8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
8.1. PERCHE’ LA SOCIALIZZAZIONE
La società tende a riprodursi, sopravvivendo ai singoli individui
ricambio generazionale e necessità di trasmettere valori, norme, credenze (v.
SLIDES 9: CULTURA) affinché le istituzioni continuino a funzionare
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
L’essere umano è un animale culturale, plastico, che dipende per lungo tempo
dagli adulti (apprendimento linguaggio, sviluppo del pensiero, etc.): l’essere
umano si forma come individuo sociale
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
A differenza del mondo animale, dove azioni e comportamenti sono trasmessi
per lo più per via genetica attraverso un cospicuo bagaglio istintuale, per
acquisire conoscenze che andranno poi a sostanziare azioni e comportamenti il
mondo umano ha bisogno di un lungo periodo di apprendimento, visto lo scarso
bagaglio istintuale.
SOCIALIZZAZIONE = processo mediante il quale l’individuo, pur avendo una certa
predisposizione alla socialità e all’uso del linguaggio, diventa membro di un
gruppo prima e di una più ampia comunità poi, cioè diventa pienamente sociale
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LA “INDIVIDUALIZZAZIONE”
L’individuo sviluppa la propria individualità col tempo, distinguendosi dal
gruppo/gruppi nel quale si ritrova ad interagire (a partire dal gruppo familiare)
L’IO E’ UN COSTRUTTO SOCIALE, FRUTTO DELLE RELAZIONI NELLE QUALI E’
INSERITO
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“NOI SIAMO PARLATI” DAL LINGUAGGIO
Esteriorizzazione e interazione con l’altro -----oggettivazione ----interiorizzazione
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Due prospettive differenti
Socializzazione come condizionamento sociale: processo top-down
Socializzazione come interazione, apprendimento sociale
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La prospettiva del condizionamento
Il Funzionalismo riprende la visione olistica di Durkheim che aveva
evidenziato i seguenti aspetti: obblighi morali e sanzioni sociali contro
trasgressione + sentimento quasi sacrale dei membri verso la comunità
Parsons e Bales (1955): socializzazione come processo a tappe (influenza
di Freud) di interiorizzazione di rapporti sociali
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Le 4 tappe
Dipendenza orale: stretto rapporto bambino-madre (ruolo espressivointegrativo della seconda), identificazione del primo con la seconda, che
segue uno stile permissivo
Manipolazione delle sanzioni: differenziazione del bambino dalla madre,
consapevolezza che la seconda nutre delle aspettative; comprensione
della possibilità di manipolazione dell’appoggio della madre
Apprendimento di ruoli differenziati: apprendimento di norme
universalistiche mediante il ruolo del padre (ruolo strumentale) e di norme
particolaristiche e diffuse dalla madre. In questa fase si produce anche la
crisi edipica e la differenziazione di genere
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Raggiungimento della maturità: uscita dall’ambiente familiare,
inserimento in altri gruppi e ambienti (scuola, gruppo dei pari, etc.). In
questa fase con l’adolescenza ci si apre ad altri mondi fino a giungere alla
formazione dell’identità adulta
Critiche al modello di Parsons
De-storicizzazione dei ruoli genitoriali
Visione ipersocializzata e deterministica
Inculcazione e non interazione
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La prospettiva dell’interazione
Interazionismo simbolico, in particolare l’opera Mente, Sé e Società di
Mead (1934)
Influenza della psicologia sociale (Piaget e lo sviluppo del pensiero nel
bambino dall’egocentrismo alla cooperazione col passaggio dal rapporto
per sanzioni della famiglia al rapporto di reciprocità con gli altri bambini)
Mead = interazione e comunicazione formano la personalità
Sé (Self) = 2 componenti
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l'IO: disposizione spontanea all'azione (l'IO è la mia risposta agli altri
e alla società in generale)
il ME: complesso di atteggiamenti organizzati di altri che l'individuo
assume, cioè quelle idee su se stesso che l'individuo impara dagli altri (è
una rappresentazione del mondo in cui mi vedono gli altri)
Socializzazione come apprendimento mediante il gioco:
fase dell’imitazione: agire privo di significato in cui il bambino ancora non
assume l’atteggiamento dell’altro, non condivide con gli altri un dato
sistema simbolico
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fase del gioco puro e semplice: il bambino assume i vari ruoli che osserva
dal mondo adulto apprendendoli da “altri significativi” (genitori, fratelli e
sorelle, etc.), si pone dal punto di vista dell’altro, interagisce e prende
consapevolezza di se stesso, impara a divenire oggetto a se stesso
fase del gioco organizzato: gioco di squadra, apprendimento dei ruoli di
tutti i partecipanti al gioco. Es. partita di calcio: anche se gioca come
portiere deve conoscere quali sono i ruoli di tutti gli altri = apprendimento
di regole generali, sviluppo ulteriore della capacità di astrazione
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
L’ALTRO GENERALIZZATO
“Il Sé maturo emerge quando l'altro generalizzato viene interiorizzato in modo tale
che la comunità esercita un controllo sulla condotta dei suoi membri... La struttura
su cui si fonda il Sé, pertanto, è questa risposta comune a tutti, in quanto bisogna
essere membri di una comunità per sviluppare un Sé” [Mead 1934]
Apprendimento dell’organizzazione sociale = del si fa, si dice, si deve..etc. ma a
livelli molto più astratti in modo da divenire pienamente membri della società
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
8.2. IL PROCESSO DI SOCIALIZZAZIONE
Ricapitolando, con il termine socializzazione si intende quel processo attraverso il
quale l’individuo acquisisce i comportamenti, i modelli, le convinzioni e le
motivazioni più significative del proprio gruppo di appartenenza.
Alla socializzazione, dunque, contribuiscono diverse figure anche se nei primi anni
di vita è fondamentale la presenza della famiglia
Nelle società primitive la socializzazione consisteva in quella che gli antropologi
chiamano INCULTURAZIONE
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TRASMISSIONE DI NORME E VALORI DA PARTE DI ATTORI SPECIFICI COME
SCIAMANI, SACERDOTI, CANTASTORIE, ETC. = RAPPORTO INTERPERSONALE,
CON PROCESSO GERARCHICO E UNIDIREZIONALE. MOMENTO FORTEMENTE
ISTITUZIONALIZZATO
Le società più semplici e anche quelle complesse del passato si basavano su un
corso della vita scandito da fasi rigide e il transito da una fase all’altra era segnato
da RITI DI PASSAGGIO..anche se questi non sono mancati nella società industriale e
persistono, in forme deboli, oggi
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Riti di passaggio:
separazione
segregazione
aggregazione
Spesso sono caratterizzati da azioni emotivamente forti e dolorose = segnare,
lasciare il segno = ri-codificazione del senso in nuovi significati (v. SLIDES 09:
CULTURA) + rinsaldare i legami col gruppo (es. circoncisione, tatuaggi, cicatrici)
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SOCIETA’ INDUSTRIALE E POST-INDUSTRIALE
Destrutturazione dei riti di passaggio per via di minore differenziazione rigida delle
fasi della vita
Socializzazione continua e incompiuta più del passato
Differenziazione sociale = + istituzioni che fungono da agenzie di socializzazione
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Berger e Luckmann (1966) sottolineano la differenza tra:
SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA
Avviene durante l’infanzia, principalmente in famiglia:
apprendimento emotivo oltre che cognitivo, conoscenza di
un “mondo-base” e formazione delle basi per una identità
coerente e plausibile
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SOCIALIZZAZIONE SECONDARIA
inizia con l’ingresso nel mondo della scuola e poi in
quello del lavoro, è più cognitiva che emotiva,
sono interiorizzati “sotto-mondi istituzionali, vengono
cioè apprese conoscenze e abilità legate a ruoli specifici.
Inoltre si acquisisce ulteriormente il punto di vista della
società, l’altro generalizzato
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Socializzazione primaria e secondaria in parte si influenzano. Il processo non si
completa mai del tutto, ciò vale in particolare nella società attuale, molto dinamica
e basata su un apprendimento continuo e lento
DIFFERENZIAZIONE SOCIALE E PLURALITA’ DELLE AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE
FAMIGLIA
SCUOLA
CHIESE, PARTITI, FINO A POCO TEMPO FA ESERCITO
AZIENDA
MASS-MEDIA (TV, CINEMA, RADIO, STAMPA) E ULTIMAMENTE NUOVI MEDIA
(SOCIAL-MEDIA)
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SPECIALIZZAZIONE: ES. NON PIU’ LEVA MILITARE, ESERCITO COME AGENZIA DI
SOCIALIZZAZIONE PROFESSIONALE SOLO PER ALCUNI/E (LO STESSO VALE PER I
DIFFERENTI AMBIENTI LAVORATIVI O PER LA CHIESA RIVOLTA SOLO AI CREDENTI)
DILATAZIONE DEL PROCESSO DI SOCIALIZZAZIONE
LA MORATORIA PSICOSOCIALE DELLA POST-ADOLESCENZA: DILAZIONAMENTO
DELLE SCELTE (LAVORO, MATRIMONIO, ETC.) E SPERIMENTAZIONE
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SOCIALIZZAZIONE ALLA VECCHIAIA: DIFFICOLTA’ DI ACCETTAZIONE IN UNA
SOCIETA’ BASATA SU ESTETICA, DINAMICITA’, CONSUMI E SOCIALIZZAZIONE CHE E’
SVOLTA SOLO IN PARTE DAGLI ANZIANI, E SOLO IN PARTE DALLA FAMIGLIA =
NUOVE CONOSCENZE SVILUPPATE DA GENERAZIONI GIOVANI+ALTRE AGENZIE
COME SCUOLA E MASS-MEDIA
SOCIETA’ OCCIDENTALI: MORTE COME TABU’, SUA MEDICALIZZAZIONE E
TECNICIZZAZIONE NEGLI OSPEDALI E OCCULTAMENTO
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
PLURALITA’ DELLE AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE = POSSIBILE CONFLITTO
ES. LA CRESCENTE IMPORTANZA DEL GRUPPO DEI PARI
EINSENSTADT (1956): RUOLO POSITIVO DI MEDIAZIONE TRA MONDO AFFETTIVO E
PROTETTO DELL’INFANZIA E QUELLO IMPERSONALE E COMPETITIVO DEGLI ADULTI
MA ANCHE SCONTRO CON ALTRE AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE: ES. FAMIGLIA O
SCUOLA (SVILUPPO DI CULTURE ANTISCOLASTICHE, ETC.)
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
RAPPORTI GERARCHICI ANCHE NEL GRUPPO DEI PARI: ES. BULLISMO
PERCHE’ E’ CRESCIUTO IL PESO DEL GRUPPO DEI PARI?
TRASFORMAZIONE DELLA FAMIGLIA (V. ANCHE SLIDES 10) E PIU’ IN GENERALE
DE-ISTITUZIONALIZZAZIONE DELLE AGENZIE SOCIALI TRADIZIONALI:
+ ALLENTAMENTO DEI RAPPORTI TRA ISTITUZIONE E INDIVIDUO
(INDIVIDUALIZZAZIONE, OSSIA MAGGIORE MARGINE DI RE-INTERPRETAZIONE VS
VINCOLI STRINGENTI)
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
TALE ALLENTAMENTO DIPENDE DALLA MOLTIPLICAZIONE DELLE CERCHIE SOCIALI
A CUI APPARTIENE AL SINGOLO
E A LORO VOLTA LA PRESENZA DI PIU’ E DIFFERENTI CERCHIE SOCIALI SI COLLEGA
ALLA DIFFERENZIAZIONE DI GRUPPI E ISTITUZIONI
DIFFERENZIAZIONE
POSSIBILE CONFLITTO E AL TEMPO STESSO
MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DELLA RELATIVITA’, NON COMPLETEZZA DELLA
SOCIALIZZAZIONE RISPETTO AL SENSO DA ATTRIBUIRE A SE STESSI E AL MONDO
(V. SLIDES 09: CULTURA)
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
LA RISOCIALIZZAZIONE
FRATTURA POSSIBILE TRA SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA E SOCIALIZZAZIONE
SECONDARIA
ES. SCOLARIZZAZIONE E MOBILITA’ SOCIALE = MESSA IN DISCUSSIONE DELLA
VISIONE DEL MONDO SVILUPPATA NELLA FAMIGLIA DI ORIGINE (CIOE’
RIELABORAZIONE O ABBANDONO DELLA SUB-CULTURA DI CLASSE DI
PROVENIENZA)
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
QUANDO LA MESSA IN DISCUSSIONE E’ TOTALE (ES. CONVERSIONE RELIGIOSA) SI
ASSISTE ALL’ATTIVAZIONE DI NUOVI FORTI LEGAMI EMOTIVI TIPICI
DELL’INFANZIA E L’IDENTITA’ SI RISTRUTTURA (SI GUARDA E SI RICONSIDERA LA
PROPRIA BIOGRAFIA PASSATA CON UNO SGUARDO DEL TUTTO NUOVO)
Ne il film “Balla coi lupi” il protagonista acquisisce il punto di vista dell’altro fino
a divenire membro della comunità che osteggiava: da inglese ad indiano
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
IN SINTESI
PER L’ANALISI DELLE SOCIETA’ CONTEMPORANEE, L’INDUSTRIALE PRIMA E LA
POST-INDUSTRIALE POI, E’ ANCOR PIU’ VALIDA LA PROSPETTIVA
DELL’INTERAZIONE SOCIALE
+ ISTITUZIONI = CONFLITTO DI INTERPRETAZIONI+MARGINI DI AZIONE DI
NEGOZIAZIONE+POSSIBILITA’ DI SVILUPPARE L’ATTEGGIAMENTO INTERATTIVO
TIPICO DELL’ESSERE UMANO IN QUANTO ESSERE SOCIALE
+ CAPACITA’ DI INNOVAZIONE, SOPRATTUTTO DA PARTE DELLE NUOVE
GENERAZIONI
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
ES. IL SESSANTOTTO HA PRODOTTO UNA PARZIALE DE-ISTITUZIONALIZZAZIONE
DELL’ORDINE SOCIALE PRECEDENTE, CON I GIOVANI CHE HANNO MESSO IN
DISCUSSIONE MOLTE CERTEZZE DEGLI ADULTI DEL TEMPO: NUOVI RUOLI DI
GENERE, NUOVI RAPPORTI EDUCATIVI, NUOVI RUOLI GENITORIALI, NUOVA
CONCEZIONE DI MINORANZE E DISABILI, REVISIONE DEL CONCETTO DI DEVIANZA,
ETC.
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
8.3. LA IDENTITA’
Chi sono? Chi sei? Chi siamo?
Identità = vissuto come flusso continuo = orientamento a dare continuità alla
nostra biografia (nonostante cambiamenti fisici e sociali noi percepiamo di essere
sempre noi..che quel corpo e quella mente ci costituiscono..)
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
Identità formale: es. carta di identità, necessità’ dello Stato moderno di classificare
la popolazione del territorio su cui esercita il potere
Funzione nomica = ordine sociale
Ma anche necessità degli esseri umani di classificare la realtà nella quale agiscono,
di classificare gli altri e noi stessi
Classificazione = processo di definizione che presuppone vicinanza-distanza,
somiglianza-differenze, appartenenza e distinzione (v. SLIDES 07: CONSUMI)
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
AUTORIFLESSIVITA’: CAPACITA’ DELL’ESSERE UMANO DI RIFLETTERE SU SE
STESSO, DI PORRE SE STESSO COME OGGETTO DELLA PROPRIA RIFLESSIONE = LA
PRODUZIONE DI SE’
RICONOSCIMENTO (MI RICONOSCO E
RICONOSCO L’ALTRO)
DUNQUE, L’IDENTITA’ DESIGNA LA CAPACITA’ AUTORIFLESSIVA DI UN
INDIVIDUO DI ESSERE AD UN TEMPO SOGGETTO E OGGETTO DI SE STESSO, DI
PERCEPIRE LA PROPRIA CONTINUITA’ E COERENZA SPAZIO-TEMPORALE IN
RAPPORTO AD ALTRI CHE LO RICONOSCONO
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
IL DUPLICE VOLTO DELL’IDENTITA’
Identità personale = immagine che l’individuo ha di se stesso
Identità sociale = l’insieme dei ruoli svolti dal soggetto nelle varie sfere della
vita nelle quali agisce
IDENTIFICAZIONE (A CHI APPARTENGONO) E INDIVIDUAZIONE (COME
INTERPRETO, COSTRUISCO LA MIA “UNICITA’)
identificazione  il soggetto fa riferimento alle figure rispetto alle quali si sente
uguale o simile e con le quali condivide determinati caratteri. L’identificazione
conduce alla formazione del senso di appartenenza a un’entità collettiva definita
come “noi”
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
individuazione  il soggetto fa riferimento alle caratteristiche che lo distinguono
dagli altri, sia dagli altri gruppi ai quali non appartiene, sia dagli altri membri del
proprio gruppo, rispetto ai quali il soggetto si distingue per le proprie
caratteristiche fisiche e morali e per una propria storia individuale che è sua e di
nessun altro
MA VI POSSONO ESSERE INCONGRUENZE TRA IDENTITA’ SOCIALE RICONOSCIUTA
DAGLI ALTRI E IDENTITA’ CHE IL SOGGETTO SI ATTRIBUISCE = LOTTE PER IL
RICONOSCIMENTO (ES. IL MOVIMENTO GAY, LGBT, LE MINORANZE ETNICHE, O
LO STESSA LOTTA DI EMANCIPAZIONE DELLE DONNE = ES. MANCATO
RICONOSCIMENTO PUO’ PORTARE A FENOMENI COME IL FEMMINICIDIO)
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
L’IDENTITA’ E’ DUNQUE MUTEVOLE, CAMBIA IN FUNZIONE DEL CONFLITTO TRA
LE ISTITUZIONI, DELLA CAPACITA’ DEL SOGGETTO DI DISTANZIARSI DALL’AZIONE
SOCIALIZZANTE DI QUESTE
SI PENSI AI RUOLI DI GENERE:
DIFFERENZE BIOLOGICHE SONO STATE TRASFORMATE IN DIFFERENZE SOCIALI,
SPESSO FORIERE DI ASIMMETRIE E DISEGUAGLIANZE (INCLUSIONE NEL MONDO
DEL LAVORO, PARTECIPAZIONE POLITICA, DISTRIBUZIONE DI RICOMPENSE, ETC.)
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
V. TRASFORMAZIONE FAMIGLIA: BENESSERE E SCOLARIZZAZIONE, NUOVE ATTESE
SOCIALI DELLE DONNE, MAGGIORE PARTECIPAZIONE AL MERCATO DEL LAVORO =
MINORE TEMPO E MINORE IMPORTANZA AI RUOLI DOMESTICI E IDENTITA’
MOLTEPLICI
RINEGOZIAZIONE DEI RUOLI IN FAMIGLIA (CHI FA COSA, DIVISIONE DEL CARICO DI
LAVORO DOMESTICO, ETC.) = CONFLITTO TRA AMBITI ISTITUZIONALI (TEMPO DI
CURA/RIPRODUZIONE SOCIALE E TEMPO DI LAVORO, IDENTITA’ COME DONNA
MADRE, DONNA CASALINGA, E DONNA LAVORATRICE, DONNA CITTADINA..)
MODIFICAZIONE DEI RUOLI DI GENERE E DELLA STESSA VALUTAZIONE SOCIALE DI
COSA SIA “FEMMINILE” E COSA SIA “MASCHILE” = DISTANZA DAI RUOLI E
CENTRALITA’ DELLA PERSONA A PRESCINDERE DAL GENERE
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
8.4. LA DEVIANZA
Ogni società necessita di un sufficiente grado di cooperazione derivante
dalla conformità di ogni suo membro alle attese degli altri con cui
interagisce
SE SONO AL BAR NON MI ASPETTO DI AVERE UNO SCHIAFFO DAL CAMERIERE, NE’ LUI SI ASPETTA
CHE IO LO CHIAMI CON UN FISCHIO: PREVEDIBILITA’ DELL’AZIONE SOCIALE = CONFORMITA’ =
ORGANIZZAZIONE E ORDINE SOCIALE
FIORENZO PARZIALE
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
Le attese si fondano su norme sociali codificate o non codificate in leggi
Le norme sociali in quanto tali sono relative a un dato contesto:
es 1. In alcuni Paesi ci si aspetta che un uomo sia sposato con più mogli
(poligamia), in altri Paesi invece ci si aspetta che un uomo abbia una sola
moglie (monogamia) = norme sociali codificate in leggi
es 2. In alcuni Paesi ci si aspetta che l’ospite mangi tutta la pietanza
offertagli, in altri ci si aspetta il contrario (ossia che lasci una parte del cibo
offertogli nel piatto)
FIORENZO PARZIALE
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
DEVIANZA = comportamento di una persona o di un gruppo che viola
le norme di una collettività, siano esse formali (commettere un furto),
o informali (mangiare con le mani a ristorante, togliersi gli indumenti intimi in
tram) = comportamento che devia da quello medio-atteso (richiamo a concetti
della statistica)
ERGO, il CRIMINE E’ SOLO UN TIPO DI DEVIANZA, NON TUTTE LE DEVIANZE SONO
CRIMINALI (SE UN DOCENTE VIENE A LEZIONE IN TUTA DA GINNASTICA NON
COMMETTE UN REATO, MA COMUNQUE VIOLA UNA
NORMA SOCIALE)
LA CONFORMITA’ E’ GARANTITA DA MECCANISMI DI CONTROLLO SOCIALE MESSI
IN ATTO DALLE ISTITUZIONI. LE SANZIONI TANTO FORMALI QUANTO INFORMALI
HANNO DIVERSI GRADI DI SEVERITA’ (DAL RIMPROVERO AL CARCERE, UCCISIONE,
ETC.)
FIORENZO PARZIALE
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
ESTERNO: SANZIONI (CARCERE, MULTE, RIPROVAZIONE SOCIALE,
RIMPROVERO)
CONTROLLO SOCIALE
INTERNO: MEDIANTE SOCIALIZZAZIONE = INTERIORIZZAZIONE VALORI
(AUTOCONTROLLO, AUTOCENSURA: ES. NON MANGIO
CON LE MANI A RISTORANTE PERCHE’ LO RITENGO RIPROVEVOLE,
NON CORRO IN AUTO PERCHE’ NON VOGLIO METTERE A
REPENTAGLIO LA MIA VITA E QUELLA ALTRUI; NON BUTTO UN
PEZZO DI CARTA A TERRA PERCHE’ NON E’ GIUSTO/CORRETTO
SPORCARE LE STRADE). E’ LA MIA IDENTITA’ CHE MI PORTA AD
AGIRE IN UN CERTO MODO E NON TANTO LA PAURA DI INCORRERE
IN SANZIONI
FIORENZO PARZIALE
SOCIOLOGIA GENERALE
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
PERCHE’ ESISTE LA DEVIANZA?
Premessa: devianza e normalità non sono cose oggettive, sono costrutti
stabiliti all’interno di una data società
vs. spiegazioni biologiche ottocentesche come quella di Cesare
Lombroso, rivelatasi scientificamente infondata! Non esistono “facce da
criminali”
FIORENZO PARZIALE
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
La spiegazione funzionalista di Durkheim
La devianza è inevitabile (in tal senso normale), perché:
le cause della devianza non possono essere rintracciate né in fattori bioantropologici, caratteriali o naturali, né in condizioni patologiche del sistema
sociale
Ogni società ha i suoi devianti, ma la devianza è importante perché svolge 3
funzioni positive:
1. Rafforza la coscienza collettiva = condanna comune = rafforza le norme sociali
mediante le punizioni: le manifestazioni contro il terrorismo oggi =
Senso di appartenenza (siamo tutti Charlie Hebdo)
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
2. Definisce i confini morali tra bene e male, ricorda ciò che è ritenuto giusto e ciò
che non lo è
3. Preme sui confini morali, perché può col tempo essere adattiva e portare al
mutamento sociale (es. in “Occidente”, omosessualità oggi è considerata
normale rispetto a qualche decennio fa; oppure nascita dei figli fuori dal
matrimonio oggi è prassi comune, considerata spesso una forma nuova e
legittima di costituire una famiglia, mentre prima era molto stigmatizzata)
TUTTAVIA, SECONDO DURKHEIM, SE DEVIANZA SUPERA UNA CERTA SOGLIA =
CARENZA DI NORME: ANOMIA = DISGREGAZIONE SOCIALE CHE SI MANIFESTA
CON FENOMENI QUALE IL SUICIDIO ANOMICO (V. SLIDES 03)
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
La spiegazione funzionalista di Merton
Teoria della tensione: per tensione si intende la non corrispondenza tra
mete culturali e mezzi a disposizione: es. enorme importanza nelle
nostra società attribuita al successo personale, ma vi è diseguale
distribuzione dei mezzi per raggiungerlo = ciò può portare a
comportamenti devianti
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
Merton individua 5 tipi di comportamento
Modi di adattamento
Mete culturali
Mezzi istituzionalizzati
Conformità (es. lavorare sodo fare
carriera)
+
+
Innovazione
(es. rubare per arricchirsi)
+
–
Ritualismo
(es. burocrate che si adegua in maniera
passiva ma meticolosa alla procedure
disinteressandosi del fine istituzionale
della sua organizzazione)
–
+
Rinuncia
(auto-emarginazione: es. mendicante)
–
–
Ribellione
(messa in discussione non solo dei fini, ma
anche dei mezzi: movimento politico
antisistemico)
±
±
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
Spiegazioni interazioniste
Di devianza si è occupata in particolare la sociologia americana di inizio
Novecento grazie alla Scuola di Chicago che sviluppa per prima un metodo
per lo studio sociale della città: città americana fortemente attraversata da
processi migratori (Chicago passa da 5.000 a 4 milioni di abitanti fra il 1840 e
il 1930)
Alcuni temi: prostituzione, alcolismo, criminalità organizzata
Analisi dell’organizzazione spaziale della città: in alcuni quartieri si
diffondono norme, valori, regole in contrasto con quelle del resto della città
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
Generalizzazione teorica:
LA SOCIALIZZAZIONE AVVIENE IN PICCOLI GRUPPI = SUBCULTURE
Es. Sutherland sostiene che l’individuo diventa criminale quando le definizioni
di situazione sfavorevoli verso il rispetto delle norme prevalgono su quelle
favorevoli (principio di associazione differenziale) e mediante le interazioni con
i gruppi che frequenta = processo di apprendimento sociale di motivazioni e
tecniche di infrazione delle norme E NON INCLINAZIONE PERSONALE
Diversi studi hanno evidenziato come in alcuni contesti (es. USA, Inghilterra)
nella subcultura delinquente si riversa la frustrazione dei giovani della classe
operaia, dovuta alla mancata mobilità sociale che non consente loro di
ottenere un miglioramento dello status economico
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
Per la prospettiva dell’interazionismo simbolico e i continuatori della Scuola di
Chiacago:
la devianza è una reazione sociale, le cui origini vanno rintracciate nella
natura delle regole sociali e nelle reazioni che la società manifesta nei
confronti del deviante
NON E’ UN ATTO IN SE’ AD ESSERE DEVIANTE
“L’atto di iniettare eroina in una vena non è intrinsecamente deviante. Se
un’infermiera dà a un paziente delle droghe dietro prescrizione del medico, è
perfettamente in regola. È quando si fa una cosa in un modo che non è
definito pubblicamente come appropriato quel comportamento diventa
deviante. Il carattere deviante di un atto risiede nel modo in cui quest’atto è
definito dalla mentalità pubblica» [Becker 1971]
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
L’ETICHETTAMENTO: I GRUPPI SOCIALI CREANO LA DEVIANZA ISTITUENDO
NORME E APPLICANDOLE IN MANIERA TALE DA ETICHETTARE COME
OUTSIDERS CERTE PERSONE (IL PAZZO, LA PROSTITUTA, ETC.)
IL SOGGETTO COSI’ MARCHIATO INTERIORIZZA L’ETICHETTA DI DEVIANTE
CHE ENTRA A FAR PARTE DELLA SUA IDENTITA’ (SE TRATTATO DA
PSICOPATICO DA INFERMIERI E MEDICI IL PAZIENTE COMINCERA’ AD
AUTORICONOSCERSI COME TALE)
Dunque l’apprendimento, l’interiorizzazione, può portare non solo a
conformità ma anche a devianza sociale (v. SLIDES 04: GOFFMAN e rapporti
di potere nelle ISTITUZIONI TOTALI)
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8. SOCIALIZZAZIONE, IDENTITA’ E DEVIANZA
EDWIN LEMERT (1981) PROPONE UNA VERSIONE RIELABORATA DELLA
TEORIA DELL’ETICHETTAMENTO DI BECKER, FACENDO DISTINZIONE TRA:
Devianza primaria = allontanamento più o meno temporaneo e grave da
valori o norme sociali e giuridiche, per mezzo di un comportamento che ha
«implicazioni soltanto marginali per la struttura psichica dell’individuo;
essa non dà luogo ad una riorganizzazione simbolica a livello degli
atteggiamenti nei riguardi del sé e dei ruoli sociali»
Devianza secondaria: non è legata tanto alla motivazione deviante del
soggetto, quanto agli atteggiamenti di disapprovazione e isolamento che
la società mette in atto verso l’individuo che ha trasgredito le norme.
La reiterazione di comportamenti devianti, dunque, sarebbe un
meccanismo di difesa e di adattamento nei confronti della reazione sociale
ricevuta.
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