Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Parma – Ing. Giorgio Toderi Camere di combustione per TG Principali requisiti: elevata efficienza di combustione (ciò significa che il combustibile deve essere completamente ossidato in modo tale da rendere interamente disponibile la sua energia chimica); accensione affidabile e progressiva; ampio campo di funzionamento stabile (ovvero la combustione deve mantenersi stabile in un ampio campo di variazione di pressione, temperatura, velocità e rapporto aria/combustibile); assenza di pulsazioni di pressione e di fenomeni di instabilità di combustione; limitare le perdite di carico; distribuzione di temperatura all’uscita tale da non indurre nelle palette statoriche e rotoriche della turbina eccessivi gradienti di temperatura; limitate emissioni inquinanti allo scarico; costi ridotti e facilità di manutenzione; pesi e dimensioni contenuti e tali da adattarsi alla geometria del motore; affidabilità; adattabilità all’impiego di differenti tipi di combustibile; Le condizioni nelle quali la camera di combustione si trova ad operare sono: elevati eccessi d’aria, con tra 50÷100, allo scopo di limitare le temperature del fluido evolvente all’ingresso della turbina; elevate portate effluenti, allo scopo di ottenere alte potenze utili (come noto il salto entalpico disponibile in turbina è ridotto rispetto al caso di vapore). Camere di combustione per turbogas. 1/4 Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Parma – Ing. Giorgio Toderi Si consideri ad esempio un condotto a sezione costante. combustibile aria fumi Nell’ipotesi di fluido non viscoso si può scrivere l’equazione dell’energia nella forma meccanica: cdc + gdz + vdp + dR + dL = 0 trascurando il termine geodetico (gdz≈0) e il lavoro scambiato (dL≈0) e le perdite (dR≈0) si ottiene: cdc = − vdp Dall’equazione di continuità m = S c v c m = v S si ottiene: (con m e S rispettivamente portata del fluido e sezione del condotto) dp = − Combinando le due equazioni si ottiene: m ⋅ c = costante S integrando: p+ ovvero: m p+ S 2 m dc S ⋅ v = costante m p+ S dall’equazione di stato dei gas perfetti: 2 ⋅ RT = costante p Applicando tale equazione tra la sezione di ingresso 1 e di uscita 2 della camera di combustione si ha: m p 2 − p1 = − S sostituendo: si ottiene: ! p 2 = p1 − ∆p ∆p p1 2 + F ⋅ T1 p12 2 ⋅R⋅ T2 T1 − p 2 p1 2 e m F= S −1 ⋅ ∆p F + 2 ⋅ (T2 − T1 ) = 0 p1 p1 ⋅R Anche in assenza di attriti vi è una perdita di carico proporzionale alla variazione di temperatura ed al quadrato della velocità (espresso dal rapporto m /S). Camere di combustione per turbogas. 2/4 Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Parma – Ing. Giorgio Toderi combustibile aria fumi combustibile aria fumi combustibile aria fumi zona di passaggio dell’aria secondaria combustibile fori di ingresso aria secondaria liner nel liner alla Turbina dal Compressore zona di combustione ingresso aria principale Camere di combustione per turbogas. 3/4 Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Parma – Ing. Giorgio Toderi Camera di combustione utilizzata in applicazioni industriali C G D A fuel B aria iniettore F E fumi A ingresso dell’aria primaria C zona di innesco della combustione B zona della combustione D involucro interno E parete esterna F ingressi aria secondaria Emissioni L’aria secondaria raffredda l’involucro D prima di miscelarsi progressivamente attraverso le aperture F ai gas combusti. In questo modo si riescono a limitare le perdite per combustione incompleta e per dispersione di calore verso l’esterno attraverso le pareti della camera di combustione. Infatti nella zona interna avviene la reazione ad alta temperatura, limitando così la formazione di incombusti; parallelamente le pareti esterne (schermate dal flusso di aria secondaria) restano a bassa temperatura, contenendo le dispersioni di calore verso l’esterno. NO X particolato CO HC Minima potenza Camere di combustione per turbogas. Massima potenza 4/4