C.I. Progettazione architettonica (modulo tecnologia degli elementi elementi costruttivi) + (modulo di composizione architettonica) Processi e tipi territoriali: i contesti dettano la regola Fulvio Adobati, Maria Claudia Peretti, Tinuccio Grisi A.A. 2013/2014 Corso di Laurea in Ingegneria Edile - Università degli Studi di Bergamo 1. Introduzione 1/5 Dal punto di vista economico il concetto generico di città si fonda su due condizioni: - la densità della popolazione (condizione necessaria); - la specializzazione di funzioni (condizione sufficiente); Entrambe implicano la concentrazione degli insediamenti e delle attività umane e si differenziano dallo sfruttamento diretto del suolo, per l’organizzazione della società (modo di vita, forme di socialità). Per gli economisti classici, ma anche per gli storici, l’uomo come “animale sociale” costituisce, nel processo di addomesticamento della natura, la causa prima della tendenza all’agglomerazione e quindi del processo di generazione delle città. 1. Introduzione 2/5 Ancora dal punto di vista economico, la città è il risultato: - della naturale tendenza degli uomini a barattare merci per massimizzare la loro utilità; - della tendenza delle imprese e delle famiglie a localizzarsi vicino per aumentare i loro vantaggi; Quando si crea questa coincidenza di interessi si verifica una concentrazione spaziale sia delle attività economiche che di quelle residenziali. I vantaggi ed i bisogni della vita collettiva sono innegabili. Prima della città c’era il gruppo di case, il santuario e il villaggio; prima del villaggio il campo, il rifugio, la grotta, e una vita che l’uomo condivideva con molte altre specie animali. 1. Introduzione 3/5 Chi può scegliere dove abitare deve porsi alcune domande. Questo luogo è piacevole e sicuro? Se non lo è potrà essere reso tale? Si può trarre dalle risorse locali un sostentamento migliore che altrove? Questo luogo è accessibile o troppo isolato? Ogni elemento necessario alla sopravvivenza (l’acqua) è a portata di mano? Su queste basi l’uomo ha scelto i luoghi più favorevoli allo sviluppo di un insediamento: un altura difendibile, il luogo a difesa di un valico, un punto di attraversamento di un fiume, la confluenza tra due fiumi, un isola fluviale, all’inizio di un delta o di un estuario fluviale e così via. 1. Introduzione 4/5 Molte città continuano a prosperare anche dopo che le ragioni per le quali il luogo era stato scelto sono venute meno. Ad esempio, Parigi fu fondata su di un isola della Senna per ragioni di difesa, Madrid su di un promontorio. Mentre Londra fu fondata nel punto pi stretto del Tamigi, lungo la via romana che portava a nord. In definitiva lo spazio fisico (e non solo la terra) costituisce un elemento determinante dei processi territoriali. 1. Introduzione 5/5 Tuttavia, quando si parla di città (il costruito) in qualche misura si fa riferimento anche alla campagna (non costruito) quel suolo non occupato dalla città che gravita su di essa, e assieme ad essa definisce il suo territorio. Le domande che ci poniamo sono le seguenti: - attraverso quale processo siamo arrivati alle città e al territorio come lo vediamo ora? - possiamo individuare dei territori con caratteristiche simili? In altre parole, tra le diverse modalità di uso del suolo ci interessa il risiedere, l’insediarsi, lo stare concentrato o disperso, quindi i processi di antropizzazione del territorio. 2. Qualche definizione preliminare 1/5 Territorio È inteso come il rapporto sistematico uomo - suolo, il registro che conserva i segni di ogni singola azione dell’uomo e della natura nel tempo, di ogni fatto legato all’antropizzazione. L’uomo non ha solo conquistato e modificato il territorio, ma esso, attraverso la propria conformazione, le proprie caratteristiche fisiche ha condizionato ed orientato la presenza umana e suggerito la via dell’evoluzione. E’ possibile riconoscere l’evoluzione antropica del territorio attraverso le modalità di utilizzo del territorio da parte dei popoli che si sono insediati in un dato territorio. 2. Qualche definizione preliminare 2/5 Percorsi sono le strutture utili ad assicurare la conoscenza, il transito ed i collegamenti tra territori. Tessuti territoriali rappresentano il rapporto di complementarietà esistente tra città e campagna, tra costruito e non costruito, tra tipo edilizio ed area di pertinenza, tra edilizia residenziale e spazi pubblici. 2. Qualche definizione preliminare 3/5 Insediamenti Rappresentano l’associazione delle dimore (un manufatto posto sopra il suolo) degli uomini e dei relativi suoli, quindi casa + suolo Ad ogni fase di sviluppo di un territorio corrisponde la realizzazione di una tipologia di insediamento che evidenzia il livello di civiltà, il modo di stare insieme, formatosi su quella porzione di territorio. 2. Qualche definizione preliminare 4/5 Il tipo territoriale è l’insieme delle strutture realizzate dall’uomo in un dato momento, quando esercita la sua attività sul territorio nuturale o già prima antropizzato. I tipi territoriali mettono in sistema quattro classi oggettive di suolo con quattro classi soggettive di insediamento. Crinale, colle, valle e piano sono concetti dai quali è impossibile escludere l’apporto umano e che non si possono dedurre in via obiettiva, dalla pura e semplice realtà naturale: sono concetti che rappresentano l’attitudine del territorio a ricevere l’azione dell’uomo nelle diverse fasi di antropizzazione. 2. Qualche definizione preliminare 5/5 Le modalità di lettura dei percorsi, dei tessuti, degli insediamenti Percorsi: - mappe IGM, realizzate per scopi militari, con elementi fisici per i percorsi; Tessuti territoriali: - mappe catastali che rappresentano i confini dei manufatti edilizi e dei fondi rustici per i tessuti; Insediamenti: in prima approssimazione è possibile cogliere la forma insediativi sulle carte geografiche al 25.000 e al 10.000 e passare poi alle planimetrie catastali alle scale di 1 a 1000 o 1 a 2000. 3. Tipi territoriali: crinale, colle, valle, piano Il processo di antropizzazione del territorio si può cronologicamente descrivere attraverso differenti 4 fasi: - la prima fase (crinale) corrisponde all’esplorazione, alla conoscenza, alla presa di coscienza, all’esperienza logica del uso del suolo elementare. - la seconda fase (colle) è quella dello sfruttamento derivato dall’uso razionale del territorio per i propri bisogni, attraverso il perfezionamento delle tecniche di coltivazione. - la terza fase (valle) prevalgono le relazioni e gli scambi commerciali, il riconoscimento dei diritti e lo sviluppo della pianificazione. - la quarta fase (piano) segna la conquista piena ed il controllo dello spazio fisico, la produzione culturale, la formazione dell’entità statale, lo sviluppo delle relazioni con altre civiltà. 3.1. La fase di crinale La storia dell’umanità inizia nel momento in cui il soggetto (uomo pensante) prende coscienza dei propri bisogni e li mette in relazione con la realtà che lo circonda, cioè con l’oggetto disponibile (le terre emerse). La fase di crinale descrive un certo tipo di resistenza ambientale all’azione dell’uomo e non solo un fatto altimetrico o climatico. Rappresenta l’attitudine alla percorrenza illimitata, l’uso elementare del territorio per grandi linee, quindi un utilizzo occasionale e sporadico, proprio delle vita nomadica dedicata all’allevamento e alla raccolta, proprio di un economia silvopastorale. La posizione di crinale riassume tutta la vastità del territorio sottostante: un isolato possessore di una gran quantità di suolo si insedierà nel luogo più alto per dominarlo. 3.1. La fase di crinale Insieme all’autonomia c’è una certa indifferenza per il luogo preciso dell’insediamento, connessa alla libertà di localizzazione e alle possibilità di scelta, ma soprattutto, vastità e possibilità di sconfinare. La densità di popolazione è un indice efficiente di questa fase: ciò che è scarsamente o per nulla insediato e denso è di crinale. Percorsi di crinale: sono i percorsi più sicuri per esplorare un territorio e coincidono con le linee naturali di displuvio tra due compluvi contigui, non attraversano mai i corsi d’acqua, quindi presentano il vantaggio di essere asciutti ed utilizzabili tutto l’anno. E’ il percorso alto che mette in relazione tra loro diversi territori e che, in fasi successive, è stato l’ossatura portante delle comunicazioni tra le popolazioni insediate. 3.1. La fase di crinale Il percorso di crinale raramente può ospitare direttamente la formazione di un insediamento perché le sorgenti sono a quote inferiori. Dai percorsi di crinale si diramano percorsi di crinale secondario che possono raggiungere il livello delle sorgenti. In pratica, la rete dei crinali è la controforma dell’idrografia. Si può individuare nel percorso di crinale la fase territoriale corrispondente all’esplorazione, alla presa di coscienza dell’oggetto territorio ed alla sua conoscenza. Percorsi ed impianti di crinale I tessuti di crinale Sono costituiti da una serie di appezzamenti di terreno insistenti tutti sul medesimo crinale, a passo costante ed orientamento perpendicolare al percorso. Rappresentano i più antichi tessuti poderali che si formano contemporaneamente ai primi insediamenti. Comune di Zeri Lunigiana (MS). Tessuti di crinale Insediamenti di crinale 1/2 Esprimono il legame esistente tra il percorso di crinale, il sito e le esigenze di una società e di una economia montana e sono dell’altitudine, della difendibilità e delle relative risorse (il pascolo e il legnatico). La formazione caratteristica di questa tipologia è costituita dagli insediamenti di promontorio che si localizzano quasi sempre alla confluenza di due torrenti sulla testata di un percorso di crinale. Gli insediamenti di promontorio sono caratterizzati dall’avere un facile accesso solo dal crinale, mentre il perimetro restante è naturalmente delimitato e difeso da scoscendimenti e dai compluvi. Insediamenti di crinale 2/2 Negli insediamenti di crinale la relazione tra manufatto e terreno pertinente è di tipo puntiforme. L’attitudine del crinale all’insediamento puntiforme è fondata sulle caratteristiche di occasionalità ed isolamento comuni ad entrambi, cioè autonomia ed accentramento. La forma dell’insediamento allungata può derivare dalla graduale occupazione della intera superficie pianeggiante del promontorio. Nel caso di necessità difensive, si ha il vantaggio di dover provvedere alla installazione di strutture solo sul lato a monte dell’accesso di crinale. Insediamento di promontorio: Caprigliola Lunigiana, MS. Filacciano, Lazio centrale La tipologia di riferimento per l’insediamento di crinale è la corte elementare : è costituita da un recinto chiuso abitato posto al centro di un vasto possedimento che lo alimenta. Si può accedere ad ogni punto del terreno di pertinenza senza uscire dal terreno stesso. Esempi: casali di bonifica in Maremma, masi della val Pusteria, corti lombarde o emiliane. 3.2. La fase di colle L’esplorazione del territorio a grande scala con i percorsi di crinale, consente di scegliere un luogo più adatto e sicuro per un insediamento. I principali fattori localizzativi sono la conformazione fisica, la possibilità di sfruttamento delle risorse e di coltivazione per la propria sussistenza, l’approvigionamento idrico, la buona esposizione. Per questo è necessario portarsi a quota inferiore rispetto al crinale principale. La via seguita è quella dei crinali secondari, che dal crinale principale raggiungono, con andamento pressoché ortogonale, una fascia di mezza costa. Essa, è limitata in larghezza dal crinale in alto e dal fondovalle impaludato in basso, è solcata dagli affluenti del corso d’acqua che scorre a valle e che creano una serie di dossi. Definiamo con seconda fase l’azione di sfruttamento sistematico del territorio in cui il rapporto uomo - suolo si fa più intenso e stabile. In questa fase si ha una strutturazione degli insediamenti, attestati sui colli delle mezze coste, in prossimità delle sorgenti a quota pressoché costante e mediana tra il crinale principale e il fondovalle, collegati dalle curve di livello. Questo tipo territoriale è politicamente fondato sull’uguaglianza di condizioni: l’uniforme attitudine offerta per l’agricoltura da suoli drenati (ma a rischio di erosione) regolari oscillazioni climatiche, varietà di coltivazioni (arboree, seminativi, pascoli). E’ molto diffuso nello spazio (Appennino, Liguria interna e costiera) e durevole nel tempo perché esprime l’equilibrio tra il sostentamento delle uomo e le risorse del suolo, proprio delle civiltà agricole. Percorsi di mezza costa Seguono le curve di livello e congiungono gli insediamenti propri di una fascia di mezza costa, ma devono costruire guadi o passerelle sui fossi e sui torrenti che oltrepassano. Un versante risulta quindi caratterizzato da tre percorsi longitudinali: uno principale di mezza costa (collegante le teste dei puntoni) e due secondari, di fondovalle (pedemontana) e di crinale. Un particolare percorso di mezza costa è il percorso pedemontano, che può essere considerato l’ultimo stadio della progressiva discesa delle mezzecoste verso il fondovalle. Infatti, nel caso di fondovalle paludosi non praticabili, la via pedemontana costituisce a tutti gli effetti un’indispensabile alternativa al percorso di fondovalle o di pianura. Tessuti di mezza costa in seguito a successive acquisizioni dei terreni da mettere a coltura si formano ortogonalmente al nuovo asse viario, che segue le curve di livello Comune di Bagnone, Lunigiana MS. Tessuti di mezzacosta Insediamenti di mezzacosta Gli insediamenti di mezzacosta modificano il pendio naturale ed utilizzano così ristrette porzioni di terreno (per esempio i terrazzamenti collinari, le Fasce in Liguria). L’attitudine del colle all’insediamento lineare è fondata sulle caratteristiche di linearità ed uniformità offerte dalla mezza costa e comuni ad entrambi. Filandari, Calabria meridionale. La tipologia degli insediamenti di colle è il pago (villaggio rurale), un insieme di case (con area di pertinenza) affiancate che si assomigliano per forma e dimensioni. E’ una fila di lotti eguali o simili tra loro e la relazione tra manufatto e terreno pertinente è di tipo lineare seriale, secondo un principio di uguaglianza. A differenza della corte puntiforme, ora invece abbiamo i lotti e gli edifici perpendicolare al percorso (curve di livello). Sono esempi di questa categoria i villaggi stradali tedeschi, i villaggi di puntone appenninici o alpini 3.3. La terza fase: valle Sulla base della strutturazione dei percorsi visti in precedenza, ora la rete di comunicazione si è fatta articolata e complessa. La conquista del fondovalle è ormai indispensabile per realizzare una rete di collegamenti covergenti verso un centro, per consentire collegamenti più veloci e favorire gli scambi con altri territori. In presenza di una forte direzionalità determinata dal corso d’acqua principale, la valle è il punto di convergenza di più valli minori, ed un centro di interessi che segna il superamento della vita rurale. Infatti, la pianura è fonte di sostentamento, ma anche tramite per gli scambi attraverso tracciati rapidi, facilmente percorribili, che favoriscono la presenza di un mercato, nuove produzioni, la crescita civile e culturale. In questa fase si compiono le scelte relative alla organizzazione gerarchica dei collegamenti, degli insediamenti ed opere di sistemazione idraulico - agrarie; La disparità di valori e di culture trova un equilibrio politico che consente la definizione di un sistema di regole ed una economia capace di soddisfare non solo il mercato locale. La stabilizzazione del territorio conduce alla costruzione dei municipi e che generano le città, costituite da un impianto urbanistico articolato e gerarchizzato. E’ da questo momento che inizia una organizzazione territoriale pianificata attorno ad un centro che fa sistema delle valli e le affaccia verso il piano. L’esempio di questo tipo territoriale è storicamente il comune italiano (Certaldo, Cortona, Como…) caratterizzato da autosufficienza economica ed indipendenza politica. Percorsi di fondo valle Questi percorsi tendono a risalire la valle di appartenenza secondo la direzione di scorrimento del corso d’acqua principale. E’ indispensabile che il fondovalle risulti geologicamente solido e drenante o, nel caso contrario, opportunamente bonificato. A seconda dell’ampiezza della sezione valliva (a V, a U) i percorsi possono essere più o meno distanti dalla direttrice del corso d’acqua, oscillando così dal percorso pedemontano a quello del lungo fiume. Un particolare versione del percorso di fondovalle è il cosiddetto percorso di scavalcamento che si origina per le esigenze mercantili di creare un collegamento con l’altro versante nel punto di valico più opportuno (sella). Tessuti di fondovalle Riguardano nuovi terreni lungo le fasce vallive dei fiumi e nelle zone pianeggianti alluvionali, che necessitano di sistemazioni idrauliche – agrarie. Poiché il terreno pianeggiante è utilizzato da colture specializzate i tessuti di fondovalle consentono il mantenimento di un passo lottizzativo sufficientemente ampio in relazione alle caratteristiche del terreno, che si fraziona solo in prossimità dei centri abitati (orti e giardini). Anche se i tessuti di fondovalle possono apparire simili a quelli di crinale, è chiaro che a valle occorre allontanare le acque verso il fiume ed impedire il ristagno, mentre a monte occorre evitare il ruscellamento e l’erosione del suolo. Comune di Cervaro (Basso Lazio). Tessuti di fondovalle Insediamenti di fondovalle Si originano all’incrocio dei nuovi assi viari che, seguendo il corso dei fiumi (principale e di uno o più affluenti ), risalgono le vallate ed unificano i sistemi di crinale e di colle, che gravitano sul fondovalle per esigenze mercantili. Per il riconoscimento degli insediamenti di fondovalle, a parte la regolarità degli allineamenti stradali e l’uniformità dei tipi edilizi, vale la vocazione bidirezionale che si può manifestare con la presenza di un contro asse urbano. L’incrocio del percorso di crinale (o di un percorso di fondovalle secondario) con quello di lungo fiume, genera nodi urbani costituiti da spazi ed edifici pubblici. L’insediamento di fondovalle è gerarchiacamente più importante in quanto è il luogo da cui hanno origine e/o convergono tutti i collegamenti verso i sistemi locali (superiori, inferiori e trasversali). L’attitudine della valle bassa irrigua all’insediamento nodale è fondata sulle convergenza di percorsi e di interessi economici. Lo schema ortogonale ad assi gerarchizzati, proprio di questi insediamenti, riduce tutte le disparità e convergenze del territorio in due direzioni e rappresenta una conquista durevole dell’uomo. E’ in questo momento nasce l’urbanistica, perché la città si da forma autonoma e non asservita direttamente alle caratteristiche fisiche del sito. Lastra a Signa, Firenze. La direttrice di lungo fiume acquista una maggiore consistenza edilizia dovuta all’importanza del percorso della via pisana. La tipologia di riferimento degli insediamenti di fondovalle è il municipio: una città murata con assi assoggettati ad una legge unitaria: passare per il centro. La forma del centro urbano, definita dall’incrocio di più assi, riassume ed esplicita le relazioni con il territorio di fondovalle. L’esistenza del centro porta all’affermarsi del principio gerarchico, importante quanto quello dell’uguaglianza nella linearità, che svincola contemporaneamente le parti, edificate, (case) o no (lotti), dalla reciproca dipendenza. Quarta fase: piano Il piano è caratterizzato da facilità di comunicazione e costituisce l’ultimo compluvio, in quanto la pianura alluvionale immette sempre al mare. La conquista del piano è un impresa difficile e complessa, richiede un vasto e prolungato concorso di sforzi e capacità tecniche, quindi popoli altamente evoluti. La fase di piano è caratterizzata da una azione sistematica di bonifica da parte dell’uomo per consentire l’allontanamento delle acque e la percorribilità. Il territorio di piano è la somma di tanti territori di valle, dove convergono interessi economici, esperienze e capacità derivanti dagli sviluppi delle fasi precedenti. La fase di piano coincide con il concetto di Stato, con il consolidarsi dell’organizzazione civile, militare e politica. Percorsi di piano A differenza dei precedenti, il cui andamento era fortemente condizionato dalla geomorfologia, i percorsi di piano teoricamente possono essere orientati in infinite direzioni, ma in pratica collegano un sistema territoriale ad un altro, una polarità ad un'altra. La viabilità di pianura è strettamente connessa all’impianto poderale di bonifica che evidenzia la suddivisione del territorio in un sistema a maglie ortogonali, entro sono inseriti sia i percorsi che i canali di scolo. Purtroppo, attualmente, gli interventi infrastrutturali (ponti, viadotti, rilevati,) non rispettano la maglia di lottizzazione dei percorsi e dei canali, per ottenere un più rapido attraversamento. Ciò determina la nascita di percorsi “taglianti” ruotati rispetto alla maglia poderale, con il conseguente deprezzamento dei lotti tagliati. Agro centuriato a sud di Prato Tessuti di piano Rappresentano la fase di completa bonifica ed utilizzazione intenzionale del territorio. Il principale modello di questo tessuto è la centuriazione romana che stabilisce una serie di allineamenti e di confini basati su una maglia poderale quadrata di 710 x 710 m. Con l’azione di bonifica delle pianure i tessuti di norma subiscono un radicale processo di razionalizzazione che tende ad inquadrarli globalmente in un sistema di pianificazione più ampio. Ma il piano è sempre terra da prosciugare e irrigare. Padova, agro centuriato di nord – est Insediamenti di pianura Le tipologie insediative di pianura differiscono da quelle di fondovalle per il fatto di essere per svincolate dai condizionamenti geomorfologici. Questi insediamenti sono strettamente connessi e conseguenti alle opere di bonifica e di drenaggio e quindi sono il risultato di una pianificazione. Presentano impianti intenzionali, regolari e geometrici, indicativi della presenza di un potere centralizzato, della volontà di dominio della realtà naturale e del valore economico-produttivo dei suoli. L’attitudine del piano all’insediamento plurinodale è fondata sulla caratteristiche di totalità ed universalità comuni ad entrambi. Filadelfia, (Catanzaro) Ricostruita dai Borboni dopo il terremoto del 1783. Palmanova Friuli (1593) Città fortezza pianificata a impianto polare radiale. La tipologia di riferimento per gli insediamenti di piano è l’Urbe. E’ costituita da un sistema fortemente gerarchizzato di municipi , uno dei quali preminente rispetto agli altri satelliti. La relazione tra i municipi ed il territorio pertinente è plurinodale. Lo schema dell’Urbe rappresenta una città capitale di stato, un insieme di municipi radicati nel territorio circostante. 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