ASTRONOMIA - RECENSIONI - SETTORE STORIA

Bollettino Astronomico
408 / 2017
Bollettino di informazione astronomica nr. 408/2017
OSSERVATORIO ASTRONOMICO e PLANETARIO
G.Galilei 28019 SUNO (NO)
Tel. 032285210 / 335275538
www.osservatoriogalilei.com [email protected]
Mercoledì 3 Maggio 2017, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del primo mercoledì di ogni
mese, vi sarà una serata dedicata alle proiezioni al planetario e, in caso di condizioni meteo favorevoli,
osservazioni al telescopio . In caso di cattivo tempo sarà in uso il solo planetario.
La Luna, sarà in fase crescente con illuminazione del 47% - tramonta alle 23:52e permetterà le osservazioni di
oggetti non troppo deboli del profondo cielo. Si potranno vedere le costellazioni primaverili. Il pianeta Giove
sarà visibile per tutta la notte. Saturno sorgerà nella seconda parte della notte alle ore 00:24 rendendosi di fatto
difficilmente osservabile in quanto molto basso sull’orizzonte.
CALENDARIO LUNARE DI MAGGIO
Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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IL CIELO DEL 3 MAGGIO 2017 (a cura di Oreste Lesca)
RECENSIONI
(a cura di Silvano Minuto)
PRIYAMVADA NATARAJAN
L’ESPLORAZIONE DELL’UNIVERSO
La rivoluzione che sta svelando il cosmo
Bollati Boringhieri 2017
Brossura – Pag. 236 - € 24.00 – ISBN-10: 8833928233
Per millenni l'universo è stato sinonimo della volta stellata che ci sovrasta e noi
ne eravamo il centro. Con la modernità si sono sviluppate nuove idee, sono
state intraprese molte strade e si è iniziato un cammino di osservazioni e
mappature del cosmo, sempre più precise, che ha mutato la nostra
comprensione del mondo. Negli ultimi cento anni, poi, un'improvvisa
accelerazione delle ricerche scientifiche ha radicalmente trasformato le nostre
conoscenze. Ma il cammino per arrivare all'immagine attuale della struttura
dell'universo non è stato per nulla lineare, tutt'altro. Gelosie, vicoli ciechi, ambizioni e frustrazioni dei
protagonisti di questa avventura hanno costellato il cammino della conoscenza, e se oggi sappiamo
infinitamente più cose di quelle che si sapevano anche solo all'inizio del Novecento, certo non possiamo dire di
sapere tutto: molto altro ancora ci stupirà in futuro, forse tra breve. In questo libro, scritto da una protagonista
assoluta della mappatura del cosmo, possiamo seguire le più importanti e affascinanti scoperte dell'astrofisica
contemporanea. L'universo che conosciamo oggi non sta più fermo: è in accelerazione costante, contiene
(segue)
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immensi buchi neri - una delle strutture più misteriose che l'uomo abbia mai scoperto -, riverbera di un'eco
dell'esplosione che lo originò oltre 13 miliardi di anni fa, e forse è solo uno degli infiniti possibili universi. A
complicare il quadro vi è la scoperta del fatto che ciò che vediamo rappresenta un misero 4% di tutto ciò che
c'è, mentre il 96% restante è costituito di materia oscura ed energia oscura, di cui sappiamo pochissimo (e
proprio l'autrice di questo libro è una delle protagoniste della mappatura dettagliata di questo nuovo mondo
misterioso). Infine, abbiamo scoperto ormai centinaia di esopianeti, Terre orbitanti attorno a Soli lontani che
potrebbero un giorno far svanire la nostra convinzione di essere soli nel cosmo. Solo la scienza, con tutta la sua
provvisorietà e la sua incompletezza, ha potuto darci un quadro tanto grandioso.
DIARIO ASTRONOMICO
(a cura di Silvano Minuto)
Presentazione nel bollettino n. 355 del 21.1.2015
1921 Le osservazioni si interrompono al 16 ottobre 1921, riprendono solo il 28 marzo dell’anno successivo per
interrompersi nuovamente il 20 giugno. Si riferiscono ad una eclisse parziale di Sole, offuscata dal cattivo tempo
e dalla visione dei pianeti Saturno, Giove, Venere e Mercurio. Il diario non viene compilato nel 1923 e viene
ripreso il 20 maggio 1924. Non sappiamo il motivo di questa interruzione, probabilmente dovuta ad impegni di
lavoro o trasferimento in un luogo inadatto a questo tipo di attività.
Parte 53 - 1922
28 Marzo 1922. Eclissi anulare di Sole, visibile come parziale. Il cielo è stato fortemente offuscato, ed una
pioggerella non ha cessato di cadere durante tutta la prima parte del fenomeno, senza tuttavia impedire
l’osservazione del Sole, il quale è stato continuamente attraversato da nubi di aspetto granuloso. Ma circa 15h
30m il cielo si è coperto di dense nubi che hanno impedito completamente l’osservazione del seguito.
L’osservazione incomincia a 14h 10m in un cielo offuscatissimo, che però in seguito va in po’ migliorando. A
14h 20m il primo contatto ha già avuto luogo, e il lembo del Sole mostra un’ampia intaccatura. Il lembo lunare
si presenta un po’ agitato, ma netto e senza importanti asperità; solo circa 15h 15m alcune irregolarità
abbastanza notevoli si osservano nel tratto più occidentale. Le osservazioni sono state fatte direttamente e per
proiezione, al cann. di 54mm, munito di un oculare di 47 ingr. Quattro gruppi di macchie erano visibili, ma data
la loro posizione sull’emisfero Nord ad una latitudine media di circa 10°, nessuno è stato occultato dal disco
lunare. Il più impostante di essi, prossimo a passare per il meridiano centrale, comprendeva una macchia
tondeggiante con nucleo e penombra, seguita da macchie minori. Un altro, composto, a quanto sembrava, di
una sola macchia, pure con nucleo e penombra, seguiva il primo. Un terzo comprendeva una macchia allungata,
con nucleo e penombra, presso il lembo orientale, e un quarto, minore, precedeva il principale.
10 Maggio 1922. 22h 15m - 22h 25m. Osservati al cann. di 54mm Saturno e Giove, visibili non molto discosti,
nella stessa plaga celeste. L’uno e l’altro non presentano molti dettagli. In Saturno l’anello ha sempre aspetto
lineare, e i due fori oscuri non hanno potuto essere osservati con nessuno degli oculari impiegati (47, 69 e 86).
Titano, abbastanza difficilmente visibile, segue il pianeta. In Giove solo le fascie tropicali hanno potuto essere
osservate, di cui la boreale meno larga ma più intensa (ingr. 69 e 86). Tutti e 4 i satelliti sono visibili ad Est.
Chiaro di Luna; cielo un po’ offuscato.
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17 Maggio 1922. Circa 19h 27m. Venere è distintamente visibile ad occhio nudo. Il Sole è ancora sull’orizzonte
e tramonta circa 5 minuti dopo. Conoscendone più precisamente la posizione, sarebbe stato certamente
possibile scorgerla qualche minuto prima.
A 20h 15m anche Mercurio (prossimo a Venere; a destra e un po’ più basso) è benissimo visibile ad occhio nudo,
sebbene notevolmente inferiore a Capella (quest’ultima trovasi però a maggior altezza sull’orizzonte, e in una
regione meno illuminata). Non è stato possibile un confronto con Aldebaran il quale basso sull’orizzonte è
immerso nei bagliori crepuscolari, a 20h 30m non era ancora visibile.
19 Maggio 1922. A 20h 10m osservato Mercurio, non molto brillante ma visibile senza difficoltà ad occhio nudo.
22 Maggio 1922. A 20h 0m, Mercurio si rende visibile al binocolo, e una decina di minuti dopo si mostra anche
ad occhio nudo. La vicinanza di Venere facilita molto la ricerca del pianeta.
20 Giugno 1922. 22h 5m - 22h 29m. Oss. di saturno e di Giove.
In Saturno l’anello è ancora poco aperto e il pianeta non mostra nessun particolare interessante, tranne l’ombra
dell’anello che attraversa il disco un po’ a Sud del centro. Titano, ben visibile, precede il pianeta.Anche Giove
non mostra un aspetto troppo interessante. Sul disco sono visibili le sole fasce tropicali, larghe e abbastanza
diffuse, Tre satelliti sono visibili, tutti ad W.
(cann. di 54mm; ingr. 86).
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IMPARARE GLI ALLINEAMENTI - AURIGA
(a cura di Silvano Minuto)
Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere le stelle e le costellazioni
Un osservatore che per la prima volta affronta un cielo stellato con la volontà di riconoscere le costellazioni, può
essere preso dallo sconforto: le stelle sono tante, più o meno luminose, più o meno vicine fra loro; orientarsi in
un mare così caotico può sembrare difficile. Quando si inizia ad osservare il cielo, occorre innanzitutto cercare
delle forme caratteristiche, dette asterismi. Fondamentale per l'apprendimento è un cielo non inquinato e buio,
possibilmente sgombro da intralci fisici (come montagne alte molto vicine) che impediscano l'osservazione di
grandi aree della volta celeste. In questa esposizione non seguiremo necessariamente le stagioni, ma
procederemo ad illustrare le varie costellazioni per raggruppamenti omogenei.
Una sezione interattiva per imparare gli allineamenti di base è disponibile sul sito istituzionale APAN alla pagina:
http://www.osservatoriogalilei.com/home/index.php/didattica/imparare-gli-allineamenti
I - Riconoscere il Grande Carro (o Orsa Maggiore) – 31.3.2011
III – Cassiopeia – 31.5.2011
V – Cefeo – 31.8.2011
VII – Perseo – 27.10.2011
IX – Triangolo estivo – 31.12.2011
XI – Il Cigno – 28.02.2012
XIII – Alcune costellazioni minori – 30.04.2012
II – Riconoscere la Stella Polare – 30.4.2011
IV – Costellazioni circumpolari – 28.7.2011
VI – Drago – 30.9.2010
VIII – Cani da Caccia – 30.11.2011
X – La Lira – 31.01.2012
XII – L’Aquila – 31.03.2012
XIX – Boote e dintorni – 31.05.2012
XXI – Chioma di Berenice – 31.07.2012
XXIII – Trovare Ercole – 30.9.2012
XXV – La testa dell’Ofiuco – 30.11.2012
XXVII – Serpente – 31-1-2013
XXIX – Bilancia 31.3.2013
XXXI – Capricorno – 31 05 2013
XXXIII – Pegaso – 31 07 2013
XXXV – Il Quadrato del Pegaso – 31102013
XXXVII – Ariete e Triangolo – 31122013
XXXIX – Il grande pentagono di Auriga - 28022014
XLI – I Gemelli – 30402014
XLIII – Lepre – 27062014
XLV – Eridano 31082014
XLVII – Canopo 30102014
XLIX – L’Orsa Maggiore
XLXI – Il Cancro
XLXIII – Arturo e dintorni
XLXV – Spica e la Vergine
XLXVII – Il triangolo di primavera
XX – Boote e Corona Boreale – 30.06.2012
XXII – Spica e la Vergine – 31.8.2012
XXIV – Dal Triangolo estivo all’Ofiuco – 2.11.2012
XXVI – Ofiuco – 31.12.2012
XXVIII – Scorpione – 28.2.2013
XXX – Sagittario – 30.04.2013
XXXII – Verso l’Acquario – 30 06 2013
XXXIV – Andromeda – 31 08 2013
XXXVI – Perseo – 30112013
XXXVIII – Pesci – 31012014
XL – Il Toro – 31032014
XLII – Auriga – 31052014
XLIV – Colomba 31072014
XLVI – Poppa 30092014
XLVIII – Le Vele 31122014
XLX - Il Leone
XLXII – Verso l’Idra
XLXIV – Boote e Corona Boreale
XLXVI – Chioma di Berenice
XLXVIII – Il Leone
XLXIX – Il Cancro
XLXXI – Il gigante Orione
XLXXIII – Il Cane Maggiore
XLXXIX – Il Cane Minore e l’Unicorno
XLXXXI – Il Toro
XLXXIII – L’Auriga
XLXX – Verso l’Idra
XLXXII – Sirio e il Triangolo invernale
XLXXX – A Nord di Orione
XLXXXII – I Gemelli
XLXXIV – Il Centauro
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IL CORVO
La costellazione del Corvo si trova tutta nell'emisfero australe, a sudovest della Vergine; ha l'aspetto di un
quadrilatero, formato da quattro stelle di seconda e terza magnitudine, ed è dunque facilmente individuabile,
grazie anche al fatto che non ci sono, a parte Spiga, altre stelle luminose nelle vicinanze.
Alle latitudini mediterranee si mostra relativamente alta sopra l'orizzonte; verso l'inizio dell'estate
già inizia a vedersi con difficoltà
Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere le stelle e le costellazioni
(segue)
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CANI DA CACCIA
Culmina al meridiano intorno alle ore 22 del 7 maggio. Copre 465 gradi quadrati e contiene 30 stelle più brillanti
della sesta magnitudine. La costellazione è nota anche con il nome di “Levrieri”; è costituita da poche stelle di
debole luminosità ed è posta sotto il timone del Gran Carro. Gli unici astri di un certo splendore sono Alfa e Beta
conosciuti fin dall’antichità come Chara e Asterion, i due cani che inseguono l’Orsa Maggiore intorno al Polo
Celeste. Probabilmente partendo da questi dati, nel XVII secolo Hevelius pensò di creare una nuova
costellazione. I Cani da Caccia sono importanti per i ricercatori; in questa zona sono osservabili un gran numero
di galassie collegate al vicino ammasso dell’Orsa Maggiore. Sono molto lontane ma alcune risultano abbastanza
brillanti da essere rintracciabili anche con piccoli telescopi. Nelle antiche carte celesti i levrieri erano
rappresentati come una coppia di cani legati ad un guinzaglio tenuto in mano da Boote.
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Alfa – Cor Caroli
AR 12h 56m – D + 38° 19’
m. 2.9- 5.5 sep. 19.4” – AP 229°
“Cuore di Carlo” per ricordare il re d’Inghilterra dal 1660 al 1685 che ebbe il merito di fondare l’osservatorio
astronomico di Greenwich. Il suo primo direttore fu John Flamsteed che ebbe l’incarico di redigere una carta
celeste necessaria per risolvere il grave problema della longitudine in mare richiesto con insistenza dai naviganti.
Alfa è una stella doppia fisica con componenti di magnitudine 2.9 e 5.5 separati da 19.4”. I colori delle stelle
sono bianco-blu e verdastro. E’ anche il prototipo di una classe di stelle peculiari aventi un fortissimo campo
magnetico.
Beta – Asterion
AR 12h 34m – D + 41° 21’
M 4.3 – Sp. G0
Si trova a 27 anni luce dalla Terra.
2 Canum Venaticorum
AR 12h 16m – D + 40° 40’
Sep. 11.4” – m. 5.8 – 8.1 – AP° 260
Stella doppia con componenti di colore dorato e blu. E’ un oggetto interessante per i piccoli strumenti.
15 – 17 Canum Venaticorum
AR 13h 10m – D + 38° 32’
Sep. 284” – 84” – m. 6.3 – 6.0 – 6.2 – AP° 277
E’ una stella doppia molto larga facilmente visibile con binocoli. Le due componenti principali sono di colore
blu e bianco giallastro. La 17 è a sua volta una doppia.
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25 Canum Venaticorum
AR 13h 37m – D + 36° 18’
Sep: 1.8” – 217.7” – m. 5.0 6.9 e 8.6 – AP° 99 – 141
Sistema triplo con le stelle più luminose di colore giallastro.
R Canum Venaticorum
AR 13h 49m – D + 39° 33’ – Tipo Mira
m. 6.5 – 12.9 – periodo 328 gg
Variabile a lungo periodo . Non è facile da rintracciare, si trova a 4° a NNE della stella 25 CVn di mag. 4.9
Y Canum Venaticorum
AR 12h 45m – D + 45° 26’ – Tipo Mira
m. 5.0 – 6.4 – periodo 157 gg
Variabile semiregolare di un intensissimo colore rosso,
forse il più intenso di tutti. Le valse per questo
l’appellativo di “Superba”, datole da Padre A. Secchi. Si
tratta di una stella al carbonio con temperatura
superficiale molto bassa: circa 2600° K. Per percepire
bene il colore, occorre osservarla a forti ingrandimenti.
Si trova in una zona priva di stelle luminose. Per
rintracciarla occorre partire da Beta CVn e risalire verso
NNE di 4.5°.
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NGC 4258 – M. 106
AR 12h 19m – D + 47° 18’
Dimensioni 20x8.4’- mag. 8.4 - Galassia
Galassia a spirale di grandi dimensioni. Proprio per questo motivo appare molto tenue e salvo la zona centrale
risulta difficile da osservare. Si trova a 1.7° a sud della stella 3 CVn di mag. 5.3. Dista 35 milioni di anni luce.
M 106
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NGC 4485-4490
AR 12h 30m – D + 41° 42’
Dimensioni 2.7x2.30’ - mag. 11.9-9.8 – Galassia
Coppia di galassie. Si trovano 40’ a nord ovest della stella Beta. Vale la pena ricercarle e confrontarle con M.
106.
Ngc 4485-4490
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NGC 4736 – M 94
AR 12h 51m – D + 41° 07’
Dimensioni 13.0x11.0 - mag. 8.2 – Galassia
Galassia a spirale vista frontalmente che si presenta molto compatta. Se la si osserva con un piccolo telescopio
si noterà solo la parte centrale simile ad una stella sfuocata. Per vedere alcuni dettagli dei bracci esterni sono
necessari strumenti di almeno 30 cm di diametro. Si trova a 21 milioni di anni luce di distanza. Può essere
rintracciata facilmente partendo dalla Alfa, spostandosi prima di 1° verso ovest e poi salendo verso nord di altri
3°. Fu scoperta da Mèchain il 24 marzo 1781 che la definì nebulosa senza stelle. Venne confermata due gironi
dopo da Messier.
M 94
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NGC 5055 – M 63
AR 13h 16m – D + 42° 02’
Dimensioni 13.5x8.3 - mag. 8.6 – Galassia
Altra galassia di grandi dimensioni, quindi con bassa
luminosità superficiale. Con strumenti amatoriali si può
vedere la parte centrale che assomiglia ad un ovale più
luminoso verso il centro. Nelle immagini fotografiche
presenta una struttura molto complessa con
numerosissimi bracci. Si trova 1.2° a nord della stella 19
CVn di magnitudine 5.8.
M 63
Ngc 5194/95 – M 51
AR 13h 30m – D + 47° 12’
Galassia – Dim: 8.2x6.9’ e 4x4.6’ – Mag. 8.4 – 9.6
Famosa galassia a spirale denominate “Galassia vortice”. E’ la prima ad essere stata descritta come tale, da
Lord Rosse nel 1845 che si servì di un telescopio autocostruito di 180 cm di diametro. Se si dispone di cieli
bui, utilizzando un binocolo questo oggetto appare come una debole macchia di luce, che prende forma man
mano che si passa a strumenti superiori. E’ composta da un doppio sistema interagente e nelle fotografie a
lunga posa o nelle riprese CCD si possono osservare interazioni mareali tra le componenti. Si trova a 3° a sud
est della stella Eta dell’Orsa Maggiore. Si suggerisce per la ricerca di partire dalla stella 24 CVn di magnitudine
4.7, spostandosi verso ovest di 40’ e poi verso sud di 1.8° si trova nel campo questo lontanissimo oggetto.
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Ngc 5272 – M 3
AR 13h 42m – D + 28° 23’
Dim: 16.2’ – Mag. 5.9
Ammasso globulare tra i più belli visibili dalle nostre latitudini. E posizionato sul bordo inferiore della
costellazione al confine con Boote e non è facile da rintracciare. Si parte dalla stella 9 Boo di magnitudine 5.1
e ci si sposta verso ovest di 3.2°, per poi risalire verso nord ancora di 1°. Non è visibile ad occhio nudo e con un
binocolo appare con una struttura abbastanza estesa molto simile ad una stella sfuocata. Passando ai telescopi
via via più potenti questa struttura si trasforma in una miriade di stelle osservabili prima in periferia poi anche
verso il centro. Si trova a 27.000 anni luce di distanza da noi.
M3
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SUPERNOVE (a cura di Silvano Minuto)
SN2017dgi, scoperta il 22.4.2017 da PMO-Tsinghua Supernova Survey (PTSS) in una galassia anonima
R.A. = 10h12m15s.700, Decl. = -05°54'08".99 a 10” est e 4” sud dal centro
Mag. 17.4 Tipo IaMag.16.0
Immagine dell Galassia ospite
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Immagine della Supernova
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COMETE
(a cura di Graziano Ventre)
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CONGRESSO UAI 2017 (a cura di Silvano Minuto)
50° Congresso Unione Astrofili Italiani - 5 - 7 Maggio 2017 a Frosinone
Il più importante appuntamento degli appassionati di
astronomia in Italia
Il Congresso annuale dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) è
ormai dal 1968 il più atteso momento di incontro,
condivisione e socializzazione della comunità degli astrofili,
delle associazioni, degli osservatori, dei planetari e dei
musei a tema astronomico-scientifico che si riconoscono
nella UAI. Ma vuole anche rappresentare una occasione di
grande efficacia divulgativa e promozionale per l’attività
astrofila, in grado di offrire spunti e stimoli per coltivare
questa passione sana e stimolante, soprattutto pensando
ai più giovani.
Il 50° Congresso dell’UAI si svolgerà da venerdì 5 a
domenica 7 maggio 2017, presso la Città di Frosinone a cura
dell’Associazione Astronomia Frusinate – Osservatorio
Astronomico di Campo Catino e dell’Associazione
Tuscolana di Astronomia.
La location del Congresso sarà l’Auditorium Diocesano sito
a fianco della Parrocchia San Paolo Apostolo in viale
Madrid. L’Auditorium, recentemente (2013) inaugurato, è
costituito da una grande sala polivalente, capace di ospitare
fino a 300 persone, e da ampi spazi collaterali per mostre e
altre attività. L’Auditorium si trova nel quartiere Cavoni,
nella parte bassa di Frosinone, a pochi minuti d’auto dal
casello autostradale e a 4 km dalla stazione FFSS di Frosinone.
Come sempre il Congresso UAI sarà la migliore occasione dell’anno per scoprire, ri-scoprire o approfondire la
passione per l’osservazione del cielo e per la scienza, nonché per conoscere tanti nuovi colleghi astrofili e nuovi
territori con le relative bellezze storico-culturali.
Il programma del Congresso conferma la struttura in sessioni scientifiche plenarie che ospiteranno relazioni
invitate, a cura di professionisti, di sicuro interesse ed attualità, le relazioni delle commissioni e dei programmi
di ricerca nazionali UAI che riassumeranno i migliori risultati“targati” UAI ed infine una selezione di lavori
specialistici realizzati dagli astrofili.
In occasione del cinquantenario UAI sarà prevista inoltre una sessione speciale dedicata alla storia dell’UAI ed al
futuro della UAI, molto legato allo sviluppo dell’Associazionismo astrofilo ed alla riforma in atto.
A corollario delle sessioni scientifiche, come sempre, ci saranno:
gli eventi pubblici e gli eventi sociali, rivolti ai soci ed ai loro accompagnatori
•
una mostra sulla storia dei primi 50 anni della UAI
•
uno stand in cui verranno presentate le novità della strumentazione astronomica per astrofili e i
prodotti in arrivo nonché le pubblicazioni e le riviste del Gruppo B editore con tutta la collana dei libri per astrofili
e i prodotti in arrivo nonché le pubblicazioni e le riviste del Gruppo B editore con tutta la collana dei libri per
astronomia. Lo stand sarà curato dal negozio "M42 Scienza & Natura" di Enrico Ventura
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Bollettino di informazione astronomica nr. 408/2017
STELLARIUM SCRIPTING
(a cura di Roberto Brisig )
Secondo appuntamento di una serie di articoli, iniziata
con
il
bollettino
407/2017
dedicati
alla
programmazione degli scripts di Stellarium dove si
cercherà di illustrare alcune peculiarità e possibilità del
programma cercando di ovviare alla scarsa
documentazione di Stellarium sull’argomento
limitandosi a mettere a disposizione semplicemente il
repertorio dei comandi senza alcuna descrizione
specifica.
Introduzione
Il noto programma di simulazione astronomica
Stellarium può essere pilotato, oltre che dai comandi
del mouse con le icone del display e dai numerosi
comandi da tastiera (ricordiamo che sono elencati nella
finestra di aiuto, richiamabile con F1) anche con dei
programmi editabili in un file detto Script.
Questi script contengono una sequenza di istruzioni
che permette a Stellarium di presentare in modo
automatico qualsiasi situazione astronomica, senza alcuna necessità di digitare alcunchè sulla tastiera o usare il
mouse, così da poter replicare a volontà le presentazioni con essi preparati.
Gli script sono dei file di testo scritti secondo il linguaggio ECMAscript (noto anche come JavaScript) che dà al
programmatore l’accesso a tutte le peculiarità di questo linguaggio quali istruzioni condizionali, cicli, variabili,
manipolazione di stringhe, ecc.
L’interazione con Stellarium è data mediante l’uso di una collezione di istruzioni specifiche che permettono di
effettuare ogni e qualsiasi azione del programma. Il repertorio completo di queste istruzioni è disponibile
all’indirizzo www.stellarium.org/doc/0.15.0/scripting.html
Stellarium è liberamente scaricabile alla pagina: http://www.stellarium.org/it/ ed è disponibile per le
piattaforme Windows, MacOS e Linux.
In questo capitolo vengono elencati i comandi principali contenuti nella classe StelMainScriptAPI utilizzati per
le operazioni di carattere generale.
Molti di questi comandi sono attivabili direttamente da tastiera o dalle varie finestre di configurazione di
Stellarium.
Questi comandi sono tutti preceduti dalla parola chiave core.
Il repertorio completo di queste istruzioni è disponibile all’indirizzo
www.stellarium.org/doc/0.15.0/scripting.html
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Data e Ora
setDate(dateStr, spec)
dove dateStr può assumere uno dei seguenti formati:
• ISO p.e. "2008-03-24T13:21:01"
• “now” che corrisponde alla data e ora attuali del PC
• un valore relativo p.es. "+ 4 days", "-2 weeks" usando le seguenti unità di tempo: seconds,
minutes, hours, days, weeks, months, years.
e spec definisce il riferimento orario “local” oppure “utc”.
core.setDate(“2016-08-20T22:35:00”,”local”);
core.setDate(“now”);
core.setDate(“+ 7 days”);
Velocità della simulazione
setTimeRate(ts)
Questa istruzione definisce la velocità della simulazione rispetto al tempo reale.
ts è il numero di secondi di simulazione rappresentati durante un secondo reale.
Nell’esempio qui sotto, durante ogni secondo reale il tempo di simulazione avanza di un’ora (3600 sec).
Qualora ts fosse impostato a 1 la simulazione si svolgerebbe in tempo reale.
Se fosse impostato a 0 il tempo si fermerà.
Un numero negativo farà scorrere il tempo a ritroso.
setRealTime()
Questa istruzione fa ritornare la velocità di simulazione al tempo reale, equivalente ad una istruzione setTimeRate(1).
core.setTimeRate(3600);
...
...
core.setRealTime();
Selezione di un oggetto
selectObjectByName(obj, pointer)
obj è il nome, in inglese, dell’oggetto da selezionare.
Pointer è l’opzione per l’attivazione o meno del puntatore (false = inattivo, true = attivo) . Il puntatore è rappresentato da
quattro segmenti rossi che evidenziano l’oggetto.
core.selectObjectByName(“Moon”, false);
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Posizione dell’osservatore
setObserverLocation(id, dur)
id è il nome completo della località di osservazione così come elencato nella finestra di selezione F6
dur è il tempo in secondi per effettuare lo spostamento verso la località selezionata
core.setObserverLocation(“Novara,Italy”,4);
oppure
setObserverLocation(lat, long, alt, dur, name, planet)
questa istruzione ci permette di posizionarci ovunque, anche su altri pianeti
lat è il valore della latitudinein gradi (positivi se E, negativi se W)
long è il valore della longitudine in gradi (positivi se N, negativi se S)
alt è l’altitudine in metri (anche negativa fino a -1000)
dur è il tempo in secondi per effettuare lo spostamento verso la località selezionata
name è un nome di riferimento che apparirà nella barra di stato
planet è il nome inglese del pianeta di riferimento
L’esempio qui sotto è stato usato per l’osservazione dell’eclisse di sole del marzo 2016
core.setObserverLocation( 148.47, 10, 0,0, "Pacific Ocean");
La definizione di angoli e posizioni geografiche possono essere indicate in uno dei seguenti formati:
•
•
•
•
•
•
•
+53d 51'21.6" - +53d51'21.6"
-1d 10'31.8" - +46d6'31"
50D46'0"N - 123D47'59"W
123.567 N
123.567W
-123.567
12h 14m 6s
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Direzione di osservazione
Le istruzioni seguenti permettono di impostare la direzione di osservazione (centro del display)
moveToAltAz(alt, azi, dur)
alt è il valore dell’angolo di altezza
azi è il valore dell’angolo di azimuth
dur è il tempo in secondi per effettuare lo spostamento verso la posizione scelta
moveToRDec(ra, dec, dur)
ra è il valore dell’angolo di ascensione retta
dec è il valore dell’angolo di declinazione
dur è il tempo in secondi per effettuare lo spostamento verso la posizione scelta
per i parametri angolari valgono le regole del loro formato indicate per la posizione dell’osservatore
Ritorno alla posizione di default
goHome()
Con questa istruzione si torna alla posizione e alla direzione di osservazione di default definite alla finestra F6 di
Stellarium
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FLY ME TO THE MOON
Il cratere "Hahn", (a cura di Davide Crespi)
Al bordo nord orientale della Luna possiamo osservare il cratere "Hahn", una formazione circolare di
87Km con versanti abbastanza scoscesi su cui si trova Hahn B ad est. Parete terrazzata su cui si
sovrappone un vasto cratere a nord, fondo piatto e montagna centrale. La sua formazione risale al
periodo Imbriano Inferiore (da -3.85 miliardi di anni a -3.8 miliardi di anni). Il periodo migliore per la
sua osservazione è 2 giorni dopo la Luna Nuova oppure 1 giorni dopo la Luna Piena.
(segue)
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Alcuni dati:
•
Longitudine: 73.549° East
•
Latitudine: 31.216° North
•
Faccia: Nearside
•
Quadrante: Nord-Est
•
Area: Bordo Nord-Orientale della Luna
Origine del nome:
•
Dettagli: Conte Friedrich von Hahn
•
Astronomo tedesco del 18° secolo nato in Germania
•
Nato nel 1741
•
Morto nel 1805
•
Autore del nome: Mädler (1837)
•
Nome dato da Langrenus: Grassi
Nella foto una ripresa di LRO del cratere "Hahn". Lo strumento minimo per poter osservare questa
formazione è un rifrattore da 60mm.
Hanno collaborato: Silvano Minuto, Roberto Brisig, Corrado Pidò, Davide Crespi, Vittorio Sacco, Graziano Ventre
, Oreste Lesca
Immagine di copertina : Via Lattea ripresa dalla Valle Vigezzo (Corrado Pidò)
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www.osservatoriogalilei.com – www.apan.it
Tra poco, in occasione della dichiarazione dei redditi, si dovrà scegliere a chi destinare il 5 per mille.
Sottoscrivere il cinque per mille a favore dell’Osservatorio, ci permette di ammodernare ed ampliare la
struttura e di migliorare le prestazioni, in particolar modo nel campo della divulgazione e della ricerca.
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C.F. osservatorio 00437210032
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