file 2 - Facoltà di Scienze della Formazione

Schema interpretativo della devianza minorile
Variabile indipendente
Variabili intervenienti
Variabile dipendente
sociologiche
Disorganizzazione sociale
Deprivazione relativa
Devianza minorile
Associazione differenziale
Subcultura
Etichettamento
Discrepanza strain
Condizionamento familiare
psicosociologiche
DEVIANZA
• E’ DEVIANTE IL COMPORTAMENTO CHE VIOLA LE
ASPETTATIVE
ISTITUZIONALIZZATE
DI
UNA
DETERMIATA NORMA SOCIALE
• E’ un concetto correlato a un dover essere cioè a un
ideale del comportamento
• Implica il concetto di sanzione
• L’enfasi è posta sulle aspettative e non sulla norma
sociale; pertanto il legame è prettamente
sociologico in quanto dipende dai valori della
cultura di appartenenza
• mutando
il
gruppo
sociale
muta
anche
l’individuazione di ciò che viene considerato
deviante; ne consegue che non esiste la devianza in
quanto tale
DEVIANZA MINORILE
• Se è relativamente facile individuare il
comportamento giuridicamente deviante lo è
meno definire quello socialmente deviante
• Ambedue le tematiche fanno riferimento a quel
particolare periodo dell’esistenza umana, l’
adolescenza, che funge da anello di congiunzione
tra l’ età infantile e quella adulta
• In tale periodo si costruisce l’identità e il Sé
• Bruner: il Sé non è qualcosa di statico o una
sostanza, ma la configuarazione degli eventi
personali in una unità storica che comprende non
solo ciò che siamo stati, ma anche le anticipazioni
di ciò che saremo
La devianza come processo
•
Disadattamento: mette in relazione la condizione giovanile con le difficoltà
di rapportarsi al mondo adulto. E’ riferito soprattutto al fatto che l’essere
giovane è fase intermedia tra la dipendenza dell’infanzia e l’assunzione di
status, e quindi di responsabilità, dell’età adulta.
•
Disagio: è il vissuto soggettivo susseguente al disadattamento. E’ riferito
alla difficoltà di assolvere ai compiti evolutivi che vengono richiesti dal
contesto sociale per il conseguimento dell’identità personale. E’ di natura
prettamente relazionale/comunicativa ed è caratteristica di coloro che
stentano a riconoscere tra le persone frequentate “altri come significativi”.
•
Devianza: in quanto attuazione di un determinato comportamento non
conforme alle aspettative sociali; cioè come acquisizione di ruolo e identità
sociale (individuale e di gruppo) che si raggiunge mediante l’assunzione di
comportamenti che infrangono una norma socialmente condivisa e che
diventano visibili anche a causa dell’intervento delle agenzie di controllo
sociale.
•
Emarginazione: non un comportamento ma una condizione sociale
caratterizzata dalla permanete esclusione dal sistema dei diritti/doveri e
dall’accesso a una serie di risorse normalmente disponibili che solitamente
individuano l’area della normalità
INFANZIA - ADOLESCENZA
• Per comprenderne in pieno l’importanza e lo
sviluppo facciamo riferimento a Winnicott ed
Erikson
• I due autori sono essenziali perché spiegano le
premesse individuali, cioè psicologiche, della
devianza minorile
• Naturalmente alle condizioni individuali vanno, poi,
eventualmente sommate tutte quelle di carattere
sociale che la determinano in pieno
• Quel che ci interessa qui sottolineare è l’importanza
della fase adolescenziale
• E come vi sia una stretta correlazione tra devianza e
stato di deprivazione
ERIKSON
• Individua otto stati evolutivi di tutto l’intero ciclo
vitale dell’uomo; l’adolescenza è anello di
congiunzione tra infanzia e età adulta
• Dal superamento positivo dei primi quattro stadi
dipende il quinto: la formazione dell’identità
adolescenziale che decreta il passaggio alla fase
adulta
• Se tale superamento non avviene con modalità
positive ne può derivare una “confusione di
identità” che, a sua volta, porta all’assunzione di
una “identità negativa”
• Identità negativa “ è un’identità perversamente
fondata sututte quelle identificazioni e quei ruoli che
in certi stadi critici dello sviluppo erano stati
presentati come indesiderabili e pericolosi”
ADOLESCENZA E IDENTITA’ SECONDO
ERIKSON
• L’adolescenza, nella sua positività o
negatività, dipende dal vissuto familiare e
ambientale
• L’adolescente va incontro a una crisi
normativa
• Nell’adolescenza si costruisce un’immagine
semplificata della realtà i cui lineamenti
provengono
dalla
struttura
ideologica
dell’ambiente
• Proprio l’ ”immagine semplificata” spiega la
tendenza “manichea” dell’adolescenza
ADOLESCENZA E IDENTITA’ SECONDO
ERIKSON: LA DEPRIVAZIONE
• La ricerca della propria identità avviene quindi:
• attraverso
l’elaborazione
e
rielaborazione
dell’esperienza e dei vissuti
• quindi può considerarsi una sorta di “filtraggio delle
esperienze” e un continuo processo dialettico con
la realtà circostante
• il possibile orientamento verso l’acquisizione di una
identità negativa dipende dal proprio vissuto
• se
il
vissuto
è
di
deprivazione
l’elaborazione/rielaborazione non potrà che essere
negativa come lo stato di deprivazione sperimentato
WINNICOTT
• Vede l’evolversi dell’infanzia come graduale
passaggio
da
uno
stato
di
dipendenza
all’indipendenza
• Se entro i primi due anni di vita non si è creata una
duratura immagine della madre, si comincia a creare
una tendenza antisociale che si protrarrà nella tarda
infanzia e nell’adolescenza
• In altri termini: la tendenza antisociale è
conseguenza
di
un’esperienza
di
perdita
(deprivazione)
• I sintomi antisociali (che simboleggiano un tentativo
brancolante di recupero ambientale) si manifestano,
prevalentemente,
sotto
forma
di
furto
e
comportamenti distruttivi
DEPRIVAZIONE
• Con tale termine si deve intendere:
• Una condizione familiare carente sul piano delle
gratificazioni affettive
• Una condizione socio-economica di non accesso
alle risorse e quindi di svantaggiuo e marginalità
sociale con conseguente:
– insufficienti stimoli formativi ed educativi
– carenza di stimoli ambientali
• Ne derivano:
– scarse capacità di rielaborare il vissuto
– scarse o nulle possibilità di programmare il futuro
UNA IMPOSTAZIONE PRETTAMENTE SOCIOLOGICA
DISORGANIZZAZIONE SOCIALE
Rapido mutamento sociale
Instabilità
Disorganizzazione
DIMINUISCE
Controllo formale
Controllo informale
Controllo di gruppo
Si riduce :
LA CAPACITA’ SOCIALE DI DARE VALORI
Associazione differenziale
I meccanismi di apprendimento sociale sono simili: sia per la devianza,
sia per il comportamento non deviante
Se all’interno del gruppo prevalgono definizioni favorevoli alla devianza, si impara
il comportamento deviante
L’incidenza del gruppo dipende da:
 l’intensità dei rapporti tra i membri
 la durata di tali rapporti
 la precocità con cui tali rapporti sono iniziati
Sub cultura
• La devianza crea una cultura incasellata
in quella più ampia
Valori normativi comuni
a quelli della cultura
dominante
Diversificazione su alcuni
valori
Etichettamento
La teoria dell’ etichettamento è correlata a quella dell’
interazionismo simbolico
L’interazionismo simbolico enfatizza il concetto di consenso sociale in relazione
alla definizione sociale dei valori
Si è devianti perché si è etichettati come tali
E’ un processo da cui è estremamente difficile uscire e che
passa attraverso:
 Devianza primaria
 Devianza secondaria
Il cui culmine e lo STIGMA
Discrepanza strain
• Disuguaglianza nelle
successo sociale
opportunità
di
Non osservanza delle norme che regolano le modalità
lecite di conseguire le mete
Condizionamento familiare
La famiglia è vista come:
•Luogo di comunicazione normativa
•Agenzia di controllo sociale
•Opportunità di imparare le regole gerarchiche
•Luogo di gratificazione affettiva
•Ambito per le identificazioni
Funzionamento
difettoso
DEVIANZA
Azione comunicativa deviante
•
E’ IMPORTANTE DEFINIRE NON IL FENOMENO DEVIANZA
ma
•
IL CONTESTO
Ciò implica
•
UNITA’ DI ANALISI: L’AZIONE UMANA
•
UNITA’ DI METODO: L’APPROCCIO COMUNICATIVO SISTEMICO
Azione comunicativa deviante
• Per azione si intende non il
comportamento (che è solo del
soggetto)
ma
un
costrutto
psicosociale articolato in varie
dimensioni cognitive, interattive –
comportamentali e di significato
sociale
Azione comunicativa deviante
RICOSTRUIRE LA STRUTTURA DELL’AZIONE IN QUANTO COMPOSTA DA:
COMPORTAMENTO OSSERVABILE
COGNIZIONI CONSAPEVOLI
DELL’ATTORE
(i suoi processi mentali)
SIGNIFICATI SOCIALI CHE L’AZIONE
ASSUME NEI CONTESTI
(interpretazione e controllo sociale
Azione comunicativa deviante
Bisogna quindi occuparsi dei processi comunicativi e delle
interazioni tra:


Soggetti che producono devianza
Soggetti che producono controllo sociale

 DEVIANZA come possibilità di comunicazione:
amplifica e rende più evidente il messaggio
 CONTROLLO SOCIALE riduce la comunicazione
deviante in messaggi di svalutazione
La RICORSIVITA’ nasce dall’interazione tra a) e b)
Azione comunicativa deviante
L’azione deviante ha perciò due valenze:
• SISTEMICO Riflessiva
all’elaborazione interna
e
si
riferisce
• INTERSISTEMICO In quanto significato
sociale (rapporti con altri: comunicazione
tra sistemi)
Azione comunicativa deviante
ANTICIPAZIONE MENTALE DEGLI EFFETTI
EFFETTI che possono essere:
STRUMENTALI (coscienti e consapevoli)
ESPRESSIVI (latenti, relativi al sé)
RIDONDANZE come ripetitività (parte che parla per il tutto)