Combustibili per motori a combustione interna Ing. Claudio Forte • MCI sono macchine motrici termiche che si propongono di convertire in lavoro meccanico la parte più grande possibile dell’energia termica liberata bruciando combustibili all’interno • La combustione controlla la conversione dell’energia chimica del combustibile in calore COMBUSTIONE PRESTAZIONI EMISSIONI Cos’è la combustione? Complesso processo di natura fisica e chimica attraverso il quale il combustibile si ossida liberando calore COMBUSTIBILE COMBURENTE INNESCO Combustione in fase premiscelata Combustibile e comburente sono in fase di vapore e uniformemente miscelati al momento della combustione Combustione diffusiva Il combustibile si diffonde nell’aria, regolando in tal modo la velocità di combustione. Nel caso di combustibile liquido la velocità di combustione è regolata dalla velocità di evaporazione e diffusione nell’aria I Combustibili per MCI La selezione dei combustibili idonei ai MCI è fatta in base a: • Abbondante disponibilità, facilità di preparazione e basso costo • Alto potere calorifico per unità di massa e volume e facilità di trasporto e stoccaggio • Rapidità di avviamento e sviluppo del processo di combustione per ogni temperatura ambiente • Combustione completa senza prodotti di natura tossica • Assenza di depositi carboniosi sulle pareti e di prodotti corrosivi I combustibili per MCI Situazione parco autovetture in Italia Parco auto circolante Anno 2007 BENZINA GASOLIO GAS LIQUIDO METANO 2007 0. 00 5. 00 10. 00 15. 00 20. 00 25. 00 30. 00 35. 00 40. 00 Il 98% dei combustibili utilizzati per motori in Italia sono dei liquidi ricavati dalla distillazione del petrolio PETROLIO – Part I PETROLIO – Part II Petroleum: From wellhead to pump Explore Produce Natural Gas Wellhead Transport Refine/Process Natural Gas Processing Plant Natural Gas Pipeline Distribute Market Homes and Businesses Natural Gas Pipeline Truck Oil Pipeline Underground Oil Onshore Oil & Natural Gas Production Refinery Distribution Terminal Storage Tanks Cogeneration Product Pipeline Cogeneration Imports Gasoline, Diesel, Jet Fuel What oil provides 40 percent of the nation’s energy supply 97 percent of the nation’s transportation fuels Sources: American Petroleum Institute U.S. Energy Information Administration California Energy Commission Petroleum Products from a Barrel of Crude Oil in CALIFORNIA Gasoline prices What We Pay For in a Gallon of Regular What We Pay For in a Gallon of Gasoline Diesel (November 2007) (November 2007) Taxes Distribution and Marketing Refining Crude Oil 13% Taxes 9% Distribution and Marketing 10% 68% Source: Energy Information Administration Based on U.S. average price per gallon Refining Crude Oil 14% 7% 17% 62% Petroleum Refining Petroleum Products from a Barrel of Crude Oil in EUROPE An oil refinery is an industrial plant where crude oil is processed and refined into more useful petroleum products. Every barrel of crude oil can be refined into many products or fractions. Chemistry of Petroleum Temperature and number of carbon atoms determine the form of petroleum At Ordinary surface temperatures: Less than 5 Carbon atoms Gas 5 to 15 Carbon Atoms Free-Flowing Liquids. CRUDE OIL Greater than 15 Thick viscous liquids to waxy solids. Crude Oil • Liquid petroleum recovered directly from the well is called crude (unrefined or unprocessed) oil. • Crude oil is comprised of a mixture of hydrocarbon molecules • Light (sweet) Crude – low S impurities – Can easily be refined to gasoline – Produced in Nigeria, U.S. Gulf States, Canada • Heavy (sour) Crude – high S impurities – Difficult to refine to gasoline – Produced in Saudi Arabia, Mexico, Venezuela, Iraq Crude Oil Fractions Petroleum gas (1-4 Carbons) used for heating, cooking, making plastics Naphtha (8 Carbons) dry cleaning solution; intermediate that will be further processed to make gasoline Gasoline (8 Carbons) motor fuel Kerosene (12 Carbons) fuel for jet engines and tractors; starting material for making other products Crude Oil Fractions Gas Oil or Diesel (16 Carbons) used for diesel fuel and heating oil; starting material for making other Lubricating Oil (36 Carbons) used for motor oil, grease, other lubricants Heavy gas or Fuel oil (44 Carbons) used for industrial fuel; starting material for making other products Residuals (80 Carbons) coke, asphalt, tar, waxes; starting material for making other products Fractional Distillation The hydrocarbons in crude oil have different boiling points, according to the number of carbon atoms their molecules contain and how they are arranged. Fractional distillation uses the difference in boiling point to separate the hydrocarbons in crude oil. The fractionating column is cooler at the top than the bottom, so the vapors cool as they rise. Components of a Refinery Chemical Processing Very few of the components come out of the fractional distillation column ready for market. Many of them must be chemically processed to make other fractions. For example, only 40% of distilled crude oil is gasoline After distillation, one fraction can be changed into another by two methods of chemical processing: Cracking and Unification Cracking Cracking breaks large chains into smaller chains. After various hydrocarbons are cracked into smaller hydrocarbons, the products go through another fractional distillation column to separate them. Unification Unification combines smaller hydrocarbons into larger ones A reformer combines chains to make naphtha into gasoline. A significant by-product of this reaction is hydrogen gas, which is then either used for hydrocracking or sold. • Il petrolio è una miscela di migliaia di composti chimici che si estrae dal sottosuolo. • Il petrolio greggio si trova in tutto il mondo e varia moltissimo da zona in zona in densità, contenuto di aromatici, zolfo e metalli. • La maggioranza dei suoi componenti sono: – Idrocarburi, quali alcani (chiamati paraffine), cicloalcani (chiamati nafteni),alcheni, aromatici (~10%),poliaromatici (PAH). Petrolio C 84-87% H 11-14% – Composti contenenti atomi come zolfo (tiofene e derivati), ossigeno (acidi e fenoli), azoto (carbazolo, chinolina). S 0-6% – Composti metallici, presenti in tracce – V, Ni, Fe, Al, Na, Ca, Cu, e U. O 0-2% N 0-1% Idrocarburi – Alcani o Idrocarburi saturi: idrocarburi con soli legami singoli. • Lineari o alcani normali, n-alcani (paraffine normali) • Ramificati (isoparaffine) – Alcheni o Olefine: idrocarburi con legami doppi. – Alchini: idrocarburi con legami tripli. - Aromatici La combustione nei MCI VELOCITÀ DI COMBUSTIONE MISURA DELLA VELOCITÀ DI COMBUSTIONE •Velocità di consumo dei reagenti •Velocità di formazione dei prodotti •Rapidità con cui viene liberato il calore (Dal primo principio della Termodinamica: Legge di rilascio calore) Ea n RT dc r Cp e dt Espressione di Arrhenius C, n ed Ea (Energia di attivazione) sono costanti tipiche per ogni reazione Valori tipici per MCI Ea=80 – 160kJ/(Mole K) AUTOACCENSIONE L’avvio della combustione avvia senza l’intervento di una sorgente esterna: è il risultato finale di reazioni di prefiamma, le quali liberando calore e fornendo una serie di prodotti instabili di parziale ossidazione portano all’avvio del processo di combustione. Temperatura Pressione AUTOACCENSIONE Composizione Tempo di induzione Miscelamento fluidi TEMPO DI RITARDO ALL’ACCENSIONE Intervallo di tempo che intercorre tra il momento in cui una miscela (di data composizione) di combustibile e comburente è portata in fissate condizioni di pressione e temperatura e l’istante in cui la combustione si avvia in maniera apprezzabile. Ea n RT a Ap e Autoaccensione: formazione fiamme fredde Effetto nel campo visibile della energia rilasciata dalle reazioni di prefiamma debolmente esotermiche Motori ad accensione comandata PROPAGAZIONE DEL FRONTE DI FIAMMA La velocità con la quale il fronte di fiamma si muove rispetto alla miscela fresca in direzione perpendicolare alla sua superficie è detta velocità laminare di combustione Motori ad accensione comandata Velocità laminare del fronte di fiamma Il valore di è determinato dalla rapidità con cui avvengono i fenomeni di trasporto di massa ed energia nella zona del fronte di fiamma e dalla velocità con cui procedono le reazioni chimiche cl cp r cl f ( P, T , ) Motori ad accensione comandata Velocità laminare del fronte di fiamma P cl cl 0 P0 T T0 Limiti di infiammabilità Relazione di Metghalchi e Keck Motori ad accensione comandata Combustione turbolenta Velocità di combustione turbolenta: descrive la propagazione di un fronte di fiamma in un flusso turbolento. È chiamata turbolenta perché la turbolenza corruga il fronte di fiamma aumentandone l’estensione superficiale e favorendo la velocità di intrappolamento della miscela fresca all’interno del fronte di fiamma. Motori ad accensione comandata Combustione normale nei motori ad accensione comandata 1. Fase di incubazione o sviluppo di fiamma 2. Fase di combustione turbolenta 3. Fase di completamento della combustione 3 2 Motori ad accensione per compressione Motori ad accensione per compressione Vantaggi: Non soffrono del problema della detonazione, i motori Diesel possono operare con rapporti di compressione più elevati e, quindi, con rendimenti termodinamici più alti dei motori a ciclo Otto. Non regolano il carico parzializzando la portata d’aria (valvola a farfalla): minori perdite di pompaggio. Utilizzano miscele magre -> Minori consumi, minori emissioni inquinanti Inoltre presentano: • Basse velocità di rotazione -> processo di combustione completo. • Bassi rapporti superficie/volume -> minore perdite termiche. • Elevati rendimenti termodinamici Motori ad accensione per compressione Svantaggi: Difficoltà nelle partenze a freddo Rumorosità (soprattutto i motori ad iniezione diretta) Bassa velocità di combustione: ciò impone basse velocità di rotazione -> limite alla potenza erogabile dal motore. • ALTO rapporto PESO/POTENZA (Soprattutto i motori aspirati) • Emissioni di ossidi di azoto e particolato (ai carichi elevati) Motori ad accensione per compressione Nei motori ad accensione per compressione uno dei problemi principali consiste nel controllo del ritardo all’accensione La durata del ritardo all’accensione dipende non solo dalle condizioni di funzionamento ma anche dalle condizioni fisiche (volatilità, viscosità, calore specifico, etc) e chimiche (struttura della molecola) del combustibile Motori ad accensione per compressione Ritardo di natura fisica •Disintegrazione del getto di combustibile e formazione di goccioline •Riscaldamento gocce e loro vaporizzazione •Diffusione dei vapori nell’aria e formazione di una miscela in grado di accendersi Ritardo di natura chimica •Decomposizione degli idrocarburi a più alta massa molecolare •Loro attacco de parte dell’ossigeno con formazione di composti instabili intermedi •Avvio di reazioni a catena che portano all’autoaccensione Ea n RT a Ap e A=0.029 n=1.19 Ea/R=4650 Proprietà dei combustibili Accendibilità Per quantificare l’accendibilità di un combustibile si è deciso di integrare tutti i fenomeni coinvolti in una misura sperimentale di un caso di un motore standard che ne dia una quantificazione numerica. Il ritardo all’ignizione nei motori diesel (motori ad autoaccensione) è il tempo che intercorre tra l’iniezione del combustibile e l’autoaccensione Il numero di cetano (CN) caratterizza i diversi gasoli e combustibili per motori diesel sulla base del ritardo all’ignizione in condizioni standard. Il cetano (n-esadecano), più rapido all’ignizione, viene posto arbitrariamente a 100. l’iso-cetano (eptametil-nonano) ha numero di cetano 15. Il combustibile viene confrontato con la miscela di riferimento in un motore diesel standard e ancora confrontato con le caratteristiche della miscela dei composti di riferimento. Il numero di cetano della miscela di riferimento viene definito come: CN = (%cetano) + 0.15 (% iso-cetano) Il test viene condotto a 900 rpm, con aria preriscaldata a 150°F. Accendibilità Spesso si utilizza un altro indice per definire l’accendibilità di un combustibile che è legato alla percentuale di idrocarburi normalparraffinici presenti. Si tratta dell’ indice diesel ed è calcolato in funzione di due grandezze facilmente misurabili: IndiceDiesel densitàAPI PuntodiAnlina[F ] /100 -il punto di anilina, cioè la più bassa temperatura (°F) alla quale un dato volume di gasolio è completamente miscibile con un uguale volume di anilina -La densità espressa in gradi API, dove densitàAPI 141.5 rel 131.5 Volatilità I combustibili sono una miscela di componenti con diverse temperature di ebollizione: la volatilità di un combustibile può essere espressa in base alle temperature alle quali esso è stato distillato ed in funzione della tensione di vapore •La viscosità di un liquido è la resistenza al flusso dovuta alle forze d’attrito tra strati adiacenti del liquido. La viscosità diminuisce con l’aumentare della temperatura e determina la possibilità di pompaggio ed atomizzazione. La viscosità dinamica (assoluta) si misura in poise (N s/m2). . •Il cloud point è la temperatura in cui si formano i primi nuclei solidi. Il pour point è la temperatura minima in cui il combustibile congela completamente. •Il flash point è la minima temperatura cui il liquido prende (rapidamente) fuoco se esposto in prossimità di fiamma libera. Il flash point è di conseguenza la massima temperatura cui il combustibile può essere trattato senza rischi di incendio. La temperatura di autoignizione è la minima temperatura richiesta per sostenere la combustione in ambiente esposto all’aria atmosferica in assenza di scintilla o fiamma pilota. La temperatura di autoignizione della benzina è di circa 370°C. La benzina ha ‘flash point’ di -43°C Il gasolio diesel, con ‘flash point’ di +52°C, è così poco volatile a T ambiente per cui le miscele ottenibili sono troppo povere per poter bruciare. MASSA D’ARIA TEORICA La massa d’aria teorica è la quantità d’aria strettamente necessaria per la combustione completa dell’unità di massa di combustibile m r m m r Cn H mOr n O2 3.773N 2 nCO2 H 2O 3.773 n N 2 4 2 2 4 2 Inserendo nell’espressione i valori dei pesi atomici delle varie specie si ottiene la formula per il calcolo dell’aria stechiometrica in funzione della composizione del combustibile m 2r 4 34.562 ma n n s mc 12.011 1.008 m 16 r n n reale stechio ma m c reale ma mc stechio kg a kg c 1 miscela grassa 1 miscela stechiometrica 1 miscela magra Potere calorifico Il potere calorifico di un combustibile definisce la quantità di calore sviluppata nel corso della combustione completa dell’unità di massa di combustibile La combustione si definisce completa quando gli elementi ossidabili presenti nel combustibile (C, H, S, N) vengono ossidati rispettivamente a CO2, H2O, SO2 e N2. Si distingue poi tra Potere Calorifico Superiore ed Inferiore a seconda che si consideri (PCS) o no (PCI) condensata l’acqua presente nei prodotti di combustione Generalmente i motori a combustione interna scaricano a temperature elevate e non è quindi possibile recuperare il calore latente di vaporizzazione dell’acqua Potere calorifico Calorimetro di Junkers Il calorimetro Junkers è utilizzato per il calcolo del potere calorifico dei combustibili gassosi Il gas in esame proveniente dal contatore viene bruciato nella camera di combustione ; i prodotti di combustione sono fatti circolare in controcorrente all'acqua di raffreddamento ; i gas di combustione escono dopo aver ceduto all'acqua tutto il calore acquistato durante la combustione ; Il flusso dell'acqua è regolato con rubinetto e ci sono due termometri per la misura della T di entrata ed uscita; l’acqua da combustione condensata e viene raccolta. Modalità di prova: Una volta avviata la combustione si regola la portata di acqua in ingresso al calorimetro in modo da raggiungere, a regime, la condizione tf=ta=tgas; si può così scrivere il bilancio energetico del calorimetro mgas K s mH 2O c(t2 t1 ) Bomba Calorimetrica La bomba calorimetrica è utilizzata per il calcolo del potere calorifico dei combustibili liquidi e solidi Recipiente forma cilindrica in acciaio inossidabile, capacità 500cm3 Chiuso sup. da coperchio a vite con 2 valvole per introduzione O2 e scarico prodotti gassosi di combustione. 2 asticciole metalliche, una delle quali serve da supporto ad un crogiolino di Pt nel quale e' introdotto il combustibile in quantità nota asticciole collegate da spiralina di ferro introduzione O2 fino a P = 25atm Bomba immersa in calorimetro con quantità nota di acqua, termometro ed agitatore Bomba Calorimetrica Procedura: 1. Si mette in moto l'agitatore e si legge T finche' non diventa costante. 2. Si applica ddp alle due asticciole: la spiralina si arroventa, reagisce con ossigeno e si polverizza, innescando la combustione. 3. Il combustibile brucia in modo completo, il Q sviluppato è trasmesso alla bomba e al sistema calorimetrico. 4. La T del termometro aumenta fino a max e poi diminuisce. DT P A 1 Ks p Dove: DT= aumento T in gradi Celsius P= m acqua in calorimetro in Kg A= equivalente in acqua del calorimetro = quantità di acqua tale che la sua capacità termica sia uguale a quella della bomba, del calorimetro e dell'agitatore. p = quantità di combustibile bruciato in Kg . Combustibili Gassosi Combustibili Liquidi [kg/dm^3] Grazie della vostra attenzione Claudio Forte [email protected] 55