3LORWDUHGXH026 KWWS9LQFHQ]R9IUHHZHERUJ 3LORWDUHGXH026 'LVFODLPHU ,OFRQWHQXWRGLTXHVWRILOHqIRUQLWR$6,6DVRORWLWRORGLGDWWLFRHVHQ]DJDUDQ]LDDOFXQDLPSOLFLWDRHVSOLFLWD,Q SDUWLFRODUH QRQ FL VL ULWLHQH UHVSRQVDELOL GL DOFXQ GDQQR GLUHWWR R LQGLUHWWR FDXVDWR GDOO¶XVR GHOOH LQIRUPD]LRQL FRQWHQXWHLQTXHVWRGRFXPHQWR 7XWWLLQRPLGLSURGRWWLHGLWWHVRQRSURSULHWjGHLOHJLWWLPLSURSULHWDUL /DGLVWULEX]LRQHGLTXHVWRILOHqIDWWLVDOYLLGLULWWLGLWHU]LOLEHUDHJUDWXLWDDFRQGL]LRQHGLQRQDSSRUWDUHPRGLILFKH H GL FLWDUH OD IRQWH ( YLHWDWR O XVR FRPPHUFLDOH GL WXWWR R SDUWH GHO SUHVHQWH ILOH VDOYR HVSUHVVD DXWRUL]]D]LRQH VFULWWD Questo semplice circuito permette di pilotare due MOS di potenza attraverso una coppia di segnali digitali. L’applicazione per cui è stato pensato è il pilotaggio di una coppia di motori DC attraverso un generatore PWM ma potrebbe essere usato in tutti quei casi in cui è necessario pilotale in on/off due carichi attraverso un segnale digitale prelevato per esempio dalla porta parallela del PC o da un pin di un microcontrollore.. Il circuito è optoisolato per evitare danni al circuito digitale di controllo ed è adeguato a funzionare fino a correnti di una decina di ampere, tensioni di qualche decina di volt e frequenze oltre il KHz. 'HVFUL]LRQHGHOFLUFXLWR Il circuito è piuttosto semplice e quindi non necessita di descrizioni particolari sul suo funzionamento. Si tratta infatti di un semplice MOS di potenza collegato tra il carico e la massa e pilotato da una porta logica CMOS. È ovviamente presente un diodo (che deve essere di tipo veloce) per impedire che carichi induttivi possano creare elevate tensioni GLDSHUWXUD. Il driver è elettricamente isolato dal comando digitale ed è alimentato direttamente dalla stessa tensione che alimenta il carico. Riporto alcuni criteri per la scelta dei componenti in quanto quelli riportati sullo schema non sono sempre di immediata reperibilità ed adeguati alla specifica applicazione. Per quanto riguarda la FRUUHQWH commutabile, il problema deve essere visto sotto due aspetti: • Se il carico è puramente resistivo (per esempio una lampadina) non ci sono problemi particolari in quanto il MOS utilizzato gestisce senza problemi correnti fino a 10A. Se non dovesse essere sufficiente sono disponibili nello stesso tipo di contenitore dispositivi da 30-40 e più ampere, tutti sostituibili senza problemi particolari. Solo se le correnti sono molto elevate in rapporto alla Rds(on) del MOS utilizzato potrebbe essere necessario aggiungere un piccolo dissipatore. • Se il carico è induttivo (per esempio un motore DC) i problemi nascono soprattutto dalla corrente che il diodo è in grado di gestire. Infatti durante la fase off, la corrente del carico scorre nel diodo che deve quindi essere opportunamente dimensionato. Purtroppo diodi veloci oltre i 3-5A non sono facilissimi da trovare e spesso hanno dimensioni non compatibili con quello che ho utilizzato per fare lo stampato. Per quanto riguarda la tensione, il circuito è progettato per gestire un carico a 24V, ma cambiamenti possono essere fatti seguendo le indicazioni seguenti • Se la tensione è minore ma comunque maggiore di 12V il circuito è utilizzabile senza cambiamenti o, al limite e solo per tensioni più basse, una piccola diminuzione della R5 per mantenere la corrente di alimentazione del circuito integrato nell’ordine dei 20-30mA. • Se la tensione scende sotto i 12V ma rimane comunque superiore a 5V vi è un problema legato al fatto che i MOS utilizzati necessitano di una tensione di gate di 10-15V. Una alternativa praticabile è quella di utilizzare MOS ORJLFOHYHO, capaci di andare in completa conduzione con una tensione di gate di 4-5V. In questo caso lo zener va ridotto a 5V e la R5 dimensionata per una corrente di 20-30mA. Purtroppo un MOS ORJLFOHYHO è più costoso e meno reperibile di uno QRUPDOH Pagina 1 di 4 3LORWDUHGXH026 • KWWS9LQFHQ]R9IUHHZHERUJ Se la tensione di alimentazione è maggiore, occorre aumentare la R5 per fare in modo che la corrente rimanga nell’ordine di grandezza di 35mA. Un problema nasce dal fatto che la potenza dissipata dalla R5 potrebbe crescere a livelli inaccettabili. Ovviamente è necessario che tutti i componenti (in particolare MOS, diodi e C elettrolitico) siano scelti adeguatamente Per quanto riguarda la YHORFLWj GL FRPPXWD]LRQH, il componente più critico dell’intero circuito è sicuramente l’optoisolatore: il componente indicato nello schema (4N25) è infatti piuttosto lento e ciò non permette di superare la frequenza di qualche KHz. Esistono certamente componenti più veloci ma sono più difficili da reperire e più costosi. Rimane comunque un problema difficile da superare andare oltre i 20KHz, frequenza che potrebbe essere invece opportuno raggiungere per evitare rumori. Da questo punto di vista non presentano invece problemi importanti l’uso di semplici driver CMOS (con uscite in parallelo per aumentare la corrente disponibile) o il MOS (qualunque tipo moderno per commutazione è adeguato) Nella sezione di alimentazione sono presenti alcuni elementi che, volendo, possono essere omessi • Il C elettrolitico è utile soprattutto nel caso di carichi induttivi e potrebbe essere omesso o ridotto come capacità se l’alimentazione del circuito deriva da una batteria. La sua tensione di lavoro deve essere abbondantemente superiore a quella di alimentazione (almeno il doppio se ci sono carichi induttivi) • Il filtro LC e C5 riducono la generazione di disturbi condotti. Il filtro deve poter sopportare la somma delle correnti dei due carichi e, volendo toglierlo, deve essere sostituito da un filo • Il fusibile deve essere adeguato al carico ed è sconsigliabile toglierlo • Sul dimensionamento di R5 e del diodo zener, ho già detto precedentemente Il pilotaggio del circuito avviene attraverso due segnali digitali connessi direttamente ai diodi led dei due optoisolatori. Il circuito è dimensionato per ingressi TTL ma, cambiando R2 ed R4 possono essere forniti anche livelli diversi. È possibile sia la connessione dei catodi a massa (in questo caso un livello logico alto sugli anodi causa la conduzione del MOS) sia la connessione degli anodi alla tensione di alimentazione digitale (in questo caso uno zero logico sui catodi manda in conduzione i MOS). È Ovviamente possibile un pilotaggio misto. Pagina 2 di 4 3LORWDUHGXH026 KWWS9LQFHQ]R9IUHHZHERUJ I disegni sono in scala 1:1. Qualora si intendano utilizzare direttamente i disegni delle piste per realizzare il PCB, occorre tenere presente che, nel caso di uso della fotoincisione, è necessario stampare ed esporre lasciando il disegno a diretto contatto del rame, cioè capovolto rispetto a quanto visibile in questa pagina, informazione peraltro ricavabile dalle scritte che dovranno evidentemente essere correttamente leggibili. (OHQFRFRPSRQHQWL C1 C3 C4 C5 D1 D2 D3 D4 D6 F1 ISO1 ISO2 JP1 JP2 JP3 JP4 LC1 Q1 Q2 R1 R2 R3 R4 R5 U1 Elettrolitico 1000uF – 50V Elettrolitico o tantalio 10uF 100N 100N BY33 (o altro diodo veloce) 1N4148 BY33 (o altro diodo veloce) 1N4148 Diodo zener 12V – 1W Fusibile 10A 4N25 4N25 Connettore 2 poli, passo 5mm Connettore 4 poli, passo 2.5mm Connettore 2 poli, passo 5mm Connettore 2 poli, passo 5mm FILTRO LC a T P321 (o altro MOS di potenza) P321 (o altro MOS di potenza) 10K 1K8 10K 1K8 470 ½W CMOS 40106 Pagina 3 di 4 3LORWDUHGXH026 KWWS9LQFHQ]R9IUHHZHERUJ +24 D1 BY 33 U1A V dd 1 JP1 2 1 2 M1 Motor e 1 2 40106 U1B R2 3 4 1 Q1 P321 3 R1 10k 1k8 40106 D2 1n4148 U1C 5 JP2 4 3 2 1 4N25 ISO1 led1led1+ led2led2+ 6 +24 40106 U1D V dd 9 D3 BY 33 8 JP3 Input M2 40106 R4 11 Motor e 2 2 U1E 10 1 Q2 P321 3 R3 10k 1k8 1 2 40106 D4 1n4148 U1F 13 4N25 ISO2 12 40106 +24 JP4 F1 2 1 R5 470 1/2 W FUSE 10A Pow er IN LC1 Filtro T V dd + C5 100n C1 1000u 50V D6 12V + C3 10u C4 100n 3HU TXDOXQTXH FRPXQLFD]LRQH SRWHWH ULQWUDFFLDUPL DOO¶LQGLUL]]R GL HPDLO [email protected] ,Q SDUWLFRODUH VDUj PROWR JUDGLWD OD VHJQDOD]LRQH GHJOL HUURUL H GHOOH RPLVVLRQL QRQFKp GHL SDVVDJJL FKH DSSDLRQR RVFXULHSRFRFRPSUHQVLELOL9LVLWDWHLOPLRVLWRhttp://VincenzoV.freeweb.org SHUHYHQWXDOLQXRYHYHUVLRQLGLTXHVWR ILOHRSHUDOWUHLQIRUPD]LRQLVXOO¶HOHWWURQLFDDPDWRULDOH Vincenzo Villa – Pilotare due MOS – Versione 1.0 – Marzo 2000 Pagina 4 di 4