Intro Organizzazione delle Conseguenze: Punizione e Token Economy Pag. 61 Pag. 210 Intro Il controllo delle conseguenze ha funzione sia rinforzante che punitiva. La risposta e la conseguenza si legano in una relazione che determina un aumento (rinforzo) o una diminuzione delle comparsa del comportamento Esempi- che cos’è?3. 4. Maurizio non sta mai seduto al suo posto quando deve completare le tabelline. La maestra gli dice che se riuscirà a stare al suo posto per almeno un minuto toglierà la nota sul diario messa la mattina. Maurizio non fa mai i compiti di solfeggio. Il maestro decide che per ogni compito mancato gli proibirà di suonare il basso. La significatività di un evento stimolo non può essere stabilita a priori ma va valutata in base ai suoi effetti. L’organizzazione delle conseguenze di una risposta prevede: sia la presentazione di stimoli o contingenza positiva (propone qualcosa di nuovo che prima non era presente) sia la rimozione di stimoli punitivi o di stimoli rinforzatori, contingenza negativa (toglie stimoli presenti nell’ambiente) Si parla di: rinforzatori negativi, punitori postivi..etc Esempi- che cos’è?1. 2. Ogni volta che Maurizio riconosce la nota sul pentagramma il maestro gli offre una caramella. Tutte le volte che Maurizio si avvicina alla scuola di musica piange e si sente male. La mamma davanti a queste reazioni decide di portarlo a casa. Esempi- che cos’è?5. Maurizio è arrivato in ritardo alla lezione di musica. Il maestro ha deciso di scrivergli una nota sul diario. 1 Intro Nella pratica educativa l’uso di queste forme di rinforzamento o punizione è parte integrante di specifici programmi di intervento. La Punizione La Punizione La punizione riduce la probabilità di comparsa della risposta che produce uno stimolo con proprietà punitive. Si presenta nella forma positiva (aggiunge uno stimolo sgradevole, es., nota) o negativo (sottrae uno stimolo gradevole, es., merendina) La riduzione della probabilità di comparsa di un comportamento, o la sua eliminazione dal repertorio individuale, è un obiettivo educativo legittimo se il comportamento in questione è sorretto o indesiderato o addirittura socialmente pericoloso. Quale pratica usare inclusa nel controllo delle contingenze? La punizione La Punizione Eticamente è corretta?. Ha senso ricordare gli errori che hanno prodotto punizioni? L’efficacia della punizione è evidente solo su comportamenti che fanno parte del repertorio comportamentale dell’individuo (conflitto con i rinforzatori). La Punizione La Punizione Per essere efficace la punizione deve: Essere inflitta in modo contingente. Punire di sera, un comportamento emesso di mattina, di fatto punisce tutt’altro comportamento…mentre il comportamento target, controllato da altri antecedenti, rimane intatto. Certa entità (intensa). Se aumentata nel tempo produce effetti di desensibilizzazione in una spirale di ostilità. Erogata in modo continuo. Se gestita male può creare un clima educativo ostile: Suscitare fenomeni di aggressività da parte del soggetto punito verso persone più deboli. Reazioni emotive di forte intensità Generalizzazione degli effetti puniti a persone o situazioni associati a chi eroga la punizione Provocazione e liberazione per chi eroga piuttosto che scientificamente programmata. 2 La Punizione La punizione presenta tre condizioni di cui l’ultima, specificando che la diminuzione della probabilità delle risposta deve dipendere da quella conseguenza e non da altre, ne determina la relatività. I punitori, come i rinforzatori, hanno effetto temporaneo: quando si interrompe la contingenza tra risposta e conseguenza punente, la risposta tende a tornare allo stesso livello di probabilità che aveva prima di iniziare l’operazione. La tipologia degli stimoli punitivi è vasta e variegata:è la proprietà dello stimolo che fa diminuire la probabilità di risposta. È la contingenza fra s e r e non la semplice erogazione del punitore che deve cambiare la probabilità di risposta Controllo delle Conseguenze La Punizione Sono le risposte a essere punite, non le persone. Mentre si riducono i comportamenti disadattivi è necessario offrire nuove opportunità di apprendimento e compensare la perdita del comportamento scorretto con un comportamento nuovo ed efficace. Controllo delle Conseguenze Un momento importante del programma educativo è segnato dal spostamento del controllo e del rinforzamento che da esterno diventa interno. Ogni intervento educativo auspica a questo risultato. Esiste ancora oggi un acceso dibattito sull’artificiosità dei programmi di rinforzo che generano trattamenti eccessivamente dipendenti dall’esterno e dalle ricompense. Tuttavia…è possibile affezionarsi a una pratica che è la nostra prima fonte di frustrazione? Quando è il momento di sostituire il tipo di rinforzatore, o eliminare del tutto le contingenze? Osservazione diretta e programmazione individualizzata. Scopo della prassi educativa è promuovere l’autonomia del soggetto offrendo un numero di opportunità evolutive tali da garantire la vera e reale padronanza del contenuto appreso. Le abilità devono pertanto rientrare a far parte del repertorio comportamentale dell’individuo ed essere abilità funzionali. Controllo delle Conseguenze Nella prassi educativa, in genere si parte da rinforzatori di tipo consumatorio elargiti in modo continuo per promuovere in modo rapido una risposta nuova e si muove verso programmi intermittenti che dilazionano nel tempo la ricompensa pur mantenendo viva la motivazione. Controllo delle Conseguenze La programmazione condotta in modo progressivo e controllato ha coma scopo: abituare lo studente a impegnarsi su unità di apprendimento via via più ampie e per periodi di tempo sempre più lunghi. AUTONOMIA: forma autonome di gestione controllo dell’apprendimento 3 Controllo delle Conseguenze Caratteristica della programmazione è la versatilità dell’intervento. Costruito ad hoc e sensibile alle differenze individuali Una tra le procedure più note di programmazione e modificazione delle contingenze di rinforzamento è conosciuta con il nome di token economy La Token Economy La token economy si applica a una varietà di contesti e soggetti quali: situazione individuali o di gruppo, diverse fasce di età, contesto psichiatrico, scolastico, lavorativo…etc. In particolare rivolto verso i comportamenti disadattivi di natura sociale, comportamenti accademici scorretti, comportamenti psicotici. Esempi quotidiani sono: punti benzinaio, punti telefonino… La Token Economy La Token Economy Come funziona la Token Economy? Il concetto base è il rinforzamento simbolico. Vero e proprio sistema di negoziazione delle operazioni, dei processi e delle contingenze di rinforzamento. Esplicito accordo tra le parti interessate che definiscono il “patto”, ovvero la specifica relazione che deve intercorrere tra ciò che si è concordato di fare e le conseguenze. La Token Economy La Token Economy a Scuola Accettare un contratto di economia simbolica fa si che: Il soggetto accetti che l’obiettivo del lavoro produca stimoli neutri - gettoni, timbri, adesiviprivi di un immediato potere rinforzante. Il soggetto possa raccogliere i tokens (secondo un n. prestabilito), e scambiarli con oggetti graditi, eventi piacevoli…etc. La natura contrattuale del patto (chiaro e lineare) ha effetti su due fronti: alunno e insegnante. L’insegnante: sceglie l’obiettivo didattico e le sanzioni, mantiene la contingenza di rinforzo anche in classe, evita fenomeni di sazietà, guida l’alunno verso l’autonomia dalle ricompense artificiali. Lo studente: sceglie il tipo di premio finale, il suo ruolo è attivo e partecipe, la contrattazione lo rende responsabile verso il proprio operato riducendo la direttività dell’educatore, impara una serie di comportamenti nuovi ed efficaci, impara a dilazionare nel tempo le gratificazioni con attese e sospensioni. Prevede il ricorso a rinforzatori contingenti condizionati, generalizzati e simbolici detti – tokens – . I tokens sono stimoli neutri che acquistano significato grazie all’associazione con stimoli già dotati di potere rinforzante o al fatto di segnalarne l’occasione in veste di stimoli discriminativi. 4 La Token Economy a Scuola L’efficacia della token dipende non solo da una chiara definizione degli obiettivi, un’applicazione rigorosa e sistematica delle regole ma anche: 1. Esplicitazione dei comportamenti da rinforzare 2. Natura dei token e dei rinforzatori di sostegno 3. Procedure di registrazione e monitoraggio del comportamento 4. Strategie di mantenimento e generalizzazione 1. Esplicitazione dei comportamenti Uno strumento utile per la corretta identificazione dei comportamenti target è l’osservazione tramite griglie o ceck-list e la stesura delle linea di base 1. Esplicitazione dei comportamenti 2. Natura dei Tokens e dei Rinforzatori Procedura Mentre si promuove il comportamento corretto si elimina quello scorretta in una sinergia di intenti. Il comportamento meno frequente deve essere rinforzato con il maggior numero di tokens. Si passa da contingenze continue a intermittenti. Più il numero di tokens necessari per il premio aumenta più l’intervallo di tempo si amplia. Il rinforzamento si fa via via meno sistematico, il rinforzatore simbolico assume forme sempre più sociali e svincolate da beni di consumo. Identificare i comportamenti target Obiettivi e medio e lungo termine Selezionare i comportamenti che daranno diritto al token Più il gruppo è omogeneo , più è facile stabilire le regole che specificano il rapporto tra r e n di rinforzatori (è possibile selezionare regole individualizzate) Organizzazione gerarchica degli obiettivi Selezionare i rinforzatori di sostegno grazie a domande, questionari, inventari che esplicitino il gusto dell’alunno!! Inserirli in un vero menù dal quale attingere, scegliere. Selezionare i tokens più adeguati, ovvero stimoli neutri, cumulabili da scambiare con il premio finale (leggeri, pratici e in parte attraenti). Verso l’autocontrollo La procedura si interrompe quando il controllo dello scambio viene gestito in modo autonomo dal soggetto. Tale graduale e lento passaggio consente di svincolarsi dal rinforzo e di sviluppare una motivazione intrinseca. Il piacere delle cosa in sé si può imparare a patto che il percorso sia piacevole e privo di frustrazioni L’obiettivo è sempre l’autonomia 5