FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO • • Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell’azienda e prende il nome, in contabilità, di capitale sociale. Viene conferito all’inizio dell’attività aziendale o durante la vita dell’azienda. Giuridicamente è composto da quote o azioni. Quote: attribuite ai soci nelle società diverse dalle S.p.a.; Sono pari al numero dei soci e sono di importi differenti tra di loro. Azioni: conferite ai soci di s.p.a. Sono tutte di pari importo e ogni socio detiene un numero (solitamente maggiore di uno) di azioni che determinano il potere decisionale di questo nella società. Prof. Michele Galeotti - Anno Accademico 2014/2015 • Autofinanziamento in senso stretto: deriva dagli utili conseguiti dalla società per effetto della gestione. Nel caso in cui non vengano distribuiti sotto forma di dividendi tra i soci, questi vanno a comporre le riserve di utili. Le riserve, inoltre, possono avere origine diversa dagli utili, come ad esempio le riserve da capitale, che rappresentano un incremento del valore del capitale conferito dai soci non derivanti da utili ma da operazioni dirette sul capitale conferito, come ad esempio la riserva sovrapprezzo azioni (emissione di azioni da parte di una società sopra la pari, ossia per un importo superiore al capitale sociale). Esempio: CAPITALE = 100 AZIONI X VALORE UNITARIO AZIONI = 1. Si decide un nuovo conferimento da parte dei soci. Vengono emesse altre 20 azioni con valore unitario pari a 1,5 (sovrapprezzo di 0,5 poiché il valore nominale dell’azione è 1, ma viene pagata 1,5). Prof. Michele Galeotti - Anno Accademico 2014/2015 • • • • CAPITALE PROPRIO: composto da capitale sociale, riserve di utili, riserve di capitale CAPITALE DI DEBITO: rappresenta un debito della società nei confronti di chi ha conferito tale capitale, che dovrà essere restituito. È composto da debiti di finanziamento e da debiti di funzionamento. In particolare, i debiti di finanziamento derivano da operazioni effettuate con soggetti esterni, i quali dovranno essere remunerati nei tempi e nei modi stabiliti. Questi a loro volta si distinguono, temporalmente, in: Debiti di finanziamento a breve termine: convenzionalmente il breve termine è individuato nella durata non superiore a un anno. Debiti di finanziamento a medio-lungo termine: la restituzione è prevista oltre l’anno. Considerando i debiti di finanziamento, bisogna considerare anche i soggetti che concedono il finanziamento: • • • • Banche Società di leasing Società finanziarie non bancarie Obbligazionisti Prof. Michele Galeotti - Anno Accademico 2014/2015 LA COPERTURA DEL FABBISOGNO FINANZIARIO Deriva da un mix di fonti differenti. Bisogna considerare tre diversi aspetti: 1) Canali di finanziamento: rappresentano le fonti di finanziamento e sono molteplici ma non hanno tutti la stessa «accessibilità» da parte delle aziende e inoltre non concedono risorse illimitate. Per quanto riguarda l’accessibilità bisogna tenere in considerazione: • • • • L’area territoriale: la localizzazione territoriale di un’azienda è un elemento molto importante per ottenere più facilmente un finanziamento. La dimensione aziendale: la presenza operativa su larga scala dà maggiori possibilità di ottenere risorse finanziarie. La tipologia dell’azienda, da un punto di vista economico e da un punto di vista giuridico: un’impresa individuale ha, ad esempio, meno possibilità di ottenere grossi finanziamenti rispetto a una s.p.a. Anche l’attività economica è determinante per l’ottenimento di finanziamenti. Ad esempio se un’attività economica è molto rischiosa, i finanziamenti non sono immediati. Il periodo di vita dell’azienda: una start-up ha meno possibilità di ottenere finanziamenti rispetto ad un’azienda che opera sul mercato da tanti anni. Prof. Michele Galeotti - Anno Accademico 2014/2015 Esistono inoltre dei vincoli all’ottenimento dei finanziamenti: • • • • Vincoli di mercato congiunturali del canale di riferimento: gli andamenti congiunturali determinano la maggiore o minore liquidità del canale di finanziamento. Vincoli di mercato istituzionali derivanti da regole giuridiche che regolamentano un determinato canale. Vincoli di rischio: quando si concede un finanziamento bisogna considerare il rischio (di default) di una determinata azienda. In questo caso si tiene presente il profilo di rischio, ossia il limite entro il quale è possibile concedere un finanziamento. Vincoli personali: attengono alla persona che investe il proprio capitale nella specifica azienda. Prof. Michele Galeotti - Anno Accademico 2014/2015 2. Composizione del finanziamento: È una composizione di fonti diverse tra di loro. Bisogna esaminare la composizione sotto questi punti di vista: • • • Analisi dei costi: ogni fonte di finanziamento ha un «costo» differente, che cambia da fonte a fonte di finanziamento. Esso si modifica al modificarsi dell’incidenza di quella specifica fonte sulla copertura complessiva. Analisi della struttura finanziaria: è ottenere un equilibrio tra fonti e impeghi. necessario Analisi dell’effetto leva finanziaria Prof. Michele Galeotti - Anno Accademico 2014/2015 CALCOLO DEL REDDITO A SEZIONI CONTRAPPOSTE CALCOLO DEL REDDITO IN FORMA SCALARE REDDITO REDDITO: COSTI CostiAcquisto Esist. Iniziali Riman. Finali Ammort.to RICAVI Ricavi di vendita Interessi Pass. TOT COSTI RICAVI - COSTI OPERATIVI = REDDITO OPERATIVO - INTERESSI PASSIVI = REDDITO NETTO TOT RICAVI REDDITO NETTO Prof. Michele Galeotti - Anno Accademico 2014/2015 LEVA FINANZIARIA: • • • I debiti vengono remunerati in base a uno specifico tasso di interesse «i», ossia il costo annuale espresso in percentuale del finanziamento esterno (capitale di debito). Esso è dato dal rapporto tra gli INTERESSI PASSIVI e l’ammontare dei DEBITI. ROI (return on investments), redditività per l’azienda, che scaturisce dagli investimenti = Reddito operativo/Capitale investito ROE (return on equity), esprime la redditività per gli azionisti = Reddito Netto/Capitale Netto Se ROI > i allora ROE>ROI Se ROI < i allora ROE<ROI Prof. Michele Galeotti - Anno Accademico 2014/2015 3. Costo delle fonti di finanziamento: L’azienda, nel comporre il giusto mix di fonti di finanziamento, dovrà riuscire ad ottenere un «costo» delle fonti di finanziamento che non sia troppo oneroso. Le fonti sono date da: Debiti Capitale Netto • • Il costo delle fonti «debiti» è dato dal tasso di interesse. Questo tasso è dato dalla somma tra: EURIBOR (tasso fisso del mercato finanziario) + SPREAD (calcolato in funzione del rating* dell’azienda nell’ottica del finanziatore) *è una graduatoria in cui vengono inseriti dei parametri di riferimento entro i quali un’azienda viene classificata in grado alla sua capacità di restituire il capitale o gli interessi, o comunque in grado alla sua capacità di evitare o meno il rischio di default (es: le aziende con un rischio molto basso hanno un rating AAA, AA+, etc.) Prof. Michele Galeotti - Anno Accademico 2014/2015 • COSTO DEL CAPITALE PROPRIO: Remunerazione che deve essere garantita agli azionisti. Dal punto di vista dell’azionista, la remunerazione è data dall’ammontare dei DIVIDENDI prospettici (quota di utile ripartita dall’azienda agli azionisti). Inoltre, per l’azionista la remunerazione è data dal capital gain, ossia la crescita del valore economico del capitale conferito in azienda. Dal lato dell’azienda, la remunerazione del capitale proprio è data esclusivamente dal dividendo. La decisione riguardante l’investimento in azienda da parte dell’azionista, è relativa al costo-opportunità, ossia riuscire ad ottenere una remunerazione migliore rispetto alle altre alternative di investimento. Il costo-opportunità è dato dalla remunerazione priva di rischio (es. Bond, titoli di Stato) + il premio per il rischio (ossia una % che si somma per tenere conto del rischio di un determinato investimento) Prof. Michele Galeotti - Anno Accademico 2014/2015 PROCESSI DI FINANZIAMENTO: • Obiettivi: • • • • Equilibrio finanziario: nasce dal confronto tra i flussi finanziari propri della produzione, con i processi di finanziamento. Si realizza rapportando gli investimenti con i finanziamenti. Autonomia finanziaria: l’azienda riesce a mantenersi autonoma, ossia non condizionata o limitata nelle proprie decisioni dalla variabile finanziaria. Elasticità finanziaria: l’azienda deve disporre di liquidità che le consenta di far funzionare il circuito dei finanziamenti senza situazioni che possono metterla in «tensione finanziaria» (ossia le uscite superano le disponibilità liquide) Controllo: • • • • Analisi del fabbisogno finanziario Analisi delle fonti di finanziamento Analisi correlazione fonti-impieghi Analisi della liquidità (cash flow), tramite rendiconto finanziario Prof. Michele Galeotti - Anno Accademico 2014/2015