Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl Capitolo 7 Gli operoni: il controllo fine della trascrizione nei procarioti Per il ripasso 1. Vedi figura 7.1. Durante la fase iniziale di crescita, i batteri utilizzano il glucosio come fonte di carbonio. Poiché la fonte di glucosio è esaurita, vi è un intervallo nella crescita della cultura, mentre è indotta l'espressione di geni che codificano gli enzimi necessari per il metabolismo del lattosio. Successivamente, nella seconda fase di crescita, il lattosio viene metabolizzato. Densità cellulare Tempo 2. Vedi anche figura 7.3 per la regolazione negativa. Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl Regolazione negativa negativanegativ -lattosio a Trascrizione assente X lacI promotore lacZ lacY lacA Tetramero del repressore Monomero di repressore + lattosio operatore La trascrizione procede POL promotore L’induttore allolattosio operatore lacZ lacY lacA Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl Regolazione Positiva La trascrizione highglucose glucose low X ATP cAMP ATP cAMP + catabolite catabolite CAP activator CAP activator protein, CAP protein, CAP no transcription procede X POL promoter promotore operator operatore lacZ lacZ lacY lacY glucosio basso- proteina attivatrice del catabolismo CAPglucosio alto- proteina attivatrice del catabolismo CAPpromotore-operatore 3. La β-galattosidasi è un enzima che idrolizza il legame βgalattosidico nel dissaccaride, il lattosio, in modo da ottenere zuccheri semplici, glucosio e galattosio. La galattoside permeasi è un enzima necessario per il trasporto di lattosio in E. coli. 4. Entrambi i controlli negativi e positivi del lac operon di E. coli permettono di utilizzare le fonti di carbonio a disposizione con la massima efficienza. Al fine di attivare il lac operon, due condizioni ambientali devono essere soddisfatte. In primo luogo, il lattosio deve essere presente ed il sistema di controllo negativo del lac operon richiede lattosio per essere de-represso. In questo modo si evita di sintetizzare gli enzimi per metabolizzare la fonte di carbonio che non è presente. La seconda condizione ambientale che deve essere soddisfatta per l'espressione dei geni del lac operon, è che il glucosio non deve essere presente. Bassi livelli di glucosio attivano un percorso di regolamentazione che induce l'espressione dei geni lacA lacA Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl necessari per il metabolismo del lattosio. In questo modo si garantisce che, se sia il glucosio e il lattosio sono disponibili, i batteri utilizzeranno la fonte di carbonio più efficiente, vale a dire il glucosio. 5. Fai riferimento ai contenuti online 7.1. I saggi di binding utilizzando un filtro di nitrocellulosa con DNA dell’operatore lac marcato insieme al repressore purificato, possono essere utilizzati per dimostrare che il sito dell’operatore lac è il responsabile del sito di legame per il repressore. In questi esperimenti, il DNA dell’operatore marcato è legato alla crescente quantità di repressore e che la miscela viene fatta passare attraverso un filtro di nitrocellulosa. Solo il DNA legato alle proteine è trattenuto sul filtro e ci aspettiamo che i dati mostrano una maggiore quantità di DNA marcato all’aumentare della concentrazione del repressore. Il grafico sottostante illustra il previsto aumento dei complessi DNA-repressore in presenza di un aumento del repressore e dimostra anche come il DNA diventi limitante quando le curve raggiungono il plateau. Come controllo in questo esperimento, si può testare la capacità del lac operon di legare il repressore in presenza di un induttore artificiale (IPTG). Potremo predire che in presenza dell’induttore il repressore non sarà in grado di legare l'operatore. I predetti risultati vengono visualizzati nella figura sottostante. DNA marcato trattenuto sul filtro Concentrazione del repressore Per verificare che sia l'operatore a cui il repressore è legato, in questi esperimenti, si può utilizzare un mutante (OC) dell’operatore, la cui attività costitutiva suggerisce che esso abbia una ridotta affinità per il repressore. C’è bisogno di una concentrazione notevolmente più elevata di repressore per raggiungere la massima capacità di legame con l’operatore mutato. Così, quello che viene geneticamente definito come l'operatore è realmente il sito di legame per il repressore. Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl 5. Fai riferimento ai contenuti online 7.2. Il seguente esperimento può essere utilizzato per mostrare che l'RNA polimerasi può legarsi al promotore lac anche in presenza del repressore. Incubiamo DNA contenente il promotore lac con il repressore e consentire al repressore di legare l'operatore. Abbiamo poi aggiunto induttore e rifampicina. La rifampicina inibisce la formazione del complesso aperto del promotore, ma non inibisce la trascrizione da un complesso aperto del promotore. Potremo predire che, se la formazione di un complesso aperto del promotore richiede il rilascio del repressore dall’operatore, la trascrizione non si verificherebbe quando la rifampicina viene aggiunta dal momento che il complesso aperto del promotore non si formerebbe in presenza dell’antibiotico. Se, tuttavia, l'RNA polimerasi era già legata ad un complesso aperto del promotore prima del rilascio del repressore, l’aggiunta di rifampicina non pregiudicherebbe la trascrizione quando aggiunta con il repressore così come descritto. In un esperimento di questo tipo ci si aspetterebbe di osservare la trascrizione dopo l'aggiunta di induttore e di rifampicina, sostenendo l'ipotesi che l'RNA polimerasi può legarsi al promotore lac in presenza del repressore. 6. Fai riferimento ai contenuti online 7.3. Studi di cinetica in vitro possono essere utilizzati per dimostrare che il repressore lac impedisce all’RNA polimerasi di legare il lac operon. In un esperimento di questo tipo, un promotore lac è incubato con l’RNA polimerasi in presenza di un analogo dell’UTP contrassegnato con un γ-fosfato fluorescente. Il rilascio di pirofosfato fluorescente può essere usato per calcolare il tasso di trascrizione abortivo. La trascrizione abortiva è il risultato di legami ripetuti di una polimerasi ad uno stampo e la produzione di brevi frammenti di oligonucleotidi. In un esperimento come questo, se aggiungiamo eparina, il tasso di formazione di trascritti abortivi diminuisce perché l’eparina legherà la Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl polimerasi e si staccherà dallo stampo. Possiamo ipotizzare che, se il repressore interferisce con il rebinding della polimerasi al lac operon, l’aggiunta del repressore per il saggio può anche tradursi in una riduzione del tasso di trascrizione abortivo. Come controllo negativo si esegue il test in assenza di DNA stampo. Il grafico seguente mostra i risultati attesi. La pendenza delle linee ci dà il tasso di trascrizione abortiva dopo l'aggiunta di eparina e dopo l'aggiunta del repressore. Come previsto, l'eparina compete con il promotore per il legame della polimerasi portando ad una diminuzione nella formazione dei trascritti abortivi. Allo stesso modo, la diminuzione osservata nel tasso di formazione di trascritti abortive, dopo l'aggiunta di repressore è consistente con l’interferenza dap arte del repressore con il legame della polimerasi al promotore. Intensità della fluorescenza Tempo (sec) Nessuna aggiunta + Eparina + Repressore Senza DNA 8. Fai riferimento ai contenuti online 7.5. Studi di costrutti di mutanti lac in cui uno o più operatori sono stati rimossi, sono Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl stati utilizzati per dimostrare che tutte e tre gli operatori lac sono necessari per la totale repressione. Müller-Hill et al. utilizzarono il fago λ per introdurre i costrutti mutanti in ceppi di E. coli mancanti del gene lacZ, e dosando il grado di repressione nell’E. coli lisogeno. La repressione in presenza di ogni gene introdotto dal costrutto è stata misurata confrontando l’attività della βgalattosidasi in presenza e in assenza dell’induttore IPTG. Mutare l'uno o l'altro degli operatori ausiliari ha mostrato scarso effetto sulla repressione. Tuttavia, la rimozione di entrambi gli operatori ausiliari ha determinato una diminuzione della repressione di 50-volte. 9. Un comodo test che ci permette di misurare la stimolazione dell’attività β-galattosidasica con l'aggiunta di cAMP, è stato sviluppato da Zubay e collaboratori. Un estratto cellulare di E. coli è disponibile per misurare l’attività β-galattosidasica dell'estratto dopo l'aggiunta di diverse quantità di cAMP. Una stimolazione dell’attività β-galattosidasica dopo l’aggiunta di AMP ciclico, è in linea con la presenza di una proteina, la CAP (proteina attivatrice dei cataboliti), nell'estratto che dopo il legame con l’AMP ciclico attiva il lac operon. Esistono mutanti di E. coli con una proteina CAP a ridotta affinità per l’AMP ciclico. Siamo in grado di utilizzare estratti cellulari da questi mutanti di E. coli e misurare l'attività β-galattosidasica in questi estratti dopo l'aggiunta di quantità crescenti di AMP ciclico. Potremo prevedere che, a causa della CAP mutata presente negli estratti cellulari, potremo osservare una diminuzione dell’attività β-galattosidasica da parte dell’AMP ciclico. I dati attesi sono riportati nella figura sottostante. ATTENZIONE!!!!!MANCA LA FIGURA SOTTOSTANTE!!!! 10. Il complesso CAP-cAMP funziona in diversi modi per attivare la trascrizione dal promotore lac. In primo luogo, il complesso CAP-cAMP stimola indirettamente la formazione di un complesso aperto del promotore. Ciò è dovuto al fatto che viene stimolata la formazione di complessi chiusi del promotore Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl che aumentano la possibilità di formare complessi aperti. Il complesso CAP-cAMP riduce anche l’inefficiente inizio di trascrizione che si verifica ad un sito alternativo del promotore, P2, all’interno del lac operon. Questo ha l'effetto di aumentare la disponibilità di molecole di RNA polimerasi per la formazione di complessi aperti del promotore a livello del promotore P1, che è il sito più efficiente per il legame alla polimerasi. Una volta legato al sito attivatore a monte del sito di legame della polimerasi, il complesso CAP-cAMP interagisce direttamente con l'RNA polimerasi. In particolare, la Regione Attivatrice I (ARI) del CAP-cAMP interagisce con il dominio carbossi-terminale della subunità α dell’RNA polimerasi I (αCTD) (figura 7.19). L'interazione tra ARI e α-CTD conduce al legame cooperativo della RNA polimerasi al promotore. Infine, il complesso CAP-cAMP curva il suo DNA per il legame e questo stimola la trascrizione facilitando le interazioni con l'RNA polimerasi. 11. Vedere la Figura 7.11. Il seguente esperimento di elettroforesi può essere utilizzato per dimostrare che il legame del complesso CAP-cAMP al promotore lac piega la molecola di DNA. In un esperimento di questo tipo si potrebbe approfittare del fatto che un frammento di DNA piegato avrà una minore mobilità elettroforetica. La posizione della curva influenzerà la mobilità su gel. In altre parole, due molecole proteiche delle stesse dimensioni legate allo stesso pezzo di DNA, differiranno nella loro mobilità a seconda di dove la proteina lega il DNA. Una proteina legata al centro influenzerà la mobilità maggiormente che se fosse legata lateralmente. Possiamo usare la digestione con gli enzimi di restrizione per generare frammenti di DNA della stessa dimensione, che contengono tutti i siti di legame per il complesso CAP-cAMP in posizioni diverse, ma conosciute. Vorremmo quindi legare il complesso CAP-cAMP al DNA e prevedere quale frammento di DNA avrà la mobilità più bassa. Ci aspettiamo che, quando il sito di legame si trova nel centro del frammento la mobilità sarà più bassa e in saggi, utilizzando costrutti che presentano il sito Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl di legame lontano dal centro, vedremo una diminuzione della mobilità causata dalla sua distanza dal centro del frammento di DNA. Ci aspettiamo che il frammento di DNA con la mobilità più bassa avrà il sito di legame per CAP-cAMP al centro del frammento di DNA, sostenendo in tal modo l'ipotesi che il legame del complesso CAP-cAMP al promotore lac piegherà la molecola di DNA. La Figura 7.18 mostra che questa previsione è stata confermata da un esperimento. 12. Vedere la Figura 7.10. La cristallografia a raggi X è stata utilizzata per confermare la presenza di una piega nella molecola di DNA a livello della regione del promotore lac in risposta al legame del complesso CAP-cAMP. 13. Vedere la Figura 7.13. La repressione dell’operone dell’arabinosio richiede il legame di AraC sia per il sito araO2 che per araI nell’ operone araBAD. Questi due siti di legame sono separati da oltre 20.000 coppie di basi e l’ansa della sequenza di DNA coinvolta è necessaria a queste proteine per interagire tra loro. La loro interazione è subordinata al fatto di essere allineati gli uni con gli altri sulla faccia corretta del DNA. In altre parole, dopo che l’ansa si è formata ciascuno deve essere su un lato dell’elica che gli permette di interagire. L’inserimento di un frammento di DNA, che introduce uno o più giri interi dell’elica, non interferirà con le interazioni proteina-proteina, poiché non modificherà le loro posizioni sulla faccia del DNA. D'altro canto, se un numero non-intero di giri sono stati introdotti, tra i due siti di legame alle proteine, le proteine si troveranno su facce diverse del DNA dopo la formazione del cappio. L'interazione tra le proteine non può verificarsi in quanto l’elica non può girare intorno per consentire alle proteine di contattarsi l'un l'altra. Il diagramma sottostante illustra questo fenomeno. Sulla sinistra del diagramma un numero intero di giri dell’elica del DNA è stato introdotto tra i due siti di legame per le proteine, e, sulla destra un numero non-intero di giri è stato introdotto e, di conseguenza, le proteine non sono in grado di interagire. Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl Formazione dell’ansa L’ansa non si forma Questo avvolgimento non si verifica 14. Vedere Figura 7.14 - Arabinosio Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl + Arabinosio Ara C+ arabinosio Trascrizione 15. Fai riferimento ai contenuti online 7.8. Al fine di dimostrare che l’arabinosio può interrompere l’ansa di repressione formata da AraC, possiamo usare l'elettroforesi per rilevare la formazione dell’ansa in presenza e in assenza di arabinosio. Per fare questo esperimento, si preparano "minicircoli" di DNA di circa 400 coppie di basi che contengono I siti di araO2 e la araI separati da 160 coppie di basi. Per rilevare la formazione dell’ansa in questo costrutto possiamo approfittare del fatto che la formazione di un’ansa in un pezzo di DNA superavvolto ne aumenterà la mobilità elettroforetica. Vorremmo quindi marcare tali minicircoli e incubarli in presenza e in assenza di arabinosio. Sottoporremo quindi il DNA ad elettroforesi e ci aspetteremo di vedere un aumento della mobilità del DNA in assenza di arabinosio a causa della presenza dell’ansa di repressione. Tuttavia, nel campione con arabinosio vedremo una mobilità elettroforetica più bassa del DNA, perché l’arabinosio ha ostacolato la formazione dell’ansa da repressione. 16. Fai riferimento ai contenuti online 7.8. Per dimostrare che entrambi araO2 e araI sono coinvolti nella formazione dell’ansa di repressione possiamo utilizzare I minicircoli usando i costrutti mutati. Il principio alla base di questi esperimenti è il seguente. Se la stabilità del circuito di repressione richiede il legame di AraC per entrambi araO2 e araI, perturbando il legame di AraC a uno di questi siti per mezzo di una mutazione nella sequenza di DNA, si ridurrà la stabilità dell’ansa di repressione. Vorremmo istituire l'esperimento nel modo seguente. Vorremmo far legare AraC ai minicircoli marcati contenenti sia I siti di legame selvatici, sia i siti di legame che Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl trasportano una mutazione sul sito di legame araO2 o su entrambi i siti araI. Poi aggiungiamo minicircoli selvatici non marcati, eseguiamo l’elettroforesi, e misuriamo il tempo impiegato dall’ansa di repressione per dissociarsi per metà. Siamo in grado di misurare la perdita delle anse di repressione marcate cercando una più bassa mobilità elettroforetica. Quanto più rapidamente i complessi si dissociano, meno stabile, sarà la repressione. Ci aspettiamo di osservare che I minicircoli con mutazioni sul sito di legame araO2 o su entrambi i siti araI sono più facilmente convertiti in circoli svolti rispetto a quelli selvatici. Da ciò si può dedurre che entrambi I siti araO2 e ariI sono necessari per la formazione dell’ansa da repressione. 17. Fai riferimento ai contenuti online 7.8. Per dimostrare che rimuovendo l’arabinosio dalle anse di repressione si permette loro di riformarle, potremo eseguire il seguente esperimento. Potremo creare le anse di repressione come descritto in precedenza e aggiungere arabinosio ad una serie di reazioni prima di sottoporle ad elettroforesi. Potremo osservare una diminuzione della mobilità del complesso di DNA che riflette l’interruzione dell’ansa di repressione. Se poi prendiamo la restante miscela di reazione e la diluiamo con tampone, staremo effettivamente diminuendo la concentrazione di arabinosio ed osserveremo il riformarsi dell’ansa di repressione su elettroforesi. 18. Due sono gli esperimenti necessari per dimostrare che araI2 è importante nel legare AraC quando il DNA è nella forma svolta ma non in quella avvolta. Il primo esperimento è stato effettuato utilizzando la methylation interference. Il principio alla base di questo approccio è che le regioni del DNA che legano AraC e che sono importanti per la formazione delle anse saranno inibite dal formare le anse quando sono metilate. Pertanto, in una miscela di molecole di DNA parzialmente metilate, che hanno formato anse dopo la metilazione, ci si aspetterebbe che solo il DNA non metilato possa formare anse in regioni critiche. Per eseguire questo esperimento dovremo Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl metilare parzialmente i minicircoli di DNA in modo che, in media, solo una base, o un piccolo numero di basi, per molecola sono metilati. Possiamo poi aggiungere AraC per avvolgere il DNA e separare il DNA avvolto da quello svolto. Se una regione del DNA è responsabile dell’avvolgimento quando lega AraC abbiamo selezionato in modo efficace contro le molecole metilate in questa regione e ci aspettiamo di trovare solo molecole avvolte che non sono state metilate su questo sito. Se analizziamo i modelli di metilazione delle molecole avvolte dopo questa parte di esperimento, ci aspettiamo di trovare le basi di araI1 altamente metilate nel DNA svolto, ma non metilate nel DNA avvolto. Tuttavia, se guardiamo alla metilazione nella regione di araI2 sia nel DNA avvolto e nel non avvolto troveremo DNA metilato in entrambi i campioni indicando che AraC non contatta araI2 nella fase avvolta. Vorremmo istituire un secondo esperimento (Figura 7.25) per dimostrare che ara12 è importante nel legame AraC quando il DNA si trova svolto. La chiave per questo esperimento è il gel shift utilizzando minicircoli selvatici e mutanti di araI2. In questo esperimento avremmo dovuto far legare AraC a minicircoli selvatici e mutanti di araI2. Vorremmo poi rompere l’ansa e linearizzare i circoli con un enzima di restrizione e determinare se AraC è legato ad araI2 selvatico o mutante. Ci aspettiamo di vedere una perdita di legame nel minicircolo nel sito araI2. Questo ci dice che araI2 è necessario per il legame di AraC nello stato svolto. 19. Vedere la Figura 7.16. I geni dell’operone del trp in cellule di E. coli vengono inattivati in risposta ad elevate concentrazioni di triptofano. Un modello per questo meccanismo di controllo negativo è il seguente. Un monomero di aporepressore esiste nella cellula e non ha alcuna affinità per l’operone trp a meno che non sia associato ad un corepressore. Il triptofano è il corepressore, e la sua associazione con l’aporepressore si traduce in un cambiamento allosterico che consente la formazione di un complesso attivo del repressore. Questo complesso si lega all'operatore trp come dimero, reprimendo Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl l'espressione di geni trp strutturali. Così, quando il triptofano è abbondante nella cellula, i geni del trp operon sono repressi e quando è scarso, l’operone è liberato dalla repressione. 20. Si vedano le figure 7.17 e 7.18. L’attenuazione nel trp operon è facilitata da un attenuatore all’interno di una sequenza leader a monte del primo gene strutturale nel trp operon. L'attenuatore è composto da un invertita ripetuta nella sequenza di DNA, seguita da una serie di T nel filamento non-stampo. In presenza di triptofano, la molecola di RNA forma un cappio a causa della auto-complementarità delle invertite ripetute. Il tratto di U, che rende instabile le coppie di basi UA con lo stampo, si combina con l’ansa per rendere l’ibrido trascritto/ stampo instabile. Ciò si traduce nella terminazione della trascrizione e onseguente rilascio del trascritto. 21. La traduzione della regione leader del trp non può continuare nei geni strutturali del trp a causa di una sequenza di terminazione della traduzione, alla fine della sequenza leader del trp. 22. Vedere la Figura 7.21. Quando il triptofano è scarso, l'attenuazione dell’ operone del trp può essere ignorata, il che consente l'espressione dei geni strutturali nell’operone. Il controllo delle sequenze di DNA nella sequenza leader rivela alcune caratteristiche che sono fondamentali per la capacità della RNA polimerasi di aggirare la sequenza di attenuazione quando triptofano livelli all'interno della cellula sono bassi. Nella sequenza leader ci sono infatti due invertite ripete che daranno origine ad un RNA contenente due regioni in grado formare un’ansa a gomito. La seconda ansa a gomito a valle è associato ad un tratto di U. Questo è l'attenuatore funzionale. La prima ansa a gomito, a monte, non ha a se associato il tratto di oligo ad U e non funziona da attenuatore. La sequenza leader può formare un’ansa a gomito composta da una singola ripetizione da ciascuna delle due anse a gomito. Quest’ansa alternativa non è associata con un tratto di poli U, e quindi non Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl porterà ad attenuazione. La formazione di quest’ansa alternativa impedisce la formazione dell’ansa a valle necessaria per l'attenuazione. La formazione del’ansa alternativa è favorita quando il ribosoma temporeggia su due codoni triptofano a monte delle invertite ripetute. Questa condizione di stallo si verifica in situazioni in cui le concentrazioni di triptofano sono basse. Così, quando il triptofano è limitante, la trascrizione può procedere attraverso i geni strutturali. 23. Vedere la Figura 7.22. Un ribointerruttore è una sequenza di RNA all'interno della 5'UTR di un mRNA che controlla la sintesi o la traduzione di quell’RNA stesso. Questo risultato è ottenuto grazie al legame di una piccola molecola, o ligando, ad una specifica regione del ribointerruttore chiamata aptamero. Un esempio è l’operone ribD di Baccillus subtilus. Un elemento conservato, l’elemento RFN, lega il Flavin Mononucleotide (FMN) un prodotto dell’ operone ribD. Si ritiene che il legame dell’FMN all’aptamero provoca un cambiamento conformazionale nell’elemento, con la conseguente formazione di un terminatore. In questo modo il prodotto dell’operone spegne la propria produzione. 24. La In-line probing è una tecnica che ci permette di sondare la struttura di una molecola di RNA. Il taglio spontaneo di molecole di RNA si verifica più facilmente in assenza di struttura secondaria. Ciò è dovuto al fatto che l’idrolisi ha bisogno di un raccordo a 180° tra l’attacco nucleofilo ed il suo substrato, e che tale raccordo è impedito a causa di appaiamento di basi in regioni di un RNA. Questo ci consente di visualizzare le modifiche nella struttura secondaria che possono insorgere a seguito di un legame di un ligando con il suo aptamero. Separando i frammenti tagliati su un gel e osservando un’impronta sulla lastra autoradiografica si permette la visualizzazione di qualsiasi regione dell’RNA meno sensibile al taglio. Questo è analogo ad un’impronta che si osserva in un esperimento di DNase footprinting. Per fare un esperimento di in-line probing, un frammento di RNA contenente l’aptamero è Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl marcato e quindi incubato in presenza e in assenza del suo ligando. Il pattern di taglio spontaneo è osservato tramite elettroforesi ed autoradiografia. Una serie di frammenti sulla lastra autoradiografica che mancano esclusivamente in presenza del ligando suggeriscono che il ligando è legato a questo sito nell’RNA inducendo un cambiamento nella sua struttura secondaria. Domande Analitiche 1) Fenotipo in assenza di induttore Fenotipo in presenza di induttore Spiegazione a) Tutti i geni sono selvatici quindi la funzione selvatica è presente e la β-galattosidasi è prodotta solo per induzione. b) L’allele Z- mutato è recessivo rispetto all’allele Z +. L'enzima prodotto dal gene selvatico è sufficiente a fornire un fenotipo selvatico. c) L’allele I- mutato è recessivo rispetto all’allele I +. La proteina di repressore prodotta dall’allele selvatico sarà sufficiente per legare l'operatore in entrambi i geni. In altre parole, la mutazione sarà complementata in trans dal singolo allele selvatico. d) L' allele Is mutato è dominante rispetto all’allele I +. Le proteine di repressore prodotte dall’allele Is non sono in grado di legare l’induttore che non può essere rilasciato dall’operatore. Il repressore prodotto in merodiploidia conterrà subunità dell’allele mutato, così come il selvatico. Questo renderà il tetramero non funzionale e sarà permanentemente associato con l'operatore. Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl e) L'allele Oc mutato è dominante rispetto all’allele O +. L’ operatore mutato non è in grado di legare il repressore e quindi produrrà proteine di β-galattosidasi costitutivamente nel suo operone, indipendentemente dalla presenza o assenza di induttore. f) Dato che la mutazione Oc è nel promotore che controlla l’espressione di un gene mutato lacZ, la mutazione del gene lacZ "cancellerebbe" la mutazione Oc. L’allele Z- è epistatico sull’allele Oc. g) Poiché la mutazione Oc rende il promotore incapace di impegnare il repressore, "cancellerebbe" il fenotipo dell’allele Is che produce il repressore che non è in grado di legare l'induttore. L'allele Oc è epistatico sull’allele Is e questo operatore darà espressione costitutiva del gene della βgalattosidasi. L’operatore selvatico non sarà reprimibile perché l'allele Is è dominante sull’allele I+ per le ragioni spiegate al punto d. Tuttavia, dal momento che l'altra copia del gene lacZ produce β-galattosidasi costitutivamente ci sarà β-galattosidasi prodotta in presenza dell’induttore. 2. (a) Dato che il fenotipo del ceppo mutante # 1 è costitutivo (l’induttore non è necessario per l'attività), il suo genotipo deve contenere una mutazione sia nel gene I od O, cioè I- o Oc. Pertanto, C (il gene mutato nel ceppo # 1) è sia I o O. Il mutante # 2 è anche costitutivo, in modo che il suo genotipo è sia I- o Oc. Pertanto, A è sia I che O. Finora sappiamo che A e C sono I e O, ma non necessariamente in quest'ordine. Per eliminazione ciò significa che B deve corrispondere a Z. Ora abbiamo bisogno di determinare se A = I e C = O, o viceversa. Il fenotipo del Mutante # 3 fornisce la risposta. Perché è costitutivo e la forma mutante è dominante, C- deve essere Oc. Se si trattasse di I-, l'altra possibilità costitutiva, la mutazione sarebbe stata recessiva, e nessuna β-galattosidasi sarebbe stata prodotta in assenza di induttore. Quindi A = I, B = Z, e C = O. Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl (b) Il diploide parziale nella linea 4 non riesce a produrre βgalattosidasi, anche in presenza di induttore. Questa è il dato, la mutazione (A-) è dominante, e A- deve pertanto essere Is. D'altro canto, il fenotipo del ceppo in 5 è lo stesso di quello nel ceppo selvatico. Pertanto, la mutazione (A-) nel genotipo del ceppo indicato in 5 deve essere recessivo, cioè A- = I-. Pertanto, i due genotipi sono: IsO+Z+/I+O+Z+ I-O+Z+/I+O+Z+ 3. a. Cellule di E. coli con un operatore lac mutato che non è in grado di legare il repressore, esprimerà i geni del lac operon costitutivamente. In altre parole, i geni sono espressi in presenza e in assenza di lattosio. b. Cellule di E. coli con un repressore lac mutato che non può legare l’operatore lac esprimerà i geni del del lac operon costitutivamente. In altre parole, i geni sono espressi in presenza e in assenza di lattosio. c. Cellule di E. coli con un repressore lac mutato che non può legare l’allolattosio non sarà in grado di esprimere i geni del lac operon. Il legame all’allolattosio è richiesto per rilasciare il repressore dall’operatore e senza che questo legame la derepressione non può avvenire. In altre parole, i geni saranno repressi sia in presenza che in assenza di lattosio. d. Un promotore lac che non può legare CAP ed AMP ciclico non sarà in grado di attivare il promotore in risposta a bassi livelli di glucosio e, quindi, indipendentemente dalla presenza di lattosio, i geni dell’operone lac non saranno indotti. 4. Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl a. Dal momento che questo operon controlla l’espressione dei geni in un pathway anabolico ci si aspetterebbe che sia reprimibile dallo stesso prodotto terminale del pathway cioè fenilalanina. Questo evita inutili costi energetici di sintetizzare fenilamina quando è abbondante nella cellula. b. La breve cornice di lettura vicino al 5' finale è probabile che contenga un attenuatore analogo a quello che si trova nell’ operone trp. Ci aspettiamo che la sequenza leader contenga sequenze tipiche di un attenuatore. In particolare, esso contiene una sequenza che permette all’RNA di formare un ansa a gomito seguita da una serie di T nel filamento codificante risultante in una serie di U nel filamento di RNA, dopo la separazione dell’appaiamento di basi AU nella regione ibrida DNA / RNA. Questa struttura porterà alla terminazione della trascrizione dei geni dell’operone mentre la fenilalanina è abbondante. Analogamente all’operone del trp, se la fenilalanina è scarsa, I codoni della fenilalanina, prima della struttura ad ansa, causano la pausa del ribosoma e prevengono la formazione di anse associate con l'attenuatore. Così l’attenuazione è superata quando trp è scarso. c. Se codoni di fenilalanina sono stati modificati in codoni per leucina l’operone sarebbe poi diventato sensibile ai livelli di leucina piuttosto che di fenilalanina, e in presenza di scarse concentrazioni di leucina, l’operone sarebbe stato in grado di ignorare l'attenuazione. L'attenuatore avrebbe perso la sua capacità di rispondere ai livelli di fenilalanina. d. Questo tipo di regolazione è chiamato attenuazione e si basa sul fatto che nei procarioti, una molecola di RNA può avere un ribosoma legato mentre è ancora in fase di trascrizione. Questo tipo di regolazione non è possibile negli eucarioti in quanto la trascrizione e la traduzione sono separati spazialmente e temporalmente. Biologia molecolare 2/ed Robert F. Weaver Copyright © 2009 – The McGraw-Hill Companies srl 5. Un esperimento di in-line probing può essere utilizzato per determinare se una molecola di mRNA, X, da E. coli contiene un aptamero che lega una piccola molecola Y. In tale saggio, potremo marcare una molecola X di mRNA ed incubarla in presenza od in assenza di Y e consentirne il taglio spontaneo. I prodotti sarebbero quindi sottoposti ad elettroforesi ed autoradiografia. Le aree in cui le bande autoradiografiche sono presenti, solo in assenza del putativo ligando Y, sono quelle dove l’RNA ha subito un cambiamento conformazionale risultante in una struttura secondaria che impedisce il taglio spontaneo. Questo suggerisce che l'RNA ha legato Y.