Viaggio nel pop da Battisti ai Fab Four

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54 Spettacoli
L’ECO DI BERGAMO
VENERDÌ 4 OTTOBRE 2013
a
a
Viaggio nel pop
da Battisti
ai Fab Four
Costa Volpino
«Cinque dischi
per l’isola
deserta»
a Oggi si alza il sipario sulla
quarta edizione di «Cinque dischi
per l’isola deserta».
L’Orchestra Fiati della banda di Albino
all’auditorium Montecchio di Alzano
Un concerto originale diretto da Acquaviva
BERNARDINO ZAPPA
a Tre quarti di secolo di
musica leggera. È questo in sintesi il programma che questa sera
(alle 21, ingresso libero) all’Auditorium Montecchio di Alzano
Lombardo l’Orchestra Fiati del
Complesso bandistico di Albino
diretta da Savino Acquaviva presenterà al pubblico. Un percorso
musicale originale, scandito da
una serie di anniversari del pop.
Quest’anno infatti corrono i 70
anni dalla nascita di Lucio Battisti e Lucio Dalla. Sono poi i 50 di
fondazione del gruppo popolarissimo dei Nomadi di Beppe Carletti. E sempre cinquant’anni fa i
Beatles incidevano il loro primo
33 giri e d’estate impazzavano le
canzoni «Abbronzatissima» e «I
Watussi» di Edoardo Vianello,
primi esempi di «tormentoni» da
bella stagione. Ancora, più vicino
a noi, 10 anni fa se ne andava Giorgio Gaber. L’organizzazione è a cura dell’associazione Giuliano n’Abana.
A raccontare il progetto è il
maestro Savino Acquaviva, da
trentacinque anni alla guida del
Complesso di Albino («Un record
– dice –: ho iniziato poco dopo il
diploma in conservatorio e il rapporto continua fino ad oggi ininterrottamente»). «L’idea è stata
quella di proporre qualcosa per
l’estate, un programma disimpegnato: divertente per chi suona e
per chi ascolta. Strada facendo ho
scoperto il filone degli anniversari, da Lucio Dalla a Battisti. Cercando tra il repertorio ho selezionato alcuni dei brani e delle canzoni più significative».
Ad esempio, nel caso di Gaber
verranno eseguiti aspetti diversi
della sua poetica: «Faremo un
brano come "Shampoo", simbolo
del repertorio di musica cabarettistica, mentre "La libertà" è un
esempio noto di canzone impegnata».
Per questo il concerto, oltre al
Complesso bandistico di Albino,
si avvale di altri interventi: ci sarà
il giovane batterista Filippo Acquaviva, allievo di Stefano Bertoli e più volte premiato, il cantante-cabarettista Osvaldo Ardenghi,
che interpreta i brani di Gaber, il
giovane chitarrista Davide Zandonella, che esegue un pezzo dei
Pink Floyd, e il gruppo vocalist
Steven’s Sisters che sottolinea i vari momenti musicali. In alcuni casi il progetto ha potuto avvalersi
di arrangiamenti originali «appena adattati alle sonorità del gruppo di fiati», precisa il direttore.
Il risultato è una carrellata divertente, alla quale si aggiunge
una vena di rock, e che ha ottenuto un grande successo di pubblico nelle due precedenti uscite
estive. Il motivo? «Sicuramente
perché è musica più leggera, divertente. Ma il gruppo e io ci abbiamo messo lo stesso impegno e
la stessa serietà che poniamo anche negli altri repertori. Ho sempre coltivato la musica leggera –
spiega Acquaviva –: fin da giovane ho suonato nei complessini per
le balere e le discoteche, sono legato a questa musica e mi piace
dedicarmi anche a questo repertorio».
Dove sta la differenza tra questo repertorio e quello colto? «È
diversa la fruibilità: i classici sono
molto più impegnativi; queste, dopo tutto, sono sostanzialmente
canzonette, anche se trattate con
la stessa serietà». ■
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il maestro Savino Acquaviva
Seriate
A
Il tango sposa
la danza
moderna
A
Questa sera (alle 21, ingresso 15 euro) «Liber&Tango» della Compagnia Ariston Proballet di Sanremo
apre la sua stagione autunnale 2013
al Teatro Gavazzeni di Seriate, concludendo la quinta stagione lirica e
di balletto «Città di Seriate».
Sulle musiche di Astor Piazzolla,
Sabrina Rinaldi e Marcello Algeri,
assieme alla Compagnia Ariston
Proballet, propongono uno spetta-
colo ardito, che unisce danza moderna e tango per creare coreografie e atmosfere che parlano al femminile. Tra sensualità, forza e debolezza, oltre che modernità, in «Liber&Tango» l’intelligenza femminile prende forma e si emancipa nei
passi della celebre danza sudamericana. Come la musica di Piazzolla, anche lo spettacolo racconta
passato, presente e futuro: «Violentango», «Novitango» e «Libertango».
La sfida di Marcello Algeri è quella
di contaminare il tango con la danza moderna, un’operazione temeraria che promette una sintesi inedita e sorprendente. Per informazioni: tel. 340-3479724 o 035304308. B. Z.
L’iniziativa, organizzata a Fino
del Monte e promossa da Comune e biblioteca con la collaborazione del Comune di Costa Volpino, porterà ai piedi della Presolana musicisti di ieri e di oggi.
Quattro le serate, condotte da
Paolo Mazzucchelli, in programma nella Sala consiliare del paese (inizio ore 21, ingresso gratuito) che consentiranno di conoscere più da vicino gli artisti invitati, attraverso il racconto dei
loro gusti musicali e dei 5 dischi
che porterebbero su un’ipotetica isola deserta.
Si parte con Davey Ray Moor.
Esploso musicalmente con i
Cousteau, dal 2000 ha intrapreso la strada della produzione artistica collaborando con artisti
come Afterhours, Mambassa e
Lubjan, Cristina Donà. Si prosegue il 19 ottobre con Franco Fabbri, chitarrista, cantante e compositore nel gruppo Stormy Six,
con i quali ha inciso una decina
di album, oltre ad altri lavori di
musica elettronica e sperimentale. L’8 novembre nella biblioteca di Costa Volpino sarà Giorgio Cordini a raccontarsi: un’occasione per conoscere più da vicino questo chitarrista e compositore che ha cominciato la sua
carriera a fianco di Mauro Pagani per poi diventare membro stabile della band di Fabrizio De
André dal 1991 all’ultimo tour del
1998. Chiude la rassegna il 15 novembre Mark Harris, americano
trapianto in Italia da 40 anni. ■
Marco Offredi
©RIPRODUZIONE RISERVATA
a
QUESTA SERA
Sala 1 Liscio con orchestra
FILADELFIA
Sala 2 Latino americano
Sala 3 Musica Dance 360°
Questa sera si balla con l’orchestra
DANIELE CORDANI
Domani sera ANDREA SPILLO
Domenica sera
ORCHESTRA RADIO ZETA
Urgnano (Bg) - Tel. 035.893053
www.amadeusdancing.it
in onda su
ore 12.45 • ore 14.15 • ore 19.00
ore 20.00 • ore 23.00
ore 20.50
a cura di Paola Battaglia con la partecipazione di Elio Ghisalberti
CREMA DI FAGIOLI DI SORANA
NA
CON CROCCANTE DI MARE
«Fuochi e parole» a Calcinate
Il paese diventa teatro a cielo aperto
a Da oggi a domenica l’associazione culturale di Calcinate
Teatrandum trasforma il paese in
un teatro a cielo aperto, con la maratona teatrale «Fuochi e parole».
Cortili, giardini, strade e piazze
diventano il palcoscenico della
quinta edizione della rassegna,
nata nel 2008 in collaborazione
con il Teatro Tascabile di Bergamo. Tutti gli spettacoli sono a ingresso libero: insomma teatro
per tutti i gusti e per di più gratis.
Un’occasione davvero da non
perdere, non solo per chi è della
zona.
Tre repliche di mezz’ora
Si comincia oggi con tre repliche
di mezz’ora l’una di «Rew play
fwd 2.0», spettacolo di interazione col pubblico di Teatrandum,
nella sala della Comunità a partire dalle 20,30. A seguire, la «Lezione di storia semi-seria» di Saimon (Simone Rossi) alle 21,30 in
piazza Chiesa. Si prosegue domani con «Isola», alle 21 in piaz-
za San Rocco e con «VideoDran»
di Slow Machine alle 21,45 nella
Sala della Comunità. Sempre
nella piazza San Rocco l’istituto
«Caniana» di Bergamo esporrà
«Abiti fatti in riciclo» e Teatro Ex
Drogheria – con il sostegno di
Premio Ceratti e di Fondazione
della Comunità Bergamasca –
presenterà «21 Gradi Costanti»,
performance di indagine sociale.
«Una lettera per Arlecchino»
steria Il Cortile apre la serata la
pièce di Teatrandum «Una lettera per Arlecchino», seguita da
«Messieur che figura!» del Teatro Tascabile di Bergamo. Lo
spettacolo del Ttb ha per protagonisti due clown, Bianco e Augusto, con le loro prodezze di saltimbanchi e un linguaggio tutto
loro, un gramelot di lombardo,
francese maccheronico e un italiano aulico che si scontra con i
costumi da clown e gli schiaffi da
circo. Tra uno spettacolo e l’altro,
Teatrandum offre un piccolo
rinfresco. In caso di maltempo,
«Fuochi e parole» si svolgerà nella Sala della Comunità in piazza
Chiesa. ■
Ma. Ma.
Domenica a partire dalle 19 all’o-
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Ricetta di Alessandro Martinelli, cuoco e contitolare
con i famigliari de ristorante Primo Piano di Cenate Sotto,
via Don Luigi Sforza 1; tel.035.4258535.
a
A Comun Nuovo in scena la ritirata dalla Russia
Ingredienti
Fagioli di Sorana; vongole fresche nostrane;
calamari freschi; scampi nostrani Sicilia;
gamberi rossi; capesante; vino bianco secco;
germogli di prezzemolo; olio extra vergine,
sale e pepe
Preparazione
Cuocere i fagioli precedentemente ammollati
in abbondante acqua salata, A cottura
ultimata riporre in una casseruola capiente e
lasciare raffreddare. A parte soffriggere uno
spicchio d'aglio e dei gambi di prezzemolo poi
aggiungere le vongole fresche precedentemente pulite e spurgate. Una spruzzata di
vino bianco secco e poi attendere che si
aprano le vongole e piano piano togliere
quelle aperte e metterle da parte. Nel
frattempo in una pentola antiaderente
accendere il fornello a fuoco molto vivo e
mettere a tostare nella pentola con un filo di
extravergine il restante pesce: calamari,
scampi, gamberi rossi, cappesante. Nel
frattempo frullare al mixer i fagioli bianchi di
Sorana rendendoli a crema molto vellutata
con l'aggiunta di extravergine d'oliva e il
brodetto filtrato restante nella pentola in cui
abbiamo fatto aprire le vongole precedentemente sgusciate. Comporre il piatto mettendo
sul fondo la crema di fagioli bianchi e
sovrapponendo il pesce precedentemente
cotto in antiaderente (assicurasi che il tutto
sia ben caldo); rifinire con olio extravergine,
germogli di prezzemolo e una grattata di pepe
bianco a mulinello.
IL GIUSTO ABBINAMENTO
Lugana Doc Gran Guardia
Cantine Giacomo Montresor,
via Cà di Cozzi 16 – Verona;
tel.045.913399;
www.vinimontresor.it
a «Ho ancora nel naso l’odore che faceva il grasso sul fucile mitragliatore arroventato. Ho ancora
nelle orecchie e sin dentro il cervello il rumore della neve che crocchiava sotto le scarpe, gli starnuti e i colpi di tosse delle vedette russe, il suono delle erbe secche battute dal vento sulle rive del Don».
Inizia così il romanzo di Mario
Rigoni Stern «Il sergente nella
neve», che racconta la tragica
epopea della ritirata degli alpini
dalla Russia nell’inverno 1942 ’43. Nel romanzo, Rigoni Stern
cita spesso i nomi dei compagni
che condivisero con lui quella ri-
tirata: Marangoni, Meshini, Bodei, Giuanin, Moreschi, Tourn,
Antonelli e gli ufficiali: i tenenti
Cenci, Sarpi e Moscioni, il capitano Beppo, e tanti altri. Il tenente Cenci appena citato è Nelson
Cenci (1919-2012), che dopo la
guerra divenne medico laringoiatra e docente universitario
ma, soprattutto, scrisse anche lui
dei libri su quella che fu una terribile esperienza per quelli che la
subirono. Tra le sue opere il libro
«Il ritorno» (edito da Mursia con
prefazione di Rigoni Stern), che
racconta l’odissea del suo reparto – attraverso la pianura russa
fino alle montagne del Caucaso
–, con il quale restò finché venne
ferito a una gamba nella battaglia
di Nikolajewka e costretto ad
abbandonare il fronte. Questo libro è alla base dello spettacolo «Il
bianco all’orizzonte», un racconto musicale che va in scena stasera al cineteatro «L’Incontro»
di Comun Nuovo (ore 21, ingresso libero) a cura del Corpo musicale Cologne diretto da Danila
Bonassi con le voci recitanti di
Luca Rubagotti, Luca Pezzoli e
Ornella Uberti. ■
An. Fr.
Mario Rigoni Stern
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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