POIC81300V_mangia è mangiato sul monteferrato

I.C.S. Don Milani, Prato
LABORATORIO DEL SAPERE SCIENTIFICO
Anno scolastico 2012/13
Esperienza fine classe terza,inizio
classe quarta, sez A,B, C
Scuola Primaria Don Milani, Prato
DOCENTI: Maura Tatti, Patrizia
I.C.S. Don Milani,Rapisarda
Prato
Venturi, Francesca
Piro
COLLOCAZIONE DEL PERCORSO …
• Il gruppo delle docenti dell’area scientifica
dell’ Istituto Comprensivo Don Milani già da
diversi anni lavora, con la consulenza di Carlo
Fiorentini , alla realizzazione di percorsi
disciplinari mirati alla costruzione di un
curricolo in verticale.
L’esperienza Mangia, è mangiato fa parte del
segmento verticale realizzato dal gruppo delle
docenti , riguardante i percorsi di biologia
I.C.S. Don Milani, Prato
TRAGUARDI
L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a
cercare spiegazioni di quello che vede succedere.
Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in
modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base
di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti.
Riconosce le principali caratteristiche ed i modi di vivere di organismi animali e vegetali.
Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato
OBIETTIVI
CONOSCENZE
ABILITA’
ESPERIENZE E TEMPI
DI ATTUAZIONE
* Osservare con uscite all’esterno
porzioni di ambienti naturali vicini,
individuandone gli elementi che li
caratterizzano ed in particolare gli
esseri viventi presenti
Definizione elementare di
ambiente e natura in rapporto
all’uomo
Varietà di forme e comporta
Menti negli animali
Descrivere un ambiente
esterno mettendolo in
relazione con l’attività
Umana
Osservare e descrivere
comportamenti di
difesa/offesa degli
animali
Descrivere animali
mettendo in evidenza
le differenze (carnivori
i ed erbivori)
Attuato in un mese a
fine terza
Gli animali:
comportamenti di difesa
e offesa – mangia /è
mangiato
4 mesi, a inizio quarta
L’uomo, i viventi e l’ambiente
* Riconoscere alcune funzioni vitali
dell’essere umano e metterle in
relazione con l’ambiente
* Riconoscere in altri organismi
viventi, in relazione con i loro ambienti,
bisogni analoghi a quelli dell’uomo
* Riconoscere che la vita di ogni
organismo è in relazione con altre e
differenti forme di vita
I.C.S. Don Milani, Prato
CONOSCERE I L TER RITORIO, CRESCERE
NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE
• Nelle nostre classi nel corso degli anni abbiamo perseguito il comune
obiettivo di formare i ragazzi al raggiungimento di un corretto rapporto
con il territorio in cui vivono, per tale motivo sono state organizzate
uscite sempre con un occhio rivolto all'aspetto culturale e naturalistico
dei vari percorsi.
Abbiamo cercato la collaborazione di guide ambientali professioniste
esperte in specifiche discipline scientifico ambientali e con la loro
esperienza abbiamo progettato escursioni nel territorio della nostra
provincia . In prima classe si è svolta l’esplorazione delle CASCINE DI
TAVOLA per la conoscenza del bosco in pianura, con l’ osservazione della
morfologia delle piante ( piante erbacee, arbusti e alberi ) e un avvio alla
cura e al rispetto dell'ambiente. In classe seconda si è svolta l’escursione
LUNGO IL FIUME BISENZIO nel tratto cittadino, i ragazzi sono stati
stimolati all'osservazione e alle riflessioni inerenti all'uso del nostro
territorio. In classe terza è stato effettuato un percorso nel territorio dell’
Area Naturale Protetta del Monteferrato , che è interessante per le
particolarità naturalistiche e per il patrimonio faunistico presente.
I.C.S. Don Milani, Prato
Durante l’uscita la guida ha coinvolto i bambini
sollecitandoli nell’osservazione dell’ambiente.
L’attività sul campo ha creato interesse, curiosità e
partecipazione da parte dei bambini. Sono stati
raccolti “reperti” e parti di piante per l’allestimento
di un erbario. Particolarmente interessante è stata la
visita al museo di Scienze Naturali per la conoscenza
di animali tipici di questo ambiente.
I.C.S. Don Milani, Prato
Fasi metodologiche
La rielaborazione della esperienza è avvenuta attraverso queste fasi:
• Coinvolgimento dei bambini in discussioni collettive volte a stimolare l’interesse, ad
incuriosire, a sollevare problemi
• Evidenziazione di quanto emerso dalla discussione e messa a punto di cartelloni riassuntivi
• Elaborazione di testi individuali in cui i bambini raccontano spontaneamente ciò che hanno
imparato dalla guida ambientale
•
Raccolta e catalogazione delle piante e disegni dal vero delle stesse
•
Elencazione degli animali osservati sul Monteferrato che hanno costituto l’ oggetto delle
ricerche a coppie da parte dei bambini
• Osservazioni di immagini dalle quali ogni bambino ha individuato le strutture morfologiche
di offesa e difesa dell’animale
• Lettura e rielaborazione di testi monografici volte alla realizzazione delle ricerche,
rispettando uno schema guida
• Presentazione del lavoro ai compagni ,ascolto e Interventi per evidenziare problemi oppure
per integrare ed arricchire quanto esposto
• Ordinamento dei dati raccolti in tabella a doppia entrata, per cogliere somiglianze e
differenze fra gli animali
• Discussione per raccogliere e rielaborare i concetti e le informazioni acquisite
• Costruzione di catene e reti alimentari in cui si colgono le relazioni tra gli animali.
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ELEMENTI SALIENTI DELL’APPROCCIO METODOLOGICO
• L’approccio metodologico scelto si è rivelato particolarmente proficuo per
gli alunni di lingua madre non italiana, i quali rappresentano circa la metà
di ogni classe ed hanno lingue materne molto “distanti” dall’italiano:
cinese e urdu. L’attività scientifica si è intersecata continuamente con il
piano linguistico: le parole nuove, i termini specifici sono stati “vissuti”
nella didattica laboratoriale, quindi oggetto di discussione per giungere a
significati e rielaborazioni condivisi. Ciò ha permesso un significativo
arricchimento nella produzione orale e scritta degli alunni, evidenziato
durante l’esposizione si compagni, nelle conversazioni e nelle verifiche
scritte finali. Gli alunni si sono dimostrati sicuri nella comprensione e
nell’uso di termini specifici quali preda, aggredire, mimetizzarsi, onnivoro,
catena alimentare ecc.
• Infatti l’attività di tipo laboratoriale, i tempi distesi, l’interesse e la
curiosità evidenziate hanno messo i moto processi cognitivi sia di tipo
scientifico che linguistico.
I.C.S. Don Milani, Prato
Materiali impiegati
•
•
•
•
•
Macchina fotografica
Testi scientifici per ricerche
Immagini di animali
Visione di brevi filmati
Lenti di ingrandimento
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AMBIENTI IN CUI SI E’ SVILUPPATO
IL PERCORSO
•
•
•
•
Area Protetta del Monteferrato
Museo del Centro di Scienze Naturali di Prato
Classe
Aula multimediale
I.C.S. Don Milani, Prato
TEMPO IMPIEGATO
• Messa a punto nel Gruppo LSS: sono stati svolti due incontri di
due ore ciascuno per la progettazione del percorso nei mesi di
aprile. Le insegnanti delle classi interessate hanno condiviso
nel gruppo le attività iniziali da svolgere.
• Progettazione specifica nelle classi: la progettazione è
continuata all’interno del gruppo LSS durante i mesi
successivi, di fine e inizio nuovo anno scolastico, cogliendo,
in itinere, gli sviluppi e gli arricchimenti del percorso. Inoltre le
insegnanti hanno continuato la progettazione delle attività
anche durante le ore di programmazione settimanale.
• Tempo-scuola di sviluppo del percorso: due ore settimanali,
mesi: maggio/giugno 2013 – settembre/ottobre novembre
2014
• Documentazione: 20 ore
I.C.S. Don Milani, Prato
ALTRE INFORMAZIONI
punti di forza e di debolezza
•
•
Un importante punto di forza è stato il lavoro nel piccolo gruppo.
Le coppie in generale hanno lavorato in modo proficuo e costruttivo, evidenziando
quel clima di cooperazione e solidarietà , da sempre perseguito nelle classi. Alcuni
gruppi si sono rivelati più “deboli”, e si è reso necessario l’intervento delle
insegnanti perché il lavoro procedesse.
Il momento dell’esposizione ai compagni è stato molto significativo: le coppie si
sono organizzate nella divisione equa del resoconto, utilizzando i disegni e gli
schemi elaborati, per renderlo più efficace. Gli alunni, fortemente motivati dalla
metodologia della ricerca e dalla responsanblità di dover esporre alle tre classi
riunite il lavoro, hanno dimostrato un buon grado di organizzazione, di soluzione
dei problemi e di inventiva personale. Anche i bambini in difficoltà di
apprendimento si sono inseriti positivamente nell’attività e sono stati supportati
costantemente dai compagni. consultazione
I.C.S. Don Milani, Prato
Il 7 maggio 2012
le classi terze
sono
andate in gita
al Centro di
Scienze Naturali
di Galceti
I.C.S. Don Milani, Prato
il Centro di Scienze Naturali è un parco
ambientale con animali in libertà e ospita
anche un museo. Il Picchio Verde è il simbolo
del centro
La nostra guida Francesca ci ha spiegato che
il Centro si trova nell’Area Protetta del
Monteferrato
II gruppo montuoso del Monteferrato è
formato da tre cime: il Poggio Ferrato (m. 420),
il Monte Mezzano (m. 398) e il Monte Piccioli
(m. 362).
I.C.S. Don Milani, Prato
Sul Monteferrato la
vegetazione è
costituita quasi
interamente dal
PINO MARITTIMO
(pinus pinaster).
Corteccia a scaglie
I.C.S. Don Milani, Prato
Nell’Area protetta si possono
incontrare anche altri alberi come….
Il cipresso
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e la quercia
E fiori come …
L’erica
La ginestra
L’ alisso dorato
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Il cisto
L’orchidea
Il timo
I licheni e i muschi sono piante particolari
I.C.S. Don Milani, Prato
Le rocce del Monteferrato
Il terreno è formato da rocce come
il SERPENTINO (o marmo verde di
Prato), una pietra verde e un po’
nera , che un tempo veniva estratta
ed usata per costruire chiese
importanti come il Duomo di Prato,
di Siena e di Firenze
Il DIASPRO ROSSO è una pietra
dura, tagliente, adatta per essere
lavorata. Veniva usata come la
selce, per fare le punte di frecce e i
raschiatoi.
I.C.S. Don Milani, Prato
Qualche notizia storica
Presso Galceti sono stati
rinvenuti reperti preistorici
che
testimoniano
la
presenza dell’uomo già 3040
mila
anni
fa
(PALEOLITICO)
“Gli
uomini primitivi
costruivano le grotte al
riparo sotto la roccia: di
giorno c'era molto calore e
le rocce del serpentino lo
assorbivano tutto e gli
uomini
riuscivano
a
riscaldarsi”.
Wassim
I.C.S. Don Milani, Prato
http://www.csn.prato.it/virtual_tour/5.htm
Il picchio verde
(Clicca per vedere il museo)
Il museo ci ha permesso di conoscere gli
uccelli che popolano il Monteferrato , come:
L’albanella
Il martin pescatore e le cince
L’aquila
I.C.S. Don Milani, Prato
I.C.S. Don Milani, Prato
I.C.S. Don Milani, Prato
I.C.S. Don Milani, Prato
Abbiamo anche visto un
acquario con i pesci d’acqua
dolce come: PESCI ROSSI,
BARBI, CARPE e PESCI GATTO
E trovato tracce di animali…
Pigna mangiata da
uno scoiattolo
I.C.S. Don Milani, Prato
Cacche di lepre
Alcuni racconti e disegni
Ho imparato che il gufo
caccia la notte e può
girare
il
collo
a
trecentosessanta gradi.
I pavoni quando fanno
dei versi vuol dire che
dicono agli altri maschi
che le femmine sono per
loro. La differenza tra il
picchio
maschio e la
femmina
è
che
il
maschio ha il baffetto
rosso, invece la femmina
ha il baffetto nero.
Ho imparato che i buchi che ci
sono negli alberi li fanno i
picchi: quelli grandi sono i nidi,
in quelli piccoli invece ci
mettono le pigne e con una
beccata le spaccano a metà ,
poi mangiano i pinoli.
Erika
Alex Leon Benfari
I.C.S. Don Milani, Prato
La guida ci ha ci ha parlato
delle cince che sono come il
medici degli alberi, perché sono
insettivori e si nutrono delle
larve.
Ci
ha
parlato
dell´orchidea, un fiore che è
molto raro; del cipresso, una
pianta
che
ha
le
foglie
schiacciate.
Anche degli animali ci ha
parlato: della lepre, che la
differenza tra un maschio e una
femmina è che il maschio fa la
cacca piú ovale rispetto a quella
della femmina che è rotonda.
Nel pavone la prima cosa che si
nota è la coda con i tanti occhi
che servono a spaventare i
predatori.
Antonio Purcaru
I.C.S. Don Milani, Prato
Pini ammalati
Ho imparato che alcuni anni fa
hanno portato del legname dal
Marocco, ma dentro il legname c'era
un insetto che era
un parassita
pericoloso per i pini Marittimi.
Questi parassiti si appoggiavano sui
pini e mangiavano la linfa degli
alberi .
I pini perdevano la corteccia e
infine morivano. I picchi hanno un
becco
appuntito
e
possono
picchiare velocemente e forte
senza che gli giri la testa. I picchi
mangiano i parassiti, per vedere se
ci sono picchiano il legno: se
rimbomba dentro ci sono i parassiti,
se non rimbomba non ci sono.
TOMMASO
I.C.S. Don Milani, Prato
I.C.S. Don Milani, Prato
Gli animali mangiano ?
Gli animali sono mangiati ?
Gli animali si difendono ?
Gli animali attaccano ?
I.C.S. Don Milani, Prato
• I BAMBINI RACCONTANO…
• Gli animali sono mangiati dai predatori carnivori come la
tigre
• Quando mangiano fanno una catena alimentare: prima la
cavalletta mangia l’erba, poi la rana la cavalletta, il
serpente la rana e infine il falco mangia il serpente.
• Gli animali non hanno tutti la stessa dieta: ci sono i
carnivori, gli erbivori, e altri che mangiano tutto
(onnivori).
• È difficile che una cavalletta mangi un animale più grosso
di lei, mangia l’erba.
• Gli animali sono prima cacciati e poi mangiati anche
dall’uomo.
• Anche gli animali più deboli, sfruttando la velocità,
possono battere animali più forti
I.C.S. Don Milani, Prato
• I predatori, per mangiare un animale, devono
organizzare una caccia e coglierli di sorpresa.
• Alcuni animali carnivori possono mangiare altri
onnivori.
• È più facile mangiare i piccoli degli animali.
COME SI DIFENDONO E COME ATTACCANO
GLI ANIMALI?
• La pelle di alcuni animali è “mimetizzata”, si
confonde , possono attaccare senza essere visti
e possono anche difendersi, come lo scoiattolo
• Alcuni animali si difendono attaccando.
• Prima di attaccare si nascondono nell’erba. C’è
un serpente che per prendere la prede si
nasconde sotto la sabbia, quando la preda si
avvicina, l’attacca e l’uccide
I.C.S. Don Milani, Prato
• Alcuni animali emettono un veleno mortale come
l’ornitorinco, che sembra un animale innocuo, ma
non lo è.
• Alcuni animali usano gli artigli, le zanne o denti
appuntiti.
• Il pavone ha specie di occhi, per spaventare i
nemici.
• Il topo si nasconde e il gatto non lo può
raggiungere
• Alcuni animali hanno più sviluppato l’udito, se un
predatore si avvicina lo sentono dal fruscio
delle foglie e scappano.
• Alcuni animali cacciano di notte per catturare
gli animali che dormono.
I.C.S. Don Milani, Prato
• Alcuni animali cacciano in gruppo.
• Esiste una specie di salamandra cieca che ha sviluppato
un olfatto potente.
• L’ornitorinco va sotto l’acqua e con il becco sente i
nemici
• Un pesce va sotto la sabbia per nascondersi.
• Il pesce arciere quando vede un insetto prende l’acqua e
la sputa sull’insetto per farlo cadere in acqua.
• Il gabbiano riesce a vedere un pesce nell’acqua e si
butta per catturarlo.
• La tartaruga alligatore apre la bocca e resta ferma, ha
una lingua che somiglia a un verme, se si avvicina un
pesce chiude la mandibola e lo mangia.
• L’istrice ha degli aculei e li lancia per uccidere la preda.
• Il cobra per allontanare il nemico si alza e sputa il
veleno
I.C.S. Don Milani, Prato
I.C.S. Don Milani, Prato
I.C.S. Don Milani, Prato
Iniziano le ricerche sugli animali che abbiamo conosciuto sul
Monteferrato. I bambini a gruppi di due o tre, scelgono l’ animale che più
ha suscitato la loro curiosità. Le insegnanti preparano il materiale librario
da utilizzare, selezionandolo nella biblioteca scolastica, dotata di un buon
numero di monografie a carattere scientifico . Infatti da molti anni la
scuola adotta materiale alternativo al libro di testo, ciò ha permesso la
costruzione di una ricca biblioteca, che rappresenta uno spazio vivo e
importante per tutti gli alunni dell’Istituto
La preparazione del materiale per le ricerche da parte delle insegnanti è
stata molto lunga e complessa: si è reso necessario selezionare il
materiale da fornire ai gruppi in modo che gli alunni riuscissero a
comprendere i testi e a rielaborarli per sviluppare le ricerche . In alcuni
casi le notizie utili sono state evidenziate dalle insegnanti o semplificate
secondo i criteri dell’approccio alla “lingua studio”, considerando la
composizione plurilingue delle tre classi.
I.C.S. Don Milani, Prato
INIZIA IL LAVORO A PICCOLI GRUPPI
I bambini, abituati a
lavorare a coppie e
a piccoli gruppi,
organizzano le
ricerche
rispondendo a
queste domande:
I.C.S. Don Milani, Prato
SCHEMA DI RICERCA
NOME COMUNE
NOME SCIENTIFICO
dell’animale
DISEGNO DELL’ANIMALE,
DOVE SI METTONO IN
EVIDENZA LE PARTI DEL
CORPO CHE USA PER
DIFENDERSI O OFFENDERE
TESTO SCRITTO CON INFORMAZIONI SU:
• COSA MANGIA
•COME SI PROCURA IL CIBO
•DA CHI E’ MANGIATO
•COSA FA PER DIFENDERSI
•COSA FA PER ATTACCARE
I.C.S. Don Milani, Prato
Nome comune: Airone
Cenerino
Nome scientifico: Ardea
Cinerea
È un grande uccello grigio, ha zampe lunghe,
collo lungo e un grosso becco appuntito.
Cosa mangia?
Mangia: pesci, anfibi, piccoli mammiferi (topi e
talpe) insetti, crostacei (gamberi di fiume) e
rettili , rane e girini, bisce
Come cattura la preda?
Si serve del becco appuntito come una fiocina
per trafiggere le prede nell’acqua ma anche
per afferrare piccoli mammiferi e invertebrati ,
insetti, pulcini, anatre. Gli occhi sono in linea
con il becco acuminato e possono ruotare ,
cosi l’Airone può colpire la preda con estrema
precisione. Il collo dell’Airone si muove come
una molla pronta a scattare per trafiggere la
preda. Nella gola l’Ardea Cinerea può mettere
parecchi pesci cosi può trasportarli al nido.
Grazie alle lunghe zampe l’airone può
catturare pesci anche appostandosi in acque
abbastanza profonde.
Da chi è mangiato?
È mangiato dalla cornacchia grigia, dal falco di
palude, predatori di uova e nidiacei
Don Milani, Prato
Sebastian I.C.S.
e Stefano
COSA
MANGIA
L’AIRONE?
• Pesci
•anfibi
•piccoli mammiferi
(topi e talpe)
•insetti
•crostacei (gamberi
di fiume)
• rettili
•rane e girini.
DA CHI E’
MANGIATO ?
I.C.S. Don Milani, Prato
N. COMUNE GUFO REALE
NOME SCIENTIFICO BUBO
BUBO
CHE COSA MANGIA
I gufi volano silenziosamente per sorprendere la
preda, le razze più piccole si cibano di insetti e di
animali di taglia più piccola, gli esemplari più
grandi si cibano di conigli e di fagiani
COME SI PROCURA IL CIBO
I gufi per cacciare utilizzano gli artigli affilati e il
becco adunco a uncino.
Per catturare le prede può solo girare la testa
perché gli occhi non sono mobili. Gli strigiformi
hanno una vista notturna impeccabile, a volte
restano fermi appollaiati e quando si avvicina una
preda la uccidono a beccate.
QUAL É IL SUO NEMICO
Il più grande nemico del gufo è il cacciatore che
lo uccide per usare le spoglie ed attirare altri
uccelli
COME ATTACCA
Il gufo per attaccare ha un volo silenzioso in
modo che l'avversario non lo sente arrivare poi
con gli artigli si attacca ad esso e poi comincia a
beccarlo e lo può anche sentire arrivare perché ha
un udito molto sviluppato .
COME SI DIFENDE
Il gufo ha anche 2 piume dritte in testa che lo
aiutano a camuffarsi nella natura.
Federico V , Lina e Bigli
I.C.S. Don Milani, Prato
NON HA
NESSUN
NEMICO TRA
GLI ANIMALI.
UN PERICOLO
PER IL GUFO E’
SOLO
L’UOMO
I.C.S. Don Milani, Prato
Nome comune ape
domestica
Nome scientifico apis
mellifera
Che cosa mangia
Le api si nutrono di nettare. Il nettare è
un liquido zuccherino prodotto dai fiori, è
l’ ingrediente principale del miele.
Come si procura il cibo
Le api operaie con la loro proboscide
succhiano nettare da un fiore ,afferrano la
cera e il polline con le mandibole .
Da chi e mangiata
In natura l’ ape ha tanti nemici come gli
uccelli (rondini, passeri, picchi, rondoni,
falchi, balestrucci, cince di ogni tipo,
merli, gruccioni) , insetti ( vespe,
calabroni).
Roditori: topi di campagna e toporagno.
Rettili: ramarri e lucertole.
Anfibi: rospi rane.
Altri insetti: mantide, farfalla testa di
morto, forbicina, tarma della cera,
pidocchi, vespe, bombi, formiche.
Aracnidi: (ragni)
Che cosa fa per difendersi ?
È armata di un pungiglione a forma di arpione
capace di trafiggere la vittima, le strisce gialle e
nere servono per minacciare il nemico.
Cosa fa per attaccare
L' ape non attacca mai per prima, quando lo fa
usa il pungiglione per difendersi .
I.C.S. Don Milani, Prato
Federico I . e Alessandro
E’ MANGIATA
da
MANGIA IL NETTARE
DEI FIORI
I.C.S. Don Milani, Prato
Nome comune: pesce gatto
Nome scientifico: ictalurus melas
Che cosa mangia?
Mangia le uova , i pesci,
gli anfibi , larve di insetti
e
molluschi; può
alimentarsi di sostanze
vegetali.
Come si procura il cibo?
Caccia
soprattutto al
crepuscolo di notte per
non farsi vedere dai
predatori.
Da chi è mangiato?
Cosa ha per attaccare /o difendersi?
I nemici del pesce gatto
sono gli uomini , alcune Usa gli aculei per attaccare usa per difendersi e per spostarsi
volte anche gli stessi fuori dall’acqua. Il suo corpo e ricoperto da una pelle senza
pescatori che lo hanno squame,la bocca è grande ; ha quattro paia di barbigli cioè
pescato. Non ha nemici baffi che lo fanno assomigliare a un gatto. I barbigli servono
per sentire gli odori. Con le pinne dorsali e ventrali che sono
naturali.
spinose può provocare ferite dolorose che è difficile
rimarginare. Durante il periodo invernale si nasconde in delle
Wassim e Irene
I.C.S. Don Milani, Prato
buche di fango e resta fermo.
NON HA
NESSUN
NEMICO
NATURALE,
SOLO
L’UOMO
I.C.S. Don Milani, Prato
Nome comune Picchio
Il maschio del picchio verde ha una striscia rossa
bordata di nero simile a un baffetto che è nero nella
Nome scientifico (Picus
femmina .
Come si procura il cibo ?
Il picchio sta in posizione verticale aggrappato al
tronco. Per tenersi in equilibrio usa la coda larga e
rigida che fa da puntello, le zampe hanno unghie
aguzze e ricurve. Così appeso, batte col becco sulla
corteccia per catturare gli insetti nascosti,ha una
lingua estroflessibile (ripiegata verso l’esterno).
Cosa mangia ?
Il picchio mangia insetti, larve, formiche nascoste
sotto la corteccia di tronchi, semi, frutti, bacche,
chiocciole e lombrichi . Per il suo infaticabile ruolo di
cacciatore di insetti, si ritiene un uccello utile alla vita
delle piante del bosco.
Cosa fa per difendersi?
Si difende nascondendosi dentro ai tronchi cavi degli
alberi. I suoi nemici più pericolosi sono: la martora,la
cornacchia e gli uccelli rapaci come i barbagianni .
Cosa fa per attaccare?
Attacca con il becco forte e appuntito ; per
proteggersi la testa i picchi hanno sviluppato una
specie di ammortizzatore che isola il cervello quando
il picchio batte sulla corteccia degli alberi. Se
rimbomba vuol dire che non ci sono larve dentro. Il
picchio ha una lingua , che se la stende raggiunge
una misura pari ai due terzi del corpo . È vischiosa e
viene usata per catturare gli insetti .La lingua si
ripiega a fisarmonica , quando non serve.
I.C.S. Don Milani, Prato
verde
viridis)
Samuele e Umar
IL PICCHIO MANGIA…..
È MANGIATO DA
I.C.S. Don Milani, Prato
Nome comune :Scoiattolo rosso
nome scientifico : (SCIURUS
VULGARIS)
COSA MANGIA?
Lo scoiattolo rosso, essendo un erbivoro,
si nutre principalmente di semi , ghiande,
noci , nocciole , more , pigne , germogli ,
cortecce bacche , castagne , frutti e
funghi. Dà molta importanza a mettere
da parte più cibo possibile per far fronte
all’inverno, nascondendolo in cavità degli
alberi o in buche scavate nel terreno.
COME SI PROCURA IL CIBO?
Lo scoiattolo salta da un ramo ad un’altro
in cerca di cibo e per afferrare il cibo usa
gli arti superiori.
Ha denti molto affilati per mangiare i
pinoli e le noci.
DA CHI È MANGIATO?
I nemici dello scoiattolo sono:il falco, la
volpe, il gufo e il serpente.
Ma il più temibile è la martora che grazie
alle sue doti arrampicatrici riesce a
inseguire lo scoiattolo fino al nido.
Tommaso, Luisa e Angela
COSA FA PER DIFENDERSI?
Lo scoiattolo ha un corpo agile e slanciato . Per
difendersi usa i suoi arti inferiori, che sono molto
potenti e gli permettono di fare dei salti molto lunghi .
Grazie alle sue unghie molto robuste riesce ad
arrampicarsi con molta facilità . Le zampe posteriori sono
più lunghe delle anteriori, questo conferisce all’animale
una notevole agilità. D’inverno si nasconde nelle cavità
degli alberi o nelle buche del terreno, dopo aver fatto
scorta di cibo.
COME ATTACCA
Lo scoiattolo rosso non attacca mai, si difende dai
nemici scappando con agilità e saltando da un ramo
all’altro, anche correndo a testa in giù
I.C.S. Don Milani, Prato
LO SCOIATTOLO ROSSO
È mangiato da …..
Mangia ……
I.C.S. Don Milani, Prato
Cosa mangia?
Mangia il trifoglio,l’ erba medica,cavoli
.Come si difende?
Durante il giorno dorme,sonnecchia nella
sua tana che ricopre quasi tutta . Usa
l’odorato e l’udito per sentire i nemici .
Durante il giorno si nasconde quasi
completamente,allunga le zampe anteriori,
posa sopra di esse il capo con gli orecchi
abbassati lasciando scorgere solo una parte
del dorso,rimane immobile con gli occhi
chiusi,il pelo si mimetizza con il terreno. Si
difende dai nemici con la fuga, la lepre può
arrivare a correre fino ai 90 chilometri orari.
È veloce come una freccia.
Chi sono i suoi nemici da chi è
mangiata?
I suoi nemici sono: la volpe, i gatti
domestici,i rapaci notturni e gli ermellini.
Come si procura il cibo?
Si sposta nella campagna in cerca di cibo
all’alba e al tramonto.
Parti del corpo che usa per difendersi:
Resta immobile con gli occhi sbarrati ,
scrutando con attenzione le mosse
dell’avversario; all’improvviso fugge con un
balzo, aiutandosi con le zampe posteriori,
molto sviluppate . La lepre ha gli occhi posti
lai lati della testa, così ha una visione
completa , utile per avvistare i nemici.
Ha lunghe orecchie , che riescono a
catturare anche i suoni più deboli.
Nome comune: lepre europea
Nome scientifico: lepus corsicanus
Erika e Sara
I.C.S. Don Milani, Prato
I.C.S. Don Milani, Prato
NOME COMUNE : VOLPE
ROSSA
NOME SCIENTIFICO :VULPES
VULPES
CHE COSA MANGIA?
LE VOLPI APPARTENGONO AI
CARNIVORI, CIOE' MAMMIFERI CHE SI
NUTRONO DI CARNE. SONO PERFETTI
CACCIATORI: SEGUONO LE TRACCE
GRAZIE AI SENSI MOLTO SVILUPPATI,
HANNO ZAMPE FORTI PER CORRERE,
DENTI AGUZZI PER MORDERE.
LA VOLPE MANGIA PREDE DEBOLI CHE
VIVONO IN CITTA' O NEL BOSCO COME
GALLINE, RODITORI, UCCELLI, PESCI,
RANE, VERMI, COLEOTTERI, UOVA,
CAROGNE, FAGIANI, RICCI, CONIGLI,
LEPRI, BISCE E SCARABEI.
Antonio, Alex e Marco
COME SI PROCURA IL CIBO?
LA VOLPE E' UNA CACCIATRICE SOLITARIA.
CI SONO DIVERSE LEGGENDE SUL SUO MODO DI CACCIARE : SI DICE
CHE RIESCA A FINGERSI MORTA PER POI ATTACCARE ; CHE PESCA I
GAMBERI USCENDO DALL' ACQUA DOPO
ESSERSI FATTA PIZZICARE ; CHE CATTURI IL RICCIO URINANDOCI
I SOPRA, IN MODO CHE QUESTO APRA LA SUA CORAZZA PER POI
ESSERE MANGIATO.
DA CHI E' MANGIATA?
LA VOLPE E' CACCIATA DAGLI ORSI, I LUPI, LE LINCI, DAI GRANDI
RAPACI
NOTTURNI E DA ANIMALI PIU' GRANDI DI LEI. LA VOLPE E' CACCIATA
ANCHE DALL' UOMO, A CUI NON INTERESSA MANGIARLA, A LUI
INTERESSA SOLO LA SUA PELLICCIA.
COSA FA PER DIFENDERSI
LA VOLPE PER DIFENDERSI FUGGE O SI FINGE MORTA, UTILIZZA I
SENSI E HA UN'ESTREMA PRUDENZA.
COSA FA PER ATTACARE?
LA VOLPE, QUANDO VEDE UNA PREDA, SI AVVICINA FURTIVAMENTE
STRISCIANDO PANCIA A TERRA E FA UN BALZO PER CATTURARLA
PRIMA CHE RAGGIUNGA LA TANA O SI ALLONTANI, L'AFFERRA PER IL
COLLO E LA TRASPORTA IN UN POSTO DOVE PUO' MANGIARLA. LE
CARATTERISTICHE DEL CORPO CHE L'AIUTANO NELLA CACCIA SONO:
HA UN CORPO MUSCOLOSO, ZAMPE POTENTI, MUSO ALLUNGATO E
CON IL NASO SENTE L'ODORE DELLA PREDA ; HA LE ORECCHIE
MOLTO GRANDI PER UN UDITO ACUTO E MASCELLE FORTI.
I.C.S. Don Milani, Prato
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Una volta terminate le ricerche, i
bambini le hanno studiate e a
gruppi hanno riferito ai compagni
I bambini delle altre classi hanno esposto le
informazioni che avevano scritto su questi animali:
RANA, CIGNO REALE, AQUILA, CINGHIALE
Le informazioni sugli animali sono state riportate in
una tabella murale e sul quaderno.
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Quindi abbiamo messo in relazione gli animali:
mangia… è mangiato
…e si è formata la prima CATENA ALIMENTARE
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Disegniamo altre catene alimentari
Attività a
piccoli gruppi
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Ora siamo pronti per rispondere individualmente a
queste domande sul quaderno
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E ora … via all’immaginazione!
Se tu fossi
l’animale della
scheda,
come faresti a
difenderti?
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Verifiche degli apprendimenti…
il percorso sperimentato ha prodotto molto materiale da parte degli alunni,
che è diventato in itinere oggetto di valutazione. E’stata predisposta una
griglia di valutazione specifica riferita alle varie fasi delle attività. Le
verifiche sono state effettuate in itinere, periodicamente e alla fine del
percorso attraverso:
• la rappresentazione grafica,
• la verbalizzazione delle esperienze
• i questionari a risposta aperta o chiusa
• la realizzazione di cartelloni di sintesi,
• testi descrittivi individuali,
• la conduzione della ricerca
• la capacità di studio e di esposizione,
• il completamento di schemi e tabelle
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GRIGLIA DI RILEVAZIONE SISTEMATICA DEL
PROCESSO DI APPRENDIMENTO
n.
r
e
g
i
s
t
r
o
OSSERVAZIONE
Partecip
a con
interess
e alla
fase di
osserva
zione
dell’esp
erienza
Partecip
a con
interess
e alla
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osserva
zione
dell’esp
erienza
anche
per
tempi
lunghi
Partecip
a con
interess
e alla
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osserva
zione
dell’esp
erienza
cogliend
o
particola
ri
significa
tivi
VERBALIZZAZZIONE
SCRITTA
Descriv
e
assieme
ad
aspetti
significa
tivi
anche
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contestu
ali non
significa
tivi
dell’esp
erienza
Descrive
gli aspetti
significati
vi
dell’esper
ienza
Descrive
gli aspetti
significati
vi
dell’espe
rienza
con
adeguata
consequ
enzialità.
DISCUSSIONE
Ascolta
e segue
la
convers
azione
I.C.S. Don Milani, Prato
Intervie
ne
riferend
osi ad
esperie
nze
persona
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Si
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discussi
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riferend
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ESPOSIZIONE ORALE
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la
sollecita
zione
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gnante
Espone
le
esperie
nze con
linguag
gio
chiaro e
con una
buona
compet
enza
lessical
ee
sintattic
a
Espone le
esperienze e le
collega
temporal=
mente con
consapevo=
lezza dello
svilupparsi del
percorso di
conoscenza
RISULTATI OTTENUTI E VALUTAZIONE
DELL’EFFICACIA DEL PERCORSO
Il percorso ha avuto risultati molto soddisfacenti per tutti gli alunni. Come
già evidenziato, l’entusiasmo verso l’argomento e la metodologia messa in
atto, hanno motivato fortemente il lavoro e hanno permesso di
“attenuare” le diversità di livelli di apprendimento, presenti in ogni classe.
Infatti la preparazione accurata del materiale da consultare e il lavoro in
coppie, si sono rivelati fondamentali per l’espressione positiva di ogni
alunno. Individualmente ognuno è progredito secondo i propri ritmi e le
proprie caratteristiche, ciò è stato evidenziato anche nelle verifiche finali.
Importante è stato l’ampliamento lessicale che la ricerca ha stimolato e lo
sviluppo del linguaggio specifico, in questo caso, di tipo scientifico.
In classi plurilingue, come le nostre, questi itinerari” linguistici” si rivelano
di particolare importanza
I.C.S. Don Milani, Prato