DAL TESTO ALLA SCENA incontri e testimonianze sulla pratica

Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento di Filologia Moderna
DAL TESTO ALLA SCENA
incontri e testimonianze sulla pratica della scrittura
e della regia teatrale
Nell’ambito del Master di II livello in Letteratura, scrittura e critica teatrale, coordinato da Pasquale
Sabbatino, il Napoli Teatro Festival Italia presenta un ciclo di incontri con tre dei protagonisti dell’edizione
2009: Manlio Santanelli, Giorgio Barberio Corsetti e David Lescot.
Il titolo del progetto è “DAL TESTO ALLA SCENA: incontri e testimonianze sulla pratica della scrittura e della
regia teatrale”.
Quando la parola diventa parola teatrale?
Quando la drammaturgia incontra la regia?
In che misura l'attore partecipa alla scrittura scenica?
La scrittura teatrale è da considerarsi un atto definitivo o un processo di adattamento alla scena?
Quali sono i confini (o gli sconfinamenti) possibili tra teatro e televisione?
Intorno a queste domande nascono gli incontri con Manlio Santanelli, Giorgio Barberio Corsetti, David
Lescot, artisti che presenteranno i loro lavori nella seconda edizione del Napoli Teatro Festival Italia.
Le diverse esperienze dei tre artisti coinvolti rendono questi incontri un percorso articolato dentro la pratica
della scrittura scenica oggi, in cui le modalità di lavoro tra chi scrive e chi mette in scena non sono affatto
rigide e ripetibili. Al contrario, è proprio l'incontro - casuale, promosso o cercato - tra un regista, un testo
teatrale, un drammaturgo e gli attori, che diventa occasione e motore di un nuovo punto di partenza, che
avvia un cammino verso nuove forme di scrittura, di regia e di fare teatro.
MANLIO SANTANELLI
drammaturgo, autore televisivo
Ateneo Federiciano, Edificio Centrale
martedì, 31 marzo 2009
ore 16, I piano, aula 4
Nel giugno 2008 il Napoli Teatro Festival Italia ha invitato Manlio Santanelli e il regista britannico Matthew
Lenton a condurre insieme un laboratorio con alcuni attori napoletani. Il progetto, curato dal Festival in
collaborazione con il National Theatre Studio di Londra, era volto a promuovere e sperimentare l'incontro
delle diverse pratiche teatrali e drammaturgiche italiane e inglesi.
A partire dalle suggestioni e dalle sinergie che questa esperienza ha messo in moto è nato Napoli non si
misura con la mente, il testo di Manlio Santanelli che quest'anno verrà presentato in forma di mise en
espace per la regia di Serena Sinigaglia.
Santanelli, autore di teatro e di televisione, ha ambientato il proprio testo all’interno di un talk show televisivo
mettendone però in crisi il modello e la possibilità stessa. L’incontro con il drammaturgo si concentrerà quindi
sulle differenze che esistono tra la scrittura drammaturgica e quella destinata alla fiction televisiva e dei
possibili “sconfinamenti” tra i due mondi.
GIORGIO BARBERIO CORSETTI
regista, drammaturgo, attore
Ateneo Federiciano, Edificio Centrale
lunedì, 20 aprile 2009
ore 16, I piano, aula 4
Le città visibili, lo spettacolo che Giorgio Barberio Corsetti allestirà nell'edizione 2009 del Festival, mette in
scena un testo dell’autore singaporiano Chay Yew, per una coproduzione tra Napoli Teatro Festival Italia e il
Singapore Arts Festival.
Il testo racconta due vicende parallele, una ambientata in Oriente e una in Occidente, e sarà presentato in
tre lingue (inglese, italiano e cinese) da un cast composto da attori e attrici singaporiani, cinesi e italiani. La
produzione (prove e allestimento) si svolge in Italia e a Singapore, fino al doppio debutto nei rispettivi
festival.
Corsetti allestirà alcune scene del testo nella lingua in cui sono state scritte dall'autore (inglese) e altre
in traduzione (italiano e cinese). In particolare, per le scene in italiano, il lavoro di “adattamento” del testo alla
scena coinvolgerà gli attori e comprenderà il supporto di una traduzione.
La sfida che questo progetto propone al regista si gioca quindi su diversi livelli:
- sul piano drammaturgico, il regista lavora a distanza con un drammaturgo, per ovvie ragioni logistiche;
- sul piano attoriale, il progetto prevede attori con esperienze teatrali diverse;
- sul piano linguistico, gli attori dovranno recitare in lingue diverse;
- sul livello registico, lo spettacolo deve essere allestito per due pubblici molto diversi, quello singaporiano e
quello italiano.
DAVID LESCOT
regista, compositore e musicista, drammaturgo
Ateneo Federiciano, Edificio Centrale
giovedì, 21 maggio 2009
ore 16, I piano, aula 4
L’Européenne è il testo con il quale David Lescot ha ottenuto il Grand Prix de littérature dramatique du
Ministère de la Culture et de la Communication. Il testo, dopo esser stato messo in scena nel 2008 dal
regista belga Charlie Degotte, è riscritto e diretto per la prima volta dal suo autore per l'edizione 2009 del
Napoli Teatro Festival Italia. La messinscena si avvale dell’interpretazione di dodici attori di diverse
nazionalità che si esprimono nella loro lingua madre testimoniando la necessità (e possibilità) per l’Europa di
essere uno Stato senza dover rinunciare alle differenti identità che la compongono. Dopo il debutto a Napoli,
nelle sue diverse rappresentazioni europee, il testo di Lescot accoglierà nuovi personaggi interpretati da
attori dei paesi ospitanti, proponendosi, così, come un esempio di drammaturgia aperta e in continuo
divenire.
Cosa significa mettere in scena il proprio testo? Quale è il rapporto con le messinscene precedenti proposte
da altri registi? Come scrivere un testo aperto, in continua trasformazione?
Questi sono alcuni degli interrogativi che la messinscena de L'Européenne pone e intorno ai quali nasce
l'incontro con David Lescot.