Organizzazione delle Conseguenze: Punizione e Token Economy

Intro
Organizzazione delle
Conseguenze: Punizione e
Token Economy
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Intro
Il controllo delle conseguenze ha funzione sia
rinforzante che punitiva. La risposta e la
conseguenza si legano in una relazione che
determina un aumento (rinforzo) o una
diminuzione delle comparsa del comportamento
Esempi- che cos’è?3.
4.
Maurizio non sta mai seduto al suo posto
quando deve completare le tabelline. La maestra
gli dice che se riuscirà a stare al suo posto per
almeno un minuto toglierà la nota sul diario
messa la mattina.
Maurizio non fa mai i compiti di solfeggio. Il
maestro decide che per ogni compito mancato
gli proibirà di suonare il basso.
La significatività di un evento stimolo non può essere
stabilita a priori ma va valutata in base ai suoi effetti.
L’organizzazione delle conseguenze di una risposta prevede:
sia la presentazione di stimoli o contingenza positiva
(propone qualcosa di nuovo che prima non era presente)
sia la rimozione di stimoli punitivi o di stimoli
rinforzatori, contingenza negativa (toglie stimoli presenti
nell’ambiente)
Si parla di: rinforzatori negativi, punitori postivi..etc
Esempi- che cos’è?1.
2.
Ogni volta che Maurizio riconosce la nota sul
pentagramma il maestro gli offre una caramella.
Tutte le volte che Maurizio si avvicina alla
scuola di musica piange e si sente male. La
mamma davanti a queste reazioni decide di
portarlo a casa.
Esempi- che cos’è?5.
Maurizio è arrivato in ritardo alla lezione di
musica. Il maestro ha deciso di scrivergli una
nota sul diario.
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Intro
Nella pratica educativa l’uso di queste forme di
rinforzamento o punizione è parte integrante di
specifici programmi di intervento.
La Punizione
La Punizione
La punizione riduce la probabilità di comparsa
della risposta che produce uno stimolo con
proprietà punitive.
Si presenta nella forma positiva (aggiunge uno
stimolo sgradevole, es., nota) o negativo (sottrae
uno stimolo gradevole, es., merendina)
La riduzione della probabilità di comparsa di un
comportamento, o la sua eliminazione dal
repertorio individuale, è un obiettivo educativo
legittimo se il comportamento in questione è
sorretto o indesiderato o addirittura socialmente
pericoloso.
Quale pratica usare inclusa nel controllo delle
contingenze? La punizione
La Punizione
Eticamente è corretta?.
Ha senso ricordare gli errori che hanno prodotto
punizioni?
L’efficacia della punizione è evidente solo su
comportamenti che fanno parte del repertorio
comportamentale dell’individuo (conflitto con i
rinforzatori).
La Punizione
La Punizione
Per essere efficace la punizione deve:
Essere inflitta in modo contingente. Punire di
sera, un comportamento emesso di mattina, di
fatto punisce tutt’altro comportamento…mentre il
comportamento target, controllato da altri
antecedenti, rimane intatto.
Certa entità (intensa). Se aumentata nel tempo
produce effetti di desensibilizzazione in una
spirale di ostilità.
Erogata in modo continuo.
Se gestita male può creare un clima educativo
ostile:
Suscitare fenomeni di aggressività da parte del
soggetto punito verso persone più deboli.
Reazioni emotive di forte intensità
Generalizzazione degli effetti puniti a persone o
situazioni associati a chi eroga la punizione
Provocazione e liberazione per chi eroga piuttosto
che scientificamente programmata.
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La Punizione
La punizione presenta tre condizioni di cui l’ultima,
specificando che la diminuzione della probabilità delle
risposta deve dipendere da quella conseguenza e non da
altre, ne determina la relatività.
I punitori, come i rinforzatori, hanno effetto temporaneo:
quando si interrompe la contingenza tra risposta e
conseguenza punente, la risposta tende a tornare allo
stesso livello di probabilità che aveva prima di iniziare
l’operazione.
La tipologia degli stimoli punitivi è vasta e variegata:è la
proprietà dello stimolo che fa diminuire la probabilità di
risposta.
È la contingenza fra s e r e non la semplice erogazione del
punitore che deve cambiare la probabilità di risposta
Controllo delle Conseguenze
La Punizione
Sono le risposte a essere punite, non le persone.
Mentre si riducono i comportamenti disadattivi è
necessario offrire nuove opportunità di
apprendimento e compensare la perdita del
comportamento scorretto con un comportamento
nuovo ed efficace.
Controllo delle Conseguenze
Un momento importante del programma educativo è segnato
dal spostamento del controllo e del rinforzamento che da
esterno diventa interno.
Ogni intervento educativo auspica a questo risultato. Esiste
ancora oggi un acceso dibattito sull’artificiosità dei programmi
di rinforzo che generano trattamenti eccessivamente
dipendenti dall’esterno e dalle ricompense.
Tuttavia…è possibile affezionarsi a una pratica che è la nostra
prima fonte di frustrazione?
Quando è il momento di sostituire il tipo di rinforzatore, o
eliminare del tutto le contingenze?
Osservazione diretta e programmazione individualizzata.
Scopo della prassi educativa è promuovere
l’autonomia del soggetto offrendo un numero di
opportunità evolutive tali da garantire la vera e
reale padronanza del contenuto appreso.
Le abilità devono pertanto rientrare a far parte del
repertorio comportamentale dell’individuo ed
essere abilità funzionali.
Controllo delle Conseguenze
Nella prassi educativa, in genere si parte da
rinforzatori di tipo consumatorio elargiti in modo
continuo per promuovere in modo rapido una
risposta nuova e si muove verso programmi
intermittenti che dilazionano nel tempo la
ricompensa pur mantenendo viva la motivazione.
Controllo delle Conseguenze
La programmazione condotta in modo
progressivo e controllato ha coma scopo: abituare
lo studente a impegnarsi su unità di
apprendimento via via più ampie e per periodi di
tempo sempre più lunghi.
AUTONOMIA: forma autonome di gestione
controllo dell’apprendimento
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Controllo delle Conseguenze
Caratteristica della programmazione è la
versatilità dell’intervento.
Costruito ad hoc e sensibile alle differenze
individuali
Una tra le procedure più note di programmazione
e modificazione delle contingenze di
rinforzamento è conosciuta con il nome di token
economy
La Token Economy
La token economy si applica a una varietà di
contesti e soggetti quali: situazione individuali o
di gruppo, diverse fasce di età, contesto
psichiatrico, scolastico, lavorativo…etc.
In particolare rivolto verso i comportamenti
disadattivi di natura sociale, comportamenti
accademici scorretti, comportamenti psicotici.
Esempi quotidiani sono: punti benzinaio, punti
telefonino…
La Token Economy
La Token Economy
Come funziona la Token Economy?
Il concetto base è il rinforzamento simbolico.
Vero e proprio sistema di negoziazione delle
operazioni, dei processi e delle contingenze di
rinforzamento.
Esplicito accordo tra le parti interessate che
definiscono il “patto”, ovvero la specifica
relazione che deve intercorrere tra ciò che si è
concordato di fare e le conseguenze.
La Token Economy
La Token Economy a Scuola
Accettare un contratto di economia simbolica fa si
che:
Il soggetto accetti che l’obiettivo del lavoro
produca stimoli neutri - gettoni, timbri, adesiviprivi di un immediato potere rinforzante.
Il soggetto possa raccogliere i tokens (secondo un
n. prestabilito), e scambiarli con oggetti graditi,
eventi piacevoli…etc.
La natura contrattuale del patto (chiaro e lineare) ha effetti
su due fronti: alunno e insegnante.
L’insegnante: sceglie l’obiettivo didattico e le sanzioni,
mantiene la contingenza di rinforzo anche in classe, evita
fenomeni di sazietà, guida l’alunno verso l’autonomia
dalle ricompense artificiali.
Lo studente: sceglie il tipo di premio finale, il suo ruolo è
attivo e partecipe, la contrattazione lo rende responsabile
verso il proprio operato riducendo la direttività
dell’educatore, impara una serie di comportamenti nuovi
ed efficaci, impara a dilazionare nel tempo le
gratificazioni con attese e sospensioni.
Prevede il ricorso a rinforzatori contingenti
condizionati, generalizzati e simbolici detti –
tokens – .
I tokens sono stimoli neutri che acquistano
significato grazie all’associazione con stimoli già
dotati di potere rinforzante o al fatto di segnalarne
l’occasione in veste di stimoli discriminativi.
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La Token Economy a Scuola
L’efficacia della token dipende non solo da una
chiara definizione degli obiettivi,
un’applicazione rigorosa e sistematica delle
regole ma anche:
1. Esplicitazione dei comportamenti da rinforzare
2. Natura dei token e dei rinforzatori di sostegno
3. Procedure di registrazione e monitoraggio del
comportamento
4. Strategie di mantenimento e generalizzazione
1. Esplicitazione dei comportamenti
Uno strumento utile per la corretta identificazione
dei comportamenti target è l’osservazione tramite
griglie o ceck-list e la stesura delle linea di base
1. Esplicitazione dei comportamenti
2. Natura dei Tokens e dei Rinforzatori
Procedura
Mentre si promuove il comportamento corretto si elimina
quello scorretta in una sinergia di intenti.
Il comportamento meno frequente deve essere rinforzato
con il maggior numero di tokens.
Si passa da contingenze continue a intermittenti.
Più il numero di tokens necessari per il premio aumenta
più l’intervallo di tempo si amplia.
Il rinforzamento si fa via via meno sistematico, il
rinforzatore simbolico assume forme sempre più sociali e
svincolate da beni di consumo.
Identificare i comportamenti target
Obiettivi e medio e lungo termine
Selezionare i comportamenti che daranno diritto
al token
Più il gruppo è omogeneo , più è facile stabilire le
regole che specificano il rapporto tra r e n di
rinforzatori (è possibile selezionare regole
individualizzate)
Organizzazione gerarchica degli obiettivi
Selezionare i rinforzatori di sostegno grazie a
domande, questionari, inventari che esplicitino il
gusto dell’alunno!!
Inserirli in un vero menù dal quale attingere,
scegliere.
Selezionare i tokens più adeguati, ovvero stimoli
neutri, cumulabili da scambiare con il premio
finale (leggeri, pratici e in parte attraenti).
Verso l’autocontrollo
La procedura si interrompe quando il controllo
dello scambio viene gestito in modo autonomo
dal soggetto.
Tale graduale e lento passaggio consente di
svincolarsi dal rinforzo e di sviluppare una
motivazione intrinseca.
Il piacere delle cosa in sé si può imparare a patto
che il percorso sia piacevole e privo di
frustrazioni
L’obiettivo è sempre l’autonomia
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