L’OBLO’
Periodico a cura degli studenti della III BS-LS dell’Istituto di Istruzione Superiore “N.Pizi”-Palmi (RC)
- Liceo Scientifico -
Noi protagonisti di una bella esperienza
Questo giornale è il frutto di un’ Impresa Formativa Simulata effettuata presso il nostro Istituto
“L’Impresa Formativa
Simulata in genere si incomincia a realizzare in
una terza classe e questa terza classe non poteva che essere una delle due ad indirizzo sperimentale, per la possibilità di utilizzare in modo
proficuo il monte orario
ricavato dalla flessibilità
didattica, deliberata dal
Collegio Docenti”.
- E’ VERO CHE DAL
PROSSIMO ANNO LA
RIFORMA PREVEDE
La Dir. Scol. Prof.ssa Maria Corica
IN TUTTE LE CLASQuest’anno la nostra classe è SI LA NUOVA IMPRESA
stata protagonista di un pro- FORMATIVA? E CHE
getto straordinario: l’Impresa QUESTA RIFORMA RIFormativa Simulata, forte- GUARDERA’ IL GIORNAmente voluta dalla nostra Di- LISMO? O SONO PREVIrigente scolastica, prof.ssa STI ALTRI PROGETTI PER
Maria Corica, alla quale, per LE NUOVE CLASSI?
l’intervista di prima pagina, “La Riforma non prevede
abbiamo chiesto da dove fos- l’obbligo di attuare l’I.F.S. in
se nata l’idea di introdurre nel- tutte le classi. Come ho già
l’ordinamento scolastico pro- detto, viene consigliata come
prio l’Impresa Formativa Si- metodologia di lavoro per il
mulata. “L’Impresa Formati- conseguimento di quelle comva Simulata, sperimentata da petenze che la scuola dovrà
anni in Italia prima negli Isti- certificare per gli alunni sia al
tuti professionali e poi nei Tec- termine dell’obbligo scolastinici – ci ha riferito la prof.ssa co che a conclusione del perCorica - è considerata a livello corso secondario. Come dice
europeo come una metodo- Bruner: ‘La metodologia dellogia didattica molto efficace la simulazione consente di acnell’acquisizione delle compe- quisire quell’atteggiamento
tenze. Con la legge sull’alter- problematico e quelle capananza scuola-lavoro, poi, è cità che stimolano un uso attidiventata il modello a cui fare vo delle nozioni apprese, scoriferimento soprattutto in quel- prire risposte specifiche a sole realtà con sviluppo indu- luzioni piuttosto che adeguarstriale limitato o carente. si su soluzioni predefinite, traL’idea di sperimentarla in un sformare il docente in un meindirizzo liceale, rappresenta- diatore e promotore di apva una sfida e la possibilità di prendimento, promuovere
aprire la pista a nuovi modi di l’operatività come dimensione specifica dell’apprendiapprendimento.
Occorreva anche adattarla al- mento, valorizzare l’errore
l’indirizzo di un tipo di scuola come possibilità di acquisizionon specificatamente orientata ne di informazioni aggiuntive’.
al lavoro. Per tale motivo è Inoltre, l’Impresa Formativa
stato quasi naturale indirizzarsi Simulata consente agli alunni
verso il settore dell’informa- di: 1) sviluppare competenze
zione e del giornalismo. In tal comunicative, relazionali ed
modo è stata garantita anche organizzative; 2) potenziare
la specifica formazione relati- capacità di soluzione di prova alla stesura di un articolo blemi e di assunzione di redi giornale. Tipologia di scrit- sponsabilità; 3) porsi in un’ottura prevista dall’Esame di tica di apprendimento continuo; 4) mettersi alla prova e
Stato”.
- PERCHE’ HA SCELTO confrontarsi in relazione agli
PROPRIO LA NOSTRA altri; 5) conoscere il mondo
del lavoro e confrontare le
CLASSE?
proprie aspettative; 6) formulare ipotesi per la costruzione
del loro progetto di vita e di
lavoro; 7) esprimere le proprie capacità; 8) fare emergere i propri punti di forza e di
debolezza; 9) acquisire attraverso il contatto con la realtà
maggiore consapevolezza delle problematiche del lavoro
(contesto normativo, processi produttivi, tecnologie) per
favorire un positivo inserimento nella vita attiva”.
- OUAL E’ LA SUA IMPRESSIONE RIGUARDO
QUESTO PROGETTO?
“Come ho già detto, ho sperimentato che la metodologia
alla base dell’I.F.S. è una delle
più efficaci per l’apprendimento. Confortata in questo, a livello europeo, dai risultati ottenuti in altri Paesi dell’UE. In
periodi abbastanza recenti,
infatti, ho avuto il piacere di
collaborare per tre anni con
cinque Paesi dell’Europa all’interno di un progetto I.F.S.
Comenius. Paesi come la Germania e la Repubblica CECA,
ad esempio, utilizzavano i laboratori d’Impresa Formativa Simulata quando ancora
l’Italia ne ignorava l’esistenza.
Oggi questa metodologia può
essere utile per impostare il
nuovo modo di insegnamento-apprendimento per l’acquisizione di quelle competen-
ze richieste dalla Riforma Gelmini”.
- E’ SODDISFATTA DI
COME SI STA SVOLGENDO IL LAVORO?
“II progetto, partito tra la diffidenza di molti, registra oggi
l’interesse e l’apprezzamento
degli alunni e dei docenti e ciò,
naturalmente, non può che
farmi piacere. Per essere una
prima esperienza in un indirizzo di studi tradizionalmente
restio a contatti con il mondo
del lavoro, posso ritenermi
abbastanza soddisfatta dei risultati”.
Gli studenti della III B –
S /LS
Il gruppo di lavoro (IIIB) assieme alla Dirigente, davanti alla nuova struttura scolastica
Eccoci nella nuova sede
Con la fine delle vacanze pasquali è terminata anche la nostra permanenza nel vecchio
istituto di Piazza Martiri d’Ungheria.
Al rientro a scuola, infatti, noi
studenti ed i docenti dello
Scientifico di Palmi abbiamo
affrontato il nostro primo giorno di scuola nel nuovo istituto.
Le otto meno dieci, siamo tutti
riuniti nel grande cortile che circonda la struttura scolastica, le
emozioni sono molteplici, dif-
ferenti da persona a persona.
Tuttavia ciò che accomuna la
maggior parte di noi studenti,
ma anche di qualche docente,
è paradossalmente un pizzico
di nostalgia del vecchio istituto.
In fondo ne abbiamo passate
tante tra quelle mura!! Ma questo senso di malinconia lascia
spazio, quasi immediatamente,
all’adrenalina che circola in tutto il corpo e che traspare chiaramente dai nostri volti, al solo
pensiero che ad entrare siamo
i primi! E già, noi siamo i primi
ragazzi ad entrare in questa
scuola: saremo i primi a studiare ed affrontare esami in
quelle classi, i primi a ridere e
scherzare in quel cortile… con
oggi si apre un nuovo capitolo
nella storia di Palmi e noi siamo i protagonisti principali!
Sta per scattare “l’ora X”. Fra
poco suonerà la campanella e
nell’aria si sente tanta curiosità e anche un po’ di Continua...
L’Oblò
impazienza. Ormai tutti noi, insieme ai docenti, siamo riuniti
nel cortile, davanti la porta
principale, pronti ad affrontare questo fatidico primo giorno. Ma ecco che finalmente
suona la campanella delle otto.
Ci siamo. Pian piano i corridoi e poi le varie classi si riempiono di vita. Il silenzio lascia
stre nuove classi. Siamo tutti
un pò disorientati ma, dopo
non molto, tutto si regolarizza, la vita scolastica sembra
normalizzarsi ed iniziano così
le lezioni giornaliere. Dopo circa mezz’ora, ecco la prima
novità: in ogni classe, si sente
una leggera musichetta che lascia immediatamente spazio
spazio alla voci, alle risate e
naturalmente anche a qualche
richiamo da parte dei professori. Per i primi minuti regna
sovrana la confusione perché
ancora non conosciamo le no-
alla voce del nostro dirigente
scolastico che, con un breve
avviso, ci augura il benvenuto
nel nuovo istituto e ci elenca
alcune delle principali regole
da seguire per mantenere in-
Giorno 30 aprile 2010 si è
Abbiamo ospitato Raffaele Nigro
Interessanti le sue considerazioni
tenuto, presso l’istituto
d’istruzione superiore N. Pizi
di palmi, un incontro con lo
scrittore Raffaele Nigro in
conclusione del progetto, indetto dall’associazione Rhegium Julii, ‘’amare il libro’’. A
questo incontro erano presenti
la prof.ssa Maria Corica, dirigente scolastico; la prof.ssa
Claudia Neri, docente di lettere ed il dott. Giuseppe Casile, presidente del Rhegium
Julii. Il progetto ‘’amare il libro’’ ha visto protagonisti gli
alunni delle classi 4Bs-Ls,
4C-Ls, 4D-Ls, 4E-Ls e 2ALc con la partecipazione costante della prof.ssa Neri.
Dopo i ringraziamenti del dirigente scolastico l’incontro è
continuato con un breve intervento del dott. Casile ed in seguito è intervenuto Raffaele
Nigro che, rispondendo in
modo esaudiente alle domande poste dagli alunni, ha commentato il suo ultimo romanzo ‘’Santa Maria Della Battaglie’’. -Secondo voi che
ruolo svolgono i libri nella nostra società?
Un libro non vale niente se
non interviene sul modo di
pensare di ogni lettore, nella
nostra società i libri svolgono
il compito importantissimo di
risvegliare l’ ‘’io’’ nascosto di
ogni persona.
-Sappiamo che siete un giornalista, cosa vi ha spinto a scrivere anche romanzi?
Un giornalista ha il compito di
informare le persone attenendosi ad alcune regole ben precise che favoriscono la vendita mentre, uno scrittore, ha
tatta la nuova struttura appena inaugurata. Dopo l’intervento, le lezioni riprendono di
nuovo ma non tutti siamo molto attenti alla spiegazione dell’insegnante. Come giudicarci? C’è una curiosità generale, tutti abbiamo voglia di fare
un giro nella nuova struttura,
ma naturalmente ciò non è
possibile, perché la vita scolastica deve continuare e con
essa anche le varie lezioni.
Passano finalmente le cinque
ore di lezione, ed ecco che naturalmente ritorna il caos generale. Ben presto siamo tutti
riuniti, come la mattina, nel
cortile.
Le emozioni sono cambiate,
non c’è più quella forte curiosità ed impazienza, ma c’è una
forte voglia di appartenenza.
Infatti sembra ancora un pò
strano, siamo ancora disorientati, ma sappiamo per certo
che questo è il nostro nuovo
istituto, il nostro nuovo punto
d’incontro. Dopo questa giornata siamo veramente “carichi” e pronti ad affrontare il
resto dei nostri anni liceali in
questa nuova e bellissima
struttura.
Alessandra De Pasquale
più libertà di esprimersi utilizzando metafore e significati
nascosti.
-Nel vostro ultimo romanzo
qual è il ruolo di Federica?
Federica rappresenta
l’intera società di oggi,
migliaia di persone addormentate dalle banalità che la tv ed internet ci offrono, molteplici pretesti che
riempono la cesta vuota della nostra vita impendendoci di pensare ai veri valori che costituiscono la nostra
esistenza.
-Quali sono i valori
della vostra vita? In
cosa credete?
Il mio credo è stato
plasmato nel corso della mia
vita, all’età di 17-18 anni ero
molto cattolico, poi durante
l’università ho conosciuto e
seguito l’organizzazione anarchica pugliese che ha un impostazione strettamente laica.
In seguito, dopo la morte di
mio padre, ho concluso che
preferisco seguire una forma
di panteismo perché sono
convinto che ogni persona,
dopo la morte, si dissolve
unendo la sua materia in altri
esseri viventi.
Dopo l’intervista allo scrittore è stato il momento di alcuni
2
interventi da parte degli alunni:
-Diletta Marino ha letto la recenzione, del romanzo ‘’Santa
Maria Delle Battaglie’’, vincitrice del Pail 2008-2009;
-Antonio Bombardiere ha descritto l’analisi dell’Islam presente nella trama del romanzo; -Martina Palumbo ha par-
lato dell’attività di scrittore di
Raffaele Nigro;
-Mariapia Romeo ha descritto e commentato il ruolo che
assume, all’interno del romanzo, la statuetta della modonnina. Il tutto si è concluso con
un commento degli interventi
dei ragazzi e con una piccola
parentesi sull’importante compito che la scuola svolge nella
nostra società.
Alessandra De Pasquale
Annalisa Giada Gallucci
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
“NICOLA PIZI”
C.da San Gaetano- Palmi (RC) tel. 0966.46103
[email protected]
Dirigente Scolastico
Prof.ssa Maria Corica
Docenti Responsabili
- Prof.ssa Orsola Parisi
- Docenti Consiglio di Classe della III B
Studenti del Corso di Giornalismo
- Impresa Formativa Simulata -
Giuseppina Arena - Alessia Bagalà - Varoslav Borshchuk
Lucia Catania - Teresa Celi - Alessandra De Pasquale
Vincenzo Fasone - Eleonora Filippone - Sofia Gaglianò
Annalisa Giada Gallucci - Nicola Gangemi - Ivan Gentiluomo
Isabella Madaffari - Ilaria Pinneri - Domenico Restuccia
Maria Settineri - Maria Carmela Settineri - Francesco Siciliano
Barbara Speranza - Francesco Surace - Saverio Surace
Consulenti esterni
- Damiano Tripodi
(Giornalista e Direttore del Mensile “LA PIANA”)
- Emisia Faraldi
(Docente di Economia Aziendale)
Realizzazione, composizione ed impaginazione
A cura della Redazione “LA PIANA”
C.da Criscimo 89015 Palmi (RC)
tel. e fax 0966.264130
E-mail: [email protected]
L’Oblò
L’inquietudine di essere giovani
in lotta con tanti interrogativi
Si dice che i giovani siano il
futuro di ogni società, sia presente che futura, in quanto
sono loro che con i loro ideali
e le loro passioni un giorno la
guideranno. Ma la “nostra
società” è pronta ad accogliere noi, nuovi giovani? Tanti
hanno dei dubbi sulla nostra
riuscita. Perchè questo timore? Credono forse che noi non
siamo in grado di andare
avanti risolvendo i problemi
che si presentano sul nostro
cammino? Veniamo identificati
come “Boh Generation”, e
per cosa? Perchè siamo incerti sul nostro futuro?
Penso sia normale avere dei
dubbi alla nostra età, soprattutto quando si viene messi
alle strette da una società in
cui tutto funziona al contrario.
Prendiamo ad esempio il lavoro, che è un qualcosa di
fondamentale per l’uomo, non
soltanto dal punto di vista
materiale, ma anche etico in
quanto forma alla convivenza
e, mentre negli anni scorsi vi
erano tante porte che si affac-
ciavano su questo mondo, ora
si stanno chiudendo i battenti
lasciando molti giovani a casa
a rigirarsi i pollici... E poi passa il concetto secondo il quale saremmo noi quelli che
“…non hanno voglia di fare
niente” o che “…non si danno uno scopo nella vita”.
Viviamo quindi, come ho detto prima, in una società che è
mutata da quella passata e che
forse non se ne rende conto.
Si considerano cambiate solo
le nuove generazioni affermando che queste non apprezzano nulla e che non hanno la
minima idea di cosa siano i
sacrifici. Come sempre si ge-
neralizza, però non per questo si deve fare di tutta l’erba
un fascio, perché sono tanti i
giovani che lottano per la loro
sopravvivenza “inventandosi”
un posto di lavoro dal quale
però non ci guadagnano molto, vivendo una vita da precari.
Questo spiega il perché si è
restii a crearsi una famiglia, dal
momento che, non avendo
una sicurezza economica personale, è ancora più difficile
averla per una famiglia come
quelle di una volta, formate da
dieci e più elementi.
Quelli si che erano bei tempi,
la società accompagnava i
giovani nella loro crescita e li
spingeva a usare l’ingegno per
costruire ciò che non c’era.
Sono nate così tutte le comodità di cui oggi godiamo. Se
solo anche questa società
desse fiducia ai giovani invece di criticarli!!!
Eppure, ognuno di noi conserva dentro il proprio cuore
tante idee e aspettative: le tiene nascoste per paura che
queste possano sfuggirci via
dalle mani.
“FIDUCIA” è la parola magica che sarebbe in grado di
far girare le cose nel mondo
in un altro modo…Fiducia
perché non siamo noi a voler
essere così, ma perché è la
società a servirci su piatti
d’oro e d’argento modelli di
vita sbagliati che comunque
non abbiamo inventato noi.
E si, perchè non bisogna mai
scordare che i giovani sono lo
specchio della società in cui
vivono.
Maria Settineri
Ci sono modi e modi per divertirsi
Igiovani sentono il bisogno di divertirsi, di vivere una serata all’insegna della musica, dello svago: una
serata diversa, lontani dallo studio, dal lavoro, dagli orari e dalle regole. Così vanno nelle discoteche,
ci vanno per ballare, bere qualcosa insieme, ma quel qualcosa, spesso, si trasforma in litri di alcool
mischiati con droghe. Loro vogliono solo divertirsi, sentirsi più grandi, migliori, vivere una serata da
sballo, affinchè il mondo possa sembrar loro più bello, più sorridente, ma quando all’uscita dai locali
le loro macchine si schiantano contro muri, alberi o altre vetture, il mondo smette di sorridere e non
solo per loro che sono morti, ma anche per le loro famiglie. La domenica mattina i manti stradali
coperti di bianco, quel bianco dei petali che i familiari e gli amici portano come ultimo saluto ai loro
cari, fanno veramente compassione. La causa di queste morti va ricercata nell’abuso di alcool e
droga. Si ubriacano senza capire che stanno sbagliando e non c’è nessuno che possa farglielo capire.
Io penso che ci debbano essere dei controlli più severi all’interno delle discoteche e fuori. Si dovrebbe limitare il quantitativo di alcolici che questi possono bere durante la serata e poi all’uscita controllare se colui che si mette alla guida sia in grado di farlo. Spesso i giovani lo fanno per provare nuove
sensazioni, per movimentare le serate; così si lanciano in folli corse, per dimostrare chi è il più veloce,
per arrivare primi ad un traguardo: il traguardo della morte.
Ognuno ha la testardaggine di fare ciò che vuole, di vivere la vita come meglio crede, ma non se
mette a repentaglio la vita di altre persone. E poi ci sono altri modi per divertirsi. Lucia Catania
3
SE NON VUOI CHE LE INCERTEZZE TI TURBINO
PER QUESTO MESE NON LEGGERE
L’OROSCOPO
ARIETE: gli astri prevedono una copiosa caduta di capelli
entro la fine del mese. Scegliete con cura lo shampoo da utilizzare.
TORO: se avete un amico nato sotto il segno di….. siate
parsimoniosi ed evitate qualsiasi possibile conflitto: potreste
ricavarne dei vantaggi.
GEMELLI: se siete disperatamente in cerca dell’anima gemella, trovate qualcuno che sia nato lo stesso giorno dello stesso
mese nello stesso anno alla stessa ora in cui siete nati voi.
CANCRO: la vostra sveglia sarà capricciosa. Se i vostri impegni richiedono puntualità si consiglia di non programmarli
per i primi 15 giorni del mese.
LEONE: è giunto il momento di fare quel lungo viaggio che
avete sempre desiderato. Imboccate l’autostrada contromano.
VERGINE: se avrete un lavoro sarete fortunati…se sarete
fortunati non lavorerete.
BILANCIA: stringete amicizia con un buon dentista, visto il
profondo legame col pasticciere.
SCORPIONE: non ne vedete l’ora? Venere consiglia l’acquisto di un nuovo paio di occhiali.
SAGITTARIO: si consiglia di non perdere le staffe, soprattutto se siete dei fantini; vi arrabbiereste il doppio.
CAPRICORNO: la vostra estetista andrà in vacanza. Uscite
ben coperti.
ACQUARIO: i nati nella seconda decade avranno un giorno
fortunato: acquistate il maggior numero possibile di gratta e
vinci tutti i giorni, non stupitevi però se la vostra vita potrebbe
rimanere immutata.
PESCI: secondo la posizione degli astri un gatto nero potrebbe incrociare il veloce cammino della vostra vettura. Non evitate la sfortuna!
Teresa Celi
L’Oblò
Il mondo è la nostra “casa” Ma quanto è fragile
Non sciupiamola per favore questa nostra terra
Oggi l’uomo della società
moderna non si rende conto
dei danni che arreca all’ambiente mondiale ed alla salute. Le cronache quotidiane
trattano spesso tragedie provocate dal dissesto idrogeologico che, rafforzato anche dai
cataclismi naturali, provoca lutti
e distruzione. Infatti una pioggia
prolungata è causa di smottamenti, allagamenti e
frane. A questi si
aggiungono casi
straordinari
come quello delle alluvioni che
hanno colpito
l’Italia in questi
ultimi anni.
Per rimanere nell’ambito del nostro territorio vi è
da dire che nel
2010 la Calabria
e la Sicilia sono
state particolarmente colpite
da questi eventi. Le attenzioni
delle autorità e della Protezione Civile si attivano per tentare di far fronte alle esigenze
drammatiche delle popolazioni in difficoltà e molto spesso
si parla di ciò che si sarebbe
potuto fare per prevenire o
evitare queste catastrofi. Tutto ciò è da attribuire comunque alle responsabilità degli
uomini che costruiscono in
zone non edificabili in cui è assolutamente proibito. In altre
situazioni possiamo dire che lo
sconvolgimento dei territori riguarda gli scompensi riscontrati in ambito agricolo, infatti
i maggiori danni sono stati
provocati da un eccessivo impoverimento delle colture i cui
terreni non hanno più le do-
vute canalizzazioni realizzate
dall’uomo. Questi sono soltanto alcuni dei motivi che
provocano il peggioramento
del dissesto ambientale. Negli ultimi decenni i danni ammontano da una cifra molto
elevata e bisognerà predisporre un piano nazionale ed approntare una
adeguata normativa tecnica che
consenta di scongiurare i disastri
ambientali. Tutto,
però, dipende
sempre e comunque dall’uomo
che dovrà necessariamente intervenire drasticamente se vorrà
conservare intatto il territorio,
perché questo è
un bene di tutti e
nessuna generazione può permettersi di passarlo alla prossima in uno stato pietoso, anche perché la prossima generazione é quella dei nostri figli
ai quali abbiamo il dovere di
tramandargli un mondo migliore.
Nicola Gangemi
C’è chi muore di “progresso”
e chi per non avere proprio nulla
La Terra avrebbe la possi-
bilità di sfamare una popolazione di gran lunga superiore
a quella attuale, grazie anche
all’impiego di moderne tecniche agricole.
Perché tutto questo non avviene?
Ed ecco che entrano in causa i due principali aspetti economici e sociali del mondo in
cui viviamo: lo sviluppo e il
sottosviluppo, il progresso e
l’arretratezza, l’ingiusta distribuzione delle ricchezze e
la diffusione della povertà.
Infatti economicamente il
mondo è diviso: a Nord si
trovano i Paesi ricchi e progrediti, mentre a Sud quelli
poveri e arretrati.
Il Sud della Terra interessa
quei Paesi accomunati da
gravissimi problemi, come le
forti disuguaglianze sociali: i
numerosi poveri hanno meno
dello stretto indispensabile e
sono ridotti al lastrico, in assoluta miseria, mentre la mi-
blema di queste popolazioni
è l’eccessiva natalità che,
aggiunta alle precarie condizioni igienico-sanitarie, dà
come risultato un’alta morta-
noranza dei ricchi possiede il
superfluo e naturalmente possiede il potere politico ed
economico. Il secondo pro-
lità infantile. L’agricoltura,
praticata con metodi antiquati, non riesce a far fronte all’alto incremento demografi-
4
L’inverno appena trascorso
ha messo, ancora una volta,
in ginocchio la già fragile stabilità geologica della nostra
come l’hanno descritta gli abitanti del paese, che ha riempito tutta la vallata. Questo
episodio ha messo in moto
regione che nella cittadina di
Maierato ha toccato il suo
punto massimo di pericolosità. In quella cittadina la situazione è ancora preoccupante
e comunque l’incognita maltempo, ora più che mai, rischia
di diventare un vero e proprio
incubo per i residenti.
Questa ed altre situazioni hanno spinto la Giunta regionale
a proclamare lo stato di emergenza. Un’avvisaglia della frana si era già manifestata qualche giorno prima dell’evento
che ha lasciato tutti sbalorditi
e precisamente quando la terra aveva invaso la strada provinciale. Il sindaco, per precauzione, aveva chiuso quell’arteria facendo evacuare le
abitazioni, nonostante le resistenze degli abitanti. Adesso
si vedono ancora tonnellate di
terra e roccia che si sono staccate dal costone percorrendo
un bel tratto. Una “colata”,
anche la Procura di Vibo che
vuole vederci chiaro, avendo
aperto, nell’immediatezza del
caso, un fascicolo contro
ignoti.
Per gli evacuati, la Prefettura
aveva messo a disposizione
una serie di strutture poiché i
soccorso erano giunti subito.
Infatti, nel pomeriggio dello
stesso giorno in paese è arrivata la Commissione nazionale grandi rischi, con l’effettuazione di un sopralluogo in elicottero sul luogo della frana.
Questo “giro” aveva portato
a terra notizie più tranquillizzanti rispetto a quelle della
mattina del fattaccio. Dal
giorno seguente erano iniziate comunque tutta una serie di
controlli dell’area intorno alla
frana per verificare la stabilità
del terreno anche se non si
escludono ulteriori smottamenti.
co ed ecco che si ha un’agricoltura di sussistenza con una
insufficienza alimentare, a cui,
se si aggiungono alcuni fenomeni naturali come la siccità
e la carestia, si ha un’altra
causa dell’alta mortalità cioè
la denutrizione, ossia la fame.
Nel campo dell’industria la
situazione non è migliore:
questa non è diffusa e dove
esiste è in mano a imprese
straniere.
Infatti sono solo queste a
possedere gli enormi capitali
necessari per sfruttare i minerali del sottosuolo.
Già da tempo alcuni Paesi (i
più sviluppati) e alcune organizzazioni internazionali
(come l’ONU), si sono dati
da fare per trovare una solu-
zione al problema del sottosviluppo, anche se non è
stato molto facile.
Gli interventi per combattere
questa situazione sono: l’aiuto di questi popoli con prestiti che consentono la modernizzazione dell’agricoltura; lo sfruttamento delle risorse; la creazione di un’associazione capace di guidare lo
sviluppo sia economico che
sociale; il combattere l’analfabetismo; l’intervenire sulla
situazione igienico-sanitaria;
il mettere la popolazione in
grado di affrontare i problemi che la natura pone con
l’aiuto di tecnologie moderne.
Ma tra il dire ed il fare….
Francesco Siciliano
Ilaria Pinneri
L’Oblò
Meglio una dose d’amore e non di morte
La droga sta letteralmente uccidendo migliaia di giovani che non hanno alcun punto di riferimento
Droga: termine che indica
sostanze di origine naturale sintetizzate in laboratorio, aventi
proprietà non comuni, dannose per l’equilibrio psicofisico
di chi li assume. Questa è la
definizione che troviamo sul
dizionario per questa sostanza devastante.
Io aggiungerei: sostanza che ti
aiuta a non pensare; sostanza
che ti porta alle stelle; sostanza che ti porta… alla morte.
Quanti problemi affliggono noi
giovani al giorno d’oggi? Un
incalcolabile numero che va
dalle più semplici complicazioni adolescenziali ai più duri e
seri casi.
Casi come l’assenza di una
famiglia, l’assenza di amici,
l’essere emarginati! Questo e
altro, purtroppo, portano
spesso a fare uso di sostanze
stupefacenti.
Tutti ormai siamo a conoscenza dell’apparente alterazione
di forza e vivacità che dona,
quel flagello, alla nostra salute e all’alta dipendenza che
provoca, ma nonostante tut-
to, gran parte dei giovani continua a farne uso.
Il mondo forse non è più così
bello di come lo si voleva re-
dere più nulla? Forse, questa
sostanza può rappresentare
“un’ancora di salvezza”. Forse, può dare il giusto colore
in un baratro che non ha mai
fine, dove aumenta sempre di
più la paura; la paura di non
farcela, la paura di perdere
almente? La vita inizia a non
aver colore e sembra di stare
in una stanza buia senza ve-
al mondo? No! L’unica cosa
che può fare è semplicemente rovinare la vita, far cadere
tutto, la paura di non uscirne
più. Perché ferirsi quando si
può trovare un appiglio? C’è
A tavola parecchi giovani tendono ad imitare
il deleterio modello americano del fast food
Nel periodo adolescenziale -
fase di trasformazione, di crescita e di crisi esistenziale - alcuni ragazzi hanno un anomalo rapporto col cibo che sfocia nella maggior parte dei casi
in malattie piuttosto
gravi, quali l’anoressia,
la bulimia o l’obesità.
Disturbi alimentari che
nascono dall’eccessivo
consumo di sostanze
grasse (patatine fritte,
pizza, panini), assunte
specialmente nei Paesi
occidentali, o dall’assenza totale di cibo.
Tutto ciò può provocare disturbi psicologici
come la depressione o
ripetuti sensi di colpa
per aver mangiato tanto. Le ragazze, a volte,
fanno diete particolari al
solo fine di apparire più
belle, più magre come modelle della tv. Per dimagrire, si
pensa di improvvisare una dieta, composta non da alimenti
nutrienti associati ad una intensa attività fisica, ma astenendosi dal cibo o mangiando po-
chissimo. Soprattutto nei giovani, l’alimentazione è fondamentale perché determina la
crescita dell’individuo. I tre
pasti principali in una giornata
devono essere rappresentati
da: colazione, pranzo e cena.
Spesso, però, questi vengono
saltati, specialmente la prima
colazione.
Secondo una statistica effettuata nel mese di marzo sugli
studenti che frequentano la no-
stra scuola (l’Istituto Superiore “N. Pizi” di Palmi), risulta
che il 56% dei ragazzi fa colazione a casa o mangia qualcosa la mattina prima di andare a
scuola, il 10% fa colazione
fuori casa e il 34% afferma senza problemi:
“Io la colazione? No!
Non la faccio proprio”.
Da questa statistica si
può notare come mangiare ad inizio giornata
non sembra di vitale
importanza per tutti i
giovani che preferiscono andare a scuola
senza mettere niente
sotto i denti. Diversi
esperimenti hanno dimostrato che coloro
che saltavano la colazione o che non la facevano in maniera
adeguata, memorizzavano di meno e non riuscivano ad apprendere bene. La
colazione è quindi una buona
abitudine che fornisce circa il
30% del fabbisogno energetico giornaliero.
Alessia Bagalà
5
sempre qualcuno pronto a
tendere la mano, ad aiutare.
Perché farsi del male, quando basta semplicemente riflettere vicino alla bellezza del
mare, stare sotto la pioggia o
incantati davanti ai colori dell’alba o del tramonto? A nessuno piace essere ingannato.
A nessuno piace che gli sia
fatto del male.
Ed è questo quello che fa la
droga! Ti dà l’illusione di farti
star bene, ma in realtà ti fa solo
del male! Ti fa credere che
una piccola dose basti per
cancellare il dolore e la sofferenza, ma non è così.
Bisogna piuttosto capire che
non tutto in questo mondo
può andare bene, che non
sempre la strada più facile è
quella più giusta! In fondo si
tratta della normalità, bisogna
solo accettarla e affrontare
ogni problema, tranquillamente, con forza e coraggio, giorno per giorno non soli, ma
assieme agli altri.
Giuseppina Arena
Attenti ai Cyber bulli
La tecnologia informatica avanza sempre di più nella no-
stra società ed almeno la metà delle famiglie italiane possiede nella propria casa una connessione ad internet. Sicuramente, internet rappresenta uno dei più usati mezzi di comunicazione dell’ultimo secolo e questo avviene tramite i
social network, programmi di chat, forum e altri siti legati
alla comunicazione...ma rappresenta senz’altro anche il futuro dell’informazione, che andando avanti nel tempo, sta
nettamente superando la lettura dei giornali e la visione dei
telegiornali. Questo perchè internet permette di venire a
conoscenza delle notizie dell’ultimo minuto in tempo reale e
ciò non avviene solo tramite il nostro computer, ma ormai
con l’avanzamento della tecnologia anche i cellulari di ultima generazione permettono la connessione ad internet in
qualsiasi momento e in qualunque luogo. Internet, ma soprattutto i social network, come l’ormai conosciutissimo
facebook, ti permette anche di ritrovare gente che magari
non vedevi da molto tempo; di mettersi in contatto con parenti o amici che vivono all’estero e questa è una grande
innovazione alla quale ci viene da dire solo: GRAZIE! Ma
proprio su questi siti a volte qualche “bulletto” dà vita a
gruppi organizzati, forum contro qualcuno o qualcosa o semplicemente istigano ragazzi come noi a compiere atti vandalici e talvolta anche violenze. Questo fenomeno è chiamato “Cyberbullismo” e cresce sempre di più sul mondo
giovanile di internet. I “cyber bulli” sono infatti coloro che
tramite e-mail, chat, messaggi provocatori possono creare
delle spiacenti situazioni. Ecco perchè dobbiamo stare molto
attenti quando navighiamo su internet e quando comunichiamo virtualmente con qualcuno che non conosciamo,
perché, vi ricordo, che cambiare identità sul web è molto
facile e spesso questa gente vive una vita completamente
diversa della realtà. Quindi ragazzi: “OCCHI APERTI!!!”.
L’Oblò
I danni legati all’inquinamento Prima di ogni cosa
L’uomo dovrebbe prestare maggiore attenzione all’ambiente nel quale vive
II progresso ha indubbiamente consentito, a quasi tutti gli
Stati della Terra, d'intraprendere un eccezionale sviluppo
tecnologico, che, almeno in
parte, è diventato patrimonio
comune di tutta l'umanità. Bisogna ammettere, però, che la
messa a punto e l'utilizzo di
nuove scoperte ed invenzioni
hanno comportato un prezzo
assai alto da
pagare, che si
è reso comunque necessario per
assecondare
la realizzazione dei ritrovati innovativi
progettati o
elaborati dall'ingegno
scientifico.
Ogni nuova
conquista
scientifica ha
infatti implicato, più o
meno direttamente e consapevolmente, un
considerevole aumento del
degrado ambientale, come testimoniano i preoccupanti livelli attualmente raggiunti dalle
varie forme d'inquinamento,
cui si aggiunge il deprecabile
ma crescente esaurimento
delle principali risorse della
terra. Oggi come oggi, pur-
troppo è diventato estremamente facile verificare quanto
siano deteriorate l'aria e l'acqua, ossia quelle sono considerate alcune tra le maggiori
ed essenziali fonti di vita per
l'uomo e per la più generale
sopravvivenza dell'intero mondo animale e vegetale. Nello
stesso tempo, però, si pensi
anche all'abuso di detersivi
biodegradabili; all'incoscienza
con la quale frequentemente
si deturpano i paesaggi boschivi; allo scempio indiscriminato che viene compiuto in
danno di fiumi, laghi e mari;
all'incresciosa pratica della
deforestazione, che sottrae
alla terra enormi quantità d'insostituibili polmoni verdi; ed
ancora, alla produzione esagerata di rifiuti, che, in talune
circostanze, vengono abbandonati indiscriminatamente
per strada.
Anche in questo caso, appare scontato che le colpe maggiori debbano essere addossate all'incoscienza umana, la
quale, pur di mantenere inalterati determinati interessi economici e di
non intaccare
minimamente
una serie di
agi e comodità completamente superflui, rischia di
pagare il vacuo benessere del presente con la
concreta autodistruzione
del domani. In
ogni caso, bisognerebbe
dare la priorità ad accordi
di grande portata internazionale, affinché possano ridurre
l'inquinamento. D'altronde la
terra è la casa di ogni uomo,
e ognuno di loro è tenuto a fornire il loro contributo per evitare che l'umanità intera si avvii verso un’irrimediabile catastrofe.
Nicola Gangemi
Maggiore attenzione per gli anziani
Guarda un po’ quel signore
laggiù con gli occhi stanchi, i
pochi capelli bianchi e la posizione curva in avanti. Un
bastone l’aiuta a camminare e
va così, in giro, in cerca di
qualcuno con cui poter parlare. È un anziano, un vecchietto che ogni tanto si ritrova in piazza a discutere
con i suoi amici, delle partite di calcio, della gioventù
d’oggi o di come era lui alla
nostra età. Se torna indietro nel tempo, magari gli
scende una lacrima dagli
occhi, ricordando il suo primo amore o le perdite di
persone care, inevitabili in
questa vita. Ma poi, se guardi
più in là, ne vedi un altro sempre solo, abbandonato da tutti. Non parla più… non
ride…si sente inutile…forse
pensa che se nessuno va più
a trovarlo, allora non gli serve
più vivere. Il mondo degli an-
ziani è strano…sembrano
bambini. Se li osservi bene, la
maggior parte non ha
denti…e alcuni nemmeno i
capelli… Fanno i capricci perché non vogliono mangiare e
poi… sono contenti quando
gli fai compagnia e parli con
loro. La differenza dove sta?
Se guardiamo le loro mani e
riflettiamo, ebbene la troviamo facilmente lì la loro vita,
passata a lavorare, una vita
piena di sacrifici, una vita che
nemmeno puoi immaginare da
quante soddisfazioni, dolori,
sofferenze, felicità è stata colmata! Molti di loro stanno
meglio di te e ancora si godono la vita come si deve, circondati da persone che li
amano, che li coccolano e
che li accontentano… ma
molti altri sono abbandonati… gettati via come spazzatura… dimenticati anche
dai loro figli… Altri sono
malati e avrebbero bisogno
di affetto o magari anche
solo della presenza dei loro
più stretti parenti..ed invece? Nessuno li bada, nessuno ha pazienza, nessuno
vuole sapere niente. Quando
erano giovani erano loro a
preoccuparsi della famiglia,
ora vedono che nessuno si
occupa di loro. I nostri anziani sono persone che hanno bisogno solo di un po’ d’attenzione, d’amore e nient’altro.
Diamoglielo!! Giuseppina Arena
6
pensiamo alla salute
Problema molto delicato
tro rispetto agli altri. Ma
questo non accade. Perché?..
Perchè si alimenta sempre
la facciata negativa di questo sistema, senza andare
ad esaminare gli aspetti positivi.
Forse è normale che sia
così? È vero che a volte capitano eventi spiacevoli, ma
ciò non avviene perché si è
in Calabria o in un’altra regione del Meridione.
Anche i medici sono degli
uomini e come tali sbaglia-
se determinate azioni magari ce lo fanno pensare, piuttosto il vero problema siamo noi che non incentiviamo le nostre risorse.
Tante persone sono affette
da malattie, più o meno gravi.
Ognuna di queste persone,
com’è giusto che sia e com’è nel suo diritto, cerca di
combattere, fin quanto possibile, i propri malanni; decidendo di affrontare questi problemi altrove, allontanandosi dalla propria regione e addirittura dal proprio Stato.
Magari io non saprò tanto
su questo argomento, però
trovo che l’Italia goda di un
ottimo sistema sanitario poiché garantisce questo servizio non solo a chi se lo può
permettere, come accade in
America, ma anche a chi
non è in grado di mantenerselo.
Se solo noi avessimo un po’
più di fiducia, magari la
smetteremmo una volta per
tutte di considerarci indie-
no: lo sanno tutti che sbagliare è umano. La differenza sta nel fatto che nelle
loro mani è affidata non soltanto la vita del paziente,
ma anche quella della sua
famiglia e dei suoi amici.
Noi dobbiamo si avere fiducia nel nostro sistema sanitario, però dovremo ricevere da quest’ultimo anche
migliori risposte positive
con strutture in cui poterci
curare meglio, perché non
è possibile che per fare degli esami bisogna prima andare in un ospedale e poi in
un altro ancora e così via
pellegrinando.
Sono queste le cose che ci
spingono a non credere nel
nostro sistema sanitario:
quella impressione di essere presi in giro da un’istituzione che invece dovrebbe
garantire cure adeguate ad
ogni tipo di problema, da
un semplice virus a situazioni ben più gravi come i tumori.
Comunque non molliamo.
ma anche all’ordine del
giorno è la sanità, soprattutto quando è legata ad
eventi negativi quali un intervento mal riuscito o una
malattia non riconosciuta.
Al fine di garantire una buona sanità, c’è un ente preposto alla vigilanza sulla salute pubblica, ente che però
non funziona sempre al meglio.
Quello che intendo dire non
è certamente che abbiamo
medici incompetenti, anche
Maria Settineri
L’Oblò
Intervista ad un nostro gruppo musicale
“The 7th Harmony” sono dei coetanei animati da una irrefrenabile passione
Abbiamo ascoltato la loro
musica, ci è piaciuta e riteniamo che meritino di essere
maggiormente conosciuti.
Loro si chiamano “The 7th
Harmony” e li abbiamo intervistati per i nostri lettori.
La prima domande che abbiamo fatto loro è il perché abbiamo scelto questo nome:
“The 7th Harmony” in italiano significa “la Settima Armonia” – hanno detto - e noi siamo in 7, quindi abbiamo scelto questo nome perché tra di
noi c’è molta armonia”.
Potreste dirci i vostri nomi, la
votra età e gli strumenti che
rispettivamente suonate?
“Certamente. Io mi chiamo
Marco, ho 16 anni è suono la
chitarra.
Io sono Gioele anch’io ho 16
anni e sono la voce del gruppo.
Anch’io canto, ho 17 anni e
mi chiamo Barbara. Io sono
quello che fa più rumore: mi
chiamo Lorenzo, ho 17 anni
e suono la batteria. Gianluca
16 anni e suono il basso. Pure
io ho 16 anni, mi chiamo Vincenzo e suono la chitarra. Io
sono Emanuela, ho 16 anni e
suono il pianoforte”.
Perché avete deciso di formare un gruppo?
“Per poter condividere insieme la nostra passione comune: la musica”.
Da chi è partita l’idea?
“L’idea di formare questo
gruppo è partita da Marco,
ma siamo subito stati entusiasti di questa proposta e speriamo di poter realizzare i nostri sogni”.
A chi vi siete ispirati?
“Non ci siamo ispirati a nessun altro gruppo, cerchiamo
di essere originali, senza imitare etichette già esistenti”.
Come vi siete conosciuti?
“Ci siamo conosciuti quasi tutti
tra i banchi di scuola… frequentiamo quasi tutti la stessa
scuola”.
Dove e quando vi riunite di
solito per provare?
“Di solito proviamo durante il
fine settimana…(anche se
vorremmo provare tutti i
giorni…ma purtroppo la
scuola ci impegna molto) a
casa del chitarrista, dove abbiamo a disposizione tutta la
strumentazione”. Avendo anche molti altri impegni, trovate sempre il tempo per la musica, e quindi per provare?
“Ovvio, per noi la musica è
una priorità. Cerchiamo di non
trascurare gli studi, perché sono
anch’essi molto
importanti, ma il
tempo per la nostra musica lo
troviamo sempre!!”.
Sentite la competizione con altri gruppi del paese?
“Assolutamente
no. Si tratta piuttosto di una competizione sana,
che ci porta a migliorarci giorno dopo giorno
e a dare il massimo”.
Ci sono mai state discussioni
o litigi tra di voi?
“Fortunatamente non ci sono
mai state discussioni e litigi tra
di noi. Siamo molto uniti. All’interno di un gruppo è importante l’armonia e la compattezza”. Dal punto di vista
Cos’è la musica per i giovani
Un modo per esprimere tutte le sensazioni usando soltanto le sette note
Ci siamo mai chiesti che
cosa sia realmente la “musica”?
Sfoglio il dizionario della lingua italiana….Musica: “Arte
di combinare i suoni,
in base a regole definite, diverse a seconda dei luoghi e delle
epoche”. Si dice che
i libri dicano sempre la
verità. Forse è vero,
ma in fondo ognuno di
noi può dare la propria soggettiva interpretazione alle cose,
così come accade per
la “musica”. Questo alternarsi di note e pause, in realtà,
per molti di noi giovani, non
rappresenta soltanto l’unione
di più suoni creati secondo
regole stabilite, ma rappresenta qualcosa di più profondo, che fa scaturire in noi la
cosiddetta “passione per la
musica”. Una passione che
suscita forti emozioni solo
ascoltando una delle nostre
tante canzoni dell’Ipod. La
musica è un mondo dentro il
quale noi ci “rifugiamo” per
trovare certezze, risposte a
situazioni che non riusciamo
a spiegarci solo vivendo, per
trovare ricordi, emozioni e
sensazioni che fanno scender
giù una lacrima ricca di valori e significati. Moltissimi ragazzi, a qualunque età, ormai
decidono di dedicarsi allo studio di questo bellissimo
“mondo”, anche se talvolta
non vengono appoggiati nelle loro scelte dalle famiglie,
perché ritengono che lo stu-
dio della musica sia qualcosa
di poco conto e di poca valenza. Beh…come si dice:
“…il mondo è bello perché è
vario…”, se tutti fossimo interessati alla medicina, o alla politica vivremmo in un mondo piatto, oscurato
dalla monotonia, privo di quelle emozioni che solo la musica
può creare.
Ognuno nella propria
vita ha il diritto di
compiere le proprie
scelte, anche con la
consapevolezza di andar contro la volontà delle persone
più care. Ma un giorno
quando realizzerà il proprio
sogno, allora capirà che nella vita è importante perseguire le proprie aspirazioni, perché sono una delle poche
cose di cui siamo padroni e
contendenti e nessuno può
mai permettersi di calpestarBarbara Speranza
celi.
7
musicale, qual è la caratteristica più positiva e più negativa del vostro gruppo?
“La caratteristica positiva sta
nel semplice fatto che siamo
molto compatti… uniti, legati
“Si, per fortuna le nostre famiglie non ci hanno mai ostacolato nella nostra scelta di
dedicarci alla musica e gliene
siamo grati per questo”. Quindi si può dire che la musica
da una forte armonia e complicità. Non ci manca l’entusiasmo! Quella negativa, invece, sta nel fatto che a volte ci
perdiamo d’animo, invece siamo consapevoli che non bisogna mai arrendersi e che
bisogna sempre andare
avanti…crescere e migliorarsi”.
Oltre a stare insieme per provare, vi incontrate in altri momenti della giornata?
“Si…trascorriamo del tempo
insieme non solo quando ci
riuniamo per provare.
E’ importante conoscersi
bene, non solo nell’ambito
della musica, ma anche in luoghi che non siano una sala
prove”.
Descrivete il vostro gruppo
con un aggettivo.
“Stravagante!! Cerchiamo
sempre di oltrepassare gli
‘schemi’, di essere originali,
non monotoni”.
Come e quando avete scoperto la vostra passione per
la musica?
“Fin da piccoli abbiamo capito di nutrire una forte passione verso questo mondo fatto di note e accordi; col tempo abbiamo imparato che
amare la musica vuol dire anche studiarla: non ci si improvvisa musicisti ed è per questo
che abbiamo intrapreso gli
studi musicali, constatando
che per noi la musica è tutto:
è gioia, è armonia, è vita”. Le
vostre famiglie hanno sempre
appoggiato la vostra scelta di
dedicarvi alla musica?
per voi non è soltanto un hobby..!
“Esatto, non è solo un hobby,
è una passione che ci accompagna e che coltiviamo da
sempre”.
Cosa non dovrebbe mancare
nella “canzone perfetta” secondo voi?
“La ‘canzone perfetta’ sicuramente deve avere una buona musicalità ed un testo che
riesca a trasmettere emozioni. Insomma deve piacere ed
emozionare il pubblico”.
Se vi proponessero di comporre la colonna sonora di un
film, per quale genere di film
la vorreste comporre?
“Sicuramente per un film
d’azione. Amiamo rischiare e
affrontare sempre nuove avventure”.
Terminiamo augurandovi una
brillante carriera musicale, ma
per ultimo quali sono i vostri
sogni e progetti futuri che vorreste realizzare?
Speriamo che un giorno il nostro talento e la nostra musica potranno essere conosciuti
ed apprezzati. I sogni sono
tanti, anche se sono sogni. Un
sogno è, per esempio, Sanremo o l’Arena di Verona.
Ma abbiamo ancora molta
strada da fare e ancora molto
da imparare. Però un
giorno…chissà…speriamo di
poter tenere un nostro disco
tra le mani e di poter emozionare con la nostra musica, divertendo e divertendoci”.
Barbara Speranza
Teresa Celi
L’Oblò
La straordinarietà della festa della Varia
Questa grande “macchina” palmese simboleggia l’assunsione in cielo della Vergine Maria
I festeggiamenti che si svol-
gono a Palmi in onore della
Madonna della Sacra Lettera, che culminano con il tradizionale trasporto della Varia, traggono origine dalla città di Messina e risalgono al
1500. I Messinesi avevano
saputo da San Paolo la notizia della morte di Gesù Cristo sulla Croce e, mossi dalla pietà nei confronti della
Madonna che aveva assistito alla morte del Figlio, decisero di inviarle un’ambasceria in segno di conforto.
Di ritorno dalla missione,
sbarcarono nella città dello
Stretto con alcuni capelli che
la madre di Gesù di Nazareth
aveva regalato loro in segno
di riconoscenza assieme ad
una lettera. In questa, la Madonna impartiva la benedizione al popolo messinese ed
alla città. Infatti all’arrivo nel
porto di Messina c’è una statua della Madonna con una scritta
“Vos et ipsam civitatem benedicimus” cioè “Benediciamo voi e la
vostra città”. Intorno al 1500, per
rappresentare
l’assunzione della
Madonna in cielo, fu inventata
una macchina artificiosa, detta
“Bara”. Il culto
della Madonna
della Sacra Lettera fiorì anche a
Palmi a seguito di
un avvenimento
storico: nel 1575
scoppiò a Messina una pestilenza
che durò 30 anni e comportò la morte di oltre 40.000
persone. Durante il corso dell’epidemia i nostri marinai
porsero aiuto ed
ospitalità ai Messinesi, che ricambiarono questi favori donando ai
Palmesi un capello della Madonna.
Così iniziò anche
a Palmi il culto
della Madonna
della Sacra Lettera, che introdusse
la tradizione della
“Varia”.
La festa della Varia si svolge l’ultima domenica di
Agosto.
Questa è dunque
una macchina allegorica che, con
la sua imponente
altezza di 16 me-
tri, rappresenta l’Assunzione
della Vergine al cielo. Sulla
base chiamata “Cippu” è posto il sarcofago della Madonna con intorno gli Apostoli:
Sopra si trova una piramide
argentea dove hanno il loro
posto gli angioletti, rappresentati da bambini veri. La
piramide culmina con la figura del Padre Eterno che sorregge l’“Animella”, impersonata da una bambina prescelta dal popolo dopo una
selezione.
La “Varia” viene fatta scivolare lungo il Corso Garibaldi, tirata da giovani di 5 Corporazioni: marinai, artigiani,
contadini, carrettieri e bovari, e il percorso è coperto in
pochi minuti tra la folla che
acclama e prega.
Barbara Speranza
Lo Sport da agonismo La torre saracena: un rudere che parla
a lucroso business della nostra storia e di Donna Canfora
Sin dall’antichità lo sport ve-
niva considerato come un’arte alla quale solo i migliori
potevano prendere parte.
Soprattutto in Calabria, allora facente parte della Magna
Grecia, lo sport era insito nella
cultura di quel popolo che
veniva dall’altra parte del
mare. Infatti i Greci erano dei
veri è propri cultori dello spirito e del corpo e lo sport li
aiutava a migliorare lo stato di
benessere complessivo. Oggi
come allora, nonostante le
evoluzioni subite, lo sport è
considerato parimenti importante. La pratica sportiva può
esercitarsi singolarmente o in
gruppi, a seconda della disciplina praticata. Ma la differenza sostanziale che vi è tra lo
sport dell’antichità e lo sport
dei nostri tempi è che intorno
ad esso vi è un enorme giro di
denaro, il che, secondo diversi
punti di vista, può essere considerato un bene
o un male. In effetti nell’antichità si praticava lo
sport per raggiungere
solo la gloria; oggi invece, unitamente alla gloria (che non guasta mai),
si mira di più al denaro.
Certo, i tempi sono
cambiati, basta vedere
i grandi campioni di oggi
per rendersi conto che
si stanno perdendo dei
valori importanti, per
esempio il sacrificio
sportivo fatto solo ed
esclusivamente per esaltare il valore della patria. Secondo me è necessario cercare di equilibrare il binomio
sport-denaro. Forse così si
potrebbe ambire ad un ritorno di quei valori, ma non so
se questa mia visione della
realtà sia, invece, un sogno
perché quando c’è di mezzo
il denaro, molte cose cambiano ed anche l’uomo cambia.
Saverio Surace
Fra i ruderi che si osserva-
no sul luogo ove un giorno
sorse la città di Taureana si
può notare un ammasso rettangolare di solidissima struttura ,che all’apparenza
sembra essere
stato la base di
un sontuoso
edificio. Questo viene comunemente
identificato col
nome di “Casa
di donna Canfora”, una nobil donna che
abitava a Taureana.
La leggenda
narra che un
giorno un capo
corsaro avendo sentito decantare le bellezze di Donna
Canfora e desiderando ardentemente di
conoscerla,
travestito da mercante, sbarcò con un carico di mercanzie a Pietrenere, il piccolo
porto di fronte a Taureana e
si recò a palazzo. Nel vedere la bella giovane se ne in-
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vaghì e decise di rapirla con
un inganno: la invitò sulla sua
nave per mostrarle la sua
mercanzia. Donna Canfora
accettò l’invito e, accompa-
gnata dalla nutrice, si recò a
bordo. Venne invitata a scendere nella stiva dove si trovavano i tessuti più preziosi,
ma la nave, intanto, su ordine del moro, aveva già issa-
to le vele prendendo subito
il largo. Accortasi di essere
stata ingannata, Donna Canfora cercò di ribellarsi al suo
destino. Si disperò e chiese
di essere riportata a terra,
ma invano.
A quel punto,
furbescamente
espressi il desiderio di poter
guardare anche
da lontano e
per l’ultima volta il luogo natio. Ma, fatta
salire sulla
poppa, fece un
salto improvviso e si gettò in
mare dove
sparì tra le
onde.
Ancora oggi i
pescatori di
Pietrenere, affermano che
nelle notti di
luna piena si
può ascoltare
un canto melodioso che proviene dalle grotte sotto la scogliera: è Donna Canfora, tramutata in sirena, che canta al
vento la sua triste storia.
Francesco Surace
L’Oblò
Le tappe dell’evoluzione femminile
La tenacia della donna ha conquistato nel tempo ruoli di primo piano
Oggi, come in ogni giorno
della mia vita, ho potuto osservare e giudicare l’immenso, e in parte ignoto, universo
femminile; in primo luogo mia
madre e mia nonna, le donne
più importanti nella mia quotidianità, ma anche le mie
compagne, le mie professoresse, le mie amiche...
Al mondo c’è una donna per
ogni lettera dell’alfabeto e, da
Adele a Zoe, c’è una storia
diversa da raccontare.
e di conforto. C’è chi parla di
femminilità in conflitto, ma a
me piace definirla più coma
una ricerca continua verso un
nuovo equilibrio, intrecciatasi
più volte con la storia e il costume del nostro Paese e fonte tuttora di ampio dibattito.
Anni 60...
In questi anni si respira una
nuova aria per le nostre donne: viene messa in commercio la prima pillola anticoncezionale che diventa il simbolo
Montalcini riceve il premio
Nobel per la medicina; Lilli
Gruber conduce per la prima
volta un TG di prima serata e
Madonna diventa la regina del
look e dello stile.
Anni 90...
Sono questi i tempi in cui la
donna, raccogliendo le conquiste degli anni precedenti si
trova oberata di fatica, per i
ruoli svolti contemporaneamente: quello privato, quello
pubblico, quello politico e so-
Doyouthrowanyfoodaway?
If you did, don’t do it anymore
AN IMPORTANT QUE-
STION: DO YOU THROW
ANY FOOD AWAY?
A NEW REPORT SAYS
THAT IN THE WORLD
ONE-THIRD OF THE
FOOD IS THROW AWAY.
Today people eat fast food
more and more because this
food is prepared and served
very quickly.
Typical foods are snacks,
hamburgers, hot dogs, pizzas,
sandwiches. This is junk food!
In fact it contains unhealthy
and fat ingredients. But this
food often ends up in the bin.
Statistics declare that onethird of the food people buy
is throw away. Half the food
produced in the USA, in Japan and even in Italy is wasted. Besides the food waste
is a problem for nature, because it goes into landfill sites
which create methane gas and
it makes the climate warmer.
Too much food is wasted and
too many people die of hunger. Every day many children
die of hunger, one every 3
seconds. But no one understands! Everybody continues
to throw food away and to
waste resources. And still in
the world there are rich people that waste money and food
and poor people that have
nothing to eat.
Alessia Bagalà
LOVE
Tante sono le avventure ed i
sacrifici che le nostre sorprendenti antenate hanno dovuto
affrontare per avere un minimo di dignità, un minimo di
considerazione, un minimo di
libertà, in una società al maschile, composta unicamente
da persone che consideravano le donne solo quando c’era
da cucinare o da pulire, ma
mai per avere un loro parere.
Il mondo femminile è sorprendentemente vario e complesso, non solo dal punto di vista
psicologico, ma anche da
quello razionale ed emozionale. Si pensi alla fiorente figura
dell’adolescente, ostile nell’accettare il proprio corpo
non più bambino, desiderosa
di indipendenza e di successo, ma al tempo stesso incerta e preoccupata anche sulle
cose più futili, quali il primo
bacio, il primo amore; o ancora alla donna appesantita
dall’età, sicura di se ma segnata dal disincanto e a volte
anche bisognosa di appoggio
del cambiamento, insieme ai
nuovi movimenti studenteschi
e l’avvento della minigonna;
Indira Gandhi diventa primo
ministro per l’India, così come
Golda Meir diventa primo
ministro dello stato di lsraele,
destando grande stupore; mai
fino ad allora una donna aveva ricoperto un ruolo come
questo.
Anni 70...
Il referendum sul divorzio; la
legge 194 “Tutela sociale della
maternità e interruzione volontaria di gravidanza”; la radicale trasformazione degli usi
e costumi sociali e il nuovo
protagonismo delle donne, è
frutto del movimento femminista di questi anni.
Anni 80...
E’ il decennio in cui si da più
importanza all’apparenza che
alla sostanza. In questo periodo l’espressione più tipica
dell’universo femminile è la
donna in carriera, che entra in
competizione anche con l’uomo. In questi anni Rita Levi
ciale. Affiorano donne come
Naomi Campbell e Claudia
Schiffer nel mondo della moda
e diversi sono gli stili che ricalcano i modelli degli anni
precedenti e che diventano
fonti ispiratrici per molti stilisti.
Oggi...
La parità tra uomo e donna è
assoluta. Letizia Moratti è la
prima donna sindaco di Milano, Angela Merkel diventa
Cancelliere della Germania e
Condoleezza Rice ha ricoprerto la carica di segretario
di Stato degli Stati Uniti. Ormai le donne hanno un ruolo
essenziale nella società e sono
sempre più investite di responsabilità e oneri.
Il nostro mondo sarà sempre
in conflitto con quello maschile, ma la cosa essenziale da
tenere sempre presente è che
il relazionarsi e ancor di più il
confrontarsi non farà altro che
migliorare e arricchire la nostra vita.
.
Isabella Madaffari
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LOYALTY IS
ONLY
VIRTUE THAT
EXPRESSES TRUE…
------------------------------
MY MOTHER
NICE IS MY MOTHER
AND BEAUTIFUL IS
HER
GREAT LOVE.
STRONG IS MY MOTHER
AND I NEED
HER
TO SURVIVE.
Annalisa Gallucci
Alessandra De Pasquale
L’Oblò
“Nel mezzo del cammin di nostra vita..”
Un video game di ultima generazione ci permette di “giocare” con Dante entrando nell’inferno
Una sfaccettatura del poeta
fiorentino a noi sconosciuta,
quella di Dante’s Inferno, il
nuovo gioco multipiattaforma
che in meno di una settimana
è entrato nelle case di tutti gli
adolescenti italiani. La veste
che questo “nuovo Dante” indossa è a dir poco portentosa: un crociato medievale che
per salvare la sua amata affronterà addirittura l’inferno e
per estensione Lucifero stesso. La storia si ambienta in un
pittoresco e sanguinario sfondo pre umanista del 1200,
dentro il quale il nostro eroe
dovrà cercare di riscattare la
sua amata dalle mani del rinnegato arcangelo: ma vediamola più da vicino …
“Dante, figlio di Alighiero peccatore e malvagio aristocratico di Firenze - prima di
partire per quella che sarà la
sua ultima crociata, alla sua
amata Beatrice, giura sul sacro emblema della croce, che
non l’avrebbe tradita con nessun’altra donna durante il lungo periodo che, durante la
sanguinosa battaglia, li terrà
distanti l’uno dall’altra. L’alterego dell’allievo di Virgilio,
naturalmente come tutti si
aspettano rompe la promessa fatta a Beatrice e quest’ultima muore.
Tornato dalla crociata, Dante
ritrova uno scenario a lui molto sgradito: Lucifero ha “rapito” l’anima di Beatrice e la
porterà con se nel suo regno.
L’obiettivo di Dante è molto
semplice: strappare Beatrice
dalle mani di quello che un
tempo fu il più bell’arcangelo
dei cieli. Purtroppo all’inizio
della storia, si verifica un imprevisto: Dante viene assassinato alle spalle da un membro della controparte con la
quale ha combattuto nella crociata. Inaspettatamente, all’apparsa del triste mietitore
(figura un po’ in contrapposizione con il contesto storico,
ma molto accattivante) Dante
decide di non arrendersi e dopo aver eliminato il sicario
- si impossessa della sua famosa falce, che insieme alla
croce sarà la sua arma più potente. Recatosi dunque dinnanzi alla porta dell’inferno, il
crociato inizia la sua discesa
nei nove cerchi del regno dell’eterna condanna. Durante il
suo viaggio incontrerà personaggi, o per meglio dire anime dannate, appartenenti alla
ventura, incontrerai nascoste
un po’ qui, un po’ la, personaggi secondari della Divina
rinata degli Uberti, e molti altri) e alla loro condanna o assoluzione, Dante guadagnerà
Divina Commedia (e sarà suo
compito scegliere se punirli
per i loro peccati, oppure assolverli e mandarli in purgatorio dove, forse un giorno,
riusciranno a scontare la loro
pena), per arrivare infine al
lago Cocito, dove affronterà
l’essenza di ogni male”.
Il gioco si incentra interamente in tutti i nove cerchi dell’inferno, dove Dante si scontra
con numerosi dannati: dai
bambini non battezzati ai golosi, dai demoni delle malebolgie a vere e proprie bestie
di dimensioni colossali.
La schermata di gioco è molto lineare e facile da comprendere: due barre in alto a
destra indicano le due forze
che caratterizzano le abilità di
Dante: il potere sacro (in blu)
e quello di empietà (in rosso),
che rispettivamente potenzierà le abilità dell’Holy Blast e
della Falce della Morte.
La maniera con la quale Dante guadagna esperienza è davvero originale: dopo aver gravemente ferito i nemici, puoi
decidere di condannarli o di
assolverli, eseguendo simpatiche combinazioni di tasti.
Condannare i nemici gli farà
guadagnare empietà, assolverli potenzierà le abilità della
sacra esplosione. In più durante questa strabiliante av-
Commedia, collocati nei rispettivi cerchi (come ad esempio, Semiramide, Ciacco, Fa-
un bonus di anime e di esperienza. Naturalmente le numerose magie a base di mana vi
aiuteranno nei momenti di difficoltà, ripristinando la vostra
energia, o sminuendola, come
nel caso del “martirio”, che
dopo aver diminuito una parte dell’energia di Dante, crea
gravi danni a tutti i nemici circostanti.
Gli effetti grafici creati dagli
attacchi della falce e soprattutto dai “proiettili luminosi”
della croce, sono a dir poco
spettacolari.
Poligoni complessi e software di ultima generazione sono
alla base della costruzione del
tanto amato multipiattaforma
che sta diventando un vero e
proprio campione d’incassi. Il
paesaggio rappresentato è
davvero realistico, se non fosse per quelle pareti di dannati
sulle quali ti dovrai arrampicare: troppo piatte e a volte
noiose.
Il sonoro è di buona qualità,
ma sempre nelle stesse pareti, i dannati emettono sempre
le stesse voci e questo sminuisce un po’ la “bellezza”
dell’inferno.
Vincenzo Fasone
Succubi del piccolo schermo
La televisione è un mezzo di
comunicazione che porta nelle
nostre case tutte le informazioni dal mondo, in un contesto di
situazioni positive e negative
(dipende dai punti di vista).
Negli ultimi anni, però, l’aspetto prevalente è proprio la negatività del suo “utilizzo” poiché
in essa imperversano programmi “spazzatura”. Infatti assistiamo a reality
come il “Grande fratello”;
“La talpa”, “L’isola dei famosi” ecc. dove persone
comuni mettono la propria privacy davanti le telecamere, solo per avere
un pò di stupida notorietà. Non solo i programmi
sono negativi ma anche la
stessa pubblicità, perché
è davvero esagerato il modo
con cui coinvolge lo spettatore
al fine di fargli acquistare il prodotto. Ma a volte il problema
più grande non sta nell’invenzione di questi programmi, ma
nel modo in cui essi sono realizzati e cioè l’uso di un linguaggio volgare e scorretto che viene sistematicamente imitato dai
bambini, con doppi sensi al-
10
quanto deleteri. La televisione
“ruba” gran parte del nostro
tempo facendoci rimanere rintanati in casa, impigrendoci,
anzichè “liberarci” facendoci
uscire con gli amici. La TV oltretutto influenza anche i bambini perché rimangono lì incollati con i cartoni animati. Forse
questi sono la parte migliore è
più rilassante della televisione in
quanto consentono ai bambini
di viaggiare con la fantasia, anche se non sempre in modo
positivo perché parecchie di
queste rappresentazioni sono
prive di contenuto e trasmettono un modo di pensare non
adatto al target per il quale sono
concepiti. Questo mezzo di co-
municazione di massa influenza
anche il nostro modo di pensare, di fare, il nostro linguaggio
ed il nostro comportamento,
perché ci porta ad imitare in
tutto e per tutto i vari personaggi, il loro modo di vestire, di
atteggiarsi e di relazionarsi con
la gente. A volte, però, la TV
isola, specialmente allorquando ci si ritrova a tavola tutta la famiglia e per
seguire i vari programmi
che ci calamitano, ognuno chiede all’altro di fare
silenzio e ciò significa che
proprio nel momento in
cu si può finalmente dialogare tutti assieme, si sta
zitti per non disturbare.
Siamo proprio messi
male. Dov’è finito il dialogo tra genitori e figli? Non saprei se questa situazione ha definitivamente ceduto il passo alla
rassegnazione ed al distacco.
Speriamo che ci si ravveda altrimenti tra qualche anno saremo tutti separati in casa anche
se uniti nel silenzio, in quel silenzio rotto solamente da cretinate e da spot pubblicitari.
Maria Carmela Settineri
L’Oblò
Le Bande musicali sempre in crescita
Questo nostro territorio sta esprimendo delle eccellenze in un settore che si credeva in declino
Senza alcun dubbio, il mo-
mento storico dove la musica
e le bande rivestono un ruolo
fondamentale è la rivoluzione
francese. Ad esempio ricordiamo, in questo periodo, la
nascita della famosa banda
della “Garde National de Paris”, formazione musicale dalla
quale nascerà, in seguito, anche il Conservatorio di Musica di Parigi. Durante la rivoluzione, infatti, le bande sono
nate non soltanto per essere
utilizzate come supporto musicale della celebrazione pubblica, ma anche come strumento di coesione sociale.
Quindi è possibile affermare
che il periodo della rivoluzione francese è proprio il periodo della banda moderna e
della fanfara. Infatti in ogni
tipo di manifestazione sociale
(civile, religiosa, politica, militare) la banda è stata sempre coinvolta. In seguito, grazie a ciò, nacquero anche le
prime scuole musicali che
istruivano maestri e strumentisti e con essi nacquero ancora numerosissime bande
musicali.
Col passare del tempo si intensificò sempre più l’attività
bandistica, prima nel regno
delle Due Sicilie, poi nel resto
dell’Italia. Oggi, dopo più di
un secolo, l’attività delle bande non si è fermata, anzi cresce sempre più. Ricordiamo,
ad esempio, la nascita di numerose formazioni musicali
in Calabria e con esse anche
la nascita di importanti concorsi bandistici, finalizzati alla
crescita culturale della zona,
come il prestigioso Concorso
Nazionale per Complessi Bandistici ed Orchestre di Fiati
“Suoni d’Aspromonte’’, oppure l’importante festival
“Note sullo Stretto’’. Un fondamentale contributo all’incremento delle bande italiane
viene della Piana di Gioia Tauro. Infatti ricordiamo vari
complessi bandistici:
-L’ Orchestra Giovanile di Fiati “Nicola Spadaro’’ di Delianuova diretta dai maestri Gaetano Pisano e Maurizio Managò e fondata dal dott. Giuseppe Scerra. Questa banda,
nata l’8 Agosto 2001, vanta
grandi successi nei vari concorsi affrontati ed inoltre si ricorda, tra le importanti attività dell’orchestra, la realizza-
zione di corsi di formazione
con maestri di rinomata fama.
Persino il M° Riccardo Muti,
in un’audizione privata nel te-
nelle varie esibizioni e nei concorsi affrontati. I ragazzi si
sono esibiti in vari teatri di tutta l’Italia e hanno persino suo-
dattici musicali all’interno della
stessa banda. Nonostante la
giovane età di fondazione, il
gruppo musicale ha ottenuto
atro “Cilea’’ di Reggio Calabria, ha voluto ascoltare i ragazzi ed in seguito ha deciso
di dirigerli il 14 giugno 2008
all’importante “Ravenna Festival’’.
-Il Complesso bandistico Municipale di Melicucco al cui
vertice c’è il presidente Nazereno Scerra. Il complesso
è diretto dai maestri Gaetano
Pisano e Maurizio Managò, i
quali in soli 18 mesi, ha creato 45 nuovi musicisti che dal
20 luglio 1997 formano questa nuova realtà musicale. Da
allora moltissime sono state le
apparizioni ed i successi della
giovane banda, e tanti sono i
consensi ogni qualvolta il gruppo si esibisce.
-l’Orchestra di Fiati “Città di
Bagnara’’ guidata dal maestro
Vincenzo Panuccio. Sin dalla
sua nascita nel lontano 1822
questo gruppo ha ottenuto
numerosi riconoscimenti a livello nazionale e ogni esibizione è sempre un momento di
delizia per il pubblico. Tra le
più importanti attività della
banda ricordiamo la realizzazione di corsi di formazione
per direttori di banda e la collaborazione con il Conservatorio di musica F. Cilea di
Reggio Calabria.
-L’orchestra giovanile di Fiati
“Paolo Ragone’’ di Laureana
di Borrello diretta dal maestro Maurizio Managò. Questo gruppo è stato inaugurato
il 4 gennaio del 2009 ma, anche se la nascita del complesso risale a poco tempo fa, ha
subito avuto molto successo
nato negli studi televisivi di Rai
Uno.
-L’associazione musicale
“Città di Ardore’’ diretta dal
M° Salvatore Sgambelluri il
quale, insieme ad altri insegnanti, cura anche i corsi di-
importanti e significativi premi in concorsi nazionali come
“la Bachetta d’Oro’’ , “Suoni
in Aspromonte’’ e l’A.M.A.
Calabria.
-Il Complesso bandistico
“Città di Scilla’’, diretto dal
maestro Domenico Tedesco,
e il Complesso Bandistico
“Maria SS. Annunziata’’ di
Oppido Mamertina diretto dal
maestro Stefano Calderone.
Entrambi i gruppi si cimentano da alcuni anni anche in brani di musica originale per banda ed hanno partecipato a diversi concorsi e rassegne musicali.
Alla luce di tutte le bande
menzionate, dei corsi didattici e dei concorsi per bande
ed orchestre citati, è facile
dedurre che l’attività bandistica iniziata nel lontano ‘800 si
è intensificata e migliorata
sempre più nello scorrere degli anni e soprattutto ha coinvolto molti giovani che, scegliendo la musica bandistica e
orchestrale come forma di
dialogo e di confronto, hanno
contribuito alla diffusione e
alla riscoperta della “vera’’
musica che nel nuovo millennio sembrava essersi eclissata.
Alessandra De Pasquale
Tutti a zappare... si, ma su facebook
Tutti a zappareee......su Fa-
cebook!
E’ iniziata l’era degli agricoltori... non più con i calli alle
mani e la schiena a pezzi, ma
con gli occhi arrossati e stanchi. Italiani sempre più contadini per diletto. Questo è il
dato che emerge dal Primo
questo gioco infatti riesce a
creare dipendenza. I giocatori
più accaniti dedicano in media 6/8 ore alla loro fattoria
virtuale. Si tratta di persone
normali: impiegati, professori, medici, che arrivano ad alzarsi presto la mattina, a perdere preziose ore di sonno
altrui che vanno ripulite dalle
sterpaglie. Nasce quindi la figura dell’hobby farmer, una
specie di coltivatore part-time
che non ha un vero e proprio
lavoro agricolo, ma coltiva un
terreno. Si è voluto paragonare Farmville al vecchio Tamagogi, perché entrambi cre-
“rapporto sull’agricoltura
amatoriale in Italia”, realizzato da Nomisma.
Con i suoi quasi 30 milioni di
giocatori, Farmville è al momento il gioco virtuale più
amato di Facebook. Purtroppo, per molti, non si tratta di
un semplice intrattenimento;
solo perché devono raccogliere i loro ortaggi che altrimenti
andrebbero persi. Lo scopo
del gioco è quello di guadagnare soldi e espandere la propria fattoria, occupandosi tra
le altre cose anche degli animali, del raccolto sugli alberi
e a volte anche delle fattorie
ano nel giocatore un senso di
responsabilità. Questo, che è
il fattore più brutto del gioco,
è quello che riesce a ipnotizzare i giocatori che cadono in
una bruttissima dipendenza,
una dipendenza da cose che
non esistono, da cose virtuali.
11
Isabella Madaffari
L’Oblò
Barzellette
Totti a un amico: “Pensa che mi’ nonno e morto mentre giocava a briscola”.
L’amico incuriosito: - “Collasso?”
“E che cazzo ne so, mica je stavo a guarda’ le carte!”.
I bambini erano stati tutti fotografati, e la maestra stava cercando di convincerli a comprare una copia della foto di gruppo:
“Pensate come sarebbe bello, quando sarete grandi, guardare questa foto e dire: “Questa è Sara, è un avvocato”, o “Questo è Giorgio, è un dottore...”
Pierino con una voce squillante dal fondo della classe gridò:
“...e questa è la maestra. E’ morta!!!”.
Napoli, in un liceo. La professoressa di latino chiede ad un ragazzo: “Ciro, dimmi un verbo a tuo piacere! - Va bene... Fuii, Fuisti, Fuì, Fuim, Fuist, Fuirono!”
“Ciao Carme’... allòora... comu è ‘st’Inghittterra?
Carmelo: “Ah, Salvato’... magnifica iè... però ci su’ certi cose che non ho ccapito!”
“I quali sunnu Carme’?.”
“Pi’ fàriti l’esempio le sttrade: lunghe, laggghe, quatttro cosssie di macccia... e le chiamano “strittt”!
I pummman: alti, ddue piani... e li chiamano “bbass”!
I fimmini: alte, biònde, occhi azzurri...e le chiamano uommene!
Ma una cosa proprio non c’arrivo a ccapiri: agli stop, u cattello: “ONE WAY”. Ma dico io... che mincchia tinni futti a tia onne wado io?!?
A cura di Eleonora Filippone
Moltiplica tutti i numeri x tutti i numeri, il risultato sarà il numero di quanto tvb…
LA SCUOLA è UN FILM. La scuola= “Jurassik park”; l’entrata del
prof= “Il silenzio degli innocenti”; l’interrogazione= “Speriamo che me
la cavo”; suggerimenti= “Via col vento”.
Cosa fa un carabiniere con un cucchiaio in mezzo alla gente? Si mescola
alla folla…
RAPINA: i poliziotti bloccano tutte le uscite. I ladri scappano dalle entrate.
Non accontentatevi del troppo; è sempre troppo poco.
Ciao Alcatel, sono Ericcson, lo sai che Philip è caduto dal Motorola e si
è rotto le g-Nokia? Per fortuna che non eravamo in-Simens!!!
Tu hai la capacità di imparare dai tuoi errori, oggi imparerai un sacco!!!!!
Codice della strada: non capisco cosa spinga i moscerini a prendere sempre l’autostrada contromano!!!!
LUI: leggo nei tuoi occhi che mi ami…LEI: analfabeta!!!!!
Kinder Pingui è morto. Si è schiantato contro un Tronki con la sua
Fiesta, è finito in Kinder Paradiso perché era un Kinder Bueno. Lo
sapevi ? No! Kinder Sorpresa !!!
Hai il cervello così piccolo che quando due pensieri si incontrano, devono fare manovra ….
Mi manchi, mi manchi, mi manchi, mi manchi……ma che mira hai ?
Mi piacerebbe entrare nella tua testa per provare almeno una volta la
sensazione di vuoto assoluto!
Lei sopporta lui, lui sopporta lei, il cane sopporta entrambi.
Guardo il sole e vedo te, guardo la luna e vedo te, guardo il mare e vedo
te……..Cavolo spostati!!!!!!!!!
In America un uomo viene investito ogni 25 secondi.…..accidenti non
fa nemmeno in tempo a rialzarsi !!
Chi trova un amico trova un tesoro. Chi trova il tesoro se ne fotte dell’amico!!!!
Ai buoni ci pensa Dio, ai boni ci penso io …
Ti faccio due occhi neri che se ti metti a masticare il bambù, il W.W.F. ti
protegge…!!!
Lei è cotta di lui. Lui è cotto di lei. Nascerà un figlio bruciacchiato.
Ho mandato così tante lettere d’amore al mio ragazzo che, alla fine, si è
innamorato della postina.
Mamma picchia il figlio con ferro da stiro: aveva preso una brutta pie
ga.
Quando ho provato ad iscrivermi ad una gara di bruttezza, mi hanno
detto: “Non accettiamo professionisti!!”.
Dimmi qualcosa di profondo: “pozzo”! Non in questo senso!... Ah,
“galleria”.
A cura di Alessandra De Pasquale
L’amore chiese all’amicizia: ma tu a cosa servi? E l’amicizia rispose: a
consolare le persone che tu fai soffrire!!!
Dracula cercava il sangue di ragazze vergini…. e fu così che morì di sete.
Se il bianco biancheggia lo scuro scur…..
Sillogismo logico: La scuola serve per studiare, lo studio fa sudare,
sudare fa male. E’ meglio non studiare.
Quando incontrerò la donna della mia vita, cosa farò di mia moglie?
Previsioni Meteo: prevista pioggia di baci e abbracci. E’ consigliabile
chiudere l’ombrello e aprire il cuore ….! Meteo dettato da chi ti vuole
un gran bene!!!!
12
L’Oblò
Ammaliati dal fascino della Marinella
Un vero e proprio angolo di paradiso dove basta poco per rendersi conto di quanto sia bella la nostra terra
Le meraviglie del mondo
moderno sono sette: la grande muraglia cinese, il sito archeologico di Petra, il Cristo
Redentore, la città perduta di
Machu Picchu, il complesso
di Chichén Itzà, il Colosseo e
il Taj Mahal.
Da queste maestose bellezze,
a volte, le persone rimangono affascinate, abbagliate a tal
punto da avere una visione
offuscata di tutto il resto che
ci circonda, non accorgendosi delle “altre” meraviglie che
sono intorno a noi.
...siamo a Palmi, in un piccolo paese della Calabria; ci incamminiamo verso la costa e
ad un tratto una visione splendida si apre davanti ai nostri
occhi… eccoci qui...siamo
arrivati alla “Marinella”.
L’acqua è limpida e lucente,
le onde si infrangono sulla
riva, i massi risplendono illuminati dai raggi del sole, i pescatori aspettano loquace-
mente che qualche pesce abbocchi nel loro amo e i granchi vanno frettolosamente su
e giù per gli scogli.. tutto tace...
e in questo abissale silenzio la
mia mente affonda, tutti i pensieri fuggono via e lasciano
spazio a questa bellezza che
non ha pari.
La spiaggia è rocciosa, piena
di sassi e scogli; poggiando i
piedi a terra una calura mi circonda, i sassi sono incandescenti e a malapena si riesce a
camminarci sopra.
...adesso la riva è la mia meta;
allo sfiorare dell’acqua un brivido mi avvolge, davanti a me
la Sicilia e le Isole Eolie e nell’aria il canto di un gabbiano,
che gioiosamente vola rasente sull’immensa distesa blu; le
barche si vedono a malapena, nascoste dalla luce abbagliante del sole e il mio olfatto
percepisce un aspro, ma piacevole, odore salmastro. Voltandomi la paura è tanta, un
monte sovrasta questo piccolo scorcio di mare, è il monte
S. Elia, maestoso e imponente
che mi guarda dall’alto; scendendo via via per la riva l’altura diventa sempre più rocciosa, trasformandosi in un’irta scogliera piena di arbusti e
piante. Dentro di me scoppia
un immenso senso d’orgoglio,
l’orgoglio per la mia terra, che
ogni volta riesce o trasmettermi delle emozioni indescrivibili e inspiegabili, che è capace di cambiare il mio stato
d’animo in una frazione pic-
colissima di tempo; basta che
osservi attentamente questa
generosa offerta che la natura ci ha fatto e subito la commozione inonda il mio animo
...lasciandolo segnato per
sempre.
Isabella Madaffari
Il turismo nella società contemporanea Privilegiare le mete culturali
I
per scoprire il nostro Paese
l turismo, per come lo intendiamo noi oggi, è fatto di viaggi verso lontane mete, fatti per
piacere, per puro svago, per
divertimento, o molte volte
anche per conoscere terre
lontane e scoprire nuove esistenze, abitudini diverse dalle
nostre, culture inimmaginabili, religioni e linguaggi strani e
particolari. Questo fenomeno
si è esteso soprattutto dal
momento in
cui sono migliorati i mezzi
di trasporto.
Infatti oggi
giorno è possibile raggiungere territori
lontanissimi in
brevissimo
tempo e in
modo confortevole. Inoltre,
l’allargarsi di questo fenomeno è anche dovuto al miglioramento degli agriturismi, degli alberghi, che offrono uno
svariato numero di confort a
prezzi davvero ragionevoli.
Ecco che la gente prende al
volo le offerte migliori e si avvia alla scoperta del mondo,
si lascia alle spalle la solita
quotidianità monotona e cerca strani spazi per divertirsi.
Ma a volte può anche essere
causa di problemi per l’ambiente o per la cultura. Tramite i mezzi di comunicazione,
noi conosciamo un determinato posto, in una determinata
maniera ma ecco però che
molti fanno di tutto per rendere quel posto, che tu imma-
ginavi in un determinato
modo, totalmente diverso da
come è in realtà! Sono le tradizioni di un territorio a provocare la curiosità del viaggiatore… perché rendere tutto
perfetto quando invece a volte è proprio l’imperfezione a
rendere le cose più strane e
straordinarie?! Per non parlare
poi degli aumenti dei prezzi
delle città turistiche più famose. Perfino una bottiglietta
d’acqua, ti viene a costare un
occhio della testa! C’è uno
spreco di energia stratosferico e una superficialità troppo
diffusa. Nonostante tutto
ognuno pensa a racimolare
denaro, grazie a turisti di ogni
paese, che amano spendere e
non si preoccupano di
niente.
Il turismo potrebbe essere
un modo per i
popoli di tutto il mondo di
arricchirsi reciprocamente
o semplicemente un momento di relax
e di allontanamento da tutte le preoccupazioni di ogni
giorno. Certo, se si evitassero i problemi che questo provoca in alcuni Paesi o più specificatamente in alcune persone che come sempre si approfittano di tutto, ci sarebbe la
semplicità e il vero amore per
il viaggio e la conoscenza.
Giuseppina Arena
13
Noi tutti amiamo viaggiare
o alla ricerca di un lavoro o
anche per divertirsi e rilassarsi un pò; ed è proprio grazie a questi motivi che i viaggi
intrapresi ci fanno conoscere altri posti che non sono
quelli dove abitualmente viviamo.
E qui ci sta tutto: le passeggiate, le nuove conoscenze
e soprattutto il divertimento, perché se non c’è quello è inutile spostarsi.
Da non dimenticare che
quando ci si sposta da un
posto all’altro, si va per conoscere nuovi luoghi e quindi: monumenti, chiese antiche, musei, piazze, insomma tutto quello che appartiene alla nostra storia. Bisogna vedere anche chi è
che viaggia, perché se lo
fanno i giovani, questi lo
fanno solo per andare in discoteca o divertimenti similari.
È importante conoscere il
nostro passato, le nostre
origini: in fondo sono pezzi
unici. Alcune persone, specialmente quelli che in questi
posti hanno la fortuna di vi-
verci, preferiscono andare a
vedere un film al cinema o
rimanere chiusi in casa piuttosto che andare a visitarli.
“Basta andare soltanto una
volta” dicono.
Invece non basta, perchè
noi stessi spesso non sappiamo niente della nostra
stessa storia. Si apprezzano soltanto le novità.
Però in fondo viviamo in un
mondo pieno di innovazioni
e dobbiamo considerarci
anche fortunati.
Bè in fondo l’importante è
apprezzare ciò che abbiamo
e non rovinarlo, perchè siamo fortunati ad avere questo patrimonio qui in Italia.
Sarebbe anche bello visitare questi luoghi anche con
la scuola stessa, scegliere
posti italiani per fare una
gita e conoscerli meglio.
Sarebbe bello vedere di
persona quello che si studia
e senza stare a fare solo teoria sui libri, sarebbe bello
toccare tutto con mano.
In fondo ormai possiamo
anche permettercelo.
Maria Carmela Settineri
L’Oblò
Non pensate sia da incoscienti
mandare la propria vita in fumo?
Pochi conoscono o si ren-
dono conto dei rischi e delle
malattie che comporta la dipendenza dalla sigaretta; basta guardarsi attorno per
comprendere meglio il problema. Spesso si inizia da piccoli, per gioco, perché lo fa
anche l’amico, per sentirsi
“in” o più grandi e poi si finisce col diventarne dipendenti! Eppure in ogni pacchetto
di sigarette c´è scritto “IL
FUMO UCCIDE” oppure
“IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE”, ma molti ritengono questa scritta inutile e non viene
nemmeno letta. “Ho 12 anni
– afferma un ragazzino sui
commenti che troviamo in in-
ternet - fumo e mi piace! È
da un pò che ho iniziato.
Ricordo che al primo tiro che
feci sentii un forte dolore al
cuore ma già il secondo tiro
andò meglio e in poco tempo iniziai a fumare una decina di sigarette al giorno”.
Questo è uno stile di vita che
gli provocherà effetti pericolosi con il passare degli anni
ed anche se il prezzo dei pacchetti di sigarette continua ad
aumentare, negli ultimi cinque
anni si sono registrati molti
più giovani fumatori: oggi ben
il 7,8% dei ragazzi tra i 14 e
i 24 anni ha iniziato a fumare
ancora prima dei 14 anni.
Forse questi non lo sanno o
non gli interessa che una sola
sigaretta contiene nicotina,
monossido di carbonio, sostanze irritanti e sostanze cancerogene nocive all’organismo. La nicotina è il composto principale della sigaretta
e provoca una forte dipendenza nel soggetto che la
consuma, stimolando il “sistema di ricompensa” del cervello. Insomma, è un vero e
proprio veleno!
Iniettando una certa quantità
di nicotina in un uomo per via
endovenosa si muore di sicuro. Il fumo aumenta la pressione arteriosa, ostacolando
la circolazione del sangue nei
vasi e aumentando il rischio
di infarto e di ictus.
Per questo, il fumo di sigaretta è considerato causa di
danni alla salute ed anche per
il fatto che favorisce l’insorgere di patologie a carico
dell’apparato respiratorio e
dell’apparato
cardio-
vascolare. In Italia sono 90
mila le morti causate ogni
anno dal fumo.
Molte sono le leggi che vietano di fumare specialmente
nei luoghi pubblici, ma nella
maggior parte dei casi non
vengono rispettate e ciò va a
discapito dei non fumatori
che sono obbligati ad inalare
passivamente la nicotina presente nell’aria.
Il fumo passivo è infatti l’involontaria assunzione di questo da parte di soggetti non
fumatori.
Le persone più esposte risultano i bambini (60%), che
corrono un rischio di infezioni quattro volte superiori al
normale: si indebolisce il loro
sistema immunitario e
diventano più comuni: raffreddori, bronchiti, tonsilliti,
otiti, e aumenta la probabilità di attacchi d’asma. Ricerche americane hanno prova-
to invece che per chi respira
il fumo del coniuge o dei colleghi aumenta del 20-30% il
rischio di tumore o cancro ai
polmoni. Le sostanze
velenose che vengono aspirate col getto principale del
fumo attraverso i polmoni
giungono nel sangue e da lì in
ogni parte del corpo in cui il
sangue scorre. Perciò il fumo
di tabacco non danneggia un
solo organo, ma lascia le sue
tracce in quasi tutto il corpo,
dalla bocca ai polmoni, al
cuore, fino agli organi di secrezione. Il fumo di sigaretta
è oggi ritenuto il fattore causale più importante del tumore polmonare.
I danni esterni si possono rilevare ad esempio nei polmoni
di un fumatore
che, a differenza di un uomo
che non fuma,
sono neri perché danneggiati
dal tabacco; il
fumo causa
inoltre un invecchiamento
prematuro della
pelle, mentre
agisce sui denti
macchiandoli di
scuro. Ciò è
dovuto alla
combustione
del catrame ed
alla penetrazione della nicotina sui denti e
nelle cavità. L’unica differenza del rischio di ammalarsi
che corre un fumatore rispetto a un non-fumatore è data
dalla quantità di fumo e di nicotina che viene respirata in
maniera continuativa.
Recenti statistiche affermano
che ogni sigaretta fumata, riduce la durata della vita di oltre 5 minuti; che un uomo di
25 anni, se fuma un pacchetto da 20 sigarette al giorno,
vive circa 5 anni di meno; se
fuma 2 pacchetti, vede ridotti
i suoi anni da vivere, di oltre
8 anni.
Smettere di fumare prima di
ammalarsi, si può! Perché entrare in un orribile tunnel dal
quale è estremamente difficile uscirne? E poi per cosa?
Solo per danneggiare te stesso e chi ti sta attorno? Ne
vale proprio la pena?
Alessia Bagalà
14
SBAGLIANO DI PIU’ I GIOVANI O I GRANDI?
Le vere star della società odierna sono i giovani. Sono loro
che hanno i riflettori puntati addosso. Sono loro gli argomenti delle notizie in tv o sui giornali. In questi articoli i giovani
vengono dipinti come una massa che segue la stessa moda,
come una massa globalizzata che non ha una propria identità. Si parla dei giovani solo in maniera negativa: si sottolinea
soltanto la loro voglia di divertirsi, di raggiungere la felicità
con l’alcool o la droga, sull’uso continuo e sconsiderato di
tv, internet e social network. I giovani vengono paragonati
ad una valanga che, cadendo, distrugge tutti i valori, tutta la
società che gli avi hanno lasciato. Ma se tutti gli adulti si fermassero per un attimo a pensare, si renderebbero conto che
la colpa di tutto ciò non è poi tanto la nostra quanto la loro.
Sono loro che insegnano i valori, il modo di agire, che ci
danno l’esempio; sono loro che ci hanno messo di fronte ad
internet, a facebook, ai reality. Sono loro che con la globalizzazione hanno fatto diventare i giovani una massa di personalità indistinte. I grandi dovrebbero cercare di conoscere
meglio gli esponenti della nuova generazione: di comprenderne le loro idee, i sogni, aiutandoli a portarle avanti perché
sono loro il futuro, sono loro che possono rendere il mondo
migliore e perché no, anche con l’aiuto di internet e della
televisione. Purtroppo viviamo in una società malata in cui si
instaura spesso una guerra di tutti contro tutti. Si getta fango
solo addosso ai più giovani e questi reagiscono come per
una sorta di riflesso condizionato. Ma ora basta, bisogna
ripulirla insieme questa società. Sia i grandi che i meno grandi sognano comunque un mondo migliore, ma per realizzarlo
bisogna soltanto iniziare a sognare insieme, mettendo da parte
la rabbia che queste due generazioni hanno, perché, si sa, i
sogni diventano realtà se coltivati assieme in armonia.
Lucia Catania
Il problema “lavoro” crea
enormi disagi. Altro che...
“Gioventù bruciata!”, “A
quell’età non sa cosa vuol dire
lavoro!”, “La scuola d’oggi è
molto meno efficiente di quella
dei nostri tempi!”, “I giovani
d’oggi non sanno cosa vuol
dire sacrificio!!”.
Queste e molte altre affermazioni si sentono spesso da parte
dei nostri nonni e a volte anche dai nostri genitori; ma queste accuse sono vere? Spesso
me lo chiedo e dai racconti che
sento da parte dei miei nonni e
di altre persone anziane, sono
convinta che qualcosa è cambiato rispetto ai tempi passati,
certo non tutto negativamente
perché grazie alle nuove tecnologie, oggi i giovani sono molto più emancipati rispetto ad
un tempo. Ma il benessere, ha
portato ad uno scarso interesse per il lavoro perché, nonostante si parli spesso di crisi,
tasse, ecc.., c’è sempre la paghetta settimanale dei genitori
che non ti fa minimamente pensare a come dover fare per
poter guadagnare qualche
spicciolo, quindi anche se trovo fondate le accuse da parte
delle persone anziane, penso
che nel complesso i giovani di
oggi, si impegnino anche se in
modo diverso, ai problemi del
lavoro e dello studio, problemi che niente hanno a che vedere con quelli del passato, in
quanto le esigenze e le prospettive di oggi sono nettamente
cambiate rispetto alle necessità di un tempo che erano molto ridotte.
Di conseguenza è da prevedere che in un prossimo futuro,
le esigenze legate alla società,
con il continuo progresso, saranno sicuramente in aumento.
Ilaria Pinneri
L’Oblò
Poesie e cose calabresi
Arriva l’estate con il bel Sole
L’estate
ci porta l’invito della stagione,
la meta proposta è l’azzurro mare
che da tutti noi si fa amare,
con le sue onde spinte dal vento
e i suoi riflessi tutti d’argento.
Quando poi infine giunge la sera
si suona a festa nella balera,
si canta e si balla in riva al mare
che come sempre ci fa sognare!
Noi che siamo il futuro..
Proverbi
A gutti si sparagna quandu è china, ca quandu u culu pari, non c’è cchiù
chi sparagniari. = La botte si risparmia quando è piena, perchè quando
mostra il fondo, non c’è più niente da risparmiare.
(È meglio risparmiare quando si sta bene economicamente, perché quando non ci sono più soldi, c’è poco da risparmiare).
Amara a pecura chi ‘ndavi e dari a lana. = Povera la pecora che deve
dare la lana.
(Povero chi ha dei debiti da saldare).
di Ilaria Pinneri
Quandu u diavulu t’accarizza, voli l’anima = Quando il diavolo ti acca-
Noi ragazzi
Noi che siamo felici e nello stesso tempo tristi..
Noi che vogliamo giocare..
Noi che cerchiamo di fregare il dolore..
Noi che dobbiamo imparare ad amare..
Noi che piangiamo..
Noi che vogliamo il sole e mai la pioggia..
Noi che a scuola pensiamo sempre ad altro..
Noi che ci emozioniamo davanti ad un tramonto, ma che poi abbiamo la forza
di affrontare i problemi più grandi..
Noi che amiamo la compagnia..
Noi che non vogliamo essere giudicati…
Noi che a volte cerchiamo qualcosa che non c’è..
Noi che ancora crediamo nelle favole..
Noi che ci sentiamo grandi, ma che in fondo siamo dei bambini un po’ troppo
cresciuti fisicamente..
Noi che vogliamo sempre trasgredire..
Noi che vogliamo oltrepassare i limiti..
Noi che ci chiediamo come andrà a finire.
Semplicemente ragazzi.
Semplicemente giovani.
di Giuseppina Arena
Su con la vita!!
rezza vuole l’anima.
(Quando qualcuno ti tratta fin troppo bene, vuole da te qualcosa in cambio).
Acqua chiara non avi paura di trona. = L’acqua chiara non ha paura dei
tuoni.
(Chi dice la verità, non ha paura delle conseguenze di quello che dice).
Nuddu dici va lavati a facci ca si cchiù beddha i mia. = Nessuno dice va
a lavarti la faccia che sei più bella di me.
(Nessuno ti consiglia qualcosa che possa farti essere migliore di lui/lei).
Nommu avissi u camina scarzu cu simina spini. = Non dovrebbe camminare scalzo chi semina spine.
(Chi getta cattiverie su gli altri, deve stare attento che queste non si
ripercuotano su se stesso).
Puru i pulici hannu a
Dice il saggio...
tussi = Anche le pulci
hanno la tosse
(Anche i piccoli hanno da ridire).
O’
Ti senti perso in un mare d’inquietudine?
Ti senti calpestato dai grandi tacchi del destino?
Ti senti uno sciocco in balia del vento
Che ti trascina via col suo fare lento?
Non buttarti via così!
Esiste sempre una soluzione!!
Esiste un mare pieno di amore e felicità,
e il destino prima o poi le scarpe da ginnastica metterà!
E guardati intorno,
non è forse sciocco tutto il tuo contorno?
Fatti trascinare dal vento,
col suo fare lento,
e vedrai che ogni cosa sarà più leggera,
sorriderai cantando..
in fondo…starai volando!!
di Giuseppina Arena
Basta guardarsi attorno
primu d’aprili
aundi ti mandanu non
jiri = Il primo d’aprile dovunque ti mandino non andarci.
(A causa del pesce
d’aprile).
A gatta prescialora
faci i gattareddhi orbi
= La gatta frettolosa partorisce gattini ciechi
(Le cose fatte di fretta non riescono bene).
Cu vai cu zzoppu all’annu zzoppija = Chi va con lo zoppo entro l’anno
zoppica.
(Se stai insieme a qualcuno che ha un difetto presto ce l’avrai anche tu).
Aprili non cacciari e non mentiri = Aprile non togliere e non mettere.
È difficile questo mondo..
non capiamo perché ciò che succede, succede!
Ma ti basta il tramonto di una primavera ormai agli sgoccioli,
per accorgerti quanto è bello.
Quanto è bello sognare,
quanto è bello respirare aria pura
e vedere che un altro giorno finisce in tranquillità..
Eh si, a volte pensi di avere le mani legate,
perché la difficoltà si fa sentire..
ma basta sdraiarsi su un prato verde,
guardando la vastità del cielo,
così da capire quanto siamo piccoli e indifesi..
e che tutto, procede normalmente..
di Giuseppina Arena
15
(Il clima di aprile è ancora instabile quindi non fare ancora il cambio di
stagione).
di Giuseppina Arena
e Ilaria Pinneri
Strofette
Ti ricordi quand’eravamu ziti, caramelli e ciucculati; mo chi simu maritati,
pani tostu e vastunati!
Ndi me patri a lu tempu n’cera n’orticellu; nta chistu orticellu n’cera na
cucuzzara; ‘nta chista cucuzzara n’cera na cucuzzicchia; ‘nta chista cucuzzicchia n’cera nu bigliettinu; ‘nta chistu bigliettinu parrava e dicia: fora
cumpari ca la roba è mia!!
di Giuseppina Arena
...alla prossima...