STORIA DEL TEATRO E DELLO SPETTACOLO 1545, è la data approssimativa che indica la nascita della commedia dell'arte (fenomeno artistico teatrale italiano che ha influenzato la cultura letteraria e teatrale europea), è una data approssimativa in quanto, vi fù ritrovato il primo atto notarile di una compagnia teatrale, quello della fraternal compagnia di Mario Zanetti. Prima di tale data abbiamo la presenza dei così detti saltinbanchi ma, soprattutto, delle vere e proprie forme di performance (simili a quelle odierne). I personaggi teatrali dei quali oggi parliamo, precedentemente, nella commedia del teatro erano chiamati zanni e rappresentavano delle vere e proprie maschere. La parola significa proprio servo di conseguenza questi, erano maschere di servi o proprio tali. Con il tempo, queste due figure, si trasformano in maschere e abbiamo così, il primo e secondo zanni. Verso la metà del 1500 inizi del 1600 cominciano ad apparire nella commedia dell'arte i primi scambi di ruoli tra Brighella ed Arlecchino non chè tra primo e secondo zanni. Perchè primo e secondo? Secondo la tradizione veneziana il più importante zanni è Arlecchino, se pur una maschera secondaria, era la protagonista. Nella trasformazione dall'improvvisa alla rappresentativa nel 1700 così come nel 1800 lo zanni: Arlecchino,assume il ruolo di capo-comico. La differenza che sussiste tra primo e secondo sta nell' entrata in scena, il primo è sempre quello che apre la scena, il secondo è il vero e proprio protagonista dell' improvvisa a meno chè non vi sia un solo personaggio in scena. La fraternal compagnia è una delle prime di queste non più nomadi, è a conduzione familiare. In genere, il secondo zanni, era il proprietario della compagnia nel senso che, stava insieme ad altri giullari e caratteristica di questa compagnia è che oltre alle maschere, i poeti i quali scrivevano i dialoghi (copioni) da mettere in scena, erano presenti saltinbanchi, musicisti e acrobati; vi era una vera e propria, confluenza tra tutte le arti sceniche di quel periodo, che venivano messe in scena secondo un canovaccio all'improvvisa nelle piazze del mercato o nei sacrati delle chiese ad eccezione di Roma . Questi commedianti vivevano di teatro. Essi non pretendevano di essere ingaggiati dal re o dal principe in quanto, li beffeggiavano, raccontando quello che accadeva nelle corti del loro tempo al 1 STORIA DEL TEATRO E DELLO SPETTACOLO popolo o alla gente che andava ogni giorno ai mercati della città. Altra caratteristica è che, pur essendo una compagnia stabile, erano dei girovaghi. Fino al 1560, non abbiamo donne in scena, e le parti femminili, erano interpretate dagli uomini. A partire dal 1562 con Lavinia, abbiamo la prima commediante che recitava il suo stesso ruolo. La più importante capo commediante femminile, fù Isabella Andreini(1568- 1588) moglie, di Francesco Andreini. Insieme i due, fondarono: La Compagnia dei gelosi, che nel 1589 fu invitata al matrimonio tra Ferdinando I de' Medici e Cristina di Lorena, svoltosi a Firenze: la Compagnia rappresentò la sua "Pazzia d'Isabella", e grande fù il successo. da Isabella e Francesco Andreini, nasce la Compagnia degli andreini i quali, si trasferiscono in Francia, dalla quale in seguito, vennero cacciati poichè ritenuti disturbatori. E' lì che nasce il teatro dei buffoni. Dopo la cacciata nel 1600, la maggior parte degli andreini risedette in Francia e, nel 1700 troviamo la famiglia dei Riccoboni facenti parti erano Luigi riccoboni detto Clelio e in seguito Francois che furono commedianti italiani e lì vissero quasi tutta la vita. Essi stessi, influenzarono lo sviluppo e la trasformazione della recitazione partendo dai canoni della commedia dell'arte. Caratteristiche della commedia dell'arte sono: la presenza dei 2 zanni o servi e l'improvvisa (modo di recitare). Come recitavano i commedianti dell'arte? Egli entravano in scena all'improvviso ovvero, andavano sul palcoscenico e creavano qualcosa dal nulla. Proprio la commedia dell'arte ci insegna che, improvvisare a teatro significa improvvisare seguendo una struttura scenica ben precisa e definita. e' molto più difficile recitare all'improvvisa che non secondo la rappresentativa. il canovaccio è una sintesi dov'erano indicate tutte le uscite delle varie maschere il luogo e la circostanza dello svolgimento della scena i quali intercalavano i loro dialoghi secondo la pantomima cioè dal lazzo ma questi dialoghi come li ricavavano dal nulla? essi erano ricavati dal bagaglio artistico poetico della tradizione del loro contemporaneo ogni zanni o commediante dell'arte imparavano a memoria tutto quello che potevano dalle commedie plautine terenziane a tutto il patrimonio poetico tramandatogli soprattutto quelle 2 STORIA DEL TEATRO E DELLO SPETTACOLO latine. quando entravano in scena il secondo zanni ripresentava a suo modo il suo bagaglio poetico in scena e quindi si poteva ascoltare il primo zanni che recitava un pezzo di terenzio ad esempio e lo montava con un altro plautino ed il secondo rispondeva con un frammento poetico di boccaccio o proprio detti brogliacci ovvero testi da loro stessi composti ed erano testi quasi post moderni pieno di citazioni e riferimenti a testi teatrali. poichè gli attori stavano sempre insieme sapevano l'uno della preparazione dell'altro quindi quando entravano in scena erano perfettamente in sintonia sul palco per questo si parla di improvvisa strutturata. Tradizione giullaresca e canovacci streiler riprende l'ultima tradizione della commedia dell'arte, abbiamo la prima fase legata al canovaccio, alla compagnia dei gelosi. la seconda è chiamata moralizzazione della commedia dell'arte che avviene con giovan battista andreini in cui si passa dal canovaccio alla commedia a soggetto dove c'erano indicati i lazzi e i dialoghi scritti. arlecchino servitore di due padroni era nata come una commedia a soggetto. cos'è un lazzo esso proviene dalla parola lacci, esso è quel momento nel quale si interrompe l'azione ed avviene la pantomima la quale apparentemente non ha nessuna relazione con il racconto dell'azione in scena ma in realtà non ha relazione con l'azione ma in realtà ha relazione con la figura dello zanni perchè sempre arlecchino essendo secondo zanni fa il lazzo solo o con il primo zanni ed in quella pantomima denuncia il potere e la sua condizione di servo che non ha nulla a che vedere con l'azione ma contiene le emozioni della maschera come tristezza, malinconia ecc dopo il lazzo avviene la pantomima e da quella la commedia riprende da dove era stata interrotta. l'ultima fase ovvero quella settecentesca è quella della quale si occupa streiler perchè arlecchino servitore di due padroni in realtà è un canovaccio scritto da goldoni per un commediante veneziano antonio sacchi. ad un certo punto goldoni decide di descrivere i lazzi di sacchi messi in scena durante la commedia e da qui avvenne la riforma goldoniana nasce la didascalia, fù così che non esistettero più i lazzi sparirono le improvvisazioni. 3