Applicazione del D.M. 2008 con PRO_SAP 2S.I. s.r.l. Ing. Tommaso Mariacci [email protected] www.2si.it Ing. Gennj Venturini [email protected] 20090720 Fasi dell’analisi z z z z z z z Definizione del sistema costruttivo Definizione dello schema strutturale Dimensionamento di massima e modellazione Analisi dei carichi e analisi sismica Controllo dei risultati Progettazione degli elementi strutturali Generazione degli esecutivi ___ 2 Definizione del sistema costruttivo z z Le prescrizioni di norma variano a seconda del sistema costruttivo dell’edificio da progettare In particolare si fa riferimento a: { { { { { Costruzioni con Costruzioni con Costruzioni con calcestruzzo; Costruzioni con Costruzioni con struttura in cemento armato; struttura in acciaio; struttura composta in acciaio e struttura in muratura. struttura in legno ___ Definizione dello schema strutturale z z z Per ciascun sistema costruttivo è possibile individuare lo schema strutturale. Ad esempio un edificio con sistema costruttivo in c.a. può essere a pareti portanti o pilastri In sede di definizione del fattore di struttura q verranno approfonditi i vari schemi strutturali. ___ 3 Edifici misti z z Le NTC definiscono diversi sistemi costruttivi, nel caso di edifici misti è necessario individuare una sola tecnologia resistente alle azioni sismiche . Ad esempio in un edificio muratura con alcuni pilastri in c.a. assegnare ai pilastri la proprietà “asta”, così la muratura porterà l’intera azione sismica. ___ Dimensionamento di massima z z z Le norme tecniche per le costruzioni pongono l’accento sull’importanza del dimensionamento di massima finalizzato anche al controllo dei risultati ottenuti attraverso l’analisi con l’elaboratore. Nel capitolo 10 si legge: “Spetta al progettista il compito di sottoporre i risultati delle elaborazioni a controlli che ne comprovino l’attendibilità. Tale valutazione consisterà nel confronto con i risultati di semplici calcoli, anche di larga massima, eseguiti con metodi tradizionali e adottati, ad esempio, in fase di primo proporzionamento della struttura. Inoltre, sulla base di considerazioni riguardanti gli stati tensionali e deformativi determinati, valuterà la consistenza delle scelte operate in sede di schematizzazione e di modellazione della struttura e delle azioni. Nella relazione devono essere elencati e sinteticamente illustrati i controlli svolti, quali verifiche di equilibrio tra reazioni vincolari e carichi applicati, comparazioni tra i risultati delle analisi e quelli di valutazioni semplificate, etc.” ___ 6 Modellazione della struttura z Una volta che sono stati identificati gli schemi strutturali e si è effettuato il dimensionamento di massima si può procedere con la modellazione. z Sarà necessario inserire nell’archivio delle sezioni di PRO_SAP i risultati del predimensionamento. ___ 7 Modellazione della struttura z Dopo aver impostato gli archivi si può procedere con la modellazione. z Sono disponibili 3 metodologie di input: Inserimento dei nodi e degli elementi { Utilizzo dei generatori { Import di un architettonico { z Si considera una struttura già modellata. [Calcestruzzo_DM08_no carichi.psp] ___ 8 Analisi dei carichi z z z L’analisi dei carichi secondo le n.t.c distingue due tipi di permanenti: G1 pesi propri + permanenti compiutamente definiti G2 permanenti non compiutamente definiti (ad es. tramezze) ___ Analisi dei carichi Paragrafo 2.6 ___ Definizione dei carichi dei solai Nell’archivio dei solai è necessario definire: z G1: pp+p def= pesi propri + permanenti compiutamente definiti z G2:o non def= permanenti non compiutamente definiti (ad es. tramezze) z Sovr. var (o neve)= carichi variabili o da neve sul solaio z Coeff. psi0, psi1, psi2 (definiti nella tabella 2.5.I del DM08) ___ Definizione dei carichi dei solai ___ Azione sismica z PRO_SAP consente di effettuare le verifiche in conformità alle NTC: ___ Analisi sismiche disponibili z z z z z Con PRO_SAP è possibile effettuare 3 tipi di analisi: Analisi statica lineare Analisi dinamica lineare Analisi statica non lineare A breve anche dinamica non lineare (smorzatori, dissipatori) ___ 13 Tipi di analisi sismiche - Esk L’analisi statica lineare (paragrafo 7.3.2 D.M. 2008) consiste nell’applicazione di un sistema di forze statiche (equivalenti alle forze di inerzia indotte dall’azione sismica). ___ Tipi di analisi sismiche - Esk z Par. 7.3.2: Può essere effettuata “per le sole costruzioni la cui risposta sismica, in ogni direzione principale, non dipenda significativamente dai modi di vibrare superiori” z Par 7.3.3.2: Può essere effettuata “a condizione che il periodo del modo di vibrare principale nella direzione in esame (T1) non superi 2,5 TC o TD e che la costruzione sia regolare in altezza.” ___ 15 Analisi statica lineare (Esk) z z Da utilizzarsi quando le strutture sono sufficientemente regolari e semplici Distribuzione di forze orizzontali che rappresentano, in modo semplificato, l’effetto del primo modo di vibrare ___ 17 Analisi statica lineare (Esk) ___ 18 Analisi statica lineare (Esk) ___ 19 Tipi di analisi sismiche - Edk L’analisi dinamica lineare 7.3.2 è il metodo d’analisi lineare di riferimento per determinare gli effetti dell’azione sismica consiste: - nella determinazione dei modi di vibrare della costruzione (analisi modale) - nel calcolo degli effetti dell’azione sismica, rappresentata dallo spettro di risposta di progetto, per ciascuno dei modi di vibrare individuati (analisi spettrale) - nella combinazione degli effetti. ___ 20 Tipi di analisi sismiche - Edk Devono essere considerati tutti i modi con massa partecipante significativa. È opportuno a tal riguardo considerare tutti i modi con massa partecipante superiore al 5% e comunque un numero di modi la cui massa partecipante totale sia superiore all’85%. ___ Analisi dinamica (Edk) z Analisi modale Æ Determinazione delle forme modali e dei periodi propri della struttura sulla base delle masse e delle rigidezze ___ 22 Analisi dinamica (Edk) z Analisi spettrale Æ Calcolo della risposta della struttura attraverso lo spettro (in termini di forze, spostamenti, sollecitazioni) ___ 23 Analisi dinamica spettrale (Edk) Vb,j è il taglio alla base corrispondente a ciascun modo Dove: Se(T) è l’ordinata spettrale al tempo T Mj* è la massa efficace del modo z ___ 24 Analisi dinamica (Edk) z La deformata è espressa come combinazione (CQC o SRSS) delle singole deformate modali ___ 25 Analisi statica non lineare (Esk) z z L’analisi non lineare statica consiste nell’applicare alla struttura i carichi gravitazionali e, per la direzione considerata dell’azione sismica, un sistema di forze orizzontali distribuite, ad ogni livello della costruzione, proporzionalmente alle forze d’inerzia ed aventi risultante (taglio alla base) Fb. Tali forze sono scalate in modo da far crescere monotonamente, sia in direzione positiva che negativa e fino al raggiungimento delle condizioni di collasso locale o globale, lo spostamento orizzontale dc di un punto di controllo coincidente con il centro di massa dell’ultimo livello della costruzione (sono esclusi eventuali torrini). Il diagramma Fb - dc rappresenta la curva di capacità della struttura. ___ 26 Analisi statica non lineare (Esk) z z Distribuzione di forze proporzionale alla prima forma modale Distribuzione di forze proporzionale alle masse ___ Analisi statica non lineare (Esk) ___ Inserimento dei carichi z z In una fase iniziale si effettua un’analisi sismica STATICA (Esk) dell’edificio per determinare la risposta che ha nei confronti dell’azione sismica. Si procede poi alla verifica di regolarità, utilizzando un valore del parametro q (coefficiente di struttura) di primo tentativo. [Dati di carico Æ Casi di Carico] ___ 29 Definizione dei carichi sismici z z z In base alle caratteristiche dell’edificio si determina il tipo di analisi da effettuare (Edk o Esk) E’ necessario definire i casi di carico sismici in ciascuna delle due direzioni orizzontali (alfa = 0 e alfa = 90). Per ogni caso di carico bisogna assegnare un’eccentricità accidentale positiva e negativa. ___ 30 Eccentricità aggiuntiva Paragrafo 7.6.2: Per tenere conto della variabilità spaziale del moto sismico, nonché di eventuali incertezze nella localizzazione delle masse, al centro di massa deve essere attribuita una eccentricità accidentale rispetto alla sua posizione quale deriva dal calcolo. Per i soli edifici ed in assenza di più accurate determinazioni l’eccentricità accidentale in ogni direzione non può essere considerata inferiore a 0,05 volte la dimensione dell’edificio misurata perpendicolarmente alla direzione di applicazione dell’azione sismica. Detta eccentricità è assunta costante, per entità e direzione, su tutti gli orizzontamenti. ___ Stati limite previsti dalle NTC z - Le NTC prevedono Stato Stato Stato Stato Limite Limite Limite Limite di di di di Operatività (SLO) Danno (SLD) (per il controllo degli spostamenti) salvaguardia della Vita (SLV) (per la progettazione) prevenzione del Collasso (SLC) SLO serve per il controllo degli spostamenti di strutture strategiche (si veda par. 7.3.7.1). SLC serve per la verifica di edifici esistenti e di edifici con isolatori sismici ___ 31 Definizione dei carichi sismici z Come minimo per una abitazione servono 8 casi di carico: {SLV con alfa = 0 ed eccentricità positiva {SLV con alfa = 0 ed eccentricità negativa {SLV con alfa = 90 ed eccentricità positiva {SLV con alfa = 90 ed eccentricità negativa {SLD con alfa = 0 ed eccentricità positiva {SLD con alfa = 0 ed eccentricità negativa {SLD con alfa = 90 ed eccentricità positiva {SLD con alfa = 90 ed eccentricità negativa Æ PRO_SAP inserisce in automatico i suddetti carichi 33 se la tabella dei casi di ___ carico è vuota. Definizione dei carichi sismici zParagrafo 7.2.1 Sisma verticale: z La componente verticale deve essere considerata solo in presenza di elementi pressoché orizzontali con luce superiore a 20 m, elementi precompressi (con l’esclusione dei solai di luce inferiore a 8 m), elementi a mensola di luce superiore a 4 m, strutture di tipo spingente, pilastri in falso, edifici con piani sospesi, ponti, costruzioni con isolamento nei casi specificati in § 7.10.5.3.2 e purché il sito nel quale la costruzione sorge non ricada in zona 3 o 4. ___ 34 Spettri di progetto e duttilità z z z Dallo spettro elastico si determina lo spettro di progetto per lo Stato Limite Ultimo riducendolo del fattore di struttura q Il valore di q è fornito dalla normativa è funzione dei materiali, delle tipologie strutturali, del grado di iperstaticità e della duttilità attesa. Dopo il controllo di regolarità si approfondirà con esempi di calcolo di q ___ 35 Spettri di progetto secondo NTC Il fattore di struttura q è importantissimo perché le sollecitazioni sulla struttura sono inversamente proporzionali a q z Sistema costruttivo più duttile Æ q più grande Æ con forze sismiche inferiori. z Sistema costruttivo meno duttile (ad esempio edificio in muratura) Æ q più piccolo Æ forze sismiche maggiori. z Non regolarità in altezza Æ q più piccolo Æ forze sismiche maggiori ___ 36 Definizione spettri in PRO_SAP z In figura sono rappresentati: { { z Lo spettro per lo Stato limite di Danno (in rosso) Lo spettro di progetto per lo SLV (in blu) Calcolati dal programma attraverso il comando: [Dati di carico Æ Casi di carico sismici] ___ 37 Spettri di progetto secondo NTC Per la definizione degli spettri di progetto secondo le NTC è necessario conoscere la latitudine e la longitudine della zona in cui si trova la struttura da verificare. Ad esempio: FERRARA: Lat.:11.618 Long.:44.836 ___ 38 Spettri di progetto secondo NTC z L’ ALLEGATO A ALLE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI e le tabelle A1 e A2 forniscono i valori di ag, Fo e T*C per la determinazione degli spettri. z I valori vengono forniti in funzione del periodo di ritorno TR 39 ___ Spettri di progetto secondo NTC Il periodo di Ritorno TR si determina con la formula: Dove: VR: Vita di Riferimento (dipende dal tipo di costruzione e dalla classe d’uso) PVR: probabilità di superamento (dipende dal tipo di stato limite in esame) ___ 40 Spettri di progetto secondo NTC Tipo di costruzione: Vita Nominale •Opere provvisorie […] •Opere ordinarie[…] •Grandi opere[…] Classe d’uso: presenza occasionale di persone • normali affollamenti […] • affollamenti significativi […] • con funzioni pubbliche[…] Vita di Riferimento VR = VN · CU Periodo di Ritorno Probabilità di superamento PVR: Stati limite di esercizio Stati limite ultimi SLO Æ 81% SLD Æ 63% SLV Æ 10% SLC Æ 5% Nelle tabelle dell’allegato A con latitudine, longitudine e periodo di ritorno è possibile individuare i parametri degli spettri: ag, Fo, T*C ___ 41 Accelerazione al suolo z Con PRO_SAP è possibile calcolare in automatico longitudine, latitudine e tempo di ritorno per i casi di carico Æ “pericolosità sismica” ___ 42 Spettri di progetto secondo NTC ___ Spettri di progetto secondo NTC Per l’inserimento delle coordinate geografiche è possibile: z Imputare il comune di appartenenza delle edificio Æ il programma assegnerà automaticamente latitudine e longitudine z Imputare manualmente latitudine e longitudine reperite su internet ___ 43 Spettri di progetto secondo NTC ___ 45 Spettri di progetto secondo NTC z La vita di riferimento è ottenuta attraverso la formula: z VR = VN · CU ___ 46 Spettri di progetto secondo NTC z Categoria di suolo e categoria topografica determinano la forma dello spettro. ___ 47 Spettri di progetto z Per la determinazione dei parametri degli spettri si usano le tabelle dell’allegato A ___ 48 Spettri di progetto ___ 49 Spettri di progetto z z Equazioni per lo spettro elastico (par 3.2.3.2.2) Per lo spettro di progetto si assegna q=1/eta (par. 3.2.3.5) ___ 50 Spettri di progetto z PRO_SAP assegna in automatico i valori dei parametri degli spettri in base ai dati assegnati in precedenza. ___ 51 Definizione spettri ___ 52 Eccentricità aggiuntiva Paragrafo 7.2.3 Qualora la distribuzione di elementi non strutturali elementi sia fortemente irregolare in pianta, gli effetti di tale irregolarità debbono essere valutati e tenuti in conto. Questo requisito si intende soddisfatto qualora si incrementi di un fattore 2 l’eccentricità accidentale. Æ Eccentricità X= Eccentricità Y=10% ___ 53 Definizione delle masse sismiche ___ 54 Definizione delle masse sismiche z z I moltiplicatori per la determinazione delle masse sismiche dei carichi accidentali si distinguono in: { Qsk e Qnk : il coefficiente moltiplicativo è posto pari ad 1 poiché i coefficienti sono stati assegnati nell’archivio del carico del solaio { Qk generico: è necessario introdurre il coefficiente Nota: i carichi di tipo Qvk (azione del vento), Qtk (azione termica), Pk (precompressione) non vengono proposti in quanto il programma automaticamente impone che non contribuiscano alle masse sismiche. ___ 55 Definizione delle masse sismiche zNota sui carichi su elementi D3: I carichi di pressione non generano massa sismica (il programma avverte con un messaggio) Nel caso si desideri inserire un carico su un D3 che generi massa sismica bisogna inserire un carico “variabile generale” e spuntare l’opzione “usa per carico di superficie”. ___ 56 Combinazioni z z La definizione delle combinazioni è strettamente necessaria solo per la progettazione degli elementi strutturali. In ogni caso combinazioni possono essere definite per il controllo delle azioni assegnate alla struttura e per il controllo dello stato tensio-deformativo della stessa. Il programma prevede combinazioni SLU senza sisma e con sisma. ___ 57 Combinazioni - paragrafo 2.5.3 ___ 58 Combinazioni NTC, Paragrafo 7.3.5 Gli effetti sulla struttura (sollecitazioni, deformazioni, spostamenti, ecc.) sono combinati successivamente, applicando la seguente espressione: 1,00×Ex + 0,30×Ey + 0,30×Ez con rotazione dei coefficienti moltiplicativi e conseguente individuazione degli effetti più gravosi. La componente verticale verrà tenuta in conto ove necessario (v. § 7.2.1). 59 ___ Combinazioni E’ possibile effettuare le combinazioni sia con approccio 1 e approccio 2 (paragrafo 2.6) Tipicamente è necessario inserire: { { { { { { ___ SLU stutt. SL sismica (inserisce le combinazioni SLO, SLD, SLV, SLC) SLE rare SLE freq. SLE perm SLU accid (solo per le verifiche di resistenza al fuoco) 60 Combinazioni zLe combinazioni sono automatiche, è possibile verificare e personalizzare i coefficienti di combinazione61 ___ Esecuzione delle analisi z z z Nel caso di analisi statica è possibile passare direttamente alla visualizzazione dei risultati. Nel caso di analisi dinamica devono essere considerati tutti i modi con massa partecipante significativa. È opportuno a tal riguardo considerare tutti i modi con massa partecipante superiore al 5% e comunque un numero di modi la cui massa partecipante totale sia superiore all’85%. Per la combinazione degli effetti relativi ai singoli modi deve essere utilizzata una combinazione quadratica completa degli effetti relativi a ciascun modo ___ 62 Esecuzione delle analisi Si esegue una analisi statica lineare per z valutare la regolarità z determinare il fattore di struttura q ___ 63 REGOLARITA’ Valutazione della regolarità di un edificio secondo il capitolo 7 delle NTC. z REGOLARITA’ IN PIANTA z REGOLARITA’ IN ALTEZZA ___ 64 Regolarità dell’edificio z Regolarità in pianta (NTC par 7.2.2) Verifiche di tipo geometrico Æ Verifiche di tipo analitico Æ ___ 65 Regolarità in pianta: verifiche geometriche a) Controllo simmetria pianta b) Controllo dimensioni del rettangolo in cui è inscritto c) Controllo rientri e sporgenze d) Valutazione della rigidezza dei solai ___ 66 Regolarità in pianta z PRO_SAP mostra la posizione dei baricentri nella visualizzazione dei casi di carico sismici Il cerchio nero rappresenta il baricentro delle rigidezze. Il cerchio rosso rappresenta il baricentro delle masse. ___ 67 Regolarità in pianta La regolarità in pianta consente di utilizzare il valore di alfau/alfa1 disponibile nelle tabelle della normativa (per il calcolo del fattore di struttura q). z Per le costruzioni non regolari in pianta, si possono adottare valori di au/a1 pari alla media tra 1,0 ed i valori di volta in volta forniti per le diverse tipologie costruttive. (paragrafp 7.3.1) ___ Regolarità dell’edificio z Regolarità in altezza (NTC, par 7.2.2) Verifiche di tipo geometrico Æ Verifiche di tipo analitico Æ ___ 69 Regolarità in altezza: punto e) e) Verifica che i sistemi resistenti si estendano per tutta l’altezza dell’edificio z Controllo da eseguire sull’architettonico. ___ 70 Regolarità in altezza: punto f) f) massa e rigidezza rimangono costanti o variano gradualmente, senza bruschi cambiamenti, dalla base alla cima dell’edificio (le variazioni di massa da un piano all’altro non superano il 25 %, la rigidezza non si abbassa da un piano al sovrastante più del 30% e non aumenta più del 10%); ai fini della rigidezza si possono considerare regolari in altezza strutture dotate di pareti o nuclei in c.a. di sezione costante sull’altezza o di telai controventati in acciaio, ai quali sia affidato almeno il 50% dell’azione sismica alla base; ___ 71 Regolarità in altezza: punto f) Nel contesto assegnazione carichi, visualizzano un caso di carico sismico, il programma fornisce informazioni sulla massa sismica (M) e sulla rigidezza (EJ) in direzione x ed in direzione y. ___ 72 Regolarità in altezza: punto f) z z z La valutazione della rigidezza può essere effettuata, oltre che a livello di singolo elemento strutturale, anche a livello di piano. Valutazione della rigidezza come rapporto tra il taglio complessivo e lo spostamento relativo di piano d Valutazione eseguita in x ed in y. 73 ___ Regolarità in altezza: punto f) z z z Lo spostamento relativo di due punti si ottiene a monitor attraverso il comando “deformazioni Æ relativa” la relazione dell’analisi statica equivalente riporta la forza di piano rigidezza = forza/spostamento [verifica convenzionale suggerita dal manuale “progetto antisismico di edifici in cemento armato” edito da iusspress] Quota Forza Sismica Tot. parziale M Sismica x g daN daN daN 15.20 4.156e+04 4.156e+04 12.10 3.373e+04 9.00 2.509e+04 5.90 2.80 m Pos. GX Pos. GY E agg. X-X E agg. Y-Y m m m m 2.317e+05 10.98 5.94 0.0 0.60 7.963e+04 2.362e+05 10.97 6.03 0.0 0.60 1.081e+05 2.362e+05 10.97 6.03 0.0 0.60 1.645e+04 1.269e+05 2.362e+05 10.97 6.03 0.0 0.60 8258.95 1.365e+05 2.500e+05 10.97 6.13 0.0 0.60 Esempio di verifica eseguita per la pilastrata 9, direzione x ___ 74 Regolarità in altezza: punto f) z z z ai fini della rigidezza si possono considerare regolari in altezza strutture dotate di pareti o nuclei in c.a. di sezione costante sull’altezza o di telai controventati in acciaio, ai quali sia affidato almeno il 50% dell’azione sismica alla base; Con PRO_SAP è possibile determinare quanto taglio prendono le pareti e quanto i pilastri. Nella relazione di calcolo è disponibile il taglio a ciascuna quota. ___ Regolarità in altezza: punto f) zNel menu deformazioni Æ sismica informazioni zÈ disponibile la somma dei tagli assorbiti dai soli pilastri zÈ possibile ottenere la percentuale di taglio presa dai pilastri. (in questo caso, alla base Vtot=1.269e+05, Vpil=4.426e+04 Æ 35% Æ verifica soddisfatta) ___ 75 Regolarità in altezza: punto g) g) nelle strutture intelaiate progettate in CD “B” il rapporto tra resistenza effettiva e resistenza richiesta dal calcolo non è significativamente diverso per orizzontamenti diversi (il rapporto fra la resistenza effettiva e quella richiesta, calcolata ad un generico orizzontamento, non deve differire più del 20% dall’analogo rapporto determinato per un altro orizzontamento); può fare eccezione l’ultimo orizzontamento di strutture intelaiate di almeno tre orizzontamenti; ___ 77 Regolarità in altezza: punto g) Una volta effettuata la progettazione dei pilastri, nel contesto “assegnazione dati di progetto” sono disponibili i risultati: zRapporto D/C V2 zRapporto D/C V3 che mostrano il rapporto tra la resistenza richiesta (D) (taglio agente sul pilastro) e la resistenza effettiva (C) (ottenuta come rapporto tra la somma dei momenti resistenti alla base e in testa a ciascun pilastro e la luce del pilastro) ___ 78 Regolarità in altezza: punto h) h) eventuali restringimenti della sezione orizzontale dell’edificio avvengono in modo graduale da un piano al successivo, rispettando i seguenti limiti: ad ogni piano il rientro non supera il 30% della dimensione corrispondente al primo piano, né il 20% della dimensione corrispondente al piano immediatamente sottostante. Fa eccezione l’ultimo piano di edifici di almeno quattro piani per il quale non sono previste limitazioni di restringimento. Æ La verifica di questo requisito di regolarità si basa sullo studio dell’architettonico. ___ Regolarità in altezza La regolarità in altezza consente di assegnare KR=1 (per il calcolo del fattore di struttura q) . La regolarità in altezza consente di effettuare analisi statiche. (per gli edifici in muratura l’analisi statica si può fare anche per edifici non regolari in altezza) ___ 79 Irregolarità dell’edificio: conseguenze Se l’edificio non è regolare in altezza: z Non è consentita l’analisi statica lineare (tranne per gli edifici in muratura) z Nel calcolo del fattore di struttura q è fondamentale assegnare il valore di KR. Per questo motivo nei dati per l’analisi era stato assegnato un q denominato di “fattore di struttura iniziale”. Una volta definite le masse sismiche si hanno le informazioni utili per aggiornare (se necessario) q. z Per gli edifici non regolari il coefficiente di struttura q è più basso: KR = 0.8 ___ 81 Calcolo del fattore di struttura q z Paragrafo 7.3.1 - Generale z q = q0 * KR q0 dip dal tipo di struttura e da αu/α1 KR =1 per costruzioni regolari in altezza KR = 0.8 per costruzioni NON regolari N.B.: se l’edificio non è regolare in pianta devo prendere per αu/α1 la media tra 1 e i valori in tabella per le varie tipologie costruttive ___ 82 Calcolo del fattore di struttura q z Par. z z z z 7.4.3.2 Costruzioni in calcestruzzo strutture a telaio, nelle quali la resistenza alle azioni sia verticali che orizzontali è affidata principalmente a telai spaziali, aventi resistenza a taglio alla base ≥ 65% della resistenza a taglio totale; - strutture a pareti, nelle quali la resistenza alle azioni sia verticali che orizzontali è affidata principalmente a pareti, singole o accoppiate, aventi resistenza a taglio alla base ≥ 65% della resistenza a taglio totale; - strutture miste telaio-pareti, nelle quali la resistenza alle azioni verticali è affidata prevalentemente ai telai, la resistenza alle azioni orizzontali è affidata in parte ai telai ed in parte alle pareti, singole o accoppiate; se più del 50% dell’azione orizzontale è assorbita dai telai si parla di strutture miste equivalenti a telai, altrimenti si parla di strutture miste equivalenti a pareti; - strutture deformabili torsionalmente, composte da telai e/o pareti, la cui rigidezza torsionale non soddisfa ad ogni piano la condizione r/ls > 83 0,8. ___ Calcolo del fattore di struttura q z z z Con PRO_SAP è possibile (come visto in precedenza) valutare quanto taglio prendono i pilastri, in questo caso il 35% (il 65% è portato dalle pareti) Con PRO_SAP è possibile valutare r/ls (nel contesto assegnazione carichi), in questo caso è <di 0.8. Æ struttura deformabile torsionalmente ___ Calcolo del fattore di struttura q ___ 85 Calcolo del fattore di struttura q Per strutture deformabili torsionalmente è necessario calcolare kw (alfa 0 è il valore assunto in prevalenza dal rapporto tra altezze e larghezze delle pareti). In questo caso Kw=0.95; KR=1 Æ q = q0·alfau/alfa1·KR·Kw= 1.9 ___ 86 Calcolo del fattore di struttura q zAl passo 3 della definizione dei carichi sismici è possibile lanciare un programma per il calcolo di q Æ bottone Aiuto … ___ Calcolo del fattore di struttura q Per la determinazione di q è necessario effettuare le valutazioni di regolarità in pianta e in altezza. È possibile agire in 2 modi: 1. Si considera l’edificio non regolare ne in pianta ne in altezza e si calcola un valore di q piccolo (a favore di sicurezza) 2. Si calcola il reale valore di q, facendo le valutazioni di regolarità, poi si torna nel contesto assegnazione carichi, si modifica q al passo 3 della definizione delle masse sismiche e si rifanno le analisi. ___ Calcolo del fattore di struttura q z Par. z 7.4.5 Strutture prefabbricate Oss: Il fattore q deve essere ridotto del 50% nel caso in cui i collegamenti non rispettino le indicazioni riportate nel § 7.4.5.2 e non può assumere un valore maggiore di 1,5 per strutture che non rispettino le indicazioni riportate nel § 7.4.5.3. ___ 89 Calcolo del fattore di struttura q z Par. z 7.5.2.2 Strutture in acciaio Tali valori di q0 sono da intendersi validi a patto che vengano rispettate le regole di progettazione e di dettaglio fornite dal §7.5.4 al § 7.5.6. ___ 90 Calcolo del fattore di struttura q z Par. 7.7.3 Strutture in legno ___ 91 Calcolo del fattore di struttura q z Par. z 7.8.1.4 Costruzioni in muratura Oss: l’analisi lineare statica è applicabile nei casi previsti al § 7.3.3.2., anche nel caso di costruzioni irregolari in altezza, purché si ponga lambda = 1 ___ 92 Controllo risultati Paragrafo 10.2 “giudizio motivato i accettabilità dei risultati” z Basandosi sui calcoli effettuati in fase di dimensionamento di massima si controllano z { { { { z sforzi normali nei pilastri momenti flettenti nelle travi taglio indotto dalle azioni sismiche reazioni vincolari, … si confronteranno coi calcoli manuali e si allegheranno alla relazione ___ 93 Controllo spostamenti SLD-SLO z7.3.7.2 Verifiche in termini di contenimento del danno zAttivare una combinazione SLE (SLD o SLO) zAttivare deformazioni Æ sismica 1000/H (per strutture a pilastri) zAttivare deformazioni Æ sismica 1000/H (nodi) (per strutture a pareti, rendendo visibili solo i nodi che appartengono agli implacati) ___ 94 Controllo spostamenti SLD-SLO ___ 95 Controllo spostamenti SLD zPer le costruzioni ricadenti in classe d’uso I e II si deve verificare che l’azione sismica di progetto non produca spostamenti eccessivi interpiano: ___ 96 Controllo spostamenti SLO zPer le costruzioni ricadenti in classe d’uso III e IV si deve verificare che l’azione sismica di progetto produca […] spostamenti interpiano ottenuti dall’analisi in presenza dell’azione sismica di progetto relativa allo SLO (v. § 3.2.1 e § 3.2.3.2) inferiori ai 2/3 dei limiti in precedenza indicati. x SLO dr<0,0033 h x SLO dr<0,0067 h x SLO dr<0,002 h x SLO dr<0,0027 h ___ 97 Effetto P-delta z Per tener conto degli effetti del secondo ordine (se 0.1< θ < 0.2) si incrementano gli effetti dell’azione sismica del fattore 1/(1-θ) ___ 98 Controllo spostamenti SLV zParagrafo 7.3.3.3 Gli spostamenti dE della struttura sotto l’azione sismica di progetto allo SLV si ottengono moltiplicando per il fattore i valori dE ottenuti dall’analisi lineare, dinamica o statica, secondo l’espressione seguente: dE = ± μd·dEe dove μd = q se T1 ≥ TC μd =1+(q -1)·TC /T1 se T1 < TC In ogni caso μd ≤ 5q – 4. 99 ___ Controllo spostamenti SLV La mappa delle traslazioni dei nodi allo SLV, in PRO_SAP, rappresenta gli spostamenti che derivano dall’analisi (non amplificati). L’incremento è utilizzato solo per il calcolo dell’effetto PDelta. Il valore di μd è disponibile in relazione, nel capitolo delle analisi sismiche. ___ 100 Controllo spostamenti SLV zParagrafo 7.3.1 Le non linearità geometriche sono prese in conto, quando necessario, attraverso il fattore θ appresso definito. In particolare, per le costruzioni civili ed industriali esse possono essere trascurate nel caso in cui ad ogni orizzontamento risulti: z θ < 0.1 Dove: θ = P ⋅dr V ⋅h ÆSe θ < 0.1 non è necessario tener conto degli effetti del 2° ordine 0.1< θ < 0.2 è possibile tener conto degli effetti del secondo ordine tramite il metodo p-delta ÆIn ogni caso θ deve essere < 0.3 ÆSe ___ 101 Effetto P-delta z Per effettuare un’analisi dell’effetto p-delta con PRO_SAP si procede in questo modo: { { { z Contesto “visualizzazione risultati” Modifica Æ comandi avanzati Æ analisi avanzate Effetto p-delta Æ selezionare le combinazioni di interesse (in cui siano presenti azioni orizzontali) Nota bene: quando si applica l’effetto p-delta devono essere visibili solo i nodi significativi per l’analisi. ___ 102 Effetto P-delta z Il comando deformazioni Æ effetto p-delta x (o y) consente di visualizzare il risultato dell’analisi (coefficiente θ) ___ 103 Effetto P-delta z Nei criteri di progetto l’opzione “includi effetti del II Ordine” consente di effettuare una progettazione dei pilastri che tenga in conto del coeff. di amplificazione 1/(1θ) ___ 104 Tagli di piano Il comando “risultati globali” consente di visualizzare la somma dei tagli agenti negli elementi selezionati. FTOT= 171 200 daN (risultato disponibile in relazione) FPIL= 69 900 daN (pari al 40% del taglio totale) FSET= 101 300 daN (pari al 60% del taglio totale) ___ 105 Progettazione di strutture in c.a. z Progettazione agli stati limite z Gerarchia delle resistenze z Lettura dei risultati in Pro_Sap z Progetto CLS – ACCIAIO - MURATURA ___ 106 Materiali z Paragrafo 11.2 Calcestruzzo { Classe Rck Resistenza caratteristica cubica del conglomerato cementizio; { Sigma fctm Resistenza media a trazione semplice; { Modulo E Modulo (Young) di elasticità normale; { Poisson Coefficiente di (Poisson) contrazione { Modulo G Modulo di elasticità tangenziale; { Peso spec. Peso specifico del materiale (Gamma); { Coeff. Alfa Coefficiente di dilatazione termica del materiale; Dati struttura Æ materiali ___ 107 Materiali I diagrammi di calcolo tensione-deformazione sono i seguenti (par 4.1.2.1.2.2) ___ 108 Materiali ___ 109 Materiali z E’ possibile personalizzare le impostazioni per il calcolo SLU in: Proprietà Normative Avanzate ___ 110 Materiali z Paragrafo 11.3 Acciaio Dati struttura Æ criteri di progetto Tensione caratteristica di Snervamento 4500 Kg/cmq. È cambiato il tipo di acciaio! Fe44K -> B450C ___ 111 Materiali ___ 112 Materiali ___ 113 Materiali ___ 114 Dimensionamento e verifica travi z Par 7.4.4.1 travi z Sollecitazioni di calcolo { { I momenti flettenti di calcolo, da utilizzare per il dimensionamento o verifica delle travi, sono quelli ottenuti dall’analisi globale della struttura per le combinazione di carico di cui al punto 3.2.4. Gli sforzi di taglio, da utilizzare per il relativo dimensionamento o verifica, si ottengono (par 7.4.4.1) da: Va = γrd ⋅ { Mra + Mrb Gk ⋅ l + l 2 Dove Mua e Mub sono i momenti resistenti delle sezioni di estremità e Gk*l/2 rappresenta il contributo dei carichi gravitazionali agenti sulla trave, considerata incernierata agli estremi e γrd è funzione della classe di duttilità. 115 ___ Dimensionamento e verifica z z z La “luce di taglio per GR”, che viene impostata nei criteri di progetto è il valore che andrà posto a denominatore della formula a destra. Nel caso di elementi D2 (travi o pilastri) suddivisi in conci per esigenze di modellazione (ad esempio una trave che passa in un setto) è necessario fare un criterio di progetto ad-hoc ed assegnare la corretta luce di taglio. Ovviamente è necessario creare un criterio di progetto per ogni trave di lunghezza diversa. ___ Va = γrd ⋅ Mua + Mub Gk ⋅ l + l 2 116 Dimensionamento e verifica La trave (o pilastro) non è verificata a taglio. Cosa fare? Con la Gerarchia delle Resistenze può capitare che travi molto corte (ad esempio cordoli sopra pareti o pilastri annegati nei vani ascensore) abbiano un taglio di progetto molto alto. z Assicurarsi di aver assegnato correttamente la luce di taglio per GR nei criteri di progetto: { { Assegnare una luce di taglio per GR pari a 0. In questo caso il calcolo dell’elemento verrà effettuato SENZA tenere in conto degli incrementi dati dall’applicazione della Gerarchia delle Resistenze. Assegnare una luce di taglio per GR pari alla lunghezza effettiva della travata ( o dell’interpiano nel caso di pilastri). ___ 117 ESEMPIO ___ 118 ESEMPIO z In questo caso il taglio di progetto sarà dato da: Va = γrd ⋅ z Mua + Mub Gk ⋅ l + l 2 Va= 1* (1.085*10^6+2.130*10^6)/400 + 33.75*400/2= 14790 ___ 119 ESEMPIO ___ 120 Dimensionamento e verifica travi z z Il taglio e il momento di progetto sono visualizzabili nel menu “gerarchia delle resistenze” Per le verifiche a taglio delle travi non è utilizzato il taglio che deriva dall’analisi, ma quello che deriva dalla gerarchia delle resistenze Taglio e momenti resistenti sono riferiti ai tratti iniziale e finale dell’elemento D2 secondo lo schema z ___ 121 Criteri di progetto travi z z z fyk Tensione caratteristica di snervamento dell’acciaio da c.a. impiegato, dipendente dal tipo di acciaio gamma s Coefficiente di sicurezza relativo all’acciaio, dipendente dal tipo di verifica eseguita Verifiche a N costante Questa opzione consente di effettuare le verifiche con N costante anziché N proporzionale nella verifica a pressoflessione (4.1.9). OBBLIGATORIO CON DM2008 Nel caso di utilizzo del DM 2008 i dati sono SEMPRE presi da materiale ___ 122 Criteri di progetto travi Diametro (0: da sezione)e passi staffatura una campata viene di norma suddivisa in tre tratti: iniziale – intermedio – finale; i tratti estremi sono deputati al raffittimento delle staffe. La suddivisione è governata dalla lunghezza della campata e dalla variazione del taglio. Si considera una lunghezza di raffittimento Lraff sempre diversa da 0, se la lunghezza della trave è maggiore di 2*Lraff vengono generati tre tratti. La suddivisione della campata può essere governata in prima istanza dal codice di verifica del tratto (tutto con passo minimo, tutto calcolato, tutto non verificato), ma in ogni caso i tre tratti di staffatura vengono definiti. Unica eccezione alla metodologia di definizione indicata è quella in cui si fissa il passo raffittito (ossia quello previsto in Lraff) pari a 0. z Luce di taglio per GR Permette di eseguire il calcolo con la Gerarchia delle Resistenze (par. 7.4.4.1.1 DM 2008) Il valore inserito nella casella di testo consente di gestire la luce di calcolo per la determinazione dell’incremento di sollecitazione di taglio, generato dai momenti resistenti delle sezioni di estremità. Il valore 0 Consente il calcolo senza la Gerarchia delle Resistenze Il valore 1 Consente il calcolo con la Gerarchia delle resistenze utilizzando , in modo automatico, la luce di calcolo come distanza tra i nodi degli elementi. Qualsiasi valore diverso da 0 e 1 (ad esempio 300) Consente di assegnare direttamente agli elementi il valore della luce di calcolo (il valore introdotto rappresenta la luce di calcolo in cm). Il valore inserito nella casella di testo si considera assegnato agli elementi a cui è associato il criterio di progetto. Il valore della luce di calcolo deve essere assegnato direttamente nel caso di travi con nodi intermedi che ne interrompono la luce. In questo caso nel criterio di progetto deve essere assegnata la luce complessiva di calcolo z ___ 123 Criteri di progetto travi z Opzione Af Sl trasla per V Questo comando permette di progettare le armature longitudinali prolungandole di una misura pari a: Il comando deve essere sempre attivo per progettazione agli Stati Limite (formula 4.1.22) ___ 124 Criteri di progetto travi ___ 125 Dimensionamento e verifica pilastri z Par 7.4.4.2 pilastri z Sollecitazioni di calcolo ∑ Mc, rd ≥ γrd * ∑ Mb, rd z In sostanza la norma prevede di proteggere i pilastri dalla plasticizzazione, adottando un momento di progetto funzione del momento resistente della trave, amplificato di 1,3 in CD”A” e 1,1 in CD”B” ___ 126 Dimensionamento e verifica pilastri zPer le verifiche dei pilastri non sono utilizzate le sollecitazioni che derivano dall’analisi, ma quelle che derivano dalla gerarchia delle resistenze zSovrarsistenza 2-2 (e 3-3) permette la visualizzazione, mediante mappa di colore, del coefficiente di sovraresistenza di cui al paragrafo 7.4.4.2.1 Del D.M. 08 in direzione 2 (e 3) (rapporto tra i momenti resistenti dei pilastri e quelli delle travi NON amplificati di gammard) ottenuto a valle della progettazione, tale risultato deve risultare > di gammard zMomento res. 2-2 (e 3-3) permette la visualizzazione, mediante mappa di colore, dei valori del momento resistente in direzione 2 (e 3) ai due estremi del pilastro zTaglio V3 da mom. res. 2-2 (e Taglio V2 da mom. res. 3-3) permette la visualizzazione, mediante mappa di colore, del taglio ottenuto come somma dei momenti resistenti in direzione 2 ( e 3) divisa per la luce di taglio per GR definita nei criteri di progetto dei pilastri. Il valore del taglio da mom. res. viene utilizzato nelle verifiche a taglio V/T e sfrutt wd%. zRapporto D/C V2 (e V3) Permette la visualizzazione, mediante mappa di colore, del rapporto tra la resistenza richiesta e la resistenza effettiva, in termini di taglio (Domanda/Capacità), in direzione 2 ( e 3). Tale rapporto è utile per verificare la regolarità in altezza degli edifici. ___ 127 Criteri di progetto pilastri z z z z z z z z z Finestra Diam. Spigolo Permette la definizione di uno o più diametri da impiegare come ferri di spigolo nella progettazione; questo parametro viene impiegato per la definizione della proposta di armatura e per il calcolo dell’altezza netta della sezione resistente di cls (h = H – copriferro – Dstaffa - Dmax/2 dove Dmax è il diametro massimo dei ferri longitudinali). Finestra Diam. Lato Permette la definizione di uno o più diametri da impiegare come ferri di lato nella progettazione. Opzioni di disposizione delle armature: Disponi come da sezione La progettazione viene eseguita considerando l’armatura minima disposta nella sezione, prevista nella Tabella delle sezioni. Privilegia spigoli Nella progettazione viene privilegiato l’incremento del diametro dei ferri di vertice rispetto all’incremento di diametro e numero dei ferri di lato; Privilegia lati Nella progettazione viene privilegiato l’incremento del numero e quindi del diametro dei ferri di lato, rispetto al diametro dei ferri di vertice; Privilegia spig. (con Lato 1 per M3-3) Nella progettazione viene privilegiato l’incremento del diametro dei ferri di vertice e quindi del numero e diametro dei ferri di lato 1 per flessione attorno all’asse 3-3 locale; Privilegia spig. (con Lato 2 per M2-2) Nella progettazione viene privilegiato l’incremento del diametro dei ferri di vertice e quindi del numero e diametro dei ferri di lato 2 per flessione attorno all’asse 2-2 locale; Privilegia lato 1 per M3-3 Nella progettazione viene privilegiato l’incremento del numero e quindi del diametro dei ferri di lato 1 per flessione attorno all’asse 3-3 locale; Privilegia lato 2 per M2-2 Nella progettazione viene privilegiato l’incremento del numero e quindi del diametro dei ferri di lato 2 per flessione attorno all’asse 2-2 locale; ___ 128 Criteri di progetto pilastri Beta per 2-2 Coefficiente beta (moltiplicatore della lunghezza effettiva dell’elemento, per ottenere la lunghezza libera di inflessione) per flessione dell’elemento attorno all’asse 2-2 locale da adottare nella verifica di stabilità (vedere schemi allegati); per 3-3 Coefficiente beta (moltiplicatore della lunghezza effettiva dell’elemento, per ottenere la lunghezza libera di inflessione) per flessione dell’elemento attorno all’asse 3-3 locale da adottare nella verifica di stabilità (vedere schemi allegati); Perc. Af/A Min Percentuale minima di armatura longitudinale, riferita all’area totale della sezione di conglomerato (D.M. 08 par. 7.4.6.2.2); Max Percentuale massima di armatura longitudinale, riferita all’area totale della sezione di conglomerato (D.M. 08 par. 7.4.6.2.2); Diametro (0: da sezione) e passi staffatura z Diam. Questa opzione permette di definire nella apposita casella di testo il diametro delle staffe con cui progettare i pilastri; nel caso sia presente il valore 0, i pilastri vengono progettati con il diametro indicato nella Tabella delle sezioni all’interno della cartella Armatura trasversale. z min. Valore minimo del passo delle staffe; qualora il passo di calcolo sia minore di quello inserito, l’elemento viene segnalato non verificato. z max. Valore massimo del passo delle staffe (D.M. 08 par. 7.4.6.2.2); qualora il passo di calcolo sia superiore a quello fissato, si assume il valore indicato. z raff. Valore del passo delle staffe nei tratti di raffittimento impostati dall’utente all’estremità dei pilastri; tale valore viene adottato solamente se è inferiore a quello richiesto dal calcolo e dal rispetto delle norme. z L.raff. Lunghezza minima dei tratti di raffittimento delle staffe, impostati dall’utente, utilizzati in aggiunta ai parametri minimi di normativa e alle richieste del calcolo. Inserendo il parametro Lraff. = 0 i parametri minimi di definizione dei tratti di staffatura, saranno solamente quelli derivanti dalla normativa e dalle richieste del calcolo. 129 ___ Pilastri in c.a. z Forza passi Consente la visualizzazione della finestra Passi di staffatura per la definizione dei valori del passo delle staffe da utilizzare nella progettazione dell’elemento pilastro. Imponendo alcuni valori del passo delle staffe, il programma adotterà solamente quelli nella definizione dei tratti di staffatura. z Luce di taglio per GR Permette di impostare la luce di calcolo per il calcolo del taglio di progetto, secondo la formula 7.4.5 Ved = ∑M s c, rd + ∑ M i c, rd l * γRd Il valore inserito nella casella di testo consente di gestire la lunghezza del pilastro per l’impostazione della condizione di equilibrio dell’elemento soggetto all’azione dei momenti resistenti nelle sezioni di estremità. Il valore 0 (valore proposto) Consente il calcolo senza applicare la GR. Il valore 1 Consente il calcolo con la gerarchia delle resistenze calcolando, in modo automatico, la lunghezza del pilastro come distanza tra i nodi degli elementi. Il valore diverso da 0 e 1 Consente di assegnare direttamente agli elementi il valore della luce di taglio del pilastro. Il valore inserito nella casella di testo si considera assegnato agli elementi a cui è associato il criterio di progetto. Il valore della lunghezza del pilastro deve essere assegnato direttamente nel caso di pilastri con nodi intermedi che ne interrompono la luce. In questo caso nel criterio di progetto deve essere assegnata la lunghezza complessiva di calcolo. ___ 130 Criteri di progetto pilastri z z Opzione Progetta a filo Permette la progettazione dell’armatura longitudinale degli elementi pilastro considerando, come sezioni iniziale e finale di progetto, quelle a filo degli elementi trave; le sollecitazioni e di conseguenza le aree di armatura non variano all’interno della sezione della trave. L’opzione viene trascurata nel caso di progettazione di elementi molto corti. NON ATTIVA NEL CASO DI PROGETTO CON DM 2008 Opzione Includi effetti del II ordine (Analisi elastica di telai a nodi spostabili) L’opzione attiva permette di includere nella progettazione dei pilastri gli effetti ottenuti dall’analisi del secondo ordine. Per effettuare l’analisi è necessario considerare l’effetto P-delta (vedere il menu dei Comandi avanzati del Contesto di visualizzazione dei risultati e il cap. 10 del manuale Visualizzazione dei risultati). ___ 131 Dettagli costruttivi z Limitazioni geometriche (par 7.4.6.1) TRAVI z z z Larghezza ≥ 20cm Per le travi a spessore larghezza < della larghezza del pilastro + 0.5*h trave. Comunque L>2bc, con bc=larghezza pilastro ortogonale all’asse della trave. Rapporto b/h (larghezza/altezza) della trave ≥ 0,25 PILASTRI z Dimensione minima ≥ 25cm ___ 132 Dettagli costruttivi NODI (par 7.4.6.1) Se l’asse della trave e l’asse del pilastro hanno un’eccentricità > di 0.25*larghezza pilastro, la trasmissione degli sforzi deve essere assicurata da armature adeguatamente dimensionate allo scopo. ___ 133 Dettagli costruttivi z Limitazioni di armatura travi (par 7.4.6.2) ARMATURE LONGITUDINALI TRAVI. z z Reggistaffa ≥ Ф14mm 1.4 3.5 < ρ < ρcomp + con: ρ rapporto geometrico armatura tesa (As/b*h) fyk fyk ρ comp rapporto geometrico armatura compressa fyk tensione caratteristica di snervam dell’acciaio ___ 134 Dettagli costruttivi ARMATURE TRASVERSALI TRAVI. z z Prima staffa di contenimento a meno di 5 cm da filo pilastro Passo staffe < di: - ¼ altezza utile sezione trasversale - 6 volte Ф longitudinale minimo in CDA - 8 volte Ф longitudinale minimo in CDB - 175 o 225mm (CDA o CDB) - 24 volte Ф longitudinale ___ 135 Dettagli costruttivi z Limitazioni di armatura pilastri (par 7.4.6.2) ARMATURE LONGITUDINALI PILASTRI. z z Interasse < 25 cm 1%< Af A <4% ___ 136 Dettagli costruttivi ARMATURE TRASVERSALI PILASTRI. z Zone critiche (formula 7.4.28) z Nodi non confinati (sia CDA che CDB; formula 7.4.29) 137 ___ Dettagli costruttivi ARMATURE TRASVERSALI PILASTRI. z In CDA, inoltre, viene prescritto che: Da cui si ottiene che il passo delle staffe deve essere Passo ≤ Ast * nbr * f ywd bj ___ * 1 f ctd + ν d * f cd 138 Dettagli costruttivi In sostanza vengono date 3 prescrizioni riguardanti la staffatura: • Zone critiche (formula 7.4.28) Per tenere fermi i ferri compressi • Nodi non confinati (7.4.29) Per evitare “schiacciamenti” del nodo • In CDA (7.4.10) Per resistere a rotture a taglio (45°) del nodo ___ 139 Dettagli costruttivi • Ancoraggio delle barre (7.4.6.2.1; se il diametro delle barre è ≥ αbl * hpil) ___ 140 Dettagli costruttivi La trave può essere allungata orizzontalmente oltre Il pilastro, in modo da formare un’appendice esterna ___ 141 Dettagli costruttivi Possono essere utilizzate piastre di ancoraggio saldate all’estremità delle barre ___ 142 Dettagli costruttivi Le barre longitudinali possono essere piegate per una lunghezza minima pari a 10 volte dbl ed aggiunta armatura trasversale all’interno della curvatura 143 ___ Verifica elementi in c.a. SLU Travi SLE SLU Pilastri SLE ___ 144 Verifica elementi in c.a. - TRAVI Verifica N/M Rapporto x/d Duttilità Travi SLU Verifica V/T Sfruttamento wd Sfrutt ali ___ 145 Verifica elementi in c.a. - TRAVI z Verifica a pressoflessione (par 4.1.2.1.2.4) (OK SE < 1) ___ 146 Verifica elementi in c.a. - TRAVI z Rapporto x/d (altezza zona compressa/altezza utile sezione Paragrafo 4.1.1.1 ) (non compromette lo stato di verifica) ___ 147 Verifica elementi in c.a. - TRAVI z Duttilità μφ (non compromette lo stato di verifica) Il controllo può essere omesso se si seguono le regole per i materiali, i dettagli costruttivi e la gerarchia delle resistenze indicate al § 7.4 delle NTC per le diverse tipologie ed elementi strutturali. (C7.4.4) ___ 148 Verifica elementi in c.a. - TRAVI z z z Verifica V/T (verifica a taglio/torsione) (OK SE<1) Par. 4.1.2.1.3.2/4.1.2.1.4 Nel caso di torsione e taglio viene usata la formula 4.1.32 ___ 149 Verifica elementi in c.a. - TRAVI z Sfruttamento z wd% (OK SE < 100%) Permette la visualizzazione, mediante mappa di colore, dello sfruttamento dell’armatura trasversale della sezione, espresso in punti percentuali come rapporto tra il passo staffe usato e quello teorico determinato dalle sole sollecitazioni. La verifica è positiva se il valore è inferiore a 100 (100%) ___ 150 Verifica elementi in c.a. - TRAVI z z Sfruttamento ali (OK SE < 100%) Permette la visualizzazione, mediante mappa di colore, dello sfruttamento dell’armatura trasversale delle ali delle sezioni di fondazione, espresso in punti percentuali. Se il valore è zero, allora non è necessaria armatura aggiuntiva nelle ali. Se il valore è > del 100% significa che non sono state inserite sufficienti staffe nelle ali nell’esecutivo. La verifica è positiva se il valore è inferiore a 100 (100%). Permette la visualizzazione, mediante mappa di colore, dello sfruttamento dell’armatura trasversale delle ali delle sezioni di fondazione, espresso in punti percentuali. Se il valore è zero, allora non è necessaria armatura aggiuntiva nelle ali. Se il valore è > del 100% significa che non sono state inserite sufficienti staffe nelle ali nell’esecutivo. La verifica è positiva se il valore è inferiore a 100 (100%). 151 ___ Verifica elementi in c.a.-TRAVI Fessure Tensioni Travi SLE Deformazioni Sismica 1000/h ___ 152 Verifica elementi in c.a.-TRAVI z Apertura delle fessure (valore espresso in mm) ___ 153 Verifica elementi in c.a.-TRAVI ___ 154 Verifica elementi in c.a.-TRAVI z Tensioni di esercizio (par 4.1.2.2.5.1) (OK SE < 1) ___ 155 Verifica elementi in c.a.-TRAVI • Deformabilità (C.4.1.2.2.2) (valore in cm che non compromette lo stato di verifica) z Le frecce a lungo termine di TRAVI e SOLAI, calcolate sotto la condizione QUASI PERMANENTE devono essere < di l/250 ___ 156 Verifica elementi in c.a.-PILASTRI SLU Pilastri SLE 157 ___ Verifica elementi in c.a.-PILASTRI Verifica N/M Verifica sismica N Controllo stabilità Pilastri SLU Verifica V/T Sfruttamento wd Rapporto D/C V ___ 158 Verifica elementi in c.a.-PILASTRI z Verifica a pressoflessione (p 4.1.2.1.2.4) (OK SE < 1) ___ 159 Verifica elementi in c.a.-PILASTRI ___ 160 Verifica elementi in c.a.-PILASTRI z Verifica sismica N (par 7.4.4.2.2.1) (OK SE < 1) 0.65*Rck in CDB z La compressione N deve essere ≤ 0.55*Rck in CDA 161 ___ Verifica elementi in c.a.-PILASTRI Controllo stabilità (par 4.1.2.1.7.2) (non compromette lo stato di verifica) z z Gli effetti del secondo ordine possono essere trascurati se λ <1 λlim con Il risultato “Controllo stabilità” riveste particolare importanza in quanto se > 1 è necessario valutare gli effetti del secondo ordine λ (controllo automatico effettuato da Pro_Sap. Se λ > 1 viene eseguita la progettazione come “elemento snello” ) lim ___ 162 Verifica elementi in c.a.-PILASTRI z Verifica V/T (OK SE < 1) Par. 4.1.2.1.3.2/4.1.2.1.4 z z Nel caso di torsione e taglio viene usata la formula 4.1.32 ___ 163 Verifica elementi in c.a.-PILASTRI z Sfruttamento z z wd% (OK SE < 1) Permette la visualizzazione, mediante mappa di colore, dello sfruttamento dell’armatura trasversale della sezione, espresso in punti percentuali come rapporto tra il passo staffe usato e quello teorico determinato dalle sole sollecitazioni. La verifica è positiva se il valore è inferiore a 100 (100%) Rapporto D/C V2 e V3 Risultato del rapporto fra domanda e capacità a taglio in direzione 2 e direzione 3. Il risultato è utile per verificare la regolarità in altezza (par 7.2.2, punto g) ___ 164 Verifica elementi in c.a.-PILASTRI Tensioni Pilastri SLE Fessure ___ 165 Verifica elementi in c.a.-PILASTRI z Tensioni di esercizio (par 4.1.2.2.5.1) (OK SE < 1) ___ 166 Verifica delle fondazioni In sostanza, lo spirito della norma è quello di EVITARE LA FORMAZIONE DI CERNIERE PLASTICHE in quanto, in caso di sisma, è molto complessa (se non impossibile) la riparazione degli elementi di fondazione. ___ 167 Verifica delle fondazioni Efd = γrd ·(EfGrav + EfEsis ) Questo significa che, per azioni sismiche, le sollecitazioni sono amplificate di γrd Con γrd=1.1 in CDB e γrd=1.3 in CDA. Cosa viene effettuato da Pro_Sap? Nel contesto “Visualizzazione Risultati” vengono mostrati i valori di σ derivanti dall’analisi. Nella progettazione di travi, plinti e platee le sollecitazioni (e quindi le tensioni) saranno amplificate del fattore γrd ___ 168 Verifica delle fondazioni • Dettagli costruttivi: Inoltre ___ 169 Verifica delle fondazioni Questo significa che è necessario creare dei criteri di progetto “ad-hoc” per le fondazioni, in cui viene posta la percentuale Af/A pari allo 0,2%. Per i pali il progetto è invece automatico (0.3% e 1% minimo per una lunghezza di 10*d) Ad esempio, per un palo di diametro da 80cm si avrà un’armatura minima pari a: A cls = 5024 cmq A acciaio (per un tratto pari a 10 * 80 = 800 cm) = 50.24 cmq. Saranno quindi necessari MINIMO 16 Ф20 per una lunghezza di 800cm! ___ 170 Verifica delle fondazioni ___ 171 VERIFICA MURATURA ___ 172 VERIFICA MURATURA Verifica N/Mo Verifica N/Mp Verifica V MURATURA Snellezza Eccentricità ___ 173 VERIFICA MURATURA • Verifica a pressoflessione ORTOGONALE AL PIANO (OK SE < 1) : E’ differenziata nel caso in cui nel modello venga applicata analisi sismica oppure no: • In assenza di sisma viene utilizzata la formula 4.5.5: • In presenza di analisi sismica viene invece utilizzato il paragrafo 7.8.2.2.3 ___ 174 VERIFICA MURATURA ___ 175 VERIFICA MURATURA • Verifica a pressoflessione NEL PIANO (OK SE < 1) : La verifica a pressoflessione di una sezione di un elemento strutturale si effettua confrontando il momento agente di calcolo con il momento ultimo resistente. Nel caso di una sezione rettangolare tale momento ultimo può essere calcolato come: ___ 176 VERIFICA MURATURA ___ 177 VERIFICA MURATURA • Verifica a TAGLIO (OK SE < 1) : La resistenza a taglio di ciascun elemento strutturale è valutata per mezzo della relazione seguente: La verifica viene eseguita confrontando il taglio della parete con la resistenza a taglio calcolata con la 7.8.3 ___ 178 VERIFICA MURATURA ___ 179 VERIFICA MURATURA • Snellezza (viene visualizzata la snellezza del macro-setto) : Viene valutata tramite la formula dove h0 è la lunghezza libera di inflessione della parete valutata in base alle condizioni di vincolo ai bordi espresse dalla (4.5.6) e t è lo spessore della parete. Il valore della snellezza non deve risultare superiore a 20. La verifica effettuata da Pro_Sap consiste nel confronto tra la snellezza calcolata e la snellezza valutata tramite la formula precedente e indicata nei criteri di progetto: ___ 180 VERIFICA MURATURA ___ 181 VERIFICA MURATURA • Eccentricità (OK SE < 0.33) : a)Eccentricità totale dei carichi verticali dovuta ai carichi trasmessi dai muri superiori rispetto al piano medio del muro da verificare calcolate secondo le formule 4.5.8 ___ 182 VERIFICA MURATURA • Eccentricità: b) Eccentricità dovuta a tolleranze di esecuzione, pari a ea=h/200 c) Eccentricità ev dovuta ad azioni orizzontali considerate agenti in direzione normale al piano della muratura 4.5.10 Le eccentricità es, ea e ev vanno convenzionalmente combinate tra di loro secondo le due espressioni: ___ 183 VERIFICA MURATURA Il valore di e1 è adottato per la verifica dei muri nelle loro sezioni di estremità; il valore di e2 è adottato per la verifica della sezione ove è massimo il valore di Mv. L’eccentricità di calcolo e non può comunque essere assunta inferiore ad ea ___ 184 VERIFICA MURATURA ___ 185 VERIFICA ACCIAIO ___ 186 VERIFICA ACCIAIO Verifica V/T Verifica N/M ACCIAIO Verifica flessione Verifica stabilità presso-flessione ___ 187 VERIFICA ACCIAIO • Verifica V/T a taglio-torsione (OK SE < 1) • In presenza di SOLO TAGLIO la resistenza a taglio vale • In presenza di torsione la resistenza a taglio viene ridotta ed è data dalla formula 4.2.25 per sezioni ad I o ad H o dalla 4.2.26 per sezioni cave. ___ 188 VERIFICA ACCIAIO ___ 189 VERIFICA ACCIAIO • Verifica N/M a presso-flessione (OK SE < 1) Per sezioni ad I o ad H di classe 1 e 2 doppiamente simmetriche, soggette a tenso o presso-flessione biassiale viene applicata la verifica 4.2.39: Per sezioni generiche viene applicata la verifica 4.2.40: ___ 190 VERIFICA ACCIAIO Verifica stabilità flessione Verifiche di stabilità Verifica stabilità presso-flessione ___ 191 VERIFICA ACCIAIO • Verifica a flessione (STABILITA) (OK SE < 1) Una trave con sezione ad I o H soggetta a flessione nel piano dell’anima, deve essere verificata nei riguardi dell’instabilità flesso torsionale secondo la formula Il momento resistente è valutato mediante la formula: ___ 192 VERIFICA ACCIAIO ___ 193 VERIFICA ACCIAIO • Verifica a presso-flessione (STABILITA’ e SVERGOLAMENTO) (OK SE < 1) La verifica è condotta secondo il paragrafo C4.2.4.1.3.3.1 Metodo A ___ 194 VERIFICA ACCIAIO 195 ___ VERIFICA ACCIAIO Verifica freccia 1000/L Verifica SLE ___ 196 Relazione di calcolo La modalità di presentazione della relazione di calcolo è descritta nel cap.10 dell’NTC 2008. In particolare: z Tipo di analisi svolta: automaticamente identificata ed inserita in relazione z Origine e caratteristiche del codice di calcolo: automaticamente inserite in relazione z Affidabilità dei codici utilizzati: quaderno di affidabilità disponibile all’indirizzo: http://www.2si.it/Software/Affidabilit%C3%A0.htm z Modalità di presentazione dei risultati: è possibile integrare la relazione con disegni, schemi grafici e configurazioni deformate della struttura, i diagrammi di inviluppo e gli schemi dei carichi applicati. z ___ 197