L’OBLO’ Periodico a cura degli studenti della III BS-LS dell’Istituto di Istruzione Superiore “N.Pizi”-Palmi (RC) - Liceo Scientifico - Noi protagonisti di una bella esperienza Questo giornale è il frutto di un’ Impresa Formativa Simulata effettuata presso il nostro Istituto “L’Impresa Formativa Simulata in genere si incomincia a realizzare in una terza classe e questa terza classe non poteva che essere una delle due ad indirizzo sperimentale, per la possibilità di utilizzare in modo proficuo il monte orario ricavato dalla flessibilità didattica, deliberata dal Collegio Docenti”. - E’ VERO CHE DAL PROSSIMO ANNO LA RIFORMA PREVEDE La Dir. Scol. Prof.ssa Maria Corica IN TUTTE LE CLASQuest’anno la nostra classe è SI LA NUOVA IMPRESA stata protagonista di un pro- FORMATIVA? E CHE getto straordinario: l’Impresa QUESTA RIFORMA RIFormativa Simulata, forte- GUARDERA’ IL GIORNAmente voluta dalla nostra Di- LISMO? O SONO PREVIrigente scolastica, prof.ssa STI ALTRI PROGETTI PER Maria Corica, alla quale, per LE NUOVE CLASSI? l’intervista di prima pagina, “La Riforma non prevede abbiamo chiesto da dove fos- l’obbligo di attuare l’I.F.S. in se nata l’idea di introdurre nel- tutte le classi. Come ho già l’ordinamento scolastico pro- detto, viene consigliata come prio l’Impresa Formativa Si- metodologia di lavoro per il mulata. “L’Impresa Formati- conseguimento di quelle comva Simulata, sperimentata da petenze che la scuola dovrà anni in Italia prima negli Isti- certificare per gli alunni sia al tuti professionali e poi nei Tec- termine dell’obbligo scolastinici – ci ha riferito la prof.ssa co che a conclusione del perCorica - è considerata a livello corso secondario. Come dice europeo come una metodo- Bruner: ‘La metodologia dellogia didattica molto efficace la simulazione consente di acnell’acquisizione delle compe- quisire quell’atteggiamento tenze. Con la legge sull’alter- problematico e quelle capananza scuola-lavoro, poi, è cità che stimolano un uso attidiventata il modello a cui fare vo delle nozioni apprese, scoriferimento soprattutto in quel- prire risposte specifiche a sole realtà con sviluppo indu- luzioni piuttosto che adeguarstriale limitato o carente. si su soluzioni predefinite, traL’idea di sperimentarla in un sformare il docente in un meindirizzo liceale, rappresenta- diatore e promotore di apva una sfida e la possibilità di prendimento, promuovere aprire la pista a nuovi modi di l’operatività come dimensione specifica dell’apprendiapprendimento. Occorreva anche adattarla al- mento, valorizzare l’errore l’indirizzo di un tipo di scuola come possibilità di acquisizionon specificatamente orientata ne di informazioni aggiuntive’. al lavoro. Per tale motivo è Inoltre, l’Impresa Formativa stato quasi naturale indirizzarsi Simulata consente agli alunni verso il settore dell’informa- di: 1) sviluppare competenze zione e del giornalismo. In tal comunicative, relazionali ed modo è stata garantita anche organizzative; 2) potenziare la specifica formazione relati- capacità di soluzione di prova alla stesura di un articolo blemi e di assunzione di redi giornale. Tipologia di scrit- sponsabilità; 3) porsi in un’ottura prevista dall’Esame di tica di apprendimento continuo; 4) mettersi alla prova e Stato”. - PERCHE’ HA SCELTO confrontarsi in relazione agli PROPRIO LA NOSTRA altri; 5) conoscere il mondo del lavoro e confrontare le CLASSE? proprie aspettative; 6) formulare ipotesi per la costruzione del loro progetto di vita e di lavoro; 7) esprimere le proprie capacità; 8) fare emergere i propri punti di forza e di debolezza; 9) acquisire attraverso il contatto con la realtà maggiore consapevolezza delle problematiche del lavoro (contesto normativo, processi produttivi, tecnologie) per favorire un positivo inserimento nella vita attiva”. - OUAL E’ LA SUA IMPRESSIONE RIGUARDO QUESTO PROGETTO? “Come ho già detto, ho sperimentato che la metodologia alla base dell’I.F.S. è una delle più efficaci per l’apprendimento. Confortata in questo, a livello europeo, dai risultati ottenuti in altri Paesi dell’UE. In periodi abbastanza recenti, infatti, ho avuto il piacere di collaborare per tre anni con cinque Paesi dell’Europa all’interno di un progetto I.F.S. Comenius. Paesi come la Germania e la Repubblica CECA, ad esempio, utilizzavano i laboratori d’Impresa Formativa Simulata quando ancora l’Italia ne ignorava l’esistenza. Oggi questa metodologia può essere utile per impostare il nuovo modo di insegnamento-apprendimento per l’acquisizione di quelle competen- ze richieste dalla Riforma Gelmini”. - E’ SODDISFATTA DI COME SI STA SVOLGENDO IL LAVORO? “II progetto, partito tra la diffidenza di molti, registra oggi l’interesse e l’apprezzamento degli alunni e dei docenti e ciò, naturalmente, non può che farmi piacere. Per essere una prima esperienza in un indirizzo di studi tradizionalmente restio a contatti con il mondo del lavoro, posso ritenermi abbastanza soddisfatta dei risultati”. Gli studenti della III B – S /LS Il gruppo di lavoro (IIIB) assieme alla Dirigente, davanti alla nuova struttura scolastica Eccoci nella nuova sede Con la fine delle vacanze pasquali è terminata anche la nostra permanenza nel vecchio istituto di Piazza Martiri d’Ungheria. Al rientro a scuola, infatti, noi studenti ed i docenti dello Scientifico di Palmi abbiamo affrontato il nostro primo giorno di scuola nel nuovo istituto. Le otto meno dieci, siamo tutti riuniti nel grande cortile che circonda la struttura scolastica, le emozioni sono molteplici, dif- ferenti da persona a persona. Tuttavia ciò che accomuna la maggior parte di noi studenti, ma anche di qualche docente, è paradossalmente un pizzico di nostalgia del vecchio istituto. In fondo ne abbiamo passate tante tra quelle mura!! Ma questo senso di malinconia lascia spazio, quasi immediatamente, all’adrenalina che circola in tutto il corpo e che traspare chiaramente dai nostri volti, al solo pensiero che ad entrare siamo i primi! E già, noi siamo i primi ragazzi ad entrare in questa scuola: saremo i primi a studiare ed affrontare esami in quelle classi, i primi a ridere e scherzare in quel cortile… con oggi si apre un nuovo capitolo nella storia di Palmi e noi siamo i protagonisti principali! Sta per scattare “l’ora X”. Fra poco suonerà la campanella e nell’aria si sente tanta curiosità e anche un po’ di Continua... L’Oblò impazienza. Ormai tutti noi, insieme ai docenti, siamo riuniti nel cortile, davanti la porta principale, pronti ad affrontare questo fatidico primo giorno. Ma ecco che finalmente suona la campanella delle otto. Ci siamo. Pian piano i corridoi e poi le varie classi si riempiono di vita. Il silenzio lascia stre nuove classi. Siamo tutti un pò disorientati ma, dopo non molto, tutto si regolarizza, la vita scolastica sembra normalizzarsi ed iniziano così le lezioni giornaliere. Dopo circa mezz’ora, ecco la prima novità: in ogni classe, si sente una leggera musichetta che lascia immediatamente spazio spazio alla voci, alle risate e naturalmente anche a qualche richiamo da parte dei professori. Per i primi minuti regna sovrana la confusione perché ancora non conosciamo le no- alla voce del nostro dirigente scolastico che, con un breve avviso, ci augura il benvenuto nel nuovo istituto e ci elenca alcune delle principali regole da seguire per mantenere in- Giorno 30 aprile 2010 si è Abbiamo ospitato Raffaele Nigro Interessanti le sue considerazioni tenuto, presso l’istituto d’istruzione superiore N. Pizi di palmi, un incontro con lo scrittore Raffaele Nigro in conclusione del progetto, indetto dall’associazione Rhegium Julii, ‘’amare il libro’’. A questo incontro erano presenti la prof.ssa Maria Corica, dirigente scolastico; la prof.ssa Claudia Neri, docente di lettere ed il dott. Giuseppe Casile, presidente del Rhegium Julii. Il progetto ‘’amare il libro’’ ha visto protagonisti gli alunni delle classi 4Bs-Ls, 4C-Ls, 4D-Ls, 4E-Ls e 2ALc con la partecipazione costante della prof.ssa Neri. Dopo i ringraziamenti del dirigente scolastico l’incontro è continuato con un breve intervento del dott. Casile ed in seguito è intervenuto Raffaele Nigro che, rispondendo in modo esaudiente alle domande poste dagli alunni, ha commentato il suo ultimo romanzo ‘’Santa Maria Della Battaglie’’. -Secondo voi che ruolo svolgono i libri nella nostra società? Un libro non vale niente se non interviene sul modo di pensare di ogni lettore, nella nostra società i libri svolgono il compito importantissimo di risvegliare l’ ‘’io’’ nascosto di ogni persona. -Sappiamo che siete un giornalista, cosa vi ha spinto a scrivere anche romanzi? Un giornalista ha il compito di informare le persone attenendosi ad alcune regole ben precise che favoriscono la vendita mentre, uno scrittore, ha tatta la nuova struttura appena inaugurata. Dopo l’intervento, le lezioni riprendono di nuovo ma non tutti siamo molto attenti alla spiegazione dell’insegnante. Come giudicarci? C’è una curiosità generale, tutti abbiamo voglia di fare un giro nella nuova struttura, ma naturalmente ciò non è possibile, perché la vita scolastica deve continuare e con essa anche le varie lezioni. Passano finalmente le cinque ore di lezione, ed ecco che naturalmente ritorna il caos generale. Ben presto siamo tutti riuniti, come la mattina, nel cortile. Le emozioni sono cambiate, non c’è più quella forte curiosità ed impazienza, ma c’è una forte voglia di appartenenza. Infatti sembra ancora un pò strano, siamo ancora disorientati, ma sappiamo per certo che questo è il nostro nuovo istituto, il nostro nuovo punto d’incontro. Dopo questa giornata siamo veramente “carichi” e pronti ad affrontare il resto dei nostri anni liceali in questa nuova e bellissima struttura. Alessandra De Pasquale più libertà di esprimersi utilizzando metafore e significati nascosti. -Nel vostro ultimo romanzo qual è il ruolo di Federica? Federica rappresenta l’intera società di oggi, migliaia di persone addormentate dalle banalità che la tv ed internet ci offrono, molteplici pretesti che riempono la cesta vuota della nostra vita impendendoci di pensare ai veri valori che costituiscono la nostra esistenza. -Quali sono i valori della vostra vita? In cosa credete? Il mio credo è stato plasmato nel corso della mia vita, all’età di 17-18 anni ero molto cattolico, poi durante l’università ho conosciuto e seguito l’organizzazione anarchica pugliese che ha un impostazione strettamente laica. In seguito, dopo la morte di mio padre, ho concluso che preferisco seguire una forma di panteismo perché sono convinto che ogni persona, dopo la morte, si dissolve unendo la sua materia in altri esseri viventi. Dopo l’intervista allo scrittore è stato il momento di alcuni 2 interventi da parte degli alunni: -Diletta Marino ha letto la recenzione, del romanzo ‘’Santa Maria Delle Battaglie’’, vincitrice del Pail 2008-2009; -Antonio Bombardiere ha descritto l’analisi dell’Islam presente nella trama del romanzo; -Martina Palumbo ha par- lato dell’attività di scrittore di Raffaele Nigro; -Mariapia Romeo ha descritto e commentato il ruolo che assume, all’interno del romanzo, la statuetta della modonnina. Il tutto si è concluso con un commento degli interventi dei ragazzi e con una piccola parentesi sull’importante compito che la scuola svolge nella nostra società. Alessandra De Pasquale Annalisa Giada Gallucci ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “NICOLA PIZI” C.da San Gaetano- Palmi (RC) tel. 0966.46103 [email protected] Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Corica Docenti Responsabili - Prof.ssa Orsola Parisi - Docenti Consiglio di Classe della III B Studenti del Corso di Giornalismo - Impresa Formativa Simulata - Giuseppina Arena - Alessia Bagalà - Varoslav Borshchuk Lucia Catania - Teresa Celi - Alessandra De Pasquale Vincenzo Fasone - Eleonora Filippone - Sofia Gaglianò Annalisa Giada Gallucci - Nicola Gangemi - Ivan Gentiluomo Isabella Madaffari - Ilaria Pinneri - Domenico Restuccia Maria Settineri - Maria Carmela Settineri - Francesco Siciliano Barbara Speranza - Francesco Surace - Saverio Surace Consulenti esterni - Damiano Tripodi (Giornalista e Direttore del Mensile “LA PIANA”) - Emisia Faraldi (Docente di Economia Aziendale) Realizzazione, composizione ed impaginazione A cura della Redazione “LA PIANA” C.da Criscimo 89015 Palmi (RC) tel. e fax 0966.264130 E-mail: [email protected] L’Oblò L’inquietudine di essere giovani in lotta con tanti interrogativi Si dice che i giovani siano il futuro di ogni società, sia presente che futura, in quanto sono loro che con i loro ideali e le loro passioni un giorno la guideranno. Ma la “nostra società” è pronta ad accogliere noi, nuovi giovani? Tanti hanno dei dubbi sulla nostra riuscita. Perchè questo timore? Credono forse che noi non siamo in grado di andare avanti risolvendo i problemi che si presentano sul nostro cammino? Veniamo identificati come “Boh Generation”, e per cosa? Perchè siamo incerti sul nostro futuro? Penso sia normale avere dei dubbi alla nostra età, soprattutto quando si viene messi alle strette da una società in cui tutto funziona al contrario. Prendiamo ad esempio il lavoro, che è un qualcosa di fondamentale per l’uomo, non soltanto dal punto di vista materiale, ma anche etico in quanto forma alla convivenza e, mentre negli anni scorsi vi erano tante porte che si affac- ciavano su questo mondo, ora si stanno chiudendo i battenti lasciando molti giovani a casa a rigirarsi i pollici... E poi passa il concetto secondo il quale saremmo noi quelli che “…non hanno voglia di fare niente” o che “…non si danno uno scopo nella vita”. Viviamo quindi, come ho detto prima, in una società che è mutata da quella passata e che forse non se ne rende conto. Si considerano cambiate solo le nuove generazioni affermando che queste non apprezzano nulla e che non hanno la minima idea di cosa siano i sacrifici. Come sempre si ge- neralizza, però non per questo si deve fare di tutta l’erba un fascio, perché sono tanti i giovani che lottano per la loro sopravvivenza “inventandosi” un posto di lavoro dal quale però non ci guadagnano molto, vivendo una vita da precari. Questo spiega il perché si è restii a crearsi una famiglia, dal momento che, non avendo una sicurezza economica personale, è ancora più difficile averla per una famiglia come quelle di una volta, formate da dieci e più elementi. Quelli si che erano bei tempi, la società accompagnava i giovani nella loro crescita e li spingeva a usare l’ingegno per costruire ciò che non c’era. Sono nate così tutte le comodità di cui oggi godiamo. Se solo anche questa società desse fiducia ai giovani invece di criticarli!!! Eppure, ognuno di noi conserva dentro il proprio cuore tante idee e aspettative: le tiene nascoste per paura che queste possano sfuggirci via dalle mani. “FIDUCIA” è la parola magica che sarebbe in grado di far girare le cose nel mondo in un altro modo…Fiducia perché non siamo noi a voler essere così, ma perché è la società a servirci su piatti d’oro e d’argento modelli di vita sbagliati che comunque non abbiamo inventato noi. E si, perchè non bisogna mai scordare che i giovani sono lo specchio della società in cui vivono. Maria Settineri Ci sono modi e modi per divertirsi Igiovani sentono il bisogno di divertirsi, di vivere una serata all’insegna della musica, dello svago: una serata diversa, lontani dallo studio, dal lavoro, dagli orari e dalle regole. Così vanno nelle discoteche, ci vanno per ballare, bere qualcosa insieme, ma quel qualcosa, spesso, si trasforma in litri di alcool mischiati con droghe. Loro vogliono solo divertirsi, sentirsi più grandi, migliori, vivere una serata da sballo, affinchè il mondo possa sembrar loro più bello, più sorridente, ma quando all’uscita dai locali le loro macchine si schiantano contro muri, alberi o altre vetture, il mondo smette di sorridere e non solo per loro che sono morti, ma anche per le loro famiglie. La domenica mattina i manti stradali coperti di bianco, quel bianco dei petali che i familiari e gli amici portano come ultimo saluto ai loro cari, fanno veramente compassione. La causa di queste morti va ricercata nell’abuso di alcool e droga. Si ubriacano senza capire che stanno sbagliando e non c’è nessuno che possa farglielo capire. Io penso che ci debbano essere dei controlli più severi all’interno delle discoteche e fuori. Si dovrebbe limitare il quantitativo di alcolici che questi possono bere durante la serata e poi all’uscita controllare se colui che si mette alla guida sia in grado di farlo. Spesso i giovani lo fanno per provare nuove sensazioni, per movimentare le serate; così si lanciano in folli corse, per dimostrare chi è il più veloce, per arrivare primi ad un traguardo: il traguardo della morte. Ognuno ha la testardaggine di fare ciò che vuole, di vivere la vita come meglio crede, ma non se mette a repentaglio la vita di altre persone. E poi ci sono altri modi per divertirsi. Lucia Catania 3 SE NON VUOI CHE LE INCERTEZZE TI TURBINO PER QUESTO MESE NON LEGGERE L’OROSCOPO ARIETE: gli astri prevedono una copiosa caduta di capelli entro la fine del mese. Scegliete con cura lo shampoo da utilizzare. TORO: se avete un amico nato sotto il segno di….. siate parsimoniosi ed evitate qualsiasi possibile conflitto: potreste ricavarne dei vantaggi. GEMELLI: se siete disperatamente in cerca dell’anima gemella, trovate qualcuno che sia nato lo stesso giorno dello stesso mese nello stesso anno alla stessa ora in cui siete nati voi. CANCRO: la vostra sveglia sarà capricciosa. Se i vostri impegni richiedono puntualità si consiglia di non programmarli per i primi 15 giorni del mese. LEONE: è giunto il momento di fare quel lungo viaggio che avete sempre desiderato. Imboccate l’autostrada contromano. VERGINE: se avrete un lavoro sarete fortunati…se sarete fortunati non lavorerete. BILANCIA: stringete amicizia con un buon dentista, visto il profondo legame col pasticciere. SCORPIONE: non ne vedete l’ora? Venere consiglia l’acquisto di un nuovo paio di occhiali. SAGITTARIO: si consiglia di non perdere le staffe, soprattutto se siete dei fantini; vi arrabbiereste il doppio. CAPRICORNO: la vostra estetista andrà in vacanza. Uscite ben coperti. ACQUARIO: i nati nella seconda decade avranno un giorno fortunato: acquistate il maggior numero possibile di gratta e vinci tutti i giorni, non stupitevi però se la vostra vita potrebbe rimanere immutata. PESCI: secondo la posizione degli astri un gatto nero potrebbe incrociare il veloce cammino della vostra vettura. Non evitate la sfortuna! Teresa Celi L’Oblò Il mondo è la nostra “casa” Ma quanto è fragile Non sciupiamola per favore questa nostra terra Oggi l’uomo della società moderna non si rende conto dei danni che arreca all’ambiente mondiale ed alla salute. Le cronache quotidiane trattano spesso tragedie provocate dal dissesto idrogeologico che, rafforzato anche dai cataclismi naturali, provoca lutti e distruzione. Infatti una pioggia prolungata è causa di smottamenti, allagamenti e frane. A questi si aggiungono casi straordinari come quello delle alluvioni che hanno colpito l’Italia in questi ultimi anni. Per rimanere nell’ambito del nostro territorio vi è da dire che nel 2010 la Calabria e la Sicilia sono state particolarmente colpite da questi eventi. Le attenzioni delle autorità e della Protezione Civile si attivano per tentare di far fronte alle esigenze drammatiche delle popolazioni in difficoltà e molto spesso si parla di ciò che si sarebbe potuto fare per prevenire o evitare queste catastrofi. Tutto ciò è da attribuire comunque alle responsabilità degli uomini che costruiscono in zone non edificabili in cui è assolutamente proibito. In altre situazioni possiamo dire che lo sconvolgimento dei territori riguarda gli scompensi riscontrati in ambito agricolo, infatti i maggiori danni sono stati provocati da un eccessivo impoverimento delle colture i cui terreni non hanno più le do- vute canalizzazioni realizzate dall’uomo. Questi sono soltanto alcuni dei motivi che provocano il peggioramento del dissesto ambientale. Negli ultimi decenni i danni ammontano da una cifra molto elevata e bisognerà predisporre un piano nazionale ed approntare una adeguata normativa tecnica che consenta di scongiurare i disastri ambientali. Tutto, però, dipende sempre e comunque dall’uomo che dovrà necessariamente intervenire drasticamente se vorrà conservare intatto il territorio, perché questo è un bene di tutti e nessuna generazione può permettersi di passarlo alla prossima in uno stato pietoso, anche perché la prossima generazione é quella dei nostri figli ai quali abbiamo il dovere di tramandargli un mondo migliore. Nicola Gangemi C’è chi muore di “progresso” e chi per non avere proprio nulla La Terra avrebbe la possi- bilità di sfamare una popolazione di gran lunga superiore a quella attuale, grazie anche all’impiego di moderne tecniche agricole. Perché tutto questo non avviene? Ed ecco che entrano in causa i due principali aspetti economici e sociali del mondo in cui viviamo: lo sviluppo e il sottosviluppo, il progresso e l’arretratezza, l’ingiusta distribuzione delle ricchezze e la diffusione della povertà. Infatti economicamente il mondo è diviso: a Nord si trovano i Paesi ricchi e progrediti, mentre a Sud quelli poveri e arretrati. Il Sud della Terra interessa quei Paesi accomunati da gravissimi problemi, come le forti disuguaglianze sociali: i numerosi poveri hanno meno dello stretto indispensabile e sono ridotti al lastrico, in assoluta miseria, mentre la mi- blema di queste popolazioni è l’eccessiva natalità che, aggiunta alle precarie condizioni igienico-sanitarie, dà come risultato un’alta morta- noranza dei ricchi possiede il superfluo e naturalmente possiede il potere politico ed economico. Il secondo pro- lità infantile. L’agricoltura, praticata con metodi antiquati, non riesce a far fronte all’alto incremento demografi- 4 L’inverno appena trascorso ha messo, ancora una volta, in ginocchio la già fragile stabilità geologica della nostra come l’hanno descritta gli abitanti del paese, che ha riempito tutta la vallata. Questo episodio ha messo in moto regione che nella cittadina di Maierato ha toccato il suo punto massimo di pericolosità. In quella cittadina la situazione è ancora preoccupante e comunque l’incognita maltempo, ora più che mai, rischia di diventare un vero e proprio incubo per i residenti. Questa ed altre situazioni hanno spinto la Giunta regionale a proclamare lo stato di emergenza. Un’avvisaglia della frana si era già manifestata qualche giorno prima dell’evento che ha lasciato tutti sbalorditi e precisamente quando la terra aveva invaso la strada provinciale. Il sindaco, per precauzione, aveva chiuso quell’arteria facendo evacuare le abitazioni, nonostante le resistenze degli abitanti. Adesso si vedono ancora tonnellate di terra e roccia che si sono staccate dal costone percorrendo un bel tratto. Una “colata”, anche la Procura di Vibo che vuole vederci chiaro, avendo aperto, nell’immediatezza del caso, un fascicolo contro ignoti. Per gli evacuati, la Prefettura aveva messo a disposizione una serie di strutture poiché i soccorso erano giunti subito. Infatti, nel pomeriggio dello stesso giorno in paese è arrivata la Commissione nazionale grandi rischi, con l’effettuazione di un sopralluogo in elicottero sul luogo della frana. Questo “giro” aveva portato a terra notizie più tranquillizzanti rispetto a quelle della mattina del fattaccio. Dal giorno seguente erano iniziate comunque tutta una serie di controlli dell’area intorno alla frana per verificare la stabilità del terreno anche se non si escludono ulteriori smottamenti. co ed ecco che si ha un’agricoltura di sussistenza con una insufficienza alimentare, a cui, se si aggiungono alcuni fenomeni naturali come la siccità e la carestia, si ha un’altra causa dell’alta mortalità cioè la denutrizione, ossia la fame. Nel campo dell’industria la situazione non è migliore: questa non è diffusa e dove esiste è in mano a imprese straniere. Infatti sono solo queste a possedere gli enormi capitali necessari per sfruttare i minerali del sottosuolo. Già da tempo alcuni Paesi (i più sviluppati) e alcune organizzazioni internazionali (come l’ONU), si sono dati da fare per trovare una solu- zione al problema del sottosviluppo, anche se non è stato molto facile. Gli interventi per combattere questa situazione sono: l’aiuto di questi popoli con prestiti che consentono la modernizzazione dell’agricoltura; lo sfruttamento delle risorse; la creazione di un’associazione capace di guidare lo sviluppo sia economico che sociale; il combattere l’analfabetismo; l’intervenire sulla situazione igienico-sanitaria; il mettere la popolazione in grado di affrontare i problemi che la natura pone con l’aiuto di tecnologie moderne. Ma tra il dire ed il fare…. Francesco Siciliano Ilaria Pinneri L’Oblò Meglio una dose d’amore e non di morte La droga sta letteralmente uccidendo migliaia di giovani che non hanno alcun punto di riferimento Droga: termine che indica sostanze di origine naturale sintetizzate in laboratorio, aventi proprietà non comuni, dannose per l’equilibrio psicofisico di chi li assume. Questa è la definizione che troviamo sul dizionario per questa sostanza devastante. Io aggiungerei: sostanza che ti aiuta a non pensare; sostanza che ti porta alle stelle; sostanza che ti porta… alla morte. Quanti problemi affliggono noi giovani al giorno d’oggi? Un incalcolabile numero che va dalle più semplici complicazioni adolescenziali ai più duri e seri casi. Casi come l’assenza di una famiglia, l’assenza di amici, l’essere emarginati! Questo e altro, purtroppo, portano spesso a fare uso di sostanze stupefacenti. Tutti ormai siamo a conoscenza dell’apparente alterazione di forza e vivacità che dona, quel flagello, alla nostra salute e all’alta dipendenza che provoca, ma nonostante tut- to, gran parte dei giovani continua a farne uso. Il mondo forse non è più così bello di come lo si voleva re- dere più nulla? Forse, questa sostanza può rappresentare “un’ancora di salvezza”. Forse, può dare il giusto colore in un baratro che non ha mai fine, dove aumenta sempre di più la paura; la paura di non farcela, la paura di perdere almente? La vita inizia a non aver colore e sembra di stare in una stanza buia senza ve- al mondo? No! L’unica cosa che può fare è semplicemente rovinare la vita, far cadere tutto, la paura di non uscirne più. Perché ferirsi quando si può trovare un appiglio? C’è A tavola parecchi giovani tendono ad imitare il deleterio modello americano del fast food Nel periodo adolescenziale - fase di trasformazione, di crescita e di crisi esistenziale - alcuni ragazzi hanno un anomalo rapporto col cibo che sfocia nella maggior parte dei casi in malattie piuttosto gravi, quali l’anoressia, la bulimia o l’obesità. Disturbi alimentari che nascono dall’eccessivo consumo di sostanze grasse (patatine fritte, pizza, panini), assunte specialmente nei Paesi occidentali, o dall’assenza totale di cibo. Tutto ciò può provocare disturbi psicologici come la depressione o ripetuti sensi di colpa per aver mangiato tanto. Le ragazze, a volte, fanno diete particolari al solo fine di apparire più belle, più magre come modelle della tv. Per dimagrire, si pensa di improvvisare una dieta, composta non da alimenti nutrienti associati ad una intensa attività fisica, ma astenendosi dal cibo o mangiando po- chissimo. Soprattutto nei giovani, l’alimentazione è fondamentale perché determina la crescita dell’individuo. I tre pasti principali in una giornata devono essere rappresentati da: colazione, pranzo e cena. Spesso, però, questi vengono saltati, specialmente la prima colazione. Secondo una statistica effettuata nel mese di marzo sugli studenti che frequentano la no- stra scuola (l’Istituto Superiore “N. Pizi” di Palmi), risulta che il 56% dei ragazzi fa colazione a casa o mangia qualcosa la mattina prima di andare a scuola, il 10% fa colazione fuori casa e il 34% afferma senza problemi: “Io la colazione? No! Non la faccio proprio”. Da questa statistica si può notare come mangiare ad inizio giornata non sembra di vitale importanza per tutti i giovani che preferiscono andare a scuola senza mettere niente sotto i denti. Diversi esperimenti hanno dimostrato che coloro che saltavano la colazione o che non la facevano in maniera adeguata, memorizzavano di meno e non riuscivano ad apprendere bene. La colazione è quindi una buona abitudine che fornisce circa il 30% del fabbisogno energetico giornaliero. Alessia Bagalà 5 sempre qualcuno pronto a tendere la mano, ad aiutare. Perché farsi del male, quando basta semplicemente riflettere vicino alla bellezza del mare, stare sotto la pioggia o incantati davanti ai colori dell’alba o del tramonto? A nessuno piace essere ingannato. A nessuno piace che gli sia fatto del male. Ed è questo quello che fa la droga! Ti dà l’illusione di farti star bene, ma in realtà ti fa solo del male! Ti fa credere che una piccola dose basti per cancellare il dolore e la sofferenza, ma non è così. Bisogna piuttosto capire che non tutto in questo mondo può andare bene, che non sempre la strada più facile è quella più giusta! In fondo si tratta della normalità, bisogna solo accettarla e affrontare ogni problema, tranquillamente, con forza e coraggio, giorno per giorno non soli, ma assieme agli altri. Giuseppina Arena Attenti ai Cyber bulli La tecnologia informatica avanza sempre di più nella no- stra società ed almeno la metà delle famiglie italiane possiede nella propria casa una connessione ad internet. Sicuramente, internet rappresenta uno dei più usati mezzi di comunicazione dell’ultimo secolo e questo avviene tramite i social network, programmi di chat, forum e altri siti legati alla comunicazione...ma rappresenta senz’altro anche il futuro dell’informazione, che andando avanti nel tempo, sta nettamente superando la lettura dei giornali e la visione dei telegiornali. Questo perchè internet permette di venire a conoscenza delle notizie dell’ultimo minuto in tempo reale e ciò non avviene solo tramite il nostro computer, ma ormai con l’avanzamento della tecnologia anche i cellulari di ultima generazione permettono la connessione ad internet in qualsiasi momento e in qualunque luogo. Internet, ma soprattutto i social network, come l’ormai conosciutissimo facebook, ti permette anche di ritrovare gente che magari non vedevi da molto tempo; di mettersi in contatto con parenti o amici che vivono all’estero e questa è una grande innovazione alla quale ci viene da dire solo: GRAZIE! Ma proprio su questi siti a volte qualche “bulletto” dà vita a gruppi organizzati, forum contro qualcuno o qualcosa o semplicemente istigano ragazzi come noi a compiere atti vandalici e talvolta anche violenze. Questo fenomeno è chiamato “Cyberbullismo” e cresce sempre di più sul mondo giovanile di internet. I “cyber bulli” sono infatti coloro che tramite e-mail, chat, messaggi provocatori possono creare delle spiacenti situazioni. Ecco perchè dobbiamo stare molto attenti quando navighiamo su internet e quando comunichiamo virtualmente con qualcuno che non conosciamo, perché, vi ricordo, che cambiare identità sul web è molto facile e spesso questa gente vive una vita completamente diversa della realtà. Quindi ragazzi: “OCCHI APERTI!!!”. L’Oblò I danni legati all’inquinamento Prima di ogni cosa L’uomo dovrebbe prestare maggiore attenzione all’ambiente nel quale vive II progresso ha indubbiamente consentito, a quasi tutti gli Stati della Terra, d'intraprendere un eccezionale sviluppo tecnologico, che, almeno in parte, è diventato patrimonio comune di tutta l'umanità. Bisogna ammettere, però, che la messa a punto e l'utilizzo di nuove scoperte ed invenzioni hanno comportato un prezzo assai alto da pagare, che si è reso comunque necessario per assecondare la realizzazione dei ritrovati innovativi progettati o elaborati dall'ingegno scientifico. Ogni nuova conquista scientifica ha infatti implicato, più o meno direttamente e consapevolmente, un considerevole aumento del degrado ambientale, come testimoniano i preoccupanti livelli attualmente raggiunti dalle varie forme d'inquinamento, cui si aggiunge il deprecabile ma crescente esaurimento delle principali risorse della terra. Oggi come oggi, pur- troppo è diventato estremamente facile verificare quanto siano deteriorate l'aria e l'acqua, ossia quelle sono considerate alcune tra le maggiori ed essenziali fonti di vita per l'uomo e per la più generale sopravvivenza dell'intero mondo animale e vegetale. Nello stesso tempo, però, si pensi anche all'abuso di detersivi biodegradabili; all'incoscienza con la quale frequentemente si deturpano i paesaggi boschivi; allo scempio indiscriminato che viene compiuto in danno di fiumi, laghi e mari; all'incresciosa pratica della deforestazione, che sottrae alla terra enormi quantità d'insostituibili polmoni verdi; ed ancora, alla produzione esagerata di rifiuti, che, in talune circostanze, vengono abbandonati indiscriminatamente per strada. Anche in questo caso, appare scontato che le colpe maggiori debbano essere addossate all'incoscienza umana, la quale, pur di mantenere inalterati determinati interessi economici e di non intaccare minimamente una serie di agi e comodità completamente superflui, rischia di pagare il vacuo benessere del presente con la concreta autodistruzione del domani. In ogni caso, bisognerebbe dare la priorità ad accordi di grande portata internazionale, affinché possano ridurre l'inquinamento. D'altronde la terra è la casa di ogni uomo, e ognuno di loro è tenuto a fornire il loro contributo per evitare che l'umanità intera si avvii verso un’irrimediabile catastrofe. Nicola Gangemi Maggiore attenzione per gli anziani Guarda un po’ quel signore laggiù con gli occhi stanchi, i pochi capelli bianchi e la posizione curva in avanti. Un bastone l’aiuta a camminare e va così, in giro, in cerca di qualcuno con cui poter parlare. È un anziano, un vecchietto che ogni tanto si ritrova in piazza a discutere con i suoi amici, delle partite di calcio, della gioventù d’oggi o di come era lui alla nostra età. Se torna indietro nel tempo, magari gli scende una lacrima dagli occhi, ricordando il suo primo amore o le perdite di persone care, inevitabili in questa vita. Ma poi, se guardi più in là, ne vedi un altro sempre solo, abbandonato da tutti. Non parla più… non ride…si sente inutile…forse pensa che se nessuno va più a trovarlo, allora non gli serve più vivere. Il mondo degli an- ziani è strano…sembrano bambini. Se li osservi bene, la maggior parte non ha denti…e alcuni nemmeno i capelli… Fanno i capricci perché non vogliono mangiare e poi… sono contenti quando gli fai compagnia e parli con loro. La differenza dove sta? Se guardiamo le loro mani e riflettiamo, ebbene la troviamo facilmente lì la loro vita, passata a lavorare, una vita piena di sacrifici, una vita che nemmeno puoi immaginare da quante soddisfazioni, dolori, sofferenze, felicità è stata colmata! Molti di loro stanno meglio di te e ancora si godono la vita come si deve, circondati da persone che li amano, che li coccolano e che li accontentano… ma molti altri sono abbandonati… gettati via come spazzatura… dimenticati anche dai loro figli… Altri sono malati e avrebbero bisogno di affetto o magari anche solo della presenza dei loro più stretti parenti..ed invece? Nessuno li bada, nessuno ha pazienza, nessuno vuole sapere niente. Quando erano giovani erano loro a preoccuparsi della famiglia, ora vedono che nessuno si occupa di loro. I nostri anziani sono persone che hanno bisogno solo di un po’ d’attenzione, d’amore e nient’altro. Diamoglielo!! Giuseppina Arena 6 pensiamo alla salute Problema molto delicato tro rispetto agli altri. Ma questo non accade. Perché?.. Perchè si alimenta sempre la facciata negativa di questo sistema, senza andare ad esaminare gli aspetti positivi. Forse è normale che sia così? È vero che a volte capitano eventi spiacevoli, ma ciò non avviene perché si è in Calabria o in un’altra regione del Meridione. Anche i medici sono degli uomini e come tali sbaglia- se determinate azioni magari ce lo fanno pensare, piuttosto il vero problema siamo noi che non incentiviamo le nostre risorse. Tante persone sono affette da malattie, più o meno gravi. Ognuna di queste persone, com’è giusto che sia e com’è nel suo diritto, cerca di combattere, fin quanto possibile, i propri malanni; decidendo di affrontare questi problemi altrove, allontanandosi dalla propria regione e addirittura dal proprio Stato. Magari io non saprò tanto su questo argomento, però trovo che l’Italia goda di un ottimo sistema sanitario poiché garantisce questo servizio non solo a chi se lo può permettere, come accade in America, ma anche a chi non è in grado di mantenerselo. Se solo noi avessimo un po’ più di fiducia, magari la smetteremmo una volta per tutte di considerarci indie- no: lo sanno tutti che sbagliare è umano. La differenza sta nel fatto che nelle loro mani è affidata non soltanto la vita del paziente, ma anche quella della sua famiglia e dei suoi amici. Noi dobbiamo si avere fiducia nel nostro sistema sanitario, però dovremo ricevere da quest’ultimo anche migliori risposte positive con strutture in cui poterci curare meglio, perché non è possibile che per fare degli esami bisogna prima andare in un ospedale e poi in un altro ancora e così via pellegrinando. Sono queste le cose che ci spingono a non credere nel nostro sistema sanitario: quella impressione di essere presi in giro da un’istituzione che invece dovrebbe garantire cure adeguate ad ogni tipo di problema, da un semplice virus a situazioni ben più gravi come i tumori. Comunque non molliamo. ma anche all’ordine del giorno è la sanità, soprattutto quando è legata ad eventi negativi quali un intervento mal riuscito o una malattia non riconosciuta. Al fine di garantire una buona sanità, c’è un ente preposto alla vigilanza sulla salute pubblica, ente che però non funziona sempre al meglio. Quello che intendo dire non è certamente che abbiamo medici incompetenti, anche Maria Settineri L’Oblò Intervista ad un nostro gruppo musicale “The 7th Harmony” sono dei coetanei animati da una irrefrenabile passione Abbiamo ascoltato la loro musica, ci è piaciuta e riteniamo che meritino di essere maggiormente conosciuti. Loro si chiamano “The 7th Harmony” e li abbiamo intervistati per i nostri lettori. La prima domande che abbiamo fatto loro è il perché abbiamo scelto questo nome: “The 7th Harmony” in italiano significa “la Settima Armonia” – hanno detto - e noi siamo in 7, quindi abbiamo scelto questo nome perché tra di noi c’è molta armonia”. Potreste dirci i vostri nomi, la votra età e gli strumenti che rispettivamente suonate? “Certamente. Io mi chiamo Marco, ho 16 anni è suono la chitarra. Io sono Gioele anch’io ho 16 anni e sono la voce del gruppo. Anch’io canto, ho 17 anni e mi chiamo Barbara. Io sono quello che fa più rumore: mi chiamo Lorenzo, ho 17 anni e suono la batteria. Gianluca 16 anni e suono il basso. Pure io ho 16 anni, mi chiamo Vincenzo e suono la chitarra. Io sono Emanuela, ho 16 anni e suono il pianoforte”. Perché avete deciso di formare un gruppo? “Per poter condividere insieme la nostra passione comune: la musica”. Da chi è partita l’idea? “L’idea di formare questo gruppo è partita da Marco, ma siamo subito stati entusiasti di questa proposta e speriamo di poter realizzare i nostri sogni”. A chi vi siete ispirati? “Non ci siamo ispirati a nessun altro gruppo, cerchiamo di essere originali, senza imitare etichette già esistenti”. Come vi siete conosciuti? “Ci siamo conosciuti quasi tutti tra i banchi di scuola… frequentiamo quasi tutti la stessa scuola”. Dove e quando vi riunite di solito per provare? “Di solito proviamo durante il fine settimana…(anche se vorremmo provare tutti i giorni…ma purtroppo la scuola ci impegna molto) a casa del chitarrista, dove abbiamo a disposizione tutta la strumentazione”. Avendo anche molti altri impegni, trovate sempre il tempo per la musica, e quindi per provare? “Ovvio, per noi la musica è una priorità. Cerchiamo di non trascurare gli studi, perché sono anch’essi molto importanti, ma il tempo per la nostra musica lo troviamo sempre!!”. Sentite la competizione con altri gruppi del paese? “Assolutamente no. Si tratta piuttosto di una competizione sana, che ci porta a migliorarci giorno dopo giorno e a dare il massimo”. Ci sono mai state discussioni o litigi tra di voi? “Fortunatamente non ci sono mai state discussioni e litigi tra di noi. Siamo molto uniti. All’interno di un gruppo è importante l’armonia e la compattezza”. Dal punto di vista Cos’è la musica per i giovani Un modo per esprimere tutte le sensazioni usando soltanto le sette note Ci siamo mai chiesti che cosa sia realmente la “musica”? Sfoglio il dizionario della lingua italiana….Musica: “Arte di combinare i suoni, in base a regole definite, diverse a seconda dei luoghi e delle epoche”. Si dice che i libri dicano sempre la verità. Forse è vero, ma in fondo ognuno di noi può dare la propria soggettiva interpretazione alle cose, così come accade per la “musica”. Questo alternarsi di note e pause, in realtà, per molti di noi giovani, non rappresenta soltanto l’unione di più suoni creati secondo regole stabilite, ma rappresenta qualcosa di più profondo, che fa scaturire in noi la cosiddetta “passione per la musica”. Una passione che suscita forti emozioni solo ascoltando una delle nostre tante canzoni dell’Ipod. La musica è un mondo dentro il quale noi ci “rifugiamo” per trovare certezze, risposte a situazioni che non riusciamo a spiegarci solo vivendo, per trovare ricordi, emozioni e sensazioni che fanno scender giù una lacrima ricca di valori e significati. Moltissimi ragazzi, a qualunque età, ormai decidono di dedicarsi allo studio di questo bellissimo “mondo”, anche se talvolta non vengono appoggiati nelle loro scelte dalle famiglie, perché ritengono che lo stu- dio della musica sia qualcosa di poco conto e di poca valenza. Beh…come si dice: “…il mondo è bello perché è vario…”, se tutti fossimo interessati alla medicina, o alla politica vivremmo in un mondo piatto, oscurato dalla monotonia, privo di quelle emozioni che solo la musica può creare. Ognuno nella propria vita ha il diritto di compiere le proprie scelte, anche con la consapevolezza di andar contro la volontà delle persone più care. Ma un giorno quando realizzerà il proprio sogno, allora capirà che nella vita è importante perseguire le proprie aspirazioni, perché sono una delle poche cose di cui siamo padroni e contendenti e nessuno può mai permettersi di calpestarBarbara Speranza celi. 7 musicale, qual è la caratteristica più positiva e più negativa del vostro gruppo? “La caratteristica positiva sta nel semplice fatto che siamo molto compatti… uniti, legati “Si, per fortuna le nostre famiglie non ci hanno mai ostacolato nella nostra scelta di dedicarci alla musica e gliene siamo grati per questo”. Quindi si può dire che la musica da una forte armonia e complicità. Non ci manca l’entusiasmo! Quella negativa, invece, sta nel fatto che a volte ci perdiamo d’animo, invece siamo consapevoli che non bisogna mai arrendersi e che bisogna sempre andare avanti…crescere e migliorarsi”. Oltre a stare insieme per provare, vi incontrate in altri momenti della giornata? “Si…trascorriamo del tempo insieme non solo quando ci riuniamo per provare. E’ importante conoscersi bene, non solo nell’ambito della musica, ma anche in luoghi che non siano una sala prove”. Descrivete il vostro gruppo con un aggettivo. “Stravagante!! Cerchiamo sempre di oltrepassare gli ‘schemi’, di essere originali, non monotoni”. Come e quando avete scoperto la vostra passione per la musica? “Fin da piccoli abbiamo capito di nutrire una forte passione verso questo mondo fatto di note e accordi; col tempo abbiamo imparato che amare la musica vuol dire anche studiarla: non ci si improvvisa musicisti ed è per questo che abbiamo intrapreso gli studi musicali, constatando che per noi la musica è tutto: è gioia, è armonia, è vita”. Le vostre famiglie hanno sempre appoggiato la vostra scelta di dedicarvi alla musica? per voi non è soltanto un hobby..! “Esatto, non è solo un hobby, è una passione che ci accompagna e che coltiviamo da sempre”. Cosa non dovrebbe mancare nella “canzone perfetta” secondo voi? “La ‘canzone perfetta’ sicuramente deve avere una buona musicalità ed un testo che riesca a trasmettere emozioni. Insomma deve piacere ed emozionare il pubblico”. Se vi proponessero di comporre la colonna sonora di un film, per quale genere di film la vorreste comporre? “Sicuramente per un film d’azione. Amiamo rischiare e affrontare sempre nuove avventure”. Terminiamo augurandovi una brillante carriera musicale, ma per ultimo quali sono i vostri sogni e progetti futuri che vorreste realizzare? Speriamo che un giorno il nostro talento e la nostra musica potranno essere conosciuti ed apprezzati. I sogni sono tanti, anche se sono sogni. Un sogno è, per esempio, Sanremo o l’Arena di Verona. Ma abbiamo ancora molta strada da fare e ancora molto da imparare. Però un giorno…chissà…speriamo di poter tenere un nostro disco tra le mani e di poter emozionare con la nostra musica, divertendo e divertendoci”. Barbara Speranza Teresa Celi L’Oblò La straordinarietà della festa della Varia Questa grande “macchina” palmese simboleggia l’assunsione in cielo della Vergine Maria I festeggiamenti che si svol- gono a Palmi in onore della Madonna della Sacra Lettera, che culminano con il tradizionale trasporto della Varia, traggono origine dalla città di Messina e risalgono al 1500. I Messinesi avevano saputo da San Paolo la notizia della morte di Gesù Cristo sulla Croce e, mossi dalla pietà nei confronti della Madonna che aveva assistito alla morte del Figlio, decisero di inviarle un’ambasceria in segno di conforto. Di ritorno dalla missione, sbarcarono nella città dello Stretto con alcuni capelli che la madre di Gesù di Nazareth aveva regalato loro in segno di riconoscenza assieme ad una lettera. In questa, la Madonna impartiva la benedizione al popolo messinese ed alla città. Infatti all’arrivo nel porto di Messina c’è una statua della Madonna con una scritta “Vos et ipsam civitatem benedicimus” cioè “Benediciamo voi e la vostra città”. Intorno al 1500, per rappresentare l’assunzione della Madonna in cielo, fu inventata una macchina artificiosa, detta “Bara”. Il culto della Madonna della Sacra Lettera fiorì anche a Palmi a seguito di un avvenimento storico: nel 1575 scoppiò a Messina una pestilenza che durò 30 anni e comportò la morte di oltre 40.000 persone. Durante il corso dell’epidemia i nostri marinai porsero aiuto ed ospitalità ai Messinesi, che ricambiarono questi favori donando ai Palmesi un capello della Madonna. Così iniziò anche a Palmi il culto della Madonna della Sacra Lettera, che introdusse la tradizione della “Varia”. La festa della Varia si svolge l’ultima domenica di Agosto. Questa è dunque una macchina allegorica che, con la sua imponente altezza di 16 me- tri, rappresenta l’Assunzione della Vergine al cielo. Sulla base chiamata “Cippu” è posto il sarcofago della Madonna con intorno gli Apostoli: Sopra si trova una piramide argentea dove hanno il loro posto gli angioletti, rappresentati da bambini veri. La piramide culmina con la figura del Padre Eterno che sorregge l’“Animella”, impersonata da una bambina prescelta dal popolo dopo una selezione. La “Varia” viene fatta scivolare lungo il Corso Garibaldi, tirata da giovani di 5 Corporazioni: marinai, artigiani, contadini, carrettieri e bovari, e il percorso è coperto in pochi minuti tra la folla che acclama e prega. Barbara Speranza Lo Sport da agonismo La torre saracena: un rudere che parla a lucroso business della nostra storia e di Donna Canfora Sin dall’antichità lo sport ve- niva considerato come un’arte alla quale solo i migliori potevano prendere parte. Soprattutto in Calabria, allora facente parte della Magna Grecia, lo sport era insito nella cultura di quel popolo che veniva dall’altra parte del mare. Infatti i Greci erano dei veri è propri cultori dello spirito e del corpo e lo sport li aiutava a migliorare lo stato di benessere complessivo. Oggi come allora, nonostante le evoluzioni subite, lo sport è considerato parimenti importante. La pratica sportiva può esercitarsi singolarmente o in gruppi, a seconda della disciplina praticata. Ma la differenza sostanziale che vi è tra lo sport dell’antichità e lo sport dei nostri tempi è che intorno ad esso vi è un enorme giro di denaro, il che, secondo diversi punti di vista, può essere considerato un bene o un male. In effetti nell’antichità si praticava lo sport per raggiungere solo la gloria; oggi invece, unitamente alla gloria (che non guasta mai), si mira di più al denaro. Certo, i tempi sono cambiati, basta vedere i grandi campioni di oggi per rendersi conto che si stanno perdendo dei valori importanti, per esempio il sacrificio sportivo fatto solo ed esclusivamente per esaltare il valore della patria. Secondo me è necessario cercare di equilibrare il binomio sport-denaro. Forse così si potrebbe ambire ad un ritorno di quei valori, ma non so se questa mia visione della realtà sia, invece, un sogno perché quando c’è di mezzo il denaro, molte cose cambiano ed anche l’uomo cambia. Saverio Surace Fra i ruderi che si osserva- no sul luogo ove un giorno sorse la città di Taureana si può notare un ammasso rettangolare di solidissima struttura ,che all’apparenza sembra essere stato la base di un sontuoso edificio. Questo viene comunemente identificato col nome di “Casa di donna Canfora”, una nobil donna che abitava a Taureana. La leggenda narra che un giorno un capo corsaro avendo sentito decantare le bellezze di Donna Canfora e desiderando ardentemente di conoscerla, travestito da mercante, sbarcò con un carico di mercanzie a Pietrenere, il piccolo porto di fronte a Taureana e si recò a palazzo. Nel vedere la bella giovane se ne in- 8 vaghì e decise di rapirla con un inganno: la invitò sulla sua nave per mostrarle la sua mercanzia. Donna Canfora accettò l’invito e, accompa- gnata dalla nutrice, si recò a bordo. Venne invitata a scendere nella stiva dove si trovavano i tessuti più preziosi, ma la nave, intanto, su ordine del moro, aveva già issa- to le vele prendendo subito il largo. Accortasi di essere stata ingannata, Donna Canfora cercò di ribellarsi al suo destino. Si disperò e chiese di essere riportata a terra, ma invano. A quel punto, furbescamente espressi il desiderio di poter guardare anche da lontano e per l’ultima volta il luogo natio. Ma, fatta salire sulla poppa, fece un salto improvviso e si gettò in mare dove sparì tra le onde. Ancora oggi i pescatori di Pietrenere, affermano che nelle notti di luna piena si può ascoltare un canto melodioso che proviene dalle grotte sotto la scogliera: è Donna Canfora, tramutata in sirena, che canta al vento la sua triste storia. Francesco Surace L’Oblò Le tappe dell’evoluzione femminile La tenacia della donna ha conquistato nel tempo ruoli di primo piano Oggi, come in ogni giorno della mia vita, ho potuto osservare e giudicare l’immenso, e in parte ignoto, universo femminile; in primo luogo mia madre e mia nonna, le donne più importanti nella mia quotidianità, ma anche le mie compagne, le mie professoresse, le mie amiche... Al mondo c’è una donna per ogni lettera dell’alfabeto e, da Adele a Zoe, c’è una storia diversa da raccontare. e di conforto. C’è chi parla di femminilità in conflitto, ma a me piace definirla più coma una ricerca continua verso un nuovo equilibrio, intrecciatasi più volte con la storia e il costume del nostro Paese e fonte tuttora di ampio dibattito. Anni 60... In questi anni si respira una nuova aria per le nostre donne: viene messa in commercio la prima pillola anticoncezionale che diventa il simbolo Montalcini riceve il premio Nobel per la medicina; Lilli Gruber conduce per la prima volta un TG di prima serata e Madonna diventa la regina del look e dello stile. Anni 90... Sono questi i tempi in cui la donna, raccogliendo le conquiste degli anni precedenti si trova oberata di fatica, per i ruoli svolti contemporaneamente: quello privato, quello pubblico, quello politico e so- Doyouthrowanyfoodaway? If you did, don’t do it anymore AN IMPORTANT QUE- STION: DO YOU THROW ANY FOOD AWAY? A NEW REPORT SAYS THAT IN THE WORLD ONE-THIRD OF THE FOOD IS THROW AWAY. Today people eat fast food more and more because this food is prepared and served very quickly. Typical foods are snacks, hamburgers, hot dogs, pizzas, sandwiches. This is junk food! In fact it contains unhealthy and fat ingredients. But this food often ends up in the bin. Statistics declare that onethird of the food people buy is throw away. Half the food produced in the USA, in Japan and even in Italy is wasted. Besides the food waste is a problem for nature, because it goes into landfill sites which create methane gas and it makes the climate warmer. Too much food is wasted and too many people die of hunger. Every day many children die of hunger, one every 3 seconds. But no one understands! Everybody continues to throw food away and to waste resources. And still in the world there are rich people that waste money and food and poor people that have nothing to eat. Alessia Bagalà LOVE Tante sono le avventure ed i sacrifici che le nostre sorprendenti antenate hanno dovuto affrontare per avere un minimo di dignità, un minimo di considerazione, un minimo di libertà, in una società al maschile, composta unicamente da persone che consideravano le donne solo quando c’era da cucinare o da pulire, ma mai per avere un loro parere. Il mondo femminile è sorprendentemente vario e complesso, non solo dal punto di vista psicologico, ma anche da quello razionale ed emozionale. Si pensi alla fiorente figura dell’adolescente, ostile nell’accettare il proprio corpo non più bambino, desiderosa di indipendenza e di successo, ma al tempo stesso incerta e preoccupata anche sulle cose più futili, quali il primo bacio, il primo amore; o ancora alla donna appesantita dall’età, sicura di se ma segnata dal disincanto e a volte anche bisognosa di appoggio del cambiamento, insieme ai nuovi movimenti studenteschi e l’avvento della minigonna; Indira Gandhi diventa primo ministro per l’India, così come Golda Meir diventa primo ministro dello stato di lsraele, destando grande stupore; mai fino ad allora una donna aveva ricoperto un ruolo come questo. Anni 70... Il referendum sul divorzio; la legge 194 “Tutela sociale della maternità e interruzione volontaria di gravidanza”; la radicale trasformazione degli usi e costumi sociali e il nuovo protagonismo delle donne, è frutto del movimento femminista di questi anni. Anni 80... E’ il decennio in cui si da più importanza all’apparenza che alla sostanza. In questo periodo l’espressione più tipica dell’universo femminile è la donna in carriera, che entra in competizione anche con l’uomo. In questi anni Rita Levi ciale. Affiorano donne come Naomi Campbell e Claudia Schiffer nel mondo della moda e diversi sono gli stili che ricalcano i modelli degli anni precedenti e che diventano fonti ispiratrici per molti stilisti. Oggi... La parità tra uomo e donna è assoluta. Letizia Moratti è la prima donna sindaco di Milano, Angela Merkel diventa Cancelliere della Germania e Condoleezza Rice ha ricoprerto la carica di segretario di Stato degli Stati Uniti. Ormai le donne hanno un ruolo essenziale nella società e sono sempre più investite di responsabilità e oneri. Il nostro mondo sarà sempre in conflitto con quello maschile, ma la cosa essenziale da tenere sempre presente è che il relazionarsi e ancor di più il confrontarsi non farà altro che migliorare e arricchire la nostra vita. . Isabella Madaffari 9 LOYALTY IS ONLY VIRTUE THAT EXPRESSES TRUE… ------------------------------ MY MOTHER NICE IS MY MOTHER AND BEAUTIFUL IS HER GREAT LOVE. STRONG IS MY MOTHER AND I NEED HER TO SURVIVE. Annalisa Gallucci Alessandra De Pasquale L’Oblò “Nel mezzo del cammin di nostra vita..” Un video game di ultima generazione ci permette di “giocare” con Dante entrando nell’inferno Una sfaccettatura del poeta fiorentino a noi sconosciuta, quella di Dante’s Inferno, il nuovo gioco multipiattaforma che in meno di una settimana è entrato nelle case di tutti gli adolescenti italiani. La veste che questo “nuovo Dante” indossa è a dir poco portentosa: un crociato medievale che per salvare la sua amata affronterà addirittura l’inferno e per estensione Lucifero stesso. La storia si ambienta in un pittoresco e sanguinario sfondo pre umanista del 1200, dentro il quale il nostro eroe dovrà cercare di riscattare la sua amata dalle mani del rinnegato arcangelo: ma vediamola più da vicino … “Dante, figlio di Alighiero peccatore e malvagio aristocratico di Firenze - prima di partire per quella che sarà la sua ultima crociata, alla sua amata Beatrice, giura sul sacro emblema della croce, che non l’avrebbe tradita con nessun’altra donna durante il lungo periodo che, durante la sanguinosa battaglia, li terrà distanti l’uno dall’altra. L’alterego dell’allievo di Virgilio, naturalmente come tutti si aspettano rompe la promessa fatta a Beatrice e quest’ultima muore. Tornato dalla crociata, Dante ritrova uno scenario a lui molto sgradito: Lucifero ha “rapito” l’anima di Beatrice e la porterà con se nel suo regno. L’obiettivo di Dante è molto semplice: strappare Beatrice dalle mani di quello che un tempo fu il più bell’arcangelo dei cieli. Purtroppo all’inizio della storia, si verifica un imprevisto: Dante viene assassinato alle spalle da un membro della controparte con la quale ha combattuto nella crociata. Inaspettatamente, all’apparsa del triste mietitore (figura un po’ in contrapposizione con il contesto storico, ma molto accattivante) Dante decide di non arrendersi e dopo aver eliminato il sicario - si impossessa della sua famosa falce, che insieme alla croce sarà la sua arma più potente. Recatosi dunque dinnanzi alla porta dell’inferno, il crociato inizia la sua discesa nei nove cerchi del regno dell’eterna condanna. Durante il suo viaggio incontrerà personaggi, o per meglio dire anime dannate, appartenenti alla ventura, incontrerai nascoste un po’ qui, un po’ la, personaggi secondari della Divina rinata degli Uberti, e molti altri) e alla loro condanna o assoluzione, Dante guadagnerà Divina Commedia (e sarà suo compito scegliere se punirli per i loro peccati, oppure assolverli e mandarli in purgatorio dove, forse un giorno, riusciranno a scontare la loro pena), per arrivare infine al lago Cocito, dove affronterà l’essenza di ogni male”. Il gioco si incentra interamente in tutti i nove cerchi dell’inferno, dove Dante si scontra con numerosi dannati: dai bambini non battezzati ai golosi, dai demoni delle malebolgie a vere e proprie bestie di dimensioni colossali. La schermata di gioco è molto lineare e facile da comprendere: due barre in alto a destra indicano le due forze che caratterizzano le abilità di Dante: il potere sacro (in blu) e quello di empietà (in rosso), che rispettivamente potenzierà le abilità dell’Holy Blast e della Falce della Morte. La maniera con la quale Dante guadagna esperienza è davvero originale: dopo aver gravemente ferito i nemici, puoi decidere di condannarli o di assolverli, eseguendo simpatiche combinazioni di tasti. Condannare i nemici gli farà guadagnare empietà, assolverli potenzierà le abilità della sacra esplosione. In più durante questa strabiliante av- Commedia, collocati nei rispettivi cerchi (come ad esempio, Semiramide, Ciacco, Fa- un bonus di anime e di esperienza. Naturalmente le numerose magie a base di mana vi aiuteranno nei momenti di difficoltà, ripristinando la vostra energia, o sminuendola, come nel caso del “martirio”, che dopo aver diminuito una parte dell’energia di Dante, crea gravi danni a tutti i nemici circostanti. Gli effetti grafici creati dagli attacchi della falce e soprattutto dai “proiettili luminosi” della croce, sono a dir poco spettacolari. Poligoni complessi e software di ultima generazione sono alla base della costruzione del tanto amato multipiattaforma che sta diventando un vero e proprio campione d’incassi. Il paesaggio rappresentato è davvero realistico, se non fosse per quelle pareti di dannati sulle quali ti dovrai arrampicare: troppo piatte e a volte noiose. Il sonoro è di buona qualità, ma sempre nelle stesse pareti, i dannati emettono sempre le stesse voci e questo sminuisce un po’ la “bellezza” dell’inferno. Vincenzo Fasone Succubi del piccolo schermo La televisione è un mezzo di comunicazione che porta nelle nostre case tutte le informazioni dal mondo, in un contesto di situazioni positive e negative (dipende dai punti di vista). Negli ultimi anni, però, l’aspetto prevalente è proprio la negatività del suo “utilizzo” poiché in essa imperversano programmi “spazzatura”. Infatti assistiamo a reality come il “Grande fratello”; “La talpa”, “L’isola dei famosi” ecc. dove persone comuni mettono la propria privacy davanti le telecamere, solo per avere un pò di stupida notorietà. Non solo i programmi sono negativi ma anche la stessa pubblicità, perché è davvero esagerato il modo con cui coinvolge lo spettatore al fine di fargli acquistare il prodotto. Ma a volte il problema più grande non sta nell’invenzione di questi programmi, ma nel modo in cui essi sono realizzati e cioè l’uso di un linguaggio volgare e scorretto che viene sistematicamente imitato dai bambini, con doppi sensi al- 10 quanto deleteri. La televisione “ruba” gran parte del nostro tempo facendoci rimanere rintanati in casa, impigrendoci, anzichè “liberarci” facendoci uscire con gli amici. La TV oltretutto influenza anche i bambini perché rimangono lì incollati con i cartoni animati. Forse questi sono la parte migliore è più rilassante della televisione in quanto consentono ai bambini di viaggiare con la fantasia, anche se non sempre in modo positivo perché parecchie di queste rappresentazioni sono prive di contenuto e trasmettono un modo di pensare non adatto al target per il quale sono concepiti. Questo mezzo di co- municazione di massa influenza anche il nostro modo di pensare, di fare, il nostro linguaggio ed il nostro comportamento, perché ci porta ad imitare in tutto e per tutto i vari personaggi, il loro modo di vestire, di atteggiarsi e di relazionarsi con la gente. A volte, però, la TV isola, specialmente allorquando ci si ritrova a tavola tutta la famiglia e per seguire i vari programmi che ci calamitano, ognuno chiede all’altro di fare silenzio e ciò significa che proprio nel momento in cu si può finalmente dialogare tutti assieme, si sta zitti per non disturbare. Siamo proprio messi male. Dov’è finito il dialogo tra genitori e figli? Non saprei se questa situazione ha definitivamente ceduto il passo alla rassegnazione ed al distacco. Speriamo che ci si ravveda altrimenti tra qualche anno saremo tutti separati in casa anche se uniti nel silenzio, in quel silenzio rotto solamente da cretinate e da spot pubblicitari. Maria Carmela Settineri L’Oblò Le Bande musicali sempre in crescita Questo nostro territorio sta esprimendo delle eccellenze in un settore che si credeva in declino Senza alcun dubbio, il mo- mento storico dove la musica e le bande rivestono un ruolo fondamentale è la rivoluzione francese. Ad esempio ricordiamo, in questo periodo, la nascita della famosa banda della “Garde National de Paris”, formazione musicale dalla quale nascerà, in seguito, anche il Conservatorio di Musica di Parigi. Durante la rivoluzione, infatti, le bande sono nate non soltanto per essere utilizzate come supporto musicale della celebrazione pubblica, ma anche come strumento di coesione sociale. Quindi è possibile affermare che il periodo della rivoluzione francese è proprio il periodo della banda moderna e della fanfara. Infatti in ogni tipo di manifestazione sociale (civile, religiosa, politica, militare) la banda è stata sempre coinvolta. In seguito, grazie a ciò, nacquero anche le prime scuole musicali che istruivano maestri e strumentisti e con essi nacquero ancora numerosissime bande musicali. Col passare del tempo si intensificò sempre più l’attività bandistica, prima nel regno delle Due Sicilie, poi nel resto dell’Italia. Oggi, dopo più di un secolo, l’attività delle bande non si è fermata, anzi cresce sempre più. Ricordiamo, ad esempio, la nascita di numerose formazioni musicali in Calabria e con esse anche la nascita di importanti concorsi bandistici, finalizzati alla crescita culturale della zona, come il prestigioso Concorso Nazionale per Complessi Bandistici ed Orchestre di Fiati “Suoni d’Aspromonte’’, oppure l’importante festival “Note sullo Stretto’’. Un fondamentale contributo all’incremento delle bande italiane viene della Piana di Gioia Tauro. Infatti ricordiamo vari complessi bandistici: -L’ Orchestra Giovanile di Fiati “Nicola Spadaro’’ di Delianuova diretta dai maestri Gaetano Pisano e Maurizio Managò e fondata dal dott. Giuseppe Scerra. Questa banda, nata l’8 Agosto 2001, vanta grandi successi nei vari concorsi affrontati ed inoltre si ricorda, tra le importanti attività dell’orchestra, la realizza- zione di corsi di formazione con maestri di rinomata fama. Persino il M° Riccardo Muti, in un’audizione privata nel te- nelle varie esibizioni e nei concorsi affrontati. I ragazzi si sono esibiti in vari teatri di tutta l’Italia e hanno persino suo- dattici musicali all’interno della stessa banda. Nonostante la giovane età di fondazione, il gruppo musicale ha ottenuto atro “Cilea’’ di Reggio Calabria, ha voluto ascoltare i ragazzi ed in seguito ha deciso di dirigerli il 14 giugno 2008 all’importante “Ravenna Festival’’. -Il Complesso bandistico Municipale di Melicucco al cui vertice c’è il presidente Nazereno Scerra. Il complesso è diretto dai maestri Gaetano Pisano e Maurizio Managò, i quali in soli 18 mesi, ha creato 45 nuovi musicisti che dal 20 luglio 1997 formano questa nuova realtà musicale. Da allora moltissime sono state le apparizioni ed i successi della giovane banda, e tanti sono i consensi ogni qualvolta il gruppo si esibisce. -l’Orchestra di Fiati “Città di Bagnara’’ guidata dal maestro Vincenzo Panuccio. Sin dalla sua nascita nel lontano 1822 questo gruppo ha ottenuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale e ogni esibizione è sempre un momento di delizia per il pubblico. Tra le più importanti attività della banda ricordiamo la realizzazione di corsi di formazione per direttori di banda e la collaborazione con il Conservatorio di musica F. Cilea di Reggio Calabria. -L’orchestra giovanile di Fiati “Paolo Ragone’’ di Laureana di Borrello diretta dal maestro Maurizio Managò. Questo gruppo è stato inaugurato il 4 gennaio del 2009 ma, anche se la nascita del complesso risale a poco tempo fa, ha subito avuto molto successo nato negli studi televisivi di Rai Uno. -L’associazione musicale “Città di Ardore’’ diretta dal M° Salvatore Sgambelluri il quale, insieme ad altri insegnanti, cura anche i corsi di- importanti e significativi premi in concorsi nazionali come “la Bachetta d’Oro’’ , “Suoni in Aspromonte’’ e l’A.M.A. Calabria. -Il Complesso bandistico “Città di Scilla’’, diretto dal maestro Domenico Tedesco, e il Complesso Bandistico “Maria SS. Annunziata’’ di Oppido Mamertina diretto dal maestro Stefano Calderone. Entrambi i gruppi si cimentano da alcuni anni anche in brani di musica originale per banda ed hanno partecipato a diversi concorsi e rassegne musicali. Alla luce di tutte le bande menzionate, dei corsi didattici e dei concorsi per bande ed orchestre citati, è facile dedurre che l’attività bandistica iniziata nel lontano ‘800 si è intensificata e migliorata sempre più nello scorrere degli anni e soprattutto ha coinvolto molti giovani che, scegliendo la musica bandistica e orchestrale come forma di dialogo e di confronto, hanno contribuito alla diffusione e alla riscoperta della “vera’’ musica che nel nuovo millennio sembrava essersi eclissata. Alessandra De Pasquale Tutti a zappare... si, ma su facebook Tutti a zappareee......su Fa- cebook! E’ iniziata l’era degli agricoltori... non più con i calli alle mani e la schiena a pezzi, ma con gli occhi arrossati e stanchi. Italiani sempre più contadini per diletto. Questo è il dato che emerge dal Primo questo gioco infatti riesce a creare dipendenza. I giocatori più accaniti dedicano in media 6/8 ore alla loro fattoria virtuale. Si tratta di persone normali: impiegati, professori, medici, che arrivano ad alzarsi presto la mattina, a perdere preziose ore di sonno altrui che vanno ripulite dalle sterpaglie. Nasce quindi la figura dell’hobby farmer, una specie di coltivatore part-time che non ha un vero e proprio lavoro agricolo, ma coltiva un terreno. Si è voluto paragonare Farmville al vecchio Tamagogi, perché entrambi cre- “rapporto sull’agricoltura amatoriale in Italia”, realizzato da Nomisma. Con i suoi quasi 30 milioni di giocatori, Farmville è al momento il gioco virtuale più amato di Facebook. Purtroppo, per molti, non si tratta di un semplice intrattenimento; solo perché devono raccogliere i loro ortaggi che altrimenti andrebbero persi. Lo scopo del gioco è quello di guadagnare soldi e espandere la propria fattoria, occupandosi tra le altre cose anche degli animali, del raccolto sugli alberi e a volte anche delle fattorie ano nel giocatore un senso di responsabilità. Questo, che è il fattore più brutto del gioco, è quello che riesce a ipnotizzare i giocatori che cadono in una bruttissima dipendenza, una dipendenza da cose che non esistono, da cose virtuali. 11 Isabella Madaffari L’Oblò Barzellette Totti a un amico: “Pensa che mi’ nonno e morto mentre giocava a briscola”. L’amico incuriosito: - “Collasso?” “E che cazzo ne so, mica je stavo a guarda’ le carte!”. I bambini erano stati tutti fotografati, e la maestra stava cercando di convincerli a comprare una copia della foto di gruppo: “Pensate come sarebbe bello, quando sarete grandi, guardare questa foto e dire: “Questa è Sara, è un avvocato”, o “Questo è Giorgio, è un dottore...” Pierino con una voce squillante dal fondo della classe gridò: “...e questa è la maestra. E’ morta!!!”. Napoli, in un liceo. La professoressa di latino chiede ad un ragazzo: “Ciro, dimmi un verbo a tuo piacere! - Va bene... Fuii, Fuisti, Fuì, Fuim, Fuist, Fuirono!” “Ciao Carme’... allòora... comu è ‘st’Inghittterra? Carmelo: “Ah, Salvato’... magnifica iè... però ci su’ certi cose che non ho ccapito!” “I quali sunnu Carme’?.” “Pi’ fàriti l’esempio le sttrade: lunghe, laggghe, quatttro cosssie di macccia... e le chiamano “strittt”! I pummman: alti, ddue piani... e li chiamano “bbass”! I fimmini: alte, biònde, occhi azzurri...e le chiamano uommene! Ma una cosa proprio non c’arrivo a ccapiri: agli stop, u cattello: “ONE WAY”. Ma dico io... che mincchia tinni futti a tia onne wado io?!? A cura di Eleonora Filippone Moltiplica tutti i numeri x tutti i numeri, il risultato sarà il numero di quanto tvb… LA SCUOLA è UN FILM. La scuola= “Jurassik park”; l’entrata del prof= “Il silenzio degli innocenti”; l’interrogazione= “Speriamo che me la cavo”; suggerimenti= “Via col vento”. Cosa fa un carabiniere con un cucchiaio in mezzo alla gente? Si mescola alla folla… RAPINA: i poliziotti bloccano tutte le uscite. I ladri scappano dalle entrate. Non accontentatevi del troppo; è sempre troppo poco. Ciao Alcatel, sono Ericcson, lo sai che Philip è caduto dal Motorola e si è rotto le g-Nokia? Per fortuna che non eravamo in-Simens!!! Tu hai la capacità di imparare dai tuoi errori, oggi imparerai un sacco!!!!! Codice della strada: non capisco cosa spinga i moscerini a prendere sempre l’autostrada contromano!!!! LUI: leggo nei tuoi occhi che mi ami…LEI: analfabeta!!!!! Kinder Pingui è morto. Si è schiantato contro un Tronki con la sua Fiesta, è finito in Kinder Paradiso perché era un Kinder Bueno. Lo sapevi ? No! Kinder Sorpresa !!! Hai il cervello così piccolo che quando due pensieri si incontrano, devono fare manovra …. Mi manchi, mi manchi, mi manchi, mi manchi……ma che mira hai ? Mi piacerebbe entrare nella tua testa per provare almeno una volta la sensazione di vuoto assoluto! Lei sopporta lui, lui sopporta lei, il cane sopporta entrambi. Guardo il sole e vedo te, guardo la luna e vedo te, guardo il mare e vedo te……..Cavolo spostati!!!!!!!!! In America un uomo viene investito ogni 25 secondi.…..accidenti non fa nemmeno in tempo a rialzarsi !! Chi trova un amico trova un tesoro. Chi trova il tesoro se ne fotte dell’amico!!!! Ai buoni ci pensa Dio, ai boni ci penso io … Ti faccio due occhi neri che se ti metti a masticare il bambù, il W.W.F. ti protegge…!!! Lei è cotta di lui. Lui è cotto di lei. Nascerà un figlio bruciacchiato. Ho mandato così tante lettere d’amore al mio ragazzo che, alla fine, si è innamorato della postina. Mamma picchia il figlio con ferro da stiro: aveva preso una brutta pie ga. Quando ho provato ad iscrivermi ad una gara di bruttezza, mi hanno detto: “Non accettiamo professionisti!!”. Dimmi qualcosa di profondo: “pozzo”! Non in questo senso!... Ah, “galleria”. A cura di Alessandra De Pasquale L’amore chiese all’amicizia: ma tu a cosa servi? E l’amicizia rispose: a consolare le persone che tu fai soffrire!!! Dracula cercava il sangue di ragazze vergini…. e fu così che morì di sete. Se il bianco biancheggia lo scuro scur….. Sillogismo logico: La scuola serve per studiare, lo studio fa sudare, sudare fa male. E’ meglio non studiare. Quando incontrerò la donna della mia vita, cosa farò di mia moglie? Previsioni Meteo: prevista pioggia di baci e abbracci. E’ consigliabile chiudere l’ombrello e aprire il cuore ….! Meteo dettato da chi ti vuole un gran bene!!!! 12 L’Oblò Ammaliati dal fascino della Marinella Un vero e proprio angolo di paradiso dove basta poco per rendersi conto di quanto sia bella la nostra terra Le meraviglie del mondo moderno sono sette: la grande muraglia cinese, il sito archeologico di Petra, il Cristo Redentore, la città perduta di Machu Picchu, il complesso di Chichén Itzà, il Colosseo e il Taj Mahal. Da queste maestose bellezze, a volte, le persone rimangono affascinate, abbagliate a tal punto da avere una visione offuscata di tutto il resto che ci circonda, non accorgendosi delle “altre” meraviglie che sono intorno a noi. ...siamo a Palmi, in un piccolo paese della Calabria; ci incamminiamo verso la costa e ad un tratto una visione splendida si apre davanti ai nostri occhi… eccoci qui...siamo arrivati alla “Marinella”. L’acqua è limpida e lucente, le onde si infrangono sulla riva, i massi risplendono illuminati dai raggi del sole, i pescatori aspettano loquace- mente che qualche pesce abbocchi nel loro amo e i granchi vanno frettolosamente su e giù per gli scogli.. tutto tace... e in questo abissale silenzio la mia mente affonda, tutti i pensieri fuggono via e lasciano spazio a questa bellezza che non ha pari. La spiaggia è rocciosa, piena di sassi e scogli; poggiando i piedi a terra una calura mi circonda, i sassi sono incandescenti e a malapena si riesce a camminarci sopra. ...adesso la riva è la mia meta; allo sfiorare dell’acqua un brivido mi avvolge, davanti a me la Sicilia e le Isole Eolie e nell’aria il canto di un gabbiano, che gioiosamente vola rasente sull’immensa distesa blu; le barche si vedono a malapena, nascoste dalla luce abbagliante del sole e il mio olfatto percepisce un aspro, ma piacevole, odore salmastro. Voltandomi la paura è tanta, un monte sovrasta questo piccolo scorcio di mare, è il monte S. Elia, maestoso e imponente che mi guarda dall’alto; scendendo via via per la riva l’altura diventa sempre più rocciosa, trasformandosi in un’irta scogliera piena di arbusti e piante. Dentro di me scoppia un immenso senso d’orgoglio, l’orgoglio per la mia terra, che ogni volta riesce o trasmettermi delle emozioni indescrivibili e inspiegabili, che è capace di cambiare il mio stato d’animo in una frazione pic- colissima di tempo; basta che osservi attentamente questa generosa offerta che la natura ci ha fatto e subito la commozione inonda il mio animo ...lasciandolo segnato per sempre. Isabella Madaffari Il turismo nella società contemporanea Privilegiare le mete culturali I per scoprire il nostro Paese l turismo, per come lo intendiamo noi oggi, è fatto di viaggi verso lontane mete, fatti per piacere, per puro svago, per divertimento, o molte volte anche per conoscere terre lontane e scoprire nuove esistenze, abitudini diverse dalle nostre, culture inimmaginabili, religioni e linguaggi strani e particolari. Questo fenomeno si è esteso soprattutto dal momento in cui sono migliorati i mezzi di trasporto. Infatti oggi giorno è possibile raggiungere territori lontanissimi in brevissimo tempo e in modo confortevole. Inoltre, l’allargarsi di questo fenomeno è anche dovuto al miglioramento degli agriturismi, degli alberghi, che offrono uno svariato numero di confort a prezzi davvero ragionevoli. Ecco che la gente prende al volo le offerte migliori e si avvia alla scoperta del mondo, si lascia alle spalle la solita quotidianità monotona e cerca strani spazi per divertirsi. Ma a volte può anche essere causa di problemi per l’ambiente o per la cultura. Tramite i mezzi di comunicazione, noi conosciamo un determinato posto, in una determinata maniera ma ecco però che molti fanno di tutto per rendere quel posto, che tu imma- ginavi in un determinato modo, totalmente diverso da come è in realtà! Sono le tradizioni di un territorio a provocare la curiosità del viaggiatore… perché rendere tutto perfetto quando invece a volte è proprio l’imperfezione a rendere le cose più strane e straordinarie?! Per non parlare poi degli aumenti dei prezzi delle città turistiche più famose. Perfino una bottiglietta d’acqua, ti viene a costare un occhio della testa! C’è uno spreco di energia stratosferico e una superficialità troppo diffusa. Nonostante tutto ognuno pensa a racimolare denaro, grazie a turisti di ogni paese, che amano spendere e non si preoccupano di niente. Il turismo potrebbe essere un modo per i popoli di tutto il mondo di arricchirsi reciprocamente o semplicemente un momento di relax e di allontanamento da tutte le preoccupazioni di ogni giorno. Certo, se si evitassero i problemi che questo provoca in alcuni Paesi o più specificatamente in alcune persone che come sempre si approfittano di tutto, ci sarebbe la semplicità e il vero amore per il viaggio e la conoscenza. Giuseppina Arena 13 Noi tutti amiamo viaggiare o alla ricerca di un lavoro o anche per divertirsi e rilassarsi un pò; ed è proprio grazie a questi motivi che i viaggi intrapresi ci fanno conoscere altri posti che non sono quelli dove abitualmente viviamo. E qui ci sta tutto: le passeggiate, le nuove conoscenze e soprattutto il divertimento, perché se non c’è quello è inutile spostarsi. Da non dimenticare che quando ci si sposta da un posto all’altro, si va per conoscere nuovi luoghi e quindi: monumenti, chiese antiche, musei, piazze, insomma tutto quello che appartiene alla nostra storia. Bisogna vedere anche chi è che viaggia, perché se lo fanno i giovani, questi lo fanno solo per andare in discoteca o divertimenti similari. È importante conoscere il nostro passato, le nostre origini: in fondo sono pezzi unici. Alcune persone, specialmente quelli che in questi posti hanno la fortuna di vi- verci, preferiscono andare a vedere un film al cinema o rimanere chiusi in casa piuttosto che andare a visitarli. “Basta andare soltanto una volta” dicono. Invece non basta, perchè noi stessi spesso non sappiamo niente della nostra stessa storia. Si apprezzano soltanto le novità. Però in fondo viviamo in un mondo pieno di innovazioni e dobbiamo considerarci anche fortunati. Bè in fondo l’importante è apprezzare ciò che abbiamo e non rovinarlo, perchè siamo fortunati ad avere questo patrimonio qui in Italia. Sarebbe anche bello visitare questi luoghi anche con la scuola stessa, scegliere posti italiani per fare una gita e conoscerli meglio. Sarebbe bello vedere di persona quello che si studia e senza stare a fare solo teoria sui libri, sarebbe bello toccare tutto con mano. In fondo ormai possiamo anche permettercelo. Maria Carmela Settineri L’Oblò Non pensate sia da incoscienti mandare la propria vita in fumo? Pochi conoscono o si ren- dono conto dei rischi e delle malattie che comporta la dipendenza dalla sigaretta; basta guardarsi attorno per comprendere meglio il problema. Spesso si inizia da piccoli, per gioco, perché lo fa anche l’amico, per sentirsi “in” o più grandi e poi si finisce col diventarne dipendenti! Eppure in ogni pacchetto di sigarette c´è scritto “IL FUMO UCCIDE” oppure “IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE”, ma molti ritengono questa scritta inutile e non viene nemmeno letta. “Ho 12 anni – afferma un ragazzino sui commenti che troviamo in in- ternet - fumo e mi piace! È da un pò che ho iniziato. Ricordo che al primo tiro che feci sentii un forte dolore al cuore ma già il secondo tiro andò meglio e in poco tempo iniziai a fumare una decina di sigarette al giorno”. Questo è uno stile di vita che gli provocherà effetti pericolosi con il passare degli anni ed anche se il prezzo dei pacchetti di sigarette continua ad aumentare, negli ultimi cinque anni si sono registrati molti più giovani fumatori: oggi ben il 7,8% dei ragazzi tra i 14 e i 24 anni ha iniziato a fumare ancora prima dei 14 anni. Forse questi non lo sanno o non gli interessa che una sola sigaretta contiene nicotina, monossido di carbonio, sostanze irritanti e sostanze cancerogene nocive all’organismo. La nicotina è il composto principale della sigaretta e provoca una forte dipendenza nel soggetto che la consuma, stimolando il “sistema di ricompensa” del cervello. Insomma, è un vero e proprio veleno! Iniettando una certa quantità di nicotina in un uomo per via endovenosa si muore di sicuro. Il fumo aumenta la pressione arteriosa, ostacolando la circolazione del sangue nei vasi e aumentando il rischio di infarto e di ictus. Per questo, il fumo di sigaretta è considerato causa di danni alla salute ed anche per il fatto che favorisce l’insorgere di patologie a carico dell’apparato respiratorio e dell’apparato cardio- vascolare. In Italia sono 90 mila le morti causate ogni anno dal fumo. Molte sono le leggi che vietano di fumare specialmente nei luoghi pubblici, ma nella maggior parte dei casi non vengono rispettate e ciò va a discapito dei non fumatori che sono obbligati ad inalare passivamente la nicotina presente nell’aria. Il fumo passivo è infatti l’involontaria assunzione di questo da parte di soggetti non fumatori. Le persone più esposte risultano i bambini (60%), che corrono un rischio di infezioni quattro volte superiori al normale: si indebolisce il loro sistema immunitario e diventano più comuni: raffreddori, bronchiti, tonsilliti, otiti, e aumenta la probabilità di attacchi d’asma. Ricerche americane hanno prova- to invece che per chi respira il fumo del coniuge o dei colleghi aumenta del 20-30% il rischio di tumore o cancro ai polmoni. Le sostanze velenose che vengono aspirate col getto principale del fumo attraverso i polmoni giungono nel sangue e da lì in ogni parte del corpo in cui il sangue scorre. Perciò il fumo di tabacco non danneggia un solo organo, ma lascia le sue tracce in quasi tutto il corpo, dalla bocca ai polmoni, al cuore, fino agli organi di secrezione. Il fumo di sigaretta è oggi ritenuto il fattore causale più importante del tumore polmonare. I danni esterni si possono rilevare ad esempio nei polmoni di un fumatore che, a differenza di un uomo che non fuma, sono neri perché danneggiati dal tabacco; il fumo causa inoltre un invecchiamento prematuro della pelle, mentre agisce sui denti macchiandoli di scuro. Ciò è dovuto alla combustione del catrame ed alla penetrazione della nicotina sui denti e nelle cavità. L’unica differenza del rischio di ammalarsi che corre un fumatore rispetto a un non-fumatore è data dalla quantità di fumo e di nicotina che viene respirata in maniera continuativa. Recenti statistiche affermano che ogni sigaretta fumata, riduce la durata della vita di oltre 5 minuti; che un uomo di 25 anni, se fuma un pacchetto da 20 sigarette al giorno, vive circa 5 anni di meno; se fuma 2 pacchetti, vede ridotti i suoi anni da vivere, di oltre 8 anni. Smettere di fumare prima di ammalarsi, si può! Perché entrare in un orribile tunnel dal quale è estremamente difficile uscirne? E poi per cosa? Solo per danneggiare te stesso e chi ti sta attorno? Ne vale proprio la pena? Alessia Bagalà 14 SBAGLIANO DI PIU’ I GIOVANI O I GRANDI? Le vere star della società odierna sono i giovani. Sono loro che hanno i riflettori puntati addosso. Sono loro gli argomenti delle notizie in tv o sui giornali. In questi articoli i giovani vengono dipinti come una massa che segue la stessa moda, come una massa globalizzata che non ha una propria identità. Si parla dei giovani solo in maniera negativa: si sottolinea soltanto la loro voglia di divertirsi, di raggiungere la felicità con l’alcool o la droga, sull’uso continuo e sconsiderato di tv, internet e social network. I giovani vengono paragonati ad una valanga che, cadendo, distrugge tutti i valori, tutta la società che gli avi hanno lasciato. Ma se tutti gli adulti si fermassero per un attimo a pensare, si renderebbero conto che la colpa di tutto ciò non è poi tanto la nostra quanto la loro. Sono loro che insegnano i valori, il modo di agire, che ci danno l’esempio; sono loro che ci hanno messo di fronte ad internet, a facebook, ai reality. Sono loro che con la globalizzazione hanno fatto diventare i giovani una massa di personalità indistinte. I grandi dovrebbero cercare di conoscere meglio gli esponenti della nuova generazione: di comprenderne le loro idee, i sogni, aiutandoli a portarle avanti perché sono loro il futuro, sono loro che possono rendere il mondo migliore e perché no, anche con l’aiuto di internet e della televisione. Purtroppo viviamo in una società malata in cui si instaura spesso una guerra di tutti contro tutti. Si getta fango solo addosso ai più giovani e questi reagiscono come per una sorta di riflesso condizionato. Ma ora basta, bisogna ripulirla insieme questa società. Sia i grandi che i meno grandi sognano comunque un mondo migliore, ma per realizzarlo bisogna soltanto iniziare a sognare insieme, mettendo da parte la rabbia che queste due generazioni hanno, perché, si sa, i sogni diventano realtà se coltivati assieme in armonia. Lucia Catania Il problema “lavoro” crea enormi disagi. Altro che... “Gioventù bruciata!”, “A quell’età non sa cosa vuol dire lavoro!”, “La scuola d’oggi è molto meno efficiente di quella dei nostri tempi!”, “I giovani d’oggi non sanno cosa vuol dire sacrificio!!”. Queste e molte altre affermazioni si sentono spesso da parte dei nostri nonni e a volte anche dai nostri genitori; ma queste accuse sono vere? Spesso me lo chiedo e dai racconti che sento da parte dei miei nonni e di altre persone anziane, sono convinta che qualcosa è cambiato rispetto ai tempi passati, certo non tutto negativamente perché grazie alle nuove tecnologie, oggi i giovani sono molto più emancipati rispetto ad un tempo. Ma il benessere, ha portato ad uno scarso interesse per il lavoro perché, nonostante si parli spesso di crisi, tasse, ecc.., c’è sempre la paghetta settimanale dei genitori che non ti fa minimamente pensare a come dover fare per poter guadagnare qualche spicciolo, quindi anche se trovo fondate le accuse da parte delle persone anziane, penso che nel complesso i giovani di oggi, si impegnino anche se in modo diverso, ai problemi del lavoro e dello studio, problemi che niente hanno a che vedere con quelli del passato, in quanto le esigenze e le prospettive di oggi sono nettamente cambiate rispetto alle necessità di un tempo che erano molto ridotte. Di conseguenza è da prevedere che in un prossimo futuro, le esigenze legate alla società, con il continuo progresso, saranno sicuramente in aumento. Ilaria Pinneri L’Oblò Poesie e cose calabresi Arriva l’estate con il bel Sole L’estate ci porta l’invito della stagione, la meta proposta è l’azzurro mare che da tutti noi si fa amare, con le sue onde spinte dal vento e i suoi riflessi tutti d’argento. Quando poi infine giunge la sera si suona a festa nella balera, si canta e si balla in riva al mare che come sempre ci fa sognare! Noi che siamo il futuro.. Proverbi A gutti si sparagna quandu è china, ca quandu u culu pari, non c’è cchiù chi sparagniari. = La botte si risparmia quando è piena, perchè quando mostra il fondo, non c’è più niente da risparmiare. (È meglio risparmiare quando si sta bene economicamente, perché quando non ci sono più soldi, c’è poco da risparmiare). Amara a pecura chi ‘ndavi e dari a lana. = Povera la pecora che deve dare la lana. (Povero chi ha dei debiti da saldare). di Ilaria Pinneri Quandu u diavulu t’accarizza, voli l’anima = Quando il diavolo ti acca- Noi ragazzi Noi che siamo felici e nello stesso tempo tristi.. Noi che vogliamo giocare.. Noi che cerchiamo di fregare il dolore.. Noi che dobbiamo imparare ad amare.. Noi che piangiamo.. Noi che vogliamo il sole e mai la pioggia.. Noi che a scuola pensiamo sempre ad altro.. Noi che ci emozioniamo davanti ad un tramonto, ma che poi abbiamo la forza di affrontare i problemi più grandi.. Noi che amiamo la compagnia.. Noi che non vogliamo essere giudicati… Noi che a volte cerchiamo qualcosa che non c’è.. Noi che ancora crediamo nelle favole.. Noi che ci sentiamo grandi, ma che in fondo siamo dei bambini un po’ troppo cresciuti fisicamente.. Noi che vogliamo sempre trasgredire.. Noi che vogliamo oltrepassare i limiti.. Noi che ci chiediamo come andrà a finire. Semplicemente ragazzi. Semplicemente giovani. di Giuseppina Arena Su con la vita!! rezza vuole l’anima. (Quando qualcuno ti tratta fin troppo bene, vuole da te qualcosa in cambio). Acqua chiara non avi paura di trona. = L’acqua chiara non ha paura dei tuoni. (Chi dice la verità, non ha paura delle conseguenze di quello che dice). Nuddu dici va lavati a facci ca si cchiù beddha i mia. = Nessuno dice va a lavarti la faccia che sei più bella di me. (Nessuno ti consiglia qualcosa che possa farti essere migliore di lui/lei). Nommu avissi u camina scarzu cu simina spini. = Non dovrebbe camminare scalzo chi semina spine. (Chi getta cattiverie su gli altri, deve stare attento che queste non si ripercuotano su se stesso). Puru i pulici hannu a Dice il saggio... tussi = Anche le pulci hanno la tosse (Anche i piccoli hanno da ridire). O’ Ti senti perso in un mare d’inquietudine? Ti senti calpestato dai grandi tacchi del destino? Ti senti uno sciocco in balia del vento Che ti trascina via col suo fare lento? Non buttarti via così! Esiste sempre una soluzione!! Esiste un mare pieno di amore e felicità, e il destino prima o poi le scarpe da ginnastica metterà! E guardati intorno, non è forse sciocco tutto il tuo contorno? Fatti trascinare dal vento, col suo fare lento, e vedrai che ogni cosa sarà più leggera, sorriderai cantando.. in fondo…starai volando!! di Giuseppina Arena Basta guardarsi attorno primu d’aprili aundi ti mandanu non jiri = Il primo d’aprile dovunque ti mandino non andarci. (A causa del pesce d’aprile). A gatta prescialora faci i gattareddhi orbi = La gatta frettolosa partorisce gattini ciechi (Le cose fatte di fretta non riescono bene). Cu vai cu zzoppu all’annu zzoppija = Chi va con lo zoppo entro l’anno zoppica. (Se stai insieme a qualcuno che ha un difetto presto ce l’avrai anche tu). Aprili non cacciari e non mentiri = Aprile non togliere e non mettere. È difficile questo mondo.. non capiamo perché ciò che succede, succede! Ma ti basta il tramonto di una primavera ormai agli sgoccioli, per accorgerti quanto è bello. Quanto è bello sognare, quanto è bello respirare aria pura e vedere che un altro giorno finisce in tranquillità.. Eh si, a volte pensi di avere le mani legate, perché la difficoltà si fa sentire.. ma basta sdraiarsi su un prato verde, guardando la vastità del cielo, così da capire quanto siamo piccoli e indifesi.. e che tutto, procede normalmente.. di Giuseppina Arena 15 (Il clima di aprile è ancora instabile quindi non fare ancora il cambio di stagione). di Giuseppina Arena e Ilaria Pinneri Strofette Ti ricordi quand’eravamu ziti, caramelli e ciucculati; mo chi simu maritati, pani tostu e vastunati! Ndi me patri a lu tempu n’cera n’orticellu; nta chistu orticellu n’cera na cucuzzara; ‘nta chista cucuzzara n’cera na cucuzzicchia; ‘nta chista cucuzzicchia n’cera nu bigliettinu; ‘nta chistu bigliettinu parrava e dicia: fora cumpari ca la roba è mia!! di Giuseppina Arena ...alla prossima...