RECUPERO – CLASSE IV – TOMO 1 – MODULO 2, UNITÀ 2 MODULO 2 La gestione finanziaria dell’impresa UNITA’ 2 La struttura finanziaria dell’impresa LA STRUTTURA FINANZIARIA E L’EQUILIBRIO DELL’IMPRESA La struttura finanziaria dell’impresa è l’insieme delle fonti di finanziamento che costituiscono le passività e il patrimonio netto dell’impresa stessa. Essa deve essere correlata agli impieghi, che definiscono come l’impresa ha impiegato le risorse disponibili e che costituiscono gli elementi attivi del patrimonio aziendale. Perché vi sia equilibrio finanziario è necessario che la durata degli impieghi sia coerente con la scadenza delle fonti di finanziamento; solo così l’impresa sarà in grado di generare la liquidità necessaria per far fronte agli impegni verso i finanziatori. 1. Indica con una crocetta la risposta esatta (alcuni quesiti possono avere più risposte esatte). a. Un’impresa è in equilibrio quando: 1. 2. 3. 4. gli investimenti durevoli sono finanziati dalle fonti a breve termine gli investimenti in attivo circolante sono finanziati dal patrimonio netto gli investimenti durevoli sono finanziati dai debiti a medio/lungo termine gli investimenti durevoli sono finanziati dal patrimonio netto b. Un debito a medio/lungo termine nei confronti di una banca costituisce: 1. una forma di impiego del capitale 2. un voce del patrimonio netto 3. una voce delle passivo 4. una voce del patrimonio circolante c. Un fabbricato costituisce: 1. una fonte di finanziamento di origine esterna 2. un impiego a breve termine 3. una voce del patrimonio netto 4. un impiego a medio/lungo termine d. Se un’impresa utilizza il patrimonio netto per finanziare l’acquisto di materie prime: 1. attua una corretta scelta di correlazione fonti-impieghi 2. attua una scelta errata di correlazione fonti-impieghi 3. attua una scelta rischiosa per l’equilibrio finanziario 4. attua una scelta che salvaguarda per l’equilibrio finanziario 2. Inserisci nelle frasi le parole mancanti scegliendole tra quelle indicate (sono presenti alcuni distrattori). 1. 2. 3. 4. Per realizzare una corretta correlazione tra impieghi e fonti è utile impiegare i ………………………………… per finanziare gli investimenti in immobilizzazioni. Un’immobilizzazione costituisce un elemento ………….del patrimonio aziendale. Gli impieghi a breve termine possono essere finanziati con fonti di finanziamento a ……………………. Il patrimonio netto può essere utilizzato per finanziare ………………………. o ………………………………………..poiché non ha scadenza. 1 RECUPERO – CLASSE IV – TOMO 1 – MODULO 2, UNITÀ 2 debiti a breve termine – l’attivo circolante – breve scadenza - passivo – debiti a medio/lungo termine – attivo – l’attivo immobilizzato – patrimonio netto – lunga scadenza. ANALISI PER INDICI L’equilibrio finanziario di un’impresa può essere analizzato attraverso il calcolo di indici e margini, che mettono in relazione gli impieghi e le fonti di finanziamento. Risulta così possibile capire se l’impresa dispone di un capitale proprio sufficiente, è in grado di far fronte ai propri impegni nei confronti di terzi, ha una struttura finanziaria equilibrata ed è in grado di remunerare in maniera adeguata i soci. Nel calcolo degli indici si utilizzano sia gli elementi del patrimonio aziendale sia le grandezze economiche che hanno caratterizzato la gestione della impresa. 3. Indica se le seguenti affermazioni sono vere oppure false; in quest’ultimo caso suggerisci la formulazione corretta. Vero Falso 1. Il patrimonio circolante netto segnala l’eventuale capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni finanziari di breve periodo con le risorse prodotte dalla gestione corrente 2. Il ROI (Return on Investment) misura la redditività dell’investimento nell’impresa nei confronti degli azionisti 3. Se l’indice di copertura globale è maggiore di 1 significa che le immobilizzazioni vengono integralmente finanziate con il capitale proprio 4. Un’impresa è sottocapitalizzata quando dispone di un capitale proprio molto ridotto rispetto al capitale di debito 4. Completa la seguente Situazione patrimoniale sintetica e calcola il patrimonio circolante netto e l’indice di autocopertura delle immobilizzazioni. Importi Situazione patrimoniale al 31/12/n % Importi % Attivo immobilizzato 360.000 ……… Patrimonio netto 200.000 ………… Attivo circolante 285.000 ……… Debiti a m/l termine 320.000 …………. Debiti a breve termine 125.000 ……….. Totale 645.000 100% Totale 645.000 100% 5. Rispondi alle domande utilizzando i dati contenuti nella seguente Situazione patrimoniale riclassificata. Situazione patrimoniale al 31/12/n % % Attivo immobilizzato 72,00% Patrimonio netto 12,50% Attivo circolante 28,00% Debiti a m/l termine 30,00% Debiti a breve termine 57,50% Totale a. b. c. 100% Totale 100% L’azienda ha una corretta correlazione fra fonti e impieghi? Perché? È corretto definire questa azienda “sottocapitalizzata”? Perché? Qual è il principale problema di questa azienda? 2 RECUPERO – CLASSE IV – TOMO 1 – MODULO 2, UNITÀ 2 6. Calcola il ROE e il ROI utilizzando i dati della seguente Situazione economica. Situazione economica dell’esercizio n Ricavi di vendita Costi operativi Reddito operativo (EBIT) Oneri finanziari Reddito netto 210.000 –120.000 90.000 – 45.000 45.000 Il capitale investito netto dell’impresa è di 150.000 euro e il patrimonio netto è pari a 70.000 euro. ANALISI DEI FLUSSI FINANZIARI La Funzione Finanza deve essere in grado di gestire e controllare anche le variazioni (in aumento o in diminuzione) che le diverse voci di bilancio subiscono per effetto della gestione; tali variazioni si definiscono flussi finanziari. In questo modo l’impresa può capire esattamente ciò che è accaduto nel corso della gestione e le risorse finanziarie generate o consumate nell’ambito della stessa. Particolare importanza rivestono: - il flusso di patrimonio circolante netto della gestione caratteristica, che evidenzia la capacità dell’impresa di far fronte ai propri impegni finanziari nel breve periodo; - il flusso di cassa della gestione caratteristica, che consente di conoscere le risorse monetarie (liquidità) generate o assorbite dall’impresa attraverso la gestione caratteristica. 7. Calcola con il metodo diretto il flusso di patrimonio circolante netto della gestione caratteristica utilizzando i dati del Conto economico di seguito riportato. Ricavi di vendita Costi per materie prime Costi per servizi Costi per il personale Ammortamenti Reddito operativo (EBIT) Proventi finanziari Oneri finanziari Risultato economico d’esercizio 350.000 –180.000 –60.000 –50.000 –20.000 40.000 10.000 –5.000 45.000 ………………………………………… ………………………………………… ………………………………………… ………………………………………… FPCN gestione caratteristica …………… –…………… –…………… –…………… ……………. 8. Facendo riferimento al precedente esercizio, calcola il flusso di cassa della gestione caratteristica sapendo che la variazione (Δ) del patrimonio circolante netto in senso stretto è di 55.000 euro. Indica inoltre con quale altro metodo può essere determinato il flusso di cassa della gestione caratteristica. Oltre che con il metodo indiretto, il flusso di cassa della gestione caratteristica può essere calcolato con il metodo diretto: entrate monetarie della gestione caratteristica – uscite monetarie della gestione caratteristica Per conoscere l’ammontare di tali entrate e uscite occorre disporre, in aggiunta ai dati del Conto economico, di alcuni dati dello Stato patrimoniale (attività a breve e passività a breve della gestione caratteristica). 3 RECUPERO – CLASSE IV – TOMO 1 – MODULO 2, UNITÀ 2 LA GESTIONE DEL RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE Le decisioni finanziarie prese dalla Funzione Finanza comportano l’assunzione di numerosi rischi; tra questi il rischio di tasso di interesse è di particolare rilevanza. Esso consiste in cambiamenti (positivi o negativi) intervenuti nel fabbisogno finanziario dell’impresa provocati da variazioni nei tassi di interesse. Per monitorare e gestire tale rischio ogni impresa attua apposite strategie di copertura attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari derivati, quali le opzioni sui tassi di interesse (interest rate cap, interest rate floor, interest rate collar), gli Interest Rate Swap (IRS) e i Forward Rate Agreement (FRA). Tali strumenti possono essere impiegati dalle imprese anche per strategie speculative sui tassi di interesse. 9. Indica se le seguenti affermazioni sono vere oppure false; in quest’ultimo caso suggerisci la formulazione corretta. 1. Una impresa ha ottenuto un finanziamento a tasso fisso e risulta quindi esposta al rischio di un rialzo nei tassi di interesse V F 2. Una impresa ha acquistato un’opzione interest rate cap da una banca. Se alla data prestabilita il tasso di interesse di riferimento è maggiore del tasso cap concordato, l’impresa verserà alla banca la differenza fra il tasso di riferimento e il tasso cap V F 3. Nel contratto di interest rate swap il venditore è colui che ha aspettative di ribasso nei tassi di interesse V F 4. L’impresa che ha in essere un finanziamento a tasso fisso e che prevede un rialzo nei tassi di interesse deve vendere un Forward Rate Agreement se vuole coprirsi dal rischio di tasso di interesse V F 10. Svolgi il seguente esercizio relativo a una opzione interest rate cap La Pirovano srl ha chiesto e ottenuto un finanziamento a tasso variabile della durata di 5 anni avente le seguenti caratteristiche: capitale finanziato: 100.000 euro (da rimborsare alla scadenza) tasso di interesse: Euribor a 3 mesi + 0,30% da pagare annualmente in data 1/12 Temendo un rialzo dei tassi di interesse la società decide di effettuare un’operazione di copertura dal rischio di tasso acquistando, in data 1/12, un’opzione interest rate cap con capitale nozionale pari a 100.000 euro, tasso cap 0,90% con pagamenti annuali (1/12). Il tasso di riferimento per l’opzione è l’Euribor a 3 mesi. Considerando che in data 1/12 l’Euribor a 3 mesi è pari a 1%, determina: a. b. l’importo che la società avrebbe pagato se non avesse stipulato un contratto di opzione; l’importo effettivamente pagato. 11. Dopo avere letto la situazione operativa rispondi alle domande. L’impresa Giorgio Maggioni ha in essere un finanziamento di 250.000 euro a tasso variabile (Euribor a 6 mesi) con scadenza fra 4 anni. Gli interessi vengono pagati il 10/02, mentre il capitale verrà rimborsato interamente alla scadenza. L’impresa ha formulato previsioni al rialzo sui tassi di interesse. 1. 2. A quale rischio è esposta l’impresa? Ritieni che un contratto di interest rate swap (IRS) possa consentire la copertura del rischio? Perché? 4 RECUPERO – CLASSE IV – TOMO 1 – MODULO 2, UNITÀ 2 3. L’impresa acquista un interest rate swap con capitale nozionale di 250.000 scadente fra 4 anni che prevede il pagamento degli interessi il 10/02 di ogni anno, tasso fisso 2,50% per il compratore e tasso Euribor a 6 mesi per il venditore. Se il 10/02 l’Euribor a 6 mesi è pari a 1,15%, l’impresa ha tratto vantaggio dall’operazione? Perchè? 5