Schema interpretativo della devianza minorile Variabile indipendente Variabili intervenienti Variabile dipendente sociologiche Disorganizzazione sociale Deprivazione relativa Devianza minorile Associazione differenziale Subcultura Etichettamento Discrepanza strain Condizionamento familiare psicosociologiche DEVIANZA • E’ DEVIANTE IL COMPORTAMENTO CHE VIOLA LE ASPETTATIVE ISTITUZIONALIZZATE DI UNA DETERMIATA NORMA SOCIALE • E’ un concetto correlato a un dover essere cioè a un ideale del comportamento • Implica il concetto di sanzione • L’enfasi è posta sulle aspettative e non sulla norma sociale; pertanto il legame è prettamente sociologico in quanto dipende dai valori della cultura di appartenenza • mutando il gruppo sociale muta anche l’individuazione di ciò che viene considerato deviante; ne consegue che non esiste la devianza in quanto tale DEVIANZA MINORILE • Se è relativamente facile individuare il comportamento giuridicamente deviante lo è meno definire quello socialmente deviante • Ambedue le tematiche fanno riferimento a quel particolare periodo dell’esistenza umana, l’ adolescenza, che funge da anello di congiunzione tra l’ età infantile e quella adulta • In tale periodo si costruisce l’identità e il Sé • Bruner: il Sé non è qualcosa di statico o una sostanza, ma la configuarazione degli eventi personali in una unità storica che comprende non solo ciò che siamo stati, ma anche le anticipazioni di ciò che saremo La devianza come processo • Disadattamento: mette in relazione la condizione giovanile con le difficoltà di rapportarsi al mondo adulto. E’ riferito soprattutto al fatto che l’essere giovane è fase intermedia tra la dipendenza dell’infanzia e l’assunzione di status, e quindi di responsabilità, dell’età adulta. • Disagio: è il vissuto soggettivo susseguente al disadattamento. E’ riferito alla difficoltà di assolvere ai compiti evolutivi che vengono richiesti dal contesto sociale per il conseguimento dell’identità personale. E’ di natura prettamente relazionale/comunicativa ed è caratteristica di coloro che stentano a riconoscere tra le persone frequentate “altri come significativi”. • Devianza: in quanto attuazione di un determinato comportamento non conforme alle aspettative sociali; cioè come acquisizione di ruolo e identità sociale (individuale e di gruppo) che si raggiunge mediante l’assunzione di comportamenti che infrangono una norma socialmente condivisa e che diventano visibili anche a causa dell’intervento delle agenzie di controllo sociale. • Emarginazione: non un comportamento ma una condizione sociale caratterizzata dalla permanete esclusione dal sistema dei diritti/doveri e dall’accesso a una serie di risorse normalmente disponibili che solitamente individuano l’area della normalità INFANZIA - ADOLESCENZA • Per comprenderne in pieno l’importanza e lo sviluppo facciamo riferimento a Winnicott ed Erikson • I due autori sono essenziali perché spiegano le premesse individuali, cioè psicologiche, della devianza minorile • Naturalmente alle condizioni individuali vanno, poi, eventualmente sommate tutte quelle di carattere sociale che la determinano in pieno • Quel che ci interessa qui sottolineare è l’importanza della fase adolescenziale • E come vi sia una stretta correlazione tra devianza e stato di deprivazione ERIKSON • Individua otto stati evolutivi di tutto l’intero ciclo vitale dell’uomo; l’adolescenza è anello di congiunzione tra infanzia e età adulta • Dal superamento positivo dei primi quattro stadi dipende il quinto: la formazione dell’identità adolescenziale che decreta il passaggio alla fase adulta • Se tale superamento non avviene con modalità positive ne può derivare una “confusione di identità” che, a sua volta, porta all’assunzione di una “identità negativa” • Identità negativa “ è un’identità perversamente fondata sututte quelle identificazioni e quei ruoli che in certi stadi critici dello sviluppo erano stati presentati come indesiderabili e pericolosi” ADOLESCENZA E IDENTITA’ SECONDO ERIKSON • L’adolescenza, nella sua positività o negatività, dipende dal vissuto familiare e ambientale • L’adolescente va incontro a una crisi normativa • Nell’adolescenza si costruisce un’immagine semplificata della realtà i cui lineamenti provengono dalla struttura ideologica dell’ambiente • Proprio l’ ”immagine semplificata” spiega la tendenza “manichea” dell’adolescenza ADOLESCENZA E IDENTITA’ SECONDO ERIKSON: LA DEPRIVAZIONE • La ricerca della propria identità avviene quindi: • attraverso l’elaborazione e rielaborazione dell’esperienza e dei vissuti • quindi può considerarsi una sorta di “filtraggio delle esperienze” e un continuo processo dialettico con la realtà circostante • il possibile orientamento verso l’acquisizione di una identità negativa dipende dal proprio vissuto • se il vissuto è di deprivazione l’elaborazione/rielaborazione non potrà che essere negativa come lo stato di deprivazione sperimentato WINNICOTT • Vede l’evolversi dell’infanzia come graduale passaggio da uno stato di dipendenza all’indipendenza • Se entro i primi due anni di vita non si è creata una duratura immagine della madre, si comincia a creare una tendenza antisociale che si protrarrà nella tarda infanzia e nell’adolescenza • In altri termini: la tendenza antisociale è conseguenza di un’esperienza di perdita (deprivazione) • I sintomi antisociali (che simboleggiano un tentativo brancolante di recupero ambientale) si manifestano, prevalentemente, sotto forma di furto e comportamenti distruttivi DEPRIVAZIONE • Con tale termine si deve intendere: • Una condizione familiare carente sul piano delle gratificazioni affettive • Una condizione socio-economica di non accesso alle risorse e quindi di svantaggiuo e marginalità sociale con conseguente: – insufficienti stimoli formativi ed educativi – carenza di stimoli ambientali • Ne derivano: – scarse capacità di rielaborare il vissuto – scarse o nulle possibilità di programmare il futuro UNA IMPOSTAZIONE PRETTAMENTE SOCIOLOGICA DISORGANIZZAZIONE SOCIALE Rapido mutamento sociale Instabilità Disorganizzazione DIMINUISCE Controllo formale Controllo informale Controllo di gruppo Si riduce : LA CAPACITA’ SOCIALE DI DARE VALORI Associazione differenziale I meccanismi di apprendimento sociale sono simili: sia per la devianza, sia per il comportamento non deviante Se all’interno del gruppo prevalgono definizioni favorevoli alla devianza, si impara il comportamento deviante L’incidenza del gruppo dipende da: l’intensità dei rapporti tra i membri la durata di tali rapporti la precocità con cui tali rapporti sono iniziati Sub cultura • La devianza crea una cultura incasellata in quella più ampia Valori normativi comuni a quelli della cultura dominante Diversificazione su alcuni valori Etichettamento La teoria dell’ etichettamento è correlata a quella dell’ interazionismo simbolico L’interazionismo simbolico enfatizza il concetto di consenso sociale in relazione alla definizione sociale dei valori Si è devianti perché si è etichettati come tali E’ un processo da cui è estremamente difficile uscire e che passa attraverso: Devianza primaria Devianza secondaria Il cui culmine e lo STIGMA Discrepanza strain • Disuguaglianza nelle successo sociale opportunità di Non osservanza delle norme che regolano le modalità lecite di conseguire le mete Condizionamento familiare La famiglia è vista come: •Luogo di comunicazione normativa •Agenzia di controllo sociale •Opportunità di imparare le regole gerarchiche •Luogo di gratificazione affettiva •Ambito per le identificazioni Funzionamento difettoso DEVIANZA Azione comunicativa deviante • E’ IMPORTANTE DEFINIRE NON IL FENOMENO DEVIANZA ma • IL CONTESTO Ciò implica • UNITA’ DI ANALISI: L’AZIONE UMANA • UNITA’ DI METODO: L’APPROCCIO COMUNICATIVO SISTEMICO Azione comunicativa deviante • Per azione si intende non il comportamento (che è solo del soggetto) ma un costrutto psicosociale articolato in varie dimensioni cognitive, interattive – comportamentali e di significato sociale Azione comunicativa deviante RICOSTRUIRE LA STRUTTURA DELL’AZIONE IN QUANTO COMPOSTA DA: COMPORTAMENTO OSSERVABILE COGNIZIONI CONSAPEVOLI DELL’ATTORE (i suoi processi mentali) SIGNIFICATI SOCIALI CHE L’AZIONE ASSUME NEI CONTESTI (interpretazione e controllo sociale Azione comunicativa deviante Bisogna quindi occuparsi dei processi comunicativi e delle interazioni tra: Soggetti che producono devianza Soggetti che producono controllo sociale DEVIANZA come possibilità di comunicazione: amplifica e rende più evidente il messaggio CONTROLLO SOCIALE riduce la comunicazione deviante in messaggi di svalutazione La RICORSIVITA’ nasce dall’interazione tra a) e b) Azione comunicativa deviante L’azione deviante ha perciò due valenze: • SISTEMICO Riflessiva all’elaborazione interna e si riferisce • INTERSISTEMICO In quanto significato sociale (rapporti con altri: comunicazione tra sistemi) Azione comunicativa deviante ANTICIPAZIONE MENTALE DEGLI EFFETTI EFFETTI che possono essere: STRUMENTALI (coscienti e consapevoli) ESPRESSIVI (latenti, relativi al sé) RIDONDANZE come ripetitività (parte che parla per il tutto)