MEDICINA VETERINARIA NON CONVENZIONALE “L’esercizio delle medicine non convenzionali è da ritenersi a tutti gli effetti un atto medico” e’ l’ormai storica affermazione della F.N.O.O.M. che in qualche modo legittima l’operato dei medici che applicano queste discipline. Tutto cio’ impone una seria riflessione anche in veterinaria. Infatti se sono circa 9 milioni gli italiani che si affidano alle cosiddette ‘medicine dolci’, sempre crescente e’ il numero dei pazienti a quattro zampe che sono sottoposti alle terapie non convenzionali. Proprio i notevoli risultati raggiunti applicando tali terapie negli animali hanno fornito ulteriori conferme alla loro validita’. Numerosi, poi, sono i medici veterinari che gia’ da tempo praticano Agopuntura, Medicina Tradizionale Cinese, Ayurveda, Fitoterapia, Omeopatia, Omotossicologia, Osteopatia, Chiropratica, e la cui formazione e’ avvenuta nell’ambito di scuole e societa’ culturali di medicina veterinaria non convenzionale. Le MNC sono apparse in grado di ripristinare quelle metodiche terapeutiche globali che tengono conto del paziente come di una unita’ psico-fisica che interagisce con l’ambiente in cui vive ed il cui stato di salute e’ condizionato da piu’ fattori, intrinseci ed estrinseci. Tutto questo ha creato negli ultimi anni un notevole fermento che ha portato alla diffusione delle MNC, alla costituzione di societa’ culturali che si occupano di esse e che hanno promosso numerosi eventi quali congressi, seminari, stage, alla fondazione di scuole che hanno fornito ai medici veterinari una formazione specialistica in queste discipline. Non erano mancate anche iniziative e proposte dalle diverse associazioni di MVNC, ma con scarsa o nulla risposta da parte degli organi della medicina ufficiale. Tra esse ricordiamo la PROPOSTA NORMATIVA per l’AGOPUNTURA VETERINARIA redatta dalla S.I.A.V., Societa’ Italiana Agopuntura Veterinaria, datata 10 Agosto 1999 (vedi: ‘Proposta normativa per l’AV’; “Il Progresso Veterinario” n. 17 – 30 Settembre 2000). Tale documento avrebbe dovuto servire da base di iniziale discussione sulla regolamentazione delle MNC in veterinaria, avviare un dibattito coinvolgendo la F.N.O.V.I. e le societa’ culturali di medicina veterinaria convenzionale e non. La PROPOSTA nasceva come momento di riflessione e di sintesi da parte di chi gia’ da diversi anni si occupava di Agopuntura Veterinaria (AV) e quindi essa ha carattere eminentemente pratico ed affronta problematiche professionali dirette. La PROPOSTA tuttora valida e rispondente alle attuali esigenze, e’ suddivisa in tre sezioni fondamentali: AMBITO PROFESSIONALE Per analogia a quanto è avvenuto per la medicina dell’uomo, appare ovvio che a praticare l’AV (e per estensione tutte le altre MNC) siano i medici veterinari, regolarmente iscritti presso uno degli Ordini Provinciali. Appare altresì necessario che chi pratichi tale disciplina sia in possesso di una certificazione attestante la partecipazione ad un corso di formazione specialistica in AV (le cui caratteristiche verranno discusse più avanti). E’ auspicabile che nell’ambito degli albi professionali si istituisca una sezione dedicata esclusivamente ai medici veterinari che operano nel settore delle MNC, consultabile dai proprietari che intendono sottoporre i loro animali a tali terapie. La necessità di poter evidenziare la propria attività di medico veterinario ‘non convenzionale’ tramite l’impiego di un’opportuna dicitura, ad esempio “AGOPUNTURA VETERINARIA” (ed ‘Omeopatia Veterinaria’, ‘Fitoterapia Veterinaria’, e così via), utilizzabile anche su biglietti da visita, carta intestata, ricettari, targhe esposte al di fuori di studi, ambulatori, cliniche veterinarie, nella stessa pubblicità professionale (pagine gialle, etc), legittima il medico veterinario agopuntore nell’ambito della sua professionalità, ed è una forma di correttezza nei confronti dei proprietari degli animali che vengono così rassicurati che quel medico o che in quella struttura veterinaria si pratica questa arte medica con ‘scienza e coscienza’! Infine anche nelle strutture del S.S.N. ed in quelle universitarie è bene che ad operare nell’ambito delle MNC siano medici veterinari in possesso dei requisiti suddetti. AMBITO CULTURALE Diviene necessaria la costituzione di un ‘Coordinamento nazionale delle MNC Veterinarie’ composto dai rappresentanti di ciascuna disciplina e società culturale al fine di lavorare in sintonia per promuovere il riconoscimento ufficiale delle MNC per animali. In quest’ottica, ed al fine di favorire l’integrazione delle diverse medicine, convenzionale e non, diviene opportuno approntare seminari divulgativi delle MNC nell’ambito degli Ordini professionali. Spesso, proprio per mancanza di una corretta comunicazione tra medici veterinari ‘convenzionali’ ed ‘alternativi’ si sono verificati spiacevoli episodi. Non sarà mai troppo ripetere che il fine fondamentale è quello di raggiungere un modello di MEDICINA INTEGRATA che affianchi tra loro tutte le possibilità diagnostiche e terapeutiche delle diverse arti mediche, escludendo qualsiasi atteggiamento di concorrenza, di sfiducia e persino di denigrazione verso l’una o l’altra forma di intervento medico. Una tale integrazione passa necessariamente attraverso la validazione scientifica dell’AV. E quindi dovrebbero essere le strutture universitarie e quelle del S.S.N. a considerare piani specifici di ricerca e valutazione per le MNC. Del resto è positivo l’interesse mostrato da alcune Facoltà di Medicina Veterinaria in cui si cominciano a discutere tesi di laurea in AV (Bologna, Milano, Padova), né si può tacere dell’innovativo Master universitario di II livello in “Medicine Energetiche in Veterinaria”, organizzato per l’anno accademico 2000 - 2001 dalla Facoltà di Medicina Veterinaria di Udine che ha riscosso notevoli consensi in Italia ed in Europa. AMBITO FORMATIVO Il requisito base perché si possa praticare l’AV con ‘scienza e coscienza’ è in un corso di studi a carattere specialistico. Il fine è quello di formare ‘medici veterinari agopuntori’ che siano in grado di affiancare le possibilità diagnostiche e terapeutic he della Medicina Tradizionale Cinese alla loro pratica quotidiana ‘occidentale’, creandone una proficua integrazione. Il corso, di durata triennale, dovrebbe essere tenuto esclusivamente da insegnanti medici veterinari agopuntori, e dovrebbe prevedere lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche distinte per settori: cavalli, animali da reddito, piccoli animali, così da rispondere meglio e più specificatamente alle esigenze dei veterinari che affrontano questo tipo di studi, considerando anche che esse divengono un importante strumento diagnostico e terapeutico anche nell’allevamento biologico. E sempre in tema di formazione, sarà anche necessario approntare programmi di aggiornamento professionale in MNC al pari di quanto avviene per gli E.C.M. in medicina allopatica. Appare verosimile che siano riconosciute come centri di formazione ed aggiornamento ufficiali in MVNC proprio quelle scuole o societa’ che hanno lavorato con profitto in questi anni. Da questi dati nasce l’idea di creare una ‘Commissione delle Scuole di AV’ che si occupi di vagliare i programmi impostati da ciascuna scuola, che regolamenti i percorsi formativi e di aggiornamento. Sarebbe importante che nella stessa Commissione fosse presente una rappresentanza della F.N.O.V.I. Tutto questo porta al problema più scottante: riconoscere l’attestato di partecipazione a questi corsi come valido affinché i veterinari, che tanto si sono impegnati nel seguire tali corsi e che si sono seriamente preparati, possano iscriversi nella sezione dedicata alle MNC veterinarie dell’Albo professionale. Da quanto detto si può ritenere che la ‘questione’ delle MNC in veterinaria vada affrontata per stadi successivi: 1) Istituzione di una Commissione di M.V.N.C. di cui facciano parte i rappresentanti di tutte le società culturali di medicina veterinaria non convenzionale che, andando al di là dei singoli particolarismi, sia in grado di produrre un documento unitario di Proposta Normativa per le M.V.N.C. 2) Istituzione di una Conferenza di medicina veterinaria di cui facciano parte i rappresentanti di tutte le società culturali di medicina veterinaria convenzionale e non che rediga un documento di Medicina Veterinaria Integrata. 3) Coinvolgere la F.N.O.V.I. al fine di riconoscere e regolamentare le MNC in veterinaria. Tutto il processo di legittimazione delle M.V.N.C. deve fondarsi sull’assunto che la Medicina è una sola, ma costituita da diverse discipline che, attraverso la loro integrazione, assicurino il benessere degli animali, promuovano la condizione di salute dei pazienti, nel pieno rispetto del pluralismo scientifico e della libertà di scelta terapeutica. Di seguito viene riportata la versione integrale della PROPOSTA NORMATIVA S.I.A.V. per l’AV. PROPOSTA DI NORMATIVA PER L'AGOPUNTURA VETERINARIA AMBITO PROFESSIONALE • Possono praticare l'Agopuntura Veterinaria (AV) in ambito libero professionale i medici veterinari in possesso dei seguenti requisiti: 1 - iscrizione all'albo professionale presso uno degli Ordini provinciali; 2 - certificazione attestante la partecipazione ad un corso di formazione specialistica in AV. • Istituzione di una sezione consultabile dell'albo professionale dedicata esclusivamente ai medici veterinari che praticano Medicine Non Convenzionali (MNC) per animali. • Impiegare la dicitura "AGOPUNTURA VETERINARIA" su biglietti da visita, carta intestata, timbri, ricettari, etc. • Impiegare la dicitura "AGOPUNTURA VETERINARIA" su targhe esposte al di fuori di studi, ambulatori, presidi pubblici, cliniche, ospedali, unità mobili veterinarie. • Impiegare la dicitura "AGOPUNTURA VETERINARIA" nella pubblicità professionale, su pagine gialle, su siti web, etc. • Possono praticare l'AV presso i Presidi Veterinari Pubblici e presso gli Ospedali Veterinari Universitario - Didattici i soli medici veterinari agopuntori in possesso dei suddetti requisiti. AMBITO CULTURALE • Costituzione di un 'Coordinamento Nazionale delle MNC per Animali' composto da rappresentanti di ciascuna disciplina e società culturale, con il fine di promuovere il riconoscimento ufficiale delle MNC veterinarie. • Attivare seminari di presentazione delle MNC per i medici veterinari 'convenzionali' nell'ambito degli Ordini provinciali, favorendo così sia l'integrazione delle differenti medicine, sia una fattiva collaborazione tra medici veterinari convenzionali e non convenzionali. • Diffondere la cultura delle MNC presso le Associazioni degli Allevatori e presso tutte le istituzioni coinvolte nella salute animale. • Coinvolgere le strutture universitarie, del S.S.N. e quelle del mondo scientifico ufficiale. AMBITO FORMATIVO Un corso di formazione specialistica in AV deve soddisfare i seguenti requisiti: • Durata triennale del corso; • Monte ore triennale: 360 ore di lezioni teorico - pratiche; • In specifico: 90 ore di lezioni teoriche per anno di corso, 30 ore di esercitazioni pratiche per anno di corso; • Esercitazioni pratiche distinte per specie animale: Piccoli Animali (cane, gatto, roditori d'appartamento); Animali da Reddito (bovini, caprini, ovini, suini); Equini (cavalli, asini, muli); Volatili (da cortile e da affezione); Selvatici. Ciascuna scuola può attivare corsi per una o più specie animali. • Ciascuna scuola, pur mantenendo la propria autonomia, è tenuta a sottoporre il proprio programma didattico ad una 'Commissione delle Scuole di AV' (commissione che preveda la presenza di un rappresentante della F.N.O.V.I.); • Esami teorico - pratici annuali; • Tesi di fine corso (di natura teorica o pratico - sperimentale); • Discussione della suddetta tesi finale davanti ad una Commissione esaminatrice che includa un rappresentante inviato dall'Ordine provinciale dei medici veterinari di pertinenza territoriale (meglio se tale rappresentante è esperto in AV). Dr. Francesco Longo Medico Veterinario Specialista in Riproduzione Animale Vicepresidente S.I.A.V.