindibile da swing, jazz, salsa e ska, i maggiori responsabili delle sue prodigiose evoluzioni tecnico-musicali. Il Flicorno Il flicorno baritono, il flicorno contralto e il basso tuba (comunemente considerato come appartenente alla famiglia dei flicorni) sono strumenti prevalentemente votati all’accompagnamento, anche se, soprattutto negli ultimi anni, vengono loro assegnate parti di carattere melodico. Concepiti quindi come strumenti non solisti, i flicorni, soprattutto baritono e basso, si esprimono al meglio sul registro delle note più gravi. C’è da precisare, rispetto alla nomenclatura, che euphonium, bombardino e flicorno baritono sono la stessa cosa. Un’altra doverosa precisazione riguarda la denominazione dei vari flicorni. Essa si riferisce all’estensione della voce umana a cui si rifà ogni singolo strumento. La storia dell’euphonium inizia nel XVIII secolo, epoca in cui molti strumenti ad arco raggiungono una certa perfezione, mentre la maggior parte di quelli a fiato è ancora agli albori. Un antesignano della famiglia degli euphonium è il “serpentone”, nato nella Francia del XVI secolo e chiamato così perché la sua forma ricorda un rettile. Nelle bande militari funge da strumento da marcia, mentre nella musica corale e da camera il serpentone è usato come basso di accompa- Flicorno Trattoria al C acciatore di Micheletto G. & M. Specialità carne di cavallo e altro Sala banchetti 12 Via Ronchi sx, 31 - Piombino Dese (PD) Tel. e Fax 049.9365004 - Cell. 340.6600816 Chiuso il mercoledì Realizzazione e manutenzione di parchi, giardini con piante da fiore, da alto fusto e tappeti erbosi. Via Dese, 21 35017 Piombino Dese (PD) Tel. e Fax 049 9367072 Cell. 330 603163 [email protected] www.lucatopiante.it 13 La Banda musicale gnamento. Nonostante sia considerato uno strumento rozzo, il serpentone rappresenta l’unico efficace basso d’armonia per le bande e le orchestre. Nel 1810 l’inglese Joseph Halliday fabbrica una tromba a sei chiavi dal nome bugle horn, dando vita probabilmente al precursore più recente dei flicorni. Questo strumento subisce varie modifiche, ma la prima serie di bugles a pistoni dal soprano al contrabbasso sono presentati da Adolphe Sax nel 1843, che li battezza Sax-Horns (lett.: corni di Sax). Da lì, in italiano, si giunge al nome di flicorni. Tutta la famiglia dei flicorni subisce una rivalutazione contemporaneamente agli altri ottoni fin qui considerati. Compositori come Gustav Mahler (1860-1911) o Igor Stravinski (18821971) non esitano a mettere in risalto questi strumenti ritenuti ingombranti e poco agili in alcune delle loro opere più note. Nel corso degli anni questi strumenti si evolvono ulteriormente sia per quanto riguarda i materiali, sia per quanto riguarda gli aspetti meccanici. LE PERCUSSIONI Le percussioni sono, senz’ombra di dubbio, gli strumenti più antichi del mondo, visto che rappresentano il modo più istintivo di fare musica, quando “fare musica” è un semplice “far rumore”, possibilmente a ritmo. Le percussioni, numerosissime, si dividono in vari gruppi a seconda della loro provenienza: esistono infatti schiere di percussioni sudamericane, asiatiche, africane e così via. La banda dispone di varie tipologie da distinguere in due categorie fondamentali: le percussioni a suono determinato e indeterminato. Timpani, campane e Dai all’energia la forma dei tuoi desideri 14 CENDRON ATTILIO s.r.l. Impianti elettrici e fotovoltaici Via Brigata Marche, 1/A - 31036 Istrana (TV) Tel. 0422.73271 - Fax 0422.738514 [email protected] - www.cendron.it lyra sono a suono determinato (producono una frequenza stabile e quindi una nota), mentre batteria, grancassa, triangolo, tamburello basco, castagnette, tamburo rullante, piatti e legnetti sono considerati a suono indeterminato. Non è possibile tracciare un profilo storico di tutte le percussioni. I timpani, per esempio, sembrano giungere in Europa dall’Asia Minore durante il periodo delle Crociate tra il XII e il XIII secolo, per poi essere introdotti in orchestra dal XVII secolo. Altri tamburi appaiono nel corso del XVIII secolo, quando si diffonde la moda della musica militare turca (la musica dei giannizzeri, le guardie del sultano ottomano). Anche dei piatti viene documentata la presenza in Occidente dal Medioevo esclusivamente in ambito religioso. La percussione più conosciuta, che è in realtà costituita da un insieme di altre percussioni, è la batteria. L’attuale batteria nasce per ovviare a problemi di spazio: al principio, lungo le strade di New Orleans in Louisiana, sfilano in corteo enormi bande. Quelli che costituiscono oggi i singoli elementi della batteria, sono suonati da un singolo percussionista, come avviene nelle fanfare militari. In seguito, questo tipo di esibizioni si sposta dalle strade ai locali, dove gli spazi ristretti decretano la compressione anche dello strumento. È curioso come alcune etnie presenti in Nordamerica diano il proprio contributo per la costituzione di questo strumento così ricco di implicazioni socio-culturali. I cinesi importano i loro tom, tamburi di piccolo diametro, mentre i turchi perfezionano la produzione dei piatti, avvalendosi del loro modo di fondere e lavorare rame e ottone. Infine, l’introduzione della cassa percossa dal piede lascia libere le mani che possono suonare altro. La batteria come strumento unitario compare nelle formazioni jazz degli anni ’20, assumendo un ruolo fondamentale nella musica popolare. Sul piano culturale sono determinanti per la nascita della batteria le leggi che impediscono agli schiavi d’America di suonare i propri tamburi direttamente con le mani. Da quel momento i neri d’America iniziano ad usare le percussioni di origine europea e orientale, che non si suonano con le mani, per poter continuare a praticare la loro musica d’origine caratterizzata da una forte componente ritmica. La prima batteria arriva sul mercato intorno al 1918 per merito della Ludwig Drum Corporation. Le percussioni nella loro totalità trovano una collocazione stabile in ambito orchestrale dalla fine del XIX secolo. Il XX secolo vede un incremento costante e continuo della presenza degli strumenti a percussione in orchestra. Percussioni PINESE ALEN & MIATELLO MORENO PITTURE CARTONGESSI ISOLAMENTO A CAPPOTTO RIFACIMENTO TETTI E RESTAURI Via Fossetta, 25 35017 Piombino Dese (PD) Cell. 347 8858594 15 La Banda musicale Servizi Sociali Quello del Don Nuovo automezzo Assessore all’Artigianato, industria, servizi sociali e sicurezza ai Servizi Sociali Dalla Campagna di Russia alla Banda musicale Se una sera di queste vi capitasse di annoiarvi davanti alla TV, o se voleste semplicemente fare altro, uscite di casa. Andate appena oltre il portone, in mezzo al giardino o in strada. E guardate in alto. Ammirate le stelle, se ci sono, e provate ad orientarvi. Se il cielo è coperto, immaginatevi smarriti, senza guida. E provate a pensarvi, giovani soldati, ogni notte a percorrere venti chilometri di steppa, con arbusti alti come le case ad ostacolare il cammino. Avete sì un cavallo, ma non ci sono strade e spesso dovete tirarvi appresso l’animale impaurito e disorientato. E avete la gravosa responsabilità di tenere collegate la prima linea con le retrovie. Sapete che se una delle due parti non vi vede entro un orario prestabilito, deve partire a caccia di un nemico che forse si è infiltrato in un punto qualsiasi in mezzo a quei venti chilometri di erbacce. Un nemico che forse vi ha ucciso o fatto prigioniero. Ogni notte il percorso è diverso: la prima linea si sposta, avanza tra le braccia dell’inverno russo che terrà stretti per sempre decine di migliaia di commilitoni. Ma non c’è tempo per pensare, si eseguono gli ordini, avanti e indietro. Di giorno, qualche ora di riposo e poi, in marcia. Il sole cala rapido dietro l’orizzonte. Il nostro giovane soldato ha imparato un po’ di russo e si fa amico dei civili che gli regalano qualcosa da mangiare. Li tratta con rispetto: da contadino sa leggere i gesti semplici di quegli uomini e quelle donne. Adesso, “Angelo” Silvio Scquizzato conserva della Campagna di Russia dei lucidissimi ricordi che mai si tingono di autocelebrazione o millanteria. Angelo regala le sue memorie a tutti quelli che sono disposti ad ascoltare. I suoi sono resoconti asciutti, cronachistici, e proprio per quella realistica crudezza fanno venire i brividi. Anche a noi, figli smemorati dell’era tecnologica che ci riteniamo immuni da tutte le emozioni. Silvio “Angelo” Scquizzato, 91 anni lo scorso 2 novembre, è il protagonista di questa storia. Una storia che il nostro reduce non ha mai voluto scrivere, una sorta di partita aperta con il destino che gli ha concesso di portare a casa la vita. Angelo è un uomo mite, un soldato decorato con la croce di guerra al valore militare, una forza della natura che suona in banda, canta nel coro parrocchiale e falcia l’erba del vigneto. Partecipa alle celebrazioni del XXV Aprile e del IV Novembre sempre un po’ defilato, con la croce di guerra stretta in tasca. Non se la punta mai sul risvolto della giacca. Un po’ SILVANO VANZETTO per pudore e un po’ perché lui rimane “quello del Don”, un uomo che ha combattuto per il valore della patria rinnegando però violenza e prevaricazione. “Mai sarei riuscito a fare del male ad una donna o ad un bambino, a colpire un civile inerme. Piuttosto mi sarei fatto ammazzare. Quando potevamo, rispedivamo a casa i soldati ucraini piuttosto di farli prigionieri”. L’Amministrazione Comunale di Piombino Dese nella persona del sindaco, Avv. Pierluigi Cagnin, ha conferito ad Angelo un attestato di “civica benemerenza” perché testimone e protagonista non solo degli stravolgimenti e delle atrocità portate dalla Seconda Guerra Mondiale, ma anche della fine della società contadina fagocitata dalla massiccia industrializzazione del nostro territorio. Al momento della consegna della targa da parte del sindaco, le sue parole sono state:”Non sono degno”. In molti siamo rimasti attoniti, con il cuore gonfio di commozione e gratitudine per quest’uomo che sembra di altri tempi, ma che è ancora qui per insegnarci le cose semplici e fondamentali della vita. Nella mattinata del 9 febbraio 2012 in Sala Consigliare a Piombino Dese è stata presentata la nuova Ditta partner del comune nella gestione del nuovo automezzo destinato ai Servizi Sociali. La Ditta P.D.V. (Piano Disabili Veneti) risultata tra le più competitive rispetto alle altre ditte concorrenti, fornirà un nuovo automezzo più grande (8 posti+carrozzina modello Trafic Renault) al posto dell’attuale Doblò, al fine di non lasciare soli tutti quei cittadini in difficoltà o diversamente abili che per necessità hanno bisogno di recarsi presso i servizi del territorio e che senza un aiuto, senza un supporto, si troverebbero impossibilitati a godere dei diritti fondamentali della vita. All’incontro sono stati invitati tutti i soggetti potenzialmente interes- sati all’iniziativa (stampa, associazioni presenti nel territorio, autorità civili e religiose, ditte sponsor e non della precedente iniziativa, ecc.). Il progetto comporterà il coinvolgimento delle imprese commerciali locali che contribuiranno a questa iniziativa di solidarietà in cambio della concessione di spazi pubblicitari sul mezzo di trasporto. Tale operazione ha permesso di dimezzare i costi rispetto al precedente servizio. Per informazioni: Tel. 049.9369431 Soggiorni estivi C’è tempo fino alla fine di aprile per iscriversi MARE MONTAGNA TERME VILLAMARINA di CESENATICO (FC) Dal 10 giugno al 24 giugno 2012 CAVALESE (TN) Dal 23 giugno al 7 luglio 2012 LEVICO TERME (TN) Dal 30 giugno al 14 luglio 2012 Hotel “Duca di Kent” Hotel “Sacro Cuore” Hotel “Villa Regina” Quota € 640,00 Quota € 690,00 Quota € 775,00 Supplem. Singola € 155,00 Supplem. Singola € 125,00 Supplem. Singola € 155,00 ISCRIZIONI (Con documento d’identità) DAL 21 MARZO 2012 AL 28 APRILE 2012. Rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali, in Villa Fantin - Via della Vittoria n° 19. Il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00 - il giovedì dalle ore 16.00 alle ore 18.00. Tel. 049.9369434. ATTENZIONE: LA PRENOTAZIONE SARÀ VALIDA SOLO COL VERSAMENTO DELLA CAPARRA DI € 50,00. • In caso di rinuncia di un soggiornante, i rimborsi saranno effettuati solamente dopo la presentazione di un certificato medico e FINO A TRE GIORNI prima della partenza. Oltre i tre giorni prima della partenza l’eventuale rimborso sarà valutato dall’Agenzia 3V S.r.l. • L’interruzione del soggiorno per motivi personali da parte di un soggiornante comporterà la perdita della quota di partecipazione versata. Qualora i motivi del rientro anticipato siano dovuti ad accertate cause di gravità eccezionale (ricovero ospedaliero, decesso di un famigliare) il soggiornante avrà diritto al rimborso pari al 50% del costo giornaliero delle giornate di cui non ha usufruito. Angelo Scquizzato OTTICA STECCA OCCHIALI-CONTATTOLOGIA di Conte Massimiliano & C. s.a.s. 16 MODA PIU’ di Zhou Jianli - via Roma, 2 - 35017 Piombino Dese (PD) 17 Cultura PAOLO BRESSAN In ricordo Assessore alla cultura, politiche giovanili, associazioni culturali e pubblica istruzione delle vittime dei genocidi L’ASSESSORATO ALLA CULTURA HA PROMOSSO DUE SERATE PER RICORDARE LE VITTIME DELLA SHOAH E DEL GENOCIDIO ARMENO In occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Piombino Dese ha organizzato due eventi per ricordare le vittime della Shoah e la crudeltà dell’Olocausto. La prima serata, in programma per venerdì 27 gennaio, prevedeva la proiezione del film “Vento di primavera”, in Sala Consiliare-Villa Fantin: una storia toccante che racconta il dramma vissuto dalle famiglie ebree arrestate a Parigi, e poi deportate, durante il periodo dell’occupazione tedesca. La seconda iniziativa è stata organizzata in collaborazione con l’Associazione culturale locale OISTour (Associazione Viaggi Culturali) che ha proposto, per domenica 29 gennaio, un viaggio culturale alla riscoperta delle memorie storiche tra Carpi e Fossoli. Nel corso della giornata era prevista prima la visita guidata al Campo di concentramento di Fossoli al poi al Museo Monumento al Deportato a Carpi. In occasione, invece, del Giorno del Ricordo, in memoria delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, l’Assessorato alla Cultura ha organizzato venerdì 10 febbraio ore 20.45 Sala Consiliare-Villa Fantin, la proiezione del film “La masseria delle allodole”, tratto dal romanzo omonimo di Antonia Arslan, che narra le vicende di una famiglia armena dell’Anatolia all’epoca del genocidio armeno (1915). I misteri del rock svelati con racconti, musica e passione The Doors - “Shaman’s Blues” 18 Uno degli obiettivi dell’AMP (Associazione Musicale Piombinese), oltre a valorizzare la musica piombinese, è quello di diffondere la cultura insita nella musica rock in generale. La musica classica o “culturalmente elevata” viene già ampiamente studiata a scuola, ma anche la musica popolare e rock ha tanto da raccontare, da insegnare e da dire; e tra l’altro è la musica che più viene ascoltata e suonata, soprattutto dai gruppi piombinesi che attualmente sono almeno quaranta. Per valorizzare questi gruppi e la diffusione culturale del rock, è nato Rock Mistery: incontri d’ascolto e scoperta, storie, curiosità e musica dal vivo. Rock Mistery prende spunto da dei programmi radiofonici (Music Histo- Il 3 Febbraio si è parlato del gruppo degli anni ‘60 per eccellenza, i Beatles. Dal vivo c’erano i Blisters On My Fingers, una band che proporrà le famose canzoni dei 4 di Liverpool con un setup molto particolare. L’ultima serata di quest’anno è stata il 17 Febbraio dedicata al Club 27, ovvero tutte quelle rock star morte a 27 anni in condizioni misteriose. Ci ha accompagnato dal vivo uno special guest: i Magic Bus con una bravissima cantante compaesana. La manifestazione si è svolta presso la “Sala Polivalente” dell’Istituto Comprensivo Statale di Piombino Dese. AMP Vicesindaco e Assessore alla programmazione economica, bilancio, tributi, sport e tempo ibero territorio di Piombino Dese Coprire il territorio a connessione internet, è questo l’obiettivo perseguito dall’Amministrazione sin dall’inizio del mandato. Ad implemento, degli interventi da parte della Regione Veneto, il Comune di Piombino Dese sta stipulando un accordo con una Ditta del settore per la realizzazione di cavidotti in fibra ottica. L’accordo consiste nella copertura nelle zone artigianali e residenzia- Foto di gruppo in Piazza Grande a Modena ILARIO LIVIERI Coperture Wi-fi zone, IN ARRIVO IL NUOVO SERVIZIO INTERNET PER MIGLIORARE LA CONNESSIONE DI FAMIGLIE ED AZIENDE Rock Mistery ry di Virgin Radio e DeeGiallo di Radio Deejay) in cui vengono raccontati aneddoti e misteri dal mondo della musica e vengono fatte ascoltare canzoni inerenti al racconto. Rock Mistery prova a fare qualcosa di simile ma dal vivo, su un palco, con uno speaker che racconta, un gruppo dal vivo che suona e uno schermo che mostra filmati e foto correlati. Il tutto crea un’atmosfera intima che porta il pubblico a gustare vita e storie curiose di gruppi molto famosi ma, da alcuni punti di vista, non del tutto conosciuti e godere anche dell’ottima musica dal vivo. È stata la prima volta che si è tentato un evento del genere e l’esperimento sta avendo sempre più successo, incuriosendo e appassionando sempre più persone. La prima serata è stata dedicata al gruppo simbolo degli anni ‘70, i Doors, con gli Shaman’s Blues a suonare dal vivo. La seconda serata è stata dedicata al gruppo che ha cambiato la generazione degli anni ‘90: i Nirvana, suonati dagli Huddie Ledbetter’s Band con il loro particolare clarinetto utilizzato in chiave del tutto inaspettata. Bilancio li nel territorio di Piombino Dese, Torreselle e Levada, sfruttando i cavidotti dell’illuminazione. Laddove la lampionatura fosse inesistente o in presenza di lampione con fotovoltaico è previsto lo scavo tradizionale. Il progetto sta seguendo un piano di fattibilità e già dalla tarda primavera potrebbero iniziare i lavori di completamento a quelli che si stanno già vedendo in questi giorni. Questo accordo dovrebbe assicurare la copertura della rete, nel territorio di Piombino Dese per oltre il 70%, rendendo Piombino Dese più competitiva sia sui servizi che per le Azien- de che ci lavorano, garantendo ai Cittadini una connessione veloce e dando la possibilità di usufruire internet a tutte quelle famiglie che ancora sono scoperte. Per informazioni: Arch. Bizzotto Gabriele Tel. 049.9369417 Bilancio previsionale 2012 Una politica di rigore sulla spesa per contrastare i minori trasferimenti Contenere le spese correnti e chiudere i mutui in anticipo rispetto alla naturale scadenza per controbilanciare il drastico taglio dei trasferimenti statali al Comune. È questa la parola d’ordine del Bilancio previsionale 2012 che dovrà fare i conti, oltre che con un’importante contrazione dei trasferimenti concessi dallo Stato per un importo di 450 mila Euro, anche con l’avvento della nuova IMU (Imposta Municipale Unica), la nuova tassa sugli immobili introdotta con la riforma del federalismo fiscale in sostituzione dell’Ici, che farà aumentare la pressione fiscale in capo ad ogni possessore di beni immobili. Il gettito fiscale non si fermerà tra le mura del Comune, ma sarà trasferito interamente allo Stato, un sacrificio, dunque, richiesto ai contribuenti che non ricade però a cascata diretta sul territorio. Per fronteggiare la ormai fisiologica scarsità di risorse che interessa pressoché tutti i Comuni, l’Amministrazione si concentrerà maggiormente in una ancora più attenta politica di rigore della spesa pubblica. Anche quest’anno, oltre a lavorare sul fronte della spesa corrente, prenderà corpo la nuova filosofia di rientro dei mutui contratti dalle precedenti Amministrazioni, al fine di Bellato restituire maggiore flessibilità finanziaria al nostro bilancio. Una nota positiva riguarda il rispetto, per il secondo anno consecutivo, del patto di stabilità nello scorso esercizio finanziario (2011) che consentirà al Comune di entrare nella lista degli Enti virtuosi e di accedere agli aiuti offerti dalla Regione Veneto e dallo Stato con il patto di stabilità orizzontale. Un patto, quest’ultimo, che permette di usufruire del saldo positivo di altri Enti per effettuare il solo pagamento di interventi comunque già finanziati che rischierebbero slittamenti a causa di vincoli imposti dal rispetto del Patto di Stabilità. ® S T U D I O C O N S U L E N Z E CONSULENZE CONTABILI - AZIENDALI - FISCALI Dott. Commercialista Bellato Ruggero INTERMEDIAZIONI DI ASSICURAZIONE Rag. Bellato Valerio I Nirvana - “Huddie Ledbetter’s Band” Piazza Risorgimento, 5 III / 6 - 35017 Piombino Dese (PD) Tel. 049 9366181 - Fax 049 9366177 • SERVIZIO DI PRELIEVI A DOMICILIO • SERVIZIO DI MEDICINA DEL LAVORO • AMBULATORIO SPECIALISTICO PRIVATO SU APPUNTAMENTO: Ecografia, Cardiologia, Dermatologia, Neurologia, Oculistica, Psicologia, Intolleranze Alimentari. • SERVIZI INFERMIERISTICI : iniezioni i.m. ed e.v., misurazione pressione, piccole medicazioni. Piombino Dese, Via Marconi, 30 Tel. 049.9365205 • Fax 049.9366511 Orario Prelievi: dal lunedì al sabato 7.30/10.00 Ritiro Referti: dal lunedì al venerdì 7.30 - 12.30 e 15.30 - 17.30 sabato 7.30-12.00 Punto prelievi: Campodarsego, Via Bachelet, 27 Castelfranco Veneto, Piazza Europa Unita, 75 www.selabsrl.it • e-mail: [email protected] 19 Ecologia DANIELE LAZZARI Grande successo Assessore all’agricoltura, ecologia, assetto idreologico, protezione civile, valorizzazione del parco del Sile del Gruppo di Acquisto Solare Piombinese È tempo di bilanci per il Gruppo di Acquisto Solare Piombinese! Si è infatti appena conclusa una prima fase dell’iniziativa voluta dall’Assessorato all’Ambiente e coordinata dall’Ufficio Energia del Comune di Piombino Dese per sensibilizzare la cittadinanza all’utilizzo di energie rinnovabili. Ricordiamo che l’iniziativa si proponeva far ottenere a un gruppo di famiglie piombinesi l’installazione di impianti fotovoltaici a prezzi assolutamente competitivi e garantiti, realizzati con materiali di primaria qualità ed installati dalle migliori aziende del settore. Con il 31 dicembre 2011 scadeva il termine entro il quale la ditta incaricata avrebbe dovuto assicurare la fornitura, l’installazione e l’attivazione al GSE di tutti gli impianti aderenti al Gas. Sentiti i cittadini interessati all’acquisto, ci risulta che i tempi siano stati rispettati e il bilan- cio del progetto può essere ritenuto più che positivo. È lo stesso Assessore all’Ambiente, Daniele Lazzari, che ringrazia il responsabile Arch. Paolo Basso per come ha gestito l’iniziativa. “Ad oggi abbiamo avuto 35 famiglie aderenti, 19 delle quali hanno portato, o porteranno a breve, all’installazione e all’attivazione di un proprio impianto per una potenza complessiva di poco meno di 90 KWp; è stato così raggiunto e ampiamente superato l’obiettivo iniziale prefissato dal Comune. È questo un importante segnale che dimostra la sensibilità al rispetto dell’ambiente dei cittadini contribuendo così a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e a promuovere lo sviluppo di un sistema energetico basato sull’autoproduzione di energia pulita”- afferma l’Assessore all’Ambiente -. Anche il gradimento manifestato dai cittadini aderenti conferma la soddisfazione per il risultato raggiunto, tant’è che l’iniziativa, anziché concludersi, sta proseguendo con ulteriori adesioni anche per il 2013 e con l’aggiunta non solo di cittadini di Piombino Dese ma anche di residenti nei comuni contigui del Camposampierese. ISCRIZIONE ALL’ANAGRAFE CANINA: APPUNTAMENTO PER SABATO 31 MARZO Dalle 14.30 alle 16.30 occasione per iscrivere l’animale all’anagrafe e procedere con l’applicazione del microchip Appuntamento da non perdere per sabato 31 per i proprietari di cani non ancora dotati di microchip. L’Assessorato all’Ambiente in collaborazione con il Servizio Veterinario dell’Azienda U.L.S.S. 15 e la Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha organizzato un’intera giornata dedicata all’iscrizione all’anagrafe canina e all’applicazione del microchip, un dispositivo elettronico che viene inserito sotto cute nell’orecchio dell’animale e che consente l’identificazione, del cane e del suo proprietario, in qualsiasi momento. Denunciare il cane all’anagrafe canina è un obbligo di legge e un modo per tutelare i nostri cani. Il microchip infatti consente di restituire al legittimo proprietario tutti i cani smarriti, abbandonati o rubati. Per tutti i cani assicurati per i danni contro terzi, in caso di incidente l’assicurazione non risponde se il cane non è regolarmente registrato all’anagrafe canina. Per mettersi in regola è sufficiente recarsi sabato 31 marzo dalle ore 14.30 alle 16.30 presso l’ex consorzio agrario, ove personale veterinario sarà a disposizione per effettuare l’iscrizione e applicare il microchip, il tutto con la modica spesa di euro 17.30 onnicomprensiva di iva. In caso di maltempo le operazioni di cippatura avverranno all’interno dell’ex consorzio. Per informazioni, segreteria del Sindaco Tel. 049.9369412 Viabilità Progetto rotatorie Soluzioni verso la sicurezza Tel. e Fax 20 ➣ Giardinaggio e agricoltura ➣ Animali da cortile e mangimi ➣ Accessori e mangimi per animali domestici 049.9365709 Via Ronchi Sinistra, 9 - PIOMBINO DESE (PD) Assessore alla Viabilità, Commercio, Trasporti, Arredo Urbano, Verde Pubblico, Manutenzioni e al S.I.T. NUOVE ROTATORIE PER GARANTIRE MAGGIORE SICUREZZA L’Amministrazione comunale, nell’ottica di migliorare e rendere sicura la nostra viabilità, ha previsto la realizzazione di rotatorie lungo la strada provinciale n. 50 che attraversa i centri di Torreselle e Levada inserendole nel piano triennale delle opere pubbliche da realizzare. ROTATORIA INCROCIO VIA GATTOEO È stato approvato con delibera di giunta comunale n.ro 27 del 19.07.2011 il progetto preliminare per la realizzazione della rotatoria all’incrocio tra via Piave e via Gattoeo. La nuova rotonda avrà un diametro di 16 metri più 2 metri di corona sormontabile, verrà realizzata creando una leggera deflessione verso sud della strada provinciale, il tutto per far rallentare e rendere sicuro l’incrocio specie dopo l’apertura del nuovo plesso scolastico e della nuova palestra comunale. Su via Gattoeo verrà ricavato il nuovo accesso per la palestra ed una nuova uscita per il parcheggio delle scuole, la viabilità ciclo pedonale verrà garantita mediante la realizzazione di un tratto di pista ciclo-pedonale su via Gattoeo che da via Piave arriverà all’ingresso della scuola e della palestra. Il costo preventivato, compresa l’acquisizione delle aree, è di circa 800.000,00 Euro; il progetto è in fase di approvazione da parte NA CONSEGILIO IC M O AD ➣ Casalinghi ➣ Legna e Pellet ➣ Bombole ➣ Materiale edile ➣ Ferramenta GIANNI FORMENTIN Via E. Fermi, 12 35017 Piombino Dese (PD) Tel. e Fax 049.9365065 - Cell. 340.9890897 email: [email protected] Rotatoria incrocio via Gattoeo Rotatoria incrocio via Zanganili della provincia di Padova. ROTATORIA INCROCIO VIA ZANGANILI-MONTEGRAPPAPIAVE-FOSSETTA È in fase di redazione da parte dell’ufficio tecnico comunale il progetto preliminare per la realizzazione della rotatoria all’incrocio tra le vie Zangani- li-Fossetta-Montegrappa-Piave. La nuova rotonda avrà un diametro di 16 metri più 2 metri di corona sormontabile, verrà realizzata in asse all’incrocio ed è previsto l’abbattimento di parte dei fabbricati esistenti adiacenti il pericoloso incrocio. Il costo preventivato è di circa 500.000,00 Euro, mentre per l’acquisizione dei fabbricati da abbattere è in corso una trattativa da definire mediante la concessione di un credito edilizio. L’opera è fondamentale per la sicurezza dell’incrocio e darà continuità alla viabilità ciclo-pedonale della costruenda pista ciclabile di zia Zanganili ormai in buona fase di esecuzione. Entrambe le rotatorie verranno finanziate con fondi propri, con contributo regionale a fondo perduto pari a circa 400.000,00 Euro, con contributo a fondo perduto della Provincia di Padova pari, si spera, al 50%, visto l’interessamento del consigliere provinciale Francesco Scquizzato e del “nostro” assessore provinciale alla viabilità Roberto Marcato. 21 Associazioni Servizi al Cittadino L’ACAT ed i Club Alcologici Territoriali Orari e numeri telefonici del Comune di Piombino Dese a sostegno delle famiglie in difficoltà CHI SIAMO L’ACAT (Associazione Club Alcologici Territoriali) “Camposampiero” è un’Associazione di volontariato nata nel 1985 e da allora svolge con continuità un lavoro di sostegno per i soci aderenti, circa 200, e in favore della comunità per i rischi connessi all’uso di sostanze alcoliche e psicoattive. È regolarmente iscritta al Registro Regionale delle Associazioni di Volontariato ed è convenzionata con l’ULSS 15 fin dalla sua nascita. È organizzata in piccoli gruppi locali denominati CAT (Club Alcologici Territoriali) presenti in 12 Comuni del territorio dell’ULSS 15. I Club lavorano con il Metodo Hudolin considerando l’alcolismo non una malattia né tantomeno un vizio, ma un comportamento, che può esse- re modificato. È attraverso la condivisione dell’esperienza, dei vissuti e delle emozioni, che le persone e le famiglie mantengono l’astinenza dalle bevande alcoliche e maturano un processo di cambiamento. Nell’approccio di Hudolin tutta la famiglia, e non solo l’alcolista, sono coinvolti nel percorso di cambiamento e partecipano alle riunioni del Club con regolarità tutte le settimane, accettando l’astinenza dalle bevande alcoliche. Il Club non è un gruppo chiuso, non è un’isola, ma una porta aperta nella comunità per le famiglie in difficoltà e testimonia la capacità delle persone di promuovere la propria salute e il proprio benessere fisico, psichico e relazionale. I due Club di Piombino Dese, il n. 169 ed il n. 665, nati nel lontano 1986, si ritro- vano tutti i lunedì dalle ore 19.30 alle ore 21.00 presso il Centro Diurno di Piazzetta De Gasperi e sono coordinati da un operatore volontario formato e supervisionato dal Sert (Servizio per le tossicodipendenze) dell’USSL 15. In tutti questi anni molte persone e molte famiglie vi hanno partecipato e trovato nella partecipazione settimanale al club la soluzione dei loro problemi legati all’uso di alcol. Si accede normalmente attraverso l’invio del Sert, o del Medico di Medicina Generale, o anche spontaneamente, basta essere motivati a cambiare il proprio stile di vita. Per informazioni: dott.ssa Bonin c/o il Sert Tel. 049 9324961 Associazione Anziani Anteas Elezione nuovo direttivo Premiazione al presidente Antonio Basso 22 Il Movimento Anziani sez. Anteas ha la sua sede nel Capoluogo in Piazza E. Gaspari. È un’Associazione di volontariato che conta oltre 100 soci al Reg. Regionale delle associazioni di promozione sociale, dedita in particolare alle persone anziane. Occupa solitamente 2 sale nella casa dell’Anziano messe a disposizione gratuitamente dall’Amministrazione comunale. La prima sala al piano terra è usata per l’incontro degli anziani che desiderano giocare a carte o conversare tra di loro. La seconda sala al piano superiore è riservata alle persone che giocano a tombola. La sede apre 4 giorni a settimana; in particolare i pomeriggi di lunedì, mercoledì, venerdì e domenica. La Casa dell’Anziano è un centro ricreativo per amici, si gioca, si parla di problemi familia- ri, o delle difficoltà economiche che spesso ci troviamo. La società sta cambiando volto e ha modificato il tenore di vita dell’anziano. Una volta, anche se si viveva in una casa poco riscaldata, l’anziano era circondato dall’affetto dei familiari e soprattutto in compagnia dei vivacissimi nipotini. Oggi, spesso per motivi di lavoro, viene a mancare l’appoggio delle famiglie e i pochi nipotini, sono spesso impegnati con la scuola. Gli anziani nel nostro Comune ultra novantenni, che vivono tra le mura domestiche sono 64, altri 30 si trovano in case di riposo; per tanti una visita, un saluto, un servizio equivale ad un sorriso. Le collaboratrici del Centro per Anziani, spesso vanno a prendere le loro coetanee per portarle in sede, per trascorrere qualche ora assieme: noi uomini dovremmo imparare da loro, partecipando di più alla vita del centro, dare una mano ai bisognosi come si deduce dallo scopo dell’Associazione “Movimento Anziani”. Prossimamente i soci saranno chiamati a votare per il rinnovo del consiglio direttivo. Mi auguro che tanti simpatizzanti si facciano soci e portino entusiasmo e nuova linfa al nuovo direttivo che verrà eletto in sostituzione degli attuali, i quali si faranno da parte sia per l’età raggiunta, sia per dare spazio ad altri. A coloro che lasceranno, mi sento di ringraziarli di cuore per l’impegno e la collaborazione data negli anni all’Associazione. Il programma di massima proposto dall’attuale direttivo è il seguente: Festa della Befana dell’Anziano (svolta), lunedì grasso di carnevale (svolto), gita sociale a fine maggio primi di giugno, soggiorno termale a Recoaro Terme, festa sociale 4a domenica di settembre. Un augurio a tutti gli anziani per non sentirsi soli, soprattutto in questo periodo invernale, di frequentare il centro, dove potranno giungere nuove amicizie e portare la nostra solidarietà a chi si sente solo. Il presidente Movimento Anziani di Piombino Dese Antonio Basso Il primo punto di efficienza di un Comune consiste nella facilità della Comunicazione PEC: [email protected] UFFICIO SERVIZI SOCIALI Tel. 049.9369434 LUN., MER. e VEN. GIOVEDÌ 9.00 - 13.00 16.00 - 18.00 UFFICIO PROTOCOLLO Tel. 049.9369411 Fax 049.9366727 dal LUNEDÌ al VENERDÌ GIOVEDÌ SABATO 9.00 - 13.00 16.00 - 18.00 9.00 - 12.00 AREA TRIBUTI Tel. 049.9369443-44 E RAGIONERIA Tel. 049.9369440-41-42-45 rag. Marta Trento dal LUNEDÌ al VENERDÌ GIOVEDÌ SABATO (TRIBUTI) 11.00 - 13.00 16.00 - 18.00 9.00 - 12.00 Da gennaio 2012 l’Ufficio Tributi rimarrà aperto al pubblico il 1° e il 3° sabato di ogni mese AREA AMMINISTRATIVA dott. Luca Scarangella Tel. 049.9369412-13-15 dal LUNEDÌ al VENERDÌ GIOVEDÌ SABATO 9.00 - 13.00 16.00 - 18.00 9.00 - 12.00 SERVIZI DEMOGRAFICI rag. Diego Berton Tel. 049.9369430-31-33-34-36 dal LUNEDÌ al VENERDÌ GIOVEDÌ SABATO 9.00 - 13.00 16.00 - 18.00 9.00 - 12.00 SERVIZI TERRITORIALI geom. Adriano Sbrissa Tel. 049.9369450-52-53-54-56 dal LUNEDÌ al VENERDÌ GIOVEDÌ 11.00 - 13.00 17.00 - 18.00 EDILIZIA PRIVATA arch. Gabriele Bizzotto Tel. 049.9369414-51-55 MARTEDÌ e GIOVEDÌ GIOVEDÌ 9.00 - 13.00 16.00 - 18.00 ARCHIVIO STORICO dott. Angelo Pelloso Tel. 049.9369421 BIBLIOTECA Tel. 049.9369420 dal LUNEDÌ al VENERDÌ SABATO 9.00 - 13.00 9.00 - 12.00 dal LUNEDÌ al VENERDÌ SABATO 14.30 - 18.30 9.00 - 12.00 Posta certificata: [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] SERVIZIO POLIZIA MUNICIPALE Riceve nei giorni: MAR.-MER.-VEN.-SAB. GIOVEDÌ In più al sabato presso Villa Fantin a Piombino Dese dalle 9.00 alle 12.00. Recapito: Piazza Castello, 35 - 35012 Camposampiero (PD) Tel. 049.9315600 - Fax 049.9315661 - [email protected] 9.00 - 12.00 15.00 - 18.00 RESPONSABILE DI GOVERNO IL SINDACO Tel. 049 9369407 - Cell. 335 1898717 MUNICIPIO DI PIOMBINO DESE Piazza A. Palladio, 1 - CAP 35017 Ufficio Protocollo Tel. 049 9369411 - Fax 049 9366727 [email protected] www.comune.piombinodese.pd.it SPORTELLO ETRA P.zza Principe di Piemonte, 12 35010 - Trebaseleghe (PD) LUNEDÌ MERCOLEDÌ VENERDÌ 15.00 - 18.00 9.00 - 13.00 9.00 - 13.00 800 - 247842 ECOCENTRO COMUNALE Via dei Cipressi 35017 - Torreselle di Piombino Dese (PD) Tel. 049 5746473 - 800 247842 Solo le utenze domestiche possono conferire rifiuti presso l’Ecocentro. orario invernale LUNEDÌ GIOVEDÌ SABATO 14.00 - 18.00 14.00 - 18.00 8.00 - 12.00 orario estivo LUNEDÌ 15.00 - 19.00 GIOVEDÌ SABATO 15.00 - 19.00 8.00 - 12.00 Il Sindaco, al fine di coinvolgere a rotazione tutte le attività economiche del Comune di Piombino Dese per la realizzazione del notiziario comunale, invita i titolari delle stesse a dare la loro disponibilità, rivolgendosi direttamente a Grafì Comunicazione - tel. 0423 480154. “Dal 1920 spazi da vivere” SAS di LUCATO FORMENTIN FILIPPO & C. Via Ruzzante, 14 - 35017 Piombino Dese (PD) - Tel. 049.9365130 - [email protected] 23 002-12